Streghe Italia Fan Fiction

SURREALITY


Riassuntino : storia surreale su come si presenta la Morte...

Fascia d’età : adatto a tutti.

Data : giovedì 4 gennaio 2001 alle ore 14.15

Disclaimer : Si ricorda che tutti i diritti del racconto sono di proprietà del sito “Streghe Italia” e che tutti i personaggi di “Streghe – Charmed” sono di proprietà Warner Bros Television / Spelling Entertainment e sono utilizzati senza il permesso degli autori e senza fini di lucro

Avviso: questo non è un racconto serio, può sembrare che sia così all’inizio... ma non lo è!

Come tutti i giorni Phoebe stava ritornando in macchina dal supermercato dove aveva fatto la spesa. Ormai faceva parte del suo tran-tran quotidiano e nonostante i primi tempi questa cosa la scocciasse,ormai lo faceva come un automatismo.
Si recava all’ Hard Discount, un piccolo ipermercato che aveva sempre offerte e prezzi convenienti…oltre a dei negozietti niente male…Stava tornando come al solito sulla statale 65,notando quanto quel giorno fosse veramente deserta: nessuna macchina, nessun rumore, faceva quasi paura. Accese la radio, mise dentro un cd e alzò al massimo per godersi la sua canzone preferita: “La passion” (che novità eh? By artemide). Gli alberi passavano di fianco a lei ululando per il colpo d’aria. Fu in quel momento che lo vide la prima volta.
Per un istante, un istante solo, vide un uomo seduto dietro di lei, nei posto dietro. Fu proprio un secondo, quel secondo che basta al cervello per registrare che qualcosa è cambiato, mandare il segnale e fare accelerare il cuore. Phoebe pensò a un sogno,era stato talmente breve che pareva più la situazione di quando pensi una persona tanto da vederla con te per un momento…se non fosse che non stava pensando a niente…
Un po’ allertata, alzò di nuovo la radio, tranquillizzandosi man mano che il tempo passava. Aveva ancora mezz’ora di viaggio davanti ma seppur con un po’ di apprensione, era tranquilla. La canzone finì, e lei si abbassò per cambiare cd. Prima di abbassarsi controllò lo specchietto e lo rivide.Il tempo di girarsi e vide che se ne era andato. Aveva tutto un vestito nero,con un cappuccio a coprire la faccia…sapeva comunque che era un uomo. Si rigirò di nuovo e inchiodò.

Una volta ferma,col cuore che balzava nel cuore come una rana nel pozzo, si costrinse ad accettare l’idea che quel giorno qualcosa non andava. La strada deserta, le apparizioni misteriose (ma tu sai chi è…), il cielo scuro e nero.Non era come tutti gli altri giorno. No.
Ripartì andando veloce, ignorava le apparizioni,riusciva forse con i poteri forse con la forza di volontà ad accettarle come evento normale e quindi a ignorarle. Vide il cartello che indicava 10 chilometri a casa sua. “bene” pensò “10 minuti e sono a casa”.
Di fianco a lei si materializzò la cosa.

Phoebe istintivamente inchiodò, le ruote partirono da sole, la macchina si cappottò una,due,tre volte finchè tornò stabile su 4 ruote. Nel frattempo era tutto un urlo da parte di Phoebe, mentre lo sconosciuto rimase immobile.
-Senti,dove l’hai presa la patente?- domandò
-Chi sei? Cosa vuoi? Da dove vieni? Cosa cerchi da me? Cos’erano quelle apparizioni?- lo attaccò Phoebe, che non aveva idea di come comportarsi… almeno lui non pareva volerle fare male.
-Però… 5 domande in una volta… vediamo di rispondere… sono la Morte, passavo di qua e mi sono ricordata che oggi devo lavorare un po’…
-Simpatico… non potevi scegliere qualcun altro?- rispose Phoebe, vergognandosi un po’ di quello che aveva detto.
-Con tutte le macchine che passano oggi… devi sapere che la strada è bloccata da tutte e due le parti per lavori e tu sei l’unica nel raggio di 60 miglia… quindi tocca a te… almeno che…
-A meno che? - rispose Phoebe, sentendo il dialogo molto surreale.
-A meno che tu voglia uno scambio… una delle tue sorelle in cambio… anche loro sono belle, e una volta tanto che posso portare con me qualche bella donna…
-Ma cosa dici? E poi chi mi dice che tu sei la Morte?
-Guarda.
L’uomo alzò un braccio verso un piccolo stormo di uccelli che passavano. Tutti caddero morti all’istante, come una pioggia.
-Mwahahahahahahahahahahahahahahahahahahahah… ehm, scusa, ogni volta devo fare questa risata sennò non vinco l’ugola d’oro laggiù all’inferno…
Phoebe era inorridita, senza parole. Se c’era un modo in cui si rappresentava la Morte non era questo…
-Allora? Tu o Piper? O Prue… lei mi pare carina molto… molto… anche tu però... peccato che ne posso prendere una sola… hai un minuto per decidere.
-Un minuto cos...
-Zitta! Hai un minuto. Anzi 53 secondi.- L’uomo si zittì, prese un libro, “60 modi di uccidere traendone puro piacere” di Diavoloski e inizio a leggere, guardando di tanto in tanto l’orologio.
-30… 20… 10… 9… 8… 7… 6… 5… 4… 3… 2… 1… stop!
-Sai cosa ho deciso? Che voglio uccidere te!
Partì con un calcio rotante, poi un pugno in faccia e infine... un colpo… basso!
-Scusa… vorresti uccidere la Morte? Un po’ difficile no? Prova qualche altra strada… scusa ma sto cercando come ucciderti, abbi pazienza…
Phoebe riuscì a riprendersi dalla paura, aprì la maniglia… che non si aprì… cercò di rompere i vetri… non si rompevano…
-Senti puoi fare meno rumore? Sto leggendo, tanto non puoi uscire, quindi mettiti calma, che se ti fai venire un infarto mi togli il divertimento.
Suonò un cellulare, la suoneria era la colonna sonora di “Halloween 20 anni dopo”.
-Pronto, qui è la Morte. Ah, Morris sei tu. Come dici? Altre 23 ordinazioni per oggi pomeriggio? Però il ristorante dei morti viventi inizia a funzionare... preparo anche un piatto con budella e stomaci marci di belle ragazze? No? Vuoi vedere le ragazze prima, che se ti piacciono te le tieni in armadio? Ok, a dopo... ah, tienimi riservato il tavolo 17… e il 13. Ciao. A dopo.... Scusa Phoebe, ma lavoro anche in nero… non mi pagano tanto a uccidere. Tutto per colpa di Manny Calavera (citazione) che lavora meglio di me… boh, ecco trovato, allora Phoebe, tocca a te visto che non mi hai detto niente.
-Sì, dai. – rispose Phoebe in tono di sfida.
-Allora vediamo… spezzettare allegramente la vittima campionando gli urli di dolore. Usare coltello numero 27, 45x34x90 cm. Vieni qua.
A tutta sorpresa Phoebe tirò fuori dalla tasca l’arma definitiva verso la Morte: un coltello unico al mondo, magico, con tanto di risata malefica automatica a ogni colpo inferto.
-Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh, il coltello che ho sempre sognato! Mai più abbassamenti di gola a forza di ridere, tutte le ricette di Morte in un comodo display!!!!! Quanto vuoi?
-Non devi uccidere più né me né le mie sorelle. Mai. Giura.
-Ok… ma per questo ci vuole qualcosa di più… cosa mi offri?
-Ecco, un calendario 12 mesi con Maddalena Corvaglia (sono riuscito a metterla pure qua J )
-Ahhhhhhhhhhhh, allora è tutto a posto... mmm che bello! Bbbbbbeeeeeelllllllooooooooooo!
-Bene, quindi te ne puoi andare. Ciao!
-Ciao, ragazza divina!
La Morte se ne andò tutta contenta, e Phoebe ripartì, altrettanto contenta di averla scampata… anche se le pareva tutto un po’ surreale… ma si sa, in questo mondo di cose surreali ce ne sono molte… troppe... e ripartì felice come una pasqua (qua c’è una battutina nascosta sotto sotto, proprio bella…vedi pasqua).

 
Scritto da Alessio / Artemide

(l’idea di scrivere una cosa simile non so da dove mi sia saltata fuori… lo dico io che le vacanze fanno male!)


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