Streghe Italia Fan Fiction

BACK TO THE '70S... AGAIN


Riassunto: seguito della mia saga (ultimo racconto "Un'anima ritrovata"). Phoebe sviene improvvisamente, facendo preoccupare le sorelle: per fortuna non le è successo nulla di grave, è solo tornata indietro nel tempo. Un demone intanto minaccia la vita delle due streghe rimaste, ma anche quella di Penny e Patty nel passato: Phoebe assiste agli eventi...

Composto: da 5 al 23 agosto 2002

Valutazione: adatto a bambini con i genitori

Disclaimer: si ricorda che tutti i diritti sono di proprietà del sito "Streghe Italia" e che tutti i personaggi di "STREGHE/CHARMED" sono di proprietà della WARNER BROS TELEVISION/SPELLING ENTERTAINMENT e sono utilizzati senza il permesso degli autori e non a fini di lucro.


Ore 11:04, villa Halliwell

"Certo, mi fa piacere che tu venga a trovarci!", rispose Prue.
"Tornerò in città dopodomani, credo… Voi sarete le prime persone che cercherò, promesso!", disse Victor, all’altro capo del telefono.
"Vorrei ben vedere!", scherzò la telecinetica della famiglia.
"C’è per caso Phoebe lì? Vorrei salutarla, e chiederle come va la gravidanza. Non posso credere che diventerò nonno! Mi ci vedi?", chiese l’uomo.
"Sinceramente no… Comunque c’è sempre una prima volta, si dice così di solito! Adesso te la chiamo: Phhhoooeeebbbeee!", gridò la sorella maggiore.
"Che c’è?", replicò sempre ad alta voce la giovane, sbucando dalla cucina.
"Papà ti vuole salutare… Ciao papà, ti passo Phoebe.", concluse la fotografa.
"Ciao tesoro…", salutò il padre.
"Pronto?", iniziò la gestante.
"Phoebe, ciao! Come stai, e come va la gravidanza?", domandò Victor.
"Tutto bene, grazie… Quando passerai a trovarci?", volle sapere la psicologa.
"Stavo appunto dicendo a Prue che dovrei arrivare in città dopodomani… Vedete di essere a casa la mattina, in modo da trovarvi tutte e tre!", si raccomandò il mortale.
"Certo!", rispose la signorina. "Fra poco è anche l’anniversario della morte della mamma…", disse, ma in quel momento venne attraversata dal brivido che preannunciava una premonizione. Stavolta però Phoebe accennò a svenire, ma la sorella prontamente la sorresse. A quel punto la neo laureata perse conoscenza, gettando nel panico Prue: la donna non sapeva cosa fare, il padre continuava a gridare dal telefono e la sorella non rinveniva più… Decise così di far sdraiare la svenuta sul divano, troncare la comunicazione con Victor e avvertire Leo immediatamente. Per questo, col suo potere spostò delicatamente la futura madre sul sofà, gridò per attirare l’attenzione del suo protettore e infine prese la cornetta.
"Papà… Phoebe è svenuta!", riuscì a dire colei che poteva essere in due posti contemporaneamente.
"Cosa?", vociò l’uomo. "Come è successo?".
"Non ti preoccupare, ho avvertito Leo, che sicuramente saprà come intervenire… Ora però devo lasciarti, ti chiamo appena so qualcosa!", tagliò corto la figlia.
"D’accordo, ricordatene! Ciao!", salutò il padre.
"A più tardi!", concluse Prue appoggiando la cornetta. Leo si materializzò davanti a lei nella sua solita luce azzurrina, e notò il viso corrugato della cognata.
"Cos’è successo?", domandò in fretta l’angelo.
"Phoebe è svenuta mentre parlava al telefono… Sembrava stesse avendo una premonizione, e invece si è accasciata al suolo! Meno male che sono riuscita a sorreggerla… Poi l’ho trasportata sul divano. Cerca di capire cosa è accaduto.", affermò la strega. Leo a questo punto si avvicinò a Phoebe, impose le mani sopra di lei ma la solita luminescenza gialla non comparve. "Non riesci a guarirla?", chiese preoccupata la fotografa.
"Apparentemente non sta male… Anche se provo a percepire i suoi stati d’animo, sento che non le sta accadendo nulla di grave! Deve essere il suo potere che l’ha ridotta in questo stato… Forse sta avendo una premonizione prolungata, per questo non reagisce.", ipotizzò Leo.
"Credi sia meglio portarla in ospedale?", domandò colei che padroneggiava la telecinesi.
"Non penso sia una buona idea… Come ti ho detto, non ha nulla che non vada. Cercherò dei chiarimenti dagli Anziani, tu intanto chiama Piper: dovrete starle vicine.", affermò l’essere sovrannaturale sparendo. Prue compose il numero del P3, poiché la sorella stava rimettendo in ordine la baraonda che la sera precedente si era creata al locale.
"Pronto?", fece colei che poteva far esplodere gli oggetti.
"Piper… Devi tornare subito a casa, Phoebe non sta bene!", spiegò la strega più anziana.
"Un demone vi ha attaccate?", volle sapere la sorella di mezzo.
"No… Leo dice che sta avendo una premonizione prolungata, e che per questo non riprende conoscenza. Comunque lui è andato ad informarsi da Loro. Tu torna subito, per favore!", esplicò colei che poteva essere in due posti contemporaneamente.
"Arrivo!", rispose riattaccando Piper.

Nel frattempo…

"Che sta succedendo?", si chiese Phoebe, spaesata per quello che stava vedendo. "Perché sono qui? Un momento fa stavo parlando con papà, e ora sono in questa strada trafficata. E la gente è vestita in un modo così strano!". Un uomo le si fece incontro, e la giovane non riuscì a scansarsi in tempo… "Che diavolo… Ha attraversato il mio corpo! Com’è possibile? Che fosse un fantasma?". Nessuna delle persone che le camminavano attorno sembrava vederla. "Oh Santo Cielo! Sono io il fantasma, per questo l’uomo di prima mi ha attraversato… Che sia morta?". Ad un tratto, gettando lo sguardo qualche metro più a sinistra, notò una persona che le sembrava di conoscere. "Guarda quello… Sembra quasi papà… Ehi, ma è veramente lui! Ed è più giovane! Oh no, devo essere tornata nuovamente nel passato…". La povera strega camminò verso l’uomo, che stava osservando una vetrina. "Ehi, papà… Papà!", gridò cercando di toccargli la spalla, ma riuscendo solo a trapassarlo. "Giusto, non posso farmi vedere… A giudicare dai vestiti siamo negli anni settanta, ciò significa che se torno a casa troverò noi bambine… Forse io non sono nemmeno nata!", rifletté tra sé e sé. Victor si mosse, come se sentisse qualcosa di strano: un soffio d’aria, forse uno spiffero. Poi, assicuratosi che non c’era nulla di anomalo, si avviò presumibilmente verso casa. Phoebe, dal canto suo, non poteva permettersi di perderlo di vista, e lo seguì come un’ombra fino alla villa vittoriana.
"C’è nessuno?", gridò l’uomo aprendo la porta.
"Ci sono io!", rispose Prue correndogli incontro.
"Avrà circa cinque anni… Quant’era carina!", disse la strega del futuro. "Ehi, ma se sono una specie di fantasma, forse la mamma e la nonna possono vedermi! Inoltre, essendo pure noi streghe, anche mia sorella dovrebbe notarmi!". Phoebe si mosse e si piazzò davanti a Prue, che però sembrava veramente non vederla. "Dannazione, nemmeno le streghe possono scorgermi! Ma che mi sarà successo?".
"Ciao!", salutò Penny, scendendo le scale.
"Ciao… Piper è a letto?", chiese Victor.
"Sì… Per fortuna la febbre è scesa, e penso che già domani sarà scomparsa del tutto.", rispose la signora.
"E Phoebe?", continuò l’uomo.
"La piccola è nella sua culla, e beatamente dorme come se il mondo non esistesse. Le ho dato il latte un’ora fa.", spiegò la nonna.
"Allora sono già nata!", mormorò la futura madre dirigendosi verso le scale. "Andiamo a dare un’occhiata a… Me stessa!". La giovane salì e arrivò alla camera dei genitori: dentro, in una culla, giaceva una bellissima bambina. "Wow, non capita tutti i giorni di vedersi così piccoli! Ciao tesoruccio!", bisbigliò accarezzando la neonata. Phoebe piccola, come se avesse percepito qualcosa, aprì gli occhi e mosse le braccine. Poi, ancora rapita dal sonno, si riaddormentò. "Che brava bambina: mangia, beve e dorme! Andiamo a trovare Piper adesso.", si disse la strega. Arrivata nella camera delle sorelle, vide una bimba di circa tre anni che dormiva su di un lettino. "Guarda Piper… Non sembra nemmeno quella che conosco io!", affermò avvicinandosi all’alcova. Anche la piccola si svegliò, quasi avesse percepito una presenza nella stanza che però non riusciva ad individuare.
"Nonna!", gridò con la voce resa un po’ roca dalla malattia. Penny si precipitò dalla nipotina, e si sedette accanto a lei.
"Hai bisogno di qualcosa, tesoro? Vuoi che ti porti una spremuta?", chiese la signora.
"No… Mi fai un po’ di compagnia?", mugolò la bambina, tossendo leggermente.
"Certo! Magari ti leggo una storia…", disse la strega cercando il libro di fiabe. "Ti va ‘Biancaneve e i sette nani’?".
"Si, si! Racconta!", rispose Piper stringendo le coperte con le piccole mani.
"Non ricordavo quanto fosse premurosa la nonna!", mormorò Phoebe lasciando la stanza. "Ora però devo scoprire perché sono qui, come ho fatto ad arrivarci e come faccio a tornare alla mia epoca.". Lo spirito giunse fino in soffitta, ed entrò passando attraverso la porta. "Wow, almeno ci sono dei lati positivi…", ironizzò. Avvicinandosi al Libro delle Ombre, si rese conto di non aver visto la madre nei paraggi. "Chissà dove sarà la mamma… Probabilmente al lavoro!", pensò accostandosi al leggio e toccando il magico volume. In quel momento si ricordò che non poteva materializzarsi, e che quindi le era impossibile cercare una via di scampo nel Libro. "Mannaggia, sono impossibilitata dal mio stato a toccare il Libro… Come diavolo faccio a tornare a casa?", piagnucolò. Mentre congetturava, vide una luce azzurrina prendere forma a due metri da lei. "Questo è Leo, la mia salvezza!", esultò. L’entità però risultò essere Sam, l’angelo bianco di Patty e Penny. "Maledizione!", imprecò la strega. Sam a questo punto si voltò e la vide, oltre ad aver sentito l’invettiva.
"Chi sei tu?", domandò posizionandosi come se Phoebe fosse un nemico.
"Mi vedi?", chiese la giovane, perplessa.
"Certo che ti vedo! E ora dimmi chi sei, prima che le mie protette ti eliminino!", minacciò l’angelo.
"Oh, sarà difficile visto che loro non mi vedono… Comunque non devi preoccuparti, non avete nulla da temere! Io sono Phoebe Halliwell, Sam!", si presentò la psicologa.
"Come fai a conoscere il mio nome? E, soprattutto, che razza di bugie stai dicendo? Phoebe è la figlia neonata di una delle mie protette!", affermò contrariato l’essere celeste.
"Non agitarti, ora ti spiego: io provengo dal futuro! Non so come sono finita qui, stavo tranquillamente parlando al telefono quando, ad un tratto, mi sono teletrasportata nel bel mezzo di una strada trafficata! Ho intravisto mio padre, e l’ho seguito fino a qui!", esplicò la gestante.
"Quindi tu saresti la figlia di Patty?", volle sapere Sam.
"Precisamente!", esclamò Phoebe. "Visto che tu sei in contatto con gli Anziani, vorrei che chiedessi loro perché sono qui, perché nessuno tranne te può vedermi e come posso fare per tornare alla mia epoca!".
"D’accordo, tu aspettami qui!", replicò l’angelo sparendo nella luce azzurrina.
"E chi si muove!", ironizzò la strega.

Ore 11:45, villa Halliwell

"Come pensavo, Phoebe sta bene!", spiegò Leo, appena tornato dal colloquio con gli Anziani.
"Avanti, racconta!", mormorò Piper, da poco tornata alla villa.
"Beh… Phoebe sta vivendo una delle sue premonizioni… In pratica il suo spirito, o meglio la sua proiezione astrale, sta vivendo in una dimensione parallela, oppure in un tempo o luogo diversi dai nostri. Non so bene come funzioni la cosa, ma vi posso garantire che non le succederà nulla di male: non ha un corpo, quindi nessuno può ferirla!", rispose l’angelo bianco.
"Vuoi dire che tornerà da sola, senza che noi interveniamo?", domandò Prue.
"Precisamente!", affermò l’essere celeste. "Io penso, ma è solo una mia teoria, che lei debba vivere un fatto che potrà tornarle, o tornarvi, utile qui… Forse solo un contatto diretto poteva darle le necessarie informazioni di cui ha bisogno, per cui il suo potere si è modificato un po’ per permetterle di raggiungere questo scopo.".
"Niente di cui preoccuparsi, allora!", sospirò la moglie. "Nel frattempo, cosa facciamo?".
"Potreste morire!", rispose un demone, apparso di fronte ai tre. Piper cercò immediatamente di bloccarlo, riuscendoci al primo tentativo.
"Piano d’azione?", chiese la sorella di mezzo.
"Leo, prendi il Libro delle Ombre… Se intanto si dovesse sbloccare, lo terremo occupato con i nostri poteri!", pianificò la fotografa. L’angelo fece come ordinatogli, e immediatamente tornò con il tomo. Imponendovi le mani, fece sfogliare le pagine, fino ad arrivare alla sezione dedicata ad un certo Lotrus.
"Trovato!", esclamò l’essere celeste.
"Non credo…", sussurrò l’ex curatrice museale. "Guarda il disegno di Lotrus, e il demone di fronte a noi: sono completamente diversi!".
"Prue ha ragione… Ehi, guardate qui, sembra che una pagina sia stata strappata: si può notare ancora un po’ di carta!", osservò colei che padroneggiava la stasi temporale.
"Ciò può significare una sola cosa: il demone in questione non è nel Libro… Cosa facciamo ora?", chiese un po’ preoccupata la sorella maggiore.
"Dev’esserci ancora un po’ di pozione paralizzante in cucina… Corro a prenderla!", gridò la manager del P3 allontanandosi. Appena la donna fu uscita il demone si sbloccò, e lanciò un liquido arancione, che gli usciva dalle mani, addosso ai due rimasti. I riflessi di Prue fortunatamente non avevano nessun problema, e la strega deviò col suo potere il fluido: il tappeto, colpito dal liquido, si sciolse all’istante.
"Tieni!", urlò la fotografa, mandando il demone contro la parete. Piper arrivò immediatamente, e lanciò la pozione addosso al nemico, immobilizzandolo.
"Per fortuna che non vi ha colpiti…", mormorò l’unica del Trio ad essere sposata, "Altrimenti avreste fatto la fine di questo povero tappeto!".
"Già…", bofonchiò colei che poteva essere in due posti contemporaneamente. "Come procediamo ora? Non sappiamo chi sia questo essere, e di conseguenza neppure come eliminarlo.".
"Corro ad informarmi!", disse Leo sparendo.
"Vediamo un po’ di mettere il nostro ospite in una posizione più comoda…", borbottò Prue agitando il braccio verso il demone. Inspiegabilmente, non accadde nulla.
"Sorellina, ti sei arrugginita?", scherzò Piper.
"Non dire stupidaggini…", bisbigliò la sorella maggiore ritentando. Ancora niente. "Accidenti, non riesco più ad usare la telecinesi!".
"Che qualcuno ti abbia rubato i poteri? Prova ad astrarti!", consigliò la sorella di mezzo. Prue chiuse gli occhi, e poi apparve qualche metro più in là. "Non mi sembra tu abbia problemi ad usare la proiezione.".
"Temo di aver perso la telecinesi, utilizzandola contro di lui!", affermò preoccupata l’ex curatrice museale. "Forse dispone di un potere che assorbe quelli degli altri…".
"Speriamo di no!", replicò la manager del P3 cercando di bloccare Kit, appena entrata dalla finestra. La gatta, come se nulla fosse accaduto, continuò imperterrita il suo percorso dirigendosi in cucina.
"Ipotesi azzeccata!", sospirò colei che poteva far esplodere gli oggetti.

Nel frattempo…

"Gli anziani dicono che se sei qui, c’è un motivo!", iniziò Sam.
"E quale sarebbe, se non sono indiscreta?", scherzò Phoebe.
"In realtà non lo sanno neppure loro, ma credono che sia stato il tuo potere a farti arrivare. Questa è una delle tue premonizioni, o meglio una visione del passato: l’unica differenza rispetto a tutte le altre volte è che dura a lungo, e che tu la vivi…", spiegò l’angelo.
"Incoraggiante! E come posso fare per tornare a casa?", domandò la strega.
"Questo non è possibile con incantesimi o pozioni… Sarà il potere stesso che terminerà questo tuo viaggio, quando verrai a conoscenza di ciò che esso vuole farti sapere. Dunque non devi preoccuparti, tornerai sicuramente prima o poi!", rispose l’essere celeste.
"D’accordo… E adesso cosa devo fare?", volle sapere la giovane.
"Semplicemente stare qui ed osservare la tua famiglia… Il resto verrà da sé!", disse Sam.
"Non mi sembra difficile… Quanto a te, che ci facevi qui prima? Perché sei apparso?", chiese la gestante.
"Volevo sfogliare il Libro delle Ombre, per dare una mano a Penny e Patty: fra poco dovranno combattere un demone, e desideravo facilitare il loro lavoro preparando la pagina necessaria.", esplicò l’angelo.
"Ah… Di che demone si tratta? Forse so qualcosa a riguardo!", ipotizzò la futura madre.
"Ora ti faccio vedere…", affermò l’essere divino imponendo le mani sul Libro, e sfogliando le pagine con la magia. "Eccolo qui.".
"’Jartis: demone molto pericoloso, poiché assorbe i poteri attivi delle streghe se queste ultime li usano contro di lui.", lesse la psicologa. "Può sciogliere qualsiasi cosa con l’acido prodotto dalle sue mani, arma che utilizza durante i suoi attacchi. E’ anche capace di lanciare fiamme, il che fa di lui un avversario temibile. L’unico modo per eliminarlo e riappropriarsi dei poteri rubati è far pronunciare l’incantesimo seguente ad un mortale, mentre questo si trova sul piano astrale. Inoltre occorre una pozione, da gettare addosso al demone mentre l’essere umano pronuncia la formula, composta da fiori di loto, cardo, larve di mosca, occhi di pesce gatto e tre litri di sangue appartenente ad una vergine.’ Ma è orribile!".
"Effettivamente!", sussurrò Sam. "Ora devo andare, tu curiosa un po’ in giro per la casa.".
"Puoi giurarci!", rispose Phoebe, mentre l’amico spariva. "Scendiamo un po’ a vedere cosa sta succedendo.". Al piano inferiore, Penny e Victor stavano discutendo in salotto.
"E’ il loro destino, tu non hai l’autorità necessaria per interferire!", gridò la strega.
"Non voglio assolutamente che le mie bambine da grandi debbano rischiare la vita tutti i giorni come fate tu e Patty! Non è giusto che debbano rovinarsi la vita per star dietro ai demoni e a tutte quelle altre creature infernali…", replicò l’uomo, irritato.
"Ti ripeto che non hai alcun diritto di modificare il futuro delle ragazze. Ciò che è scritto è scritto!", disse Penny.
"Com’è possibile? Tutto può essere modificato! Patty mi ha detto che ci sarebbe la possibilità di evitare tutto ciò alle piccole, basta un incantesimo e qualche altra cosetta da streghe. Se tenessi veramente a loro, saresti d’accordo con me nell’evitare una vita di continui rischi alle tue nipoti!", urlò Victor.
"Tu non hai idea di quello che stai dicendo! Prue, Piper e Phoebe diventeranno le streghe più potenti che il mondo abbia mai conosciuto! Salveranno tantissime vite umane… Certo, non potranno vivere una vita come tutte le altre ragazze, ma sicuramente non si tireranno indietro di fronte alla loro missione. Credo sia giunto il momento di terminare questa discussione, che oramai si ripete quasi ogni giorno!!! Non cambierò la mia opinione, qualunque cosa tu possa dire: appena sarà giunto il momento, le ragazze erediteranno i loro poteri!", concluse l’anziana.
"Hai detto che li vincolerai fra qualche anno. Perché non vuoi farlo per sempre?", mugolò il padre delle Halliwell.
"Te l’ho già spiegato! Ora devo andare a controllare la piccola…", rispose Penny alzandosi dal divano e salendo le scale.
"Ne riparleremo!", gridò Victor uscendo dalla villa sbattendo la porta.
"Wow… Non sapevo che avessero questi miti scambi di opinione…", mormorò Phoebe dopo aver assistito alla discussione tra i parenti. "Andiamo a vedere cosa fa la nonna.". Seguendo la veterana, la psicologa comprese ancora di più perché il padre aveva abbandonato la famiglia molti anni prima: certo non era semplice vivere con Penny, e soprattutto fingere che tutto andasse bene anche se sapeva perfettamente che le sue figlie avrebbero rischiato la vita tutti i giorni senza poter rifiutare il loro destino.

Ore 13:00, villa Halliwell

"Non ho trovato nulla nel Libro per poter recuperare i nostri poteri!", bofonchiò stanca Piper, dopo aver sfogliato il volume per tre volte.
"Non c’era quell’incantesimo…", l’interruppe Prue.
"Si, ma non può essere utilizzato in questo caso. Allora, cosa facciamo?", chiese la manager del P3.
"Di solito è Phoebe che pensa ai sortilegi… E in questo caso ce ne servirebbe proprio uno!", rispose la fotografa. "Credi sia opportuno che ci pensiamo da sole?".
"Se non abbiamo altre idee…", esitò la moglie di Leo. "Tanto per saperlo, hai pensato a qualcosa anche per il demone?".
"Certo… Che no!", ironizzò la maggiore. "Se il Libro non lo menziona, significa che dovremo arrangiarci in qualche modo. Chissà chi avrà strappato la pagina!".
"Forse la nonna, o la mamma… Ehi, perché non proviamo a convocarle: ci potrebbero dare una mano!", consigliò colei che padroneggiava la pirocinesi.
"Ottimo! Qual era la formula? Ah sì:
Ascolta le parole della mia invocazione,
spirito dell'altra dimensione,
vieni a me in comunione,
attraversa la grande divisione
.", pronunciò l’ex curatrice museale. In un turbinio di luci, apparve nonna Penny.
"Ciao nonna!", la salutarono le due sorelle.
"Ciao piccole mie!", ricambiò l’anziana. "Cosa posso fare per voi?".
"Abbiamo un problema… Un demone, che ora è bloccato da una pozione giù in salotto, ci ha rubato la telecinesi e la stasi temporale. Non sarebbe un disastro, se proprio la pagina a lui dedicata nel Libro delle Ombre non mancasse… Tu ne sai qualcosa?", chiese Prue.
"Vediamo… Per caso lancia un liquido simile all’acido dalle mani?", volle sapere la nonna.
"Esatto!", esclamò Piper. "Allora lo conosci!".
"Sì, purtroppo! Si chiama Jartis, ed è un essere terribile… Ricordo che era riuscito a rubare il potere di vostra madre, e solo per fortuna non ha fatto lo stesso col mio.", raccontò Penny.
"Che mi dici della pagina del Libro? Chi l’ha tolta?", domandò colei che poteva essere in due posti contemporaneamente.
"E’ stato lui! Non so come, ma è riuscito a toccare il Libro ed a strappare la pagina a lui dedicata prima di morire. Forse voleva evitare di essere eliminato un’altra volta in futuro!", ipotizzò lo spirito.
"Perfetto… Spero ti ricorderai come si faceva ad ucciderlo!", sussurrò la sorella di mezzo.
"Eh… In effetti no!", disse quasi scusandosi la strega più esperta.
"Sforzati un poco, avanti!", l’incitò colei che poteva spostare gli oggetti col pensiero.
"La mia memoria non è mai stata ottima, lo sai… Vediamo: c’era un incantesimo, ed una pozione! Gli ingredienti non li rammento, però… Oh, so che c’era il sangue di una vergine!", ricordò la nonna.
"Bleah!", biascicarono le sorelle.
"Anche altre cose ripugnanti…", aggiunse l’antenata.
"Come faremo per recuperare quelle informazioni?", chiese disperata l’unica del Trio ad essere sposata. "Non c’è neanche Phoebe, con le sue premonizioni!".
"Cos’è successo a vostra sorella?", volle sapere, preoccupata, il fantasma.
"Oh, è svenuta di colpo… Leo ha detto che il suo potere ha trasportato la sua proiezione astrale da qualche parte, o in qualche altra epoca, per farle vedere delle cose che ci potrebbero essere utili nel presente.", spiegò la telecinetica della famiglia.
"Sicuramente allora starà vivendo il periodo in cui abbiamo sconfitto Jartis! Starà vedendo ciò che successe quella volta… Voi eravate ancora bambine, lei avrà avuto si e no un anno…", narrò Penny.
"Lo spero proprio, così almeno sapremo come sconfiggere il demone…", mormorò Piper. "Altrimenti non ho proprio idea di come fare per eliminarlo: se usassi la pirocinesi su di lui, poi sarei completamente indifesa, e non avremmo più nessun potere attivo.".
"Scusate, bambine mie, ma ora devo andare… Pregherò per voi!", disse l’ectoplasma scomparendo.
"Beh, almeno sappiamo qualcosa in più, no?", si fece coraggio la sorella maggiore. "Riusciremo a vincere anche questa volta!".
"Se Phoebe si riprende!", concluse la manager del P3.

Villa Halliwell, nel passato

"Sono a casa!", gridò Patty, entrando con delle buste della spesa.
"Arrivo a darti una mano!", rispose la madre, scendendo le scale. Phoebe rincorse la nonna, e a stento riuscì a trattenere le lacrime vedendo Patricia ancora nel fiore della giovinezza.
"Hai svaligiato il supermercato, cara?", chiese la strega più anziana.
"Sono loro che hanno svaligiato me… Ho speso molto più del previsto!", replicò colei che poteva fermare il tempo, dirigendosi in cucina. "Tra pannolini, latte e tutto il resto… Beh, diciamo che sono quasi rimasta a secco.".
"Non navighiamo nell’oro, ma certo non possiamo dire di passarcela male!", rifletté a voce alta Penny. "Victor guadagna abbastanza per mantenerci, io ho il mio lavoretto e anche tu contribuisci…".
"Oh, non deprimiamoci proprio adesso con questi discorsi. Come sta Piper? Le è scesa la febbre?", domandò la più giovane.
"Sì, vedrai che entro domani sarà guarita del tutto. Dovresti sapere che i miei rimedi non falliscono mai!", si vantò colei che padroneggiava la telecinesi.
"Vorrei che limitassi al minimo ogni intervento magico sulle piccole…", iniziò Patty sistemando ciò che aveva comperato. "Te l’ho già spiegato…".
"Scusa, ma visto che ne abbiamo la possibilità, perché non approfittarne? Saremo streghe anche per aiutare i nostri figli, non solo per combattere demoni e stregoni!", mormorò l’anziana. Ad un certo punto, un rumore in salotto preannunciò la visita sgradita di un essere maligno.
"Corriamo a vedere!", disse la strega meno esperta, seguita dall’ava. Nel bel mezzo della stanza, era apparso un demonio.
"Streghe… Vi eliminerò!", gridò il mostro lanciando un liquido arancione dalle mani. Penny, col suo potere, lo respinse mandandolo contro il tavolo, che si sciolse.
"Uh… Acido!", comprese la madre del Trio. "Che facciamo?".
"Bloccalo, così potremo consultare il Libro!", consigliò la madre. Patty fece come dettole, e l’essere maligno subì l’influsso della stasi temporale. Le due in seguito corsero in soffitta dopo aver chiuso a chiave la porta delle camere delle bambine, seguite da Phoebe. Lo spirito della giovane era rimasto un po’ turbato dall’apparizione del demone, e dalla conseguente battaglia tra lui e le sue antenate: decisamente non c’era abituata.
"Ehi, qualcuno ha voluto darci una mano…", sussurrò Penny vedendo che il magico volume era già aperto alla pagina giusta. "Vediamo… Bla bla bla, bla bla bla… Oh Santo Cielo, ti ha rubato il potere!".
"Come fai a saperlo?", chiese la figlia.
"Qui dice che se una strega usa i suoi poteri contro di lui, li perde. Solo eliminandolo si possono recuperare!", spiegò colei che poteva muovere gli oggetti col pensiero.
"Come si fa ad ucciderlo?", volle sapere la moglie di Victor.
"Un mortale deve pronunciare un incantesimo mentre si trova sul piano astrale, contemporaneamente si deve gettare addosso al demone una pozione… Gli ingredienti mi sembra di averceli, manca solo il sangue di una vergine.", esplicò Penny.
"E dove lo troviamo?", si disperò Patricia.
"La domanda più importante è: chi facciamo morire per pronunciare l’incantesimo?", ironizzò la madre.
"Non serve uccidere nessuno, mamma. Ricordo di aver letto una formula per la morte temporanea… Vediamo un po’!", bofonchiò la donna sfogliando le magiche pagine. "Eccola qui! Servono essenza di oleandro, erba gimson, radice di madragora, bacche di pungitopo, foglie di menta e un pizzico di unghie di felino. L’unico inconveniente è che bisogna rianimare colui che ha ingerito la pozione entro quattro minuti, pena la morte.".
"Credo di avere tutto l’occorrente… Ora ci servono solo una vergine da dissanguare e un uomo da uccidere temporaneamente.", tirò le somme la più anziana.
"Victor può pronunciare l’incantesimo… Per la vergine, potremmo convocare una giovane strega tramite una formula. Che ne dici?", propose la figlia.
"Ottimo! Speriamo solo che accetti di sottoporsi al dissanguamento, altrimenti saremo punto e a capo… L’incantesimo di convocazione recita così, se non sbaglio:
Sangue al sangue
ti chiamo con la voce,
sangue al sangue
arriva qui veloce
strega pura e ancora immacolata
comparimi davanti perché sei convocata
.", pronunciò Penny. In un turbine di vento apparve una ragazzina di circa sedici anni, molto carina.
"Chi siete, e cosa volete da me?", gridò spaventata la giovane.
"Non preoccuparti, siamo streghe come te… Avremmo bisogno di una mano contro un demone.", rispose gentilmente Patty.
"Oh, siete streghe anche voi? Cosa posso fare per aiutarvi, io non ho ancora molta dimestichezza con i miei poteri…", spiegò la ragazza.
"Beh, innanzitutto ci presentiamo. Io sono Penny, e questa è mia figlia Patty…", esplicò la strega più anziana.
"Piacere, io sono Vanessa Newman.", replicò la studentessa.
"Non spaventarti per quello che stiamo per dirti… Ecco, avremmo bisogno del tuo sangue…", mormorò colei che poteva fermare il tempo.
"Cosa?", urlò la nuova arrivata.

Ore 14:07, villa Halliwell

"Gli Anziani non possono aiutarvi, ve la dovrete cavare da sole!", spiegò Leo, appena tornato dal viaggio celeste.
"Spiegaci come possiamo fare! Phoebe è ancora nel mondo dei sogni, io e Prue abbiamo perso i nostri poteri e il Libro non ci può aiutare a sconfiggere quel demone!", sbraitò Piper.
"Lo so che siete preoccupate, ma sicuramente appena vostra sorella si sarà svegliata, scoprirete come eliminare Jartis.", cercò di tranquillizzarla l’angelo.
"Stavo pensando…", bofonchiò la fotografa. "E se anche noi, con un incantesimo, raggiungessimo Phoebe nel passato?".
"Sarebbe un’idea! Lei non sa cosa sta succedendo qui, e potremmo informarla degli avvenimenti. Inoltre, non avremmo problemi a leggere la pagina del Libro dedicata al mostro che abbiamo in salotto…", pensò ad alta voce la manager del P3.
"Avete un incantesimo utile allo scopo?", chiese il protettore delle streghe.
"Modificando un po’ qua e là, credo di poter riuscire a scriverne uno…", rispose l’ex curatrice museale, sfogliando il magico volume. Dopo qualche minuto, la donna fu pronta a pronunciare la formula, non prima di aver scritto su di una pergamena: ‘Nel tempo in cui vaga lo spirito di nostra sorella’.
"Ascolta le parole, ascolta il magico canto,
che questo segno fiammeggiante ti sia vanto:
i nostri spiriti manda lontano
in un tempo e in uno spazio che non conosciamo
", recitarono insieme le due streghe, bruciando il foglio con la fiammella di una candela. Immediatamente i loro corpi si accasciarono a terra, e le loro anime svanirono dal presente…

Contemporaneamente, nel passato…

"Ve lo scordate che io mi dissangui!", protestò Vanessa, allontanandosi dalle padrone di casa.
"Non rischieresti la vita, il nostro angelo bianco ti guarirebbe subito… Vero?", chiese conferma Patty.
"Oh, certo! E’ sufficiente che tu acconsenta, cara!", disse conciliante la più anziana.
"Non è semplice essere così coraggiosa…", commentò Phoebe, che aveva osservato tutti gli avvenimenti da lontano, senza mai aprire bocca. E anche se l’avesse fatto, non ci sarebbe stato nessuno a sentirla!
"Come posso fare una cosa del genere?!", mormorò la ragazza.
"Lo so che hai paura, Vanessa, ma non c’è nulla da temere! Devi aiutarci a sconfiggere questo demone, è un tuo preciso compito: sei una strega, ricordatelo!", continuò Penny.
"Mi rifiuto di farmi tagliuzzare!", si lagnò la studentessa avvicinandosi all’uscita. In quel momento però Jartis varcò la soglia gridando a più non posso.
"E chi è questo?", domandò impaurita la neo strega, correndo verso le due più esperte.
"Beh… Lui è Jartis, il demone che dobbiamo sconfiggere con il tuo sangue!", spiegò brevemente la madre del Trio.
"Ah ah ah! Avete chiamato rinforzi, streghe? Non vi servirà a nulla!", gridò il mostro gettando il suo acido verso le tre donne. Istintivamente Vanessa sollevò le mani e creò una semisfera azzurra, che circondò le streghe. Il fluido colpì la barriera, che l’assorbì e lo rimandò con estrema violenza al demone. Jartis accusò il colpo, probabilmente perché non era immune ai suoi stessi poteri, e scomparve battendo in ritirata: per il momento…
"Sei fantastica!", si complimentò colei che padroneggiava la telecinesi.
"Oh, non l’ho fatto apposta… Il mio potere si attiva con la paura, e spesso lo utilizzo senza volerlo!", esplicò la ragazzina.
"Non sapevo esistesse una magia del genere!", esclamò Patty. "Ottima strategia difensiva comunque, non c’è che dire!".
"Beh, se mi promettete di non farmi del male, accetto di sottopormi a ciò che dovete fare. Quel mostro era veramente malefico!", sussurrò la streghetta.
"Ti ringrazio!", concluse la più anziana, uscendo dalla soffitta seguita dalle altre.
"Oh, così finalmente potranno eliminare quel demone…", commentò la psicologa, ancora una volta parlando senza che nessuno la potesse sentire.
"Cucù!", sibilò una voce molto familiare, alle sue spalle.
"Prue?", fece colei che poteva volare, non credendo ai suoi occhi.
"Sorpresa!", ironizzò Piper.
"Come avete fatto ad arrivare qui?", chiese Phoebe.
"Con un incantesimo, naturalmente!", rispose la manager del P3. "Siamo venute perché abbiamo bisogno di te, e soprattutto per sapere come sconfiggere un certo Jartis.".
"Volete dire che è arrivato anche nella nostra epoca?", volle sapere la gestante.
"Eh sì, purtroppo. E il Libro non ha più la pagina a lui dedicata, poiché prima di morire in questa epoca l’ha strappata.", riassunse colei che poteva essere in due posti contemporaneamente.
"Siamo in un bel guaio, allora… La pagina di Jartis è lì, guardate!", segnalò la futura madre. "Come facciamo ora per trasportarla nella nostra epoca? Non possiamo toccare gli oggetti in nessun modo!".
"Il tuo problema è facilmente risolvibile!", disse Sam, appena materializzatosi nella stanza.
"Oh, meno male che sei arrivato! Vorrei presentarti le mie sorelle, Prue e Piper.", mormorò Phoebe.
"Piacere, ragazze!", salutò l’angelo bianco.
"Piacere nostro, Sam!", replicarono in coro le due. "Come fai tu a vederci?".
"Non lo so, ma sono l’unico in grado di farlo.", rispose imbarazzato l’essere celeste. "Tornando a noi, cosa dovrei fare per aiutarvi?".
"Basta semplicemente che ricopi passo passo tutto ciò che è riportato sul Libro delle Ombre riguardo al demone che stanno affrontando la mamma e la nonna. Ne abbiamo bisogno perché è venuto a farci visita anche nel futuro!", spiegò la moglie di Leo.
"E’ per questo allora che Phoebe è stata catapultata qui dal suo potere! Visto che c’era un motivo?", mormorò l’angelo prendendo carta e penna e cominciando il suo lavoro. Appena scritta l’ultima parola Phoebe scomparve, presumibilmente ritornando nel suo corpo.
"Che sia tornata a casa?", domandò preoccupata l’ex curatrice museale.
"Sicuramente, ragazze!", replicò con un sorriso l’amico. "Ora però andate, altrimenti potreste rischiare con un demone in casa!".
"Oh, per il momento non darà fastidio a nessuno!", ironizzò colei che poteva far esplodere gli oggetti.
"Appoggia il foglietto per terra, Sam. Ora pronunceremo la formula per tornare indietro…", mormorò Prue. "Ciao, e veglia sempre sulle tue protette!".
"Statene certe!", rispose l’essere sovrannaturale.
"Un tempo per ogni cosa e per ogni cosa uno spazio:
ristabilisci ciò che ha viaggiato attraverso i decenni
i nostri spiriti rimanda all’epoca corretta, senza alcun dazio
e porta con noi anche il biglietto incantato, ecco gli ordini perenni
", recitarono le due sorelle. Le due proiezioni astrali sparirono, e scomparve anche il foglio con le informazioni sul demone.

Ore 14:48, villa Halliwell

"Finalmente siete ritornate!", mormorò Phoebe, dopo aver notato che le sorelle avevano ripreso i sensi.
"Tu non hai diritto di rimproverarci per il ritardo!", scherzò Piper. "Hai dormito per un sacco di tempo facendoci preoccupare moltissimo!".
"Mi scuso per il sonnellino, allora…", rise la psicologa. "Cosa contante di fare, adesso?".
"Innanzitutto tu ricopierai tutto ciò che è presente su questo foglietto nel Libro, mentre noi penseremo a raccogliere gli ingredienti necessari e ad individuare chi potrà essere la nostra cavia per pronunciare l’incantesimo: la pozione che ho ingerito quella volta di Jackson Ward fa al caso nostro. Poi penseremo al sangue della vergine!", pianificò Prue.
"Non è molto difficile riflettere su chi morirà temporaneamente: Darryl, ovviamente!", specificò la moglie di Leo.
"Effettivamente non disponiamo di molta scelta…", si rese conto la fotografa, uscendo dalla soffitta. La più giovane a quel punto fece come indicatole dalla sorella mentre le maggiori, in cucina, ordinarono gli ingredienti per le due pozioni da preparare.
"Io potrei già cuocere l’infuso per la morte temporanea, tanto abbiamo tutto il necessario!", sussurrò la proprietaria del P3.
"Procedi, io intanto mi scervello un po’ per individuare colei che ci fornirà l’ingrediente principale dell’altra pozione.", bofonchiò l’ex curatrice museale. Mentre la sorella di mezzo si dava da fare ai fornelli Prue, ritiratasi in salotto, cominciò a riflettere per risolvere la questione: nulla però le veniva in mente, tanto che decise di chiedere consiglio al suo protettore.
"Leeeooo!", gridò.
"Siete tornate? Bene!", rispose l’angelo, appena materializzatosi nella sua solita luce azzurrina.
"Ho bisogno di un consiglio… Siccome necessitiamo del sangue di una vergine, mi chiedevo chi potrebbe essere questa ragazza…", spiegò colei che poteva essere in due posti contemporaneamente.
"Il sangue di una vergine??? Che razza di mistura devi preparare?!", chiese stupito l’essere celeste.
"Beh, abbiamo scoperto che per eliminare Jartis serve una pozione il cui ingrediente principale è proprio quello. Allora, hai qualche idea?", domandò la strega.
"Vediamo… Si potrebbe agire su una mortale qualunque, ma poi dovrei cancellarle la memoria… Griderebbe, e potrebbe addirittura attirare l’attenzione di qualcuno: scartiamo questa ipotesi! L’unico consiglio che ti posso dare, è di usare come fonte una strega: lei comprenderebbe la gravità della situazione, e sicuramente si sottoporrebbe volontariamente al prelievo.", esplicò Leo.
"Hm… Sì, direi che è un’ottima pensata!", esultò colei che poteva muovere gli oggetti con la mente, non avendo avuto la stessa idea in quanto non era a conoscenza che Vanessa fosse una strega. "Non hai qualche protetta che risponde alle caratteristiche di cui necessitiamo?".
"Fammi pensare… Beh, avrei una strega giapponese di diciassette anni… Certo non ho mai approfondito la questione riguardante la sua verginità, ma credo possa fare al caso nostro. Vuoi che la porti qui?", chiese il marito di Piper.
"Ovviamente!", si limitò a rispondere Prue, raggiungendo la sorella chef in cucina.
"Leo ha trovato una soluzione?", volle sapere colei che poteva far esplodere gli oggetti.
"Hai un marito geniale!", mormorò la sorella maggiore, controllando a che punto fosse la preparazione della pozione.
"Se ha scelto una moglie come me…", fece dell'ironia la manager del P3. "Perché intanto che aspetti non chiami Darryl, è meglio prepararlo psicologicamente a ciò che dovrà fare!".
"Hai ragione, non è molto comune morire e tornare in vita nel giro di quattro minuti al massimo…", replicò la fotografa componendo il numero del commissariato. "Pronto… Buongiorno, vorrei parlare con l’ispettore Morris. Sì, attendo in linea… Darryl? Ciao, sono Prue… Avremmo bisogno di te qui… Sì, immediatamente sarebbe una bella cosa! Perfetto, grazie mille!".
"Viene subito?", domandò la sorella di mezzo.
"Per fortuna sì!", disse la maggiore addentando una mela.
"Ragazze, io ho finito di fare l’amanuense!", ironizzò la gestante, con il Libro in mano. "Vi piace l’opera d’arte?".
"Sei un’artista nata, sorellina!", si complimentò Piper.

Ore 15:52, villa Halliwell

"Se ho capito bene, mi farete morire per qualche minuto?", esclamò sorpreso Darryl. "Non state scherzando, vero?".
"Ti pare che quel mostro lì sia uno scherzo?", rispose Phoebe. "Basterà che tu beva la pozione che ti daremo: il tuo spirito si staccherà dal corpo e a quel punto sarà sufficiente che tu legga l’incantesimo che ti daremo, poi Leo ti riporterà in vita facendo riprendere le pulsazioni. Più semplice di così!".
"Sì sì, uno scherzetto!", ridacchiò a denti stretti il poliziotto. In quel momento, la luce azzurrina degli angeli bianchi materializzò Leo e una ragazza, spaventando il povero agente.
"Signore e… Signori, ciao Darryl! Questa è Kyoko Sakamoto, una delle mie protette.", presentò l’essere celeste.
"Ciao Kyoko, noi siamo Phoebe, Piper e Prue. Lui è un nostro amico, Darryl Morris… Capisci la nostra lingua, vero?", si informò la futura madre.
"Certo… Piacere di conoscervi!", rispose gentilmente la streghetta, facendo l’inchino tipico.
"Kyoko mi ha confermato quel particolare necessario alla riuscita del piano… E ha ben dimostrato la sua disponibilità a sottoporsi al prelievo.", raccontò Leo.
"Ottimo… Non abbiamo ancora pensato a come effettuarlo, però. Credo che utilizzare l’incantesimo del sonno faciliterebbe le cose, non credete?", chiese Piper.
"Buona idea! Per il resto, penso che dovremo arrangiarci con una siringa: ne abbiamo in casa, vero?", domandò la psicologa.
"Sì, e anche bella grande! In fin dei conti ci servono tre litri di sangue, non bazzecole!", concluse Prue.
"Tre… Litri?", esitò la giapponese.
"Non aver paura, Leo ti rianimerà subito dopo che avremo terminato!", la rassicurò Phoebe.
"Ti fidi di me, non è vero?", mormorò l’angelo bianco.
"Sì, tu sei quello che deve proteggermi. Non faresti mai nulla che potesse nuocermi!", rispose Kyoko.
"Esattamente!", gioì il custode del Trio.
"Scusa se affrettiamo le cose, ma non è piacevole avere demoni in salotto…", disse l’ex curatrice museale sfogliando il Libro in cerca dell’incantesimo adatto. Si avvicinò quindi all’ospite, le prese la mano e pronunciò:
"Grazie alle mie poche parole
Hypnos su di te scenderà,
le tue palpebre si chiuderanno da sole
e un sonno profondo ti colpirà.
Solo io svegliarti potrò
con uno schiocco di dita,
se a questo incantesimo rinuncerò,
per ridarti la vita.
". Kyoko svenne immediatamente, colta da un sonno profondissimo.
"Missione compiuta!", esultò Darryl, sempre a denti stretti.
"Siamo solo all’inizio…", replicò la realista Piper andando a prendere la siringa. La sorella minore intanto era andata a recuperare un recipiente tarato per contenere il liquido, e l’aveva posto accanto al corpo svenuto.
"Leo, ci pensi tu a fare i prelievi? In fondo eri un medico, un tempo!", disse con fare opprimente la maggiore del Trio.
"Sono un po’ fuori allenamento, ma lo farò!", rispose timidamente l’angelo. Arrivata la siringa, l’essere celeste cominciò il lavoro, senza che nessuno rimanesse ad assistere: persino Darryl aveva preferito recarsi in cucina, con le ragazze.
"Metto sul fuoco il calderone…", iniziò la gestante.
"E io ci verso i fiori di loto, il cardo e le larve di mosca.", continuò la manager del P3.
"Ti ricordi tutto ciò che dovrai fare?", domandò colei che poteva essere in due posti contemporaneamente all’amico.
"Basta bere la pozione e, una volta diventato spirito, pronunciare l’incantesimo. Semplice!", rispose un po’ preoccupato l’ufficiale.
"Sta tranquillo, l’ho fatto anch’io una volta!", lo rassicurò la strega più anziana. "E come vedi, sono ancora qui!".
"Non sono preoccupato!", esclamò, non convinto, l’uomo.
"Meglio così…", replicò Prue.
"Ora versa gli occhi di pesce gatto!", decretò colei che poteva fermare il tempo, rivolta alla sorella. Quest’ultima fece come dettole, continuando a mescolare.
"Ecco il sangue!", mormorò dopo un po’ Leo, arrivato con il contenitore.
"Versalo tu, per favore…", lo pregò la moglie. "Hai sistemato Kyoko?".
"Certamente, sta benissimo. Ronfa che è un piacere!", narrò l’angelo.
"Ora vengo a svegliarla, poi riportala subito a casa… E’ meglio non esporla ad altri pericoli, ci ha aiutate già abbastanza.", disse la fotografa, recandosi nell’altra stanza. Schioccando le dita di fronte alla studentessa, la svegliò. Un po’ disorientata, la liceale ricordò cos’era successo.
"E’ andato tutto bene?", volle sapere.
"Certo, grazie a te!", rispose gentilmente colei che poteva muovere gli oggetti con la mente. "Ora torna a casa, non è il caso che rischi ulteriormente la vita durante la battaglia.".
"D’accordo. Arrivederci!", salutò la giovane.
"Arrivederci!", replicò con un inchino Prue, mentre il cognato e la giapponese sparivano nella solita luce azzurrina.

Ore 17:03, villa Halliwell

"E’ cotta!", esclamò Piper, versando il contenuto del calderone in una bottiglia.
"Sei pronto?", chiese Phoebe a Darryl.
"Prontissimo…", rispose l’agente.
"A morire, immagino!", urlò Jartis, ripresosi dagli effetti della pozione paralizzante.
"Accidenti!", gridò il poliziotto, estraendo la pistola e sparando al mostro.
"Non puoi ferirmi con questi stupidi giocattoli!", ridacchiò il demone, lanciando una fiammata verso l’uomo. Fortunatamente il detective riuscì a scansare il colpo, e a ripararsi dietro il tavolo.
"Sei un po’ in anticipo, carino!", mormorò l’unica del Trio ad essere sposata, usando la pirocinesi sull’essere infernale. Quest’ultimo si scompose in tante particelle nere, che vorticarono velocemente e cominciarono a riaggregarsi.
"Bevi subito questo!", gridò la psicologa, lanciando una fialetta all’amico. Egli tolse il tappo e ingurgito tutto, svenendo poi immediatamente. Le streghe videro il suo spirito staccarsi dal corpo, e cominciare a salire nell’aria.
"Leggi qui, presto!", ordinò la fotografa mostrandogli un foglietto, mentre la sorella minore lanciava il fluido sull’organismo di Jartis, appena ricompostosi.
"OK…", sussurrò Darryl.
"La purezza ed il candore
contrastano il tuo orrore
la virtù e l’integrità
eliminano la malvagità.
Siano spalancate le porte dell’inferno
a te ora spetta il tormento eterno.
". Il demone cominciò a contorcersi dal dolore, e tra fiamme insopportabili scomparve dalla stanza.
"Presto, o lo perdiamo!", gridò la cuoca di casa, praticando il massaggio cardiaco all’agente. "Leeeooo!", gridò. Il marito apparve subito, ed intervenendo sul poliziotto gli salvò la vita.

Ore 17:59, villa Halliwell

"Resti a cena stasera, non è vero? Mi sembra il minimo, dopo tutto quello che hai fatto!", disse Piper. "Stasera al locale ci penseranno i miei dipendenti!".
"Beh… D’accordo, accetto l’invito. Ma in fondo io non ho fatto granché, non ho nemmeno versato una goccia di sangue!", ironizzò Morris.
"In compenso sei morto!", replicò con un sorriso Phoebe.
"Cose da nulla!", terminò l’amico.
"Allora, come ci si sente ad essere l’unico essere umano che ha visto il proprio corpo da un punto di vista un po’ particolare?", domandò Prudence.
"Onestamente… Non ci voglio pensare!", ridacchiò l’uomo.
"Giusto… Di solito non è mai un buon segno diventare un fantasma!", replicò tra le risa la futura madre.

Nel frattempo, nel passato

"Ora sai che si prova a salvare vite umane!", disse Penny a Victor, da poco tornato in vita dopo aver compiuto la stessa buona azione di Darryl.
"E’ una bella sensazione… Ma ciò non fa assolutamente mutare la mia idea riguardo le bambine!", rispose l’uomo.
"Pensavo che sperimentare in prima persona tutto questo ti potesse far cambiare opinione riguardo alla tua volontà di bloccare per sempre i loro poteri. Mi sono sbagliata, a quanto pare!", borbottò l’anziana.
"Non darò mai il mio consenso ad una cosa del genere, mettitelo bene in testa!", gridò il padre del Trio.
"Ne riparleremo, ne riparleremo…", rispose uscendo di casa la nonna delle piccole, con un ghigno singolare.

Scritto da Carter


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