Streghe Italia Fan Fiction

CHE POTERE HAI? (2)


Riassunto: Seguito di "La piccola Penny": Penny, per il suo compleanno, riceve un regalo un po’ originale…

Adatto: a tutti

Iniziato il 30 dicembre 2000 alle 23.54 e finito il 21 febbraio 2001 alle 13.52

DISCLAIMER: si ricorda che tutti i diritti del racconto sono di proprietà del sito ”Streghe Italia” e che tutti i personaggi di “Streghe/Charmed” utilizzati nel racconto sono di proprietà della Warner Bros Television / Spelling Entertaiment, e sono utilizzati senza il permesso degli autori e non a fini di lucro.


7 ottobre 2000 

Mancano due giorni al compleanno di Penny e, sempre tra due giorni, sono quattro mesi che è nata Sidney, la figlia di Phoebe e Ethan.
“Buongiorno piccola” disse Phoebe rivolta alla sua piccola Sidney.
“Vieni, andiamo a fare colazione” disse Phoebe.
Prese in braccio Sidney, scese le scale e entrò in cucina, dove trovò Piper che si stava preparando per andare al lavoro e Prue che beveva il caffè.
“Buongiorno” disse Phoebe alle sue sorelle.
“Buongiorno. Ciao piccola! Hai dormito bene?” chiese Piper alla piccola Sidney.
“Ethan?” chiese Phoebe.
“È già andato al lavoro. Ha detto di dirti che non ti ha salutato perché stavi dormendo e non ti voleva svegliare” le disse Piper.
“Grazie” disse Phoebe.
“Ah, ha detto anche ti dare un grosso bacione a Sidney!” le disse Piper.
Phoebe diede un grosso bacio a Sidney e le disse:
“Questo è da parte di papà!” le disse Phoebe.
Sidney rise.
“Dov’è Penny?” chiese Phoebe.
“Sta ancora dormendo” rispose Piper.
“Phoebe, hai qualche idea su che potere possa avere, Sidney?” chiese Prue.
“No, e non so come fare a scoprirlo” rispose Phoebe.
“Che potere potrebbe avere secondo voi?” chiese Phoebe alle sorelle.
“Secondo me, potrebbe avere o uno dei nostri poteri oppure quello di una nostra antenata” rispose Prue.
“Sì, Prue ha ragione. O uno dei nostri oppure uno di quelli che avevano o Prue, o Piper o Phoebe del passato” disse Piper.
“Per esempio, quale?” chiese di nuovo Phoebe.
“Quello di congelare gli oggetti non penso, perché c’è l’ha Penny, quindi potrebbe rallentare il tempo, o potrebbe sparare palle di fuoco con la mano oppure potrebbe avere il tuo potere, la premonizione” rispose Prue.
“Ma come faccio a scoprire se ha il mio potere? È troppo piccola. Anche se vede qualcosa non può parlare, non può dirmelo, quindi…” disse Phoebe.
“Sì, hai ragione” rispose Prue.
“Hai provato a guardare il Libro delle Ombre? Ci ha aiutato quando dovevamo scoprire il potere di Penny”
“Proviamo ad andare a vedere” disse Phoebe.
“Mentre voi andate in soffitta, io vado da Penny” disse Prue.
Phoebe prese in braccio Sidney e, tutte e quattro, si avviarono su per la scala. Prue andò a vedere Penny, mentre Phoebe, Piper e Sidney, salirono in soffitta.
“Le pagine si stanno girando da sole” disse Phoebe.
“Ha fatto così anche l’altra volta, quando dovevamo scoprire il potere di Penny” disse Piper.
“Una pagina, si sta scrivendo!” disse Phoebe.

“State attente alle sue mani
                                 Con amore
                                           Mamma”

“Le mani? Secondo me può rallentare il tempo” disse Piper.
“No, secondo me, no. Quello era il potere della Piper del passato, secondo me questo potere lo potrebbe avere tua figlia” disse Phoebe.
“Mia figlia?” chiese Piper.
“Se ne avrai” disse Phoebe.
“Ah” disse Piper.
“Ma, si può sapere che potere hai?” chiese Phoebe a Sidney.
“Avete trovate qualcosa?” chiese Prue entrando dalla porta con Penny in braccio.
“Ciao Penny! Ti sei svegliata finalmente. Ma sei proprio una dormigliona!” disse Phoebe.
“Sì, la mamma ci ha scritto, sul Libro delle Ombre, che dobbiamo stare attente alle sue mani. Secondo me, Sidney, può rallentare il tempo” disse Piper.
“Potrebbe essere” disse Prue.
“Secondo me no. Secondo me, questo potere, potrebbe averlo la figlia di Piper, non Sidney” disse Phoebe.
“Cosa? La figlia di Piper? Piper, anche tu aspetti un bambino?” chiese Prue.
“Nooo!” rispose Piper.
“Perché allora, Phoebe, ha detto la figlia di Piper?” chiese Prue.
“L’ho detto, perché, secondo me, se Piper avrà una figlia, il potere di sua figlia potrebbe essere quello di rallentare il tempo, visto che lei può fermarlo” rispose Phoebe.
“Ah” disse Prue.
“Ma tu, Piper, non dovevi andare al P3?” chiese Phoebe.
“Me ne ero dimenticata! Sono anche in ritardo! Ciao! Scappo!” disse Piper. Corse giù per le scale e uscì dalla casa.
“Cambiando discorso, Jack, che fine ha fatto? Non si fa più sentire” chiese Phoebe a Prue.
“Mi invitato ad andare una settimana con lui a New York e, io, non so cosa dirgli!” rispose Prue.
“Ti piace?” chiese Phoebe.
“Chi?” chiese Prue alla sorella.
“Chi, secondo te? Jack!” rispose Phoebe.
“Sì…” disse Prue.
“Allora vacci” disse Phoebe.
“Tu, credi?” chiese Prue.
“Se ti piace, vacci” le disse Phoebe.
“Quando partiresti?” chiese, di nuovo, Phoebe.
“Tra una settimana” rispose Prue.
“Allora, vacci” le disse, nuovamente, Phoebe.
“E se occorresse il potere del Trio?” chiese Prue.
“Se occorresse il potere del Trio, diremo al demone di tornare la settimana dopo, perché manca una parte del Trio!” rispose Phoebe, scherzando.
“Come sei spiritosa” disse Prue.
“Adesso, vado a dare da mangiare a Penny” disse Prue e si diresse in cucina.
“Io e te, cosa facciamo?” chiese Phoebe alla piccola Sidney.
“Andiamo a fare una passeggiata, visto che è una bella giornata!” disse Phoebe.
Scese le scale e si diresse in cucina.
“Vado a fare una passeggiata con Sidney” disse Phoebe a Prue.
“Ok” rispose Prue.
Phoebe prese la carrozzina e uscì di casa con Sidney. Uscì dalla porta, la chiuse e si avviò per la strada con Sidney. Toccò la carrozzina ed ebbe una premonizione. Fece marcia indietro e tornò a casa a raccontare la sua premonizione alle sue sorelle. Aprì la porta ed entrò di corsa.
“Prue!” chiamò Phoebe.
“Cosa è successo?” chiese Prue, venendo dal salotto con Penny in braccio.
“La tua sorellina, ha appena visto qualcosa” rispose Phoebe.
“Cosa hai visto?” chiese, di nuovo, Prue.
“Ho visto Sidney sdraiata sul tappeto vicino al divano e ho visto cadere il telecomando dal divano. Le sarebbe caduto in testa, ma si è fermato in aria ed è tornato indietro. È tornato sul divano. Penso che questa premonizione abbia a che fare con il suo potere” disse Phoebe.
“Con il suo potere? Ma che potere potrebbe avere?” chiese Prue.
“Non lo so. Secondo me non può rallentare il tempo, perché l’avrei visto. Invece ho visto che si è fermato ed è tornato indietro” disse Phoebe.
“È molto strano” disse Prue.
“Prue, potrebbe avere il tuo potere. Il Libro delle Ombre ci ha detto di tenere d’occhio le sue mani, quindi potrebbe muovere gli oggetti come te” disse Phoebe.
“Può darsi. Ma non penso…” disse Prue.
“Perché?” chiese Phoebe.
“Non so perché” rispose Prue.
“Scopriremo il suo potere, quando questa premonizione si avvererà” disse Phoebe.
“Sì, ci conviene aspettare che si avveri” disse Prue.
“Tra un po’ tornerà Piper. È quasi mezzogiorno” disse Phoebe.
Si avviarono tutte e quattro, Prue, Penny, Phoebe e Sidney, verso la cucina. Cominciarono a preparare da mangiare e dopo poco arrivarono sia Piper che Ethan. Pranzarono, poi Ethan tornò al lavoro, Prue accompagnò a letto Penny e Piper, Phoebe e Sidney rimasero in cucina.
“Vieni dalla zia?” chiese Piper alla piccola Penny, prendendola dal seggiolone.
“Andiamo a giocare un po’?” chiese, di nuovo, Piper.
Prese Sidney, la portò in salotto, la coricò sul tappeto, vicino al divano, e andò a prendere alcuni giochi in cucina. Phoebe chiese:
“Dov’è Sidney?”
“L’ho messa in salotto, sul tappeto” rispose Piper.
“Sul tappeto? Vicino al divano?” chiese Phoebe.
“Sì. Perché?” disse Piper.
Phoebe uscì dalla cucina e si fermò vicino alle scale, mentre Piper tornò da Sidney.
“Prueee!” urlò Phoebe.
Prue scese di corsa le scale e si avvicinò a Phoebe.
“Che c’è?” chiese Prue.
“Forse ci siamo” rispose Phoebe.
“Cosa?” chiese, di nuovo, Prue.
“La premonizione” rispose Phoebe.
“Ah!” disse Prue.
Si avviarono verso il salotto. Lì videro Sidney sul tappeto, e si misero ad osservarla. Ad un certo punto videro cadere, dal divano, il telecomando e videro Sidney alzare le mani. Quando Sidney alzò le mani, il telecomando si fermò e, quando le mosse, il telecomando tornò indietro.
“H-h-hai visto anche tu ?” chiese Phoebe, rimanendo a bocca aperta.
“S-s-sì” rispose Prue.
“Può… far tornare indietro il tempo” disse Phoebe, ancora sorpresa.
“S-s-sì” rispose Prue.
“Piper!” urlò Phoebe.
Piper tornò dalla cucina con in mano i giochi di Sidney.
“Cosa c’è?” chiese Piper.
“Abbiamo appena scoperto il potere di Sidney” disse Phoebe.
“Qual è???” chiese, di nuovo, Piper.
“Può far tornare indietro il tempo” rispose Prue.
“Cosa? Come l’avete scoperto?” disse Piper.
“Stava cadendo, dal divano, il telecomando e quando ,Sidney , ha alzato le mani il telecomando si è fermato e, quando le ha mosse, è tornato indietro” rispose Phoebe.
“Ma, non abbiamo mai sentito parlare di questo potere” disse Piper.
“Lo so. Per saperne di più possiamo guardare sul Libro delle Ombre, forse troviamo qualcosa” disse Phoebe.
“Sì, è una buona idea” disse Prue.
Phoebe prese Sidney, e tutte e quattro si avviarono su per le scale, dirigendosi in soffitta. Le pagine si stavano girando da sole, e una pagina si stava scrivendo. Le tre sorelle si avvicinarono al Libro delle Ombre e lessero quello che c’era scritto.
 

“Avete, finalmente, scoperto il potere della piccola Sidney.
Questo potere era appartenuto ad una delle vostre zie.
Insegnatele ad usarlo solo per il bene, e non per il male.
                                      Vi voglio bene
                                                  Mamma”

“Stai tranquilla, mamma, le insegneremo ad usarlo solo a fine benefico” disse Phoebe.
Tornarono in salotto. Piper andò al P3, Phoebe rimase in salotto con la piccola Sidney e cercò di farle usare il suo potere, Penny dormiva, mentre Prue andò a telefonare alla Buckland, dove era tornato a lavorare Jack.
“Pronto?” disse l’assistente.
“Potrei parlare con Jack Sheridan? Sono Prue Halliwell” disse Prue.
“Solo un attimo. Gli passo la chiamata” disse l’assistente.
“Pronto, chi parla?” chiese Jack.
“Ciao Jack, sono Prue” disse Prue.
“Ciao Prue.
Dimmi” disse Jack.
“Volevo dirti per New York, allora…” disse Prue.
“Non vieni, vero?” chiese Jack.
“Volevo dirti…” continuò Prue.
“Non ti preoccupare, non fa niente” disse Jack.
“No, volevo dirti che adesso vado a preparare le valigie!” disse Prue.
“Sarà per un’altra volta… cosa? Le valigie?” chiese Jack, sorpreso.
“Sì, vengo!” disse Prue.
“Sono contentissimo!” disse Jack.
“Bene” disse Prue.
“E adesso che fai?” chiese Jack
“Vado… a preparare le valigie!” rispose Prue.
“Lascia stare le valigie, tra un po’ ti vengo a prendere e usciamo un po’. Ok?” chiese, di nuovo, Jack.
“Va… bene!” rispose Prue.
“E, per di più, stasera ti porto fuori a cena!” disse Jack.
“Perfetto! Vado a prepararmi! A dopo. Ciao” disse Prue.
“A dopo” disse Jack.
Prue, dopo aver parlato con Jack, corse a prepararsi.
DRIIIIIIIIIIIN
“Vado io!” urlò Prue e si corse alla porta.
“Jack! Accomodati!” disse Prue.
“Grazie” disse Jack.
Nel frattempo arrivarono Phoebe e Sidney.
“Chi è? Jack!” disse Phoebe.
“Ciao Phoebe! Ciao piccola! Sono venuto a prendere Prue. La porto fuori a cena” disse Jack.
“Adesso? Sono appena le tre!” disse Phoebe.
“Prima andiamo a prenderci un gelato, poi andiamo a cena” disse Jack.
“Andiamo?” chiese Jack.
“Sì, arrivo. Phoebe, occupati tu di Penny. Adesso sta dormendo. Quando si sveglia dalle da mangiare, ok? Non ti dispiace, vero?” chiese Prue a Phoebe.
“No, intanto tra una o due figlie che differenza fa? Ciao” disse Phoebe.
“Grazie, sorellina. Ciao. Non aspettatemi!” disse Prue.
“Ciao!” disse Jack.
Prue e Jack, uscirono e, Phoebe e Sidney tornarono in salotto. Venne ora di cena, Piper e Ethan tornarono dal lavoro, Piper andò a preparare da mangiare, mentre Ethan andò a trovare Phoebe e Sidney. Phoebe raccontò a Ethan che, finalmente, avevano scoperto il potere di Sidney.
“È prontooo! Venite!” urlò Piper dalla cucina.
Phoebe, Sidney ed Ethan si avviarono verso la cucina. Mangiarono e poi tutti e quattro di diressero in salotto a guardare la TV, quando suonarono alla porta.
DRIIIIIIIIIIIN
“Vado io!” disse Piper, e si avviò verso la porta.
“Leo! Che ci fai qui?!” disse Piper, contenta.
“Ho la serata libera, e volevo chiederti se… volevi uscire con me” chiese Leo.
“Certo! Intanto, entra e accomodati in salotto, vado a prepararmi” disse Piper.
Piper salì al piano di sopra e Leo andò in salotto, dove trovò Phoebe, Sidney e Ethan.
“Ciao Leo!” disse Phoebe.
“Ciao a tutti” disse Leo.
“Leo!” disse Ethan.
“Che ci fai qui? Stasera non lavori?” chiese Phoebe a Leo.
“Stasera, ho la serata libera e volevo uscire con Piper…” disse Leo.
“Allora, uscite o ci fate compagnia?” chiese, di nuovo, Phoebe.
“Usciamo! Piper è andata a prepararsi. Ma dov’è Prue?” chiese Leo.
“È uscita con Jack” disse Phoebe.
Intanto, arrivò Piper.
“Andiamo?” chiese Leo.
“Certo! Non aspettatemi” disse Piper.
“Divertitevi!” disse Phoebe.
“Sicuramente!” rispose Leo.
“Ciaoooo!” disse Piper.
Piper e Leo si avviarono verso la porta e uscirono. Quella sera, in casa Halliwell, c’erano rimasti solo Phoebe, Sidney e Ethan. Passarono tutta la serata a guardare la TV e, poi, andarono a letto.

8 ottobre 2000

Erano circa le 9 del mattino. Phoebe si era appena svegliata. Cominciò a girarsi e rigirarsi per il letto, ma non riuscì più ad addormentarsi, quindi decide di alzarsi. Si avvicinò a Sidney e vide che stava ancora dormendo. Uscì dalla sua camera e si diresse verso la camera di Prue. Aprì appena la porta e vide che stava ancora dormendo. Scese le scale e andò dritta in cucina. Sul tavolo trovò un biglietto:

“Prue, Phoebe oggi rimango a mangiare al P3. Vi voglio bene! Ciaooo!
                                                                                     Piper”

Ethan era già al lavoro e lei cominciò a preparare la colazione. Finito di mangiare, salì le scale e entrò nella sua stanza, dove Sidney stava ancora dormendo. Si avvicinò al lettino, e ebbe una premonizione. Uscì di corsa dalla sua camera e entrò nella camera di Prue.
“Prue, svegliati! È un’emergenza! Forza!” urlò Phoebe a Prue, che stava ancora dormendo.
“Che c’è? Non vedi che stavo dormendo…” disse Prue assonnata.
“Lo so, mi spiace, ma è un’emergenza” disse Phoebe.
“Dimmi, cosa è successo?” chiese Prue.
“Mi sono avvicinata a Sidney e ho avuto una premonizione” disse Phoebe.
“Cosa hai visto?” chiese, di nuovo, Prue.
“Ho visto un uomo che prendeva Sidney e la portava via…” disse Phoebe, trattenendo le lacrime.
“Chi era questo uomo?” disse Prue.
“Forse un demone, non lo so” disse Phoebe.
“Andiamo a vedere come sta Sidney” disse Prue.
“Subito” disse Phoebe.
Uscirono dalla camera di Prue ed entrarono ancora in quella di Phoebe. Si avvicinarono a Sidney e videro che stava bene.
“Sta bene” disse Prue.
“Piccola… cosa…” Phoebe in interruppe perché ebbe un’altra premonizione.
“Phoebe? Di nuovo?” chiese Prue.
“Sì, un’altra premonizione. Ho visto che questo uomo oltre a prendere Sidney ha preso anche Penny. Adesso dov’è Penny?” chiese Phoebe.
“In camera mia. Aspetta, è meglio che vada a prenderla” disse Prue e andò in camera sua, prese Penny e tornò da Phoebe.
“Sta bene, per fortuna” disse Phoebe.
“Sì” disse Prue.
“Andiamo a vedere nel Libro delle Ombre, forse troviamo qualcosa” disse Phoebe.
“Sì, buona idea” disse Prue.
Andarono in soffitta e cominciare a cercare nel Libro delle Ombre.
“Cose devo cercare?” chiese Prue.
“Non lo so…” rispose Phoebe.
“Aspetta…” disse Prue.
Le pagine cominciarono a sfogliarsi da sole e si aprirono in una pagina.
“Satan, demone proveniente dall’Inferno. Per sopravvivere deve rubare i poteri a bambini sotto i 6 anni… Sotto i 6 anni?” chiese Prue.
“Questo demone forse colpisce chi non sa usare i propri poteri, e i bambini sotto i 6 anni, secondo me, sono ancora troppo piccoli per sapere come funziona la magia… tu che dici?” chiese Phoebe.
“Sì, penso che tu abbia ragione” disse Prue.
“C’è una formula per distruggerlo?” chiese Phoebe.
“Sì, ecco… Bisogna far usare a una delle sue vittime, il suo potere contro di lui e nel frattempo pronunciare questa formula…” lesse Prue.
“Ma come faremo a fare usare a una sua vittima il suo potere contro di lui? Chi saranno le vittime?” chiese Phoebe.
“Phoebe, cosa hai visto nella premonizione? Quel demone che prendeva Sidney e Penny, quindi… le vittime… dovrebbero essere…” disse Prue.
“Ho capito, ma non permetteremo che faccia loro del male” disse Phoebe.
“Dovremo fare usare o a Penny o a Sidney il loro potere, ma come facciamo? Sono troppo piccole! A chi cercheremo di far usare il potere?” disse Prue.
“Secondo me, è meglio Penny. È molto piccola, però una volta ce l’abbiamo fatta a fargli usare il suo potere, ti ricordi? Quindi…” disse Phoebe.
“Sì, mi ricordo. Ma come faremo?” chiese Prue.
“Quando avremo il demone davanti a noi, Piper bloccherà il tempo e non lo sbloccherà fino a quando non saremo riuscite a fare usare a Penny il suo potere. Che ne dici?” chiese Phoebe.
“Buona idea” disse Prue.
“E’ meglio che andiamo ad avvertire Piper, tu che dici?” disse Phoebe.
“Aspettiamo mezzogiorno, quando torna a casa” disse Prue.
“Ah, non te l’avevo detto, Piper ha lasciato un biglietto in cucina dove c’era scritto che sarebbe rimasta a mangiare al P3, quindi è meglio avvertirla” disse Phoebe.
“Sì, hai ragione. Vado a telefonarle” disse Prue, scese le scale e telefonò a Piper. Dopo circa mezz’ora, Piper tornò a casa e le sue sorelle le spiegarono la situazione. Arrivò mezzogiorno e Ethan tornò dal lavoro. Finito di mangiare, Ethan tornò al lavoro.
“Che facciamo?” chiese Piper.
“Non lo so” disse Prue.
“Torna al lavoro, Piper. Se avremo bisogno di chiameremo” disse Phoebe.
“Ok, vado. Ciao!” disse Piper e andò al P3.
La giornata passò e il demone non si fece neanche vedere.

9 ottobre 2000

E’ il compleanno di Penny e, le tre sorelle Halliwell le avevano regalato un pupazzo di peluche a forma di elefante.
“Auguri piccola!” dissero tutte e tre le sorelle.
DRIIIIIIIIIIN
“Vado ioo!” urlò Piper, dirigendosi verso la porta.
Aprì le porta e si trovò davanti un uomo alto e magro, vestito elegantemente con un cappello in testa.
“Desidera?” chiese Piper.
Nel frattempo arrivò Phoebe.
“Chi è? Oh mio Dio… Piper, blocca!” urlò Phoebe.
L’uomo misterioso entrò, chiuse la porta e Piper bloccò il tempo. Nel frattempo arrivò anche Prue con Penny in braccio.
“E’ lui. E’ Satan. Lo riconosco” esclamò Phoebe.
“Ne sei sicura?” chiese Piper.
“Sicurissima. Prue corri a prendere la formula e mentre scendi prendi Sidney” disse Phoebe.
“Subito. Tenete Penny e cercate di farle usare il suo potere” disse Prue e corse su per le scale.
“Adesso piccola soffia” disse Phoebe “quanto tempo puoi lasciarlo bloccato?” chiese Phoebe a Piper.
“Quanto voglio, i miei poteri sono aumentati” disse Piper.
“Su, soffia!” disse, di nuovo, Phoebe.
Nel frattempo tornò Prue con Sidney e la formula.
“Ecco la formula. Sidney la tengo io, posso?” chiese Prue.
“Certo. Allora, su Penny, soffia. Ti prego” disse Phoebe.
Dopo mezz’ora di tentativi, finalmente, riuscirono a fare usare a Penny il suo potere contro Satan. Il tempo si sbloccò e l tre sorelle recitarono la formula:

“Tu dall’inferno sei tornato,
qui da noi sei arrivato
e adesso noi ti ordiniamo
di tornare da dove sei venuto
il potere del Trio noi siamo
e questo è il nostro ultimo saluto”

Il demone scomparì in una nuvola di fumo grigio.
“Mi mancava il nostro demone quotidiano!” disse Piper scherzando.
“Sì, hai ragione!” disse Prue ridendo.
“Hai visto? Quello era un demone. Da grande ne avrai parecchi da sconfiggere, capito?!” disse Phoebe, rivolta a Penny.
“Phoebe, ha solo un anno! Non metterle paura già adesso!” disse Piper.
“Giusto! Auguri! Bel compleanno, vero? Come regalo un bel demone! Un po’ originale come regalo, ma comunque… non è male!” disse Phoebe.
In quel momento, Sidney, cominciò a ridere.
“E tu, cosa ridi?! Guarda che anche tu da grande ne dovrai sconfiggere tanti, sai?!” disse mamma-Phoebe alla sua piccola.

 
Scritto da Giorgia


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