"I sette samurai"

• TITOLO ITALIANO: "I sette samurai"

• TITOLO ORIGINALE: "Shichinin no samurai"

• REGIA: Akira Kurosawa

• SCENEGGIATURA: Shinobu Hashimoto, Akira Kurosawa

• PRODUZIONE: GIAPPONE 1954

• DURATA: 140 minuti (Edizione integrale degli anni 1980: 197 minuti)

PRIMA EDIZIONE (Anni 1950 - Durata: 140 minuti)

• DOPPIAGGIO ITALIANO: C.D.C., eseguito presso la Itala Acustica

• DIALOGHI ITALIANI: VINICIO MARINUCCI

• DIREZIONE DEL DOPPIAGGIO: GIULIO PANICALI

SECONDA EDIZIONE (Anni 1980 - Durata: 197 minuti)

• DOPPIAGGIO ITALIANO: SINC CINEMATOGRAFICA

• DIALOGHI ITALIANI: VINICIO MARINUCCI

• DIREZIONE DEL DOPPIAGGIO: VINICIO MARINUCCI

ALCUNE NOTE SUL FILM
a cura di Riccardo F. Esposito

• Il capolavoro di Akira Kurosawa ha dato origine a vari remake, ufficiali e non, a partire dal famoso "I magnifici sette" (1960) di John Sturges e ai suoi mediocri pseudo-sequels ("Il ritorno dei magnifici sette", "I magnifici sette cavalcano ancora", "Le pistole dei magnifici sette"). Successivamente, sia l'originale di Kurosawa che il bel remake western di Sturges servono da fertile fonte d'ispirazione per parodie ("I magnifici tre", "Lo chiamavano Trinità") e imitazioni-riletture quali "I sette gladiatori" (1962), "Sette contro tutti" (1965), "Sette magnifiche pistole" (1965), "Beach of the War-Gods" (1972), Seven" (1979, con Bronson Lee), "I magnifici sette nello Spazio" (1980) e "Seven Warriors" (1989).
• Anche limitandoci soltanto alla figura di Kikuchiyo (interpretato da Toshiro Mifune), contadino che si fa passare per samurai - ma che, si badi bene, non è totalmente incapace o vigliacco - va notato che quasi certamente si è ispirato ad esso persino Mario Monicelli per il suo Brancaleone (Vittorio Gassman) - il quale, come si rivela in una sequenza di "Brancaleone alle Crociate", non è né cavaliere, né nobile - sorta di controparte italica e semi-parodistica di Kikuchiyo.
• Delle due principali edizioni italiane de "I sette samurai" si è liberi di preferire la prima, in virtù delle accattivanti voci della vecchia C.D.C., ma non bisogna dimenticare che trattasi di una versione accorciata e, in definitiva, un po' "banalizzata". Oppure, prediligere la più recente, passando sopra al ridoppiaggio (peraltro per nulla disprezzabile, ed oltretutto necessario, considerando la maggiore lunghezza della copia) a cura della SINC Cinematografica, una versione quest'ultima che permette di meglio comprendere le sfumature e certi particolari sviluppi della sceneggiatura, nonché alcune sottigliezze d'autore del grande Kurosawa, tutte particolarità sacrificate nella vecchia edizione.

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