"The Company"

• TITOLO ITALIANO: "The Company"

• TITOLO ORIGINALE: "The Company"

• REGIA: Robert Altman

• SOGGETTO: Neve Campbell e Barbara Turner

• PRODUZIONE: USA / GERMANIA 2003

• DURATA: 112 minuti

• DOPPIAGGIO ITALIANO: ANGRISERVICES EDIZIONI
• DIALOGHI ITALIANI: FILIPPO OTTONI
• DIREZIONE DEL DOPPIAGGIO: FILIPPO OTTONI
• ASSISTENTE AL DOPPIAGGIO: DANIELA LOSAVIO

ALCUNE NOTE SUL FILM
a cura di Nicola Bianchi

• Il film è una tranche de vie, uno sguardo sulla vita quotidiana all'interno del Joffrey Ballet di Chicago. Interessante è il fatto che i personaggi fanno solo da contorno: sembra che le prove, i passi, le esercitazioni, le istruzioni dei coreografi e quant'altro contino più di loro, come se fossero la portata principale, mentre i personaggi solo un contorno. Certamente il filo conduttore è Ry, interpretata da Neve Campbell (autrice del soggetto), ragazza che di giorno si dedica anima e corpo alla danza e che di notte lavora come cameriera, ma la sua storia è soltanto suggerita ed accennata, così come la sua psicologia; molti sono, infatti, i punti che vengono taciuti, tra i quali il rapporto con la madre e la sua stessa storia d'amore, che viene soltanto "sbirciata". Così è anche per il deuteragonista, Alberto Antonelli, detto Mr. "A", il direttore artistico del Joffrey Ballet, interpretato da Malcom McDowell: il suo carattere è espresso solo dalle sue azioni, e al suo passato si accenna in una sola ed unica battuta.
  La "non descrizione" dei personaggi è funzionale al tipo di film che Altman sta girando. Usare i termini racconto e narrazione sono totalmente inadeguati per questa pellicola, che è quasi un documentario, un documentario leggermente drammatizzato, che ha per oggetto la danza. Non c'è traccia di storia, non c'è un vero e proprio inizio, non c'è una fine, solo il susseguirsi delle prove e delle esibizioni dei balletti. Questo è un fatto che può anche annoiare i non patiti per la danza e per le arti sceniche in generale, ma, di certo, chi vive di queste cose troverà in "The Company" infiniti motivi di interesse e lo annovererà tra i suoi oggetti di culto. Da antologia, infatti, la sequenza in cui una ballerina si rompe il tendine d'Achille e coreografie, luci e costumi sono veramente bellissimi e tutti da ammirare.
• Il regista Robert Altman è nato a Kansas City il 25 febbraio 1925. Quando nel 2002 ha ricevuto il Golden Globe per la regia di "Gosford Park" ha dichiarato che un grande regista è uno che lavora con grandi attori.
  I suoi sono film corali, che coinvolgono moltissimi personaggi ed infinite storie; da ricordare "M*A*S*H" ('69), "Nashville" ('75, per molti il suo capolavoro), "Un matrimonio" ('78), "America oggi" ('93), "Prêt-à-Porter" ('94).
  E' anche uno dei migliori a giocare con le regole dei generi hollywoodiani come ha dimostrato con "Images" ('72), che reinventa l'horror, e "I protagonisti" ('92), che distrugge e ricostruisce il giallo. Nel 1980 ha portato sullo schermo "Popeye - Braccio di Ferro" con Robin Williams, ottenendo, però, un terribile fiasco.

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