Il mondo dei doppiatori - In...soliti ignoti

Segreti e bizzarrie del mondo del doppiaggio in formato quiz

ARCHIVIO: domanda 22
(28/05/2012)


Ecco la domanda n°22:

Conoscete l’attrice che, in una commedia hollywoodiana di culto anni Trenta, è stata la prima voce italiana di una Katharine Hepburn dotata di sfrenata vitalità, tale da mettere in crisi la supremazia sessista maschile e, l’anno successivo, ha fatto parte del cast della piccata risposta del Regime, in cui viene dileggiato l’eccessivo permissivismo dei costumi sociali d’oltreoceano? Quali sono le due pellicole in contrapposizione?

Qualche indizio utile...
- L’attrice-doppiatrice italiana, qualche anno prima, aveva doppiato un altro mito androgino: la prima leggendaria “pistolera” della storia, raccontata in un western epico di Cecil B. De Mille.
- Per il titolo italiano del film americano si attinse direttamente dal nome del personaggio femminile protagonista. Il partner maschile invece destò scalpore per alcune battute considerate compiacenti verso i gay.
- Il film italiano, ambientato in una non meglio precisata città nordamericana dalla morale non proprio cristallina, narra di un gaudente Amedeo Nazzari, specie di moscone felice di posarsi su tutti i fiori del giardino, che porta scompiglio in un ostello femminile, le cui ospiti dimostrano scarsa propensione alla tutela della propria indipendenza, avendo il chiodo fisso del matrimonio per porsi sotto l’ala protettrice del sesso forte.


Scorrete la pagina in basso per la soluzione...

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Susanna

Nel 1939 giunse in Italia la controversa commedia di Howard Hawks "Bringing Up Baby" (1938) con Katherine Hepburn e Cary Grant, che venne titolata "Susanna". Per la protagonista femminile venne scelta come doppiatrice la brava Lia Orlandini, nel forse unico abbinamento con la futura compagna di Spencer Tracy. Il film è stato poi ridoppiato per la TV nel 1978.
La Orlandini, l’anno successivo, recitò nel film italiano "Dopo divorzieremo" (1940), una mediocre, gretta satira della società americana, a cui partecipò nel ruolo della direttrice del convitto, anch’ella rapita dal fascino virile di Amedeo Nazzari.
L’attrice nel 1937 doppiò Jean Arthur nei panni di Calamity Jane in "La conquista del West" (1936).


Cosa avete risposto...

Partiamo dalla risposta di Daniele Do.:

1.      La prima voce italiana di Katherine Hepburn dovrebbe essere quella di Lia Orlandini, la quale nel film “La conquista del West” (The Plainsman) del 1936, del regista Cecil B. de Mille, doppia Jean Arthur (Calamity Jane).

2.      L’indizio per la pellicola americana porta a due titoli:
         “Il diavolo è femmina (Sylvia Scarlett)”, film del 1935 di George Cukor con protagonista maschile Cary Grant. Il film è stato ridoppiato per la televisione nel 1978 (Maria Pia di Meo è la doppiatrice di Katherine Hepburn, mentre Cary Grant è doppiato da Cesare Barbetti);
         “Susanna (Susan)”, film del 1938 di Howard Hawks sempre con protagonista maschile Cary Grant. Anche questo film è stato ridoppiato per la televisione nel 1978 (con entrambi i doppiatori del precedente Di Meo/Barbetti).
Dal punto di vista della morale dell’epoca sia “Il diavolo è femmina” che Susanna furono parecchio innovativi: entrambi affrontano tra le righe il tema dell’omosessualità; nel primo si capisce che Cart Grant è attratto da Sylvester/Sylvia, nel secondo invece si conia addirittura la parola”gay”: il pavido professore afferma alla zia miliardaria di Susan di portare la vestaglia da donna perché è gay. Nella versione italiana questo scambio di battute è andato perduto.
Ciò premesso, tenuto conto delle periodo indicato, il film in questione dovrebbe essere “Susanna” girato circa un anno prima di quello italiano.

3.      La pellicola italiana dovrebbe invece essere “Dopo divorzieremo” film del 1940 diretto da Nunzio Malasomma. Il film si ambienta in un'America caramellata e disinvolta; e ci presenta un'altra variazione del tema matrimonio in bianco. La moglie posticcia, una compiacente figliola che per duecento dollari accetta di sposare il fidanzato di una sua amica (ma sarà per burla, dopo divorzieremo), lo fa perché l'amica non sia licenziata dai grandi magazzini dove è commessa, e che esigono dalle loro dipendenti una vita in tutto e per tutto «cenobitica»ovvero austera, monacale.

Ecco la risposta di Daniele De.:

Lia Orlandini doppia nella versione italiana di "La conquista del West" di Cecil B. DeMille (1936) il personaggio di Calamity Jane, interpretato da Jean Arthur. Nel 1940 recita a fianco di Amedeo Nazzari e Vivi Gioi nella commedia "Dopo divorzieremo" di Nunzio Malasomma.
Non sono sicuro, ma il film in cui Lia Orlandini doppia Katharine Hepburn dovrebbe essere "Bringing up baby", titolo originale di "Susanna", in cui per la prima volta viene citata da Cary Grant la parola "gay" per indicare gli omosessuali. Tuttavia questa pellicola è stata ridoppiata negli anni Settanta con le voci di Maria Pia di Meo (K. Hepburn) e Cesare Barbetti (C. Grant).

Infine, la risposta di Nicoletta G.

L’attrice/doppiatrice che diede voce alla Hepburn, nella commedia hollywoodiana di culto, "Susanna!" (Bringing Up Baby), film del 1938, diretto da Howard Hawks, ed interpretato da Katharine Hepburn e Cary Grant, fu Lia Orlandini. Nata a Milano il 12 gennaio 1896, morta a Bologna l'11 giugno 1979, qualche anno prima di Susanna! (1936) aveva doppiato Jean Arthur in “La conquista del West /Calamity Jean”, western epico di Cecil B.De Mille. Nel ridoppiaggio TV del 1978, la Orlandini sarà sostituita da Maria Pia Di Meo.
“Susanna!” fu il primo film in cui apparve la parola "gay" in riferimento all'omosessualità. Il termine compare in una frase pronunciata da Cary Grant nella versione inglese, quando è costretto ad indossare un négligé. Alla richiesta del perché fosse così abbigliato, rispose: «Perché sono diventato improvvisamente gay!». Nel ridoppiaggio italiano, il dialoghista Franco Dal Cer tradusse la parola con "pazzo".
L’opera di Regime dell’anno dopo (1940) è “Dopo divorzieremo”. Interpretato da Amedeo Nazzari e Lia Orlandini, il film si ambienta in un' America caramellata e disinvolta. Una ragazza lavora presso una grande azienda americana e vive in un alloggiamento, collegio-pensione, messo a disposizione dell'azienda stessa. Il rigido regolamento aziendale proibisce alle ragazze del caseggiato di ricevere visite maschili. Per aggirare la norma, la ragazza persuade il proprio fidanzato - che è stato sorpreso nella di lei stanza - a sposare "pro-forma" una cassiera, ospite delle impiegate e quindi non soggetta al regolamento.

Ha risposto correttamente anche Massimo P.



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Le domande sono curate da Angelo Quagliotti, Lorenzo Bassi e Franco Longobardi.


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