"Il genio della truffa"

• TITOLO ITALIANO: "Il genio della truffa"

• TITOLO ORIGINALE: "Matchstick Men"

• REGIA: Ridley Scott

• SCENEGGIATURA: Nicholas Griffin

• DAL ROMANZO DI Eric Garcia

• PRODUZIONE: USA 2003

• DURATA: 116 minuti

• DOPPIAGGIO ITALIANO: C.D. Cine Doppiaggi
• DIALOGHI ITALIANI: TONINO ACCOLLA
• DIREZIONE DEL DOPPIAGGIO: TONINO ACCOLLA
• ASSISTENTE AL DOPPIAGGIO: VALENTINA MICCICHE'

ALCUNE NOTE SUL FILM
a cura di Daeremon

• Un insolito film del grande regista inglese. Prima della dolorosa sorpresa finale scorre brillante, anche se mai con un ritmo che si possa definire da commedia. Come al solito Scott parla con più con le immagini (aiutato anche da John Mathieson, uno dei suoi direttori della fotografia fidati, alla terza collaborazione con lui dopo "Il Gladiatore" e "Hannibal"), piuttosto che con le battute degli attori. Già dalla primissima immagine vediamo quanto l'architettura sia importante per questo regista, infatti il "colpo" decisivo si svolge in un aeroporto (un vero e proprio capolavoro architettonico), ripreso con grande interesse da Scott (era successo anche al Museo Guggenheim di New York, opera di Frank Lloyd Wright, in cui è ambientata una sequenza chiave di "Chi Protegge il Testimone", ma anche in tutti gli altri film si può notare il valore che ha la città, vera o fittizia che sia, dove si svolge l'azione, come la Los Angeles futuristica di "Blade Runner", la Osaka di "Black Rain - Pioggia sporca", la fantasiosa Roma antica de "Il Gladiatore", la Firenze di "Hannibal" o la Mogadiscio sfasciata di "Black Hawk Down"). Nicolas Cage è bravissimo, Alison Lohman è ottima, Sam Rockwell è perfetto per il suo ruolo. Anche se non è scoppiettante, la visione di Scott (tutta giocata sul blu) avvolge non poco, le sequenze sono perfette e la trama è tutta da seguire, con tanto di sconvolgente sorpresa finale, che può lasciare sorpresi e anche un po' tristi. Tra i collaboratori più stretti del regista ci sono il compositore Hans Zimmer (con lui anche in "Black Rain", "Il Gladiatore", "Hannibal" e "Black Hawk Down") e il costumista Michael Kaplan (con lui in "Blade Runner" e "Legend").
• Il regista Ridley Scott è nato a South Shields, Inghilterra, nel 1937.
  Si dedica quasi subito alla pubblicità e a tutt'oggi ha realizzato quasi duemila spot per agenzie di tutto il mondo, e che abbiamo visto e continuiamo a vedere anche in Italia. I suoi film sono "I Duellanti" ('77, il suo esordio registico al cinema), "Alien" ('79), "Blade Runner" ('82, di sicuro il suo capolavoro), "Legend" ('85), "Chi Protegge il Testimone" ('87), "Back Rain" ('89), "Thelma & Louise" ('91), "1492: la Conquista del Paradiso" ('92), "L'Albatross" ('96), "Soldato Jane" ('97), "Il Gladiatore" ('00), "Hannibal" ('00) e "Black Hawk Down" ('01). Suo fratello minore Tony è un affidabile regista d'azione (storica la sua collaborazione con il produttore Jerry Bruckheimer: "Top Gun", "Beverly Hills Cop 2", "Giorni di Tuono", "Allarme Rosso", "Nemico Pubblico").
• Tra i produttori ci sono il grande regista Robert Zemeckis (quello di "Ritorno al Futuro", "Forrest Gump" e "Cast Away") e Giannina Facio, la moglie di Ridley Scott, ex soubrette della TV italiana (un titolo per tutti: l'"Odissea" dell'allora Fininvest), che il marito utilizza quasi sempre nei suoi film, o come produttrice o come attrice (compare anche in "Il Gladiatore", nella parte della defunta moglie di Massimo/Russell Crowe).

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