Il mondo dei doppiatori - In...soliti ignoti

Segreti e bizzarrie del mondo del doppiaggio in formato quiz

ARCHIVIO: quiz 135
(30/11/2015)


Pier Paolo Pasolini
Per il 40ennale dalla tragica scomparsa di Pier Paolo Pasolini rispolveriamo un aneddoto che lo riguarda, tramandato da un diretto testimone: il suo doppiatore.
Questi, candidato ad essere voce protagonista, avendo già doppiato l'interprete, si ritrovò avvicendato da un asso pigliatutto di quel periodo e slittato a doppiatore un antagonista, l'allora semisconosciuto Pasolini. Solo tempo dopo realizzò che il "sorpasso" gli era valso il titolo di prima voce cinematografica della personalità che ha segnato indelebilmente la cultura italiana.
Chi è questo doppiatore? A quale film ci riferiamo? Chi doppiò il protagonista? In quale precedente pellicola quest'ultimo era stato doppiato dall'alter vox pasoliniana?
 

 

Qualche indizio utile...

  • Quel doppiatore avrebbe potuto consolidare l'abbinamento, inaugurato tre anni prima, con un attore straniero di prospettiva che stava conquistando ruoli da protagonista nel nostro Paese.
    Gli si preferì una voce più matura, confermata anche nel successivo film italiano dell'attore, girato con il medesimo regista.
    Si consolò con un'investitura che, se pur casuale, nel tempo si sarebbe rivelata assai più significativa.

Scorrete la pagina in basso per le risposte...

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"Il gobbo"

Pier Paolo Pasolini, dopo alcune collaborazioni alla sceneggiatura e prima ancora di dedicarsi alla regia, debuttò nella recitazione cinematografica nel film "Il gobbo" (1960).
L'occasione gli si presentò tramite l'amico Carlo Lizzani, il quale aveva pensato al suo viso scavato e sofferto per il ruolo di un ex partigiano rimasto mutilato, che nel dopoguerra si arrangia facendo il magnaccia. Pasolini accettò senza esitazioni.
Sebbene fosse a digiuno nella formazione e nell'esperienza, se la cavò egregiamente, non ultimo per merito del doppiatore, che levigò e conferì tono alle sue comprensibili rigidità espressive.
Il doppiaggio del film venne affidato alla CDC. Dopo i provini di rito, per il protagonista, Gérard Blain, si optò per il grande Giuseppe Rinaldi, allora impegnatissimo. Non a caso lo doppierà anche nel successivo "L'oro di Roma" (1961), sempre diretto da Lizzani.
Rimaneva inoccupato l'altrettanto grande Cesare Barbetti, già doppiatore di Blain in "Giovani mariti" (1957) di Mauro Bolognini.
Gli si aprirono le porte per doppiare un ruolo secondario ma incisivo, quello del Monco, interpretato dall'esordiente Pasolini, che svolse con la proverbiale altissima professionalità che tutti gli esteti del doppiaggio gli hanno costantemente riconosciuto.


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Tra le risposte ricevute, segnalo in particolare:



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Le domande e le risposte sono curate da Lorenzo Bassi e Franco Longobardi.


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