Streghe Italia Fan Fiction

STREGATTA


Breve Riassunto: Povera Prue… Sei stata molto cattiva…

Data di composizione: 25 Luglio 2001, ore 20: 30 ­ 25 Agosto 2001

Valutazione del contenuto: Adatto a tutti.

Disclaimer: Si ricorda che tutti i diritti dei racconti inclusi sono di proprietà del sito Streghe Italia e che tutti i personaggi della serie Streghe/Charmed sono di proprietà della Warner Bros. Television/Spelling Enterteinment e sono utilizzati senza il consenso degli autori e senza fini di lucro.


- Fermo! Non scappare. Dove stai andando ? -
- Si è nascosto dentro quel buco, prendiamolo! -
- Dannazione. E' troppo piccolo. Come ci passiamo ? -
- Lascia fare a me. - Piper usò il suo nuovo potere, rimpicciolendo lei e le sue sorelle fino all'altezza giusta per poter passare per il buco.
L'interno non dava possibilità di ripristinare le dimensioni, quindi procedettero di corsa verso il fuggiasco: un demone ladro dal quale dovevano riprendere una preziosa reliquia importantissima: la Mano dell'Arcangelo, in grado di dare a chi la possiede la possibilità di uccidere chiunque con un colpo solo.
- E' lì in fondo. La strada si sta allargando. Piper ristabilì le dimensioni alle tre mano a mano che procedevano. Alla fine diventarono anche un po' più grandi del solito. - E' in trappola! Non ci può più sfuggire! -
- Laggiù, sorelline! E' veramente in trappola. -
- Bracchiamolo! -
- Dannazione… - commentò il demone a denti stretti - mi hanno preso. Ma non si rallegreranno di questa loro vittoria. sfoderò la reliquia e la puntò contro le tre. - Morite, streghe. -
- Attente, ragazze! -
Il demone era messo seriamente sotto pressione dalle tre, e non riusciva a prendere la mira. Tuttavia le tre stavano dietro dei ripari improvvisati per mon essere colpite. - Phoebe, tu vai a destra dietro quei ripari, Piper. Tu rimani qui. Io cercherò di strappargli quell'affare i mano col mio potere. Via. -
Phoebe scattò a destra. Il demone la intravide, e scagliò il colpo contro di lei, ma lei lo evitò scivolando come se dovesse fare un homerun. Prue scattò a destra una volta visto che la sorella era nella sua posizione.
- Vado. Tieniti pronta, sorellina. -
- Sii prudente. -
- Di nome e di fatto, Piper. -
Prue (Prudenza, in italiano ^_^) scattò e si rintanò dietro a delle botti di vino piene, non vista dal demone, ancora intento a cercare di stanare Phoebe
- Piper! Bloccalo subito! -
Piper eseguì, sporgendosi dal riparo e usando il suo potere giusto prima che il raggio blu scaturisse dalla reliquia. Prue uscì e si fece volare in mano la reliquia. - Presa! -
Il demone, resistente agli attacchi spazio/tempo, se ne accorse e usò un lampo nero contro Prue. Lei, in un impeto di sopravvivenza, puntò la Mano contro il demone, carbonizzandolo col raggio blu.
- L'ho presa, Ragazze! -
- Evviva! Sei stata grande, Prue! -
- Anche il tuo diversivo ha funzionato, però. Avete fatto anche voi un ottimo lavoro. -
- Ora andiamocene da questo posto. Sono stanca morta. Non ho mai corso così dai tempi dell'educazione fisica a scuola. -
E se ne andarono felici di essere riuscite a vincere, soprattutto a rimanere vive, ancora una volta.

Il campanello di casa svegliò Prue dal suo letto prima dell'orario della sveglia. -Arrivo, arrivo. Un attimo, no ? Buttate giù la gente dal letto e vi lamentate che non scatta subito in piedi! - il suono si fece sempre più insistente - Ho detto che sto arrivando! Avete svegliato tutti fino ai sobborghi della città, e che diamine! -
Aprì la porta, e davanti a lei apparvero due uomini, vestiti eleganti, che cercavano lei - Miss Prue Halliwell ? -
- Sono io. Chi siete ? Che volete ? -
- Kevin Wilkinson, giudice astrale. Questo è il mio collega, Angus Freyre, anche lui giudice. -
- Mi dovete fare un processo ? -
- No. Dobbiamo rendere operativa una condanna ai vostri danni, signorina. -
- Condanna ? Come sarebbe a dire ? Cosa ho fatto ? -
- Lei è accusata di lieve infrazione dei principi delle regole delle streghe. Dobbiamo appunto eseguire quello che è stato deliberato in sede della scorsa seduta del Gran Jury delle Streghe. Durante l'azione, peraltro da manuale, svolta nel recupero della Mano dell'Arcangelo, Voi avete, anche se per un solo attimo, pensato a difendere la vostra vita con un artefatto magico, contravvenendo all'articolo numero 14 comma 3 del codice di condotta della Stregoneria. Nonostante le attenuanti derivate dalle circostanze, lei è condannata ad una settimana di trasmutazione. -
Prue stava barcollando. Wilkinson la sorresse per paura che svenisse. In effetti, alla notizia Prue stava barcollando come un'ubriaca. - Si sente male, signorina ? -
- No, va tutto bene. Quando la dovete applicare, la sentenza ? -
- Quale sentenza ?! Prue, di che cosa stai parlando ? - Phoebe e Piper avevano sentito dalle scale la parte finale della conversazione dei tre
- Phoebe. Piper. Mi hanno condannato ad una settimana di trasformazione perché ho pensato prima a me stessa e poi alla salute degli innocenti, l'alto giorno, quando ho ucciso il demone. -
- Ma è un'assurdità! - sbottò Piper, contrariata da quella sentenza - Che avreste fatto voi al posto suo ? -
- No, Piper. Ho fatto un errore e ora pagherò. E poi, è soltanto una settimana. Fa in fretta a passare. Applicate pure la sentenza, voi due. -
- Complimenti per il modo in cui ha preso la notizia. Tutto questo che lei ha detto le fa onore. -
- Applicate la sentenza. - ripeté Prue
- D'accordo. Signor Freyre, lo strumento. -
- Sì, signore. -
Freyre trasse dalla borsa una bottiglia piena di un liquido violaceo, tendente al lilla, ed un calice di avorio. Versò il contenuto dentro al calice e lo porse a Prue - Non è velenoso. Non sentirà alcun dolore. Lo beva tutto d'un fiato. Questa quantità di liquido la farà stare trasformata per 168 ore esatte, che equivalgono a sette giorni. -
Prue tracannò il calice come gli aveva detto. Il sapore non era male. Era come un miscuglio di miele con un pizzico di pepe e un'abbondante dose di peperoncino piccante
- Sembra miele e peperoncino. - commentò
- Fra poco dovrebbe fare effetto. -
Prue iniziò a sentire cado, poi ebbe un leggero mal di testa - E' normale avere le vampate ? -
- Normalissimo. -
In ultimo, Prue perse i sensi e cadde all'indietro sul divano. Un'intensa nuvola azzurra la avvolse, celandola agli occhi di tutti. Quando il fumo si diradò, agli occhi di tutti apparve la trasformazione finale della povera Prue, che nel frattempo aveva ripreso i sensi. Chiese alle sorelle quale fosse il suo aspetto. Le rispose Phoebe, a metà strada fra lo stupito e lo spaventato
- Ti… Ti ha trasformata in… -

- Una gatta. - concluse Piper, rimasta con più sangue freddo della sorella minore.
- Americana nera, pelo corto. - precisò uno dei due giudici
Prue prima si guardò le zampe e poi si sdraiò su di un cuscino, con assoluta noncuranza felina - E in questo stato come faccio a fare gli obblighi che ho fra i mortali ? -
- Ti aiuterà un tuo duplicato. Ti sostituirà finché non potrai riprendere le tue normali mansioni. D'accordo ? -
- Posso non esserlo ? - commentò sarcastica Prue, leccandosi la zampa sinistra
- Bene. Il nostro lavoro qui è terminato. Buona giornata, signorine. -
- Fanno anche gi spiritosi. - soffiò innervosita Prue
- Mi dispiace, Prue. -
- Non dispiacerti. Piuttosto, qualcuna mi gratti la testa. Non so perché, ma ne sento un bisogno irrefrenabile. -
- Vieni qui, sorellina. - Phoebe la prese in braccio e le fece qualche coccola grattandole la testa, tanto per consolarla da quella brutta situazione

Prue rimase per due giorni solo a dormire e mangiare, acquattata sul divano. Si stava fossilizzando, senza far niente. Quando le sue sorelle tornavano gli si strusciava sulle gambe e si faceva fare un paio di carezze.
Ma all'alba del terzo giorno, nell'andare in soffitta, Prue sorprese un ladro a cercare qualcosa. Rimase ad osservarlo nell'oscurità, poi quando fu chiaro che cercava ancora la Mano dell'Arcangelo, gli saltò addosso, prima graffiandogli il collo, poi quando il ladro si rivoltò saltò giù in terra e lo attaccò mordendogli una caviglia, e partendo ancora una volta con una serie di profondi graffi. Lui la prese e la sbatté via lontano. Prue atterrò in piedi e soffiò inarcando la schiena, mettendo in fuga il ladro. - Prue! Prue! - Piper e Phoebe erano tornate, e nel sentir soffiare Prue si erano allarmate - Che è successo ? -
- Hanno cercato di rubare la Mano dell'Arcangelo. -
Leo apparve dalla sua consueta nuvoletta celeste.
- Leo. Come mai sei qui ? -
- Ciao, Leo… - Prue gli saltò in braccio
- Ehi, Ehi. Non approfittare. Vieni giù dal mio fidanzato. - Prue miagolò sdegnata, mentre Piper la portava via da Leo e la prendeva lei in braccio.
- Volevo dirvi che il ladro che Prue ha messo in fuga era in cerca della mano destra dell'Arcangelo, non c'è dubbio. Questo perché la mano è una delle quattordici parti di una statua che fu un demone, aizzatore di una seconda rivolta in paradiso dopo quella di Lucifero. Questa statua contiene in sé il demone, e se venisse ricomposta il demone sarebbe risvegliato La terra ne farebbe le spese. -
- Ancora lavoro ? - chiese rattristata Phoebe,
- Ci penso io, sorelline. Vado in giro e mi intrufolo dove serve. - propose Prue.
- Prue, ti senti sicura ? -
- Sono stufa di far niente. - si leccò la zampa anteriore destra
- Prue. Dalle mie fonti so che alla statua mancano ancora tre parti: la mano destra, il piede sinistro e la testa. Se Prue ci riuscisse, potrebbe trovarli e rubare una piccola parte mentre i demoni sono distratti. -
- Sembra un buon piano. Io vado. -
- Fai attenzione. I gatti non hanno sette vite. -
- Lasciamelo credere, Leo. - scese dalle braccia di Piper e si stiracchiò

Piper e Phoebe, alla sera del terzo giorno, avevano messo in piedi una vera e propria associazione a delinquere, finalizzata alla contravvenzione
- Sei sicura che stiamo facendo una cosa giusta ? -
- Io non ho digerito quella storia della condanna. Prue era in buona fede. Non capisco perché debba andarci di mezzo. -
- Temo che incocceremo anche noi una sanzione disciplinare. -
- Piper, fidati. So cosa faccio. E poi, spero che non mi trasformino una lucertola. -
- Ahia… Cominciamo bene. - continuò a cercare la pozione giusta, ma prima che potesse trovare anche gli ingredienti, una polvere i stelle apparve immediatamente e calò su di loro
- Te l'avevo detto che se ne sarebbero accorti… -
La luce allarmò Prue, che si precipitò in cucina. - Non vi avevo detto di lasciar perdere ? -
- Come è andata ? - chiese Piper, confusa dall'intensa luminosità che l'aveva avvolta
- Abissina, pelo corto. Poteva andare peggio. Phoebe… non ti vesti mai, tu ? - l'accento di Prue era diventato di un sarcastico molto fastidioso
- Gatto egiziano. Ma con tutte le razze che ci sono, proprio una senza pelo dovevo diventare ? Mamma mia, che freddo. - Phoebe stava tremando come una foglia
- Mah. Kit non si è mai lamentata. Domani, venite con me ? Devo andare a cercare la statua del demone. -
- Che abbiamo da fare ? -
- Zampe in spalla e andiamo. -

Prue setacciò una zona di capannoni industriali in disuso. Si guardò intorno per cercare una via d'entrata. Trovò una finestra rotta dalla quale si poteva accedere attraverso una catasta di legna.
Era difficile riuscire ad evitare i pezzi di vetro sparsi sul pavimento, ma Prue ci provò lo stesso. Il capannone dove era entrata era buio e non riusciva a vedere molto bene, anche con la sua vista da gatta. Può essere qui. In fondo, in questo capannone venivo a giocare quando ero piccola. Ed era già stato chiuso. - un rumore acuto, come di ferro battuto, attirò la sua attenzione - Uh. Cos'è ? - un cono di luce entrò nella stanza, evidenziando la densa nuvola di polvere in mille ombre
- E' una guardia giurata. -
- Chi va là ? -
< Oh, no! Mi ha notata! Che faccio, adesso ? >
- Chi va là, insomma ? -
- Miao… Miao… -
- Oh. Stupido gatto. Mi hai fatto prendere uno spavento per nulla. -
< Stupido gatto a chi ? > chiese retorica e permalosa Prue, facendo inciampare la guardia col suo potere - Comunque non è qui. Speriamo di avere più fortuna coi prossimi. -

- Questa è la zona industriale interna. Con tutti questi operai in giro speriamo che non mi facciano uscire fuori. Una gatta qui non ha molto a che fare. -
L'odore di metallo che si spargeva nell'aria la stava quasi facendo soffocare. Inoltre, a quell'altezza, anche il pericolo di venire colpita da qualcosa oppure di prendersi qualche scintilla era elevato.
Phoebe saltò agilmente su un paio di casse, per avere una migliore visuale dello spazio sottostante. - Hmm… Non mi sembra che qui ci possa stare una statua. - si guardò intorno, notando una strana porta con una targhetta indicante una stanza privata - Privato. Lì potrebbe esserci qualcosa. - tornò a terra, pochi attimi prima di essere schiacciata da una cassa enorme. Ringraziò la sua buona stella e proseguì. Rimase acquattata in un angolino buio e aspettò che qualcuno aprisse per lei la porta. Aspettò tre ore. Si stava quasi per addormentare, quando una donna dalla stazza enorme la lasciò entrare, anche se senza volerlo. - Perfetto. Grazie mille. -
Delusione… Erano solo uffici amministrativi. - Non le restava che aspettare di nuovo che le aprissero la porta per uscire.

- Bene, Piper. Ora sei nei guai. Come diavolo fai ad uscire di qui, visto che è tutto deserto ? Accidenti a me! -
Era finita in un capannone abbandonato, cadendo (in piedi) da una finestra. Miagolava sperando di attirare l'attenzione di qualcuno. - Ma chi penso di trovare ? Chi credo di chiamare ? Sono solo un gatto. Va be'. Diamoci lo stesso da fare. - gironzolò nello stabile, enorme per le sue dimensioni. Era come se lo spazio si fosse decuplicato. Tutto gigantesco, mentre lei era una nana sperduta.
Calpestò molte volte delle pozzanghere con le zampe.Varie volte si disse: Non mi sento neanche di pulirmi, dopo quello che ho toccato. Ma una di quelle pozzanghere attirò la sua attenzione. Da sotto uscivano delle bollicine di ossigeno. - Le pozzanghere solitamente non contengono acqua minerale. C'è qualcosa qui sotto. Dannazione. Se solo fossi ancora donna. -
Piper provò a tastare il tutto con le sue zampine, poi scovò una maniglia di ottone. La tirò con tutte le sue forze, e spalancò una botola segreta - Però. Non male per un'Abissina. Dei gradini. - Piper li discese uno per volta, fermandosi per prendere l'equilibrio e saltare su quello successivo. Arrivò ad una stanza invasa da un denso fumo grigiastro, dove un paio di uomini stavano saldando ad una statua dei pezzi. - La statua dell'Arcangelo! Era qui! Ora come faccio a dirlo alle altre ? -
- Gli manca solo la mano destra. Sapete dove si trova ? - chiese uno degli inservienti, quello che aveva appena finito di saldare l'ultimo pezzo pervenuto.
- E' nella casa di tre donne. Abbiamo mandato un nostro uomo a prenderla. -
- Vedrete che bella sorpresa che avrete. MIAO!!! -
Saltò addosso al primo inserviente, cavandogli un occhio con una rapidissima zampata. Con i suoi occhi a pupilla verticale da felino bloccò il tempo, e si dileguò nelle tenebre.

- E' da un pezzo che Piper e Phoebe non si fanno vedere. Anche Prue non è ancora tornata. - Leo stava passeggiando nervosamente in salotto - Finirò col consumare del tutto il pavimento se non mi fermo. -
La gatta delle sorelle saltò sul divano, per fare compagnia all'amico. Lui la salutò grattandole le testa. - Ciao, Kit. Non è che tu sai dove sono le tue padrone ? Eh, no. Come potresti, sei una gatta. I gatti non parlano, miagolano. -
- Sarà perché io non ero gatta fino a ieri. - Phoebe saltò sul letto. Nel vedere Leo con in braccio Kit, fu presa dalla gelosia - Ehi. Perché non sei umana pensi di approfittarne ? Eh, no. -
Leo sorrise, poi le disse che poteva anche accovacciarsi vicino a lui.
- Io preferisco qui. - rasenta la coscia
- Devi avere freddo, Phoebe. -
- Come vedi, non sono l'unica. - disse, indicando col muso Kit. Casualmente, erano della stessa razza.
- Dov'è Prue ? -
- Dovrebbe arrivare a minuti. Anzi, è già qui. -
- Ciao, belli. - esordì. Trottò verso il divano e si accovacciò a sinistra di Leo.
- Che avete trovato, allora ? -
- Io nulla. - Prue appoggiò triste la testa sul cuscino
- Nemmeno io. - Phoebe si lasciò grattare la testa, come consolazione.
- Mancano soltanto quindici minuti alla fine della procedura del risveglio. E la mano è ancora in nostro possesso. Non dovremo far altro che aspettare. Anzi, propongo di distruggerla immediatamente. -
- Come facciamo ? -
- Non è difficile. Basta gettarla nel fuoco. -
- Ma non ce la farete! - un demone alato schioccò una frusta nera e strappò di mano il pezzo della statua a Leo, lasciandolo di sasso.
- E con questo, abbiamo concluso. Vedremo chi sparirà nelle fiamme! - detto questo, se ne andò via veloce come il vento. Leo lo cercò con lo sguardo, ma nulla. Era già lontano ed invisibile. - Maledizione! E' andato, con la mano. -
- Ora come facciamo a riprenderlo ? Ora quello potrebbe già essere arrivato nel suo covo. E Piper non si vede ancora. -
- Io vado a cercarla. Voi due rimanete ferme e buone. -
- Ma è nostra sorella, Leo. -
- Mi dispiace, ma stavolta andrò io da solo. Ho una mezza idea di dove potrebbe essere Piper, ma è sempre meglio di nulla. - sparì nella nuvola azzurra, lasciando Prue e Phoebe da sole.
- Ora che facciamo ? -
- Piper ha detto che andava nella zona coi capannoni abbandonati poco lontano da qui. Se ci affrettiamo, forse potremo arrivare in tempo. -
- La zona dei capannoni qua vicino, dici ? Ma è recintata. Come passiamo ? -
- Non te lo chiedere, andiamo!!! -

Piper si era accovacciata in un angolo oscura, aspettando che una delle guardie potesse distrarsi, in modo da sgraffignare qualcosa dal banco dei lavori. Uno strumento necessario, oppure un pezzo della statua.
- Ma non si distraggono mai, questi demoni ? Non vanno, non distolgono lo sguardo, sembrano delle macchine. Allora dovrò provvedere io facendo affidamento sulle mie capacità feline. - si guardò in torno a cercare qualcosa che potesse esserle utile. Adocchiò alcune latte di vernice quasi in bilico su di uno scaffale. - Queste mi possono essere utili. - saltò sui vari ripiani e arrivò fino all'ultimo, dove spinse giù le latte. Finalmente, il demone si distrasse a causa del rumore - Ma che diavolo succede ? Dannazione, ma chi diavolo ha messo così le latte ? Se lo becco lo distruggo! -
Piper saltò sul tavolo cadendo in piedi, strappò con i denti un orecchio alla testa della statua e se lo portò via velocemente, tornando nel suo nascondiglio. - Questa non te l'aspettavi, vero ? -

Il pezzo finale fu portato in quel momento, sotto gli occhi della giovane strega. < La mano destra dell'arcangelo ? Ma dovrebbe essere in mano nostra ? UUHH… Se prendo quelle due… > pensò Piper, altamente infastidita
Riattaccarono la mano immediatamente. I due tecnici trattennero il fiato, ma quando si accorsero che qualcosa non andava si adirarono contro l'arcangelo - Che diavolo succede a questa statua ? dovrebbe essere tutto finito, l'arcangelo dovrebbe essere sveglio! -
< Meglio andarsene subito da qui. > Piper tornò subito sul primo piano, ma dovette fermarsi quando notò che era tutto chiuso, e non poteva raggiungere le finestre neanche con un salto. Un brivido gelato le corse su per la schiena. - Oh, no e adesso che faccio ? -
Leo apparve subito come un'ancora di salvezza insperata.
- Leo! Leo! - lui si voltò, e prese in braccio Piper al volo.
- Allora eri qui. -
- Sì. Vi hanno preso la mano, eh ? Beh, non preoccupatevi. Ho staccato un orecchio alla statua, e poi l'ho nascosto dove non potranno mai più trovarlo. -
- Non l'avrai mica ingoiato. -
- Mi farebbe orrore solo l'idea. No, è in un posto che non potranno certo pensare di andarci a cercare il pezzo mancante. -
- Mi basta solo sapere che non è il tuo stomaco. -
Leo e Piper sparirono immediatamente, e ricomparirono nel salotto di villa Halliwell.
- Piper. Ma dov'eri finita ? -
- Nulla di cui preoccuparsi. Ha risolto la situazione. - commentò Leo, mettendola giù
- Già, ma ora - scrollò la testa e l'orecchio della statua cadde dal collare - meglio far sparire questo orecchio. -
- Lo hai staccato dalla statua ? - chiese Phoebe incredula
- Quest'orecchio deve essere distrutto immediatamente. Prese della grappa ed una scatola di Minerva dalla credenza e da un cassetto, appoggiandoli poi su di un tavolo, e poi arraffando un secchio dei rifiuti vuoto. Ci buttò dentro l'orecchio, poi versò una grande quantità di grappa, poi diede fuoco. - Ora è fatta. -

Quella sera, le sorelle rimasero a casa, invece di fare il solito giretto per le strade.
Prue salì sul suo letto, stiracchiandosi e poi accovacciandosi al centro. - In fondo, quattro giorni così non sono poi così tanti… - si addormentò subito, risvegliandosi poi la mattina dopo.
Come in quei giorni faceva, si stiracchiò, poi saltò giù dal letto, ma stavolta si sbilanciò e prese un colpo sul pavimento, con la tempia. - Ma che cavolo ? Ehi, ma non doveva essere fra quattro giorni ? - Suonarono alla porta. Il tempo di mettersi addosso una vestaglia e di fingere di essersi appena svegliata, e scese - Arrivo! Arrivo. - le si presentarono davanti i due giudici che l'avevano trasformata in una gatta - Buongiorno ancora, signorina Halliwell. Possiamo entrare ? -
- Prego, prego. Ma spiegatemi una cosa. Come mai sono tornata normale oggi ? Mancavano ancora quattro giorni. -
- Vede, al terzo anno di servizio, ogni strega viene giudicata nelle sue capacità. La prova consiste nel trasformarla in una gatta, e poi le viene affidata una missione, e lei è tenuta a risolverla in quelle condizioni. Senza avvisarle di niente. Ammetto che è un po' brutto a dirsi, ma… -
- E anche da farsi, signori. E… come me la sono cavata ? -
- Nel vostro caso, era il trio che doveva superare la prova. Comunichiamo che siete passate tutte e tre. -
- Passate ? - Prue scosse la testa di lato
- E' come un esame, gliel'ho detto. Se non foste passate, vi avremmo tolto del tutto i poteri e vi avremmo fatto restare gatte in eterno. -
Prue maledisse a chi gli era venuto in mente questo metodo, ma allo stesso tempo tirando un sospiro di sollievo per essersela cavata ancora una volta.

 
Scritto da MoonWalker


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