Streghe Italia Fan Fiction

WHO IS PIPER?


RIASSUNTO: Racconto un tantino tragico. Piper segue la sua vita normalissima, finchè una mattina si sveglia e… DOH! Si accorge di non esistere più…

DATA DI COMPOSIZIONE: iniziato il 16/9/03 alle 7.26^^ in punto, finito il 20/9/03 alle 17.47.

ADATTO A: Tutti, credo e spero.

PERIODO DI SVOLGIMENTO: Prima della fine della 5^ stagione.

DISCLAIMER:
Si ricorda che tutti i diritti del racconto sono di proprietà del sito “Streghe Italia”, e che tutti i personaggi di “Streghe/Charmed” utilizzati sono di proprietà Warner Bros Television / Spelling Entertainment, e sono utilizzati senza il permesso degli autori e non a fini di lucro.


Gli Evanescence stavano suonando al P3, ed io ero felice: avevo tutto ciò che potevo desiderare, un marito angelo, due sorelle meravigliose, un figlio che mi fa commuovere ogni volta che lo guardo… i conti vanno bene, i demoni non si presentano da ormai 2 settimane… è semplicemente una vita fantastica. Adesso sì che posso affermarlo con sicurezza.
-Ehi Piper, gli facciamo fare il bis di “Bring me to life”?- mi chiese il loro manager riferendosi agli Evanescence.
-Ovvio! Il bis di tutto quello che vogliono!- risposi felice io, poi mi sedetti sullo sgabello, con un bel drink sul tavolo nel caso mi venisse voglia, e cominciai ad ascoltare bene il concerto di quei cantanti che mi piacevano tanto.
-Sai… dicono che a volte esistano dei varchi dimensionali, e che questi si possano aprire ovunque, anche ad esempio… qui- mi girai e vidi Paige e Phoebe entrare nel locale, mentre Paige parlava di… varchi dimensionali?
-Ma cosa state facendo, ripasso di fantascienza?- le chiesi ridacchiando, e Paige fece una smorfietta delle sue:
-No, le stavo semplicemente spiegando che, una magia che non c’entra con la nostra, a volte ci sono dei… varchi, sì, come dei Portali Dimensionali, che ti possono portare chissà dove!-
-Bene, allora rischierò di incrociarne uno uscendo dalla porta del locale! Ho sonno!- dissi io, poi mi alzai con sicurezza, e mentre gli Evanescence cantavano con incredibile bravura le note di “Fallen”, uscii dal P3. Dovevo andare a dormire, ormai mi si chiudevano gli occhi…

Ovviamente la povera Piper non si sarebbe mai aspettata che la sua semplice battuta sarebbe diventata verità… scherzi del destino…

Mi svegliai la mattina, con pochi ricordi della sera prima, anzi pochissimi: ero entrata in casa con una strana sensazione alquanto nauseante, le chiavi non entravano nella serratura stranamente e così avevo dovuto forzarla con un piccolo calcio… tanto le mie sorelle non erano in casa, e la nostra porta sgangherata ne ha viste di tutti i colori… poi ero corsa in camera mia, e avevo trovato il letto con diverse coperte, tutte impolverate come se nessuno le toccasse da 20 anni circa… qualcuno doveva averle sostituite. E ora Leo non era accanto a me… strano.
-Buongiorno Piper…- mi dissi da sola in modo un po’ strano, poi mi accorsi di essere andata a letto mezza nuda, senza camicia da notte… evidentemente non l’avevo trovata, con tutto il caos di questa casa… così mi alzai in piedi e andai in bagno per lavarmi, non trovando nessuno dei miei asciugamani; ma dov’era finito tutto? Sembrava che le mie sorelle avessero voluto staccarmi dalla famiglia, e avessero buttato via ogni mio oggetto.
-Spero soltanto che ieri con gli Evanescence il P3 abbia fatto abbastanza soldi… così magari i nostri conti si ristabiliranno un po’…- commentai mentre mi lavavo, e così per rilassarmi un po’ accesi la radio: niente di che, la solita musica punkettara da poco e qualche DJ che esponeva le iniziative del giorno… stavo per spegnere la radio, quando all’improvviso sentì cominciare “Bring me to life”, e decisi di ascoltarla. La cara musica che ieri sera mi aveva fatto sbancare, a me e al mio localino… quanto la amavo… alla fine della canzone famosa la DJ cominciò a spiegare qualcosa tipo passato-presente-futuro degli Evanescence, e mi aspettai che dicesse che la sera prima avevano suonato in uno splendido locale di San Francisco…
-Ieri sera il gruppo che ha fatto fortuna con il film “Daredevil” ha suonato al Creazy Music di New York, riscuotendo un grossissimo successo…- mi spiaccicò invece in faccia la ragazza, parlando spedita… come Creazy Music?!?! Ieri sera gli Evanescence avevano suonato al mio P3… ironia della vita… sembrava che io non esistessi più… nessuno si era accorto che ieri sera il gruppo, a meno che non fossero delle copie, magari Mutaforma inviati per spiare le nostre mosse, cosa alquanto strana dato che qualcuno si sarebbe accorto che non potevano stare in due posti nella stessa serata, era stato al locale di Piper Halliwell, le mie lenzuola erano state sostituite, la mia camicia da notte era sparita, asciugamani, saponi, profumi… ma cosa stava succedendo?

Certo, queste cose potevano benissimo essere semplicissime conseguenze… qualche dimenticanza, un piccolo errore qua e là… poteva essere così, ma nonostante questo le conseguenze cominciavano a farsi inquietanti, e sembravano fin troppe… vabbè, pensai un po’ shockata dai miei pensieri, andrò a vedere come sta il mio tesorino… così andai velocemente verso la cosiddetta “Stanza dell’erede” allestita da me e Leo poco tempo prima, e quando arrivai ebbi un tremendo shock: aprii la porta, e non vidi alcuna culla di Wyatt, nessun bambino, nessun arcobalenino appeso… nessuna finestrina intagliata… c’erano soltanto vecchie scope, stracci e l’aspirapolvere… indietreggiai di un paio di passi, in preda al terrore: cos’era successo? La stanza di mio figlio da un giorno all’altro era tornata il ripostiglio che era prima… e Wyatt? Questa non era una coincidenza trascurabile… finchè sparivano due profumi ok… ma una stanza non può scomparire… e Wyatt dov’era… cercai di mantenere la calma totale, ci sarebbe sicuramente stata una spiegazione perfettamente logica per spiegare la scomparsa di mio figlio e della sua stanza… e sapevo benissimo chi me l’avrebbe data. Adesso.

-LEEEEEOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!- gridai a pieni polmoni cercando di farmi sentire dal mio amatissimo marito che quando serve non c’è mai… ma dov’era finito Leo? Fui tentata di gridare brutte parole al cielo, e per poco non lo feci, ma mi contenni e continuai a gridare a squarciagola il suo nome, Leo, Leo, Leo, Leo, Leo, Leo… no. Nessuna risposta. A quel punto persi del tutto le staffe, e con un gesto rabbioso puntai entrambe le mani contro le scope del ripostiglio… non aveva nessun senso, che colpa avevano quegli insignificanti oggetti… ma qualcosa dovevo fare, una qualsiasi cosa che mi avrebbe fatto sfogare… ma non successe niente. Riprovai qualche decina di volte a far esplodere o bloccare qualcosa, ma niente… il mio potere era scomparso, assieme a mio figlio. Ma perché…

Scesi le scale di corsa, con le lacrime agli occhi e in una situazione di momentaneo shock; cercai di farmi forza e mi sedetti sulla poltrona, poi respirai profondamente… quando mi accorsi di qualcosa di ancor più strano. Sul quadro delle foto mie, di Paige e di Phoebe appeso alla solita parete mancava qualcosa… mancavo io. C’era una foto di Prue, una con Phoebe e Paige al centro e altre di Paige e Phoebe… ma nessuna mia. Niente Piper. Scandalizzata, corsi per tutta la casa a cercare un qualche simbolo, un solo indizio che mi dicesse: Piper Halliwell Wyatt esiste, non è svanita nel nulla. Niente: nella famosa foto che prima, almeno fino a ieri era di me, Prue e Phoebe, ora c’erano solo Prue e Phoebe… nulla. Era come se fossi capitata in un mondo diverso dal mio, dove esistevano Prue, Phoebe e Paige, se Prue non era già morta persino qui… e io non c’ero, non ero mai esistita, e Wyatt di conseguenza. Ma come avevo fatto a finire lì? Un demone… cosa poteva essere stato così potente da lanciarmi in una dimensione sconosciuta in cui non esisto nemmeno…?

-Sai… dicono che a volte esistano dei varchi dimensionali, e che questi si possano aprire ovunque, anche ad esempio… qui- mi girai e vidi Paige e Phoebe entrare nel locale, mentre Paige parlava di… varchi dimensionali?
-Ma cosa state facendo, ripasso di fantascienza?- le chiesi ridacchiando, e Paige fece una smorfietta delle sue:
-No, le stavo semplicemente spiegando che, una magia che non c’entra con la nostra, a volte ci sono dei… varchi, sì, come dei Portali Dimensionali, che ti possono portare chissà dove!-
-Bene, allora rischierò di incrociarne uno uscendo dalla porta del locale! Ho sonno!- dissi io, poi mi alzai con sicurezza, e mentre gli Evanescence cantavano con incredibile bravura le note di “Fallen”, uscii dal P3. Dovevo andare a dormire, ormai mi si chiudevano gli occhi…

I Varchi Dimensionali, Paige… ironia della sorte… mi era capitato proprio ciò su cui avevo riso la sera prima… evidentemente, uscendo dal P3, avevo incrociato un varco dimensionale, che mi aveva riportato a S.Francisco, stessa Terra, stesso stato, stessa città… solo niente Piper Halliwell. Non che io nella storia avessi lasciato un gran segno, segni simili a quelli lasciati da persone come Lenin, Hitler, Luigi XIV… soltanto non c’ero. Ecco perché la mia biancheria e i miei oggetti scomparsi, la mia stanza in cui nessuno aveva mai messo piede, mio figlio ovviamente mai nato da me… mio marito che in questo mondo probabilmente era ancora single che non sentiva il mio richiamo… dovevo parlarne con Phoebe e Paige, io qui non ero una strega, ma loro avrebbero potuto aiutarmi… non ebbi il tempo di ragionare, in quel momento sentì aprirsi la porta, e Paige e Phoebe entrarono in casa parlando. Immediatamente mi nascosi dietro al divano, o vedendomi avrebbero potuto credermi una ladra, una pazza o peggio ancora un demone…
-Dici che dovremmo ridipingere le pareti di casa?- domandò Phoebe a Paige, che toccò il muro coperto da carta da parati e fece una piccola smorfia:
-Forse… una bella riverniciata farebbe bene a questa casa… da quando non viene dipinta?-
-Da quando la nonna è morta… o giù di lì. In effetti potresti aver ragione tu.- disse Phoebe sorridendo, poi gridò: -LEO!-
-Perché chiami Leo?- le domandò Paige.
-Perché voglio sentire anche un suo parere… Leo devo chiederti una cosa- e in quel momento comparve mio marito: il mio amato Leo era lì… e così era vero, in questa vita svolgeva una semplice funzione da Angelo Bianco di Paige e Phoebe, massimo loro amico… a vederlo così mi vennero quasi le lacrime agli occhi, e cercai di muovermi silenziosamente verso la porta…
-Cosa?- domandò mio marito a Phoebe, ma in quel momento Paige interruppe i loro discorsi:
-No, adesso qualcuno deve ascoltare me! Phoebe, ti stavo parlando dei varchi dimensionali, lì potremmo chiudere molti demoni… cosa dici?-
-Non adesso ti prego Paige!- la implorò Phoebe con aria insofferente… bene, così anche in quella dimensione Paige parlava di varchi dimensionali… evidentemente la mia presenza non influenzava più di tanto i suoi discorsi.
-Ma dai, volevo solo finire il discorso di ieri sera, al locale… dicevo che molti portali dimensionali spesso dopo essersi chiusi si riaprono, a distanza di ore o giorni a volte, in quello stesso posto, per evidentemente “ritrasportare” creature in viaggio fra le dimensioni alla loro dimensione reale…-
-E questo a me non importa…- commentò Phoebe ridacchiando, poi si rivolse a Leo con le sue inutili richieste di pareri se doveva dipingere i muri di blu o di grigio metallico.
-Ma serve a me, sorellina… grazie.- sussurrai al settimo cielo, poi mi avvicinai con molta lentezza alla porta: sarei tornata al P3, o almeno sarei andata sul luogo in cui nella mia dimensione c’era il P3… e poi sarei tornata nella mia dimensione, con le mie sorelle che mi volevano bene, mio marito e mio figlio… che stava in una stanzetta e non in un ripostiglio pieno di scope immuni ai miei poteri.
-Ehi… hai sentito una voce?- chiese Leo alle due ragazze, che lo ignorarono e continuarono a parlare tutte insieme, mentre io approfittandone uscì fuori e corsi via.

-Niente- per l’ennesima volta il Cristallo stava tradendo me e Paige, doveva essere impazzito: diceva che Piper si trovava in casa, eppure in casa non c’era… che assurdità! Avevamo controllato dappertutto, era dalla mattina che io, Leo e Paige cercavamo ininterrottamente la sorellina perduta… quando non l’abbiamo trovata al cellulare, abbiamo capito che stava succedendo qualcosa…
-Non capisco, quel sortilegio dev’essere “guasto”!- gridò Paige sclerando per l’ennesima volta, -L’ipotesi poteva anche essere esatta, ma le abbiamo provate tutte, incantesimi contro le persone invisibili, incantesimi che liberano le persone imprigionate nei muri, pozioni contro i malefici degli stregoni all’interno della casa… Piper non può essere qui, l’avremmo scovata!-
-In effetti è molto strano, io non riesco a capire cosa stia succedendo… Piper, Piper- dissi io ormai rassegnata a non poterla rintracciare, quando in quel momento comparve Leo fra le sue luci angeliche. Io e Paige corremmo simultaneamente verso di lui, in attesa di buone notizie:
-Allora? Loro hanno trovato Piper?-
-Parla Leo, ci sono notizie!?-
-Ecco…- cominciò il mio angelo preferito un po’ insicuro, -Ci sono due notizie, la buona è che Loro sanno dov’è Piper… e la cattiva è che hanno scoperto che è finita… in un'altra dimensione.-

Oh, no! Le Dimensioni di cui parlavo ieri sera con Phoebe e Piper al P3… Piper doveva essere incappata in un portale dimensionale che l’aveva trasportata chissà dove…
-Questo vuol dire che potrebbe essere finita in una dimensione piena di mostri, con un atmosfera magari non respirabile…!- esclamò Phoebe disperata, ma Leo la rassicurò:
-No, voi avete scoperto che si trova in questa casa, no? Se fosse morta il cristallo non l’avrebbe mai più trovata-
-E come facciamo a farla tornare qui… con un incantesimo?- domandò Phoebe speranzosa, ma io potevo rispondere perfettamente:
-No, può soltanto tornare da sola… se ritroverà un Portale, tornerà qui… ma noi non possiamo fare niente per aiutarla.- dissi grave, mentre Phoebe diede segni di cedimento e Leo rimase fermo, con il viso oscurato.

Correvo a tutta birra verso il P3. Certo stavo facendo esercizio, al ritorno a casa sarei tornata con qualche chilo di meno… se fossi tornata, dato che non ne ero ancora sicura… ma l’importante è sperare in quei momenti. Corsi, corsi e corsi… certo che una macchina tipo la mia nella mia dimensione non avrebbe guastato, ma ovviamente qui non c’era, e non potevo usare quelle di Paige e Phoebe, trascurando il fatto che non avevo chiavi e poteri per “scassinarle”. Dopo qualche altro minuto di corsa leggera, non sono mica una SuperStrega anche se lo sono stata, raggiunsi il P3… eccomi arrivata. Eppure… il P3 sembrava così… strano… ma certo, non era affatto il P3… io non esistevo, chi l’avrebbe creato il P3? Un po’ malinconica, mi avvicinai lentamente alla porta del locale: una grossa insegna con su scritto “JOANNE’S DREAM”… cosa? No, in un primo momento non compresi ma… poi capii tutto lentamente. Joanne Hertz, sposata e residente col marito sommerso di soldi, naso rifatto… (episodio Dejavù Nda).
-Non Joanne! Non lei!- esclamai parlando da sola, ma poi pensai che in fondo dovevo fregarmene, in questa realtà che vada come deve, nella mia Joanne poteva anche essere diventata regina d’Inghilterra, ma il P3 era mio. Così entrai di scatto, fortunatamente la porta era aperta, chiusi gli occhi e aspettai qualche secondo… alzai gli occhi sul cartello. Sempre il “Joanne’s dream”. Niente P3. Oltrepassai la porta in tutti i sensi per almeno dieci volte, sperando ogni volta di trovarmi il P3 e qualche cameriere nuovo che rompeva il servizio di bicchieri… niente. Evidentemente la speranza era dissolta, ormai non avevo più speranze di andare via di lì. No, dovevo stare calma, avrei trovato la soluzione, l’avrei trovata di certo… corsi verso casa in preda al panico.

Casa deserta. Evidentemente tutti erano usciti. Entrai di soppiatto in soffitta, e vidi che anche senza la mia presenza le cose non erano tanto cambiate: Libro al solito posto, sul solito leggio… tutto in soffitta era uguale. A parte una macchina da cucire della nonna che io non avevo mai fatto esplodere. Mi avvicinai al Libro delle Ombre e cominciai a sfogliarlo velocemente, cercando qualcosa che mi aiutasse…
-Nessun aiuto nonna?!- esclamai all’improvviso, ma non successe nulla. Sbuffai, poi decisi che dovevo portar fuori il Libro di lì…
-Scusatemi sorelline ma… devo fare ricerche più approfondite- commentai sempre parlando da sola mentre scendevo le scale col prezioso libro fra le braccia, ma quando cercai di uscire dalla porta… il Libro delle Ombre mi sfuggì di mano e cadde a terra!
-Oh nooo… non sono una prescelta, non posso portarlo fuori! Dannazione!- esclamai furiosa riprendendolo e cercando di gettarlo fuori, ma niente: nonostante sapessi benissimo che non avevo possibilità di rubarlo, continuai a calciarlo, lanciarlo, tutto per essere ripetutamente “sconfitta” da una barriera sulla porta di casa. A quel punto mi accasciai a terra, e cominciai a piangere… e piangere…

-Sempre niente!- esclamai all’ennesima volta che io e Phoebe non riuscivamo ad evocare Piper; perché non ci riuscivamo?!
-Ve l’ho detto, ragazze, non potete evocare una persona da un'altra dimensione… specialmente senza Potere del Trio!-
-E allora dicci tu come fare, Leo… è tua moglie, la madre di tuo figlio e nostra sorella… e ci terrei a riaverla qui con noi!- disse Phoebe disperata e furente al tempo stesso, mentre io mi sedetti: non sapevo proprio come fare… finchè era un demone che dovevamo affrontare, la speranza non mi lasciava mai… ma adesso…
-Dobbiamo aspettare. E sperare che Piper torni, in qualche modo- disse Leo stringendo forte Phoebe…

Ma al contrario di ciò che probabilmente pensavano le mie sorelle, io non tornai mai nella mia dimensione… Wyatt, Leo, Phoebe, Paige… avevo perso tutti loro, adesso io vivevo in una dimensione dove non facevo parte della famiglia Halliwell. Imparai a vivere da sola, mi feci la mia nuova carriera, guadagnai un discreto gruzzolo e riuscii a comprarmi un appartamento. Ogni giorno cercai di trovare una soluzione, mi scervellai… ma niente, non c’era soluzione. Dopo qualche anno mi resi conto che era finita per sempre, e dopo aver consumato tutte le mie lacrime, mi rifeci una vita… una vita bella, avevo un uomo… ma non avevo sorelle e figlioletti che avrei voluto coccolare per sempre, e non avevo l’amore della mia vita Leo… ma ce la feci. E fino alla morte vivetti così… poi un giorno spirai, e morii col sorriso, pensando che di Paradiso ce n’è uno solo, e che finalmente avrei potuto rivedere le sorelle che avevo perso in modo così strano… non era stato un demone a spezzare il Trio… era stato solamente un errore.
Ironia della sorte.

Scritto da Gump-chan

Scusate se non è granchè lunga ma mi è venuta così… x commenti di qualsiasi tipo yaya30002003@yahoo.it… con un 99,9% di probabilità di risposta :-)…


Torna all'indice della Fan Fiction

Torna a Streghe Italia