Il mondo dei doppiatori - In...soliti ignoti

Segreti e bizzarrie del mondo del doppiaggio in formato quiz

ARCHIVIO: domanda 48
(14/01/2013)


Ecco la domanda n°48:

Alberto SordiALBERTO SORDI HAPPY HOUR 2
Stuzzicante antipasto alla
Convention di lunedì 11.3.2013, interamente dedicata alle prodezze, soprattutto le meno note, compiute dall’amatissima voce del grande Alberto Sordi, nel decennale dalla scomparsa.

All’Alberto Sordi doppiatore extra Ollio furono attribuiti stabilmente ruoli di caratterista. La svolta scattò per l’imprevista defezione del doppiatore designato dell’interprete principale di un western, che preferì confermarsi voce abituale di una star americana in un’altra pellicola.
Qual è stato l’unico doppiaggio di un protagonista “drammatico” compiuto da Sordi? Quali ragioni contingenti favorirono l’insolita investitura? Chi fu il doppiatore sostituito? Per quali altri attore e film decise di optare?

Qualche indizio utile...
- Il ruolo di doppiatore del protagonista, un cow-boy dai tormenti freudiani, Sordi lo guadagnò sfruttando una doppia rendita di posizione. In primis, appartenere già al cast di doppiaggio del film, inizialmente come voce del fratellastro dello stesso protagonista. In secondo luogo, per una presunta affinità timbrica col doppiatore sostituito. I due infatti ne avevano conseguito la certificazione con l’abbinamento, uno come voce cantante e l’altro come voce parlante, nel doppiaggio del medesimo attore. Episodio avvenuto poco tempo prima per l’edizione italiana della cinebiografia del musicista Cole Porter.
- Il doppiatore rinunciatario si lasciò convincere dal pressing della MGM, smaniosa di mettere in circolazione al più presto una commedia gialla giunta in Italia col colpevole ritardo di nove anni, scritta sulla scia dei successi commerciali dell’Uomo Ombra e diretta dallo stesso regista della serie, garantendo una continuità vocale all’attore al quale avrebbe dato la propria voce senza interruzioni fino agli anni ‘70.


Scorrete la pagina in basso per le risposte...

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"Notte senza fine"

Alberto Sordi doppiò per l’unica volta un protagonista “drammatico” – e comunque che non fosse stato interpretato da Oliver Hardy – nello stupendo western noir dalle originali contaminazioni psicanalitiche “Notte senza fine” (1947), dando voce, nell’edizione italiana del 1948, all’attore Robert Mitchum.
Preliminarmente Sordi fu incaricato del doppiaggio del fratellastro del protagonista, interpretato da John Rodney, ma l’improvviso ritiro del doppiatore designato per Mitchum, Gualtiero De Angelis, scompaginò i programmi e causò uno spostamento di ruoli: Sordi come voce principale e Adolfo Geri per il fratellastro.
Le nuove attribuzioni furono favorite dal fatto che Sordi aveva da poco doppiato nel canto Cary Grant nel film “Notte e dì” (1946), mentre proprio De Angelis sr. aveva doppiato lo stesso attore nel parlato.
Per l’irremovibilità della MGM a procrastinare l’uscita già calendarizzata dell’edizione italiana di “Questo mondo è meraviglioso”, diretto da W. S. Van Dyke II, lo stesso regista della serie de l’Uomo Ombra con William Powell, girato nel 1939 ma arrivato nel nostro Paese soltanto nel 1948, il richiestissimo De Angelis abbandonò il western per assicurare una coerenza vocale a James Stewart, interprete principale di questa commedia ed al quale dette correttamente priorità per tutta la sua lunga ed onorata carriera al leggio.


Cosa avete risposto...

Di seguito le principali risposte ricevute...

Penso che Alberto Sordi abbia sostituito Gualtiero De Angelis nel doppiaggio del personaggio interpretato da Robert Mitchum nel film "Notte senza fine" del 1947.
I due doppiatori, l'uno per le parti recitate (De Angelis), l'altro per quelle cantate (Sordi), prestarono la voce a Cary Grant nel ruolo di Cole Porter nel fim "Notte e dì" (1946) di Michael Curtiz.
Gualtiero De Angelis sarà la voce ufficiale di James Stewart a partire dal film "Questo mondo è meraviglioso" (1939) di W.S. Van Dyke, regista della serie dei film sull'Uomo Ombra con Myrna Loy e William Powell. - Daniele De.

Non ho contezza del doppiaggio compiuto da Alberto Sordi in un ruolo di protagonista “drammatico”. L’unico film western con riflessi freudiani che mi viene in mente è “Il Fiume Rosso”, diretto da Howard Hawks nel 1948, nel quale il grande attore romano presta la voce ad uno dei personaggi di contorno, il pistolero cattivo interpretato da John Ireland.
Il doppiatore sostituito è, invece, Gualtiero de Angelis il quale nel film “Notte e dì” diretto da Michael Curtz, biografia romanzata del famoso compositore Cole Porter, presta la voce “parlante” a Cary Grant (mentre Sordi si occupava delle parti cantate).
De Angelis, pertanto, si fece convincere dalla MGM a doppiare James Stewart nella commedia giallo-rosa intitolata “Questo mondo è meraviglioso”, che il regista V.S. Van Dyke diresse nel 1939 sulla scia del successo ottenuto dalla serie sull'Uomo ombra, con Myrna Loy e William Powell. - Daniele Do.

L’unico doppiaggio drammatico da protagonista di Sordi riguarda Robert Mitchum nel ruolo di Jeb Rand in “Notte senza fine” (Pursued) del 1947 di Raoul Walsh.
Non ho mai visto questo film ma ho letto sui vari siti che è considerato più un eccellente noir che un western e ha diverse critiche negative sul doppiaggio dell’epoca (alcuni fuori sincrono e la voce di Sordi non adatta al personaggio). Stando ai vostri indizi suppongo che l’Albertone nazionale avrebbe dovuto doppiare John Rodney nel ruolo di Adam il fratellastro e il doppiatore sostituito è Gualtiero De Angelis che aveva dato voce nei dialoghi a Cary Grant nella cinebiografia del musicista Cole Porter intitolata “Notte e dì” (Night and Day) del 1946 di Michael Curtiz mentre Sordi è la voce di Grant nelle parti cantate.
De Angelis optò per doppiare James Stewart, iniziando un sodalizio vocale pochissime volte interrotto, in “Questo mondo è meraviglioso” (It’s a Wonderful
World) di W. S. Van Dyke uscito negli USA nel 1939. Mi sfugge il motivo esatto per cui non diede voce anche a Mitchum. - Massimo P.



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Le domande e le risposte sono curate da Angelo Quagliotti, Lorenzo Bassi e Franco Longobardi.


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