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Le trascrizioni degli episodi di Roswell in anteprima
Episodio 3.13 "Panacea (Panacea)"

Traduzione dall'originale realizzata da Kikka


[Meta-Chem Farmaceutica. Ore 11:29 di sera. Stanza della sicurezza. Michael sta dormendo al lavoro. Monk è seduto al suo fianco.]

Monk: [dando un colpetto sulla spalla di Michael] Mike. Svegliati.

Michael: [girandosi verso Monk] Cosa c'è?

Monk: [cercando di tenere la penna in equilibrio sul mento] Guarda questo.

Michael: Mi hai...mi hai svegliato per questo?

Monk: [ancora tentando] Ci ero riuscito un attimo fa.

Michael: Gente, mi mancano gli altri ragazzi. Questi turni a due persone sono noiosi da morire.

Monk: L' hai già detto un milione di volte.

[Michael si toglie un cerotto insanguinato dalla mano.]

Monk: Cosa è successo alla tua mano?

Michael: L' ho fracassata su una finestra.

Monk: Di proposito?

Michael: Questioni di Maria. [Michael getta il cerotto nel cestino dei rifiuti.]

Monk: Amico, nessuna pollastra merita tanto.

Michael: Già.

Monk: Allora, vuoi uscire questo weekend? Mi serve un avversario. Ho appena comprato "Man in 2002" e il computer continua a prendermi a calci nel sedere.

Michael: Va bene, ma voglio essere i Corvi.

Monk: D'accordo, ma non puoi avere Jamal Lewis, perché uno così è fuori dalla realtà.

Michael: Lui non mi serve, perché mi prendo Ray Lewis.

Monk: Bene. Ma nonostante questo, finirai a terra, pollo!

Michael: Va bene, è ora. E' tempo di fare la ronda. Andiamo.

[Monk mugugna. Si alzano e partono per il giro. Appena si allontanano, due uomini vestiti con tute anticontaminazione entrano nella stanza della sicurezza, prendono il sacchetto di patatine che Michael stava mangiando e lo mettono in una busta di plastica. Poi raccolgono con un aspiratore i capelli di Michael dal suo cappello e prendono il cerotto dal cestino, mettendolo in un barattolo.]

[SIGLA.]

[Liz scende dall'autobus.]

Liz [Voce fuoricampo]: Cara Maria, passare una settimana su uno scomodo autobus puzzolente è stata l'esperienza più liberatoria di tutta la mia vita. [Liz sale le scale dalla Winnaman Academy.] Più mi allontano da Roswell, più mi sento di nuovo me stessa. Sai, come una normale adolescente. Infatti, quando alla fine sono arrivata alla Winnaman Academy, è stato come arrivare a casa. [Liz spedisce la lettera.]

[Liz è seduta davanti alla scrivania della direttrice.]

Direttrice: Abbiamo regole molto severe, qui alla Winnaman. Probabilmente un'atmosfera di molta più disciplina di quella a cui sei abituata.

Liz: Questo è esattamente ciò che voglio, al momento.

Direttrice: Bene. Perché noi abbiamo delle regole... [le passa una lista] e ci aspettiamo che vengano rispettate.

Direttrice [Voce fuoricampo]: Il coprifuoco è alle 21. [Liz attraversa l'atrio] Nessun ragazzo è ammesso nel campus. Non sarà permesso fumare, bere...e nessuna droga sarà tollerata. [Liz sale le scale]

Liz [Voce fuoricampo]: Suppongo che le altre ragazze si sentano come se questa sia una specie di prigione, ma io sono veramente grata di avere alcuni limiti che sembrano fatti apposta per me. Con un po' di disciplina, forse ce la farò ad arrivare ad Harvard, dopo tutto. [Liz bussa ad una porta. Le apre una ragazza.]

Liz: Penso che questa debba essere la mia stanza.

Ragazza: Pensi?

Liz: Beh... [guardando il numero sulla porta] Sì, lo è.

Ragazza: Bene, sapevo che la mia stanza singola era troppo bella per durare.

[Liz entra nella stanza.]

Liz: Tu sei Eileen Burrows?

Eileen: Sì, sono il tuo comitato di benvenuto. Tu devi essere, ehm... [guardando il nome sulla targhetta di Liz] Elizabeth Parker.

Liz: Non ti hanno detto che stavo arrivando?

Eileen: No. Ma faresti meglio a volerti togliere la targhetta con il nome, perché sei un'interna adesso. [Liz si toglie la targhetta] Dunque,ehm, Elizabeth... [tirando fuori una sigaretta] voglio dire...Liz... come posso chiamarti?

Liz: [cominciando a disfare i bagagli] Beth. Sono solo Beth.

Eileen: [accendendo la sigaretta] Da dove vieni, Beth?

Liz: California.

Eileen: Che parte?

Liz: Ehm, non molto lontano da Disneyland.

Eileen: Ahh, fortunata te. Hai lasciato un ragazzo laggiù?

Liz: [scuotendo la testa] No, nessun ragazzo.

Eileen: Lesbica?

Liz: Spiacente.

Eileen: Oh, no. Non ti stavo chiedendo un appuntamento. Voglio dire, c'è una moltitudine di ragazze qui che spettegola sull'intera faccenda. [mostrando la sigaretta] Questa ti mette a disagio?

Liz: Sai, per dirti la verità, sì. Sono appena stata indottrinata dalla direttrice e non sono in vena di mettermi nei guai 5 minuti dopo essere arrivata.

Eileen: Era una domanda retorica. Non ho intenzione di spegnerla.

Liz: Allora perché l' hai chiesto?

Eileen: Solo per essere gentile. [bussano alla porta] Chi è?

Direttrice: Direttrice Hawkins.

Eileen: Oh, cavolo! [spegne la sigaretta e spruzza in aria del deodorante]

[La direttrice bussa di nuovo.]

Liz: Ehm, ehm, un secondo! [Liz si toglie la giacca] Un secondo, un secondo. Mi sto solo… [si toglie la maglia] cambiando i vestiti. Scusi, arrivo subito! [Eileen nasconde le sigarette. Liz si appoggia addosso una maglietta, accende una candela e va ad aprire la porta. La direttrice bussa ancora] Arrivo! [Liz apre] Salve. Scusi, volevo solo cambiarmi e mettermi l'uniforme...

Direttrice: [interrompendola] Sento odore di fumo?

Liz: No. Ho solo acceso una candela. E' permesso?

Direttrice: [con un lieve sorriso] Naturalmente. [dando a Liz alcuni fogli] Ho dimenticato di darti questi prima. Compilali e poi riportameli in mattinata.

Liz: Lo farò. Grazie, signora. [chiude la porta]

Eileen: [sorpresa] Che mente veloce!

Liz: Sono allenata.

[A New York.]

Maria: Cara Liz, sai che si dice che New York può essere vertiginosa all'inizio: la gran folla, il rumore, l'energia senza sosta. Si suppone che intimidisca le persone che ci arrivano per la prima volta. Non me. Io l'adoro. Non vorrei mai andarmene. Questa è proprio il mio genere di città. Infatti, mi sento come, non so... mi sento come se fossi arrivata a casa.

[Una limousine si ferma vicino a qualcuno che sta cantando e suonando la chitarra per la strada. Qualcuno all'interno della limousine getta un pezzo di carta al ragazzo che suona e lui si gira. E' Billy, l'amico di Maria.]

Billy: Maria! [ Maria è in piedi nella limousine con la testa fuori dal tettuccio] Qual buon vento?

Maria: Sono una rock star! Andiamo, non sembrare così scioccato, ti ho detto che sarei venuta.

Billy: Sì, ma non mi hai detto che saresti arrivata su una limousine!

Maria: Beh, cosa posso dire, la mia casa discografica mi ama.

Billy: Sì, ovviamente! Ti hanno dato una limousine!

Maria: "Dato" è una parola un po' troppo grossa, veramente l' ho presa in prestito da Dominique de Anarchy. Devi conoscerla, è una vera scopritrice di talenti. Devo farle conoscere voi ragazzi, voglio dire, so che adorerà semplicemente la vostra roba quindi...

Billy: No, questo è grandioso ragazzi! Non sei costretta a farlo.

Maria: Dai, non è niente! Salta su. Stiamo facendo tardi per la mia sessione di registrazione. Andiamo. [Billy ride.]

[Meta-Chem Farmaceutica. Michael e Monk stanno facendo la ronda.]

Michael: [provando ad aprire una porta] Sicura. [Monk lo scrive sulla sua lista. Poi continuano a camminare.]

Monk: Ti chiedi mai cosa c'è dietro a queste porte segrete?

Michael: Non so dire se ci ho davvero mai pensato o se non me ne frega niente.

Monk: A me si.

Michael: [controllando un'altra porta] Sicura. Naturalmente a te sì.

Monk: [premendo il pollice sul pannello d'accesso e vedendo che la luce rossa di "accesso negato " si accende] Vedi, la Meta-Chem è troppo riservata. Te lo sto dicendo, devono avere una qualche navicella spaziale aliena qua dentro... e ne stanno analizzando le componenti per rubare altra tecnologia da sballo. Sai, come...da dove pensi che vengano fuori i telecomandi? O i forni a microonde? O i telefoni cellulari?

Michael: Monk, la Meta-Chem è una compagnia farmaceutica. Tutto quello che hanno in questi laboratori classificati è una qualche formula top-secret per un nuovo sciroppo per la tosse. Va bene? Dai, andiamo. [Se ne vanno.]

[All'interno della stanza di cui stavano parlando, uno scienziato tiene in mano una provetta sulla cui etichetta è scritto: "Guerin, Michael. Campione di sangue". Lo scienziato riempie una siringa con il campione di sangue prelevato dal cerotto di Michael.]

Scienziato: Siete sicura di questo?

Donna: Fallo.

[Lo scienziato inietta il sangue su qualcuno.]

[Stanza della sicurezza.]

Monk: Quando potrò avere i miei 40 bigliettoni?

Michael: Non ho intenzione di pagarti.

Monk: Non puoi tirarti indietro.

Michael: Guardami. Giocare contro una squadra di campioni dell' All-Star, con la squadra regolare dei Corvi meno Jamal Lewis. Non è giusto.

Monk: D'accordo. Accetta almeno la sfida con il campionato di lega, amico. Ho speso tutti i miei soldi a San Valentino.

Michael: Tu non hai una ragazza, Monk.

Monk: Sì...li ho spesi tutti per me stesso.

Michael: [ridendo] Sei strano, lo sai?

[Suona un segnale di allarme. Michael guarda il monitor, c'è una luce rossa che lampeggia.]

Michael: Hey, abbiamo l'insorgenza di un codice blu nel settore 5.

Monk: [zoom con la telecamera su una porta aperta] Abbiamo un' intrusione!

Michael: Una vera?!

Monk: Sì, questa non è un' esercitazione, amico!

Michael: D'accordo, ehm, chiama il 911. Andrò giù a controllare l'area.

[Monk chiama il 911. Michael corre fuori dalla stanza, scende le scale fino al corridoio dove c'è la porta aperta. Non c'è nessuno in giro. Chiude la porta e vede che la finestrella di vetro è rotta.]

Michael: [parlando al walkie-talkie.] Quest'area è sicura. Non vedo nessuno.

Monk: La Polizia sta arrivando. Sto venendo giù.

[Michael si piega a raccogliere un pezzo di vetro. Salta la luce.]

Michael: Hey Monk, che sta succedendo?

Monk: Non sono stato io. Sono già fuori dalla sala controllo. Michael! Ascolta, vedo qualcuno!

Michael: Va bene, aspetta lì! Sto arrivando!

[Michael corre. Si sente la voce di Monk al walkie-talkie.]

Monk: Fermo! Non muoverti! [si sentono 2 spari]

Michael: Monk! Monk!

[Michael corre nell'atrio e trova Monk disteso a terra, circondato da una pozza di sangue.]

Michael: [girando Monk su se stesso] Monk! Monk, guardami! Monk, guardami!! Monk, non mollare! [Monk non risponde] Monk! Monk! Monk. Monk. No. [piange] Non puoi morire.

[Ufficio della Meta-Chem. Michael è seduto ad un tavolo con un gruppo di persone.]

Donna: [la stessa che abbiamo già visto prima] Adesso mi faccia capire bene. Ehm, cosa è successo immediatamente dopo che l’allarme è scattato?

Michael: [a bassa voce] Abbiamo riscontrato un’infrazione…

Donna: Non riesco a sentirla. Potrebbe parlare più forte?

Michael: [più forte] Abbiamo riscontrato un’infrazione nel settore 5…e io sono andato giù a chiudere l’uscita.

Donna: E il Signor Piles è rimasto indietro?

Michael: Sì, ha chiamato le autorità. E poi è andata via la luce e… e lui mi ha detto al walkie-talkie che aveva visto qualcuno. E, ehm… e poi ho sentito gli spari.

Donna: Bene. Beh, penso che questo concluda tutto. Nessun altro ha qualche domanda? [nessuno dice niente] Bene. Signor Guerin, è libero di andare.

Michael: E’ tutto? La Polizia non vuole parlare con me?

Donna: No, no, no. Va bene così. Manderemo loro i risultati dell’inchiesta.

Michael: No, ma io dovrei andare giù alla stazione. Sono l’unico testimone oculare.

Donna: Non sarà assolutamente necessario, Signor Guerin. Senta, lei ne ha chiaramente passate di tutti i colori. Perché non si prende un paio di giorni di riposo?

[Michael bussa alla porta dei Valenti. Kyle va ad aprire.]

Kyle: Michael, mi dispiace, ho sentito di...

[Michael entra come una furia, ignorando Kyle. Kyle chiude la porta.]

Michael: [verso Jim] Valenti, mi serve il suo consiglio!

Jim: Per cosa?

Michael: Per cercare di prendere il tipo che ha ucciso il mio amico!

Jim: La Polizia non sta investigando?

Michael: [agitatissimo] Sì, ma c’è un problema. Io sono l’unico testimone oculare e la Meta-Chem non vuole che io parli con i poliziotti!

Jim: Michael, calmati! Dovrai insegnarmi ad essere più veloce a capire. Vieni qui, siediti. Dimmi cosa hai visto.

Michael: [sedendosi di fianco a Jim sul divano] Ho captato l’ombra di una figura, ma era buio.

[Kyle si appoggia sul retro del divano.]

Jim: Beh, non puoi proprio darmi nessun tipo di aiuto? Era alto o basso? Grasso? Magro?

Michael: Era piuttosto alto, suppongo. E’ stato tutto così veloce. [disperato] Stavo solo cercando di aiutare Monk.

Jim: Va bene. E che mi dici del video della sorveglianza? Non ci sono le telecamere in tutti quei corridoi?

Michael: Sì, ma è andata via la luce e le telecamere si sono spente.

Kyle: Non sembra che ci sia molto su cui procedere.

Jim: Ti dico io una cosa. ...Forse c’è un modo in cui posso aiutarti.

[Winnaman Academy. Eileen è al telefono lungo un corridoio.]

Eileen: [al telefono] Okay, non c’è nessuna Liz Parker su questo piano. [Poi vedendo Liz] Oh! Hey, Liz! [Liz si gira] C’è qualcuno al telefono per te.

[Eileen passa a Liz il telefono e si allontana.]

Liz: Pronto?

Max: Liz, sono io.

Liz: Ciao, Max.

Max: Mi manchi.

Liz: Mi dispiace di non averti chiamato. E’ solo che…non sapevo cosa dire dopo tutte quelle cose orrende che ti ho detto.

Max: Neanche mi interessa di quelle. Volevo solo sapere se stavi bene.

Liz: Si certo. Sto proprio bene. Questo posto è …è proprio perfetto per me, sai? Hanno un laboratorio di biologia qui…e andrò in gita a sciare questo week-end.

Max: Allora non hai più avuto nessun sintomo?

Liz: Ah, no. Non da quando sono qui.

Max: E’ grandioso. Allora forse puoi tornare a casa presto. [Il telefono comincia a fare rumore di elettricità statica] Voglio dire, so tutte le cose che hai detto nella tua lettera, riguardo a lasciare Roswell e allontanarti da tutto, ma so che possiamo risolvere ogni cosa.

[Liz si guarda la mano. Scariche elettriche verdi ci passano attraverso.]

Liz: Oh mio Dio.

Max: Cosa? Cos’è successo?

Liz: Niente.

Max: Liz, stai bene?

Liz: Sì, Max. Solo io…non posso proprio parlare!

Max: Puoi richiamarmi più tardi?

Liz: Sì, ci proverò! Solo… devo proprio mettere giù il telefono adesso, Max! Ciao.

[Liz riattacca. Una ragazza si avvicina per telefonare.]

Liz: Ehm, il telefono non funziona…ehm, è fuori uso.

[Il telefono è tutto accartocciato ed emana fumo. Liz si allontana. La ragazza guarda prima il telefono e poi Liz, con aria stupita.]

[Studio di registrazione a New York. Dominique, Billy e Maria stanno ascoltando il “demo” di Maria.

Dominique: Ve bene. Beh, dai, questa funziona proprio.

Maria: Dominique, questo è il mio carissimo amico Billy Darden. E’ un eccellente cantautore.

Dominique: Oh, grandioso. Beh, fammi avere un “demo”. [stringendogli la mano]
Mi piacerebbe ascoltarlo.

Billy: Sicuro, cioè, se è veramente interessata, posso semplicemente suonarle qualcosa adesso.

Dominique: No, veramente un “ demo” è meglio.

Billy: Giusto.

Dominique: Sì, grazie. [verso Maria] Okay, tesoro, questa canzone è buona. Voglio dire, è proprio buona, sai? Solo non …non sono proprio sicura che sia un “fuoricampo”. Capisci cosa intendo?

Maria: Allora non vuoi più usare questa canzone?

Dominique: Okay, mi piace. Ma la casa discografica… penso che voglia cominciare con qualcosa di un po’ più leggero.

Maria: Okay, beh, se vogliono una canzone diversa, voglio dire, Billy e io…

Dominique: [interrompendola] Veramente, ce l’ ho già la canzone, tesoro, [passandole dei fogli] proprio qui.

Maria: Non capisco. Pensavo che mi voleste perché sono una scrittrice di canzoni.

Dominique: Oh, beh, piccola, noi ti vogliamo, sai, per la tua voce e il tuo look, tutto. Ogni cosa. L’intero pacchetto Deluca.

Maria: [mostrando i fogli con la canzone] Sì, ma io non ho scritto questa.

Dominique: Sì, ma lo hanno fatto dei professionisti. Voglio dire, senza offesa, mio Dio, cioè, tu sei…tu sei, sai, sei solo nuova. Sei inesperta.

Maria: [dando una scorsa al testo della canzone] Voglio dire, io nemmeno la penso in questo modo.

Dominique: Okay. Per favore, provaci. D'accordo? E fidati di me. ...Ti dirò io una cosa, tu registri questa canzone, okay, e se alla fine del giorno non ti piace e vuoi usare la tua canzone, allora lo faremo...useremo la tua canzone. D'accordo? [Maria annuisce] Okay, perché voglio solo che abbiamo più opzioni.

Maria: Okay.

Dominique: D'accordo allora.

Maria: Okay.

[Maria guarda Billy. Billy le fa un gesto per dire "non guardare me, fa come vuoi".]

Dominique: Perfetto. Eccellente.

[Winnaman Academy. Liz entra nella sua stanza.]

Eileen: Allora è Liz o è Beth?

Liz: [sedendosi sul suo letto] Sono sempre stata Liz...e non vengo dalla California, vengo dal Nuovo Messico. Roswell.

Eileen: E la parte riguardo al fatto di non avere un ragazzo?

Liz: [ride] Ah. Quel ragazzo che era al telefono... lui veramente è la ragione per cui sono qua.

Eileen: Visto? Sii semplicemente te stessa, andremo perfettamente d'accordo.

[Stanza della sicurezza. Michael sta giocando con il suo yo-yo. Jim entra, vestito in uniforme da guardia di sicurezza.]

Michael: Suppongo che il colloquio sia andato bene.

Jim: Una bazzecola.

Michael: Hai fatto il mio nome?

Jim: Non ne ho davvero avuto bisogno, Michael. E' sembrata piuttosto impressionata dalle mie referenze, sai, essere stato sceriffo e tutto il resto...

Michael: Deve essere bello essere di nuovo in uniforme.

Jim: Non proprio. Vuoi mostrarmi quella scena del crimine?

Michael: [posando lo yo-yo] Ah, sì.

[Sulla scena del crimine.]

Michael: Questa è la porta da cui hanno fatto irruzione.

Jim: Bene, non l' hanno ancora aggiustata.

Michael: No, ho ritardato io la richiesta di manutenzione. Ho immaginato che volessi vederla.

Jim: Hai pensato bene. [guardando la finestrella rotta] Ora, se infilassi la mano in quel buco, avresti comunque ancora problemi a raggiungere la maniglia per sbloccarla, vero?

Michael: Sì. Pensi che avessero un martello o roba del genere?

Jim: E' saltato fuori niente del genere?

Michael: No, che io sappia.

Jim: [segnando il vetro] Ora guarda qui. Vedi i frammenti di vetro, come sono tutti spinti verso l'esterno?

Michael: Sì, cosa pensi che significhi?

Jim: Significa che chiunque ha rotto questa finestra...l' ha colpita dall'interno. Nessuno ha fatto irruzione nella Meta-Chem quella notte, Michael. Volevano solo che sembrasse così.

[La donna di prima li sta guardando attraverso un monitor.]

Michael: Stai dicendo che il tipo che ha ammazzato Monk lavora qui?

Jim: Sto dicendo che è una possibilità. Devo ancora controllare alcune cose.

[Casa Valenti. Hanson sta parlando con Jim.]

Hanson: Ho portato quel rapporto di autopsia che volevi.

Jim: Grazie. La compagnia ne ha bisogno per l'assicurazione, sai?

Hanson: Sì. E' un peccato per quel ragazzo.

Jim: Già...Allora, ehm...qualche indizio?

Hanson: Jim, mi dispiace, non posso discutere nessuna indagine investigativa in corso con te.

Jim: Lo so che non puoi. E' ovvio che non puoi. Te l' ho insegnato io. Ho solo immaginato che... ehm, beh, sai, essendo questo il tuo primo caso di omicidio e tutto...forse posso esserti d'aiuto.

Hanson: Beh, qualcosa c'è. [passando a Jim una foto] Abbiamo trovato questa impronta di scarpa sulla scena. Sto aspettando un rapporto dal laboratorio dell' FBI, ma sono così ingolfati di lavoro che potrebbero volerci settimane.

Jim: Conosco un tipo che dovrebbe poterci essere d'aiuto. Devo prendere in prestito questa.

Hanson: Certo. Veramente...ehm, te ne ho fatta una copia.

[Meta-Chem Farmaceutica. Le luci sono spente.]

Michael: [guardando la foto con l'impronta] Questa impronta è inutile, il pavimento è già stato strofinato.

Jim: Non completamente inutile.

[Jim spruzza il pavimento con uno spray e poi lo illumina con la sua torcia elettrica. Le impronte appaiono.]

Michael: Proprio mitico!

Jim: Fammi vedere la Polaroid.

[Michael gli passa la foto. Jim confronta le impronte. Corrispondono.]

Michael: Questo è il nostro assassino allora, giusto?

Jim: Sì. Vediamo dove ci portano.

[Spruzzano il pavimento e seguono le impronte fino alla stanza davanti alla quale Michael e Monk si erano fermati a chiedersi cosa c'era dietro. Michael cerca di aprire la porta, ma è chiusa.]

Jim: Pensi di poter aprire questa porta?

Michael: Sì, nessun problema. [Michael usa i suoi poteri per far aprire la porta. Entrano nella stanza.]

Jim: Che diavolo stanno facendo qua dietro?

Michael: Nessuno lo sa.

[Michael trova la provetta con il suo nome.]

Michael: Valenti.

Jim: Che cos'è?

Michael: E' il mio sangue. Mi stanno studiando.

Jim: Pensi che sappiano che sei un alieno?

[Michael guarda il bancone di fianco a lui. Accende la luce. C'è una bottiglietta di Tabasco in una busta di plastica, una lattina vuota in un'altra busta di plastica e altre cose di Michael, tutte chiuse in buste di plastica. C'è anche il fascicolo di Michael.]

Michael: Decisamente lo sanno.

[Valenti prende il fascicolo. Michael prende una delle buste di plastica.]

Michael: E' il vestito di Liz.

Jim: Di quando le hanno sparato?

Michael: E Max l' ha guarita. Dobbiamo portar tutta questa roba fuori di qui.

[Prendono tutto e lo mettono in una scatola. Poi sentono entrare due persone e si nascondono dietro al bancone, prima di essere visti.]

Scienziato: Sì, neanche io sono un fan della salsa di ravanello. Voglio dire, se prendo un panino al roast beef con la maionese, va bene lo stesso. [prende qualcosa] D'accordo. Diamo un'occhiata a questo qua.

Jim: [uscendo dal suo nascondiglio] Come state voi ragazzi stasera? [si avvicina] Vi dispiace se do un'occhiata ai vostri tesserini di riconoscimento?

[Michael sguscia fuori da dietro il bancone e si avvia alla porta, non visto.]

Scienziato: Beh, non penso che...Noi di solito non dobbiamo portarli con noi.

Jim: E' una nuova politica che abbiamo istituito a seguito della recente infrazione.

Scienziato: Beh, ho lasciato il mio in macchina. Vuole che vada a prenderlo?

Jim: No, no, no, va tutto bene. Comunque vi dirò una cosa, in futuro perché non, ehm...perché non vi assicurate di tenerlo sempre con voi, tutto il tempo.

Scienziato: Okay signore, avrò cura di farlo.

Jim: La compagnia sta stringendo i freni nei confronti di tutti, dopo che è successa questa cosa. Questo rende il mio lavoro più difficile, vi dirò.

[La donna di prima entra con 2 guardie del corpo.]

Donna: Salve, Signor Valenti.

[Studio di registrazione. Maria sta cantando.]

Maria [cantando]: Time to start a fire. I'm done with just desire. Come on and say it for me. Touch me the way I know you care. It's the only way I know to seeeee of me...]
[Tempo di dare inizio ad un fuoco. Ho chiuso con il solo desiderio. Vieni e dillo per me. Toccami in modo che io sappia che ti interessa. E' il solo modo che so vedere di me...]

Maria: Okay, possiamo tagliare? Mi dispiace.

Dominique: Okay, carina, tu non dici "taglia", io dico "taglia", okay? Okay. Allora lo faremo di nuovo e stavolta dal secondo verso. D'accordo?

Maria: Okay. Aspetta. Sai, mi dispiace, ma questa non funziona per me.

Dominique: Cosa c'è che non va?

Maria: Non lo so. E' solo che non sono io. Io non provo queste cose o roba simile.

Dominique: Okay, ma tesoro, davvero, io so quello che questi ragazzi della casa discografica vogliono, quindi semplicemente fidati di me su questo.

Maria: Ma io lo faccio. E' solo che queste non sono le mie parole. Mi sento molto strana a cantarle.

Dominique: D'accordo. Beh, vedi di riuscirci, perché suoni alla grande. Davvero.

Maria: Lo so, ma...voglio dire, le mie canzoni sono, sai, quello che sono io.

Dominique: Beh, questi sono affari. Non è niente di personale.

Maria: Beh, sì che è personale. E' personale per me. Voglio dire, se non è personale è solo fare del karaoke. Quello posso farlo anche a casa al "Pizza Pan".

Dominique: Hai intenzione di cantare questa canzone o no?

Maria: No, voglio cantare l'altra canzone. Voglio cantare la mia canzone.

Dominique: Già, beh, Maria, dolcezza, l'altra canzone non potrà funzionare, okay? Quindi avremo bisogno di questa canzone.

Maria: Ma avevamo un patto. [pausa] Non hai intenzione di darmi una possibilità, vero?

Dominique: Oh no. No, no, no, tesoro. Hai sempre un'altra possibilità. Vedi, puoi finire di registrare questo "demo"...oppure puoi tornare indietro a Roswell.

Maria: Allora tornerò a casa a Roswell. [Maria esce dalla sala di registrazione. Billy fa un gesto di esultanza.]

Billy: [mettendole un braccio intorno alle spalle] Andiamo a prendere quella limousine, prima che se la portino via. [escono dallo studio ridendo.]

[Winnaman Academy. Stanza di Liz.]

Eileen: E sei stata davvero arrestata?

Liz: Già. Mi hanno buttata contro la macchina e ammanettata e tutto il resto.

Eileen: Wow! Quando sei entrata dalla porta la prima volta, non l'avrei mai immaginato.

Liz: Lo so. E' così strano dirlo, è come se stessi parlando di un'altra persona, sai? Ma...sì, sono io. Suppongo questo sia quello che sono diventata.

Eileen: Allora, com'era? Voglio dire, la prigione e tutto il resto.

Liz: Ehm, beh, non è molto diverso dall'essere qui.

Eileen: Ah, questo posto non è così male. E non sei ancora stata al Ratto.

Liz: Che cos'è il Ratto?

Eileen: Oh, è il posto dove andiamo per evadere. Ti ci porterò domani.

Liz: Perché non ci andiamo subito?

Eileen: Liz, il coprifuoco è passato da un pezzo!

Liz: Beh, hai detto che se solo fossi stata me stessa, saremmo andate d'accordo, giusto? Beh, [si alza in piedi] questa sono io.

[Sgusciano fuori dalla stanza e salgono le scale. Liz si ferma.]

Eileen: [sottovoce] Cosa?

Liz: [sottovoce] Shh! Sento qualcuno.

[Scendono le scale e si nascondono. La direttrice scende le scale fino al piano sopra di loro. Si ferma un attimo, poi continua giù per un corridoio. Liz e Eileen aspettano qualche secondo, poi continuano a salire le scale. Danno un'occhiata verso il corridoio per vedere chi era e vedono la direttrice che si allontana.]

Eileen: [sottovoce] Wow, è stato così entusiasmante!

[Poi continuano a salire le scale. Vanno nell'attico e accendono la luce.]

Liz: Perché chiamano questo posto il Ratto? Ci sono topi qua dentro?

Eileen: No, è il diminutivo di "Ratsdale". E' come una specie di bar. [Eileen toglie un pannello di legno dalla parete. Dietro sono nascoste delle bottiglie] Vedi.

Liz: Oh.

Eileen: Ora, ad alcune delle ragazze piace bere direttamente dalla bottiglia, ma personalmente io penso che una fiaschetta sia un po' più di classe, non credi? [bevendo un sorso] Salute.

[Appartamento di Michael.]

Michael: [riagganciando il telefono] Valenti non risponde ancora. Sono passate più di due ore, dovrebbe essere a casa.

[Max e Isabel stanno esaminando le cose che Michael ha portato a casa.]

Max: Forse è per strada.

Isabel: Quanto pensi che questa gente della Meta-Chem sappia di noi?

Michael: Tutto.

Max: Non sappiano cosa sanno.

Michael: Maxwell, ne sanno abbastanza da smascherarci.

Isabel: Io dico torniamo là dentro.

[Qualcuno bussa alla porta.]

Michael: Valenti. [Michael và ad aprire la porta. E' Kyle.]

Kyle: Hey, stavi lavorando con mio padre la scorsa notte? Non è mai tornato a casa.

Michael: Ha chiamato?

Kyle: [entrando in casa] No, non ha mai chiamato. [vedendo tutta la roba sul tavolo] Cosa sta succedendo?

[Isabel e Max si alzano.]

Max: Dobbiamo andare adesso.

Michael: Ma non possiamo andare adesso! Siamo nel mezzo di una giornata lavorativa. Max, ci saranno un milione di persone.

Kyle: Un milione di persone? Di cosa state parlando?

Isabel: Kyle, pensiamo che tuo padre sia nei guai.

[Liz e Eileen sono nell'attico.]

Eileen: Allora, dimmi di questo Max. E' il tuo ragazzo?

Liz: Ragazzo, ex-ragazzo... non lo so. E' così strano che tu non sappia chi è Max Evans. Lui è come...è una parte così importante della mia vita. Non puoi nemmeno capire. [Liz beve dalla fiaschetta.]

Eileen: Vuoi parlarne?

Liz: Non lo so. E' piuttosto complicato.

Eileen: Sì, è sempre complicato. …Dai, mettimi alla prova.

Liz: Beh, lui...lui è stato con quest'altra ragazza.

Eileen: Ti ha mollata?!

Liz: E lei ha finito per prendersi incinta.

Eileen: Cosa?!?

Liz: E' stato davvero un casino da quel momento.

Eileen: Non posso nemmeno credere che tu sia ancora con lui. Chi è traditore una volta, è traditore per sempre.

Liz: Ma vedi, lui non mi ha veramente tradita, perché tecnicamente non eravamo insieme in quel momento.

Eileen: E chi se ne frega del "tecnicamente". Tu non lo amavi?

Liz: Sì. Decisamente. Lo amo ancora.

Eileen: E lui ti ha ferita.

Liz: Sì.

Eileen: Beh, allora è un traditore.

Liz: Vorrei che fosse così semplice, sai? Ma c'è, come dire, tutta questa... c'è tutta questa roba di cui tu neanche sai niente...

Eileen: Liz, è così semplice! Okay? C'è sempre dell'altra roba e sono solo scuse che inventiamo per loro. Perché abbiamo paura di lasciarli e razionalizziamo e razionalizziamo e lasciamo che loro ci passino sopra! Ma perché abbiamo così paura? Dimmi, cosa c'è di così spaventoso?

Liz: Non lo so.

Eileen: Beh, io non ho paura. [Eileen passa a Liz il liquore, apre la finestra e grida al vento] IO NON HO PAURA !!!

Liz: Che cosa stai facendo?! Così ci farai scoprire!

Eileen: Vieni Liz, dillo al mondo. [gridando dalla finestra] AL DIAVOLO I RAGAZZI CHE TRADISCONO!! SI !

Liz: [gridando] SI !! VADANO AL DIAVOLO !!

Eileen: [gridando] NON ABBIAMO BISOGNO DI VOI !!

Liz: [gridando] IO STO BENE PER CONTO MIO !! WAHOOO!!!!

Eileen: [gridando] SI, BECCATEVI QUESTA !!

[Appartamento di Michael. Kyle ha in mano un walkie-talkie, Max e Michael sono in piedi al suo fianco.]

Michael: Okay, così è come funziona.

[Max afferra il walkie-talkie dalle mani di Kyle.]

Michael: Io andrò per primo, da solo.

Kyle: Dov'è il mio walkie-talkie?

Michael: Tu non ne prendi nessuno, perché non verrai.

Kyle: Ma mio padre è là dentro!

Max: Kyle, è troppo pericoloso.

Kyle: Non mi propinate la solita menata del "solo per alieni"!

Max: Kyle, ascolta, tu sei l'unico a parte noi che sappia cosa sta succedendo. Se qualcosa va storto, potremmo venire presi in trappola. O peggio. Ci servi all'esterno.

Kyle: D'accordo, cosa faccio?

Michael: Se non torniamo per l'alba, chiama Hanson.

Kyle: Cosa gli dico?

Michael: [ironico] Digli che tuo padre e tre alieni sono stati rapiti dalla Meta-Chem.

Max: A quel punto, non importerà più quello che gli dici. Fatti solo aiutare.

Kyle: D'accordo. Solo prendere lui e tirarvi fuori.

Michael: Maxwell, tu andrai a prendere Isabel e la porterai allo stabilimento.

[Quella notte Isabel esce di nascosto da casa sua.]

Michael [Voce fuoricampo]: Vi voglio lì per il cambio di turno della tre del mattino.

[Jesse si sveglia e guarda l'orologio. Poi guarda fuori dalla finestra e vede Isabel allontanarsi.]

[Meta-Chem farmaceutica. Michael è nella stanza della sicurezza.]

Michael [Voce fuoricampo]: Quando non ci sarà nessuno in giro, io escluderò il sistema [Michael guarda il monitor. Max e Isabel sono fuori dalla porta] e vi farò entrare entrambi senza che siate rilevati. [Michael sblocca la porta per loro]

[Jesse è nella sua auto di fronte alla Meta-Chem. Guarda Isabel e Max che entrano di nascosto.]

Michael [Voce fuoricampo]: Tu e Isabel [Isabel e Max camminano nell'atrio] dovrete dividervi per coprire [Max e Isabel si separano] più territorio possibile. [Isabel sta camminando con una torcia elettrica] Il posto è grande e Valenti potrebbe essere ovunque. [Michael controlla il monitor e vede che uno scienziato si sta avvicinando a Max. Avvisa via radio Max e lui si nasconde finché lo scienziato non si allontana] Io vi controllerò dal centro di sicurezza, sarò i vostri occhi e le vostre orecchie. E troveremo Valenti.

[Max apre una porta e vede Jim legato ad una sedia, nel mezzo della stanza.]

Jim: Chi c'è?

Max: [illuminandolo con la torcia elettrica] Sono io, Max. [Max chiude la porta]

Jim: Potresti togliermi quella luce dagli occhi?

Max: [abbassando la torcia e avvicinandosi] Scusi. Sta bene?

Jim: Si. Potevo usare il bagno.

Max: [slegandolo] Le hanno fatto del male?

Jim: No, la donna mi ha solo sbattuto qua dentro e se ne è andata.

Max: [parlando al walkie-talkie] Michael, l'ho trovato, sta bene.

Michael: Bene. Adesso fuori di lì.

Max: Andiamo. [Max e Jim escono]

Michael: [parlando al walkie-talkie] Isabel, Max ha Valenti, torna qui.

Isabel: Ricevuto.

[Max e Jim corrono per i corridoi. Due uomini arrivano alle loro spalle e sparano a Jim nella schiena. Jim cade a terra.]

Max: No!!!

[Max usa i suoi poteri per scaraventare i due uomini contro un muro. Poi appoggia Jim al muro, ma Jim si accascia sul pavimento.]

Max: Può muoversi?

Jim: Non lo so.

[Max apre la camicia di Jim e appoggia la mano sulla ferita.]

Max: Va tutto bene. Va tutto bene. Valenti, mi guardi. Mi guardi.

[Jim lentamente guarda Max e Max lo guarisce.]

Jim: Grazie.

[Si alzano in piedi. Tre uomini armati li circondano, tenendo Max sottotiro. La donna si avvicina.]

Donna: [verso Max] Dunque, tu sei il guaritore. Tu non hai idea da quanto tempo ti stiamo cercando.

[Isabel entra nella stanza della sicurezza.]

Isabel: Loro dove sono??

Michael: L'ultima volta che li ho visti erano nel Corridoio 3. Andiamo!

[Michael e Isabel corrono fuori dalla stanza. Uno dei monitor inquadra Jesse che sta cercando di aprire la porta d'ingresso.]

[La scena torna sulla donna di prima, che apre una porta. Dietro a lei, uno dei suoi uomini si occupa di tenere Max, un altro Jim.]

Max: Che cosa vuole da noi?

Donna: Non "noi". Solo tu...il guaritore. [Entrano nella stanza.]

[Michael e Isabel stanno correndo per i corridoi in cerca di Max e Jim. Michael usa i suoi poteri per aprire la porta dove lui e Jim avevano trovato tutta la sua roba. Entrano dentro. C'è una tenda che separa una parte della stanza.]

Isabel: Chi diavolo c'è lì dietro?

Michael: Non lo so.

[Michael scosta la tenda. Dietro c'è un letto vuoto.]

Michael: Andiamo.

[Winnaman Accademy, stanza di Liz. Liz sta ascoltando della musica con le cuffie e sta leggendo stesa sul letto. Bussano alla porta. Liz si toglie le cuffie e si alza.]

Liz: Eileen? Eileen? Ti sei chiusa fuori di nuovo? [Liz apre la porta. E' Maria.]

Maria: Indovina chi c'è?

[Liz è scioccata. Si abbracciano.]

Liz: Mio Dio, Maria. Ciao. Cosa ci fai qui?

Maria: Sento odore di alcool?

Liz: Perché? Puzzo? Dovrei mangiare qualche gomma.

Maria: Cos'è, bevi adesso?

Liz: No, io... [annuisce] un pochino.

Maria: Ti lascio per 5 minuti...

Liz: Sai, qui hanno questo posto che devo assolutamente mostrarti. [Liz si mette la giacca.]

[Nell'attico.]

Liz: Sai, ero molto spaventata di venire qui...e non sapevo se stavo facendo la cosa giusta, ma proprio negli ultimi due tre giorni, è come se fosse la prima volta in anni che mi sento come una normale adolescente.

Maria: Sì. E' bello allontanarsi dal caos alieno, vero? Dio, non so se posso ancora tornare indietro.

Liz: Perché non stai semplicemente qui?

Maria: Cosa?

Liz: Sì. Dai, Eileen e io abbiamo questo posto totalmente sotto controllo. Possiamo portarti tutto quello di cui hai bisogno. E in più si avvicinano le vacanze di Primavera. Non ci sarà nessuno in giro.

[Meta-Chem Farmaceutica.]

Donna: Portatelo dentro.

[Gli uomini portano dentro un vecchio in sedia a rotelle. La donna gli appoggia una mano sulla spalla.]

Donna: [verso Max] Guariscilo!

Max: [sempre sotto tiro] Chi è?

Donna: Mio marito. Clayton Wheeler. Possiede tutto questo.

Jim: [anche lui sotto tiro] Dunque lei cosa è? A pochi giorni dall'ereditare i suoi milioni?

Donna: Non mi interessa di quello.

Jim: Certo. Le è solo capitato di innamorarsi di un uomo che ha il doppio dei suoi anni, a cui per puro caso è capitato di essere un multi milionario.

Donna: Stia zitto! Lei non sa niente di me! E' mai stato sposato, Signor Valenti?

Jim: Una volta. Non è durata.

Donna: Beh, io sono stata sposata per 22 anni. E' un lungo periodo di tempo per stare con qualcuno. Le cose cambiano. I sentimenti cambiano. Le motivazioni cambiano. Lui è mio marito adesso...e io non ho intenzione di perderlo.

Max: Che problema ha?

Donna: E' vecchio. ...Sfortunatamente tutti i soldi del mondo non possono fermare il processo d'invecchiamento. Credetemi, le abbiamo provate tutte. E poi abbiamo sentito la storia di una ragazza, a Roswell, a cui avevano sparato senza alcun effetto.

Max: Liz. Ecco perché avete il suo vestito.

Donna: Abbiamo analizzato questa cosa per 2 anni. I migliori scienziati del mondo non sono riusciti a spiegarsela. E poi abbiamo avuto un altro piccolo indizio. Parecchi bambini, con cancro allo stadio terminale, misteriosamente guariti.

Max: A Phoenix. La foto di Michael in ospedale, fatta dalla sorveglianza. Avete pensato che lui fosse il guaritore.

Donna: Beh, fino a quando non ha potuto guarire il suo amico. Allora abbiamo saputo di aver preso il ragazzo sbagliato.

Max: Avete ucciso Monk come test?

Donna: Mio marito sta morendo! Siamo disperati.

Max: Non ci sono scuse per uccidere qualcuno a sangue freddo!

Donna: Quel che è fatto è fatto. Adesso guariscilo!

Max: Non funziona così! Non posso salvare nessuno da una morte naturale.

Donna: Io credo che tu possa. E lo farai.

[La donna fa schioccare le dita. I suoi uomini appoggiano le armi alla gola di Max e Jim. Max annuisce e si inginocchia di fronte al vecchio. Appoggia la sua mano sul petto di Clayton e comincia a far passare la sua energia, con molta fatica.]

[Michael e Isabel stanno sempre correndo per i corridoi in cerca di Jim e Max, illuminando ogni stanza con le torce elettriche.]

Isabel: Ma dove sono!?

Michael: Questo posto è enorme, potrebbero essere ovunque!

[I capelli di Max cominciano a diventare grigi e lui suda molto più del solito. La stanza è scossa dal flusso di energia, tutto traballa e le provette cascano a terra, fracassandosi.]

Jim: Max! Max! Fermati!

[Uno degli uomini colpisce Jim con il calcio della pistola. Jim cade a terra. La stanza si illumina, Max sta diventando sempre più vecchio. La sua pelle si raggrinzisce e i capelli diventano bianchi. Clayton urla e colpisce Max, facendolo allontanare da sé, poi si alza e lui e la donna scappano. Max lentamente collassa a terra. Un cerchio di fuoco nasce dal corpo di Max e lo circonda. Tutta la stanza và a fuoco. Gli altri uomini scappano.]

Jim: [circondato dal fuoco] Max! Max!

[Jim si trascina carponi verso Max, cercando di toccarlo. Ma prima che possa raggiungerlo, il corpo di Max si sgretola e diventa polvere.]

[Nell'attico, Maria e Liz stanno dormendo. Liz si sveglia improvvisamente, ansimando.]

Liz: Ahh!

Maria: Cos'è successo?!

Liz: Max è morto!

Continua...


Traduzione dall'originale realizzata da Kikka


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