Il mondo dei doppiatori - In...soliti ignoti

Segreti e bizzarrie del mondo del doppiaggio in formato quiz

ARCHIVIO: quiz 164
(09/01/2017)


QUIZ #164

"Camicie rosse"

"Camicie rosse" (1952), ovvero lo struggente epilogo dell'avventuroso amore di Anita e Giuseppe Garibaldi, era un progetto su cui Anna Magnani puntava molto. Purtroppo il risultato sarà assai inferiore alle aspettative.
Hanno nuociuto in particolare gli sterili personalismi che hanno infiammato il set, interrotto da continue discussioni a muso duro. Salva l'intoccabile Nannarella, a farne le spese saranno il regista e due attori di primo piano, estromessi a riprese ancora da ultimare.
Chi sono questi ultimi e da chi saranno doppiati in forma "creativa", per tamponare i prematuri allontanamenti?

 

Di seguito alcuni indizi a vostra disposizione:

  • Alla prima apparizione la Magnani, nei panni di Anita Garibaldi, ha un dialogo insistito con un personaggio di rilievo, che tuttavia si intravede a tratti, di spalle, inquadrando le sole mani o più spesso sentendo la sola voce (del doppiatore). Una chiara prova di riprese, girate dal subentrante Francesco Rosi, senza l'interprete effettivo.
  • Altri buchi narrativi causati sempre dalla di lui dipartita, sono coperti con l'escamotage della voce narrante fuori campo.
  • Un altro personaggio altrettanto importante subisce il drastico taglio della propria scena principale, quella della riconciliazione con l'Eroe dei due mondi, con il quale s'incontra e riferisce vitali informazioni sul nemico.

Scorrete la pagina in basso per le risposte...

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"Camicie rosse"

La gestazione di "Camicie rosse" (1952) fu assai lunga e complicata. L'inizio della lavorazione risale a due anni prima, tanto che la pellicola risulta già iscritta presso il Registro Cinematografico italiano del 1950.
La debordante personalità della Magnani, che collaborò alla sceneggiatura e sarà punto di riferimento costante della produzione, e quella altrettanto spigolosa del regista Goffredo Alessandrini, suo ex marito, cozzarono presto e duramente. Sul finale prevalse l'inamovibile Nannarella.
La resa dei conti colpì anche Raf Vallone, nei panni di Giuseppe Garibaldi, e Alain Cuny, nel ruolo del luogotenente Bueno, che pur non condividendo molte scelte del regista, nemmeno sopportavano le bizze umorali della Diva.
Visionando il film si colgono le lacerazioni narrative provocate dalle frequenti diatribe sul set sfociate nelle anticipate dimissioni.
Fu così che Vallone, giocoforza, venne doppiato da Gualtiero De Angelis, novità assoluta per l'attore.
Alain Cuny ha la voce di Mario Pisu. Sebbene fosse inevitabile l'intervento del doppiatore, va segnalato che questi dovette fare uno sforzo supplementare per adattare al labiale i dialoghi ampiamente riveduti e corretti nella post produzione.
In un recente saggio (?) titolato "Anna Magnani e il doppiaggio", recuperabile sul web, si insinua l'indispensabilità del doppiaggio del protagonista maschile, motivata dalla sprezzante bocciatura delle sue capacità interpretative.
Signori… stiamo parlando di Raf Vallone, un carismatico e stimatissimo attore cinematografico e teatrale, la cui splendida carriera, da sé sola, smentisce clamorosamente le ingrate e ingiustificate affermazioni.


Cosa avete risposto...

Questa settimana nessuno ha risposto correttamente.



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Le domande e le risposte sono curate da Franco Longobardi.


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