Il mondo dei doppiatori - Gli speciali

Sciopero del doppiaggio - Luglio 2003


Ecco il primo comunicato delle organizzazioni sindacali relativo all'inizio dello sciopero del mondo del doppiaggio (doppiatori, dialoghisti, direttori e assistenti).

Inoltriamo il comunicato delle organizzazioni sindacali relativo allo
STATO DI AGITAZIONE E SCIOPERO DEL SETTORE DOPPIAGGIO

L’Assemblea del Settore Doppiaggio, su proposta delle Segreterie Nazionali SAI-SLC-CGIL, FISTEL-CISL e UILCOM-UIL e della Commissione Doppiaggio, ha deciso, all’unanimità, di proclamare lo stato di agitazione della categoria e di indire lo sciopero dei professionisti del settore - Autori dei dialoghi, Direttori di doppiaggio, Attori doppiatori e Assistenti al doppiaggio - con le seguenti modalità:
- sospensione con effetto immediato delle prestazioni straordinarie: quarti turni; prestazioni al sabato, festivi e nella pausa di mezzogiorno - fino al 31 Luglio 2003;
- sciopero per le giornate di venerdì 27 e 30 Giugno;
- un ulteriore pacchetto di scioperi articolati pari a trenta turni da gestire di volta in volta su indicazione delle organizzazioni sindacali e della commissione doppiaggio entro il 31 luglio;
- Dialoghisti: in relazione agli scioperi di Venerdì e Lunedì, consegna dei dialoghi ritardata di due giorni lavorativi rispetto alle date di consegna previste e, analogamente, consegne posticipate in relazione a ulteriori giornate intere di sciopero. Ulteriori specificazioni saranno comunicate a cura dell’AIDAC.
Le ragioni delle iniziative sindacali trovano origine nel protrarsi del confronto senza che vi siano stati, in questi mesi di trattativa, apprezzabili avanzamenti del negoziato. Risulta una sostanziale indisponibilità delle nostre controparti ANICA, ALIED, Ed. Associati, UNITEC e UNICS ad aprire il confronto sulla impostazione della piattaforma sindacale presentata oramai da oltre tre mesi.
Esprimiamo la preoccupazione che il ritardo nell’effettiva apertura del confronto consegni il settore ad ulteriori processi di deregolamentazione indotti anche da comportamenti di larga parte della committenza non coerenti con gli impegni sottoscritti in relazione ai criteri di effettuazione delle “raccolte di offerta”.
Occorre perciò la pressione forte degli addetti del settore con la partecipazione alle azioni di sciopero perché il negoziato riprenda quanto prima possibile e affronti, attraverso la contrattazione, le questioni vere che riguardano il sistema delle regole e le garanzie che devono avere i professionisti del settore, il tutto finalizzato a salvaguardare la qualità di un lavoro e di un prodotto che è e rimane inequivocabilmente di elevato livello artistico.
Le iniziative di sciopero produrranno un disagio ai dipendenti delle società, ce ne scusiamo, ritenendo, comunque, che le tutele nel settore, per le quali ci battiamo, possano e debbano avere una ricaduta positiva su tutti gli addetti.

Roma, 26 Giugno 2003


Ecco un comunicato stampa dell'Associazione Italiana Dialoghisti e Adattatori Cinetelevisivi in occasione dello sciopero del luglio 2003.

Come già preannunciato, i professionisti del settore doppiaggio - Autori dell'adattamento, Direttori di doppiaggio, Attori doppiatori e Assistenti al doppiaggio – sono di nuovo scesi in sciopero.
In assenza, da parte dell’Anica e delle società di edizione, di qualsiasi segnale di volontà di riprendere le trattative, nella giornata del 3 luglio prossimo tutte le lavorazioni di doppiaggio saranno bloccate. Ulteriori azioni saranno decise dalle organizzazioni in base all’evolversi della situazione.
In una fase già critica del settore, mentre i lavoratori chiedono e propongono un sistema di regole che siano di garanzia non solo per la propria professionalità, ma per l’intera industria del cinema e dell’audiovisivo, per gli inserzionisti pubblicitari, e non ultimo per l’utenza, che ha diritto a un prodotto doppiato di qualità, la controparte ritiene, sconsideratamente, che l’unica misura possibile sia l’annullamento di quelle poche regole che hanno finora reso possibile la sopravvivenza del comparto.
Gli effetti a breve termine dello stato di agitazione - confermato fino al 31 luglio 2003 - saranno il mancato rispetto delle uscite previste per la prossima stagione cinematografica, con grave danno per la distribuzione e le sale, e uno stravolgimento dei palinsesti televisivi. Mentre, sul lungo periodo, la non disponibilità di fiction doppiata creerà seri danni all’emittenza televisiva, costringendo gli inserzionisti pubblicitari a spostare i propri investimenti su altri settori della comunicazione.
Unico dato positivo è che molto presto, oltre a fare esercizio di lettura con i sottotitoli, gli spettatori avranno finalmente il piacere di sentire le voci originali degli attori stranieri: da "Beautiful", ai cartoni animati, ai documentari di SuperQuark, fino all’ultimo thriller mozzafiato per il grande schermo.

Roma, 2 luglio 2003


Ecco un articolo tratto dal Corriere della Sera del 12 luglio 2003 in merito allo sciopero a singhiozzo.

Articolo


Ecco un nuovo comunicato stampa dell'Associazione Italiana Dialoghisti e Adattatori Cinetelevisivi in occasione dello sciopero.

TACE DI NUOVO IL DOPPIAGGIO - SCIOPERO dal 9 all’11 LUGLIO

I professionisti del settore doppiaggio - Autori dell'adattamento, Direttori di doppiaggio, Attori doppiatori e Assistenti al doppiaggio – sono di nuovo scesi in sciopero.
In seguito all’incontro odierno avuto con l’Anica e le società di edizione, le rappresentanze delle organizzazioni sindacali, facendo seguito al mandato assembleare hanno decretato lo sciopero per tutte le lavorazioni di doppiaggio dal 9 all’11 luglio, ferme restando ulteriori azioni che saranno decise dai lavoratori in base all’evolversi della situazione.
Mentre da una parte le imprese del settore chiedono la riapertura del tavolo negoziale, dall’altra l’Anica, che in teoria le rappresenta - contrariamente a quello che dovrebbe essere uno dei suoi obbiettivi, e cioè governare i rapporti contrattuali - conferma uno sconsiderato atteggiamento offensivo e dilatorio che di fatto impedisce il minimo avanzamento nella trattativa e che sta portando imprese e lavoratori in una situazione sempre più critica, di cui a fare le maggiori spese sanno, loro malgrado, l’esercizio cinematografico, la distribuzione home video e l’emittenza televisiva.
Alla luce di questo stato di cose e all’indomani della riconferma della guida dell’Anica (che come è noto è ormai fortemente ridimensionata dalla fuoriuscita dell’UNIVIDEO) ci domandiamo se il presidente Massaro, oltre a credere di fare una bella figura dichiarando sul suo giornale di esser riuscito a risparmiare il 40 per cento del costo previdenziale dei lavoratori dello spettacolo, sarà in grado di assumersi la responsabilità di condurre in porto un piccolo ma importante Contratto Nazionale come quello del doppiaggio, da cui dipende la sopravvivenza di un centinaio di imprese e di qualche migliaio di famiglie italiane.
Nel frattempo, per solidarietà con quei lavoratori dello spettacolo che non riusciranno ad andare degnamente in pensione grazie alle accennate decurtazioni dei versamenti contributivi, sono allo studio alcune azioni dimostrative che prevedono: l’adattamento e il doppiaggio di solo il 60 per cento delle parole da doppiare, l’uso di solo il 60 per cento delle lampade da parte dei direttori della fotografia, l’esecuzione di solo il 60 per cento dei carrelli da parte dei macchinisti, la realizzazione di scene ridotte del 40 per cento da parte degli scenografi, e così via. È così che si fa grande il Cinema italiano.

Roma, 8 luglio 2003


Ecco un successivo comunicato stampa dell'Associazione Italiana Dialoghisti e Adattatori Cinetelevisivi in occasione dello sciopero.

CONTINUA LO SCIOPERO DEL DOPPIAGGIO - STOP dal 15 al 17 LUGLIO

Non fanno passi avanti le trattative tra i professionisti del doppiaggio - Autori dell'adattamento, Direttori di doppiaggio, Attori doppiatori e Assistenti al doppiaggio - e le imprese di edizione.
Di fronte al persistere dell'atteggiamento arrogante e dilatorio dell'Anica - al tavolo in rappresentanza delle aziende di doppiaggio -, che si rifiuta perfino di stabilire una seria calendarizzazione degli incontri, le Organizzazioni sindacali e i lavoratori, riuniti in assemblea il 10 luglio, hanno deliberato altri tre giorni di sciopero, dal 15 al 17 luglio, fermo restando lo stato di agitazione, ossia la sospensione di tutte le prestazioni di lavoro straordinarie, di cui era stata provocatoriamente chiesta la cancellazione.
Il perdurare del blocco delle lavorazioni, cui i professionisti del doppiaggio sono costretti per rispondere alla mancanza di credibili segnali da parte delle imprese di invito a discutere concretamente di argomenti che dovrebbero essere di interesse comune, mette a serio rischio l'uscita dei film della prossima stagione cinematografica, tra cui quelli che saranno presentati a Venezia, oltre a costringere l'emittenza televisiva a variazioni dei palinsesti, sostituendo alle previste serie televisive repliche di vecchi programmi.
A fare le spese della situazione saranno, ben presto, i distributori, le reti televisive - che si troveranno in difficoltà con gli inserzionisti pubblicitari - e, naturalmente, gli spettatori.
Il costo complessivo per doppiare in Italia circa 300 film e qualche migliaio di ore di fiction è stato nel 2001 di poco più di 31 milioni di euro, circa lo stesso costo di un solo film medio statunitense, a fronte di incassi al botteghino che superano il mezzo miliardo di Euro, di proventi nel settore Home video entertainment, in fortissima ascesa grazie all'espansione del DVD, che superano i 600 milioni di Euro, e di un mercato pubblicitario relativo ai film e alla fiction che porta al sistema televisivo italiano ben oltre un miliardo e mezzo di Euro.
Quello che i lavoratori chiedono è una rapida definizione di regole certe e comuni che permettano il mantenimento della qualità delle opere doppiate e salvaguardino la loro dignità artistica e professionale, e che siano di garanzia per l'affermazione di un regime di sana e leale concorrenza della parte imprenditoriale.
Se pure stabilire queste regole facesse aumentare i costi del doppiaggio di qualche punto percentuale, ci si domanda se giova al sistema produttivo e distributivo mettere a rischio gli incassi di una stagione cinematografica o contratti pubblicitari di ben altra entità, pur di risparmiare qualche briciola.
Stupisce che siano soltanto i lavoratori a chiederselo.

Roma, 11 luglio 2003


Ecco un ultimo comunicato stampa dell'Associazione Italiana Dialoghisti e Adattatori Cinetelevisivi in occasione della sospensione dello sciopero.

SI RIAPRONO LE TRATTATIVE TRA LAVORATORI E IMPRESE - SOSPESO LO SCIOPERO DEL DOPPIAGGIO

La riapertura del tavolo delle trattative tra i professionisti del doppiaggio – autori dell'adattamento, direttori di doppiaggio, attori doppiatori e assistenti al doppiaggio – e le imprese di edizione ha convinto l’Assemblea dei lavoratori a sospendere lo sciopero a decorrere da oggi, 16 luglio, mantenendo però lo stato di agitazione, ossia la sospensione di tutte le prestazioni di lavoro straordinarie.
Il mutato atteggiamento dell’Anica e delle imprese apre nuove possibilità di dialogo sul merito del Contratto collettivo nazionale di lavoro che si va a rinnovare e sul necessario coinvolgimento nelle trattative della Committenza, cioè i distributori e le emittenti televisive. Finalmente, rimosse le pregiudiziali che impedivano l’avvio di qualunque trattativa, si andranno a discutere le regole necessarie a restituire a un settore da tempo in grave sofferenza, le condizioni per poter garantire un livello qualitativo adeguato a un lavoro di cui sembra si sottovaluti l’importanza e la delicatezza, in un’epoca che pure fa della comunicazione il proprio motore.
Autori, artisti e tecnici del doppiaggio sono coscienti della necessità di restituire al comparto la valenza artistica che un mercato senza regole gli ha sottratto, riducendolo a sub-industria.
E poiché una sub-industria non può che produrre sub-cultura, se i professionisti del settore non riusciranno a ottenere i tempi e i modi di lavoro adeguati a garantire il dovuto rispetto per le opere, gli autori e gli interpreti originari, non ci si dovrà meravigliare se il mercato, che già comincia ad emarginarli, li sostituirà definitivamente con avventizi a basso costo e la qualità del doppiaggio italiano – e con esso della lingua che parleremo tra qualche anno – farà gridare allo scandalo non solo i puristi, ma anche gli spettatori.
Perché ciò non avvenga, i lavoratori manterranno altissima la loro attenzione per tutta la durata delle trattative.

Roma, 16 luglio 2003


Lo sciopero è ripreso nel mese di febbraio 2004... cliccate qui per maggiori informazioni.


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