Streghe Italia Fan Fiction

I GIOIELLI DEMONIACI


Riassunto: seguito della mia saga (ultimo racconto "Back to the '70s... again!"). Un pacco misterioso arriva a casa Halliwell, subito dopo uno stregone minaccia il Trio: dopo centinaia di anni i gioielli demoniaci fanno ancora parlare di loro... Le ragazze dovranno combattere anche con un'altra strega, divenuta malvagia in seguito al contatto con l'anello maledetto.

Composto: da 27 agosto al 15 dicembre 2002 (che volete, col lavoro non è che abbia tanto tempo...)

Valutazione: adatto a bambini con i genitori

Disclaimer: si ricorda che tutti i diritti sono di proprietà del sito "Streghe Italia" e che tutti i personaggi di "STREGHE/CHARMED" sono di proprietà della WARNER BROS TELEVISION/SPELLING ENTERTAINMENT e sono utilizzati senza il permesso degli autori e non a fini di lucro.


Ore 09:13, villa Halliwell

"Buongiorno!", mormorò Piper, stiracchiandosi.
"Buongiorno a te, sorellina!", rispose Phoebe. "Dormito bene?".
"Si, grazie. Poco, ma bene!", disse la moglie di Leo, tra uno sbadiglio e l’altro.
"Hai fatto tardi, eh? A che ora sei tornata, stanotte?", domandò la psicologa.
"Saranno state le tre passate… Abbiamo avuto un sacco di cose da fare, al locale!", bisbigliò l’unica del Trio ad essere sposata.
"Per tirarti su, bevi un po’ del mio caffè forte: resuscita perfino i morti!", ironizzò la gestante.
"Non fare battute del genere in casa nostra… E’ veramente inusuale vedere che prepari la colazione: non è da te!", sentenziò la sorella di mezzo, sorseggiando la bevanda calda.
"Oh, ho solo fatto il caffè… Non bisogna mica essere uno chef per arrivare a tanto! Le brioches invece le ho scaldate, assaggiane almeno una.", consigliò la futura madre.
"Non me lo faccio ripetere… Ma perché non mangi anche tu? Non hai fame?", chiese colei che padroneggiava la stasi temporale.
"Ho già mangiato con Prue, prima che uscisse. E’ andata a fare delle foto in un museo, o qualcosa del genere…", replicò la veggente di casa.
"Uh, è vero… Me l’aveva detto! Speriamo che questa volta il suo capo le pubblichi in copertina, altrimenti dovremo sopportare il suo malumore per almeno tre giorni.", sorrise Piper.
"Non so se riuscirei a reggere una sorella così, soprattutto in questo periodo…", mormorò Phoebe.
"Suvvia, manca ancora poco al parto. Sei alla trentatreesima settimana, e già alla trentottesima potresti andare in travaglio tranquillamente!", la consolò la manager del P3.
"Spero proprio che tu abbia ragione, non ce la faccio più a vedermi così grassa. Sembro una balena che cammina!", piagnucolò colei che poteva volare.
"Ho visto donne molto più rotonde, credimi! Inoltre, tu non hai mai avuto problemi a dimagrire, se mettevi su qualche chilo: vedrai che in breve recupererai il tuo peso forma.", la confortò la sorella di mezzo.
"Non è tanto per la pancia… E’ molto difficile muoversi in queste condizioni, e col nostro secondo lavoro è pure rischioso!", si lamentò la psicologa.
"Questo è già più ragionevole… Ma non devi pensarci, ci siamo noi a proteggere te e la piccola Phyllis!", sorrise colei che poteva far esplodere gli oggetti.
"Spero solo di non dover passare quello che è accaduto a Janine Peterson… Sai, quella mia compagna di liceo… E’ arrivata alla quarantatreesima settimana, e alla fine hanno deciso di indurre il travaglio: il bambino pesava quasi cinque chili! Un vero vitellino…", raccontò la gestante.
"Caspita! Vedrai che non dovrai aspettare più del necessario: hai visto bene come sarà precisa, la tua bambina, quando è arrivata dal futuro. Proprio come sua zia Prue… Anche questa volta non si comporterà diversamente.", la rincuorò la moglie di Leo. In quell’istante, qualcuno suonò il campanello per due volte.
"Chi sarà a quest’ora?", chiese la futura madre, andando ad aprire.
"Il postino, naturalmente!", rispose Piper.
"E tu come fai a saperlo?", continuò Phoebe.
"Beh, come si dice… Il postino suona sempre due volte, no?", ridacchiò colei che poteva fermare il tempo. La sorella minore arrivò alla porta, la aprì ed effettivamente si trovò davanti il portalettere.
"Buongiorno… Un pacco per Prue Halliwell.", disse l’uomo.
"Uh… Devo firmare da qualche parte?", domandò la strega.
"Sì… Qui, dove c’è la x.", rispose il postino, porgendole una penna.
"Grazie mille!", concluse la giovane, dopo aver apposto la firma.
"A lei… Arrivederci!", replicò l’uomo, allontanandosi. Phoebe portò il pacco in cucina, dove la sorella stava terminando di consumare la colazione.
"Cos’è?", chiese l’unica del Trio ad essere sposata.
"Mah… Qualcosa per Prue.", mormorò la veggente di casa, cercando di capire al tatto cosa potesse contenere il pacco.
"Non sbatacchiarlo in quel modo… Se vuoi proprio vedere cosa racchiude, non puoi semplicemente aprirlo?", consigliò la moglie di Leo.
"Dici che Prue non si offende?", sussurrò colei che padroneggiava la levitazione.
"Lei apre sempre le mie lettere… Per una volta, rendiamole pan per focaccia!", borbottò la proprietaria del P3.

Nel frattempo, al museo di storia naturale

"Uh, fantastico questo reperto!", esultò Prue, fotografando a più non posso uno scheletro di dinosauro appena arrivato per essere esposto.
"Effettivamente le ossa sono perfettamente conservate… Sono una vera rarità, e siamo molto orgogliosi si poterle ospitare!", disse il direttore del museo.
"Guarda questi altri fossili: una meraviglia!", mormorò la strega, intenta ad usare il suo ferro del mestiere.
"Anche questi sono arrivati da poco, donatici da un collezionista privato.", spiegò l’uomo.
"Interessante… E questo cos’è?", chiese colei che padroneggiava la telecinesi.
"Oh, è un attrezzo usato da un uomo sapiens, ritrovato in Francia qualche mese fa.", esplicò l’esperto. "Pensiamo servisse per staccare i brandelli di carne dalle prede, o qualcosa del genere.".
"Sono molto attratta da tutto questo… In effetti ero una curatrice museale, un tempo, anche se mi occupavo di altri oggetti: quadri, gioielli, mobili. Anticaglie, per intenderci!", raccontò Prue.
"Abbiamo una sezione dedicata ai primi mobili rudimentali degli uomini primitivi, più avanti.", riferì il direttore. "Vuole darci un’occhiata?".
"Oh, sarebbe fantastico… Non mi occupo più di queste cose da un sacco di tempo, ma certo la passione non è mai morta!", replicò la donna.
"Mi segua, da questa parte.", la anticipò il profondo conoscitore della storia antica.

Ore 9:43, villa Halliwell

"Sembra qualcosa di importante…", borbottò Phoebe, tagliando uno dei lati del pacco. "Vediamo un po’ cosa contiene: accipicchia, è una bellissima collana!".
"Wow… Le pietre sul ciondolo sembrano dei veri rubini, come sono grosse!", affermò con sorpresa Piper. "Ma c’è almeno il mittente da qualche parte?".
"No, solo il nostro indirizzo e il nome di Prue. Magari l’avrà ordinato su qualche catalogo, o cose del genere!", ipotizzò colei che poteva prevedere il futuro.
"Nostra sorella non è il tipo da fare certe cose, inoltre questo sembra antico… Forse l’aveva ordinato quando ancora lavorava alla galleria, e c’è stato un po’ di ritardo.", disse la manager del P3.
"Anni?", mormorò pensosa la psicologa. "Non penso sia possibile… E poi perché avrebbe dato l’indirizzo di casa, invece che quello del museo? L’ipotesi non sta in piedi!".
"Hai ragione… Magari l’ha acquistato veramente da qualche collezionista di sua conoscenza, per fare un regalo o per farsi un regalo.", teorizzò la moglie di Leo.
"Non stiamo qui ad arrovellarci: quando torna dal servizio, le chiederemo spiegazioni… Intanto me lo provo, sicuramente mi starà benissimo!", sussurrò la futura madre, indossando il gioiello. "Avevo ragione, eh?".
"Sembra quasi fatto apposta per te! Ti sta d’incanto!", replicò colei che poteva far esplodere gli oggetti.
"Ora vado a specchiarmi di là…", accennò la gestante, scomparendo alla vista della stupita sorella.
"Phoebe? Phoebe, sei qui?", domandò ad alta voce l’unica del Trio ad essere sposata.
"Sono… Sono davanti allo specchio, nell’atrio!", gridò la veggente di casa. "Vieni subito qui!".
"Co co co… Come hai fatto a scomparire in quel modo?", chiese la sorella di mezzo, raggiunta la congiunta.
"Non lo so… Volevo venire a specchiarmi, e mi sono ritrovata qui!", balbettò la neo laureata.
"Forse hai sviluppato un nuovo potere… Desiderando di arrivare qui, ti ci sei teletrasportata.", congetturò Piper.
"Non credo proprio! Le streghe non possono teletrasportarsi, lo sai anche tu… Al limite possono usare la proiezione astrale, come Prue… Solo gli angeli bianchi, alcuni stregoni e…", accennò la più giovane.
"E la maggior parte dei demoni!", concluse colei che poteva fermare il tempo. "Facendoci caso, sei scomparsa proprio come un demone: lasciando il vuoto!".
"Cosa significa questo? Che ho acquisito un potere demoniaco?", domandò inquieta Phoebe, distendendo il braccio destro. Dall’arto partì una fiammata, che incenerì una scarpa lasciata incautamente a terra.
"E non solo uno!", ironizzò la proprietaria del P3. "Sai che pochissimi appartenenti alle schiere del Bene possiedono il potere del fuoco… E tu hai appena dato prova di poter incendiare le cose…".
"Ma che diavolo mi è successo?", gridò colei che poteva volare. "Com’è possibile che riesca ad usare poteri che non mi sono mai stati concessi?".
"L’unico modo per scoprirlo è consultare il Libro!", consigliò la moglie di Leo.
"Penso che tu abbia ragione!", concluse la gestante, dirigendosi verso le scale. Il suo percorso però venne interrotto da una figura nera, materializzatasi davanti a lei. "Ma che giornata è oggi?", si lamentò la futura madre indietreggiando verso la sorella.
"Streghe, vero?", chiese l’ospite sgradito. "Certo, vi sareste spaventate altrimenti, vedendomi apparire in questo modo! Se non volete che vi elimini immediatamente, datemi quel ciondolo!".
"Intendi questo?", domandò la veggente di casa.
"Esattamente! Dammelo, se non vuoi che ti uccida all’istante.", minacciò il losco figuro.
"Stattene buono per un po’, antipatico!", urlò Piper, alzando le mani per bloccare il nemico. Non accadde nulla.
"Non cercate di usare i vostri poteri su di me, stupide. Ho un gioiello che mi protegge dagli attacchi di streghe e demoni!", ridacchiò l’essere, mostrando una spilla incastonata con due pietre azzurre.
"Che facciamo?", bisbigliò la psicologa. "Hai un piano?".
"Proviamo un incantesimo di trasferimento spaziale, magari quello ha effetto… Ti ricordi quanto abbiamo letto l’altro giorno?", volle sapere colei che poteva far esplodere gli oggetti.
"Certamente, pronunciamolo subito!", rispose Phoebe.
"Aiutateci spiriti dell’altra dimensione,
noi vi invochiamo qui sulla Terra
per mandare questo stregone
nel luogo dove il diavolo malefico erra
!", recitarono insieme le due sorelle. Il nemico venne avvolto da scintille azzurre, e scomparve dalla casa.
"Almeno è soggetto agli incantesimi!", sospirò l’unica del Trio ad essere sposata.
"Hai visto? Anche lui aveva uno strano gioiello, e bramava il possesso del ciondolo che indosso… Non c’è dubbio che ci sia un collegamento tra i due, e dobbiamo subito scoprire qual è!", affermò decisa la gestante, salendo le scale.

Ore 10:51, nella camera oscura del giornale

"Uh, sono venute proprio bene!", esultò Prue, sviluppando insieme ad un collega le foto scattate al museo.
"Sei stata veramente brava! Se il giornalista a cui è affidato l’articolo si darà da fare, sta certa che finirai in copertina!", disse Jordan Benson, l’amico della strega.
"Lo spero! L’ultima volta pensavo proprio di ottenere la prima pagina, e invece mi è andata male…", ricordò con amarezza colei che poteva essere in due posti contemporaneamente.
"Sono cose che succedono, ma se vuoi la mia opinione, è stata tutta colpa dell’articolo di Valery: non era all’altezza dei tuoi scatti, e soprattutto del servizio di William, che alla fine è stato il più importante di quel numero.", la consolò il fotografo.
"Grazie, sei sempre così gentile con me… A volte mi sembra che tu sia l’unico qui ad apprezzare il mio lavoro.", mormorò la Halliwell, terminando un rullino.
"Non scherzare, tutti qui ti considerano un’ottima professionista! Anche il capo, quando non ci sei, loda i tuoi risultati.", sussurrò Jordan. "Ma non dirlo in giro, chiaro?".
"Il tuo segreto è sano e salvo, con me! Grazie per avermi tirato su il morale, sei un vero amico!", affermò Prue, sorridendo.
"Come non si potrebbe, con una simpatica ragazza come te?", rispose l’uomo. "Ah, guarda questo scheletro… Hai preso un’inquadratura perfetta, sembra che tutte le ombre siano al posto giusto!".
"Dovevi vederlo! Era veramente impressionante!", raccontò la strega.
"Immagino!", biascicò il tecnico. In quell’istante, il cellulare della donna squillò, facendola spaventare.
"Scusa un attimo Jordan…", mormorò. "Pronto?".
"Hai terminato il servizio?", domandò Phoebe senza salutare.
"Sono nella camera oscura… Bisogno d’aiuto?", volle sapere la più anziana.
"Esatto… Problemi con uno stregone immune ai poteri!", spiegò brevemente la giovane.
"OK, arrivo subito!", concluse l’ex curatrice museale. "Jordan… Lo so che ti chiedo molto, e che sono una rompiscatole, ma… Potresti terminare lo sviluppo senza di me? Dovrei tornare urgentemente a casa.".
"Va pure, finisco io. Devo darle subito al capo, o lo fai tu personalmente?", chiese l’uomo.
"Oh, dagliele pure tu… Ti ringrazio infinitamente! Ti devo un favore!", disse la fotografa uscendo di corsa.
"Di niente!", rispose ad alta voce il collega.

Ore 11:39, villa Halliwell

"Sono a casa!", gridò Prue sbattendo la porta e correndo in soffitta. "Che è successo?".
"Abbiamo a che fare con uno stregone ignoto, che non è rappresentato nel Libro.", cominciò Piper.
"Ahi ahi! Mi dicevate che è immune ai poteri?", domandò la sorella maggiore.
"Non esattamente… Possiede una spilla che lo protegge da qualunque potere, sia di strega che di demone. Gli incantesimi però sono efficaci, fortunatamente! Infatti l’abbiamo mandato negli Inferi temporaneamente.", esplicò Phoebe.
"Meno male. Avete cercato quella spilla nel Libro? Ehi Phoebe, ma che hai al collo?", chiese stupita colei che padroneggiava la telecinesi. "Nuovo acquisto? Oh, ma dev’essere molto antico! Almeno diciassettesimo secolo, forse inizi del diciottesimo…".
"Quindi non l’hai comprato tu!", esclamò la moglie di Leo.
"Io? E perché mai?", volle sapere l’ex curatrice museale.
"Beh, è arrivato in un pacco indirizzato a te…", raccontò l’unica del Trio ad essere sposata.
"A me? Ma io non ho ordinato nulla ultimamente, com’è possibile?", disse spazientita Prue.
"Non abbiamo terminato di informarti…", mormorò la gestante. "La spilla è ben descritta nel Libro delle Ombre, e lo stesso vale per il ciondolo che porto! E’ per questo che lo stregone si è presentato: voleva il medaglione!".
"Cosa conferisce questo ciondolo?", domandò colei che poteva essere in due posti contemporaneamente.
"Beh, a quanto pare permette di disporre di molti poteri demoniaci: teletrasporto, fuoco dalle mani, scariche elettriche, sfere di energia, e qualche altra cosetta. Phoebe l’ha già sperimentato, anche se involontariamente. A proposito, una delle tue scarpe blu con il tacco ha fatto una brutta fine…", ridacchiò la sorella di mezzo.
"Cosa? Vabbé, di questo ne parleremo più tardi. Quindi lo stregone vuole il ciondolo per disporre di poteri più vasti… Tipico!", esclamò la fotografa.
"Non è mica finita… C’è un altro gioiello della collezione: un anello con incastonato un diamante. Beh, in realtà non è un vero diamante, come non sono veri i rubini del medaglione e gli zaffiri della spilla.", spiegò la psicologa.
"Che pietre sono, allora?", chiese la strega più anziana.
"La leggenda, secondo il Libro, racconta che un tempo esisteva un demone potentissimo e quasi invincibile. Molte streghe furono sterminate per mano sua, finché un gruppo di tredici decise di collaborare per liberare il mondo dalla malefica creatura. Purtroppo i loro poteri non erano sufficienti per distruggerlo, ma bastarono per disintegrare il suo corpo. Solo gli occhi, il cervello e il cuore rimasero integri, e per evitare che qualche essere maligno lo facesse risorgere le streghe trasformarono gli organi in pietre preziose: il cuore nei rubini del ciondolo, gli occhi negli zaffiri della spilla e il cervello nel diamante dell’anello. Alla fine dispersero per il mondo i tre gioielli, per evitare che fossero riuniti. Il problema è che non si sono subito rese conto dei poteri che le pietre possedevano, e conferivano ai loro possessori.", narrò la futura madre.
"Capisco… E cosa può fare l’anello?", domandò l’ex curatrice museale.
"Beh, probabilmente è il monile più pericoloso: dona la malvagità al suo possessore, una cattiveria indescrivibile… Inoltre il suo detentore sviluppa una forza straordinaria.", rispose leggendo colei che poteva fermare il tempo.
"Fortunatamente lo stregone non ha ancora l’anello, ciò significa che siamo ancora in tempo per fermarlo… Intanto il ciondolo è nostro, e sarà difficile portarcelo via.", sentenziò la minore delle sorelle.
"Voglio proprio vedere!", gridò lo stregone, apparso dietro il Trio.
"Che maleducato, non sai che bisogna bussare?", ironizzò Prue utilizzando la telecinesi. Nulla di fatto.
"Stupida, è inutile che ti sforzi per niente: nessuno può toccarmi con i poteri!", ridacchiò l’essere maligno.
"E’ vero, ma anche noi abbiamo le nostre risorse.", replicò Piper correndo verso uno scatolone. Il nemico le lanciò una sfera di fuoco, ma la strega più anziana la rispedì al mittente salvando la sorella.
"Prue, disponi i cristalli con la telecinesi!", gridò colei che padroneggiava la pirocinesi, lanciando i minerali alla congiunta. Quest’ultima seguì il comando della moglie di Leo, e la barriera protettiva rinchiuse lo stregone.
"Che ti dicevamo?", rise Phoebe. "Anche noi abbiamo le nostre risorse!".
"Maledette!", urlò a più non posso il losco figuro utilizzando le sfere infuocate, ma rendendosi alla fine conto che tutto era inutile. "Liberatemi immediatamente, o vi giuro che di voi non rimarrà nemmeno la cenere!".
"Minaccia quanto ti pare, tanto non c’è modo di liberarsi dei cristalli.", lo canzonò colei che poteva essere in due posti contemporaneamente. "Intanto possiamo anche fare le presentazioni: noi siamo le streghe più potenti della Terra, il Trio delle prescelte. Tu chi sei?".
"Non sono obbligato a dirvelo!", mormorò il prigioniero. "Anzi, non vi dirò nulla!".
"Pazienza, vorrà dire che non faremo conversazione…", disse candidamente la futura madre. "Che ne dite di scendere e preparare il pranzo, ragazze?".
"Ottima idea!", si congratularono le sorelle, percorrendo le scale.

Ore 12:07, villa Halliwell

"Ci credo che vuole acquisire più poteri… Dispone solo del teletrasporto e delle sfere infuocate, alquanto deboli per giunta! Povero stregoncino!", ridacchiò la psicologa.
"Dobbiamo tenere conto del fatto che è immune ai nostri poteri… Anche se non è fortissimo, è pur sempre pericoloso!", ricordò la fotografa, stendendo la tovaglia.
"Già… Come facciamo ora a rintracciare l’anello malefico? E’ necessario trovarlo al più presto!", sussurrò la manager del P3, mescolando la pasta e aggiungendo un po’ di sale al sugo.
"Forse Leo potrebbe darci una mano… Leeeooo, vieni qui!", gridò la gestante. In un turbinio di luci azzurrine, comparve l’essere celeste.
"Problemi?", chiese l’angelo.
"Siamo un po’ scortesi oggi… Una volta salutavi!", sorrise l’ex curatrice museale.
"Scusate, è solo che sto lavorando moltissimo in questi ultimi tempi… Sembra quasi che sia tornato un tirocinante! Ma ditemi, è successo qualcosa di grave?", domandò il protettore del Trio.
"In effetti… Hai mai sentito parlare dei gioielli demoniaci?", volle sapere colei che padroneggiava la stasi temporale.
"Fammi pensare… Sono per caso un anello, una spilla e un ciondolo derivanti dagli organi di un demone ucciso in passato?", esclamò l’essere celeste.
"Esatto. Il medaglione lo puoi vedere da te, lo sto indossando!", mormorò la veggente di casa.
"Wow… E’ davvero quello? Dovete spiegarmi come ne siete entrate in possesso!", affermò Leo.
"Calmati… Sembrerà una stupidaggine, ma è arrivato per posta, in un pacco indirizzato a Prue.", spiegò colei che poteva avere le premonizioni. "Ma lei non ne sa nulla, quindi dobbiamo ipotizzare che qualcuno ce l’abbia spedito per proteggerlo dal male. Forse è stata un’altra strega, che non credeva di essere in grado di custodirlo da sola!".
"Credo sia l’unica spiegazione…", gorgogliò pensoso l’angelo. "Volete sapere dove si trovano gli altri, immagino!".
"Non proprio… Ci interessa solo l’anello, in quanto la spilla l’abbiamo in soffitta!", raccontò Piper.
"In soffitta?", proruppe stupito l’uomo.
"Sì… L’unico problema è che la sta indossando uno stregone, momentaneamente paralizzato dai cristalli. La spilla ci impedisce di utilizzare contro di lui i nostri poteri, tuttavia credo non sia difficile eliminarlo con un incantesimo.", esplicò Phoebe.
"Ne hai già preparato uno? Prima lo eliminate, meglio è!", consigliò il marito della sorella di mezzo.
"E’ vero, ma volevamo interrogarlo per saperne di più prima. Purtroppo però il tizio non vuole collaborare.", borbottò colei che poteva muovere gli oggetti con la mente.
"Uh, lo torchio io! Quella spilla non può nulla contro gli angeli bianchi…", rise Leo prendendo la via delle scale.
"Non sciuparlo, che è deboluccio!", gridò la sorella minore al cognato.

Ore 13:02, villa Halliwell

"Allora?", chiese Piper, vedendo il marito che rientrava in cucina col sorriso sulle labbra.
"Beh, la mia persuasione è nota… Con qualche difficoltà sono riuscito a farmi confessare che neanche lui conosce l’ubicazione dell’anello; tuttavia è venuto a sapere che lo possiede una strega. E’ già qualcosa, no?", rispose Leo sedendosi a tavola.
"Insomma… Il fatto che l’anello sia posseduto da una strega non fa alcuna differenza, in quanto qualsiasi essere lo abbia diventa malvagio.", ricordò Prue. "Per il resto, non credo ci sia altra soluzione se non affidarci ad un incantesimo di convocazione. Funziona con i demoni, funzionerà certamente anche con le streghe…".
"Ottima idea. Tuttavia penso sia opportuno prima risolvere il problema dello stregone, cosicché almeno una di noi diventi immune ai poteri della strega che affronteremo. Leo, hai idea di come fare per prendere la spilla al giovanotto che sta in soffitta?", domandò Phoebe.
"Certo… Beh, a dire il vero…", mormorò l’angelo infilandosi una mano in tasca, "Ho già provveduto personalmente! Ecco a voi la spilla che protegge dai poteri altrui!".
"Sei fantastico!", esultò la moglie, abbracciandolo.
"Grazie, dovere!", replicò con un sorriso l’essere celeste. "Ora però fammi mangiare, è meglio affrontare la battaglia a stomaco pieno!".
"Ma tu teoricamente non dovresti aver bisogno di nutrirti per vivere.", protestò affettuosamente la futura madre.
"Beh, questo è vero, ma come si fa a rinunciare alle prelibatezze di Piper!", gorgogliò Leo.
"Oh, come sei caro!", sussurrò la sorella di mezzo stampandogli un bacio sulla fronte. "Ora ti renderò partecipe della mia abilità in cucina!".
"Non aspetto altro!", concluse l’angelo bianco infilandosi il tovagliolo a mo’ di bavaglino.
"Visto che siamo tutti insieme, posso chiedervi come intendete procedere una volta preso l’anello malefico?", domandò la fotografa di casa.
"A questo non avevo pensato…", borbottò corrugando la fronte la psicologa. "Temo che il solo contatto possa renderci malvagie, e metterci l’una contro l’altra."
"Sapete, esiste uno speciale contenitore per gli oggetti magici che trasformano gli animi buoni in maligni. Lo possiedono gli Anziani, perché è uno strumento da usare solo nei casi di estrema necessità.", spiegò il marito di Piper. "Questa scatola evita che gli influssi magici contaminino le persone che si avvicinano, inoltre protegge il contenuto da qualunque essere non autorizzato a toccarlo. Credo che non ci saranno problemi ad ottenerlo, vista la situazione.".
"Ottimo, tutto si risolverà per il meglio allora!", esultò colei che poteva vedere il futuro.
"Io non ci giurerei, maledette!", gridò lo stregone, comparendo dinanzi ai commensali.
"Come hai fatto a liberarti dai cristalli?", chiese confusa la sorella maggiore.
"Stolte, credevate veramente che uno stregone potesse rimanere bloccato a lungo da quei pezzetti di vetro? I demoni sono soggetti a quel trucchetto, noi stregoni lo siamo solo parzialmente! L’ignoranza segnerà la vostra fine, questa volta!", replicò minaccioso l’essere maligno.
"Non vincerai!", mormorò Prue agitando il braccio verso il nemico. Quest’ultimo venne scaraventato addosso allo stipite della porta, subendo un danno notevole.
"Accipicchia, hai quasi rotto la parete. Stai attenta, o ripagherai tutto con i tuoi soldi!", la rimproverò colei che padroneggiava la stasi temporale.
"Oh, non è il momento di pensare a queste cose!", disse con enfasi l’angelo bianco. "Cercate un incantesimo che possa eliminare questo sgradito ospite!".
"Non sarà difficile, vero sorelline?", ridacchiò Phoebe, dando le spalle all’avversario. Errore madornale: lo stregone, ripresosi un poco dal tonfo, lanciò tre sfere di fuoco contro la sorella minore, colpendola e scaraventandola al lato opposto della stanza.
"Che hai combinato?!", urlò spaventata Piper bloccando l’antagonista e precipitandosi verso la sorella, che intanto aveva perso i sensi e i cui vestiti avevano preso fuoco. "Phoebe, Phoebe… Riprenditi!", le disse schiaffeggiandola, dopo aver bloccato anche le fiamme. Prue, nel contempo, aveva riempito un secchio d’acqua.
"Levati Piper!", ordinò colei che poteva essere in due posti contemporaneamente, e gettò l’acqua sulla componente del Trio. Le fiamme si spensero, ma la veggente di casa non riprese i sensi.
"La guarisco immediatamente!", si intromise Leo, e imponendo le mani sulla protetta la riportò alla normalità.
"Che è successo?", domandò stordita la sorella minore.
"Non hai fatto attenzione, ecco cos’è successo!", la redarguì Prue. "Mai voltare le spalle all’avversario, è una delle regole basilari!".
"Hai ragione!", si scusò la strega, tirando fuori la lingua come fanno i bambini. "Leo, hai curato anche Phyllis, non è vero?".
"Tranquilla, la piccola non ha subito danni di nessun tipo!", la rincuorò il cognato. "Ora terminiamo il pranzo, poi ci sarà da fare…".

Ore 14:47, P3

"Scusate, chi mi ricorda perché siamo qui e non a casa?", domandò istericamente Piper.
"Perché insieme abbiamo deciso di combattere qui al locale, dove c’è più spazio e non rischiamo di dover poi rinnovare l’arredamento.", rispose cautamente la sorella maggiore. "Hai visto quanti danni ha fatto quell’innocuo stregone, prima che lo eliminassimo con l’incantesimo!".
"Davvero anch’io ho acconsentito a convocare la strega qui? Forse non ero esattamente in me…", continuò disperata la sorella di mezzo.
"Coraggio, abbiamo spostato tutti i tavoli, e la pista è tutta libera ora. Che vuoi che succeda?", la incoraggiò la gestante.
"Che potrà mai succedere… Eh…", si disse colei che poteva far esplodere gli oggetti, alzando le spalle in segno di resa.
"Recitate l’incantesimo ragazze, è meglio finire al più presto questa battaglia, così potremo risistemare tutto per la festa di stasera.", ricordò Leo.
"La festa? Oh mio Dio, l’avevo scordato! Non ho confermato l’ordine delle bibite, non ho comprato le luci nuove, e soprattutto…", sussurrò l’unica del Trio ad essere sposata.
"Ciao ragazzi, già al lavoro per la festa di stasera?", domandò Jimmy, entrando con due colleghe dalla porta principale.
"Jimmy… Come mai siete arrivati così presto?", chiese imbarazzata la proprietaria del locale.
"Ci avevi detto tu di presentarci al lavoro un po’ prima, per sistemare le ultime cose prima di stasera…", spiegò il barista.
"E’ vero… Eh eh, è vero. Ma… Beh…", balbettò Piper.
"Quello che mia sorella vuole dire, è che ci sarebbero alcune commissioni da fare. Non è vero?", disse Phoebe.
"Esatto! Volevo appunto chiamarvi per chiedervi se potevate andare dal fornitore delle bibite per ritirare la merce, sempre che ne abbia a disposizione… Sapete, mi sono scordata di confermare l’ordine… Ci sarebbero anche le nuove luci da acquistare, in quel negozio del centro…", esplicò la manager.
"Oh, ma certo, ci pensiamo noi!", rispose gentilmente una delle cameriere, entrate col barman poco prima. "Non ci vorrà molto.".
"Ah… Ma Piper avrà sicuramente altre cose da farvi fare, prima di tornare qui, non è vero tesoro?", domandò l’angelo bianco.
"Certo… Perché non passate anche dal pasticcere, per ordinare le torte della festa di compleanno della prossima settimana?", consigliò la strega.
"Non è un po’ troppo presto? La festeggiata non ha neanche scelto il tipo di dolce…", mormorò Jimmy.
"Che vuoi che ne sappia quella ragazza di dolci… Andate anche lì e ordinate la torta dell’ultima volta, ha avuto un tale successo! Per favore, passate anche dal fiorista, vedete se per stasera può procurarci qualche composizione per i tavoli… Qualcosa di delicato e raffinato, ma che non stoni troppo con lo stile del P3. Eh… Mi sembra che non ci sia altro.", terminò la sorella di mezzo.
"D’accordo… Con tutte queste commissioni, però, torneremo tardi per aiutarti a risistemare il locale.", protesto l’altra cameriera.
"Non preoccupatevi, con me ci sono le mie sorelle. Non avranno nulla in contrario se chiedo loro di aiutarmi, vero?", chiese la donna, rifacendosi del piacere che aveva concesso alle congiunte.
"Ma certo…", rispose a denti stretti colei che poteva volare.
"Noi andiamo allora, a più tardi!", salutarono i dipendenti.
"Ciao ciao!", rispose la titolare del locale, sospirando alla fine per essere riuscita a cavarsela anche in quella situazione.
"Torniamo a noi!", disse Prue dopo aver chiuso a chiave la porta. "Pronte con la formula?".
"Sì!", risposero in coro le altre due.
"Magiche Forze nere e bianche,
che penetrate le notti stanche:
voi che di certo tutto sapete
da noi la strega ingioiellata conducete.
", pronunciarono in coro le sorelle. In una nuova di fumo grigio, comparve una bellissima donna bionda, in un tailleur dorato.
"Cosa diavolo è successo?", gridò la nuova arrivata, guardandosi intorno stupita.
"Benvenuta!", le disse la fotografa di casa Halliwell.
"Chi siete voi? Streghe?", domandò indispettita l’ospite. "Mi avete disturbata mentre rubavo nuovi fantastici vestiti!".
"Sei diventata una ladra dopo esserti impossessata dell’anello?", chiese ironicamente la futura madre.
"Voi come sapete… E’ chiaro, mi avete fatta venire qui per rubarmi l’anello magico! E’ tutto inutile, non riuscirete mai a prendermelo!", gridò la strega, creando una ventata che spazzò via il Trio, ma non toccò minimamente Leo.
"Uh, ho scordato la spilla in tasca, dopo che me l’avete ridata… Chi la vuole, ragazze?", domandò l’angelo.
"Non potevi pensarci prima?", lo rimproverò la moglie, alzandosi a fatica dopo l’urto con un tavolino. "Ora la faccio esplodere, così avremo terminato questa inutile battaglia nel mio locale!".
"Fermati, lei è una strega buona. Solo l’anello la fa agire in questo modo!", le ricordò la sorella minore, ancora distesa a terra. "Leo, vieni a curarmi… Mi sento una fitta dolorosissima!". L’essere celeste si precipitò dalla cognata, imponendo su di lei le mani e appuntando poi la spilla protettiva sul suo vestito.
"E’ meglio che la tenga tu per il momento… Stai in disparte, ci pensiamo noi a sistemarla!", la rassicurò l’angelo.
"Non riuscirete mai a togliermi il potere che ho ottenuto grazie all’anello. Prendete questo!", continuò la visitatrice, soffiando una polvere congelante verso il Trio. Leo orbitò dietro di lei, afferrandole le braccia cercando di immobilizzarla, mentre Prue con la telecinesi riuscì appena in tempo a deviare il potere dell’avversaria verso la vetrina dei bicchieri.
"Ehi, quelli mi servono stasera!", protestò Piper.
"Preferivi diventare un ghiacciolo?", rispose ironica la sorella maggiore.
"Che credi di fare, angioletto da strapazzo?", gridò la strega malvagia a Leo, liberandosi facilmente dalla sua stretta e lanciandolo verso una catasta di sedie.
"Quelle erano le ultime!", strepitò la proprietaria del night club accorrendo al fianco del marito. "Come osi rovinare il mio locale!". Così dicendo, colei che poteva far esplodere gli oggetti cercò di bloccare la nemica, invano.
"Prue… Fa qualcosa tu, per favore!", mormorò da lontano Phoebe. "I suoi poteri e la forza che le conferisce l’anello sono difficili da combattere!".
"Incassa il colpo, bella!", dichiarò l’ex curatrice museale alzando il braccio verso la nemica, e spedendola contro il muro dietro di lei.
"Ben fatto!", si complimentò la sorella minore.
"Routine, routine…", scherzò la maggiore. Poi, astrandosi, si avvicinò alla nemica e tentò di sfilarle l’anello; la strega malvagia però non si fece beffare e lanciò un alito di vento contro la proiezione, disintegrandola.
"Quanti trucchetti sapete utilizzare… Credo che vi ucciderò, e mi prenderò i vostri bei poteri!", replicò gagliardamente la giovane, rialzandosi.
"Non credere che sia tanto semplice!", disse Leo, materializzandosi dietro a lei e dandole un forte colpo in testa con la gamba di una sedia.
"Sciocco, mi hai fatto solo il solletico!", mormorò la malvagia congelando col suo soffio magico l’essere celeste.
"Oltre alla forza, l’anello le concede anche la resistenza alle botte…", si rese conto Prue. "Phoebe, non hai un incantesimo che possa tornarci utile?".
"Beh… Vediamo…
Che la strega votata al male
per qualche momento non sia più tale
la forza che la anima sparisca all'istante
perché sconfigger si possa…
Ehm… Ehm…", balbettò la veggente di casa.
"E di botte ne prenda tante!", concluse la sorella di mezzo. Luci rosa avvolsero l’antagonista, un vapore azzurro uscì da lei e si fermò poco distante.
"La forza sovrumana è uscita da lei!", gridò la gestante. "E’ quel fumo azzurro. Ora non è più un Ercole in gonnella!".
"E noi ne approfittiamo!", replicò Prue, astrandosi dietro la strega e bloccandole le braccia. Piper corse verso le due donne, in preda alla colluttazione, e riuscì con un salto a strappare l’anello dal dito dell’ospite. Immediatamente lo gettò lontano, per evitare di venire contagiata dal potere malvagio del monile, mentre la proiezione astrale tornò nel corpo della sorella maggiore. Il fumo azzurro, intanto, entrò nell’anello e lo fece risplendere.
"Leo, la scatola!", gridò la futura madre.
"Non è esattamente in grado di risponderti…", fece notare la sorella di mezzo, additando al marito congelato.
"Maledette!", imprecò la strega malvagia, ancora sotto l’influsso del prolungato contatto con l’anello dannato. "Riprenderò ciò che mi appartiene!". Così dicendo, la donna corse verso il monile, lanciandosi per afferrarlo. Prue le si parò dinanzi, per contrastarla, ma venne spazzata via dal potere del vento della rivale. Phoebe allora indicò il gioiello, e questo magicamente venne scaraventato verso Piper: ancora una volta, la telecinesi di Phyllis aveva aiutato la madre.
"Dov’è la scatola protettiva???", mormorò impaurita colei che poteva far esplodere gli oggetti, vedendo la nemica dirigersi verso di lei.
"Al volo!", proclamò la fotografa di casa lanciando il bauletto, dopo essersi ripresa dal colpo subito.
"Grazie sorellina!", rispose Piper ricevendo l’oggetto magico. Apertolo, lo stesso cofanetto risucchiò l’anello magico, e successivamente si richiuse con un tonfo secco. La strega malvagia svenne immediatamente, come se le forze l’avessero abbandonata; le sorelle così poterono avvicinarsi e controllare che stesse bene.
"Ha solo perso i sensi… Sarà per via della fine degli influssi malefici!", ipotizzò la psicologa.
"Che intuito…", ironizzò l’ex curatrice museale. "Sarà il caso di portarla a casa, e di farla riposare finché non sarà in grado di tornare in patria.".
"Eh no care, avete promesso che sareste rimaste ad aiutarmi per la festa di stasera, e così farete! Non scamperete al lavoro, no no!", le riprese la manager del locale.
"Ma come facciamo con la ragazza?", chiese la minore.
"Potrà riposare in ufficio, il divanetto è molto comodo… Non è vero, Leo? Leo… Leo… Oh santo cielo, ci siamo dimenticate che è ancora congelato!", strillò la moglie dell’essere celeste.
"Come si fa per scongelare un angelo? C’è una ricetta?", domandò divertita colei che poteva essere in due posti contemporaneamente.
"Ah ah, molto divertente! Come facciamo ora?", borbottò l’imprenditrice.
"Vado a prendere dell’acqua calda, in poco tempo lo libereremo, vedrai!", la rincuorò la gestante.

Ore 18:19, P3

"No, meglio spostare quel tavolo lì!", disse Piper ad una delle cameriere. "No Prue, i fiori non metterli così, sono storti! Ma devo sempre fare tutto io?".
"Non cambierà mai la mia sorellina…", mormorò Phoebe.
"E’ per questo che la amo!", rispose Leo, liberato dal ghiaccio ed ora messo ai lavori forzati.
"Leo, sbrigati con quelle casse!", lo riprese la moglie.
"Arrivo cara…", replicò sottomesso l’angelo bianco.
"Phoebe, solo perché sei incinta non vuol dire che tu possa star lì senza far nulla… Allinea le bottiglie sugli scaffali, poi comincia a sistemare i bicchieri!", gridò colei che poteva fermare il tempo.
"Agli ordini, führer!", borbottò la strega che sapeva volare.
"Ti ho sentita…", strillò la sorella di mezzo.
"E prendiamo le bottiglie di vodka…", sussurrò la profonda conoscitrice del Libro delle Ombre, abbassandosi sotto il bancone. Dalla sua mano però partì una fiammata, che incendiò una delle casse degli alcolici. "Piper, aiuto!".
"Che cosa… Accidenti!", gridò la manager del P3 bloccando tutto. "Cosa diavolo hai combinato?".
"Scusa, ma ho ancora il ciondolo maledetto al collo… Involontariamente ho incendiato le casse… Perché i poteri si manifestano sempre al momento più inopportuno, almeno avessi contribuito quando combattevamo con la strega cattiva!", piagnucolò la futura madre.
"E’ meglio se dai i due gioielli a me.", affermò Leo. "Ti spiace, cara, se faccio un salto lassù per consegnare ai miei superiori i monili?".
"Solo se prometti di tornare subito… Ci sono ancora molte cose da fare!", lo avvertì la moglie, ma l’angelo era già scomparso. "Che maleducato, non lascia nemmeno che termini il discorso.".
"Scusate…", fece una voce, proveniente dall’ufficio. "Sapete dirmi dove sono?".
"Oh, ti sei svegliata finalmente!", la accolse Prue. "Non ricordi nulla di ciò che ti è successo?".
"No, l’ultima cosa di cui mi sovvengo è uno strano anello, che ho trovato addosso ad uno str… Ad un uomo cattivo.", spiegò imbarazzata la donna.
"Ad uno stregone? Lo puoi dire, siamo streghe buone anche noi. Davvero non ricordi null’altro?", chiese Phoebe, spegnendo con l’estintore le fiamme da lei provocate alle casse degli alcolici.
"No… Chi siete, e perché sono qui?", ripeté la strega ospite.
"Beh, ti racconto in breve la storia…", iniziò colei che padroneggiava la telecinesi.
"Ci risiamo, ecco qualcun altro che schiva il lavoro!", disse stizzita la sorella di mezzo.

Scritto da Carter


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