Streghe Italia Fan Fiction

Mercyful Fate


TRAMA: Edward, Julian e gli altri sono sopravvissuti a "Fix Game" e a  "The Disappearance"... ma sopravviveranno al loro stesso destino?

ADATTO A BAMBINI CON GENITORI

COMPOSTO IL 28 agosto 2000

Tutti i diritti del racconto sono di proprietà del sito "Streghe Italia", e tutti i personaggi di "Streghe / Charmed"  utilizzati sono di proprietà Warner Bros Television / Spelling Entertainment, e sono utilizzati senza il permesso degli autori e non a fini di lucro.
"Charmed" is a trademark of Spelling Television Production © 2000


Ci credevamo onnipotenti. Ci sbagliavamo di grosso.  
(E. Baynes)

Let the Game begin

Death: Inammissibile, assolutamente inammissibile!
Life in Death: Calmati vecchia mia, calmati…
Death: Calmarmi, dici? Il corso degli eventi è stato modificato, la storia stessa è stata modificata. Fix avrebbe dovuto essere a quest’ora il supremo signore di San Francisco, così era scritto…e non è accaduto! Poche volte la situazione è sfuggita al nostro controllo, e per colpa di eventi eccezionali, di arcani potentissimi ai quali anche noi ci siamo dovute inchinare, ma questa volta…a causa del semplice intervento di deboli e stolti umani! Nulla di mortale può sfuggire a Me, cenere alla cenere, polvere alla polvere…Irclaem, nel cyberspazio, avrebbe dovuto catturarli tutti, quelle misere creature, e poi Fix avrebbe annichilito le loro menti, una ad una, inesorabilmente…
Life in Death: ....Ma le Halliwell sarebbero riuscite miracolosamente a fuggire e ad allontanarsi dall’America e cinque anni dopo Prudence sarebbe tornata a Frisco per distruggere il regno di Fix che nel frattempo sarebbe diventato senatore: era lei la prescelta, non Piper…buffo come siano cambiate le cose invece, eh?! Non solo Fix ha creato una zona schermata al controllo delle forze sovrannaturali, ma è riuscito addirittura ad estraniarsi dal Destino e a cambiare l’ordine degli eventi…incredibile, veramente incredibile. Oramai anche la nostra suprema autorità è messa in discussione dal progresso…
Death: Fatto sta che la Morte deve ora riprendersi ciò che gli è stato rubato…il fato di quei miserabili è segnato in ogni caso!
Life in Death: Certo, non si può scappare per sempre, e poi non tutti i guerrieri di Fix sono stati distrutti. Ovviamente dovrai però ammettere che tu non sei l’unica Morte in circolazione: mi vorrai lasciare qualcuno di loro, spero…e poi sai bene che, se vuoi punirli per la loro arroganza, il mio tocco può rivelarsi molto più crudele del tuo, sorellina cara…
Death: Taci, devi solo stare zitta. Non ho ancora dimenticato di quando mi rubasti quel  fiero marinaio, nelle acque ghiacciate dei mari del Sud.
Life in Death: Non dovresti lamentarti: tu in quell’occasione ti prendesti tutta la ciurma. Ti ricordi di come ci siamo giocati i loro destini quella volta? E se iniziassimo una nuova partita?! È da tanto che non ritiriamo fuori la scacchiera…
Death: …Sai che non è una cattiva idea? Iniziamo pure questo nuovo gioco! Tanto so già chi lo vincerà…
Life in Death: Io non ne sarei così sicura, ti ricordi cos’è successo su quella barca in mezzo all’Oceano?
Death: Taci…

Capitolo 1 - Dastard

“Do’ le dimissioni. Me ne vado.”
“Come scusa??!” Morris, incredulo, reagisce proprio come me l’aspettavo.
“Hai capito benissimo Daryl. Ecco la pistola ed il distintivo. Io, Dasty Dastard, non rimarrò alla centrale un minuto di più.”
Vedo l’ispettore deluso, con lo sguardo fisso su di me. Ho tradito la sua fiducia, ma d’altronde, dopo quello che mi è successo, non posso più fare questo lavoro… 

3 giorni prima…

“Ok ragazzi, conoscete il vostro mestiere e conoscete i rischi; siete i migliori tecnici del dipartimento di San Francisco, so che non mi deluderete.”
Sono davanti alla squadra scelta per l’ispezione della camera di realtà virtuale di Fix; se c’è un modo per tirare fuori quel criminale, se c’è un modo per recuperare quel congegno, apparentemente fuori uso, questi 7 ragazzi, l’orgoglio della sezione scientifica della polizia, lo troveranno certamente; tutta la centrale nutre la più completa fiducia nei loro confronti.
Ci avviciniamo al fienile, dove è nascosta la macchina; tornare in questo posto mi dà una strana sensazione…e pensare che io ero convinto qui ci fosse una villa! Miracoli –o orrori, dipende dai punti di vista- della tecnologia…
Vedo i sette tecnici entrare con i loro aggeggi elettronici. Io rimango fuori, dentro sarei solo d’impaccio; e poi il mio compito è terminato: dovevo semplicemente mostrare loro il luogo dove è custodita la macchina e metterli in guardia dei rischi e l’ho fatto; ora non mi rimane altro che aspettare. Mi accorgo che i gatti non ci sono più, ognuno probabilmente andato per la sua strada. Mi mancheranno quei micini…”FLASH” Che cosa ?! La cicatrice si è illuminata!! Questo può significare due cose: o che Sam ha bisogno di me, cosa che ritengo improbabile, oppure…che qualcuno o qualcosa mi sta minacciando da vicino! Ma chi, o cosa? Che ci sia una spia, intenzionata ad appropriarsi dei segreti della macchina di Fix, nascosta tra gli alberi?! O forse semplicemente qualche belva feroce che mi sta scrutando da dietro un cespuglio?! Ho sentito dire che in questa zona sono stati avvistati molti orsi…o forse…forse…quel congegno è più pericoloso di quanto pensassimo!!
“Fuori tutti, presto!” Urlo, ma ormai è troppo tardi…”BUUM”  Una violenta esplosione ed io vengo sbalzato lontano, privo di sensi.
“Forza con quegli idranti, muovetevi!”
“Che cavolo?!” Rumori tutto intorno a me: pompieri, agenti di polizia e giornalisti.
“Un superstite, un superstite!” Sento gridare. Mi rialzo, tutto malmesso, e vedo uno spettacolo terribile: il fienile, con tutto ciò che vi era al suo interno è stato annientato, al suo posto non vi è altro che una piccola fiammella che si sta lentamente spegnendo sotto la pressione dei getti d’acqua; anche con la morte, Fix è riuscito a provocare dolore…ed io non sono riuscito ad impedirlo.

Adesso…

“Dasty, se è per via di quell’incidente, sai benissimo che non è stata colpa tua…” Tenta di persuadermi Morris.
“No, ma io avrei potuto evitare che avvenisse quella tragedia, grazie al dono conferitomi da Sam! Non lo capisci?! La cicatrice si è illuminata ed io non sono stato capace di comprendere cosa quel segnale volesse dire. Non merito il potere e non merito nemmeno di essere un tuo collega. Addio, stammi bene.”
Varco la porta dell’ufficio dell’ispettore per l’ultima volta, sicuro che non sarei più tornato in quel luogo.
Death: Sai che non so proprio che mossa fare, adesso?!
Life in Death: Pensa pure con calma, abbiamo tutto il tempo di questo mondo…

Capitolo 2 - Jennifer

Forse mi sono allontanata un po’ troppo, non vorrei che papà si preoccupasse…ma no! E poi là tra gli ombrelloni dove stanno i miei è pieno di gente, si soffoca quasi. Qui invece, in questa insenatura dietro gli scogli, il mio luogo segreto, è tutto così tranquillo, rilassante…ah, che pace! Lontano da tutti, lontano dalla folla, non sono mai stata così bene; sdraiata sulla sabbia ad osservare il moto lento ed incessante delle nuvole che passano, sola con me stessa, sola col mio potere. Resterei giorni interi ad osservarmi la cicatrice sulla mano, ricordo indelebile del gioco che abbiamo vinto, della prova segreta e terribile che abbiamo superato. Chissà se riceverò mai un segno, se si illuminerà mai la ferita, se verrò chiamata a svolgere un nuovo compito, a seguire il mio destino. In fondo la mia vita non è tanto diversa da un film, anzi forse è meglio! Probabilmente la cicatrice si illuminerà quando meno me lo aspetterò, forse sarò già una vecchietta e gli Angeli avranno bisogno della mia esperienza per risolvere un complicatissimo caso…sì, andrà sicuramente così!
FLASH” Cosa?! Vedo una luce…provenire dal palmo della mia mano?!
“La cicatrice!” Urlo. Sono estasiata, questo vuol dire che Sam mi sta chiamando, ha bisogno del mio aiuto…magnifico! Ma come faccio a sapere cosa vuole di preciso? “Sam?!” Sam, sei qui? Che succede??” Provo a dire, ma non c’è nessuno intorno a me, e nessuno ad ascoltare le mie parole. Strano…
Un attimo…uno spettacolo incomprensibile si sta svolgendo di fronte ai miei occhi: pur non essendoci un filo di vento, la sabbia sulla spiaggia si sta muovendo vorticosamente, plasmandosi fino a raggiungere…un aspetto umano. Incomincio a provare un po’ di timore. “Sam?!” Chiedo per l’ultima volta, ma l’essere di fronte a me non è un Angelo, è una creatura avvolta in un mantello di sabbia con un turbante violetto come copricapo. Due piccoli occhi rossi mi fissano e solo adesso mi viene in mente l’altro significato della cicatrice illuminata: può voler dire…pericolo!
Ora sono veramente spaventata, e per di più…sono sola.
L’uomo sabbia inizia a parlare. “Mi presento: sono il prototipo Fred01, successore del cyborg Frederick, incaricato dal mio creatore Fix di portare a compimento la sua lista. Tu puoi chiamarmi semplicemente Nomad. Il mio database non è completo, per ora possiedo in memoria solo due nomi: Jennifer Fishman ed Edward Baynes; presto aggiungerò gli altri file. Tu sei Jennifer, vero?!”
Non rispondo, paralizzata dall’angoscia.
“Suppongo di sì. Bene: procederò alla tua eliminazione.”
“A…aspetta. Non lo sai?! Il tuo signore è morto, sconfitto. Che senso ha portare a termine la sua lista, ora che lui non c’è più?”
Nomad ha un attimo di esitazione e poi riprende: “Dall’intonazione della tua voce comprendo che non stai mentendo. Ciò significa che passa in primo piano l’operazione “AngelPower”. Per il momento puoi considerarti salva…”
Mi volta le spalle…sì!
“…O forse no. Il mio compito ora consiste nel trovare e raccogliere ogni minima fonte di potere e dai miei sensori rilevo che tu possiedi un frammento dell’energia di un Angelo. Mi dispiace, mala tua vita da questo momento…è mia! Attivare protocollo Zero Tolerance.”
Oh, no! Non accenna ad andarsene! E ora cosa vuol fare?! La sua mano…si è ritrasformata in sabbia! E quei granelli bianchi stanno venendo verso di me! No! Mi sono entrati in gola, non riesco a respirare…aiuto…soffoco…
Death: Le voilà, e il primo pezzo è mio!
Life in Death: Non esaltarti: la  regina è indubbiamente un pezzo potente, ma si può vincere benissimo anche senza…

Capitolo 3 - Julian

E’ notte, è buio. Dove sono? Bella domanda; sono circondato da alti abeti, quindi dovrei trovarmi in un bosco, una foresta o qualcosa di simile. Come sono arrivato fin qui? E perché ho in mano il mio vecchio fucile da caccia, che credevo distrutto? Questioni che non trovano risposta nella mia mente, offuscata dal buio delle immagini. Probabilmente sto sognando. Certo…è così, non ci può essere un’altra spiegazione.
“FRRR”  Un fruscio! Dietro di me, nel fitto della boscaglia, c’è qualcosa , qualcosa che mi sta osservando…Mi avvicino verso il punto da dove è stato provocato quel rumore; anche se so che tutto questo è un sogno, che tra poco mi sveglierò nel mio letto, sento il sangue gelarmi nelle vene, ho terrore di quello che mi accingo a scoprire. Sposto i rami spinosi, le foglie secche e mi inoltro al di là, nel buio. Pochi attimi di cecità più totale e poi i miei occhi si abituano all’oscurità…e vedo lui, o forse dovrei dire me stesso: Irclaem mi sta scrutando, con le braccia conserte, le ali rilasciate, calmo, tranquillo…
“Tu non esisti più ormai. Esci dal mio sogno, dalla mia vita.” Affermo spavaldo.
“Io sono parte di te, vecchio mio” La bestia sta lentamente alzando da terra le ali. “Pensi davvero di esser riuscito ad eliminare il tuo lato oscuro? No, no…lo hai semplicemente nascosto, nei più reconditi anfratti della tua mente. E poi ricordati che ciò che tu sei, io sono; l’uomo Julian Norton è morto in quel terribile incidente stradale sui colli sopra San Francisco. Tu sei soltanto una maschera, un ospite dentro al quale io, signore della notte, mi nascondo, aspettando che giunga il momento per tornare in superficie, tra i vivi!”
“Quel tempo non arriverà, mai più!” E sparo.
Irclaem subisce il colpo, ma sembra non soffrirlo, si avvicina a grandi passi verso di me…no! No!
Un momento…dov’è ora? Non lo vedo più! Che si sia alzato in volo?!
“FRRR”  Dietro di me! Ma è troppo tardi per qualsiasi movimento…sento le sue mani artigliate afferrare le mie, il fucile mi cade nella boscaglia, svanendo; il vampiro è sempre più vicino…la sua essenza è sempre più coincidente con la mia…ci stiamo fondendo?!
No! No! Non voglio tornare a essere quel mostro, tu sei morto Irclaem, sconfitto, distrutto, ti prego…
“Ahhhhhhh” Sono sveglio?! Sì! Sono nel mio letto, nella nuova casa. Me ne sono andato da Frisco e sono venuto qui, in questo paesello lontano dalla confusione, dal caos, per cercare di rifarmi una vita e sperando di trovare un po’ di pace…e questa serenità che tanto agogno viene rovinata da degli stupidi incubi?! No, questo non posso permetterlo. Il passato è morto, Fix è morto ed io sono padrone della mia vita, non devo più temere nulla e soprattutto devo tentare de dimenticare tutto ciò che mi è successo prima che mi trasferissi qui; solo in questo modo, forse, riuscirò a scacciare Irclaem anche dai miei sogni e a trovare la pace che merito.

E’ ancora buio fuori, ma che ore sono? Mezzanotte e mezza?! Così presto?! Vorrà dire che uscirò –tanto non  ho più sonno- non ho ancora visitato questa cittadina di notte; chissà, forse troverò qualche locale degno di nota…cosa fa la gente di paese il venerdì sera?
…Ecco cosa fa! Questo davanti a me è l’unico posto di ritrovo notturno nel giro di 100 miglia; mi è stato facilissimo trovarlo: qui lo conoscono tutti e, anzi, lo trovano molto cool. Mah! Chissà cosa ci troveranno…con quel nome poi –Bronze- tutto un programma…
Me ne vado a casa, deluso. Tornerò un’altra volta a visitare quella bettolaccia, speriamo almeno sia frequentata da bella gente.
“Toh, guarda un po’! Chi non muore si rivede, eh?! Lo sapevo: prima o poi venite tutti qui, e poi tocca a me rimettere le cose a posto…” La voce di una ragazza, probabilmente una frequentatrice del Bronze.
“Guarda che io ‘sto Bronze l’ho scoperto per caso; se è un circolo privato, stai tranquilla che non ci metterò mai piede, quindi, cortesemente, non mi rompere le pa…”
Un momento, io quella bionda l’ho già vista, non mi ricordo dove, ma sono sicuro che quel volto non mi è nuovo, e poi sembra dalle sue parole che anche lei mi conosca…
“FLASH” Che cosa?! La cicatrice si è illuminata! Può voler dire solo una cosa: pericolo! Cosa sta facendo la ragazza di fronte a me? Sta tirando fuori dalla giacca…un paletto?!
Forse ho capito chi è costei; deve essere quella pazza cacciatrice che ha già tentato di eliminarmi la notte in cui mi sono trasformato per la prima volta…dannazione!
“Amico mio, è finalmente giunto il momento di farmi uscire.”     
Chi?? Irclaem! Sei tu a parlarmi telepaticamente, vero?! E scommetto che è stata opera tua il mio trasferimento qui, a Sunnydale…maledetto,  dal mio subconscio hai comandato le mie mosse!!
“E ora, di fronte alla cacciatrice, sei costretto a farmi tornare…ne va della tua vita, stavolta!”
E anche della tua, caro vampiro, anche della tua…
Cosa aspetti a trasformarti? Ci ucciderà, non lo capisci?!”
Così sia…
“Sei sempre stato un perdente, Julian”
Sento il paletto che mi trafigge il cuore, ma non provo dolore, solo sollievo…
Death: E adesso che mi dici? Vinci anche senza alfiere?
Life in Death: Aspetta, aspetta...

Capitolo 4 - Edward

E rieccomi qui. La strada alberata, le vecchie cabriolet parcheggiate ai margini del marciapiede, il lampione che emana quella odiosa falsa luce…solo che stavolta non è un sogno. Sto davvero percorrendo Prescott Street, di notte, stordito e confuso, perso nei miei pensieri; ancora non posso credere alla notizia che ho letto sul giornale questo pomeriggio: Jennifer, poverina, è morta, soffocata sul bagnasciuga da…della sabbia?! Come è potuto succedere un incidente del genere?? No. Ci deve essere sotto qualcos’altro. E poi quelle altre cose che sono accadute ultimamente…l’esplosione della macchina di realtà virtuale, le dimissioni di Dastard, il trasferimento di Julian a Sunnydale…già, Julian. Ho provato più volte a chiamarlo al suo nuovo numero ma non mi ha mai risposto nessuno; che gli sia successo qualcosa?! Mah! L’ombra di Fix incombe ancora su di noi e ho paura che stavolta non riusciremo a liberarcene. E poi…e poi…questa dannata cicatrice! Maledetto il giorno in cui ho accettato la proposta di Sam! Io non voglio più partecipare a questa follia! Ma purtroppo mi rendo conto di cosa desidero solo adesso. Allora eravamo inebriati dal successo, convinti che avremmo potuto fare qualsiasi cosa, compiere chissà quali miracoli. Ci credevamo onnipotenti. Ci sbagliavamo di grosso. E adesso ne paghiamo le conseguenze. Quando questa ferita si illuminerà, allora andrò incontro al mio destino, non mi tirerò indietro, vincerò il gioco ancora una volta…
Questo viale è sempre più buio; ho superato da tempo la villa delle Halliwell e mi sto avviando verso il palazzo dove un tempo si trovava lo studio di Faustus, quel pazzo maniaco! Alla fine è stato raggirato dalla sua stessa segretaria…eheheh, ciò dimostra che non ci si può proprio fidare di nessuno.
Guarda un po’…mi sta venendo incontro un altro viaggiatore solitario, allora non sono l’unico a gironzolare di notte, da solo; tutto questo mi conforta.
Ehi…io quella persona la conosco…Ginevra??! “FLASH” La cicatrice si è illuminata…bene, bene.
“Edward! Ti ho ritrovato finalmente!” Mi sta correndo incontro.
“Ah, ah. Ciao. Ma tu non dovevi essere morta?!”
“Pensavi davvero che Julian mi avrebbe potuto investire, lui che mi adorava così tanto?!”
“Julian no…ma Irclaem sì. Quell’essere era veloce, spietato, implacabile, non saresti mai potuta scappare alla sua furia.
E’ da molto che criminali e demoni stanno giocando con i miei sentimenti, i miei ricordi; prima Lyli, ora Ginevra…mi ritenete davvero tutti così allocco?! Suppongo tu sia il brutale assassino di Jennifer; mostra la tua identità, vigliacco!”
Il cyborg –o almeno credo sia un cyborg- di fronte a me cambia aspetto, rivelando una gracile corporatura avvolta in un lungo mantello scuro, ed io incomincio a correre nella sua direzione.
“I file sono errati, la reazione di Edward Baynes non corrisponde a quella prevista nella mia memoria…” Mentre pronuncia questa frase gli sono già addosso, lo afferro per il collo e lo sollevo in aria.
“Pagherai per il male che hai fatto, tu, ultimo detentore di quella odiosa sigla, di quelle due parole, quelle due misere emissioni di voce che mi perseguitano da troppi giorni ormai… Hunters & Puppets; ma stasera, cacciatore, ricordati che le cose sono cambiate: ora e per sempre, gloria al burattino!”
Lo tengo stretto in mio potere.
“Attivare protocollo Sterminio.  Che cosa sta dicendo? La sua mano…si è trasformata in una lama! No!…  
Death: E anche la torre è andata! Vuoi consegnarmi la vittoria? Mi sembra inutile continuare…
Life in Death: Non prenderti gioco di me. E poi lo sai che mi piace lottare fino alla fine, no?!

Capitolo 5 - Morris

“FLASH”
La mano del destino si sta muovendo e l’indice punta verso di me. Sono in Acacia Avenue, alle 2.00 del pomeriggio, circondato da gente e la cicatrice si è illuminata. Che tra questi passanti si nasconda un pericolo?! Che uno di loro sia il Fred01, l’essere che Fix aveva detto mi avrebbe mandato contro per eliminarmi, se non l’avessi raggiunto io nel cyberspazio?! Non mi piace stare in mezzo alla folla, sapendo che qualcosa mi minaccia; tutti quegli sguardi che si incrociano con il mio, tutte quelle occhiate fugaci che si perdono tra le strade, le auto e le luci di Frisco…no, preferirei di gran lunga trovarmi da solo, faccia a faccia col nemico; voglio sempre sapere in anticipo ciò con cui ho a che fare, ma dato il modo incredibile in cui è morta Jennifer, ho paura che dovrò aspettarmi qualcosa di veramente pazzesco.
“Daryl?!”
Mi volto di scatto. “Chi?!”
E’ stato un vecchio a chiamarmi, ma come fa a conoscere il mio nome?? A meno che…sì, quei tratti mi sembrano familiari. “Sam?! Non ti avevo riconosciuto, così…poco luminoso. Che ci fai tra noi comuni mortali? E’ opera tua questa?” E gli indico la luce che proviene dalla mia mano.
“Sì, Morris…quel segno è tutto ciò che rimane del mio potere, poiché sono stato cacciato dai Cieli!”
Un velo di tristezza copre il suo volto. Poi, mettendosi le mani tra i capelli, continua: “Ho peccato d’orgoglio, quando ho preso la decisione di donarvi un frammento della luce…e ora, per il mio errore, voi poveri mortali non farete altro che morire. Ho condannato le vostre vite!”
“Ci hai condannato??! Spiegati meglio, non capisco.”
“Nomad, l’ennesimo cyborg di Fix, quello che tu chiami Fred01, ha intrapreso la sua ultima e più importante missione: far resuscitare il suo maestro!”
“Cosa?! Sarebbe possibile fare una cosa del genere?” Sono incredulo, sconcertato.
“Sì. Ma per farlo ha bisogno di una minima frazione del Potere degli Angeli! Comunque non sarebbe mai riuscito ad uccidere uno di noi, non sarebbe mai stato capace di impossessarsi dell’energia sufficiente, ma…”
“…Ma poiché l’energia che gli basta la possediamo noi cinque umani è deciso più che mai ad eliminarci tutti. E questo sarebbe stato evitato se non ci avessi offerto quel dono.
“Gliene bastano 3. Ha già preso il potere di Jennifer, Julian e Dastard sono scomparsi ed ho un brutto presentimento per Edward…Non c’è un attimo da perdere, Morris! Io so dove trovarlo: sta ricaricando le forze alla vecchia base di Fix e i suoi colleghi.”
“Il locale dell’H&P!” Speravo di non tornare mai più in quel posto. “Grazie per le indicazioni, vecchio. Riguardati, non mi sembri molto in forma.”
Salgo sulla volante e torno laggiù…nella Bay Area.

Il nightclub è andato in rovina, dopo che i suoi gestori sono scomparsi; entrando, con la tanica di benzina in mano, mi sembra di rivivere quella scena…la folla terrorizzata, Mark Hics morto sul palco, Prue e Phoebe che non trovano Piper…le Halliwell! Non voglio coinvolgerle in tutto questo; i loro poteri non funzionavano su Frederick e non credo proprio che mi sarebbero di aiuto contro Nomad. Ho lasciato un messaggio sulla segreteria di Dastard, nel quale gli ho spiegato tutta la situazione. Spero con tutto il cuore che mi raggiunga.
Entro in cantina. La stanza è buia e sono illuminate solo alcune icone scolpite a rilievo sulla parete, immagini terribili di cigni morenti che affogano nel fango, di donne bruciate vive circondate da una folla sprezzante, di Angeli a terra, con le ali spezzate…è questo il futuro che l’H&P sognava per San Francisco?! Allora forse non è stato così inutile vincere il gioco.
In un angolo c’è un uomo –uomo?!- avvolto in un mantello color porpora, collegato ad una macchina. Spargo il benzene su tutto il suo corpo, con freddezza, cinismo. Ora posso rilassarmi, mi accendo una sigaretta. Penso di essere rimasta l’ultima persona al mondo che le accende ancora coi fiammiferi…
“Daryl?! Cosa vuoi fare?!”
Il cyborg mi parla e butta il mantello a lato scoprendo il suo volto.
“Edward??! Cosa ci fai lì?” Non è possibile…stavo per bruciare Eddie”
“Io, io…non lo so. Mi ricordo solo che mi trovavo in Prescott Street e…”
Un attimo…questo Edward non ha la cicatrice su nessuna delle due mani, quindi non è lui! C’ero quasi cascato…
“Addio Nomad.” E gli lancio il fiammifero acceso contro.
Al cyborg si illuminano i due piccoli occhi rossi…mentre brucia, inesorabilmente.
Devo andarmene di qui, ora! Oh, no! Nomad sta per esplodere! “BUUUM”
Ok, tutto a posto. E’ scoppiato lontano da me. Ma cosa?! Crepe nella parete…Maledizione! I muri stanno cedendo…Devo fuggire! Il soffitto cade, no!…
Death: Sembra tutto volgere a mio favore, eppure…eppure…
Life in Death: ...Eppure il guerriero di Fix è stato distrutto, quindi nulla può più nuocere a colui che abbiamo designato come re; perciò, anche questa volta, la vittoria è mia! Dastard vivrà, e soffrirà come ha sofferto l’antico marinaio!
Death: Ti detesto…

Capitolo 6 - Nomad

Like a mirage riding on the desert sand
Like a vision floating with the desert winds…
…Like a spirit that can disappear at will
Many claim of things but non one’s seen you kill…
Legend has it that you speak an ancient tongue
But no one’s spoke to you and lived to tell the tale
Some they say that you have killed a hundred men
Others say that you have died and live again…
Nomad, you are the rider so mysterious…
Nomad, you are the spirit that men fear in us…
                                                      (Iron Maiden)

Ciò che un tempo era il locale dell’H&P adesso è solo un cumulo di macerie, probabilmente il frutto della rabbia distruttiva di Morris…poveretto! Ora è al Centra Hospital e le sue condizioni sono gravissime. Quando sono arrivato qui nella Bay Area, dopo aver seguito le indicazioni che l’ispettore mi aveva lasciato sulla segreteria…ormai era troppo tardi, ma almeno sono riuscito a tirare fuori il mio ex-collega e a chiamare un’ambulanza. Se solo fossi arrivato prima…probabilmente non avrei potuto fare niente lo stesso. Sono un inetto incapace. Punto e basta. E per una strana combinazione del destino sono l’unico rimasto. Stasera al Telegiornale hanno dato la notizia del ritrovamento dei corpi sia di Julian, in un vicolo a Sunnydale, che di Edward, abbandonato nella discarica…Ah, fato misericordioso! Perché, ultima minaccia di Fix, ultimo formidabile avversario, non hai preso anche me?! Per quale motivo hai lasciato che continuassi a vivere e soffrire?! No. Internamente, anche Dastard è morto. Di lui, non resta solo che un’ombra, ombra che d’ora in poi avvolgerò in questo mantello viola scuro che ho trovato tra le rovine del tempio di Fix. Sul mantello, un’etichetta e sull’etichetta un nome: Nomad. Bene, sarò un nomade. Viaggerò per l’America, mi basteranno la mia moto e il mio denaro, prelevato oggi dalla banca. Addio San Francisco, addio Dasty Dastard. Date il benvenuto al mio nuovo io: Nomad!
“Il pericolo è scongiurato Dasty. L’eredità di Fix è annientata. Che senso ha scappare adesso?”
Mi volto. Qualcuno di familiare mi sta parlando.
“Sei Sam, vero?! Nel messaggio alla segreteria Morris ha detto che hai perso i tuoi poteri . Be’, riprenditi il mio. Io non ne sono degno.”
“No, Dastard. Io ne sono ancora meno degno di te, credimi.”
Copro con un guanto la mano con la cicatrice.
“Bene, allora vorrà dire che la luce rimarrà nascosta. Per sempre.”
Salgo sulla mia rossa fiammante e parto a tavoletta lasciandomi alle spalle Sam, la Bay Area, San Francisco e tutto questo folle gioco.

Epilogo

“Ispettore?! Daryl?! Ti vuoi svegliare o no?!”
“C…cosa?! Sono vivo, Piper! Sono vivo!”
“Mai disperare nell’intervento degli Angeli…”
“Per questa volta, ma non abituartici, ti devo dar ragione, Phoebe. E’ stato Sam a salvarmi? E che mi dite degli altri,  Julian, Dastard….? E…dov’è la cicatrice sulla mano?? E’ scomparsa!!!”
“Colui che devi ringraziare si chiama Leo, che però non ha potuto far niente per la tua mano…te l’hanno amputata. Quella che vedi ora è artificiale. Di Sam non so niente. E anche Dastard è scomparso. Per quanto riguarda Julian ed Edward purtroppo…”
“Non dirmelo, Prue. Ti si legge in faccia…
Ora è veramente tutto finito…tutto finito.”

Nel giro di tre mesi l’ispettore Daryl Morris ritornerà a svolgere il suo mestiere, come se nulla fosse successo, ma provando sempre nell’animo un senso di malinconia e di strana inquietudine, che lo porterà, in certe buie notti d’inverno, a rimpiangere addirittura di essere rinvenuto dal coma, le 3 Halliwell e la pazza cacciatrice non smetteranno mai di unire la loro vita sociale con quella segreta e il vecchio Sam si ritirerà in una baita sui colli sopra Frisco, passando così una tranquilla esistenza…ah, e tra i deserti del Nevada, i canyon del Colorado e le brulle lande del Texas, i bambini narreranno a lungo la leggenda dello sceriffo nomade che, avvolto nel suo scuro mantello per coprire al mondo il suo atroce dolore, vagherà in eterno portando in ogni luogo ordine e giustizia.

Fine

Scritto da The Miracle


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