ALIAS Italia

ALIAS ITALIA: LE TRASCRIZIONI

EPISODIO 2.4

Trascrizione a cura di Alyssa.

Guida all'episodio "Passaggio" (1^ parte) (2.8): cliccate qui.

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N.B.: le battute in russo sono riportate in italiano, in corsivo verde, quelle in arabo sono anch’esse in italiano, in corsivo fucsia.

PASSAGGIO (1^ parte)

[Colline Los Angeles. Una strada deserta. Sark e Sydney guidano fianco a fianco finché non raggiungono uno spiazzo deserto; si fermano e scendono dalle rispettive macchine]
SARK: Sei qui per augurarmi buon lavoro? O hai paura che io dica a Sloane che hai cercato di ucciderlo?
SYDNEY: Sono qui per ricordarti una cosa che spero sia ovvia, ma forse sopravvaluto la tua intelligenza: se tu mi freghi, io frego te!
SARK: Sydney, se raccontassi a Sloane che tu volevi ucciderlo rivelerei anche il mio coinvolgimento! Guarda che non sarei mai arrivato fino in fondo, volevo solo la sua fiducia!
SYDNEY: Sai cosa penso? Che sei solo un cane che cerca un nuovo padrone!
SARK: Non aver paura Sydney, siamo colleghi adesso!
(Sydney si allontana)
SARK: Ci vediamo in ufficio!

[Magazzino abbandonato. Sydney incontra Jack]
SYDNEY: Sloane non collaborerebbe con Sark se non in cambio di qualcosa: tu hai idea di cosa cerchino?
SARK: Considerati i contatti allacciati nelle passate operazioni Sark gli può offrire di tutto!
Ma ciò che più mi preoccupa è che tua madre sapeva del nostro doppio gioco prima di consegnarsi, e può averlo detto a Sark!
SYDNEY: Lo scoprirò!
JACK: Prima però rifletti su una cosa: due mesi fa lei si è consegnata alla CIA; ieri Sark ha stretto un patto segreto con Sloane che lo ha portato dentro l’SD-6… tu credi sia solo una coincidenza?

[Sala riunioni dell’SD-6. Sono presenti Sloane, Sark, Sydney e Jack]
SLOANE: Il signor Sark la settimana scorsa si è consegnato a noi, e dopo un esauriente colloquio con McCollough abbiamo concluso che quest’uomo possa informazioni attendibili sufficienti a giustificare un patto di immunità in cambio della sua collaborazione.
DIXON: Signore… considero questa decisone un errore molto grave. Quest’uomo ha ucciso centinaia di persone per soldi, e noi non dovremmo creare il precedente di garantire immunità a un terrorista, a prescindere da cosa ci offra!
SLOANE: Comprendo la tua frustrazione, agente Dixon, ma questa collaborazione salverà più vite di quante Sark ne abbia spezzate.
SYDNEY: Io sono con Dixon!
SLOANE: Abbiamo elaborato una strategia per fugare i vostri timori: Jack…
JACK: Per preservare l’importanza di Sark come informatore i suoi contatti non devono sapere del suo accordo con noi. A partire da oggi, ogni volta che Sark lascerà questa sede, lo faremo seguire costantemente da una squadra della sicurezza, per essere certi che non vìoli il patto che ha stretto con noi.
(entra Marshall)
MARSHALL: Ahm... scusate il ritardo!
SLOANE: Marshall Flinkman, centro operativo tecnico.
MARSHALL: Salve, benvenuto, non mi uccida!
SARK: Sentite, io capisco che voialtri abbiate difficoltà a credere alle mie parole, ma vi assicuro: non ho alcun interesse a tradirvi; mi state offrendo l’opportunità della vita e io non intendo sprecarla.

[Cella. Sydney parla con Irina]
IRINA: Sloane e Sark hanno presentato così la loro collaborazione?
SYDNEY: Questa storia non piace a nessuno, ma ci credono tutti. Devo sapere se hai mai detto a Sark che sono un’infiltrata.
IRINA: Sydney, no.
SYDNEY: A Vaughn hai salvato la vita e io te ne sono grata, però non ho ancora deciso se fidarmi di te.
IRINA: Eppure sei qui! …Non ho mai detto a Sark che eri un’infiltrata Sydney, ma questo non ti mette al sicuro. Dimmi delle informazioni che ha fornito a Sloane.

[La scena ritorna al briefing all’SD-6]
(appare una fotografia sullo schermo del computer)
SLOANE: Zoran Zolokov, un mercenario indipendente che ha trattato numerosi affari con il signor Sark.
SARK: Sì, spesso mi ha fornito informazioni prima di rivenderle al mercato nero. Di recente mi ha chiesto se fossi interessato a un set di codici di trasmissione usati dall’esercito dell’Uzbekistan lungo il confine.
SLOANE: Se non recuperiamo quei codici Zolokov li venderà ai ribelli estremisti nascosti nel vicino Tajikistan; con quei codici potranno seguire i movimenti delle truppe uzbeke e programmare degli attacchi: questo destabilizzerebbe i nostri alleati in Asia. Sydney, tu e Dixon contatterete Zolokov fingendovi soci di Sark, acquisterete i codici e li porterete qui.

[Cella]
SYDNEY: E’ ovvio che Sloane non si preoccupa di mantenere la stabilità in Asia… la mia domanda è: perché allora quei codici gli interessano tanto?
IRINA: La richiesta che sto per farti potrà sembrarti assurda, sto per fare appello alla tua fiducia: tu devi convincere i tuoi superiori a farmi andare via di qua!
SYDNEY: Cosa?
IRINA: Per quarantott’ore!
SYDNEY: Che stai dicendo?
IRINA: Mi darete una scorta speciale!
SYDNEY: Perché?
IRINA: Non posso dirtelo!
SYDNEY: Andare dove?
IRINA: Se non ti fidi ora non potrò aiutarti dopo!
SYDNEY: A che servono quei codici?
IRINA: Io cerco di aiutarvi…
SYDNEY: Come faccio a dirlo?
IRINA: …Ma dovete accettare che lo faccia a modo mio!
SYDNEY: Tu mi stai chiedendo troppo!
(Irina batte un pugno sul vetro)
IRINA: Non posso darti particolari, non mi fido della CIA: stavano per giustiziarmi due settimane fa! L’unico modo per continuare a contare qualcosa è dirvi soltanto quello che vi serve per essere in vantaggio su Sloane, e adesso vi serve sapere che se non mi fate uscire di qui tutto quello che avete ottenuto finora sarà perduto!

[Uffici della CIA. Sydney, Kendall e Jack stanno parlando]
KENDALL: Agente Bristow, lei mi sta chiedendo di dare a Irina Derevko un permesso di quarantott’ore…
SYDNEY: Le sto solo chiedendo di pensarci!
KENDALL: …E non mi può dire perché!
SYDNEY: Non l’ha detto perché!
KENDALL: Sloane l’ha incaricata di acquistare i codici di comunicazione dell’esercito uzbeko; questa missione non la metterà in pericolo di…
SYDNEY: Mia madre teme chiaramente qualcos’altro, qualche involontaria conseguenza che non prevediamo!
VAUGHN: Signore, finora la Derevko ha fornito sempre informazioni esatte!
SYDNEY: Noi non l’abbiamo catturata, si è consegnata lei! Accetta di essere controllata da una squadra speciale e dai rilevatori di posizione, le dico che non scapperà!
KENDALL: Jack, lei non dice niente?
JACK: Scusi, ma quando si tratta di Irina Derevko, la mia capacità di giudizio si è dimostrata inaffidabile!
KENDALL: Vorrei la sua opinione.
JACK: Forse hanno ragione: vale la pena di lasciarla andare per soddisfare la nostra curiosità.
KENDALL: Se la mette così la risposta definitiva è no! Se Irina Derevko vuole uscire di qui deve dirci di più, altrimenti lei procederà secondo i piani; l’agente Vaughn le darà la contromissione! (se ne va)
SYDNEY: Grazie! Prima hai detto che il tuo giudizio era inaffidabile, poi hai alimentato i suoi dubbi dandomi ragione!
JACK. Kendall ha un ego che lo porta quasi sempre a prendere decisioni che ribaltano il parere degli altri. Tu hai la tua dialettica, io ho la mia! (si allontana anche lui)
VAUGHN: La contromissione è semplice: ci consegnerai una copia dei codici quando tornerai dall’Uzbekistan, così capiremo a che servono.
SYDNEY: Devo fare i bagagli!

[SD-6. Sark e Sloane sono nell’ufficio di quest’ultimo. Sark guarda sui video della sicurezza]
SARK: Devo ammettere che è un’operazione davvero imponente. Anche se è patetico vedere quanti di loro credono di lavorare per la CIA!
SLOANE: Guardami! (Sark si volta) La ricompensa che hai offerto giustifica la nostra collaborazione, ma non pensare che questo ti dia il diritto di insultare i miei uomini!
SARK: Le chiedo scusa! …Stamattina ho avuto un diverbio con Sydney Bristow: è l’unica che può sospettare che io stia solo fingendo di essermi consegnato!
SLOANE: Sono presente nella sua vita da quando è nata; Sydney crederà a tutto quello che le dico!
SARK: E suo padre? Sono certo che sia spesso tentato di dirle la verità sull’SD-6. Non voglio che i suoi istinti paterni compromettano il nostro piano, quindi per il momento è meglio non dirgli a che cosa servono realmente i codici.
(squilla il telefono)
SLOANE: Sì?
OPERATRICE: Una telefonata per lei girata dal Credit Dauphine.
SLOANE: Prenda il messaggio.
OPERATRICE: Dicono che riguarda sua moglie.
SLOANE: (a Sark) Puoi andare! (Sark esce) Me la passi, voglio che registri la chiamata. Pronto?
VOCE: Abbiamo sua moglie! …Sì, è viva! Lei ci fornirà i numeri per i conti per gl’investimenti dell’SD-6, o l’Alleanza saprà che non ha portato a termine l’esecuzione!
SLOANE: Attendo la prova che sia viva, e intanto l’avverto: appena finita la conversazione utilizzerò qualsiasi mezzo per scoprire con chi sto parlando, e quando lo saprò sarà un grande piacere fare la sua conoscenza!

[Uzbekistan. Sydney e Dixon incontrano Zolokov]
ZOLOKOV: Così voi lavorate per Sark! Ditegli che sono offeso che non sia venuto di persona!
DIXON: Riferiremo il suo messaggio.
SYDNEY: Signor Zolokov non abbiamo molto tempo, ce li ha i codici?
ZOLOKOV: Voi avete soldi?
(Dixon gli mostra una valigetta, ma la riprende)
ZOLOKOV: Fermo! I codici sono nel computer dentro la valigia, la valigia prima che la rubassi apparteneva a un colonnello dell’esercito uzbeko; quello che non sapevo quando ho fatto l’offerta a Sark è che solo quel colonnello, con le sue impronte, può aprire la valigia senza innescare il meccanismo di autodistruzione che c’è all’interno…boom!
SYDNEY: Sta dicendo che non può darci quanto ci ha promesso?
ZOLOKOV: Andiamo! Non avrei mai chiesto di fare tutta questa strada se non avessi una soluzione a questo problema! Ho fatto in modo che questa sera il colonnello sia in un posto, dove voi possiate prendere le sue impronte.
DIXON: E come ha fatto di preciso?
ZOLOKOV: L’ho fatto assassinare! Ah, ah, ah!

[Obitorio. All’ingresso Dixon e Zolokov consegnano un sacco con un cadavere (Syd) e conferiscono con le due guardie in uzbeko. La guardia1 porta Syd nella camera mortuaria, e Dixon di nascosto attacca un microchip al loro computer, poi esce seguito da Zolokov e salgono sul camion con il quale sono arrivati]

(nel camion, Dixon è al suo computer)
ZOLOKOV: Non riesce ad entrare?
DIXON: Il microchip che mi ha dato non è di ultima generazione, sta ancora leggendo i files dell’obitorio dal server.

(nella camera mortuaria la guardia lascia Syd ed esce, lei esce dal sacco)
SYDNEY: Ok, Dixon, sono dentro.

DIXON: Anch’io Syd, aspetta… Nome del colonnello?
ZOLOKOV: Vassilj Cabirov.
DIXON: Sydney, devi cercare Vassilj Cabirov, sigla C16.

(all’obitorio intanto la guardia1 è tornata nell’ingresso)
GUARDIA2: Dove sono i documenti della donna? Devo inserirla nel sistema!
(la guardia1 torna nella camera mortuaria. Intanto Syd entra in una stanza e trova il colonnello, e con un aggeggio prende le impronte del colonnello. La guardia1 entra nella camera mortuaria, e non vedendo Syd tira fuori la pistola e chiama nella trasmittente il suo compagno)
GUARDIA1: David, il corpo è sparito!
(Syd si chiude dentro la stanza, ma le due guardie aprono la porta. Syd li colpisce, tramortendoli, e poi esce. In corridoio incontra altre due guardie)
SYDNEY: Nella camera mortuaria!
(esce dalla struttura e corre fuori verso il camion di Dixon)
SYDNEY: Dixon, sono io! Non sparare!
DIXON: Sali!

[Los Angeles. Garage sotterraneo. Will e Vaughn si incontrano]
WILL: Lo so, Sydney mi ha detto tutto: del progetto Natale quello per identificare spie potenziali, di che temete che i russi lo abbiano usato per reclutare bambini americani negli anni ’80.
VAUGHN: Non penso che…
WILL: Io non credo che sia un’ipotesi da scartare!
VAUGHN: Dici?
WILL: Ricordi le domande di quel test? Quello sviluppato dal KGB? Io le ho trovate: erano integrate in una serie di test che sono stati effettuati qui nel 1982.
VAUGHN:Quanti bambini hanno fatto i test?
WILL: 5 milioni.
VAUGHN: Ehm… Will, senti… io non credevo che Devlin, il mio superiore, fosse contrario alle tue ricerche, ma lo è. E mi ha ordinato di scaricarti.
WILL: Aspetta un attimo… ho scoperto qualcosa! Ok, senti… troverò chi ha ottenuto i migliori risultati ai test, Devlin non potrà far finta di niente!
VAUGHN:Lui dice che la tua formazione di giornalista ti porta a riferire quello che sai, e quindi costituisce un rischio.
WILL: Beh, non fa niente!
VAUGHN: Ecco i tuoi soldi: 700 $.
WILL: Non ho lavorato tante ore!
VAUGHN: Non so come hai fatto così in fretta, ti avevo detto che c’era tempo.
WILL: Grazie ma… voglio solo quello che mi spetta, niente di più.
VAUGHN: Bene.

[Casa di Syd e Francie. Sydney è in camera da letto, entra Will]
WILL: Ciao!
SYDNEY: Ciao!
WILL: Che cos’hai?
SYDNEY: Niente!
WILL: Nessun problema? Syd! Si capisce che c’è un problema!
SYDNEY: Ti ricordi di Sark?
WILL: Se mi ricordo dell’uomo che mi ha sparato un tranquillante? E che mi ha fatto torturare a Taipei?
SYDNEY: Adesso lavora con l’SD-6. Non posso dirti di più.
WILL:E tu l’hai visto? Stai lavorando con lui?
SYDNEY: E’ quello che deve pensare!
WILL: Così quel figlio di puttana è qui a Los Angeles!
(entra Francie con in mano la cornetta del telefono)
FRANCIE: Hey, Syd! Sto parlando con le terme: Vuoi il massaggio svedese o quello shiatsu?
SYDNEY: Oh!
FRANCIE: Non puoi più venire!
SYDNEY: Credimi, se c’è una cosa che vorrei fare è andare alle terme con te, ma… facciamo la prossima settimana?
FRANCIE: Per me va bene, però io domani ci vado! (esce)
WILL: Ok, io voglio uccidere quel Sark!
SYDNEY: Sì, lo so!
WILL: No, questa cosa mi fa impazzire, capisci?
SYDNEY: Me l’hai chiesto tu!
WILL: Sì, ma non pensavo che fosse il mio incubo!
SYDNEY: Voleva uccidere anche me!
WILL: Lo so, ma tu almeno puoi fare qualcosa! Puoi sempre infuriarti, puoi smascherarlo, e puoi ucciderlo anche!
SYDNEY: Come va il lavoro con Vaughn?
WILL: Non bene, visto che mi ha scaricato!

[Sydney e Vaughn sono nel magazzino abbandonato]
SYDNEY:La CIA ha intenzione di ignorare quello che ha scoperto Will?
VAUGHN: Beh, quando Devlin ha scoperto che 5 milioni di bambini americani hanno fatto un test che era stato manipolato dal KGB ha mandato la ricerca di Will all’FBI.
SYDNEY: E?
VAUGHN: Stiamo aspettando il responso. E’ la seconda volta che Will ci dà una mano, vorrei fare di più per lui, davvero. E’ un bravo ragazzo.
SYDNEY: Grazie.
VAUGHN(mostrando a Syd un orologio): Syd… Questo orologio era di mio padre; adesso è rotto, ma prima spaccava il secondo. Quando lui me lo diede, disse “regola il cuore con questo orologio”… si è fermato il 1° ottobre, quando ci siamo conosciuti!
(squillano i cercapersone di entrambi)
VAUGHN: Kendall.
SYDNEY: Anche il mio!

[CIA. Vaughn e Sydney raggiungono Kendall e Jack]
SYDNEY: Che succede?
JACK: Abbiamo i risultati sui codici che avete acquistato in Uzbekistan. Sloane e Sark ci hanno detto una mezza verità: i codici sono uzbeki, ma non servono per le trasmissioni militari.
SYDNEY: E a che cosa servono?
KENDALL: Sono i codici di controllo di sei testate nucleari portatili, che come ci confermano i servizi della Difesa sono state trafugate dall’Uzbekistan sei mesi fa.
SYDNEY: L’SD-6 è in possesso di sei testate atomiche?
JACK: No: stanotte Sark ha trasmesso elettronicamente i codici ad altre persone. Non sappiamo chi siano.
VAUGHN: Cioè sappiamo solo che collaborano con Sloane e Sark?
KENDALL: Perché Sloane la sta tenendo all’oscuro?
JACK: Non lo so.
SYDNEY: E’ di questo che parlava mia madre! Avremmo dovuto ascoltarla!
KENDALL: Se davvero ci teneva tanto a darci un vantaggio su Sloane avrebbe potuto dirci cosa c’era in gioco.

[Cella. Sydney, Vaughn, Jack e Kendall sono davanti ad Irina]
IRINA: E cosa avreste fatto? Avreste dato a Syd dei falsi codici per l’SD-6? Sark avrebbe potuto capirlo, e lei sarebbe stata scoperta! Non ci tenevo a metter in pericolo la sua vita!
KENDALL: Sa dove sono le testate?
IRINA: Sì, lo so.
KENDALL: Dove?
IRINA: Ho passato le ultime trentasei notti stesa su un materasso d’acciaio!
KENDALL: E con questo che cosa vorrebbe dire?
IRINA: Vuol dire che gradirei una coperta e un cuscino!
KENDALL: D’accordo. Ci dica delle testate.
IRINA: Si trovano in Cachemire, al di sotto di un ex carcere di massima sicurezza: è la roccaforte di un gruppo mercenario, il Fronte Rivoluzionario Popolare.
KENDALL: E Sloane e Sark hanno collaborato con questa organizzazione?
IRINA: A quanto pare!
KENDALL: Ci può dare le coordinate esatte della prigione?
IRINA: Sì.
KENDALL: Bene. Chiederò immediatamente un’incursione aerea, poi tireremo fuori le testate dalle macerie!
IRINA: Io non lo farei! Ora che l’FRP ha i codici di controllo potrebbero aver configurato le testate perché esplodano in caso di sabotaggio o attacco preventivo.
VAUGHN: Se inviassimo un commando, invece?
IRINA: Se conoscesse quel carcere potrebbe essere una buona idea!
SYDNEY: Era questo che pensavi fare!
IRINA: Sì.
JACK: E’ impossibile da verificare!
KENDALL: Signora Derevko, lei ci guiderà in quella prigione!
IRINA: Oh, niente affatto! La mia offerta è scaduta nel momento in cui i codici sono stati acquistati!
KENDALL: Devo ricordarle che il nostro patto di immunità è vincolato alla sua continua collaborazione?
IRINA: Io ho collaborato, agente Kendall. Voi non mi avete ascoltato. Ora se vuole darmi coperta e cuscino…
KENDALL: Io posso metterla in isolamento, non vedrà neanche più il corridoio!
SYDNEY: Agente Kendall! Posso restare sola con mia madre?
(escono tutti)
IRINA: Sydney, mi dispiace!
SYDNEY: Tu dici che non hai parlato perché hai cercato di proteggermi, perché non volevi rischiare che Sark scoprisse il mio doppiogioco. Il punto è: qualcuno adesso ha la possibilità di fare esplodere sei testate atomiche, e la responsabile sono io. Ed è per questo che farò parte della squadra che troverà e disarmerà quelle testate, qualunque cosa farai. Ma se eri sincera quando dicevi che volevi proteggermi, allora mamma devi aiutarmi!

[Uffici della CIA. Sydney è al computer, arriva Jack]
JACK: Hai convinto tua madre ad andare in Cachemire?!
SYDNEY: LE ho detto che se non ci avesse guidato lei sarei andata io. Li ho dati io quei codici all’SD-6!
JACK: Non puoi sentirti in colpa, facevi il tuo lavoro!
SYDNEY: Io ci vado, papà. La Difesa ha approvato.
JACK: Non lascerò Irina Derevko accanto a sei testate atomiche sorvegliata solamente da te!
SYDNEY: L’aereo decolla tra un’ora.

[Cella di Irina. Jack entra nella cella portando una collana]
JACK: Ovviamente se ti catturano scopriranno chi sei; perciò ti dico due cose su questa collana: prima, è ricoperta di C4, se la togli mentre è innescata spezzerai il circuito ed esploderà; e secondo, se per un solo momento crederò che tu stia cercando di scappare o di sabotarci, attiverò questo innesco a distanza e ti farò saltare la testa! (le mette la collana)
(arrivano Sydney, Vaughn e Kendall)
KENDALL: Allora, ecco il vostro piano: la Derevko guiderà la vostra infiltrazione nel carcere una volta che sarete lì, fino ad allora è lei (e indica Jack) che ha il comando delle operazioni. Per i tumulti in Cachemire, sia il Pakistan che l’India hanno chiuso il confine, perciò prenderete un treno a Nuova Delhi; c’è una strada di tre miglia che attraversa la punta orientale del Cachemire: è lì che scenderete voi. L’attrezzatura sarà nel bagagliaio.
VAUGHN: Scesi dal treno troverete un contatto della CIA che vi darà ciò che vi serve per infiltrarvi nel carcere.
SYDNEY: Cosa avete detto a Sloane?
JACK: Me ne sono occupato io.
KENDALL: C’è un C5 che vi aspetta all’aeroporto di Benaris. (entrano delle guardie) Vi scorteranno loro. Buona fortuna.
VAUGHN (a Syd): Ti chiamo quando raggiungerai il contatto.

[Aereo. Sydney, Jack e Irina sono in volo verso Nuova Delhi]
IRINA: L’agente Vaughn non dorme tranquillo quando sei in missione.
SYDNEY: Dubito che te l’abbia detto!
IRINA: Mi è bastato leggerlo nei suoi occhi, così come lo leggo nei tuoi.
SYDNEY: L’agente Vaughn è un mio collega!
IRINA: Sei sempre pronta a correre rischi per il tuo paese, perché non fai altrettanto per la tua felicità?
JACK: Non credo che tu abbia il diritto di dare consigli sui rapporti personali!
IRINA: Jack, Sydney è intelligente, è forte, ma non è felice!
SYDNEY: D’accordo, non penso…
JACK: E dopo vent’anni di assenza tu riesci a capirlo grazie a quell’intensa mezz’ora che hai passato con lei?
IRINA: L’ho capito appena l’ho vista: sono sua madre!
JACK: La tua maternità è un fatto biologico, che non ha valore nella vita di Sydney!
SYDNEY: Hey! Non tormentarlo! E tu smettila di farti tormentare! Dobbiamo viaggiare insieme per altri due giorni, non puoi aggredirla ogni volta che apre bocca!

[L.A. Vaughn è seduto su una panchina in un parco. Arriva Will.]
WILL: Spero di non averti disturbato.
VAUGHN: No, tranquillo. Che c’è?
WILL: Senti… tranne te, Sydney e Jack, tutti quelli che conosco, e molti che non conosco, pensano che io sia un tossico bugiardo. Ma aiutare te, collaborare con la CIA, mi ha fatto credere di poter fare di nuovo qualcosa che vale, e che forse passare quest’inferno aveva un senso. (consegna una busta a Will)
VAUGHN: Cos’è questo?
WILL: Se non puoi pagarmi non importa. Tu cerchi 40 nomi; lì ci sono 40 bambini con punteggio massimo nei test che includevano le domande del Progetto Natale.
VAUGHN: Come li hai avuti?
WILL: Tra l’ 80 e l’85 la Comedy Melon ha fatto uno studio culturale sui test: non solo avevano i risultati, ma li hanno comparati per nome ed etnia.
VAUGHN: L’FBI cerca di compilare una lista di bambini prima di te, ma non ne hanno trovato neanche uno!
WILL: Forse perché non sapevano che dagli archivi del centro esami mancano quelli dell’82!
VAUGHN: Che vuol dire mancano?
WILL: Ancora non lo so!

[New Delhi. Stazione. Al controllo dei passaporti, i tre Bristow mostrano all’uomo dietro il banco i loro documenti falsi]
UOMO: Motivo della vostra visita in India?
JACK: Vacanze di famiglia. Gireremo in treno il parco nazionale di Kasiraga.
SYDNEY: Non è una vacanza se ti ci costringono! Senza offesa, qui è carino!
IRINA: Eri d’accordo a passare insieme il giorno del Ringraziamento!
SYDNEY: Sì, prima di sapere che i miei amici andavano a Miami!
JACK: Non mi sembra il caso di parlarne adesso! Ci scusi!
UOMO: Buona permanenza!
IRINA/JACK: Grazie!
UOMO: Ha una collana davvero splendida!
IRINA: E’ un regalo d’anniversario di mio marito! (bacia Jack) Grazie!

[Sringar. Un uomo del luogo, che è un contatto CIA, riceve una telefonata da Vaughn]
VAUGHN: Scusi cercavo il servizio abbonati.
CONTATTO: Forse la posso aiutare!
VAUGHN: Saranno al punto d’incontro alle ore 22.
CONTATTO: Tutto chiaro!
(una donna vede l’uomo al telefono e prende il suo cellulare)
DONNA: Il contatto CIA è stato attivato!
[Treno. Un facchino conduce Jack, Irina e Sydney nei rispettivi scompartimenti]
FACCHINO: La signorina nello scompartimento C; signori Gorzon, voi siete accanto, nello scompartimento A.
(Sydney si chiude nel suo scompartimento, apre la valigia e si cambia)
FACCHINO: Il resto delle valigie è nel bagagliaio.
IRINA: Grazie!
(chiudono la porta e si cambiano anche loro)
(mentre il treno viaggia Sydney raggiunge il bagagliaio e cerca la valigia preparata dalla CIA. Arrivano Irina e Jack, quest’ultimo apre il portellone, mentre Sydney prende i paracadute e li dà ai genitori)
JACK: Il ponte è il punto di non ritorno, se ci hai mentito moriremo tutti!
IRINA: Mi offrirei di andare per prima, ma tu penseresti che sto scappando!
JACK: Andremo contemporaneamente; Sydney tu seguici.
IRINA: E’ pericoloso, il vento è troppo forte! Può aggrovigliare i paracadute. Vai tu per primo!
JACK: Non ti perderò di vista, vai tu prima!
IRINA: Devi fidarti di me una volta!
JACK: La fiducia è l’ultima cosa che avrai da me!
IRINA: Se avete saputo di quelle testate è merito mio, pretendo rispetto!
JACK: Perderemo l’attimo se non salti!
SYDNEY: Basta! (si butta, seguita da Irina e Jack)
(arrivati a terra Jack si avvicina a Sydney)
JACK: Ti avevo detto di saltare dopo di noi!
SYDNEY: Stavamo per perdere l’attimo!
JACK: Sydney, devo poter contare su di te anche quando non sei d’accordo!
SYDNEY: Ok.
(si avvicina Irina)
IRINA: Lì!
(in lontananza, un uomo fa segnali con la torcia, Jack prende la sua e gli risponde, poi si avvicinano all’uomo)
SAEED: Agente Bristow, che piacere vederla!
JACK: Quanto tempo Saeed! Mia figlia Sydney.
SAEED: La tua reputazione è quasi pari a quella di tuo padre!
SYDNEY: Piacere Saeed!
JACK: Saeed Akhtar, Irina Derevko. E’ in custodia all’FBI, ci darà una mano qui.
IRINA: Il tuo cognome è Akhtar, ma il tuo accento ha qualcosa di indi.
SAEED: Mia madre è nata a Ghiamoh!
IRINA: I tuoi hanno avuto coraggio a sposarsi sfidando i pregiudizi!
JACK: Muoviamoci!
SAEED: Ho tutto ciò che vi serve per entrare nel carcere senza essere notati: occhiali per visione notturna, giubbotti antiproiettile, satellitari criptati, 2 chili di esplosivo C4 e un rilevatore di radiazioni per localizzare le testate.
SYDNEY: Quanto per la roccaforte dell’FRP?
SAEED: Nove ore. E’ oltre Musafarabad.
(Saeed consegna ai tre delle armi)
JACK: A lei no! (riferito a Irina)
(salgono su una jeep)

[L.A. SD-6. Sloane è nel suo ufficio, entra un uomo della sicurezza.]
UOMO DELLA SICUREZZA: Signore, è arrivato questo per lei. L’ho controllato per eventuali sostanze chimiche: è pulito.
(consegna a Sloane un pacchetto rettangolare ed esce. Sloane lo apre: dentro c’è un dito di Emily)

[New Dehli. I Bristow sono in viaggio sulla jeep con Saeed. Ad un certo punto trovano la strada bloccata da un grosso tronco caduto. Saeed ferma la jeep]
JACK: Vai indietro!
SAEED: Jack?
JACK: Vai indietro presto!
(dal ciglio della strada spuntano circa una decina di uomini armati che circondano la jeep e li costringono ad uscire)
SAEED: Lavoriamo per un’organizzazione umanitaria! Lavoriamo per un’organizzazione umanitaria! Siamo di un’organizzazione umanitaria!
(uno degli uomini lo fa inginocchiare e gli spara)
UOMO: Mi disgusta vedere un uomo del mio paese che aiuta la CIA! E’ lei responsabile dell’unità?
JACK: Sì!
UOMO: Voi cercate il Fronte Rivoluzionario Popolare: vi faccio guadagnare tempo, eccoci qua! C’è qualcosa che vuole da noi?
JACK: Vogliamo le testate nucleari!
(l’uomo dà un ordine in arabo, Irina approfitta della sua distrazione per indicare con gli occhi a Jack la sua collana)
UOMO: Grazie per le provviste!
(Jack disinnesca la collana, Irina se la toglie e la lancia tra gli uomini, Jack la innesca provocando una grossa esplosione. Irina, Jack e Sydney si impossessano di tre mitra e cominciano a sparare, finchè non uccidono tutti gli uomini dell’FRP.)
IRINA: Tutto bene?
SYDNEY: E’ solo un graffio.
JACK: Mettila giù!
SYDNEY: Papà!
JACK: Zitta!
IRINA: Jack, siamo in territorio nemico e I ribelli sanno che siamo qui! Dobbiamo cominciare a fidarci l’uno dell’altra, da adesso!
JACK: Non avrai mai un’arma in mano!
IRINA: Ok! (mette a terra il mitra)
SYDNEY: Dovremmo essere 20 metri a sud-ovest da Asawa.
JACK: Possiamo contattare il capo della sezione CIA in Pakistan, ci farà collegare a Langley su una linea sicura!
IRINA: Arriveremo entro l’alba.
(si incamminano verso il Pakistan, lasciandosi alle spalle i cadaveri e la jeep in fiamme)

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Alias Italia - Il dossier Sydney Bristow © 2003/04 Antonio Genna
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