Streghe Italia Fan Fiction

COME LA CHIAMERAI?


Riassunto: tutto comincia dopo l'avventura in Grecia (vedi "Il trio si divide"). Phoebe scopre che la sua vita è veramente cambiata dopo quel viaggio... Intanto, con le sue sorelle e con Leo dovrà combattere contro uno stregone deboluccio, ma furbo. Chissà se la missione è veramente terminata dopo la sua sconfitta...

Composto: dal 2 al 5 Luglio 2001

Valutazione: adatto a bambini con i genitori

Disclaimer: si ricorda che tutti i diritti sono di proprietà del sito "Streghe Italia" e che tutti i personaggi di "STREGHE/CHARMED" sono di proprietà della WARNER BROS TELEVISION/SPELLING ENTERTAINMENT e sono utilizzati senza il permesso degli autori e non a fini di lucro.


Villa Halliwell, due settimane dopo l’avventura in Grecia

"Piper… Ho un problema!", disse Phoebe con una faccia seria.
"No! Ti è andato male l’ultimo esame? Pazienza, ce la farai la prossima volta.", rispose la sorella, che non sembrava molto interessata.
"L’esame non centra. Anzi, ho preso 29.", annunciò la minore delle sorelle come se niente fosse.
"29? E non ci dici niente? Bisogna festeggiare! Chissà quando lo saprà Prue… Siamo orgogliose di te, sorellina, continua così.", affermò con sincera felicità Piper. "Ma se l’esame non centra, quale è il problema?".
"Beh… Ho una settimana di ritardo.", dichiarò Phoebe osservando il pavimento.
"Ritardo per cosa? Oh, adesso ho capito. Che cosa? Una settimana di ritardo?", chiese l’imprenditrice di casa Halliwell con tutta la sorpresa che le aveva provocato quell’affermazione.
"Sì, e non mi era mai successo prima. Io sono sempre stata regolare, non ho mai sgarrato di un giorno!", disse la giovane con la voce roca.
"Non crederai di essere incinta, vero? Prendi sempre tutte le precauzioni quando hai degli incontri intimi, no?", chiese Piper.
"Certo che sì. Ma non ho più ragazzi da un mese e mezzo circa, quindi non so che pensare.".
"Adesso che ci penso non è vero quello che hai detto. Non hai considerato Zeus!", disse la neo-sposa.
"Oh, è vero. Ma non può essere, non siamo poi arrivati così avanti. O no?", domandò la streghetta.
"Lui è un dio, non si sa mai… Ma non disperare, non è detto che tu sia veramente incinta. Magari è solo colpa dello stress da studio, in fondo ti eri preparata moltissimo per quell’esame. Vedrai che non è niente. Ora calmati, e aspettiamo un’altra settimana. Se ancora non saranno arrivate, compreremo un test", affermò Piper cercando di rassicurare la sorella.
"D’accordo. Ma non dire niente a Prue, visto che non conosce tutti i particolari del nostro viaggetto. Se è successo quello che temo, le racconteremo tutto.".
"Va bene. Ora vai a lavarti il viso, su, e io ti preparerò il tuo piatto preferito!".
"Grazie sorellina. Su di te si può sempre contare!", disse Phoebe un po’ rinfrancata dalle parole dolci e rassicuranti di Piper.

Villa Halliwell, una settimana dopo

"Piper, ancora niente! Temo sia giunto il momento di andare a fare quell’acquisto.", disse Phoebe cercando di trattenere una lacrima.
"Se sei pronta, io sono con te. Ci vado io in farmacia, tu stai seduta qui e aspettami. Farò in un lampo!", rispose la sorella uscendo di casa.
"Dove sta andando la nostra manager?", chiese Prue scendendo le scale. "Non doveva rimanere a casa a riordinare? Oggi tocca a lei, o se l’è dimenticato?".
"Quante domande! Comunque non ti preoccupare, torna subito. E le darò una mano io con le faccende, non dovrai alzare un dito. Ma tu non dovevi essere allo studio?", domandò la giovane.
"Ci sto andando adesso. Ciao!", disse la sorella maggiore sbattendo la porta.
"Sono a casa da sola, finalmente!", gridò Phoebe con il viso velato di tristezza.
"Ci sono anch’io! Spero di non disturbarti.", disse Leo, che era appena apparso davanti alla cognata nella sua solita luce azzurrina.
"Arrivi sempre nei momenti migliori. Spero non ci siano demoni o stregoni in giro, non è proprio il caso che si presentino adesso. Oppure sei venuto per Piper? Perché se è così, non la troverai qui in casa. È appena uscita."
"A dir la verità volevo parlarti. Piper mi ha raccontato quello che ti è successo, e vedo che ancora non sai se sei incinta o no. È andata a comprare il test?", chiese l’angelo bianco.
"La mia sorellina non sa tenere la bocca chiusa! Comunque sì, si sta avvicinando il momento della verità. Fra poco, scopriremo se diventerai zio.", affermò la strega con tono ironico. Si vedeva che era preoccupatissima.
"Eccomi, sono qui. Ehi tesoro, ci sei anche tu?", disse Piper entrando con una borsetta in mano. "Dalla faccia di Phoebe, credo che tu le abbia rivelato di essere a conoscenza del segreto.".
"Infatti! Avanti, dammi il test! ", rispose Phoebe per il cognato. "Ora scopriremo se Zeus ha generato un altro figlio.".
Ma appena toccata la borsetta della farmacia, la strega ebbe una premonizione. La coppia si precipitò a vedere cosa era successo, e Phoebe raccontò ciò che aveva percepito.
"Ho visto me stessa in bagno, mentre facevo il test. Ed è risultato positivo!", gridò la giovane in preda alle lacrime. "Sono incinta, avrò un bambino! Non è possibile, sarò una ragazza madre!".
"Calmati, magari ti sei sbagliata!", sussurrò Leo.
"Le mie premonizioni non hanno mai fallito.", rispose la cognata in preda alla disperazione.
"C’è solo un modo per scoprirlo. Fai il test!", suggerì Piper.
Le parole della sorella riportarono la ragazza alla realtà, ed essa capì che la sua reazione era esagerata: in fondo la cosa peggiore che poteva capitare era di dover crescere un tenero fagottino, mica di dover morire per mano di un demone!
"Hai ragione!", disse riprendendosi dallo stato in cui era prima. "Ora vado!", e così dicendo salì le scale e si chiuse in bagno. Dopo aver letto in tre secondi le istruzioni, seguì tutta la procedura e aspettò il tempo previsto. Non aveva il coraggio di guardare, ma doveva trovarlo. Pensò alla madre, a quando era tornata indietro nel passato e l’aveva incontrata incinta ma felice. Si decise allora e sbirciò: il test era positivo. Dopo aver risistemato le idee, Phoebe scese e diede alla famiglia presente la notizia.
"Ragazzi, diventerete zii fra nove mesi!", disse con le lacrime agli occhi.
"Mi dispiace. Ma vedrai che tutto andrà bene!", rispose Piper, anch’essa commossa, abbracciando la sorella.
"Non devi essere dispiaciuta. In fondo i bambini sono dei doni, e io devo saperlo accogliere al meglio. Non sarò proprio la madre migliore del mondo, ma cercherò di cavarmela.".
"E noi ti aiuteremo. Vi ho mai detto che ci so fare con i bambini?", chiese Leo con una faccia allegra.
"No tesoro, non lo sapevamo. Non è che hai già dei figli e non me l’hai detto, vero?", domandò Piper con finta inquietudine.
"No, per il momento no. Ma mi sono esercitato con quelli di mio fratello, quando ero ancora un mortale. E a parte il cambio pannolini, per il resto ero bravissimo."
"Bene. Quando avrò bisogno di un baby-sitter, sarai il mio primo candidato.", disse Phoebe con una ritrovata felicità.

Villa Halliwell, ore 20:32

"Scusate il ritardo ragazze, ma ho avuto un sacco di cose da fare. E poi ho curato personalmente l’edizione di domani. Ci sarà il mio servizio sull’Hotel New Experiences, che il capo ha giudicato ottimo!", disse Prue con un’allegria contagiosa.
"Meno male che ho cominciato a cucinare in ritardo, ma potevi anche avvertire.", rimproverò Piper. "Adesso siediti, su, che si raffredda."
"Mmm, che bontà. Hai preparato il mio piatto preferito. A che devo l’onore?", chiese la fotografa.
"Ero in vena di cucinare. E spero che tu sia in vena di mangiare, perché ne ho preparato un po’ troppo."
"Chiama il tuo maritino, che sicuramente apprezzerà la tua cucina!", disse Prue.
"Non c’è bisogno, sono già qui!", rispose Leo entrando dal salotto. "Ero solo andato a lavarmi le mani."
"Ci siamo tutti, si può cominciare!", affermò Phoebe con sincera fame.
Dopo la cena, la più giovane delle Halliwell disse: "Prue, dovrei parlarti un secondo."
"Da sola o possiamo stare qui con gli altri?", domandò la sorella.
"Loro sanno già tutto. Dunque…", e la giovane cominciò a raccontare dettagliatamente tutto ciò che era accaduto in Grecia.
"Perché non me l’avete detto prima? Non vi fidate della vostra sorellina?", chiese Prue simulando un’arrabbiatura che in realtà non c’era: aveva capito che per Phoebe non era stata un’esperienza positiva.
"Scusa, ma ora non è questo il problema. Sono incinta!", disse la giovane.
"Che cosa? Sei incinta? E di chi?", chiese stupita la fotografa.
"Ma di Zeus, è logico. Non arrabbiarti, ti prego, non rientrava nei miei piani questa gravidanza!".
"E chi si arrabbia. Mi stai per regalare un nipotino o una nipotina! Non avrei mai pensato comunque che tu saresti stata la prima mamma tra noi. Credevo che Piper si sarebbe data da fare al più presto, ma tu l’hai preceduta. Auguri, allora.", sentenziò la maggiore delle sorelle.
"Grazie della tua comprensione! Sapete una cosa: sono curiosissima di sapere se sarà un maschio o una femmina. Chissà se continuerò la tradizione di famiglia oppure no!", disse la futura madre.
"Anch’io sono curiosa. Perché non creiamo un incantesimo per conoscere il sesso del bambino? Per l’ecografia è troppo presto!", propose Piper.
"Ma sarebbe un incantesimo a scopo personale. Sai che ci è vietato!", disse Prue con la sua solita precisione.
"Ma non nuoceremmo a nessuno! E Loro capirebbero sicuramente! Dobbiamo tutelare la salute di nostra sorella e del piccolo, e questo è l’unico sistema.", concluse la manager del P3.
"Credo che Loro non faranno obiezioni, quindi procedete!", assicurò Leo. "Dai, voglio sapere anch’io!".
"Bene. Preparo subito l’incantesimo. Vediamo… Ecco, questo potrebbe andare:
L'azzurro per bambino
il rosa per bambina
colora o spirito divino
questa piccola matitina
il sesso voglio conoscere
del bimbo che faccio crescere
ascoltami con arguzia
e rispondimi con astuzia
ora l'incantesimo terminerò
e il risultato presto esaminerò
".
Dopo aver terminato l’incantesimo, la matita che Phoebe teneva in mano cambiò colore: da gialla diventò rosa.
"Continuerò la tradizione di famiglia allora! Bene, sono contenta!", disse con un sorriso.
"Lo so che è un po’ presto, ma come la chiamerai? Guarda che Melinda è già prenotato!", disse Piper con finto fare minaccioso.
"Non voglio utilizzare i nomi delle nostre antenate, almeno per questa piccolina. Però dovrà cominciare con la P, senza dubbio. Vediamo: Pamela, Pearl, Paula, Perdita, Petula, Phebe, Phyllis, Portia, Primrose. Non me ne vengono in mente altri.", affermò con sicurezza.
"Hai una scelta vasta. Segui quello che ti dice il cuore.", consigliò Prue.
"Hai ragione. Sai cosa ti dico? Ho già scelto. La mia bambina si chiamerà Phyllis! Bel nome, no?", chiese la futura madre.
"Ottimo. La nostra nipotina si chiamerà Phyllis.", disse Leo. "Scusate, mi stanno chiamando. Tornerò a festeggiare appena mi sarà possibile. A presto!", e così dicendo spari nella sua solita luce azzurrina.
"Spero che non farà così quando sarà il mio baby-sitter. Poco male, ora sono un po’ stanca. Troppe novità in un giorno solo. Me ne vado a letto, devo riposare per due adesso. Ciao ciao!", sbadigliò Phoebe.
"Si si, trovati una scusa per non aiutarci a sparecchiare!", disse Piper.
"Ma lasciala andare, ci penso io ad aiutarti.", sgridò Prue.
"Stavo scherzando sorellina. Non agitarti!", disse l’imprenditrice di casa Halliwell. "Dormi bene, anche per Phyllis!".

Nello stesso momento, a qualche isolato di distanza…

"Allora, vediamo… Incenso, fuoco… Ecco, qui c’è la foto. È tutto pronto, bene. Adesso patirai le pene dell’inferno, maledetto. Brucia, incenso, brucia. Questa foto adesso farà la tua stessa fine:
O Erinni, venerabili furie
scatenatevi contro chi ingiurie
mi ha con cattiveria mandato,
con chi mali o sfortune mi ha augurato;
con il vostro infinito potere
piegate delle Moire il volere
Tisifone, Megera e Aletto
ai miei nemici non risparmiate il tetto
La pietà non sia considerata
solo la vendetta da me è bramata
".
"Credi che abbia funzionato, mamma?", chiese il ragazzino alla donna che aveva recitato quell’incantesimo.
"Non possiamo saperlo subito, tesoro. Ma non preoccuparti, i risultati non dovrebbero tardare. Ci vendicheremo di quell’uomo, finalmente!", rispose la signora.
"Speriamo che soffra come abbiamo sofferto noi. Papà mi manca così tanto, sai?".
"Manca anche a me, ma in questo modo ci stiamo vendicando. Ora le Erinni penseranno a soddisfare il nostro desiderio, vedrai!", concluse la donna. "Quello strano libro è capitato a proposito!".

Villa Halliwell, il giorno dopo

"Prue, esci da quel bagno! Ho un appuntamento col nuovo fornitore, che figure ci faccio se arrivo in ritardo?", disse Piper con una rabbia che la contraddistingueva nei momenti più importanti.
"E io ho un appuntamento con molte pellicole, quindi lasciami in pace! C’è un altro bagno in questa casa, usa quello.", rispose sgarbatamente la sorella maggiore.
"Ho finito sorellina, puoi usare il bagno di là", disse gentilmente Phoebe. "Io devo andare subito all’università, quindi ciao a tutte e due!".
"Grazie Phoebe, sei gentile! Altro che quell’arpia di tua sorella!", affermò la manager del P3.
"Ti ho sentita, sai? Quando ho finito esco e ti concio per le feste!", ringhiò Prue.
"Tranquille ragazze! È mattina e siete già così nervose? Calmatevi! Comunque io esco, riciao a entrambe!".
"Ciao, e buona giornata!", fecero in coro le sorelle maggiori.
Phoebe uscì, ma rientrò due secondi dopo con la mano alla bocca. Sfrecciò su per le scale, superò Piper che stava attraversando il corridoio e si rinchiuse nel bagno libero.
"Che fai, il bagno era mio!", disse contrariata la sorella. Ma dalla toilette uscivano solamente rumori strani, come di una persona che vomita. Solo dopo un po’, in un momento di tregua, la giovane riuscì a parlare.
"Mi viene da vomitare Piper! Mi sa che le cose andranno per le lunghe, quindi fa uscire Prue…", ma non riuscì a terminare la frase perché la nausea la riconquistò.
"Oltre che con una fotografa esibizionista, ora devo convivere anche con una futura madre vomitosa! Ah, che fatica avere due sorelle!", disse l’imprenditrice di casa Halliwell. "Ma non è un po’ presto per le nausee mattutine? Vabbé, mi preparerò in fretta in camera mia. Prue, prendo il tuo vestito blu.". Così dicendo, la giovane entrò nella camera della sorella, rubò il vestito e si chiuse nella sua. Dopo pochi istanti, una luce azzurrina rischiarò la stanza e Leo si manifestò.
"Tesoro, c’è un problema… Abbastanza grave, per la verità!".
"No! Io sto uscendo, Prue è chiusa in bagno e deve andare al lavoro, Phoebe sta vomitando anche l’anima e deve andare all’università. Non puoi informarci dei problemi gravi più tardi? Magari quando tutte avremo rispettato i nostri impegni quotidiani, eh?", rispose la neo-sposa.
"Temo che dovrete rimandare. C’è uno stregone da sconfiggere.", disse l’angelo bianco.
"Ma perché sempre in questi momenti? Ragazze, finite quello che state facendo e venite qui. Il lavoro ci chiama!", disse uscendo dalla camera e scendendo le scale. Le sorelle si presentarono quasi subito, anche se la minore era in condizioni non proprio stupende.
"Fai presto Leo, credo che la nausea non tarderà a ritornare.", disse con un viso pallidissimo.
"OK, taglierò corto. Uno stregone, Heckus, sta consegnando un libro di incantesimi a tutte le persone che vogliono vendicarsi di qualcuno. Quegli incantesimi sono validi anche se pronunciati da mortali comuni, quindi potete immaginare le tremende conseguenze che potrebbero accadere. Egli non ha poteri, se non quello dell’invisibilità, quindi potrebbe essere sconfitto abbastanza facilmente da streghe esperte come voi. Ma il problema sta nel trovarlo, e soprattutto nel togliere le maledizioni a tutte le persone colpite dalla vendetta.".
"Dobbiamo procedere proprio adesso? Io avrei degli impegni piuttosto importanti!", disse Prue.
"Prima iniziate, minori saranno le persone a cui togliere la maledizione. Sul come farlo, non ci sono problemi: il Libro dello Ombre contiene tutti i dati che vi servono. Per eliminare Heckus, invece, occorrono una pozione e un incantesimo: anch’essi li troverete nel Libro. Per adesso non so altro, quindi procediamo alla svelta. Vi do una mano, finché non servirò da altre parti.", rispose l’angelo.
"D’accordo. Allora: io e Leo andremo a controllare il Libro delle Ombre, Prue userà tutto il suo charme e telefonerà allo studio e al P3 per dire che abbiamo un problema, Phoebe si chiuderà in bagno e vomiterà. Tutto chiaro?", chiese Piper.
"OK. Prue, telefona anche alla mia amica Janine, per chiederle se mi prende degli appunti della lezione. Il numero è sull’agenda. Oh no, ancora!", e così dicendo la più giovane delle tre streghe salì le scale di corsa e si richiuse in bagno.
"Come faremo a sopportarla ancora nove mesi?", chiese Prue.
"Guarda che le nausee mattutine ci sono solo i primi tre mesi, cara sorellina. Informati, che è meglio!", disse la moglie di Leo con un’aria da santarellina.
"Guarda che lo sapevo! Era tanto per dire… Comunque, andate su in soffitta mentre io consumo il telefono e utilizzo tutte le scuse più impossibili del mondo.". Nell’avvicinarsi all’ingresso, la giovane sentì il trillo del telefono. Rispose subito, credendo che il suo capo la stesse cercando a casa, mentre la sorella e il cognato salivano in soffitta.
"Pronto, casa Halliwell. Chi parla?".
"Ciao Prue, sono Morris. Ho un problema."
"Tutti hanno problemi oggi. Che è successo? Qualcosa che riguarda quel-che-sai-tu?"
"Credo di sì. La mia casa è crollata, come se fosse stata vittima di un terremoto. Ma non ci sono state scosse qui a San Francisco! Per fortuna io ero già uscito, e mia moglie e i bambini sono a Los Angeles da mia suocera. Inoltre, mi stanno succedendo le cose più strane!".
"Spiegati meglio, che intendi?".
"Ho rischiato di essere investito cinque volta da questa mattina, sono caduto dalla sedia dell’ufficio sette volte e ho quasi preso una scossa usando la fotocopiatrice. E non è finita qui: sono inciampato sul fermaporta della stazione di polizia, mi è caduto addosso un poster sulla sicurezza stradale che tenevo dietro la scrivania e un tale mi ha sputato in faccia! Che ne dici, soddisfatta?".
"Sembrano cose normali, ma se accadono tutte insieme c’è qualcosa che non va. Mi viene in mente la vicenda di Maggie Murphy, te la ricordi? La donna più sfortunata di San Francisco… E in quel caso centrava un angelo nero!".
"Un cosa? Beh, non importa, basta che elimini quel coso e mi liberi da questa sfortuna!!!".
"Studieremo la situazione, ma forse è meglio che tu venga qui ora. E sta attento, non vorrei che ti succedesse qualcosa mentre guidi!".
"Tranquilla, ora arrivo. A più tardi!".
"Ciao!", disse Prue riagganciando. "Ora mi toccherà sorbirmi una bella ramanzina. Dunque, qual è il numero dello studio?".

Villa Halliwell, al piano di sopra

"Cosa devo cercare? Incantesimo anti-vendetta?", chiese Piper al marito con tono ironico.
"Non lo so di preciso. Fammi provare così!", rispose Leo, e imponendo le mani sul Libro fece girare le pagine. Ad un certo punto il Libro si aprì su un foglio con un incantesimo per sconfiggere la sfortuna. "Hai visto? Col mio metodo si impiega poco tempo. Allora, vediamo… E’ proprio questo! Copialo su un foglietto. Dice:
Tu che sei così saggio, così grande e umano,
prendi i suoi problemi e portali lontano
".
"Ah, l’avevamo già usato, anche se non mi ricordo quando. Ecco fatto. Ora cerchiamo Heckus… Leo, usa ancora il tuo metodo infallibile!".
"Agli ordini, mia signora. Eccolo qui. Dunque: Heckus, stregone infido e crudele che permette agli esseri umani di vendicarsi dei presunti torti subiti tramite lettura di un particolare incantesimo. Non ha poteri particolari, tranne l’invisibilità, che gli facilita il compito di far arrivare l’incantesimo malefico ai prescelti. Si elimina facilmente versandogli addosso una pozione fatto con essenza di oleandro, erba gimson, radice di mandragola e cinque germogli d’acero, e pronunciando l’incantesimo seguente:
Con la pozione che ti ricopre
il tuo corpo magicamente si scopre
ai nostri occhi sei ora visibile
e non sei più tanto invincibile
per le parole che ora sussurro
ti scioglierai come se fossi di burro
."
"Però, niente male! Beh, abbiamo tutto in casa. Scendiamo, e prepariamo la pozione!", disse Piper al marito. Scesero allora le scale, non senza aver potuto apprezzare i deliziosi suoni che uscivano dal bagno in cui Phoebe si era rinchiusa, e trovarono Prue in cucina.
"Tutto a posto. Ecco qui la ricetta della pozione, l’incantesimo per sconfiggere Heckus e quello che salva i malcapitati perseguitati dalla vendetta. Tesoro, tu prepara la pozione, mentre Prue va a vedere come sta vostra sorella. Oh, io andrò ad aprire!", disse Leo sentendo il campanello.
"Ciao Leo, posso entrare? Prue mi ha detto di venire appena possibile, e sono qui. Dalla tua faccia presumo che non ne sapessi niente, vero?", chiese Morris all’angelo.
"In effetti è così… Sai, stiamo lavorando ad un "caso". Ma perché sei qui? Pruuuueeee, c’è Morris per te. Entra pure.", rispose il marito di Piper.
"Beh, mi stanno succedendo delle cose strane. La peggiore è che mi è crollata la casa. Poi sono quasi stato investito, e… Accidenti!", disse l’agente inciampando in un angolo del tappeto. "E molto cose del genere!".
"Temi coinvolgimenti sovrannaturali? Ehi, aspetta un secondo. Tutti questi segni… Per caso, c’è qualcuno che si vuole vendicare di te?", chiese Leo.
"Con tutti quelli che ho arrestato, ci saranno centinaia di persone pronte a vedermi in brutte situazioni. Ma perché mi fai questa domanda?".
"Perché ho capito come guarirti dalla sfortuna. Piper, abbiamo il primo candidato all’incantesimo anti-sfortuna. Pronuncialo toccando Morris, avanti.", disse l’angelo bianco alla moglie.
"Ciao! Anche tu colpito dalla malvagità di Heckus, eh? Non preoccuparti, ecco la tua salvezza:
Tu che sei così saggio, così grande e umano,
prendi i suoi problemi e portali lontano
", pronunciò Piper con un sorriso.
"Spero abbia funzionato! Grazie mille. Ciao Prue, credo che la tua sorellina abbia risolto il mio problema!", disse il poliziotto vedendo che l’amica scendeva dalle scale.
"Era una vittima del nostro stregone! Tutto a posto ora, tranquillo!", affermò con sicurezza la manager del P3. "Adesso è meglio che tu vada, dobbiamo combattere fra poco. A proposito, se qualcuno accusa "i tuoi stessi sintomi", avvertici. Verremo a "curarlo" appena ci sarà possibile!".
"Non mancherò! Salutatemi Phoebe, arrivederci!", fece Morris uscendo da casa Halliwell.
"Oh, la pozione! Spero di non averla rovinata!", disse Piper correndo in cucina. "No, è proprio pronta in questo momento. Che faccio, la verso in fialette o in un contenitore unico?", chiese.
"Le fialette ci hanno sempre aiutato, non cambiamo le tradizioni.", suggerì la minore delle Halliwell, appena scesa. "Sto un po’ meglio, e sono pronta a darvi una mano.".
"Meglio così, in quattro si lavora sicuramente di più!", sentenziò Leo. "Allora, come facciamo adesso a trovarlo?".
"Direi che la mappa della città e il nostro fedele cristallo ci saranno utili. Su Prue, va a prenderlo!", disse Phoebe alla sorella. Dopo che quest’ultima ebbe terminato l’operazione, la più giovane delle Halliwell si mise all’opera.
"Una mappa,
un pezzo di filo,
un cristallo.

Su, trova il luogo in cui si nasconde Heckus. Bravo, così. Ecco! Lo stregone si trova lì!".
"Usiamo la mia macchina!", consigliò Prue. "Prendete tutto, mi raccomando. Inizia la battaglia!".
Le tre streghe e l’angelo bianco partirono alla volta del luogo in cui si trovava il loro nemico. Non era poi così distante il maligno, ed infatti raggiunsero l’edificio in quindici minuti.

Nello stesso istante, in una delle stanze del campus universitario

"Dici che funzionerà?", chiese una giovane ragazza ad una sua amica, che le era accanto.
"Tentar non nuoce, lo dice anche il proverbio. Dai, fai quello che c’è scritto.", rispose l’altra.
"Va bene. Dunque… Il fuoco c’è, l’incenso anche, la foto… Non so se ho una foto di Phoebe… Anzi, sì che ce l’ho. L’abbiamo scattata il giorno del mio compleanno. Dovrebbe essere… Eccola qui! Perfetto, è tutto pronto. Ora brucio l’incenso, e anche la foto… Sono sufficienti poche parole:
O Erinni, venerabili furie
scatenatevi contro chi ingiurie
mi ha con cattiveria mandato,
con chi mali o sfortune mi ha augurato;
con il vostro infinito potere
piegate delle Moire il volere
Tisifone, Megera e Aletto
ai miei nemici non risparmiate il tetto
La pietà non sia considerata
solo la vendetta da me è bramata
".
"Ecco, adesso quella dovrebbe patire le pene dell’inferno! In effetti è giusto che paghi, visto che ti ha portato via il ragazzo!", disse l’amica della neo-strega.
"Tanto non funzionerà, vedrai. Solo tu credi a queste cose!", rispose la giovane. "Quella lì non soffrirà mai tanto quanto me!".
"Non è detto, non è detto! Lascia che l’incantesimo faccia effetto, e vedremo…", terminò l’amica.

Davanti al nascondiglio dello stregone

"Eccoci arrivati!", disse orgogliosa Prue. "La mia macchina non mi tradisce mai!".
"Stai per caso insinuando che la mia è un catorcio?", chiese Piper alla sorella maggiore.
"Non mi permetterei mai… Sai che nutro un profondo rispetto per la tua macchina d’epoca. Inoltre, è sempre stata affidabile anche lei. Tranne, forse, quando abbiamo affrontato Jiwes… Ah, anche quando abbiamo combattuto contro Kawab… Anche quando…", disse la sorella maggiore.
"Primo, la mia non è un’auto d’epoca: ha solo due anni più della tua. Secondo, non mi ha mai abbandonato, tranne gli episodi che hai così fedelmente elencato. Tra l’altro, in quei casi era un problema che il meccanico non era stato capace di risolvere. Se ci abbiamo messo tanto a sconfiggere quei nemici, lo dobbiamo solamente alla sua incompetenza, e non a difetti della mia povera macchina!", rispose a tono la sorella di mezzo. "Che c’è, vuoi litigare ancora?".
"Ragazze, piantatela per favore. Abbiamo una missione ben più importante dei vostri battibecchi!", ordinò Leo con voce autoritaria. "Se volete picchiarvi, aspettate di arrivare a casa!".
"Scusa, tesoro, ma Prue è una tale arpia quando ci si mette!", disse la manager del P3.
"Chi è un’arpia?", chiese infuriata la fotografa.
"La finite o no? Volete farci scoprire?!", gridò Phoebe alle sorelle. "Sono io quella che dovrebbe fare confusione, e invece voi due non state zitte un secondo! Avanti, fate pace e procediamo.".
"OK, ma solo perché me lo chiedi tu. Pace, sorella!", disse Piper porgendo la mano.
"Pace!", rispose l’altra stringendogliela. "Entriamo?".
"Direi di sì, siamo qui per questo. Ehi Phoebe, che ti succede?", chiese Leo con un volto preoccupato. La giovane infatti si era accasciata al suolo senza apparenti motivazioni.
"Non lo so, sembra che abbia avuto una di quelle premonizioni che mi stordiscono. In realtà non ho visto niente!", rispose l’universitaria.
"Non è che magari hai ricevuto un nuovo potere?", chiese l’imprenditrice di casa Halliwell.
"E’ escluso! E’ ancora troppo presto…", disse l’angelo bianco accorgendosi di aver fatto una gaffe.
"E tu che ne sai?", chiese la moglie. "Non è che per caso ci nascondi qualcosa, vero?".
"Beh… Ehm… Io…", balbettò il giovane.
"Tu sai che poteri avremo, e quando li riceveremo, vero?", chiese Prue. "E non ci hai mai detto niente!".
"Scusate, ma non è corretto annunciare ciò che vi accadrà in futuro. Inoltre, Loro me lo proibiscono severamente.".
"Ti capisco, ma toglimi una curiosità… Avrò mai un vero e proprio potere attivo?", chiese Phoebe.
"Beh… Sì, ma non chiedermi altro. E neanche voi, d’accordo?", disse Leo.
"OK. Ma se non dipende dai poteri, cosa ti sarà mai successo? Può dipendere dalla gravidanza?", chiese la fotografa alla sorella minore.
"Può essere… Beh, ora è passato! Entriamo.", rispose la ragazza.
Il gruppo avanzò, e Leo cercò di aprire la porta del magazzino che serviva allo stregone da nascondiglio. Stranamente, essa si aprì senza problemi evitando a Prue di usare il suo potere. Mentre Phoebe la oltrepassava, dal soffitto cadde un tubo al neon che serviva come illuminazione. La giovane non se ne accorse, ma la sorella di mezzo fortunatamente sì, e usò il suo potere bloccandolo.
"Phoebe, non ti sei accorta del neon che ti stava cadendo addosso?", chiese preoccupata Piper.
"No! Per fortuna ci sei tu con me, altrimenti sarei per terra stordita… O forse peggio!", rispose la sorella.
"Non è sicuramente un incidente casuale!", disse Prue. "Heckus ci starà spiando usando la sua invisibilità come arma.".
"Non credo!", disse Phoebe. "Ho toccato la lampada, e ho avuto una premonizione del presente… Il nostro amico sta facendo il suo lavoro con un’anziana signora.".
"Ma il cristallo diceva che l’avremmo trovato qui!", insistette la sorella maggiore. "La tua premonizione avrà riguardato il passato, o il futuro!".
"Sorellina, ci abbiamo messo un quarto d’ora ad arrivare qui, senza contare il tempo perso grazie ai vostri litigi. Inoltre, sono tre anni che ho questo potere… Vuoi che non riconosca che tipo di visione è?", domandò l’universitaria un po’ indispettita dalla poca fiducia che la sorella nutriva in lei. "Era del presente, ne sono sicura al cento per cento! Questo gingillo è caduto casualmente, o in seguito a qualche altra forza!".
"Io ti credo, le tue visioni non ci hanno mai tratto in inganno. Chissà cosa avrà provocato la caduta…", si domandò Piper.
"Non ne ho idea, ma sono sicuro che centrano le forze oscure.", rispose Leo. "Beh, spero che qualcuna di voi abbia portato il cristallo e la mappa, dobbiamo scoprire dov’è adesso Heckus.".
"Ho preso tutto io!", rispose la fotografa. "Phoebe, andiamo in macchina e vediamo se scopriamo qualcosa.".
Le due sorelle si avviarono, mentre gli altri rimanevano all’ingresso del magazzino. A metà strada, la sorella minore inciampò, ma si rialzò subito con una risata e riprese il cammino. Arrivate, aprirono lo sportello e Phoebe prese in mano il cristallo. Non appena compì questa azione, la giovane ebbe una visione.
"Che hai visto?", chiese Prue.
"Ho capito perché mi stanno succedendo questi piccoli incidenti! Una mia compagna di università ha recitato la formula della vendetta, per colpirmi.", rispose la giovane.
"E che hai fatto per farti odiare tanto? Le hai per caso rubato il ragazzo?", domandò la fotografa pensando di fare una battuta.
"Beh, sì. E’ successo sette mesi fa, che ne sapevo io che se l’era legata al dito così seriamente! Bando alle ciance, guariscimi per favore.", pretese Phoebe.
"Sei sempre la stessa! D’accordo, dunque:
Tu che sei così saggio, così grande e umano,
prendi i suoi problemi e portali lontano
", pronunciò la sorella maggiore.
"Grazie! E ora, vediamo dove si nasconde il nostro amichetto… Eccolo, è qui!", disse l’universitaria indicando un punto sulla mappa.
"Perfetto! Leeeooo, Piiipeeer, venite, lo abbiamo trovato!", gridò Prue.

Nello stesso istante, a casa di Sarah Shayne

"Ma guarda che interessante questo libro! Serve per vendicarsi… Ah ah, c’è ancora qualcuno che crede a queste cose!", disse l’anziana donna.
"Che c’è da ridere, mamma?", chiese una signora sui trentacinque anni, forse di più.
"Roxy, vieni a vedere. L’ho trovato sulla porta, chissà chi ce l’ha lasciato… Sembra un libro di incantesimi per la vendetta. E c’è pure un rituale, pensa che cose strane ama la gente al giorno d’oggi!", continuò l’anziana, il cui nome era Sarah.
"Mah, buttalo via! Cosa vuoi ricavarci da una cosa del genere? Dammelo, lo getterò appena finisco con i lavori di casa.", disse Roxy.
"No, lascialo. Appena rientra Hawke, glielo mostro. Scoppierà a ridere anche lui, vedrai!", affermò con sicurezza l’anziana donna.
"Cosa vuoi che se ne faccia papà di quella schifezza. Su, dammelo!", pretese la figlia.
"D’accordo, tieni. Ma secondo me tuo padre si sarebbe divertito!", disse Sarah.
"No, non puoi portarlo via!", gridò una voce sconosciuta che sembrava provenire
dalla cucina.
"Ehi, chi ha parlato?", domandò la vecchietta.
"Ma non c’è nessuno, tranquilla!", assicurò Roxy alla madre, in preda allo spavento.
"Sarà stata la TV. Vabbé che sei sorda, ma un volume un po’ più basso andrebbe bene, non credi? Io esco a gettare le immondizie, e porto il libro con me. Vedi di abbassare il volume, mi raccomando!".
"Non getterai il mio libro!", ripeté la voce, e la donna venne scaraventata sulla porta apparentemente dal nulla.
"Tesoro, che ti è successo?", chiese Sarah correndo a soccorrere la figlia. "Tutto bene?".
"Sì, grazie. Ma cosa è successo? Chi mi ha spinto così forte?", si chiese.
"E’ stato Heckus, signora, ma non si preoccupi, ora lo sistemiamo!", disse Piper dopo aver bloccato tutte le persone in casa Shayne, compreso lo stregone, dalla finestra aperta. "Allora amico, tu sei bloccato anche se non ti vediamo. Cerchiamo di renderti visibile, ti va?".
"E come facciamo, genietto, visto che la pozione non possiamo versarla a casaccio?", le domandò la sorella maggiore.
"In effetti, questo è un problema…", affermò la sorella di mezzo. "Leo, tu hai qualche idea?".
"Beh, o inventiamo un incantesimo con il rischio che non funzioni, o percorriamo tutta la casa camminando e tastando l’aria. Il nostro nemico è invisibile, non inesistente, dovremmo riuscire a toccarlo. A quel punto, procediamo come stabilito. Personalmente, propongo quest’ultima soluzione: non è che non mi fidi, Phoebe, ma sai…", rispose l’angelo.
"Tranquillo, non sono in vena di invenzioni oggi… Scavalchiamo il balcone, e poi si apra la caccia!", disse la minore delle sorelle.
I quattro entrarono dalla finestra, e cominciarono a camminare con la braccia in avanti, cercando il loro nemico. Sembravano un po’ ridicoli in quella veste, ma se era l’unico modo per procedere… Dopo pochi secondi, Leo si scontrò con qualcosa. Non si vedeva il minimo ostacolo, ma si sentiva, eccome (ci aveva infatti sbattuto il naso J).
"Ragazze, credo di averlo trovato!", disse toccandosi la parte dolorante.
"Bravo! Ora lo innaffiamo un po’ con la pozione.", disse Prue versandogliela addosso. La forma dello stregone cominciava a delinearsi. "Tutte pronte per il seguito?".
"Con la pozione che ti ricopre
il tuo corpo magicamente si scopre
ai nostri occhi sei ora visibile
e non sei più tanto invincibile
per le parole che ora sussurro
ti scioglierai come se fossi di burro
.", pronunciarono le streghe tutte insieme.
Heckus era ormai completamente visibile, così Piper lo sbloccò ed egli scomparve in una fiammata, forse senza neanche rendersi conto di ciò che era successo.
"Tutto è bene ciò che finisce bene!", disse Phoebe allegramente. "Adesso andiamocene, e sblocca le signore sorellina!".
I quattro uscirono dalla finestra, e l’imprenditrice di casa Halliwell sbloccò la famiglia Shayne.
Le due non si accorsero di nulla, e Roxy si alzò dolorante. Solo una bruciatura sul tappeto attirò il suo sguardo, ma non ci fece caso: sapeva bene che il padre fumava la pipa di nascosto.

Villa Halliwell, qualche minuto più tardi

"Direi di festeggiare la vittoria!", disse Phoebe alla famiglia.
"Sono d’accordo, vi invito tutti al P3 stasera.", affermò Piper.
"Bene… Ehi, ci siamo dimenticate delle persone colpite dalla vendetta, accidenti!", gridò Prue. "La missione non è finita, purtroppo.".
"Come facciamo a trovarle?", chiese la manager del P3. "Incantesimo fatto in casa o cristallo?".
"Cristallo… Phoebe, tu pensa a trovare le persone, le tue sorelle toglieranno loro la maledizione. Comunicazione tramite cellulare, ovviamente!", disse Leo atteggiandosi da leader.
Così: la più giovane cercava le vittime da casa col cristallo, poi comunicava la zona di San Francisco da analizzare ad una delle sorelle, che la raggiungeva. Non era difficile riconoscere le persone colpite dalla vendetta: capitomboli, svenimenti e altri avvenimenti strani facevano capire a Prue e Piper su chi intervenire. Ci vollero tre ore quel giorno, e quattro il giorno dopo per terminare il lavoro. Fortunatamente non c’erano state vittime, almeno tra i maledetti. Solo alcune case erano crollate, come quella di Morris, senza alcun motivo.
"Dovremmo prenderci una vacanza!", disse Prue esausta rientrando dal "lavoro".
"Piper deve ancora terminare…", rispose Leo alla cognata.
"Beh, ribadisco che dovremmo prenderci una vacanza. Accidenti, non ho avvertito lo studio questa mattina. Non ha chiamato nessuno?", chiese la maggiore delle sorella alla minore, con una faccia preoccupatissima.
"Ho pensato io ad avvertire quando siete uscite. Ho detto che avevi la febbre… Sono stata brava, vero?", chiese.
"La febbre? Ieri avevo detto che mi ero tagliata e mi faceva male la ferita! Credi che avranno bevuto le balle?".
"Credo di sì… Non ho fatto notare la tua assenza!", disse Leo vantandosi di aver fatto una magia sui colleghi della cognata.
"Meglio così! Piper, sei ritornata?", chiese la fotografa alla sorella.
"Sì, per fortuna! Dovremmo prenderci una vacanza, sono esausta!", rispose la manager del P3.
"Ragazze, si vede che siete sorelle: dite le stesse cose senza saperlo!", rise l’angelo bianco.
"Bene, credo che andrò a dormire!", fecero in coro le tre streghe, e poi scoppiarono in una sonora risata.
"Appunto: come volevasi dimostrare!", disse Leo.

Scritto da Carter

La mia e-mail è muny83@libero.it: se avete dei commenti da farmi, non esitate!

P.S.: Ho inserito due particolari che si riferiscono ad un'altra serie: chi se ne accorge me lo può comunicare? Gli farò i complimenti!!!


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