Il mondo dei doppiatori - In...soliti ignoti

Segreti e bizzarrie del mondo del doppiaggio in formato quiz

ARCHIVIO: quiz 136
(14/12/2015)


QUIZZONE DI NATALE

"Fra Diavolo"
La I edizione italiana del supercult comico "Fra Diavolo" (1933) conserva tuttora nebulosi coni d'ombra.
Chi si cela dietro l'inafferrabile doppiatore "americano" annunciato da alcuni giornali dell'epoca come voce italiana di Oliver Hardy, diventata nel tempo principale traccia di riferimento, senza tuttavia mai evolversi in un'identità acclarata?
Quale prestigioso cantante ha debuttato nel cinema doppiando nelle parti musicali il personaggio che dà titolo al film? In quale successivo lungometraggio, divenuto anche noto attore cinematografico, ha riproposto quelle famose arie, che tanto gli avevano portato fortuna?
Quale importante svolta si è verificata proprio a partire da Fra Diavolo, nella denominazione italiana dei due grandi comici?
 

Qualche indizio utile...

  • Dalle ricostruzioni delle coppie di doppiatori di Stanlio e Ollio pubblicate su Wikipedia, parrebbe che tra il 1932-33 e il 1935 si sia verificata una caotica sovrapposizione di vari doppiatori per entrambi gli attori, con il mistero aggiuntivo di uno "studente" per Oliver Hardy in Fra Diavolo.
    Pur non possedendo riscontri oggettivi su tutti i doppiaggi eseguiti in quegli anni, riteniamo che la popolarità di quelle pellicole e dei loro protagonisti, sebbene si fosse agli albori del doppiaggio, non suggerivano forsennati e dilettanteschi cambi di voce per il duo comico tra un film e l'altro. Tanto più che, come storicamente accertato, nel 1932 si fece una selezione per individuare le voci italiane più consone, dalla quale emersero Carlo Cassola (Stan Laurel, in Italia allora soprannominato Cric) e Paolo Canali (Oliver Hardy, soprannominato Croc).
  • Ciò premesso, l'unica accertata eccezione è quella che ha incoronato il sedicenne Mauro Zambuto come voce di Stan in Fra Diavolo, sostituto del doppiatore titolare per speciale investitura del direttore di doppiaggio, il padre Gero. Di quel remoto avvenimento l'ottantenne Mauro Zambuto in un'intervista dimostra di aver comprensibilmente ricordi vaghi sul doppiatore di Ollie.
  • Come ridoppiatore del 1948, Alberto Sordi ha fornito dettagli più circostanziati. Per quanto possa apparire strano, l'edizione del dopoguerra fu realizzata principalmente per la riorchestrazione della partitura musicale dell'autore dell'operetta omonima, Daniel Auber e della orchestrazione cinematografica a cura di Le Roy Shield, eseguita dal nostro Franco D'Achiardi con la direzione strumentale di Umberto Mancini. La volontà di estendere anche alle edizioni italiane precedenti le voci del duo Sordi-Zambuto fu soltanto una scelta in seconda battuta e ciò avvenne utilizzando nuovamente l'adattamento italiano del 1934 scritto da Augusto Galli.
    Per tali ragioni, prima dell'incisione del nuovo doppiaggio, Sordi e Zambuto ascoltarono e riascoltarono con attenzione la prima edizione, per coglierne pregi e difetti, consentendo così il mantenimento di battute leggendarie, tra cui, come dichiarò con grande umiltà lo stesso Sordi, la bellissima "nel palmizio della mano".
  • Il grande attore romano nello studio della prima edizione aveva acquisito familiarità con la prima voce italiana del suo personaggio, che era la stessa che aveva dovuto ascoltare, come punto di riferimento, per i suoi tanti ridoppiaggi delle pellicole dei due comici.
    Sordi, aspirante cantante lirico, era un fervente estimatore dei grandi interpreti della lirica ed aveva avuto modo di apprezzare l'esecuzione del famoso cantante della prima edizione del film. Tale fu il successo del cantante, al suo esordio al leggio, che anche per questo episodio, l'anno successivo fu promosso a volto cinematografico e quattro anni dopo rivendicò con orgoglio la paternità di quel doppiaggio ricantando l'aria più celebre di Fra Diavolo, in un film da lui interpretato, inserendola a forza senza nessuna giustificazione di trama.

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"Fra Diavolo"

Come attestato dallo stesso Alberto Sordi, privilegiato auditore di quasi tutte le colonne sonore italiane del duo Laurel e Hardy realizzate fra il 1932 ed il 1938, la voce italiana di Oliver Hardy di quel periodo è stata costantemente una sola, quella di Paolo Canali, salvo eventuali eccezioni che tuttavia, ad oggi, nessuno è riuscito a dare prova concreta.
D'altra parte, risulterebbe contraddittoria la decisione della MGM italiana di organizzare una selezione per trovare le voci italiane della nota coppia, vinta da Carlo Cassola e Paolo Canali, per poi sostituirli con altri. Altri, la cui identità rimane nel mistero, così come non è stato provato per quali titoli ciò è avvenuto. Il fantomatico Derek Fortrose Allen, per Laurel, guarda caso anche lui futuro professore, lascia alquanto allibiti per indeterminatezza e strana assonanza con la carriera futura del Prof. Zambuto.
La citazione giornalistica di uno "studente americano" quale voce occasionale di Oliver Hardy, appare più che altro uno scoop pubblicitario per instillare curiosità nello spettatore, strumentalizzando la tipica parlata, deformata negli accenti come fosse pronunciata da anglofoni a digiuno della lingua italiana, con la quale erano conosciuti nel nostro Paese i due comici.
Essendo ben nota la forte identità nazionalistica del regime, lascia alquanto perplessi la teoria secondo la quale Cassola e Canali sarebbero stati scelti perché profondi conoscitori dell'inglese, invece che abili parodiatori dell'italiano maccheronico di Laurel e Hardy.
A dimostrazione del fatto che Sordi conoscesse molto bene la fonetica di Canali, nei suoi doppiaggi riproporrà la erre arrotondata tipica della voce del suo predecessore.

La prima voce italiana nel canto di Dennis King, che interpreta il personaggio di Fra Diavolo, è quella del celebre tenore Beniamino Gigli, al suo primo contatto con il cinema.
Rievocando quella felice esperienza, il cantante, in un film da lui interpretato pochi anni dopo, "Marionette" (1938), ripropone la più famosa aria dell'operetta.
Il baritono Tito Gobbi, voce nel canto del medesimo personaggio nella seconda edizione del 1948, utilizza nuovamente l'adattamento di Augusto Galli, conservando vocaboli tipici del ventennio come: "Prendi, prendi camerata e prosegui il tuo cammin..." Fu mantenuta anche la correzione apportata da Galli all'originale che indicava erroneamente come moneta corrente le Lire (che invece esordirono nel nostro Paese nel 1861), citando correttamente lo Scudo.
La vicenda narrata nella pellicola si svolge, come noto, nell'Italia agli inizi dell'800 e tutti i personaggi posseggono nomi italiani, come sarà anche per i due protagonisti, ribattezzati nell'originale Stanlio e Ollio. Nomi di straordinaria efficacia che resteranno immutati da allora in Italia.


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Le domande e le risposte sono curate da Lorenzo Bassi e Franco Longobardi.


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