Streghe Italia Fan Fiction

IL VENTO DEL MALE


RIASSUNTINO: È il secondo anniversario di Prue, Piper e Phoebe, che stanno placidamente ricordando le loro passate avventure, quando si accorgono che Abraxas, il demone che avevano affrontato un anno prima, è ritornato, e stavolta fa sul serio! Ha creato un esercito di demoni con i quali assalterà la città, accompagnato da una strana brezza negativa.

ADATTO: a tutti

DATA DI COMPOSIZIONE: non ricordo quando ho iniziato a scrivere questo racconto, ma almeno so di averlo finito il 10 ottobre 2000

DISCLAIMER
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"Charmed" is a trademark of Spelling Television Production © 2000


NOTA: questa storia si svolge durante il secondo anniversario di Prue, Piper e Phoebe (intendo dire la ricorrenza di quella notte in cui sono diventate streghe).

Capitolo 1: Il secondo anniversario

Villa Halliwell: una casa vittoriana che sarebbe parsa del tutto normale... se non fosse stata abitata dalle nostre streghe preferite!
Dalle finestre aperte della residenza si potevano sentire le solite urla mattutine:
-Piper, è pronta la colazione?
-Oh, sì! Forse tra un centinaio di anni! Ahahahahahah!
-Se non siete contente di avere una sorella chef che deve gestire un night club, potete trovarvi un appartamento a Tokyo!!
Il solito tran tran quotidiano, a quanto pare! Le sorelle Halliwell, tra le loro professioni individuali e il loro secondo lavoro di streghe buone, non avevano mai un momento di pace!
-Senti un po', Piper,- disse Prue correndo giù dalle scale -non credi di essere un po' troppo stressata ultimamente?
-Ha parlato quella che non ha niente da fare!- soggiunse Phoebe, in salotto.
-Dimentichi che non lavoro più alla Buckland da un pezzo!- le rispose Prue, con un sorriso di chi la sapeva lunga.
-Beh, quando avevi una seria occupazione a volte avevi gli incubi! Piper, ti ricordi quando si sognava quel tipo che voleva ucciderla? E pensare che si addormentava persino nella vasca da bagno!- la prese in giro Phoebe.
-Quelli non erano incubi, se ti ricordi bene, Phoebe! Quello scienziato pazzo mi assaliva veramente nei miei sogni!- cercò di difendersi la sorella maggiore, che raggiunse Phoebe in salotto.
-Prue ha uno spasimante omicida! Prue ha uno spasimante omicida!- Phoebe continuava a canzonarla e non aveva nessuna voglia di smettere. Un'altra lite stava cominciando tra la sorella minore e la maggiore. Una sola persona poteva fermare la furia delle ragazze: la sorella media!
-Adesso basta!- le interruppe Piper, da brava eroina che era in questo campo. Anche lei era entrata in salotto.
-Pensiamo piuttosto a tutto quello che abbiamo fatto in questi ultimi due anni!- continuò con fare solenne.
-Già! Due anni! Siamo streghe da due anni! Io mi sono divertita un mondo!- esclamò Phoebe, tutta eccitata.
-Proprio così! Abbiamo aiutato un sacco di innocenti in tutto questo tempo!- intervenne Prue, ma pensando alla morte di Andy, avvenuta poco più di un anno prima, riuscì a stento a trattenere il mare di lacrimoni che le riempivano gli occhi. Ora non pensava più ad altro. Il ricordo del suo unico amore era riaffiorato nella sua mente, come un isolotto riemerso dalle acque di un fiume impetuoso.
Phoebe, accortasi della sua commozione, le porse un fazzoletto con aria di falsa ripugnanza, senza nemmeno guardarla in faccia; in verità anche a lei veniva da piangere alla vista di sua sorella in lacrime.
Quando vide il gesto di sua sorella, Prue non riuscì più a contenersi ed esplose.
-Andy è morto a causa mia. Lui voleva solo proteggermi e invece...- mormorò con la voce rotta dal pianto.
A quel punto nemmeno Piper e Phoebe ressero e tutte e tre si sfogarono con un quarto d'ora di lacrime, lamenti e singhiozzi.
Al termine di quest'ultimo, Piper fu la prima a parlare, con la voce ancora tremante:
-Su con la vita, ragazze! Non è stato poi così male il nostro lavoro! Quella è stata l'unica conseguenza.- si interruppe per asciugarsi le lacrime. -Abbiamo rispedito all'inferno per due volte il demone Barbas, abbiamo liberato quella ragazzina, Aviva, dalla schiavitù di Kali; ci siamo liberate dei nostri vicini mutaforma e abbiamo agito in tantissimi altri modi contro le forze del male! E resteremo unite per sempre! Il nostro potere più grande non è solo il Potere del Trio; il nostro potere più grande è l'amore, l'ha detto anche la mamma. Finché resteremo insieme saremo invincibili! Abbiamo retto per due anni e non ci fermeremo proprio adesso! Parola di strega!- così dicendo mostrò il palmo della mano alle sue sorelle.
Prue, che come al solito aveva afferrato il concetto, appoggiò la sua mano su quella della sorella:
-Parola di strega!
Phoebe fece lo stesso dopo essersi asciugata il viso:
-Parola di strega!
Solo allora si senti quel trambusto proveniente dalla soffitta!

Capitolo 2: Il ritorno di Abraxas

-Che succede?-si chiese Phoebe, con voce incredula.
Ma non fece in tempo a finire la frase che Prue si era messa a capo delle sorelle e si dirigeva verso la mansarda, il fulcro del loro lavoro di streghe, il luogo dove si recavano ogni volta che c'era un mistero da risolvere. Piper non ci pensò su due volte a seguirla, quindi alla povera sorellina minore non toccò altro che... dar loro una mano, ovviamente!
In soffitta regnava il caos più totale, molto più del solito! Un armadio era completamente rovesciato e le cianfrusaglie che solo pochi secondi prima avrebbero dovuto esserne all'interno, ora erano sparse sul pavimento! Il leggio sul quale stava il Libro delle Ombre era appoggiato al pavimento completamente al contrario, cioè con il ripiano che faceva da piedistallo, e il preziosissimo librone era accantonato in un angolo della mansarda, come se qualcuno l'avesse scagliato via.
E lì, sotto un lenzuolo, forse uscito dall'armadio, qualcosa si muoveva! La prima ad accorgersene fu Piper che prese a strillare inorridita.
Prue, accortasi immediatamente del motivo dell'agitazione della sorella, si avvicinò alla "Cosa" semovente e, coraggiosamente, dopo aver tirato un lungo respiro, alzò il lenzuolo con il suo potere, per paura che la "Cosa" potesse colpirla.

-Kit, che cos'hai fatto? Stupida gatta! Mi chiedo come tu possa combinare certi disastri!
Proprio così! La "Cosa" altro non era che la gatta delle Halliwell!
-Non prendertela con lei, Prue- le disse Phoebe. -In fondo a volte è normale che i gatti facciano cose del genere! Magari si sente esclusa!
-Perché non dovrei prendermela? Ti rendi conto che ci ha rovinato l'anniversario?! Ora dovremo starcene qui tutto il santo giorno a riordinare! E io che mi ero illusa, che stupida sono stata! Avevo già prenotato un tavolo per tre al ristorante più chic della città!- replicò Prue sempre più arrabbiata.
-Dovremo?!- chiese Phoebe. -E se rimandassimo a domani le pulizie?
Oh-oh! Questo sarebbe stato il principio della fine della festa se Piper non fosse intervenuta!
-Piantatela, ragazze! Guardate Kit! Si sta comportando in modo strano!
Infatti la ragazza, buona osservatrice, aveva notato che la gatta stava soffiando contro l'armadio rovesciato.
Prue, Piper e Phoebe guardarono nella stessa direzione del loro familiare e videro! L'armadio si stava alzando!! Poi si sollevò, lasciando vedere il vero pericolo di quella giornata!
-Abraxas!- esclamarono quasi in coro le tre streghe, inorridite.
Davanti a loro il demone che esattamente un anno prima aveva cercato di cancellare completamente il Libro delle Ombre, ora si ergeva in tutto il suo orrore.
Abraxas cominciò ad avanzare verso il Libro.
-Allora era per questo che Kit soffiava!- esclamò Prue, con una voce tra l'incredulo e lo spaventato.
-Ehi, tu! Vuoi il Libro?- disse Phoebe rivolta all'orrendo demone. -E allora prenditelo, muso rossastro!- Intanto aveva preso il volume al quale era tanto affezionata e aveva fatto il gesto di buttarlo in faccia ad Abraxas, ma quest'ultimo aveva teso una mano in avanti e aveva attirato verso di sé il libro lentamente.
-Scansati, stolta!- le rispose il demone, colpendole un fianco con la mano libera e scaraventandola contro la parete.
Phoebe si accasciò a terra con un gemito.
Mentre Piper andava a soccorrerla, Prue cercò di riattirare il prezioso volume verso di sé, ma Abraxas era troppo forte per lei.
-Credevamo di esserci sbarazzate di te!- gli urlò contro, rabbiosa.
-Povere illuse!
-Questo è quello che dici tu!
-Poche ciance! Devo fare solo una cosetta con il vostro libricino. Voglio semplicemente distruggervi!
Sghignazzando, scomparve in una nuvola di fumo.
Prue avrebbe voluto usare il suo corpo astrale per inseguirlo, ma non sarebbe servito a niente. Non sapeva neppure dove era andato.
Mentre era ancora assorta nei suoi pensieri vendicativi, sentì la voce disperata di Piper:
-Phoebe! Ti prego, rispondimi! Phoebe!
Solo allora Prue ritornò alla realtà. Corse verso Piper  e Phoebe, che se ne stava immobile sul pavimento della soffitta, con gli occhi chiusi e con il suo perenne sorriso sulle labbra. Piper continuava a scuoterla, ma il suo corpo esanime non reagiva. Prue si fece coraggio e prese il polso della sorella tra il pollice e l'indice.
-Oh, no! Phoebe, non lasciarci sole! Come faremo senza di te?!- urlò con un'angoscia incontenibile. Si sedette sul pavimento con le mani sugli occhi e cominciò a piangere.
In quel momento tutte e due sentirono una strana sensazione, come un vento, una brezza intorno a loro. Ma non era un vento che diffonde pace e serenità: era un vento grave e pesante, un vento che irradiava una forte energia negativa.
Lo percepivano, ma non vi facevano troppo caso, erano distrutte dalla morte della loro sorella minore, che due anni fa era tornata a San Francisco per vivere con loro; con lei, era morta anche una parte di loro!
Prue provava una sensazione che non sapeva spiegare: pensava di non riuscire più a smettere di piangere, pensava che continuando a manifestare il suo dolore quel vento maligno si sarebbe commosso e avrebbe riportato Phoebe tra loro. Ma non fu così: anzi, la brezza continuò a spirare sempre più forte! Prue prese a urlare come una pazza, come se questo avesse scatenato la sua vendetta. Abraxas aveva ammazzato sua sorella, e questo non poteva permetterlo! Aveva visto sua sorella morire altre volte, durante quel viaggio nel futuro e durante l'attacco di Tempus, ma non era mai stata uccisa con così tanta indifferenza, così semplicemente!
Piper era molto meravigliata dal comportamento della sorella, ma poteva capirla benissimo, nonostante le lacrime.
 

Capitolo 3:  Il dialogo tra Phoebe e Abraxas

Ma Phoebe in realtà non era morta. Aveva momentaneamente abbandonato il suo corpo. Ora il suo spirito si trovava in un luogo che non riconosceva. Certamente non era il Paradiso: tutto era nella penombra, ma si potevano distinguere le sagome di uno scrittoio, una penna d'oca immersa in una boccetta piena di un inchiostro strano e un librone chiuso.
-Che razza di posto è questo?- si chiese mormorando.
In quel momento vide un barlume nell'oscurità, che si avvicinava sempre di più.
Sentì una voce cavernosa che la chiamava.
-Phoebe! Lo so che sei qui!
Timorosa, la ragazza si avvicinò al libro che stava sullo scrittoio: aveva una copertina color verde cupo e su di essa, in rilievo, c'era una trisciale!
-Ma questo è il Libro delle Ombre! Significa che...
-Hai indovinato, Phoebe! Sei nel mio rifugio!- continuò la voce cavernosa. Abraxas emerse dall'oscurità.
-Perché sono qui?- chiese la ragazza, con un tono spaventato.
-Volevo parlare un pochino con te! Sei sicura di voler restare a combattere contro di me insieme alle tue sorelle?- le rispose il demone.
-Non cercare di corrompermi, schifoso essere! Pensi davvero che ceda ai tuoi ricatti?
-Non ho la minima intenzione di ricattarti, bambina!- continuò Abraxas. -Voglio solo dimostrarti come attuerò la mia vendetta. Vedi, voi pensavate di avermi sconfitto, ma purtroppo per voi il vostro sciocco Potere del Trio non ha funzionato!
Phoebe si sentì ribollire il sangue nelle vene dalla rabbia. Doveva esserci un motivo se Abraxas aveva deciso di svelarle il suo piano!
-Che cosa vuoi veramente da me? So che hai in mente qualcosa contro di me, me sola, almeno per ora! Non è forse così? Riportami subito a casa mia!
-Ti ho già detto che non voglio che tu ti prostri a me! E comunque non puoi tornare indietro, almeno temporaneamente!
-Adesso ho capito! Mi vuoi tenere prigioniera, così io e le mie sorelle non potremo utilizzare il Potere del Trio!
-Mi hai frainteso, piccola stolta. Non puoi tornare a casa per un semplice motivo: tu sei morta!

-Che cooooooooosaaaaaaaa?!
-Proprio così, mia cara! Sei morta! Hai abbandonato temporaneamente il tuo corpo a causa di un incantesimo che ho fatto su di te.
-Pratichi anche il Vudù?!- chiese la strega dopo un attimo di silenzio.
-Sei molto perspicace!
-Quindi ora noi saremmo sul piano astrale?
-Esattamente! Ma ora devo farti vedere quello che realizzerò, come promesso!
-Aspetta un secondo! Come...- cominciò a chiedere ancora una volta Phoebe, sempre più arrabbiata, ma non fece in tempo a finire, perché Abraxas le prese violentemente le mani e questo mise in azione il potere della ragazza: vide un gruppo di persone, tra le quali vi erano dei volti familiari! Ma quelle non erano esseri umani: erano demoni! E non erano un gruppo ristretto, ma centinaia di stregoni e demoni, tra i quali tutti quelli che Prue, Piper e Phoebe avevano sconfitto: Jeremy, Javna, i loro ex-vicini mutaforma, Barbas, l'Uomo Nero, tutti quanti in file compatte, con in testa lui: Abraxas! Marciavano solennemente, formando un vero esercito di esseri malvagi, verso una città che le era familiare: la sua San Francisco!!!
-Oooooooooooohhh!
Quando Phoebe tornò alla realtà si accasciò sul pavimento scuro del rifugio di Abraxas: quel gemito piacque molto al demone, tanto che lo fece fremere di piacere.
-Che... cosa... che cosa ho visto?- si chiese Phoebe, ancora sconvolta, con la voce tremante.
-Quello?- replicò Abraxas. -Una bazzeccola! Il mio piano che si realizzava: l'Esercito del Male che io ho creato! Io, Abraxas, colui che ha il potere di cancellare i vostri stupidi poteri, semplicemente leggendo il vostro Libro!! Ahahahahahah!!!- prese a sghignazzare e sembrava che non volesse più smettere.
Attorno al demone trionfante cominciarono a delinearsi delle figure confuse: Phoebe poteva distinguere queste voci:
-La tua più grande paura è che le tue sorelle muoiano!
-Il mio potere è più grande del vostro!
-Sei morta, strega!!
-Eri nelle mie mani, Phoebe, ma le tue sorelle dovevano rovinare tutto!
A queste voci se ne aggiunsero delle altre. Poi si amalgamarono in un unico grande brusio. La povera ragazza, costretta a sopportare quel tormento, non riuscì a reggere e un mal di testa lancinante la invase. Si accovacciò a terra, sperando che in quel modo il malessere sarebbe diminuito, ma non andò così.
-Tieniti il tuo libro!- le urlò contro Abraxas, buttandole addosso il Libro delle Ombre senza un briciolo di pietà. Faticosamente Phoebe riuscì a prenderlo tra le braccia. Cominciò ad avere la nausea. La testa le girava in maniera pazzesca. Pensava che di lì a poco avrebbe vomitato, ma fortunatamente lei era solo uno spirito. Chiuse gli occhi e si voltò a pancia in su, sempre con il suo prezioso libro tra le braccia, mentre un vento che emanava una forte energia negativa iniziò a spirare.

Quando Phoebe riaprì gli occhi il luogo in cui si trovava era completamente mutato: era una stanza verniciata di bianco. Da una finestra i raggi del sole illuminavano il cuscino del suo letto. Proprio così: si trovava in una stanza d'ospedale!
Improvvisamente sentì delle voci appena fuori dalla porta:
-Come sta?
-Beh, mi dispiace darvi questa notizia ma... temo che non ce la farà.
-Oh, mio Dio!
Qualcuno iniziò a piangere.
-Possiamo vederla?- chiese la stessa persona.
-Se vi conforta...
La maniglia della porta girò.
"Magari questi sono demoni che vogliono uccidermi con la scusa di vedermi!!!" pensò la povera Phoebe.
Non c'era tempo di inventare una formula per ucciderli. Doveva ricorrere alla soluzione tempestiva!
La porta finalmente si aprì e Phoebe, brandendo un bisturi che aveva trovato lì a portata di mano, disse:
-State lontani da me altrimenti vi... Prue... Piper...
-Phoebe! Sei viva!- esclamò Piper con una gioia incontenibile. Corse immediatamente ad abbracciare sua sorella.
Prue si avvicinò:
-Il medico ci aveva detto che eri caduta in coma, e noi ti credevamo addirittura morta!- urlò Prue accorrendo.
Il suddetto medico, intanto, se ne stava sulla porta, paralizzato dallo stupore. Era sicuro che quella sua paziente era in coma. Come aveva potuto svegliarsi così in fretta?!
Phoebe, grazie all'affetto delle sue sorelle e alla sua tempra, venne dimessa dall'ospedale dopo due settimane.
-Phoebe, cos'è questo librone che hai nel cassetto?- le chiese Piper il giorno in cui la ragazza se ne sarebbe andata da quel luogo.
-Indovina!- le rispose la sorella minore, con un tono spiritoso.
-Il Libro delle Ombre! Questa sì che è una sorpresa! Come è finito qui dentro?!
-Beh, ecco, è una storia lunga: tutto è cominciato quando...- Phoebe non fece nemmeno in tempo a iniziare il racconto; sentiva la stessa sensazione di quando era finita nel rifugio di Abraxas, poco prima di svenire: un pesante vento, quel vento negativo che sembrava preannunciare l'arrivo di qualcosa di funesto, che non la lasciava parlare; le sembrava che la brezza le chiudesse la bocca, come se non volesse farne uscire neanche un suono. Non sapeva chiaramente che cosa le stesse succedendo. Sapeva solo una cosa: non poteva parlare alle sua sorelle di quello che aveva visto!
Almeno non ora!

Capitolo 4 : L'esercito del male

Non era trascorso molto tempo da quell'evento. Phoebe aveva ricominciato a frequentare l'Università e passava una buona metà della giornata tra i libri, tra le lezioni, gli studi a casa e la consultazione: già, perché non poteva rinunciare al suo ruolo di "Conoscitrice Ufficiale del Libro delle Ombre"! Assolutamente no!
-È talmente strano! Non è cambiato assolutamente niente! Non una formula cancellata, non un segno di strappo! Tutto come prima!- commentava continuamente a Prue e Piper.
-A proposito, Phoebe, non ci hai ancora detto da dove hai ripescato il Libro! Allora???- le chiedeva sempre Prue dopo un po', puntigliosa e furiosamente curiosa.
La ragazza avrebbe voluto rispondere, ma qualcosa glielo impediva: forse qualche rimorso, forse qualche trauma nascosto nel suo subconscio. Fatto sta che, invece di cominciare a raccontare di come aveva trascorso quel breve tempo insieme ad Abraxas, rispondeva in modo confuso e sconclusionato, come per esempio:
-Beh, ecco... è che... insomma...- oppure rispondeva semplicemente:
-Ehm... Non posso dirlo!
Prue cercava di sopportare il mistero della sorella con una pazienza ormai apparentemente illimitata:
-In fondo- si diceva -è questione di esperienza! Ormai mi ci sono abituata!
Ma uno di quei giorni che quella discussione stava prendendo una strana piega, la sorella maggiore esplose:
-Phoebe, non puoi continuare a comportarti come una bambina! Queste sono cose serie! La nostra vita potrebbe essere in pericolo! Allora, te lo chiedo per l'ultima volta,- le urlò contro con furibonda impazienza Prue -dove hai preso il Libro delle Ombre!?- le chiese scandendo impaziente ogni parola.
Phoebe non sapeva cosa dire. Voleva dirlo, liberarsi di quel peso! Ma quel maledetto vento continuava a soffiare, a impedirle di confessare!
Cosa doveva fare? Prue aveva perfettamente ragione: la loro vita era in pericolo; nemmeno lei sapeva che cosa stava per succedere veramente e che cosa avrebbero potuto fare per sconfiggerlo. Corse in soffitta piangendo e gemendo disperatamente.
-Ma insomma, si può sapere che cosa sta succedendo a Phoebe!? Non l'ho mai vista così!!! Phoeeeeeeebe!- urlò Prue, al limite della pazienza.
-Non lo so nemmeno io, Prue, ma è meglio se andiamo da lei.- affermò con convinzione Piper.

Phoebe gettò il Libro delle Ombre sul suo leggio con mala grazia. Che cosa doveva fare? Non ne poteva più!
-Phoebe.- le disse dolcemente Piper mettendole una mano sulla spalla. -Prue non è stata gentile con te, ma questo non vuol dire che tu non debba svelarci il tuo segreto. Allora?
Prue intanto era arrivata in soffitta.
-Io... io...- disse Phoebe tra le lacrime.
La brezza infernale cominciò a soffiare. Stavolta tutte e tre la sentirono. Basta! Non si poteva andare avanti così!
-...E va bene! Quando voi mi credevate morta io mi sono trasferita con il mio spirito nel rifugio di Araxas e...
-Cosa? Perché non ce l'hai detto subito!?- la rimproverò Prue, con uno sguardo bieco.
-Lasciami finire: lui mi ha svelato il suo piano! Lui vuole costituire un esercito di demoni! Ci uccideranno tutte! Non ci sarà scampo! Ho avuto anche una premonizione! E lui sarà a capo dell'esercito! Dopo che mi ha rivelato tutto questo mi ha ridato il Libro. ...Ridato... si fa per dire!- continuò Phoebe.
-Ma perché l'avrebbe rivelato a te, Phoebe?- le chiese Piper.
-Evidentemente fa affidamento sul fatto che io sono più suggestionabile di voi due!
-Ma perché non ha adottato il piano dell'altra volta?- replicò Pier con aria interrogativa. -E poi perché stavolta è sparito in una nube di fumo, quando se n'è andato? Avrebbe dovuto rientrare nella sua dimensione! C'è qualcosa che non quadra qui!
-Hai ragione, ma forse lui non voleva essere troppo prevedibile!- le rispose Prue. -Phoebe, ricordi il luogo in cui ti sei ritrovata? Sapresti determinare dov'era?- chiese poi, rivolta alla sorella minore.
-No, ma a giudicare dalla teoria di Piper deve avere trasferito la sua abitazione sul piano astrale.- ribatté Phoebe, dopo averci pensato un po'.
-Un vero genio, quel piccolo demonio!- commentò Piper.
-Vero? Un cervello grande quanto una pallina di gomma elastica! Ahahahahahahahah!- rise Phoebe, anche se si rendeva conto che la sua battuta era molto stupida!
Un attimo di silenzio, passato a guardarsi l'un l'altra.
-Bene! Mettiamoci al lavoro!- gridò Prue.
Phoebe cominciò a sfogliare il Libro, non era molto convinta di quello che stava facendo.
Ad un tratto esclamò, senza troppo entusiasmo:
-Ecco! Credo di aver trovato quello che ci serve!- Prue le strappò di mano il Libro e cominciò a leggere:

-"L'esercito maligno
Quando un demone è stato sconfitto, esso ha il potere di  tornare in vita un anno dopo e quindi  mirare di nuovo al suo primo obiettivo, ma attaccandolo in modo più violento, stabilendo un'alleanza con tutti gli altri demoni  sconfitti dalla stessa strega, istituendo insieme ad altri gruppi... una vera e propria armata."-

Prue si soffermò sulle ultime parole con una visibile paura.
Tutte e tre le ragazze erano spaventate da questo discorso, ma d'altronde, cosa avrebbero dovuto fare? Aspettare che Abraxas mandasse all'altro mondo loro e tutte le altre streghe non era la cosa migliore da fare!
-Ehm... ma perché Abraxas dovrebbe far questo? Non potrebbero centrare le dimensioni parallele, l'equinozio, il Rito di Passaggio?!- chiese Piper, incredula.
-Sì, le coincidenze sono molte, ma il nostro anniversario è passato da un po' di tempo e non credo che questo centri molto in ogni caso, dato che se Abraxas avesse deciso di sfruttare questi avvenimenti avrebbe attaccato subito.- le rispose la sua sorella maggiore, con il suo solito atteggiamento da cervellona.
-La verità e che lui vuole confonderci!!!- replicò Phoebe.
-Giusta osservazione, ma non c'è scritto nient'altro sul Libro?- replicò per un'ultima volta Piper. Il terrore si leggeva chiaramente sul suo sguardo.
-Ehm...- Phoebe riuscì finalmente a strappare il Libro dalle mani della sorella. -Sì, c'è una formula!... Piuttosto strana!!
-Beh, che aspettiamo?! Pronunciamola, no?- esclamò Piper contenta.
-Aspettate! Non mi sembra una formula molto convincente.- si intromise Prue -Siete sicure di quello che state per fare?
-"State"? Vorrai dire "stiamo"!- le rispose Phoebe.
-Oh, no! Io una formula del genere non la recito! Pensateci voi. Non serve il Potere del Trio per dirla, giusto? E allora io mi astengo.
Senza pensarci due volte, Piper e Phoebe cominciarono a recitare la formula:

Forse i demoni invaderanno il mondo intero,
Turberanno la pace dell'amore vero,
Il Maligno prenderà il sopravvento,
Sempre accompagnato dal suo fedele vento.
Ma noi, con la nostra tempra, non ci arrenderemo,
E a voi, spiriti benevoli, ci uniremo!
Quindi, senza indugio, apriteci le porte.
Che il Vento del Male spiri pure più forte!

Appena l'ultima parola fu scandita, la maledetta brezza cominciò a spirare: e stavolta sembrava davvero una bufera!
Piper e Phoebe vennero avvolte da un nuvolone di polvere, sotto gli occhi sbalorditi di Prue.
Dopo alcuni secondi, la nebbia cominciò a diradarsi.
-Sorelline?- invocò la sorella maggiore, ancora sconvolta.
-Che c'è, Prue?- chiese Phoebe girandosi.
-Oh, mio Dio!!!!- esclamò Prue esterrefatta. Gli occhi della sua sorellina emanavano una strana luce rossastra. La sua voce era contraffatta, demoniaca!!!
-Ah ah! Tua sorella ormai è cattiva, Prue!- disse ancora Phoebe -e per giunta ora è posseduta da me.
Nel frattempo Prue aveva notato che al posto di Piper era comparso un essere peloso dagli occhi gialli e con mani artigliate.
-Piper invece è ritornata ad essere un Wendigo.- disse l'Uomo Nero, ormai incarnato nel corpo di Phoebe.
Prue non sapeva che fare. Phoebe e Piper erano possedute!
-Se almeno ci fosse... Leo!!!!- esclamò la ragazza vedendo il suo ex-angelo bianco comparire sulla porta della soffitta.
-Leo, ti prego, devi aiutarmi! Conosci un modo per guarire un indemoniato o una cosa del genere? Deve esserci una soluzione.
Leo, nonostante la fissasse con uno strano sorriso, sembrava non ascoltarla. La prese per il collo e cominciò a stringerlo.
-Ma... che diavolo... Leo...- Prue stava per soffocare. Che cosa sarebbe successo se lei fosse morta e le sue sorelle fossero andate avanti con quella situazione?! Non poteva assolutamente finire così! Il destino di San Francisco, del mondo intero, dipendeva da lei!
Stava esalando il suo ultimo respiro quando riuscì a trovare le forze per tendere una mano verso la faccia di Leo e di scaraventarlo contro un armadio.
Dopo aver ripreso fiato, corse verso il leggio, afferrò il Libro delle Ombre e si precipitò giù per le scale.
-Dev'esserci qualcosa! Dev'esserci!- si ripeteva continuamente. Finalmente trovò qualcosa.
-"Per scacciare uno spirito maligno da un corpo che non gli appartiene"
-Che cosa credi di fare, Prue?- le chiese Leo, prendendola per la camicia.
-Leo, ti prego, torna in te! Tu sei posseduto. Devi riprendere il controllo di te stesso! Ricordi? Tu eri un angelo bianco, amavi Piper e così Loro ti hanno tolto i poteri e l'immortalità. Te lo ricordi, questo?
-Appartiene tutto al passato. Ora io sono il servo fedele di Abraxas. Devo svolgere il compito che lui mi ha assegnato.- così dicendo sollevò il tavolino del salotto con una mano, con una forza spaventosa, e fece per gettarlo addosso alla ragazza, che per la paura alzò le mani. Tutto si fermò.

-Oh, cavoli!!!! Ho ereditato il potere di Piper. L'ho persa!- si disse Prue sconcertata.
-Ma non se pronuncio la formula.- aggiunse. Si avvicinò al Libro delle Ombre, che aveva lasciato appoggiato sul divano.
-Dunque...- fu allora che la pagina su cui era scritto l'incantesimo si staccò dal Libro automaticamente e cominciò a volare a mezz'aria.
Prue tentò invano di afferrarla, ma ogni volta la pagina si librava ancora più in alto.
-Oh, no! Non riuscirai a uscire di casa!- gridò Prue, vedendo che il foglio stava imboccando l'ingresso.
-Vieni qui! Fermati!- urlò ancora, ma ormai era troppo tardi. La formula era riuscita a spuntarla.
"Non posso uscire urlando a quel pezzo di carta di fermarsi, mi prenderanno per scema!" pensava la povera strega in preda al panico.
"Cercherò di assumere un'aria indifferente. Fingerò di andare al supermercato così passerò inosservata!" decise alla fine.
Si preparò e uscì chiudendo la porta a due mandate, anche se sapeva benissimo che sarebbe stato inutile, perché le sue sorelle-demoni sarebbero riuscite a scardinarla senza problemi.
Riuscì subito a rintracciare la pagina vagante. Era sul marciapiede davanti all'ingresso, come se la stesse aspettando. Ma Prue aveva capito che la pagina doveva avere un'intelligenza, o forse anche lei era posseduta!
Si allontanò di pochi passi, poi, più velocemente possibile, creò un corpo astrale e riuscì ad afferrare il foglio.
-Presa!!- disse trionfante.
Allora il foglio, non contento, si alzò in volo una seconda volta.
-Dannazione!!
Prue non si staccò dal foglio e si sollevò da terra.
-Oh, mio Dio! Nooo!

Capitolo 5 : Nella tana del lupo

Non era possibile! Prue era già ad alcuni metri da terra.
-Ehi! Ma quella non è Prue Halliwell?- disse qualcuno alle sue spalle.
-Ma guarda che esibizionista! E io che pensavo fosse una ragazza perbene!- rispose una seconda voce femminile.
Prue e il maledetto foglio passarono davanti alla casa di Dan, che in quel momento stava lavando la sua orribile macchina. Una vergogna indescrivibile!
-Prue! Che ci fai appesa lassù?
-Ehm... sto facendo il mio lavoro!- gli rispose lei imbarazzatissima.
Pochi secondi dopo la povera ragazza si trovava sulla cima del Golden Gate. Pensava al suo povero corpo materiale, lì, abbandonato sul marciapiede come un guscio vuoto.
"Un momento!" si disse. "Se questa pagina ha lasciato la casa da sola, significa che non apparteneva al Libro delle Ombre! Anche se fosse stata posseduta, non sarebberiuscita a uscire! Deve essere stata scritta da Abraxas, e sono certa che lo stesso vale per la formula pronunciata da Piper e Phoebe! Ho un'idea: lascierò che la pagina mi guidi nel rifugio di Abraxas. Sicuramente è lì che sta andando!"

Circa dieci minuti dopo Prue si ritrovò davanti a una lavanderia abbandonata. All'interno era buio pesto. Non si vedeva a un palmo dal naso! Prue lasciò finalmente la presa e cadde a terra con un tonfo sordo.
-Bene, sei arrivata, Prue! Ti aspettavo, sai!
-Sei tu, Abraxas?
-Sei perspicace anche tu come tua sorella Phoebe! Ti ho portato qui solo per divertirmi un po'. In fondo vedere come ti massacreranno i miei seguaci sarà un vero spasso!
-Illuso!
Tre demoni le si scagliarono contro: Jeremy, Barbas e Kali.
-Il Potere del Trio coincide col mio. Il Potere del Trio coincide col mio.- cominciò a recitare Prue.
Tutti e tre si accasciarono a terra. In fondo le piaceva vederli soffrire.
Pian piano, una serie di demoni si batté contro Prue e tutti ne uscirono sconfitti, anzi, non ne uscirono assolutamente!
Tutto stava andando bene. Ormai l'esercito di Abraxas era decimato.
-Dannazione! Sei davvero in gamba, strega- le disse quest'ultimo, con una rabbia cieca. -Ma non ritornerai a casa. Finirai come le tue sorelle!
Proprio in quel momento si avvicinarono Piper e Phoebe.
-Che combinazione, non è vero, Prue? Stai per combattere contro le tue adorate colleghe!
Prue era rimasta di sasso. Come avrebbe fatto con loro? Non poteva certo trattarle come aveva fatto con gli altri demoni.
-Ragazze... Sorelline...- balbettò, cercando di prendere tempo. Ma ormai era troppo tardi! Phoebe-Uomo Nero e Piper-Wendigo le erano già addosso.
"Come posso fare?" pensò Prue, con le lacrime agli occhi. Doveva trovare un modo per far tornare le ragazze come erano prima.
Solo allora successe il miracolo: Piper graffiò un braccio a Prue, mentre Phoebe le sferrò un forte pugno nello stomaco. La ferita cominciò a sanguinare. La ragazza tossì. Allora Piper fu scossa da un brivido e cadde a terra, priva di sensi. Lo stesso successe a Phoebe.
Dall'oscurità comparve Leo, con le mani sul collo. Sembrava che stesse soffocando. Poi dopo pochi secondi anche lui svenne.
-Ma che vi succede? Rialzatevi, babbei!
-Lo faranno solo quando saranno rinsaviti, Abraxas.- rispose Prue. -Il tuo maleficio è stato rotto. Loro non possono farmi del male, perché loro sono mie sorelle. E appena se ne sono rese conto, non hanno resistito.
-Non posso crederci!- cominciò a gridare il demone.
-Va bene, strega del malaugurio! Sei riuscita a farla franca anche questa volta, ma tornerò, e allora tu e le tue sorelle sarete pronte a urlare! Non scordarlo!!!!!!- così dicendo, scomparve nella solita nuvola di fumo.
-Prue! Stai bene?- disse Phoebe, ripresasi.
-Sì, credo di sì!
-Dov'è Piper?
-Sono qui!
Prue e Phoebe si diressero verso il punto da dove veniva la voce.
-Brrrrrrrrrrrrrrrrr! Non posso crederci! Ero ancora un Wendigo e ora sono ridotta in questo stato!
-Tieni questo per coprirti!- le disse Leo, con lo sguardo rivolto da un'altra parte.
Prue e Phoebe non sapevano resistere a quella scena. Scoppiarono a ridere fragorosamente.
Tutto a un tratto prue si ricordò di una dimenticanza:
-Accidenti, ho lasciato il mio corpo materiale davanti a casa! Devo andare!
-Avete sentito la minaccia di Abraxas? Diceva che sarebbe tornato!- esclamò Piper un po' impaurita.
-Oh, non ci dobbiamo preoccupare! Abbiamo sventato i suoi piani per due volte! Ci riusciremo anche in seguito!
-Già! Forse hai ragione, ma a dir la verità questa volta sei stata solo tu a sconfiggerlo!- si congratulò Leo.
-Ehi, ma... Se tu hai usato il tuo corpo astrale per tutto questo tempo allora il tuo potere è progredito!- le fece notare Phoebe.
-Beh, sono una strega da due anni, ormai!- rispose la sorella maggiore.

 
Scritto da Mistery Navigator


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