Roswell.it - Approfondimenti

Le trascrizioni degli episodi di Roswell in anteprima
Episodio 3.16 "Crash (Impatto)"

Traduzione dall'originale realizzata da Kikka


[L'episodio comincia al Crashdown una sera, con Max, Kyle e Liz seduti ad un tavolo a studiare. Max e Kyle sono seduti da un lato del tavolo, Liz dall'altro. Maria è sullo sfondo che sta lavorando. Sotto il tavolo, Liz sta accarezzando con il piede nudo le ginocchia di Max. Intanto gli sorride maliziosa, provocandolo, mentre Max cerca di restare concentrato sui suoi libri.]

Liz: Ehm... sapevate che c'è una borsa di studio completa offerta a potenziali praticanti in podiatria?

Max: Davvero?

Liz: (parlando in doppiosenso) Comunque io devo tenere i miei affari a sud dell'Equatore.

Max: (anche lui in doppiosenso e continuando a scrivere) Non potresti venire un pochino più a ....nord?

[Sogghignando maliziosa, Liz allunga il piede tra le cosce di Max, scivolando più a "nord" che può. Max fa un improvviso scatto all'indietro, poi cerca di far finta di niente. Kyle guarda prima Max, poi Liz che sta ridendo, e li trapassa con un'occhiataccia severa prima di rimettersi a studiare. Max accarezza la gamba di Liz e la guarda. Lei lo sta ancora fissando intensamente.]

[Entra Michael con le braccia cariche di pacchi per il ristorante e vede che Maria lo sta guardando speranzosa.]

Michael: Cosa c'è?

Maria: (scuotendo la testa) Cosa?

Michael: (scrollando le spalle) Niente.

[Michael se ne và verso il retro.]

Liz: (verso Maria) No?

[Maria sospira esasperata.]

Max: Cosa c'è?

Liz: Ancora nessuna richiesta di scuse da parte di Michael.

Max: ...Bah...

Kyle: Hey, sapete quella specie di tatuaggio da re sul petto di Michael...?

Liz: Se ne è andato. Max è il re, adesso.

Kyle: Lo so, lo so. Ma quello che stavo per dire è che... forse Michael può tatuarsi al suo posto ... qualcosa tipo: "Sono eternamente spiacente" ...e farlo lampeggiare ogni mezz'ora, così a caso. Risparmia tempo e riduce lo stress. [Liz sorride. Kyle si gira verso Maria] Possiamo sapere il suo passo falso?

Maria: Sì. Lui, ehm... ha minacciato la mia vita e poi mi ha spintonata fuori dall'auto in movimento e mi ha semplicemente lasciata nel mezzo del nulla nel bel mezzo della notte!

Michael: [uscendo dalla cucina come una furia] La macchina era ferma! E non ho mai minacciato di ucciderti!

Maria: Dopo aver suggerito che sarebbe stato meglio se io fossi morta, e anche Jesse e chiunque altro fosse al corrente del tuo "piccolo segreto"..!

Michael: Era una supposizione! [Tutti guardano Michael con aria d'accusa e lui si mette sulla difensiva] .....Perché mi devo sempre star scusando con voi ragazzi per quello che sono?!

Maria: Quello non eri tu, Michael!

Michael: Sì che ero io! Max era morto e io ero il re! Ho fatto quello che dovevo fare!

Maria: Bene!

Michael: E non mi dispiace neanche per quello!

Maria: Va Bene!!

Michael: No, non mi dispiace!

[Michael si dirige come una furia verso la porta.]

Maria: ...Bene...

[Michael sbatte la porta così forte che il vetro si rompe. Tutti restano zitti e scocciati. Maria scuote la testa, rassegnata.]

[Cambio di scena. Quella stessa notte, Michael è fuori nel deserto e sta disegnando con un bastoncino nella sabbia il simbolo reale di Antar, a forma di V. Poi nervosamente getta via il bastoncino e sale sulla sua moto, avviandola. Improvvisamente la moto si spegne. Michael alza gli occhi e vede due oggetti luminosi passare attraverso il cielo. I due oggetti impattano l’uno contro l’altro, esplodendo in due palle di fuoco, l’una rossa, l’altra blu, e vengono scagliati entrambi a terra. La moto di Michael si rimette improvvisamente in moto e lui si dirige subito al luogo dell’impatto.]

[Sul luogo dell’impatto, Michael vede un paracadute disteso al suolo, in mezzo al relitto bruciato di un jet dell’ Aeronautica. Camminando intorno, trova un casco e ne legge il nome scritto sopra. Inizia a chiamare ad alta voce, cercando il pilota.]

Michael: Griffin! Stai bene?! [nessuna risposta] Hey!! C'è nessuno?!

[Nessuno risponde, ma in lontananza si vedono avvicinarsi alcuni veicoli militari e un elicottero, con il faro per la ricerca acceso. Michael cerca di riaccendere la moto, ma ha di nuovo problemi. Poi finalmente la moto si accende e Michael si allontana velocemente.]

[SIGLA.]

[Un giornalista sta parlando alla TV riguardo all'incidente.]

Giornalista TV : Eccoci di nuovo qui! Questo è il momento in cui, almeno secondo i residenti locali, dobbiamo dare la notizia che un altro UFO si è apparentemente schiantato appena fuori Roswell! Ma mentre gli imprenditori locali sperano che quest'ultimo strano incidente stimoli il calante business turistico di Roswell, le autorità locali stanno minimizzando tutto l'accaduto. E per il momento, le nostre domande al Ministero Nazionale della Sicurezza dei Trasporti...

[Al Crashdown, Liz è in uniforme, seduta al bancone, che sta guardando le notizie alla TV, mentre Max sta aiutando suo padre a portare alcune scatole fuori dalla stanza sul retro. Anche Maria è nel locale, vestita in uniforme.]

Jeff Parker: Ancora niente?

Liz: Lo stanno minimizzando.

Jeff: Ancora meglio... lo fa sembrare come una copertura. E Max, grazie per l'aiuto. Ti dispiacerebbe riscrivere questi prezzi?

Max: Ah, sicuro. Come vuole che diventino?

Jeff: Raddoppia tutto.

Liz: Posso farlo io, papà.

Jeff: No! Voi due dovete essere qui per gestire la ressa.

Maria: [guardandolo incredula] La "ressa"??

Jeff: Sì! Oh. Voi siete troppo giovani per ricordare. Nel 1986 ci fu un altro "incidente inspiegabile" poco fuori dalla città. Questo posto divenne un caos! ...Oh, Max, c'è una scatola di cravatte, cravatte con gli alieni, nel retro vicino ai... contenitori della senape. Ti dispiace?

Max: Nessun problema.

Liz: [guardando Max allontanarsi] Ehm... non penso che siano più lì. [Liz segue Max sul retro]

[Jeff e Maria continuano a guardare il telegiornale.]

TV Reporter: ...preparandoci ad iniziare la nostra nuova conferenza. Per quel che mi è stato detto, il Maggiore Pete Carlson, dell’Aeronautica Militare degli Stati Uniti, condurrà la conferenza questa mattina, sebbene non abbiano ancora stabilito nessuna responsabilità...

Jeff: Inspiegabile. Tutto quello che deve dire è "inspiegabile". Un "incidente inspiegabile". Un "incontro inspiegabile"... Chiamatelo "inspiegabile" e tutti quei pazzi fanatici degli alieni invaderanno questa città... e noi nuoteremo nell'oro!!

[Jeff è totalmente su di giri, in pieno fervore imprenditoriale. Maria lo guarda come se fosse completamente pazzo.]

[Sul retro, Liz tira fuori la scatola delle cravatte dallo scaffale e la passa a Max.]

Liz: Eccole qua! .....Stai bene?

Max: Sto bene. Perché?

Liz: Beh, una navicella si schianta nel deserto e tu non hai nessun problema con questo?

Max: E' molto probabile che non sia niente.

Liz: Non sei nemmeno curioso? [Max alza lo sguardo lentamente] ....Oh, lo sei.

Max: [guardandola diretta negli occhi] Ho degli affari più importanti.

Liz: [sorridendo] ...Davvero?

Jeff Parker: [urlando dal ristorante] Liz!! Puoi darmi una mano qua fuori!?

Liz: ...Arrivo!

[Liz si allontana per portare le cravatte a suo padre. Max resta a guardarla allontanarsi. Dietro di lui, Michael entra dalla porta sul retro.]

Michael: Hey...

Max: [si gira e vede che Michael è tutto scarmigliato.] Dove sei stato?

Michael: A investigare su una potenziale minaccia alla nostra esistenza.

Max: Eri nel deserto?

Michael: Tutta la notte. Ah, non si può vedere molto. Hanno recintato tutto il perimetro là fuori.

Max: Lascia perdere.

Michael: Io... Max, sei scemo?! L'ho visto. Ha spento il motore della mia moto. Mi è passato proprio sopra la testa.

Max: Come sembrava?

Michael: Come un effetto speciale veramente grandioso. Solo reale.

Max: Probabilmente era un jet dell' Aeronautica.

Michael: Come lo sai?

Max: Si dice in giro. Non ufficialmente.

Michael: Sì, Max, potrei dirti che un jet dell' Aeronautica è stato coinvolto, ma la questione è: in cosa?

Max: Ascolta, siamo troppo esposti al momento! Specialmente con Jesse.

Michael: Alla fine ne è venuto fuori.

Max: Ha ucciso un agente federale! E al momento, l'ultima cosa di cui abbiamo bisogno è un qualche alieno in buona fede, che viene da un altro pianeta in cerca di guai.

Michael: Hai paura che io possa trovare qualcosa?!

Max: ...Sono terrorizzato che trovino te!

Michael: [alzando gli occhi al cielo e voltandosi per andarsene] ...Allora me ne occuperò io.

[Michael se ne va, lasciando Max frustrato e preoccupato.]

[Intanto dentro al Crashdown, Maria e Liz stanno preparando le cravatte e Jeff sta guardando il notiziario con alcuni clienti.]

Jeff: Avanti... "inspiegabile"... "inspiegabile", bambina... Una piccola parola... Accetterei anche "sconosciuto"! Avanti, dillo... Dillo!

[Alla TV, i giornalisti si avvicinano al Maggiore Carlson, che si sta avviando verso il podio.]

Giornalista TV: Maggiore Carlson, era un UFO la scorsa notte? Può dirmelo, era un UFO? ...O un test di volo?

[Il Maggiore Carlson passa in mezzo ai giornalisti, senza parlare, seguito da una giovane ragazza militare.]

[Isabel è nel suo appartamento e sta cercando di fare una telefonata con il suo cellulare, guardando preoccupata lo stesso telegiornale alla TV.]

Giornalista TV: Non otterremo molte altre parole da lui per il momento... Chi sta salendo verso il podio e il microfono in questo preciso momento è il Maggiore Carlson, che ci si aspetta debba confermare quello che la maggior parte delle persone di Roswell hanno già sentito dire attraverso il “passaparola”, e cioè che l’ UFO visto la notte scorsa era in realtà un jet dell’ Aeronautica Militare, impegnato in un test di volo attraverso il paese, che apparentemente sperimentava...

Isabel: [sottovoce]...Oh, grazie a Dio....

[Al telefono, si sente la segreteria telefonica di Jesse.]

Jesse [voce registrata]: Risponde il cellulare di Jesse Ramirez. Per favore lasciate un messaggio dopo il segnale acustico e vi richiamerò il più presto possibile. (beep).

[Isabel sta scuotendo la testa, frustrata di non riuscire a parlare con Jesse. Proprio quando si sente il segnale acustico, si sente anche bussare alla porta di casa. Sorpresa, Isabel avvicina il telefono all’orecchio.]

Isabel: Pronto?…Oh!…Chi è?

Diane Evans: [da dietro la porta] Sono la mamma.

[Isabel si mette una mano sulla fronte. Sospira, poi va ad aprire.]

Isabel: [allegra, adesso.] Hey, Mammy. Come stai?

Diane: Sorpresa! Ho un piano.Visto che gli uomini con cui viviamo sono in Delaware per affari, ho pensato che avremmo potuto spendere un po’ di soldi...in vestiti. [guardandosi intorno sorpresa] Isabel, cosa è successo a tutti i mobili?

Isabel: Niente. Ho solo, sai…sentito che era tempo di cambiare...

Diane: [sorpresa] Potete permettervi di rimpiazzare tutti i mobili dell’ appartamento?

Isabel: Ce la caveremo.

[Diane appoggia le mani sulle spalle di Isabel.]

Diane: Tesoro, stai bene?

Isabel: Sì! Sto bene...

Diane: Ho, ah, parlato con tuo padre questa mattina…e lui sente che Jesse si comporta in modo un po’ diverso... Avete litigato, voi due?

Isabel: No, Mamma, stiamo bene. …Lo giuro.

Diane: Okay. Beh, se hai bisogno di parlare di qualunque cosa...

Isabel: Non c’è niente di cui parlare. Inoltre, se ci fosse, sarebbe su una delle due cose. Sesso o soldi. Una delle quali va alla grande.

Diane: Oh!...Va bene! Allora...

Isabel: E l’altra è il budget che io sto per ignorare. Andiamo a comprarmi delle scarpe!

Diane: Andiamo!

Isabel: Ah, ah....[ Diane tiene la porta per Isabel] Grazie...!

[Isabel e sua madre escono, ansiose di andare a fare shopping.]

[Al Crashdown. In TV il Maggiore Carlson sta facendo il suo annuncio.]

Carlson: Contrariamente ad alcuni annunci, questo non è stato, ripeto non, un UFO o un incidente inspiegabile. Questa mattina, a mezzanotte e dodici minuti...

[Liz e suo padre stanno gonfiando i palloncini a forma di alieno. Quando Jeff sente la notizia, resta molto deluso e sgonfia il palloncino.]

Jeff: Ohhhh.... Penso che sia ora di una svendita per cessata attività.

Liz: Mi dispiace papà.... [abbracciandolo] Mi dispiace.

[La scena passa al luogo della conferenza. Il Maggiore Pete Carlson sta ancora parlando.]

Carlson: ...schiantato diciannove miglia a nord ovest di Roswell, New Mexico. Il jet era di stanza alla Base Aeronautica Edwards in California... [Michael si unisce alla folla che sta ascoltando la conferenza.] ...ed era impegnato in un test di volo attraverso il paese in condizioni notturne. Non c’erano armi a bordo. Il nome del pilota era Colonnello Theodore Griffin. Lui è la sola e unica vittima in questo sfortunato incidente.

[Michael sta ascoltando, corrucciato ed incredulo.]

Carlson: Questo è tutto quello che sono preparato a dire per il momento. Ad ogni modo, il Cadetto Connie Griffin dell’ Aeronautica Militare, figlia del Colonnello Griffin, avrebbe piacere di dire alcune parole.

Connie: Buon giorno. So che molte persone qui a Roswell stavano sperando in una qualche specie di spiegazione extraterrestre all’incidente della notte scorsa, ma noi sappiamo quello che è successo. Noi sappiamo la verità. E’ importante per me che voi sappiate che lui è morto facendo quello che amava fare. E dovreste sapere che mio padre è rimasto sul suo velivolo fino alla fine. Si è assicurato che andasse a finire in qualche posto sicuro, per proteggere le vostre case…e le vostre vite. Era una brava persona e…

Michael: [parlando dal fondo della folla] Mi scusi, state dicendo che non si è lanciato??

Connie: ...No, non ha avuto la possibilità di lanciarsi…

[Il Maggiore Carlson si sporge in avanti verso microfono e mette bruscamente fine alla conferenza.]

Carlson: Questo è tutto quello che abbiamo per ora. Se otterremo qualsiasi altra informazione, ve lo faremo sapere.

[Michael si guarda intorno e si accorge che uno sconosciuto lo sta fissando. Quando Michael lo guarda, lo sconosciuto distoglie lo sguardo e fa finta di niente. Ma appena Michael smette di guardarlo, lo sconosciuto torna nuovamente a fissarlo. Sospettoso e cauto, Michael decide di allontanarsi. Lo sconosciuto continua a fissarlo mentre si allontana.]

[La scena si sposta all'alloggio Pineview, una specie di motel sgangherato. Dentro a una delle stanze, Connie Griffin si sta preparando un drink superalcolico con ghiaccio. E' chiaro che ha pianto parecchio. Beve avidamente da una tazza di plastica, poi sente la porta cigolare. E' Michael che sta entrando.]

Michael: Faresti meglio a voler mantenere la tua mente lucida.

Connie: Chi diavolo sei tu?

Michael: Io credo che tuo padre sia vivo. [Le consegna il casco che ha trovato nel deserto, con il nome Griffin.] Ce l'ha fatta ad uscire dall'aeroplano.

Connie: Dove l'hai preso questo?

[Nonostante sia scettica, Connie non può credere a quello che ha in mano. Si gira e si allontana da Michael, esaminando il casco.]

Michael: Nel deserto, a circa mezzo miglio dal luogo dell'impatto... a fianco del suo seggiolino di espulsione. Ma...lui non era lì.

[Connie rimane molto corrucciata, fissando il casco. Improvvisamente, si gira come una furia contro Michael.]

Connie: Che razza di bastardo malato sei, eh?!! [Michael fa un passo indietro, incredulo.] Davvero, dove l'hai preso questo?? In qualche negozio di articoli militari? Hai comprato le lettere adesive (per scriverci il nome) subito dopo la conferenza?

Michael: [Rimanendo calmo] C'è qualcosa nel rivestimento interno a cui dovresti dare un'occhiata.

[Benché afflitta e arrabbiata, Connie controlla dentro la fodera del casco. Ne tira fuori una foto di lei bambina, in braccio a suo padre. Sul retro c'è scritto, con la calligrafia di un bambino, "l'angelo di papà". Connie sospira e ricomincia a piangere. Michael le si avvicina, parlando sottovoce.]

Michael: Hey... va tutto bene...

[Michael le si avvicina, cercando di confortarla, e le mette una mano sulla spalla, ma lei si gira di scatto per difendersi, aggredendolo e colpendolo in pieno viso. Michael si piega, tenendosi una mano sul naso dolorante.]

Michael: Agh! ...Dannazione!!

Connie: [arrabbiata] Chi sei?!

Michael: [anche lui arrabbiato] Voglio solo sapere perché hanno mentito!!

Connie: Non ha importanza.

Michael: Cosa??

Connie: Qualunque cosa stia succedendo, lo devono star facendo per proteggere la sicurezza nazionale. Questo è quello che fanno!

Michael: Ti hanno mentito.

Connie: Qualunque cosa mi abbiano detto, lo hanno fatto per una buona ragione.

Michael: Tuo padre potrebbe essere ancora vivo.

Connie: Carlson non mi avrebbe mentito su questo.

Michael: Come lo sai? Come lo sai?

Connie: Vattene!! Prima che ti faccia arrestare per aver saccheggiato la scena di un'indagine militare! E' un crimine Federale, ragazzino! Potresti star dentro per un bel po' di tempo.

[Michael può solo scuotere la testa. Esitante, si gira e se ne và. Connie guarda il casco e piange. Poi guarda Michael allontanarsi, pensierosa.]

[In Delaware, Jesse e Phillip si stanno rilassando in una saletta ben arredata, fumando sigari.]

Phillip: La tua batteria è esaurita. [Jesse lo guarda perplesso.] Mmm. Il tuo sigaro.

[Phillip avvicina un accendino e riaccende il sigaro di Jesse. Si rilassano, tirando grandi boccate e espirando volute di fumo.]

Jesse: Grazie.

Phillip: Bel lavoro oggi. [Phillip sta studiando Jesse. Jesse sembra distratto.] Ti manca casa?

Jesse: Ehm?

Phillip: Isabel.

Jesse: Che cosa?

Phillip: Ti manca?

Jesse: Sì... certo.

[A Roswell, Isabel e sua madre stanno rientrando in casa di Isabel con il bottino della loro giornata di acquisti. Sono stanche ma sorridenti.]

Isabel: Oooh...!

Diane: Ohhhh mio Dio! Hai mai... visto sconti come quelli? Voglio dire, ti vien da pensare che l'intera città sia in preda al sacro fuoco della svendita!

Isabel: Già! [Crollano sul divano.]

Diane: Come sta Max, Isabel?

Isabel: Ehm... M-Max? Ehm...

Diane: Sì.

Isabel: Ehm... ah, sta bene... [scrolla le spalle, un po' corrucciata] Penso che stia studiando per gli esami finali al momento...

Diane: [studiando Isabel] Hmm. E sa... sa già cosa ha intenzione di fare quando si sarà diplomato?

[In Delaware.]

Phillip: Dimentica che sono tuo suocero per un secondo.

Jesse: [sorride] Questo è impossibile.

Phillip: Prova. [Jesse annuisce e sorride, senza parlare] Ci stai provando?

Jesse: Sì...[pausa]...papà.

Phillip: Provaci di più...

Jesse: Che cosa vuoi sapere?

[A Roswell. Diane Evans fissa la fotografia del matrimonio di Isabel per un lungo momento. Poi si gira verso Isabel.]

Diane: Non c'è niente di peggio del restare soli in una casa senza la persona che ami, vero?

[Ora è Isabel che fissa la sua foto del matrimonio.]

[In Delaware.]

Phillip: Voglio sapere se va tutto bene.

Jesse: [sorride, me si ferma a pensare prima di rispondere] E' tutto, ehm... un po' più difficile di quello che mi aspettavo.

Phillip: Che cosa ti aspettavi?

Jesse: Meno difficoltà.

[Phillip sorride e annuisce.]

[A Roswell.]

Isabel: Va tutto bene. Non starà via per sempre.

[Isabel guarda da un altra parte, sperando di sviare lo sguardo insistente di sua madre.]

Diane: Oh, mi fa...mi fa impazzire. Voglio dire, odio stare da sola in casa quando tuo padre non c'è. Il silenzio è assordante!

[In Delaware.]

Jesse: [fa una risatina.] Senti, mi fa piacere che ti preoccupi, davvero. Ma al momento penso che dovrei proprio tenere queste cose fra me e Isabel. [Phillip annuisce] Io so...so che sei suo padre e ...

Phillip: Al momento, io sono un tuo amico. Sono serio riguardo a questo, Jesse. Voglio che tu sappia che puoi venire da me per qualsiasi cosa tu voglia discutere. Anche se riguarda tua moglie. La conosco da un po' più tempo di te. Quindi...[sorride ironico. Si scambiano un'occhiata. Jesse sembra serio] La porta è aperta, questo è tutto quello che voglio dire.

Jesse: Grazie.

[In Roswell.]

Diane: Certo potrei farmi fare un po' di compagnia...

Isabel: Eh?...

Diane: Potrei fare i biscotti al cioccolato...

Isabel: Non è leale!

Diane: Sono un diavolo di donna manipolativa! Chiedilo a tuo padre. [Isabel ride, continuando a torcersi i capelli con le dita, nervosamente.] Che ne dici?

Isabel: [esita, poi decide] Sembra grandioso.

Diane: Fantastico.

[In uno sfasciacarrozze, il Maggiore Carlson si incontra con Connie Griffin.]

Carlson: Di cosa si tratta, Cadetto Griffin?

Connie: Grazie per avermi incontrato qui, signore. Proprio non mi sentivo a mio agio a venire alla base con questo.

Carlson: Con cosa?

[Connie tira fuori dall'auto il casco di suo padre.]

Carlson: Dove l'hai preso questo?

Connie: Attraverso un amico, signore. ...Signore, mio padre è vivo?

Carlson: [avvicinandosi.] Tuo padre era depresso ultimamente? Agiva diversamente? Ha mai detto niente che potesse far pensare che...

Connie: Lei pensa che si sia ucciso??

Carlson: Non riusciamo a trovarlo. Abbiamo ragione di credere che possa essersene andato con informazioni relative al Raptor.

Connie: ...No... [scuotendo la testa, scettica verso il Maggiore]

Carlson: Abbiamo cercato ovunque, entro un raggio di dieci miglia. Se ti contatta, ho bisogno di saperlo.

Connie: Mio padre non è un traditore, signore.

Carlson: [annuisce, con un vago sorriso] Spero tu abbia ragione. Non c'è niente altro che tu possa fare qui. Torna in Colorado, ti contatterò se sentirò qualcosa.

Connie: Sì, Signore.

[Connie si gira per salire in macchina, ma il Maggiore le prende il casco dalle mani. Connie esita, ma poi sale in auto e se ne và. Quando si è allontanata, l'uomo che prima fissava Michael alla conferenza stampa si avvicina al Maggiore.]

Uomo: Che bella storiella.

Carlson: Trova l'amico che le ha dato il casco. Ci vediamo dopo.

[Bruscamente, il Maggiore se ne và.]

Uomo: [ironico, mentre il Maggiore si allontana] Sicuro, magari possiamo farci una birra, o roba del genere.

[Connie Griffin sta guidando di notte, quando un veicolo comincia a tamponarla. Dallo specchietto retrovisore Connie non riesce a vedere altro che i fari dell'auto. Il veicolo la manda fuori strada, fino a farla cappottare. Connie resta a testa in giù, intrappolata nella sua auto dalle cinture di sicurezza. Comincia a chiamare aiuto. Dall'auto che la seguiva scende sempre lo stesso uomo di prima e si avvicina alla sua auto.]

Connie: Aiutatemi, per favore! Qualcuno, per favore...mi aiuti. Aiuto! Aiutatemi.

Uomo: [inginocchiandosi e guardando dentro l'auto, con un sorriso mellifluo.] Hey. E' una notte bellissima. Cerca... solo di rilassarti... Goditi l'aria del deserto.

Connie: Aiuto!

[Mentre Connie continua a gridare in cerca di aiuto, l'uomo si alza, fa partire il timer di una bomba e l'attacca sul retro dell'auto. Il timer comincia il suo conto alla rovescia da 1:23 minuti. L'uomo sale nella sua auto e si allontana. Un attimo dopo, Michael arriva con la sua moto, la lascia in disparte e corre verso l'auto di Connie. Si inginocchia per guardare dentro.]

Michael: Copriti la faccia!

[Connie si copre il viso e Michael usa i suoi poteri per far saltare la porta sui cardini. Toglie la porta e fa uscire Connie. Si vede che nel timer sono rimasti solo 12 secondi.]

Connie: Come lo hai fatto?

Michael: Fatto cosa?

Connie: La porta... come hai...?

Michael: L'incidente aveva allentato i cardini. Andiamo!

Connie: ...Cosa?

[Connie continua a guardare verso l'auto, incredula, mentre Michael cerca di spingerla avanti.]

Michael: Dai, penso che faremmo meglio ad andare...

[Solo 6 secondi rimasti. Michael tira Connie il più lontano possibile, verso la sua moto.]

Connie: Aspetta un attimo, come sapevi che ero...?

Michael: Ti ho detto che ti stavano mentendo. Avevo sentore che avrebbero provato qualcosa, una volta che avessi mostrato quel casco a quella specie di Maggiore.

Connie: Mi hai seguito?? Chi diavolo pensi di essere...?

[Improvvisamente, l'auto di Connie esplode in una palla di fuoco.]

Michael: [ironico] Qualche altra domanda?

[Nell'appartamento di Michael, Max e Liz sono seduti al tavolo a studiare.]

Liz: Basta!

Max: Cosa?

Liz: Fingere...

Max: Che cosa sto fingendo?

Liz: Di non sapere niente di questo...

Max: [sorride] E' tutto un mistero per me...

Liz: Beh, anche per me...

[Improvvisamente Michael entra dalla porta sul retro, seguito da Connie.]

Michael: Hey! [Max e Liz si girano a guardare.] Questa è Connie. Suo padre è il pilota del jet che si è schiantato. L'Aeronautica dice che è un traditore in fuga, ma Connie non la beve e nemmeno io. Hanno cercato di ucciderla.

Connie: Michael dice che potete aiutarmi.

Max: A fare cosa?

[Max si alza.]

Connie: A trovare mio padre.

Max: [avvicinandosi a Michael.] Posso parlarti per un secondo? [escono sul retro] Che sta succedendo?

Michael: E' quello che dobbiamo cercare di scoprire.

Max: [esasperato] Quello che sto cercando di capire, Michael, sei tu. Non so nemmeno che cosa dire.

Michael: Ed è per questo che devi fidarti del tuo "secondo in comando" per capire cosa è giusto.

Max: "Cosa è giusto"? Qual'è la prossima? JFK (John Fitzgerald Kennedy) è stato ucciso dagli alieni? Cosa ti sta succedendo?

Michael: A me!? ...Cosa sta succedendo a te!? Abbiamo una questione di maggiore importanza qui...e a te sembra che non importi!

Max: E che questione sarebbe? La sua o la tua?

[Max si gira e torna nell'appartamento, lasciando Michael senza parole, incredulo.]

[Al Crashdown, Maria porta due frappè ad un tavolo, dove sono seduti il maggiore Carlson e l'uomo che ha tentato di uccidere Connie.]

Maria: Pronti per ordinare?

Uomo: Maggiore..?

Carlson: Sono a posto così.

Maria: E...

Uomo: Ehm, potrei avere... un...piatto di penne con il pollo, pomodori maturati al sole... in una salsa marinara, per favore.

Maria: [stanca, dopo aver avuto una lunga giornata] Ah, no... abbiamo solo spaghetti.

Uomo: Non è quello che voglio.

Maria: [spazientita] Quello che lei vuole è al "Giardino degli Ulivi"...

Carlson: [guardando l'uomo duramente] Prenderà un hamburger. Gli porti solo un hamburger.

[Al limite della pazienza, Maria annuisce e si allontana.]

Uomo: Io non mangio carne rossa.

Carlson: Lo hai fatto? [l'uomo annuisce e sorride, bevendo il suo frappè] Hai trovato qualcosa nella sua stanza d'albergo?

Uomo: No.

Carlson: Che mi dici del casco? Chi glielo ha dato?

Uomo: Un ragazzo che si chiama Michael Guerin. L'ho identificato attraverso la registrazione video del notiziario locale.

Carlson: Sei sicuro che sia lui?

Uomo: Lo sarò, dopo che avrò spezzato un po' delle sue dita... [sorride] Questo è un gran frappè.

[Dietro, vicino alla porta della cucina, Maria raccoglie i piatti sporchi in una bacinella, lanciando sguardi di fuoco all'uomo al tavolo del Maggiore.]

Maria: [ironica, fra sè e sè] "Pomodori maturati al sole"...

[Maria sobbalza quando Michael improvvisamente l'afferra e la trascina in cucina.]

Michael: Dobbiamo parlare.

Maria: Ow!! Dovresti essere preso a schiaffi!! [Si gira e vede Max, Connie e Liz in piedi dietro di loro] Chi è questa?

Connie: Ehm, ah... Connie Griffin.

Maria: Ohh... Sei la figlia del pilota, giusto?

Michael: Sì, ed è nei guai.

Connie: Mio padre è sparito.

Maria: S-sparito? Non era...? Il notiziario diceva che era...

Michael: No, non è morto.

Max: Michael dice che l'uomo con il tizio dell'Aeronautica è un assassino.

[Liz improvvisamente sembra preoccupata e si avvicina alla porta della cucina, per guardare il Maggiore e il suo compagno, attraverso il vetro della porta.]

Michael: Sì, ha spinto la sua auto fuori strada e ha cercato di farla saltare in aria, perché lei ha le prove che l'Aeronautica sta mentendo agli ascoltatori riguardo a suo padre.

[Connie annuisce per confermare. Il gruppo si scambia sguardi dubbiosi e preoccupati. Maria guarda Liz, che è corrucciata. Liz torna a guardare nel ristorante dal vetro della porta della cucina.]

Michael: Avanti ragazzi, l' Aeronautica sta nascondendo qualcosa. Forse un UFO schiantato.

[Max lentamente guarda Connie, che sembra implorante.]

Max: [Si decide. Poi, verso Michael] Cosa proponi?

Liz: Stanno andando via!

[Il gruppo si avvicina alla porta per vedere i due che se ne vanno. Appena escono dal Crashdown, Michael e Max entrano nel ristorante dalla porta sul retro e si avvicinano alla porta principale per continuare a guardare i due che si allontanano.]

Michael: Io dico prendiamo il pesce piccolo per prendere quello grosso.

Max: Pensi davvero che ci sia un'astronave coinvolta in tutto questo?

Michael: Non ne sono sicuro, ma non sono neanche più sicuro che sia importante.

Max: Allora per che cos'è?

Michael: Per fare la cosa giusta.

[Max guarda verso la cucina, dove può vedere le tre ragazze che li guardano attraverso il vetro della porta.]

Max: C'è stata una collisione?

Michael: Cosa? Fra me e lei?

Max: [si gira verso Michael, perplesso] Tra l'aereo di suo padre e l' UFO!

Michael: Forse. Non lo so. Devi aiutarmi.

Max: Se costringiamo il pesce piccolo a parlare saremo a rischio. Potremmo essere costretti ad ucciderlo.

[Michael resta senza parole per un attimo, poi vede due maschere aliene decorative appoggiate su uno scaffale.]

Michael: Ho un'idea migliore.

[Nella base dell' Aeronautica, un uomo in uniforme entra in una cella di sicurezza, dove un altro uomo, vestito con una tuta da pilota, è incatenato su una brandina, con la testa coperta da un sacco. Quando l'uomo in uniforme si avvicina all'altro per toglierli il sacco dalla testa, possiamo vedere che si tratta del Maggiore Carlson. Il prigioniero ha la faccia piena di lividi. I due si salutano con una cordialità piena di tensione.]

Griffin: Pete.

Carlson: Ted.

Griffin: Allora, che succede adesso? [Il Maggiore sta per parlare, ma poi si ferma] Niente più domande.

Carlson: [scuotendo la testa] Niente più domande...

Griffin: Beh, ne ho io una per te… Chi pilotava quella cosa?

Carlson: [sorride] Non appena scopriremo come far aprire la cabina di pilotaggio, avremo una risposta a questa domanda... [il suo sorriso scompare] Ma temo che tu non l'avrai.

Griffin: Perché sarò morto.

Carlson: Veramente... Lo sei già.

Griffin: ...Non mi sono mai lanciato...

Carlson: [scuote la testa, sorridendo] No.

Griffin: [smarrito] Che cosa pensa Connie?

Carlson: Quello che pensa il resto del mondo nutrito dai media, che tu... hai condotto un mal funzionante jet da un bilione di dollari ad abbattersi in un'area non popolata, per salvare delle vite.

Griffin: E le guardie fuori dalla mia porta?

Carlson: Pensano che sei un sabotatore e una spia. E gli piacerebbe vederti morto.

Griffin: [Annuisce, afflitto ma rassegnato] Ed eccomi qui, solo un tizio che si è imbattuto in un UFO.

Carlson: Beh... abbiamo... un protocollo in queste situazioni.

Griffin: "Protocollo"...

[Griffin guarda Carlson riprendere in mano il sacco.]

Carlson: Mi dispiace, Ted.

[Griffin mugugna mentre Carlson gli rimette il sacco sulla testa e se ne và. Arrabbiato ma impotente, Griffin scuote le catene pieno di frustrazione.]

[A Casa Evans, la mamma di Isabel continua il suo "terzo grado".]

Diane: Quindi... è un... un bel ristorante?

Isabel: Sì.

Diane: A Jesse piace?

Isabel: Sì.

Diane: Ma...a te piace di più.

Isabel: Ci piace esattamente nello stesso modo.

Diane: Beh... e tu sai...cosa non gli piace?

Isabel: Cosa?

Diane: Beh, voglio dire, sai, tesoro... tuo padre, lui odia...ehm...il cibo macrobiotico e ...i film francesi. Che cosa odia Jesse?

Isabel: ...Io...non lo so...

Diane: Non lo sai?

Isabel: Non odia niente! Mamma, dove...dove vuoi arrivare?

Diane: Tesoro, sto...sto solo cercando di avere una piccola conversazione. Sai... mi manca parlare con te... delle...cose che contano. Noi lo facevamo questo....Parlavamo.

Isabel: [guardando sua madre per un lungo momento.] Mamma.

Diane: Cosa?

Isabel: Volevo solo ringraziarti.

Diane: Per cosa?

Isabel: Per... avermi lasciato essere... quello che sono. Per aver accettato Jesse... e me.

Diane: Tesoro, non devi ringraziarmi per questo. Non è un fastidio. Sei mia figlia. Dovrei essere io a ringraziarti per aver avuto la pazienza che hai avuto con me. [Finalmente, si scambiano un sorriso] Allora...Che ne dici delle frittelle ai mirtilli?

Isabel: [sorpresa] Adesso...?

Diane: No! No! Domani mattina... Voglio dire...la tua camera è ancora lì...

Isabel: Oh... io...io dovrei probabilmente andare a casa, voglio dire, Jesse potrebbe chiamare... io...

Diane: Ma... hai il tuo cellulare, giusto?

Isabel: Sì, ma... [confusa e dubbiosa, Isabel sta cercando una scusa valida, ma poi vede la faccia supplicante di sua madre e cede]...In un certo senso mi manca il mio vecchio letto.

Diane: Grandioso.

[L'assassino s'intrufola in casa di Michael di notte. Usa una torcia per farsi luce e guardarsi intorno. Tira fuori una pistola quando sente la porta aprirsi. Si avvicina cautamente, ma non c'è nessuno. Torna a farsi luce intorno. Improvvisamente, la torcia illumina due figure aliene in piedi in un angolo. Prima che possa sparare, la pistola viene scaraventata sul muro così forte che si incastra nell'intonaco. Una figura aliena lo colpisce e tutto si fa nero.]

[Diane è al telefono con Phillip dopo che Isabel è andata nella sua stanza.]

Phillip: Non se ne è andata, vero? L'hai fatta restare...

Diane: E' qui. Sta dormendo. Io...proprio non mi sento giusta a fare questo, Phillip.

Phillip: Non stiamo facendo niente che loro non abbiano fatto.

Diane: Ma cos'è che hanno fatto?? Voglio dire, se sai qualcosa di specifico, o hai qualche prova, non potresti solo dirmelo?

Phillip: Non sono quello che dicono di essere.

Diane: E' questo che Jesse ti sta dicendo?

Phillip: Nah, Jesse non parla.

Diane: Beh, forse perché non c'è niente da dire.

Phillip: No... Sta nascondendo qualcosa. Non è lo stesso uomo che ha sposato nostra figlia. E' cambiato. E io penso che ciò che l'ha cambiato sia la conoscenza.

Diane: Di cosa??

Phillip: E' quello che stiamo per scoprire. Hai fatto quello che ti ho detto?

[C'è un lungo silenzio da parte di Diane.]

Diane: ...Sì.

Phillip: Tesoro, non ci hanno lasciato altra scelta. Ci hanno costretti a farlo.

Diane: Lo so... lo so.

[A casa di Michael, l'assassino è seduto su una sedia. Un fascio di energia verde gli tiene bloccate le braccia. Si accorge che non può muoversi.]

Assassino: Oh, mio Dio...

[Vede due figure aliene di fronte a lui, che lo guardano attraverso un campo di energia verde che ne distorce i contorni. E' spavaldo e arrabbiato.]

Assassino: Che cosa volete? [Non c'è risposta. Lo chiede più forte] Che cosa volete??

[Gli alieni parlano con un'acuta voce distorta.]

Alieno 1/ Max: Dov'è il Colonnello Griffin?

[L'uomo non risponde.]

Alieno 2/ Michael: Dov'è il Colonnello Griffin?

Assassino: Io... Io...non so chi sia... Sentite, cos'è questa cosa??

[Vede uno degli alieni stendere una mano verso di lui e improvvisamente la sua sedia comincia a girare così velocemente che non può più vedere niente.]

[Finchè l'uomo sta girando, il campo di forza scompare e vediamo Max e Michael vestiti con dei mantelli argentati e le maschere da alieni. Si girano per aspirare dell'elio da due palloncini, che serve per alterare le loro voci, poi si rigirano verso l'uomo, ricreando il campo di energia e fermando la sedia.]

Alieno 1/Max: Dov'è la nostra astronave?

[L'uomo li guarda a bocca aperta, ma non risponde.]

Alieno 1/ Max: Prepara la sonda.

Assassino: ....Aspettate. ...Io... Aspettate...Io..Io...Io...giuro, non.. non so niente!!

Alieno 2: Dov'è il Colonnello Griffin? Dov'è la nostra navicella?

[L'uomo non risponde.]

Alieno 1: [avvicinandosi all'assassino] Avremo le nostre risposte.

[Max lo rispedisce a girare di nuovo.]

[Mattina presto al Crashdown. Max e Liz stanno scendendo le scale per unirsi a Maria e Michael, che stanno parlando con Connie. Michael è vestito con gli abiti dell'assassino.]

Michael: Hanno intenzione di ucciderlo.

Connie: Cosa?!

Michael: Ha visto qualcosa e devono sbarazzarsi di lui. Una "squadra di pulizia" lo sta raggiungendo per prelevarlo e portarlo nel deserto.

Max: Io arriverò là per primo.

Connie: [Girandosi e vedendo Max vestito in alta uniforme militare] Dove hai preso quei vestiti?

Michael: Abbiamo un piano.

Connie: Avete un piano? No, no, no, no. Stiamo parlando di mio padre, qui. Non ho intenzione semplicemente di lasciare che degli studenti delle scuole superiori...

Maria: Hey! Abbiamo fatto pratica! Okay?

Connie: Ma chi siete voi, gente?

Michael: Siamo i buoni. ...Maxwell, dobbiamo andare.

[Michael si dirige verso la porta.]

Max: Sì. [verso Liz.] Tu sai dove ci incontriamo...

Liz: Tra due ore.

Max: Perfetto. Connie, lo riporteremo indietro. Lo prometto.

[Max si avvia verso la porta, ma Liz lo afferra per un gomito. Lui si rigira verso di lei.]

Liz: Hey... Sta attento. Se c'è davvero una navicella spaziale, non saltarci su.

Max: Non ci penso nemmeno.

[Michael è tornato indietro per parlare con Maria, che lo guarda con aria dubbiosa.]

Michael: A proposito, mi dispiace per aver supposto che sarebbe stato meglio se fossi stata morta.

[Maria annuisce e sorride ironica. Scuote la testa e picchia Michael su una spalla.]

Maria: ...Vai. Fai una cosa buona.

[Max e Michael se ne vanno.]

Connie: Gli serviranno i tesserini di riconoscimento per entrare alla base.

[Maria e Liz si scambiano un'occhiata d'intesa.]

[Alla Base Rogers dell'Aeronautica arriva un furgone color argento. Max sta guidando e, seduto al suo fianco, apparentemente c'è l'assassino che lo sta aiutando. Con il tesserino dell'assassino, i due entrano alla base. All'interno, Max guida una barella a rotelle, coperta con un lenzuolo. Sopra ci sono appoggiati una coperta ripiegata e un cuscino. Al suo fianco c'è Michael, con le sembianze dell'assassino.]

Assassino/Michael: E' qua in fondo, sulla destra.

Max: Capito. Vai a vedere dell'astronave. Se ce ne è una.

Assassino/Michael: E se ci sono dei passeggeri?

Max: Ci occuperemo di quello più tardi. Ora sistemo questo.

[I due si dividono. Max continua ad andare giù per il corridoio, verso una porta presieduta da due guardie armate. ]

Max: Sono qui per lui.

Guardia: E tu chi sei?

Max: Non sono affaracci tuoi, soldato!! Occhi avanti!! Non guardarmi. Apri la porta.

[La prima guardia fa un cenno di assenso all'altra guardia, che apre la porta e segue Max dentro la stanza.]

Max: Chiudila.

[La guardia esce e chiude la porta. Appena è uscita, Max si avvicina a Griffin e gli toglie il sacco dalla testa. Griffin lo guarda sorpreso e disorientato per un momento.]

Max: Colonnello Griffin? ...Ci ha mandato Connie.

[Griffin guarda Max alzare il lenzuolo dalla brandina. Sul carrello sotto c'è il vero assassino, sveglio, ma legato ed imbavagliato.]

[Da qualche altra parte, ancora nei panni dell'assassino, Michael esplora un'area di sicurezza. Da una cabina d'osservazione può guardare sotto, in un grande hangar brulicante di attività. Vede molte persone vestite con tute anticontaminazione, che lavorano su diverse stazioni ed attrezzature. Vede il personale muoversi dentro e fuori da un'area recintata, dal soffitto al pavimento, con grandi tendoni di plastica e decide di investigare.]

[Usando il pass elettronico, Michael entra in una porta su cui è scritto "Bio Hazard - Entrata Proibita". Passa in mezzo ad alcuni tavoli, dove sono appoggiati vari oggetti da testare e studiare. Vedendo un piccolo oggetto nero che gli interessa, Michael lo prende e se ne và.]

[Fuori dalla stanza del Colonnello Griffin, vediamo la guardia spiare dal vetro della porta, per vedere cosa sta succedendo. E' ovviamente sospettosa. Max restituisce severamente il suo sguardo.]

[Al Crashdown, le tre ragazze aspettano nella stanza sul retro.]

Liz: Andrà tutto bene.

Connie: Avrei dovuto andare con loro.

Maria: Te l'avrebbero impedito.

Connie: Potrebbero morire...

Liz: Hanno parecchia pratica...

Connie: ...a morire?

Liz: No, voglio dire, in cose come questa.

Connie: Cose come questa succedono spesso qui intorno? [Liz e Maria si scambiano un'occhiata.] ...Perché non ve ne andate?

Maria: ...Ci abbiamo provato.

Liz: Nessun posto è come casa.

Connie: Se lo portano fuori...

Liz: Lo faranno.

Connie: Non potremo tornare a casa. Ci inseguiranno. [Maria e Liz la guardano, tristemente, senza obiettare.] ...Che lo facciano pure.

[Alla base, Michael e Max si ritrovano. Michael è ancora nei panni dell'assassino. Max sta ancora guidando la barella. Non c'è nessun corpo disteso sopra.]

Max: C'è un'astronave?

Michael: C'è un'astronave.

Max: Dannazione!

Michael: Non odi quando ho ragione?

Max: Di solito sì. Ma per essere chiari, non odio te.

Michael: Lo so questo. Dov'è Griffin?

Max: La guardia mi ha dato dei fastidi. Dobbiamo andarcene.

[Da qualche altra parte nella base, si sente un altoparlante dare un annuncio.]

Altoparlante: Maggiore Carlson, codice 8.

[Il Maggiore Carlson si dirige subito ad un telefono interno e fa una chiamata.]

Carlson: Maggiore Carlson.

[Nell'area di sicurezza, un tecnico sta mostrando al Maggiore il luogo dove è sparito l'oggetto.]

Tecnico: Era proprio qui.

Carlson: [girandosi verso la guardia più vicina] Dammi la tua pistola. [La guardia gliela consegna] Abbiamo un'infrazione.

[Il Maggiore se ne và.]

[Il furgone argentato si allontana dalla base, con Max al volante.]

[Il Maggiore Carlson entra nella stanza dove c'è il prigioniero con il sacco sulla testa. Punta la pistola e spara.]

[Dentro al furgone, Michael usa i suoi poteri per riprendere le sue sembianze, ritrasformando la faccia dell'assassino nella maschera da alieno che aveva manipolato. Se la toglie e la getta.]

Michael: A questo punto mi darei una mossa.

[Max accetta il suggerimento e accelera velocemente verso il deserto.]

[Il Maggiore Carlson toglie il sacco dalla testa del prigioniero e scopre di aver ucciso l'assassino, che era stato legato al posto di Griffin.]

[Mentre Max guida il furgone, Michael passa nel retro per parlare con il Colonnello Griffin. Michael gli passa un fazzolettino umido per tamponare un taglio che ha sul labbro.]

Griffin: Grazie.

Michael: Non c'è problema.

Griffin: Ora... chi siete?

Michael: La cavalleria. Sua figlia la sta aspettando. Lei sa tutto.

Griffin: Tutto?

Michael: Abbastanza per sapere che le vostre vite stanno per diventare molto diverse.

Griffin: Suppongo che significhi che saremo in fuga.

Michael: Penso di sì. Farebbe meglio a tenere la faccenda degli UFO per sè.

Griffin: Come sapete di questo?

Michael: Abbiamo i nostri sistemi.

[Michael torna a sedersi sul sedile davanti.]

[Il furgone arriva al luogo d'incontro, nel deserto, dove le tre ragazze aspettano con la macchina di Max. Il Colonnello Griffin salta giù dal furgone.]

Connie: Papà!

Griffin: [Correndo per abbracciarla con forza.] Connie! Oh...!

[Nel frattempo, Max si avvicina al fianco del furgone e ci appoggia una mano per cambiarne il colore. Liz gli si avvicina.]

Michael: Penso che voi ragazzi fareste meglio ad andare.

Griffin: Sì. Cercheranno sicuramente un furgone argento... [Si gira e resta di sale vedendo che il furgone è bianco.] Ah... ma quel furgone non era... ?

Connie: [avvicinandosi al furgone e fermandosi di fronte a Max.] ...Come... lo hai fatto?

Max: Come ha detto il ragazzo, abbiamo i nostri sistemi.

Connie: [verso Michael] Grazie.

[Connie abbraccia Michael.]

Griffin: [affrettandosi verso il furgone] Andiamo.

[Connie e Griffin salgono sul furgone e si allontanano.]

[Liz sorride, girando intorno a Max.]

Liz: E' stato diverso. Salvare la pelle di qualcun altro, tanto per cambiare una volta tanto.

Max: [sorridendole] Già... fa sentire bene.

Michael: [tirando fuori l'oggetto alieno che ha rubato] C'è un'astronave.

Liz: Fantastico!... E c'è anche un pilota alieno?

Max: Non sappiamo...

Maria: E non volete scoprirlo?

Michael: Per adesso faremo meglio a starcene il più lontano possibile dalla quella base.

Max: Sono d'accordo. [Liz sembra sorpresa, ma non dice nulla. Max le mette un braccio attorno alle spalle e l'avvicina a sè.] Andiamo a casa... E' stata...proprio una gran giornata.

[Max apre per Liz la porta dell'auto. Sorridendo, Maria guarda Michael con aria speranzosa. Lui le si avvicina e allunga una mano per toccarla, ma lei lo schiaffeggia su una spalla. Michael annuisce, come per darle ragione, e si dirige dall'altro lato dell'auto, saltando su nel sedile posteriore. Maria sale in macchina a si allontanano.]

[Nel frattempo, è mattina presto a casa Evans. Diane è in cucina.]

Diane: [chiamando sua figlia] Isabel?! Tesoro, la colazione è quasi pronta!

[Nella sua stanza, Isabel sta parlando al cellulare.]

Isabel: Pronto?

Jesse: Ti ho svegliata?

Isabel: No, sono sveglia... Come stai?

[Jesse non risponde, ma sospira.]

Isabel: Jesse...

Jesse: Tuo padre sta facendo domande.

Isabel: Cosa intendi?

Jesse: Voglio dire, ti sta col fiato sul collo. Sa che sto coprendo qualcosa. E sa che è qualcosa di brutto.

Isabel: Come fa a saperlo?

Jesse: Perché non è stupido, Isabel.

Isabel: Cosa gli hai detto??

Jesse: Non gli ho detto niente.

Isabel: [sospira, arrabbiata] Quando tornate a casa?

Jesse: Torneremo stanotte. Dove sei?

Isabel: A casa di mia madre.

Jesse: Ti sta facendo il terzo grado?

Isabel: Sì.

Jesse: E' solo una questione di tempo. Ci stanno lavorando insieme adesso.

Isabel: Dannazione... Dannazione!!

Jesse: E' solo una questione di tempo.

Isabel: Devo andare.

[Isabel mette bruscamente fine alla conversazione, lasciando Jesse preoccupato e arrabbiato.]

[Isabel è seduta sul letto, in preda a grande agitazione e nervosismo. Per scaricare la rabbia, usa i suoi poteri per far volare in un vortice tutti gli oggetti della camera. In cucina, Diane sente strani rumori venire dalla stanza di Isabel.]

Diane: Isabel? Stai bene, tesoro?

Isabel: [alzando la mano e rimettendo tutto al suo posto] Sì, mamma, sto bene. [poi tra sè e sè] ...Proprio bene...

[Isabel esce dalla stanza. Su uno scaffale, nascosta dentro un sacchettino colorato, si vede una video camera che sta registrando tutto.]

[Quando Phillip Evans torna a casa quella sera, Diane è davanti al televisore e stringe nelle mani tremanti il telecomando del videoregistratore.]

Phillip: Tesoro, sono a casa. [Le si avvicina accorgendosi che ha un'espressione sconvolta] Cosa c'è che non va? [Diane non risponde] Hey, stai bene? [Si inginocchia al suo fianco, preoccupato] Tesoro? Stai bene?

[Diane fa cenno a Phillip di guardare lo schermo. Philip resta scioccato nel vedere Isabel in mezzo ad un turbinio di oggetti volanti.]

Phillip: Oh, mio Dio...

[Philip continua a guardare in stato di shock, mentre Diane gli appoggia la testa su una spalla.]


Traduzione dall'originale realizzata da Kikka


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