Roswell.it - Approfondimenti

Le trascrizioni degli episodi di Roswell
Episodio 2.8 "Vertice per la pace - 1^ parte"

Trascrizione realizzata da Julian


(L’ Episodio inizia a New York City. Ci sono 4 persone che assomigliano ai nostri quattro alieni – tranne per il fatto che sono vestiti come dei punk – che salgono le scale della metropolitana. Passano vicino ad un banco di frutta. Il sosia di Max fa cadere la bancarella. Mentre il venditore raccoglie la frutta, la sosia di Isabel ruba dei soldi dal ricevitore di cassa. Il gruppo dei quattro continua a camminare per la strada e incontra un paio di ragazzi di strada)
RAGAZZO: Ehi, sei niente male sai?
LONNIE: Niente male?
RAGAZZO: Sei bellissima!
RATH: Lo sa già. Su, svelto dammi la palla.
(Il ragazzo lancia il suo pallone da basket verso il sosia di Michael che lo prende e continua a camminare per la strada)
RAGAZZO: Ehi, tu! Parlo con te! La mia palla!
RATH: Ieri sera ci hanno contattati di nuovo. Lo stesso invito. Dobbiamo dirgli qualcosa.
ZAN: Digli di no.
LONNIE: Vuoi dire che non andremo al summit?
ZAN: Esatto, proprio così.
RATH: Io non sono d’accordo. E’ l’unica volta che ci hanno contattati.
ZAN: Chi se ne frega! Chiaro il concetto?
AVA: Se diciamo di no non ce lo richiederanno.
ZAN: Gli diremo di no.
RATH: Ehi senti che diavolo ti prende? Mi sono rotto di te. Ci vado da solo!
ZAN: Non vogliono il numero due. Loro vogliono tutti e quattro.
RATH: Per5chè non li ascoltiamo? Potremmo avere delle risposte…
ZAN: E se fosse una trappola?
RATH: Non è una trappola! Hanno bisogno di noi!
ZAN: Sono io il capo. Non scordartelo.
LONNIE: Ehi basta. E’ stata una giornata faticosa. Fatela finita.
RATH: Sì. Sei tu il capo.

(Sigla)

INSEGNANTE: Un buco nero...ecco che cosa resta quando una stella muore. Ed è esattamente quello che è successo la settimana scorsa. La più spettacolare implosione stellare di una gigante rossa, una cosa mai accaduta nella storia dell’astronomia...questa è la prima volta che una stella, una stella di prima grandezza nel pieno del suo splendore all’improvviso e senza alcun segnale esplode violentemente in una supernova di cento milioni di gradi e poi scompare. Un processo che di solito richiede molte migliaia di anni. A che cosa può essere imputata questa notevole perdita?
(La lezione finisce. Liz raggiunge Max nel corridoio)
LIZ: Ehi. Strana la storia di quella stella, eh? Quasi triste. E’…è difficile accettare l’idea che un Astro così luminoso possa spegnersi.
MAX: Però è successo.
(Max si allontana)

(A New York, Rath, Lonnie e Ava rubano una macchina. Lonnie con i suoi poteri cambia la targa trasformandola in una del New Mexico. Zan non è più con loro)
RATH: Niente male questo catorcio! Non vedo l’ora di lasciare la città. Qui dice 120 miglia, ma ne fa anche 130.
AVA: Eravamo una famiglia. Noi quattro.
LONNIE: Le cose cambiano.
RATH: E togliti di mezzo!!
AVA: Era tuo fratello, Lonnie.
LONNIE: E’ vero. Zan era mio fratello. Rath il mio amante. Ma tu chi sei? Perché respiri, vivi e stai su questa macchina? Te lo dico io. Tu sei qui perché ti voglio bene. Non lo trovi carino?

(All’ UFO Center, Brody sta lavorando sul suo computer. Entra Max)
MAX: Ciao. BRODY: Max. Sei arrivato! E’ tutto il giorno che ti aspetto per raccontartelo. Guarda, c’è attività...su questa costa occidentale e poi anche in questa zona.
MAX: New York?
BRODY: Uh-huh. Vedi dove lampeggia? E’ chiaramente una segnale. Qualcosa o qualcuno cerca di stabilire un contatto. Ora voglio caricare alcuni programmi per vedere se c’è qualche relazione con i precedenti segnali, forse riuscirò a trovare...
(L’ orologio-agenda di Brody suona)
BRODY: E’ ora di cena.
MAX: Non ho fame.
BRODY: Oh, beh...va a fare un giro, fa una pausa. Va!
MAX: Ma sono appena arrivato....
BRODY: Vai, vai, vai, vai, vai!

(Al Crashdown)
MARIA: E mettici molto formaggio. I ragazzi adorano il formaggio.
MICHAEL: Sì, lo so.
MARIA: Dimenticavo, ha telefonato Max. Ha detto che sabato sera vuole vederci tutti quanti.
MICHAEL: Mmh…no io non ce la faccio.
MARIA: Sul serio?
MICHAEL: Sì. Ho un impegno. Non ci posso rinunciare.
MARIA: Oh...che idea gentile…
MICHAEL: Gentile? E’ una finale di motocross.
MARIA: Che cosa? Senti carino non ti ricordi che sabato sera canto in quel nuovo teatro vicino al museo?
MICHAEL: Sì. Ma ti ho già sentita cantare. Che problema c’è?
(Maria afferra il panino e lo porta all’ UFO Center. Dove Brody si sta aggiustando i capelli)
BRODY: Ciao.
MARIA: Ecco il tuo panino. Senza maionese.
BRODY: Ti ringrazio tanto.
MARIA: Vuoi controllare se c’è il formaggio?
BRODY: No...no. Sembra che non ci sia.
MARIA: Non ci posso credere! Questo è assurdo…è pazzesco!
BRODY: Per me va bene lo stesso.
MARIA: No. No, non va bene per niente. Tu hai ordinato una cosa e devono darti quello che hai ordinato. Questo è mancanza di rispetto, ecco cos’è!
BRODY: E’...è soltanto una sottiletta…
MARIA: No, non è soltanto una sottiletta.
BRODY: E’ una sciocchezza, una piccola cosa...
MARIA: Sì. Lo so che è una piccola cosa. Per questo chi non si ricorda neanche una sottiletta non è degno di vivere!
BRODY: Accidenti. Vedo che prendi molto sul serio il tuo lavoro.
MARIA: Questo è vero…tieni, riprenditi i tuoi soldi. Quello lo offre la casa.
BRODY: In tal caso lascia che ti dia almeno la mancia. Tieni.
MARIA: Non sei tenuto a farlo, ma ti ringrazio.
(Maria se ne va)
BRODY: Bene, uh, cosa ne pensi del nuovo Presidente?

(Nella macchina Rath, Lonnie e Ava stanno continuando il loro viaggio)
RATH: Che cosa hai, Ava? Sono due giorni che non apri bocca.
AVA: Avevi detto che voi gli avreste fatto cambiare idea circa il summit. Invece...
RATH: Non ci siamo riusciti, così abbiamo dovuto trovare una soluzione, ok?
AVA: Lui era il capo, Rath!
RATH: Zan poteva governare un pianeta ma non voleva trattare, stiamo meglio senza di lui.
AVA: E come facciamo a sapere...che questo altro Zan si comporterà in modo diverso?
LONNIE: Max. Si chiama Max Evans. Come si comporterà? Non lo sappiamo. Dobbiamo agire d’astuzia se vogliamo andare al summit.
RATH: Non vogliono incontrarsi solo con noi. Vogliono il re. Quindi non dobbiamo fare altro che portarlo al summit e dopo penseremo al resto.

(Max sta facendo un giro sulla jeep e vede Isabel fare jogging lungo la strada)
MAX: Dobbiamo parlare.
ISABEL: Ancora un giro.
MAX: Da cosa stai scappando?
ISABEL: Cerco solo di tenermi in forma.
MAX: Da quando in qua? Il Massimo del tuo esercizio è salire in ascensore.
ISABEL: Le cose cambiano.
MAX: Bene. Ci vediamo dopo. Vilandra. Tu sei Vilandra? C’è sempre stato un legame speciale fra di noi. Fin da quando siamo usciti dal bozzolo. Io e te dobbiamo essere sinceri l’uno con l’altra.
ISABEL: Mi dispiace, Max.
(Isabel si allontana dalla macchina e continua a fare jogging)

(Intanto la macchina con i tre a bordo entra nei confini della città di Roswell)
AVA: E loro perché non sono stati invitati al summit?
LONNIE: Perché siamo gli unici a sapere che esiste un altro gruppo. Inoltre quelli vivono in un posto sperduto chissà dove…
(Rath sfreccia davanti alla macchina della polizia, guidata dallo Sceriffo Valenti. Lui accende i lampeggianti e li fa accostare)
RATH: Dannazione! La polizia.
LONNIE: Niente panico.
RATH: Sta tranquilla, me lo cucino io.
(Lo Sceriffo Valenti parcheggia dietro di loro e cammina fino al finestrino. Rath si prepara ad affrontarlo)
SCERIFFO: Patente e libretto. Michael?
(Lonnie blocca la mano di Rath pronto a colpirlo)
SCERIFFO: Ah ah ah ah ah! Che mi venga un colpo! Ma come diavolo vi siete conciati?
LONNIE: In effetti, noi stiamo andando ad una festa in costume. Il tema è New York.
SCERIFFO: Sembrate scesi da un altro pianeta. Una volta tanto. Dove avete preso la macchina?
LONNIE: Ce l’ hanno prestata, uh, sceriffo…(guarda la targhetta di riconoscimento)...Valenti.
SCERIFFO: Sentite andateci piano con l’acceleratore. Non occorre che attiriate ancora di più l’attenzione su di voi. Soprattutto dopo quello che è successo di recente.
RATH: Promesso! Certo. Stia tranquillo, signore.
SCERIFFO: Dov’è tuo fratello?
LONNIE: Veramente stavamo andando a prenderlo ma non ci siamo fermati perchè lì c’era un’auto con delle persone molto strane.
SCERIFFO: Cosa volete dire?
RATH: Ecco...cacciatore di alieni.
LONNIE: Già. Avevamo la sensazione di essere osservati. Perché non da un’occhiata, così controlla se ci sono ancora.
SCERIFFO: D’accordo. Ho un’idea migliore. Voi seguitemi, se è tutto tranquillo vi faccio segno dall’auto.
LONNIE: Fantastico. Grazie sceriffo. Lei è un mito!
SCERIFFO: Ah ah ah ah.

(Al Crashdown, Max sta studiando. Liz si avvicina al suo tavolo)
LIZ: La cucina sta per chiudere, vuoi qualcos’altro?
MAX: No, grazie.
(Max chiude il libro e tira fuori i soldi per pagare)
LIZ: Odio questo fatto. Io odio il fatto di non poter stare neanche vicini. Prima che mi trovassi a letto con Kyle...noi eravamo amici. Parlavamo. Ridevamo. E non capisco per quale motivo non possiamo tornare ad esserlo.
MAX: Non si può. Non ci riesco. Ho bisogno di…di tempo.
LIZ: D’accordo. Questo lo capisco. Sul serio. E sarà come vuoi. Ti chiedo solo...ti chiedo solo di non odiarmi.
(Max si alza e se ne va)

(La scena ritorna sui quattro alieni di NY. Lo Sceriffo Valenti li ha condotti a casa degli Evans) RATH: (fischia) Tutta vita da queste parti. LONNIE: Te lo immagini dover vivere qui?
RATH: Che vomito! Meglio il suicidio.
LONNIE: Diamo un’occhiata agli interessi del nostro Mr. Max. (rivolgendosi ad Ava) Tu resta qui e fa la guardia!
(Ava si siede sul cofano per controllare la strada. Rath e Lonnie si arrampicano attraverso la finestra di Max)
LONNIE: Te l’avevo detto, è un perfetto idiota.
RATH: Guarda questa maglia. Ma non è possibile. Dove compra questa roba...al mercato dell’usato?
LONNIE: Forse qui credono che sia alla moda.
RATH: Già!
LONNIE: Oh, cavolo! Da un’occhiata qui…lavora al museo degli UFO.
RATH: No!
LONNIE: Sì.
RATH: Oh! Guarda qui.
LONNIE: Ah. Questa deve essere la sua donna. Dove l’hai trovata?
RATH: Nel cassetto dei calzini.
LONNIE: "A Max. Con eterno amore. Liz."
RATH: Liiiiz...
LONNIE: Insignificante e slavata.
RATH: So io che le farei.
LONNIE: D’accordo. Fa quello che vuoi ma non ucciderla. Siamo qui per una cosa importante, non rovinare tutto!

(Il signor Evans sta cercando Max e bussa alla sua porta. Rath si getta a terra e si nasconde dietro il letto)
SIG. EVANS: Max?
(Appena entra nella stanza e vede Lonnie rimane pietrificato)
SIG. EVANS: Isabel?
LONNIE: Ehi...Papà.
SIG. EVANS: Come ti sei conciata? Sembri una di quelle...quelle che si vedono in tv. Quelle dei Queen Latisha.
LONNIE: Queen Latifah.
SIG. EVANS: Dimmi che non è un tatuaggio.
LONNIE: Tranquillo, va via con acqua e sapone. Ah ah ah. Ok. No, no...d’accordo ti dico la verità. Io non sono Isabel.
SIG. EVANS: Non lo sei?
LONNIE: No. Io sono...Giulietta. La scuola sta mettendo in scena una versione rock di Giulietta e Romeo, e io...
SIG. EVANS: …così tu sarai Giulietta? E’ fantastico, tesoro! Oh ah ah! Il profumo del cerone. Gli applausi. So cosa vuol dire, anch’io ho fatto teatro al liceo.
LONNIE: Sei un mito papà.
SIG. EVANS: Mi hai dato una notizia fantastica. Sono tanto contento che tu ti sia creata degli interessi, tesoro... Se lo facesse anche tuo fratello.
LONNIE: Max? Sì, sembra così...
SIG. EVANS: Nervoso. Sono preoccupato per lui. Non lo aiuta neanche la terapia...anche se è evidente che ha aiutato te.
LONNIE: Sì certo. Ma lui mi sta aiutando molto a trovare me stessa.
SIG. EVANS: Senti una cosa...che ne diresti se noi tre facessimo una seduta insieme per risolvere quello che sta succedendo tra voi due.
LONNIE: Credevo non l’avessi notato.
SIG. EVANS: Le porte che sbattono? I lunghi silenzi quando siamo a tavola? Non vi avevo mai visti così ai ferri corti.
LONNIE: Sì, vorrei capire che succede.
SIG. EVANS: Promettimi che ci penserai? Una seduta a tre.
(Lonnie annuisce)

(Il signor Evans si avvicina per darle un bacio ma poi ci ripensa e esce. Rath viene fuori dal suo nascondiglio)
SIG. EVANS: Ah. Oh. Ciao.
LONNIE: Sì, certo…uno strizza cervelli, ma quanto sarà suonato?
RATH: Così Max è fuori di testa...Può esserci utile.
(Riguardano la fotografia di Liz)
RATH: "Love, Liz". Mmmm.

(Maria ritorna all’ UFO Center)
MARIA: E questo che cos’è?
BRODY: La mancia.
MARIA: Una mancia di 100 dollari? Perchè?
BRODY: Devo essere sincero? C’è la faccia di Franklin. Io lo trovo veramente irresistibile. Se vuoi posso cambiartelo con 5 Andrew Jacksons, fa lo stesso. Ma guarda bene. Osserva I suoi capelli, lunghi, folti, un pò alla Elvis Presley. E guarda che basette...
MARIA: E’ evidente che tu hai parecchi soldi. Non so cosa ti sei messo in testa, però Maria De Luca, la sottoscritta non è in vendita. Beh…certo che per mille…no. No! Neanche per un mucchio di soldi!
BRODY: Che ne dici di una cena?
MARIA: Mi hai chiesto di uscire con te?
BRODY: No! No, nel modo più assoluto.
MARIA: Oh...
BRODY: Però pensavo che la prossima volta che mi porti un panino potresti portarne uno anche per te, senza metterlo sul mio conto, anche se ho tanti soldi, te lo paghi da sola così ufficialmente non sembrerebbe un appuntamento. E poi ti siedi qui a mangiarlo insieme a me e mi tieni compagnia perché mi vedi tanto solo. Che cosa ne dici?
MARIA: Ecco io….dico che sei un ragazzo strano.
BRODY: Qualche volta sì....

(Liz sta leggendo un libro nel corridoio della scuola vicino agli armadietti, sullo sfondo si vede arrivare Rath)
RATH: Che cos’hai? Sembri nervosa.
LIZ: Scusami? Sto...oh, accidenti, Michael! Ma come ti sei conciato?
RATH: Che ne diresti di un bacio avvitato?
LIZ: Un bacio avvitato…eh…sì....
RATH: Ci sono tante variazioni sul tema, huh? (le mostra la lingua)
LIZ: Smettila! Non sei divertente! Che cosa ti succede oggi?
RATH: Beh…visto che Max non è in giro pensavo che noi, uh...
LIZ: Senti, smettila, per favore…
RATH: Ah…mi hai convinto. Volevo...volevo solo vedere se ti andava...ti andava l’idea di…
LIZ: No.
RATH: No, eh…
LIZ: Te lo puoi scordare, chiaro?
RATH: Chiarissimo.
(Liz si incammina. Rath la afferra e la bacia sulle labbra)
LIZ: Uhhh. Ma sei impazzito?
(Liz corre via dal corridoio)
RATH: Mitico!

(Sabato sera, all’ UFO Center, Max sta spiegando agli altri ciò a cui ha pensato nei giorni passati)
MAX: Penso che i segnali che ha captato Brody siano collegati alla morte di quella stella e…
MICHAEL: E hai convocato tutti noi a una riunione d’emergenza soltanto per parlarci di quella stupida stella?
MAX: Potrebbe voler dire qualcosa. E’...è una cosa…una cosa che mi assilla.
MARIA: Ho dovuto annullare la mia performance, Max.
MAX: E’ meglio prepararci per la prossima sfida, sento che è molto vicina.
(Ava, Rath, e Lonnie spiano gli altri da dietro una grata)
AVA: E’ lui...
LONNIE: Lo vedo e capisco anche perchè la sua ragazza lo ha piantato.
RATH: Sono dei poveri diavoli.
LONNIE: Non capisco perchè abbiano raccontato agli umani I loro segreti. Perché questa riunione?
RATH: Già…
(Alex entra e li interrompe)
ALEX: Ehi, scusate il ritardo ragazzi.
(Alex scoppia in una risata dopo aver visto Michael, Isabel, e Tess con gli abiti punk)
ALEX: Sull’invito non c’era scritto che si doveva venire mascherati alla riunione. Oh. Non e in tema per Halloween, e forse nemmeno per il carnevale direi, qual è la ragione? Andiamo per caso al talk show di Ricki Lake?
(Alex sbircia attraverso la grata e scorge i veri Michael, Isabel, e Tess in piedi vicino a Max, Maria, e Liz nella stanza di sotto. Si accorge che c’è qualcosa di diverso nelle persone che gli stanno di fronte)
ALEX: Ritiro la domanda. Uh, non occorre una ragione speciale per mascherarsi, giusto ragazzi? Beh...arrivederci comunque…
(Alex scappa via e scende di sotto per raggiungere i suoi veri amici)
MAX: Alex. Sei in ritardo.
ALEX: Uh...um...uh.
(Alex indica le scale. Dove appaiono Rath, Lonnie, and Ava)
RATH: Salve ragazzi!
(Rath, Lonnie e Ava scendono le scale e le due squadre si fronteggiano con lo stupore della squadra di Roswell)
MARIA: Questa sì che è bella.
MAX: E voi chi siete?
LONNIE: Siamo voi.
ISABEL: Scusate ma che succede?
MICHAEL: Sono le nostre copie.
LONNIE: Sì certo capisco che può essere uno shock, sarei sconvolta anch’io.
ISABEL: Come può essere?
MICHAEL: Otto. I bozzoli in origine erano otto.
RATH: Allora lo sapevi?
MICHAEL: Sì…io...questo lo abbiamo scoperto solo di recente, però non sapevo che eravate come noi.
MAX: Sappiamo solo che in origine erano otto. Ma non sappiamo cosa sia accaduto agli altri.
LONNIE: Finirono New York.
MAX: New York?
RATH: La grande mela. Il centro dell’universo. Tanti grattacieli.
LIZ: Um...però voi siete solo tre.
LONNIE: C’era anche il quarto. L’abbiamo perso.
AVA: Il suo nome era...Zan.
MAX: Io sono Max.
ISABEL: Come avete perso il vostro Max?
RATH: E’ morto in uno stupido incidente. E’ assurdo, con tutti I suoi poteri, le su capacità, morire così per un incidente stradale. Per una sciocchezza. Io sono Rath.
LONNIE: Lonnie.
ISABEL: Isabel.
AVA: Io sono Ava.
TESS: Tess.
MAX: Il suo nome è Michael, e questi sono I nostri amici: Alex, Maria, e Liz.
LIZ: Uh, ci conosciamo.
RATH: Mi devio scusare Liz. Volevo vedere come funzionava qui da voi. Sta bollendo qualcosa...qualcosa che riguarda tutti noi. Ti posso parlare…in privato?
(Rath e Max vanno in un’ altra stanza per parlare)
RATH: Tu gli somigli molto.
MAX: Parli di…Zan?
RATH: Sì. Ecco sai...insomma ci hanno contattati. I rappresentanti della confederazione, vogliono incontrarsi con noi per poter discutere.
MAX: La confederazione?
RATH: Il nostro sistema stellare. La patria. Senti le famiglie reali dei cinque pianeti vogliono fare quest’incontro al vertice. Non conosco tutti i dettagli ma…ma so che riguarda la pace. Zan voleva andarci per rappresentare la nostra famiglia...e ora abbiamo bisogno di te.
MAX: Di me?
RATH: Sì, Zan è morto, devi essere tu il re.
MAX: Perché hanno contattato voi e non noi?
RATH: Perché loro non sapevano che qui ci sono due gruppi.

(Intanto nell’area principale dell’ UFO Center, Michael sta facendo alcune domande a Lonnie)
MICHAEL: Come mai due gruppi?
LONNIE: Sai, prima ne hanno fatto uno che non è andato molto bene, così…ne hanno fatto un altro.
MICHAEL: Allora voi siete quelli difettosi.
LONNIE: A dire la verità I difettosi siete voi. Troppo umani. Senza offesa. Quando ci hanno mandati qui, c’era la Guerra in atto e noi eravamo l’unica possibilità di sopravvivenza. Così hanno lasciato I due gruppi, sai, per sicurezza.

(Nel frattempo da Max e Rath)
MAX: Andavate d’accordo…tu e Zan?
RATH: Oh, Noi due eravamo come fratelli, amico. Per tutta la vita ho preso esempio da lui...volevo essere in gamba come lui, e...e poi un giorno…bam!
(Nella parte principale dell’ UFO Center, gli altri iniziano a conoscersi l’un l’altro)
ISABEL: Allora...Lonnie…è il diminutivo di Vilandra?
LONNIE: Esatto. Tu sai di Vilandra?
ISABEL: Ne ho sentito parlare.
LONNIE: Che cosa sai?
ISABEL: Che cosa sai tu?
LONNIE: Ha tradito la famiglia...ha portato la casa alla rovina...e in fine ha fatto uccidere tutti. E’ stata dura tenermelo dentro per tanti anni. Non ne hai idea.
ISABEL: Sì, lo so.
LONNIE: Non lo hai detto a Max? Eppure sembrate tanto amici.
ISABEL: Sì…volevo farlo ma, il fatto è che io per prima non volevo crederci...e l’idea di dirgli tutto…
LONNIE: Sta tranquilla, questo sarà il nostro piccolo segreto.
ALEX: Ragazze, una bibita fresca?
LONNIE: Niente roba gassata per adesso. Dopo forse.

(Intanto nell’altra stanza, Max e Rath continuano la loro conversazione privata)
MAX: Non so neanche perché c’è questa guerra!
RATH: Sappiamo che è per noi...i quattro reali originali. Su c’è stata una specie di rivoluzione, loro sono stati uccisi e mandati sulla terra per rinascere. Da allora quella è stata una zona di Guerra e ora vogliono la pace. So che non sei Zan, e che non è giusto scaricare su di te questa responsabilità, ma per lumiera molto importante. Vedeva la pace e la possibilità di fare qualcosa di utile. Tutto qui.
MAX: Io non sono Zan.
RATH: Non preoccuparti. Io starò lì con te. Ma senza di te...non ci sarà il summit e non ci sarà la pace. Milioni di vite sono in pericolo Max. E tu li puoi salvare.

(Una volta usciti dalla stanza Max parla del da farsi con Isabel, Michael, e Tess mentre Rath raggiunge Lonnie e Ava)
MAX: Bene eccoci qui.
ISABEL: E loro sono lì.
MICHAEL: Credevo di aver già visto tutto.
MAX: Vogliono che vada a New York ad un incontro al vertice.
MICHAEL: Solo tu? Noi non siamo invitati?
MAX: Gli ho già detto di no.

(Rath e Lonnie stanno discutendo su come si stanno mettendo le cose)
RATH: Dobbiamo lavorarcelo un pò. E’ testardo proprio come Zan.
LONNIE: Non abbiamo molto tempo.
RATH: Non impicciarti. Ci penso io.
LONNIE: Come hai fatto con Zan? Non puoi rovinare tutto, Rath. Se non va a quel summit, noi resteremo bloccati su questo pianeta per il resto della vita.

(In un’altra stanza dell’ UFO Center, Liz e Maria stanno parlando)
MARIA: Allora, vediamo se ho capito bene. Ieri il duplicato di Michael ti ha baciata e tu non volevi dirmi un fatto così importante? Ma che amica sei? LIZ: No, no,,,io volevo dirtelo, solo che non ce l’ho fatta...
MARIA: Oh, certo si tratta di Michael, sono le sue labbra, non c’è niente di strano se mi bacia.
LIZ: Maria, quello non è Michael!
MARIA: Ma in quel momento non lo sapevi!
LIZ: Falla finita…eh? Mi dispiace. Senti, posso...posso parlarti un secondo?
(Maria annuisce)
LIZ: Senti. Una cosa del genere è capitata con Kyle, ma è come se non fosse successa, e…e non posso dire a Max quello che non ho fatto. Ma non posso dirlo neanche a te quindi non chiedermi di spiegartelo. Ma…beh...il fatto è che io mi sento stupida a parlare di questo.
MARIA: Ti rendi conto che quello che hai appena detto non ha assolutamente senso?
ALEX: Ehi, per quanto tempo ho dormito?
(Si sente il rumore della porta principale che si apre, qualcuno sta entrando nell’UFO Center)
MAX: Le 7:30.
ISABEL: Del mattino?
(Compare Brody in cima alle scale e Rath, Lonnie e Ava si preparano ad attaccare)
MAX: Lui è solo il mio capo. Nascondetevi.
BRODY: Si può sapere che sta succedendo?
MAX: Buon giorno.
BRODY: Avete organizzato una festa? Strano che il padrone di casa non sia stato invitato?
(Rath esce fuori dal suo nascondiglio e si ferma accanto a Michael)
BRODY: E tu chi sei?
MICHAEL: Uh, Brody, lui è il mio gemello…Bob.
BRODY: Non sapevo avessi un fratello.
RATH: Vivo a New York.
BRODY: Ah, Ora capisco quei capelli. Mi spiegate che cosa state facendo qui?
MAX: Beh…
(Maria entra nella stanza e si dirige verso Brody)
MARIA: Ciao.
BRODY: Ciao!
MARIA: Um...Ricordi quell’invito a cena?
BRODY: Uh-huh.
MARIA: Beh, che ne dici di cominciare con la colazione?
BRODY: Consideratevi a casa vostra.
(Maria prende sotto braccio Brody e così escono insieme)
RATH: Vuoi che lo faccia fuori?
MICHAEL: Ne riparleremo in seguito.

(Al Crashdown, Brody e Maria stanno facendo colazione insieme)
BRODY: Tu credi in Dio?
MARIA: Non è un pò presto per discutere di queste cose?
BRODY: Sì, hai ragione.
MARIA: Non fa niente…va bene…va bene...la mia risposta è forse. E tu?
BRODY: Una volta ci credevo. In fondo anche adesso. Però ci sono tantissime cose che non mi so spiegare.
MARIA: Quali?
BRODY: Negli…alieni tu ci credi?
MARIA: Certo! Esco con uno di loro! Scherzavo. Ci credo, sì.
BRODY: Io invece non scherzo. Una volta ho avuto un’esperienza...
MARIA: Oh, giusto. Il tuo rapimento!
BRODY: Come lo sai? Te l’ha detto Max per caso?
MARIA: No…no, ho dato solo…un’occhiatina ai tuoi precedenti. Insomma, bell’uomo...multi-milionario...compra centro UFO. E questo mi ha incuriosita. Così...ho fatto delle ricerche su internet e...
BRODY: E hai scoperto che sono un pazzo.
MARIA: Ah ah ah.
BRODY: Ho la sensazione che stia per succedere ancora.
MARIA: Perchè?
BRODY: Beh, ecco capitano delle cose...piccoli vuoti di memoria, strani sogni che la mattina non riesco a ricordare. Proprio come è accaduto quella volta. Dopo sono sparito all’improvviso per un paio di giorni, non mi è successo niente. Sono solo stato rapito.
MARIA: Sì, certo.
BRODY: Tutto qui? Non hai altro da dire? Nessun "Sono sicura che non accadrà di nuovo, Brody." "Sono tutte fantasie, Brody."?
MARIA: No, no, vivendo qui a Roswell ho imparato che qualsiasi cosa è possibile.

(I tre alieni di New York stanno discutendo in disparte sul da farsi)
AVA: Non cambierà mai idea.
LONNIE: Non mi interessa. Verrà a New York in un modo o nell’altro.
AVA: Che cosa vorresti dire?
LONNIE: Davvero lo vuoi sapere?
AVA: Preferisco starne fuori.
(Ava si alza e lascia da soli Rath e Lonnie)
RATH: Quella ragazza sta diventando un problema.
LONNIE: Sta tranquillo. Max verrà con noi. Te lo garantisco io.

(Max sta leggendo un libro alla scrivania di camera sua quando Lonnie entra nella sua stanza)
MAX: Che cosa fai qui?
LONNIE: Dovevo vederti.
MAX: E’ pericoloso.
LONNIE: Ho un peso da togliermi, una cosa che a Zan non ho mai detto, e adesso è troppo tardi, così ho pensato che se lo dico a te non ci penserò mai più.
MAX: Di che si tratta?
LONNIE: Voglio chiedere scusa.
MAX: Per che cosa?
LONNIE: Per averti tradito. Max, tu sei mai stato così innamorato da fare qualsiasi follia? Nel nostro pianeta Vilandra...io...Isabel...insomma le persone che eravamo...amavamo un ragazzo di nome Kivar. Ti abbiamo venduto, amico. Le nostre mani sono insanguinate. Abbiamo fatto uccidere tutti. Vilandra era, uh…Benedict Arnold.
MAX: Ma tu non sei Vilandra. E non lo è neanche Isabel.
LONNIE: No tecnicamente, no. Ma lei è come...un demone che si agita dentro di me. Succede anche a lei, me lo ha detto la sera che ci siamo conosciute.
MAX: Isabel non mi tradirebbe mai.
LONNIE: No di certo. Come io non avrei mai ingannato Zan. Sono contenta che lei sia stata sincera con te. Sei fortunate ad avere una sorella così affezionata. Se lo fossimo stati anche io e Zan...

(Si vede Isabel uscire da un vicolo. Max la sta aspettando per affrontarla)
MAX: Mi hai mentito su Vilandra.
ISABEL: Non so di cosa...
MAX: Chiudi la bocca! Lei ha tradito me...e Michael e Tess e nostra madre...Tutto il pianeta!
ISABEL: Te l’ha detto Lonnie? E’ stata lei a dirtelo?
MAX: Si è preoccupata di venire a scusarsi con me. L’ho dovuto sapere da un’estranea! E invece la mia stessa sorella...
ISABEL: Falla finita! Max, d’accordo, d’accordo, adesso lo sai, ero stanca di tenere il segreto, stanca di preoccuparmi di non deludere te, il grande sovrano.
MAX: Mi fidavo di te.
ISABEL: Io non ho fatto niente! Io non ho fatto niente, e non starò qui a farmi accusare di qualcosa che ha fatto un’altra persona in un’altra vita in un altro tempo! Lo trovo assolutamente irrilevante!
MAX: Se era così irrilevante perchè non me l’hai detto?
ISABEL: Perché?! Ho la mia vita e non posso viverla liberamente se sono sempre occupata a dovermi confrontare di continuo con te! Doverti sempre dimostrare che non ti tradirei! E’ estenuante vivere così!
MAX: Non ti ho mai chiesto di dimostrarmelo.
ISABEL: Sì, l’hai fatto. Tratti tutti come se fossero di tua proprietà! Io non appartengo a te, Max. Mettitelo in testa!
MAX: Ho la sensazione di non conoscerti.
ISABEL: E come potresti? Tu pensi soltanto a te stesso. E a Liz Parker, è chiaro. Forse alla fine avrai quello che ti meriti...un giorno ti guarderai allo specchio e scoprirai che non sei affatto un re! Vedrai soltanto l’immagine di un ragazzo egocentrico ed egoista!
(Max perde il controllo e afferra Isabel per un braccio, compare Michael e lo blocca)
MICHAEL: Ehi, Che vorresti fare?
MAX: Me ne vado a New York.
MICHAEL: Questa è la peggior cosa che tu potresti fare, Max.
MAX: Se la pensi così allora è la cosa più giusta da fare.
MICHAEL: Allora vai! Corri! Va con loro!
(Max se ne va. Isabel piange sulla spalla di Michael che la consola)
ISABEL: Non so cosa gli è preso. Si è arrabbiato con me.
MICHAEL: Sta tranquilla. Si risolverà tutto.
ISABEL: Lo so.
(Si vedono Isabel e Michael che si ritrasformano in Rath e Lonnie e si capisce che stavano impersonando Michael e Isabel per manipolare Max)
RATH: Quali sono le novità, eh?

(Nella sua camera Liz è distesa sul letto e guarda le fotografie sue e di Max. Ad un tratto bussano alla finestra. E’ Max)
LIZ: Ciao.
MAX: Hai detto che...volevi che fossimo amici...io c’ho pensato a lungo. E...ho capito che...per adesso non posso essere tuo amico...perchè sono ancora legato a te... A quello che ci univa. Così...ho deciso di dare un taglio netto. Tieni.
(Max da a Liz una scatolina che contiene un coltellino con sopra l’incisone “Max & Liz 4 ever”)
LIZ: Max, questo è tuo. Te l’ho regalato il Natale scorso, ricordi?
MAX: Te lo restituisco. Voglio andare a New York con Rath e Lonnie e...e Tess...per il summit.
LIZ: Pensi di tornare?
MAX: Non lo so. Non sono in grado di dirtelo.
LIZ: Aspetta, um, Max...um...senti...quando sarai al summit, pensa al Granilith, d’accordo? E’ importante, e sarebbe pericoloso se cadesse nelle mani delle persone sbagliate.
MAX: Di cosa stai parlando? Che cosa sai tu del Granilith?
LIZ: Oh...questo non te lo so dire. Ma so che è così e...ti prego, Max. Fidati di me.
MAX: Credo sia questo il problema, Liz.
(Max esce dalla finestra.)

(Ava, Rath, and Lonnie stanno aspettando vicino alla macchina. Ava è molto nervosa. Arrivano Max e Tess. Mentre tutti stanno per salire in macchina Ava ha un flashback di quando Zan è morto. Si vede la scena dell’inizio dell’episodio mentre i quattro di New York camminano per la strada. Lonnie fa cadere al palla e Zan si piega per raccoglierla ma viene spinto in mezzo alla strada da Rath mentre sopraggiunge un furgone. Poi si vedere Rath che con i suoi poteri fa aumentare la velocità del furgone finchè il veicolo non prende in pieno Zan)
AVA: Troppo stretto. Qui non c’è posto per me. Ci si vede.
RATH: Ma sei impazzita?
AVA: Non vengo.
LONNIE: Non fare l’idiota, vuoi stare in questo deserto?
RATH: Ehi...ora sali nell’auto.
(Ava si allontana dalla macchina, Rath la segue con fare minaccioso e la raggiunge e la afferra)
RATH: Sali altrimenti io…
AVA: Tu cosa? Ucciderai anche me?
MAX: Ehi! Ma…ma che cosa succede qui?
RATH: Eh... Pensavi che volessi ucciderla? No…vuoi restare qui? Allora restaci. Non è un problema. Tutto risolto…si va a New York.
(Ava si allontana. L’episodio si conclude con Max, Tess, Rath, e Lonnie che salgono in macchina e sfrecciano verso New York)


Trascrizione realizzata da Julian


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