Streghe Italia Fan Fiction

QUANDO I SOGNI SI REALIZZANO


Riassuntino: Phoebe e Chris sono lasciate sole dalle sorelle per alcuni giorni e si troveranno ad affrontare un demone.

Data di composizione: 16 Luglio 2000

Adatto: a tutti

Disclaimer : Si ricorda che tutti i diritti del racconto sono di proprietà del sito “Streghe Italia” e che tutti i personaggi di “Streghe – Charmed” sono di proprietà Warner Bros Television / Spelling Entertainment e sono utilizzati senza il permesso degli autori e senza fini di lucro.

2.00 a.m. Casa Halliwell

Avevo appena spento il televisore dopo il mio solito zapping notturno quando mi resi conto che la casa non era in perfetto silenzio, cosa molto strana vista l’ora tarda. Decisi che una controllatina non sarebbe stata fuori luogo. Salì le scale. La porta della camera di Chris era leggermente aperta così riuscì ad assistere alla scena senza bisogno di entrare.
“Muoviti colpiscilo!”
“Non posso, ce ne sono altri tre dietro!”
“Sbrigati che da sola non ci riesco”
“Prendi la pozione magica e tiragliela, è la nostra unica possibilità!”
“Eccola,… gliela tiro,… BECCATO!!!”
“Siiiii” Poi sullo schermo comparve una scritta ’14 level completed’ “Sorellina siamo delle grandi! - esultò Chris – Nessuno tra i miei amici era arrivato tanto lontano!”
“Devo ammettere che è stata una bella faticaccia arrivare fin qui, ma è anche vero che è decisamente meglio combattere i demoni su un videogioco piuttosto che nella realtà!” le rispose Phoebe.
“Ma soprattutto è più sicuro!” disse Chris ed entrambe sorrisero.
“Oh mi Dio, guarda che ora è. Se Prue sa che ti ho tenuta sveglia fino adesso, mi strangola!” disse Phoebe rendendosi conto che era tardi.
“Cavoli! Il tempo è volato!”
“Già, salva la partita e filiamo a letto che domani c’è lezione per tutte e due!” disse Phoebe, poi diede la buonanotte alla sorella e se ne andò in camera sua. 

Chris salvò la partita, chiuse tutto e poi si mise sotto le coperte. Mentre si stava addormentando le venne in mente che aveva dimenticato qualcosa di importante: matematica. Avrebbe dovuto fare tutti quegli esercizi con le incognite, appunto, avrebbe dovuto,… invece decise che li avrebbe copiati la mattina seguente dal secchione di turno. Poi mentre stava per cadere tra le braccia di Morfeo, immaginò la scena: la prof. che entrava “Allora Chris, vieni a fare gli esercizi alla lavagna!” Sì, di sicuro, sfigata com’era, sarebbe successo così, ma adesso era troppo stanca per pensarci e decise che i suoi guai li avrebbe sistemati l’indomani.

Da quando in casa era arrivata anche Chris, il lavoro per me era notevolmente aumentato. Già seguire e proteggere tre Halliwell scatenate come loro era un’impresa difficile, ma quattro era troppo per me, soprattutto considerando che l’accoppiata Chris-Phoebe era davvero esplosiva. Meno male che c’erano altri spiriti che mi aiutavano se no…

Comunque, torniamo agli avvenimenti di quel giorno! Nonostante la calma e il silenzio che regnavano in casa, stava succedendo qualcosa, o almeno così mi sembrava, quindi decisi di fare una perlustrazione più approfondita nelle camere delle quattro sorelle alla ricerca di qualcosa che le stesse minacciando.
Entrai in camera di Piper. Dormiva tranquillamente. Girai intorno al letto, salì sul comò, ma non riuscì a vedere niente di strano così uscì e andai a controllare Prue. Anche lei dormiva tranquilla ed, esattamente come nella camera precedente, non trovai niente di insolito o pericoloso. Forse i miei sensi mi stavano ingannando, già forse… Comunque andai a controllare anche in camera di Phoebe e in quella di Chris senza risultati, e decisi che, per quella sere, era sufficiente, così mi sistemai nel letto accanto a Chris e dopo un po’ lei, senza accorgersene, mi abbraccio nel sonno. Adoravo quella ragazza quando faceva cose simili, dopo poco mi addormentai tra le sue braccia felice e tranquilla come un cucciolotto. Purtroppo senza accorgermene, entrai nel sogno di Chris. Scuola. Possibile che quella ragazza fosse tanto ossessionata dalla scuola da sognarsela anche di notte? Evidentemente si! Mi misi ad osservare pazientemente.

“Chris, vieni a fare gli esercizi alla lavagna!”
La faccia di Chris cambiò colore passando da un rosa rilassato a un bianco spaventato.
“Ehm,… ecco,…”
“Non dirmi che non gli hai fatti!” chiese la prof con il solito tono di una domanda retorica.
Chris si guardò intorno e vide gli sguardi dei compagni che la compativano mentre il secchione aveva abbassato la testa. Almeno si sentiva colpevole quel verme per non averle fatto copiare i compiti, ma questo non sarebbe stato sufficiente a salvarla.
“Allora Chris?!?”
“No, … è che ho confuso il quaderno, però li ho fatti!”
“Ah si?!? Beh, allora saprai sicuramente rifarli alla lavagna!”
E adesso? Beh, intanto doveva comunque andare alla lavagna, poi doveva solo cominciare a pregare che, per qualche misteriosa congiunzione astrale lei sapesse fare gli esercizi, o perlomeno che suonasse l’allarme antincendio. Chissà se la fortuna l’avrebbe assistita.
Prese il gesso e cominciò a scrivere. Quando ebbe finito si allontanò di un passo dalla lavagna per valutare la situazione: cavoli! Quell’equazione era così lunga, e lei non sapeva neanche da che parte cominciare.
Allora, qual è la prima considerazione che dobbiamo fare?”
Chris la guardò come se stesse parlando un’altra lingua: perché, c’erano anche considerazioni da fare? La prof continuava a guardarla attendendo una risposta mentre Chris fingeva di pensare ma in realtà pregava che qualcuno o qualcosa la salvasse, ma questo qualcosa non arrivò.
“Vai al posto e considera che se ti do un 3 e non vado più in giù con il voto è perché non sono crudele fino in fondo!”
Chris tornò al banco con la coda tra le gambe ma con un profondo senso di odio per quella prof che la chiamava sempre quando non doveva.
Ad un tratto si rese conto di essere sveglia. Aprì gli occhi e lesse l’ora: 4.30. Quel sogno le aveva lasciato una spiacevole sensazione, e decise che non era il caso che si avverasse. Si alzò controvoglia, svegliando anche me, e si mise al tavolino. Il libro di matematica era aperto, ma se non riusciva a farla di pomeriggio, figuriamoci in piena notte, e infatti poco dopo si riaddormentò.

Provai a risistemarmi nel letto, ma ormai avevo perso il sonno. Mi alzai e cominciai a girare per la casa sperando di stancarmi per potermi poi riaddormentare e, senza rendermene conto, mi ritrovai in soffitta: brutto segno questo!
Entrai immaginando che, di li a poco, sarebbe arrivato qualcuno e infatti fu così. Loro arrivarono e mi diedero le istruzioni. Altro demone in vista. Sapevo poco su quella creatura, ma non era molto potente, allora perché si voleva confrontare addirittura con il Potere del Quartetto, perché tale era ora il potere delle Halliwell. Forse era semplicemente molto incauto! No, non era così. Loro mi permisero di vedere anche il sogno di Piper. 

Sole, spiagge, caldo, mare… in una parola stupendo. Piper era sdraiata su una spiaggia a prendere il sole. Il contorno era magnifico: alcune palme le facevano ombra giusto sul viso mentre lei osservava i due surfisti che cavalcavano le onde davanti a lei. L’acqua era di un azzurro intenso, come se ne vedono solo in cartolina e, sul fondo, di tanto in tanto passavano alcuni pesciolini colorati. Una leggera brezza smosse i capelli di Piper e lei, dopo esserseli risistemati, si trovò di fianco un ragazzo molto carino che le offriva da bere. Aveva capelli scuri e corti e indossava una collanina con un ciondolo bianco che risaltava magnificamente su suo corpo abbronzato e ben modellato. Poi la mia visione del sogno si interruppe. Immagino che Loro volessero lasciare un po’ di privacy alle sorelle almeno quando dormivano. Mi aspettavo ulteriori spiegazioni ma si limitarono a dire che domani avrei capito e poi se ne andarono. 

Rimasi un po’ in soffitta e la mia pazienza fu premiata dall’arrivo di chi stavo aspettando. “Kit! Ancora al lavoro?” Le andai vicino e miagolai “Ho saputo delle mie nipotine. Quel demone non mi convince. Deve avere qualcosa di preciso in mente o non le attaccherebbe: attualmente sono troppo forti per lui!” Non le risposi, ero perfettamente d’accordo. Speravo che mi dicesse qualcosa di più sul prossimo avversario delle sorelle, ma anche lei ne sapeva quanto me. Rimanemmo assieme cercando di capire cosa sarebbe successo e cosa avremmo dovuto fare, e presto si fece l’alba e la nonna delle Halliwell sparì.   
“Ah, ecco le belle addormentate!” disse Piper vedendo arrivare finalmente in cucina Phoebe e Chris, ancora troppo assonnate per risponderle.
“Come al solito siete in ritardo. Volete darvi un mossa voi due?!?” fece notare Prue che era già pronta da tempo adesso che aveva un nuovo lavoro ed era tornata attiva come ai tempi della Buckland. In città, infatti, stavano allestendo un nuovo museo e lei doveva controllare l’autenticità dei pezzi. Non era un lavoro fisso, ma l’avrebbe tenuta occupata il tempo necessario per trovare finalmente il lavoro che stava cercando.
“Sì, sì,… Che ora è?” chiese Phoebe con gli occhi ancora chiusi.
“Indovina un po’: 8.55!”
“Oh mio Dio, no! La lezione comincia tra 5 minuti!” disse svegliandosi improvvisamente lei. Corse a prendere la sua giacca e uscì urlando un ciao alle sorelle. Dopo circa 3 secondi il campanello suonò. Piper andò ad aprire sorridendo: sapeva bene chi era. Phoebe fece un timido sorriso, poi entrò correndo, andò in cucina, afferrò una brioche e tornò alla porta sempre correndo. Questa volta uscì sul serio.
Piper era rimasta sola. Il P3 era chiuso da un po’ di giorni per alcuni lavori e così lei era rimasta a casa a sistemare alcune carte quando il campanello suonò.
“Raccomandata per Piper Halliwell” disse il postino e lei la prese.
Andò in salotto a leggerla e io la seguì. La guardavo leggere avidamente ogni riga mentre l’espressione del suo viso diventava sempre più felice fino a sfociare in un urlo di gioia.
“Non ci posso credere! Una volta tanto un colpo di fortuna!”
Mi prese in braccio e cominciò a strapazzarmi di qua e di la facendomi venire anche mal di testa. Ma che cavolo era successo?

Prue entrò in casa stanca morta e la prima cosa che fece fu andare in cucina per vedere se la sua sorellina aveva preparato qualcosa di buono ma, con sua grande sorpresa, trovò la stanza deserta.
“Piper ci sei?” cominciò a chiamare e, finalmente dalle scale arrivò la sorelle con un sorriso raggiante stampato in viso.
“Ho una notizia fantastica – disse – Il primo colpo di fortuna di tutta la mia vita! Ho vinto un concorso e parto per delle isolette disperse  nell’oceano!”
Prue non riusciva a crederci “Stai scherzando?”§
“No no, guarda qua!”
E così dicendo consegnò alla sorella la lettera ricevuta la mattina. Prue la lesse e dopo aver finito si congratulò con la sorella. Di li a poco arrivarono anche Phoebe e Chris che furono messe al corrente della notizia ma io stavo pensando ad altro. Era strano che la notte precedente Piper avesse sognato un isola deserta e il giorno dopo si trovasse a poterci andare. Ma come poteva essere i piano di un demone? Questo viaggio non implicava niente di male, anzi non avrebbe fatto che bene a Piper che da troppo tempo che non si prendeva una vacanza. Decisi di pensarci dopo. Andai in cucina dove era quasi tutto pronto per cena. Piper, da quando aveva avuto la notizia, non aveva fatto altro che pensare a cosa mettere in valigia e non aveva pensato alla cena così, quando si era resa conto dell’ora, era stata costretta ad ordinare una pizza.

Mangiarono assieme, poi andarono a parlare del viaggio in salotto.
“Non ci sono problemi per voi se io parto vero?” chiese Piper.
“Ma figurati sorellina. Vai e divertiti anche per noi!”
“Quanto starai via?”
“Una settimana. Tranquille, non farete neanche in tempo ad accorgervi che io non ci sono!”
“E invece ci mancherai moltissimo” disse Phoebe andando ad abbracciare la sorella.
“Hai pensato come farai con il P3?” chiese Prue
“Beh, ecco,… Per i prossimi 4 giorni resterà comunque chiuso, e poi speravo che poteste occuparvene voi. Ci sarebbe anche Leo a darvi una mano!”
“Non ti preoccupare – disse Phoebe – Ci penso io al locale!”
“Noo, Prue ti prego non lasciarglielo fare” disse Piper con una finta faccia disperata.
“Ah, è così?!? Non ti fidi?!? E allora prendi questo!” disse Phoebe lanciando alcuni cuscini addosso alla sorella.
“Ehi, voi due,… Basta, la volete smettere?… Mi sembrate due bambine!”
E finalmente le due smisero di giocherellare, anche se continuavano a farsi delle smorfie.
“Che ne dite di un gelato?” chiese Prue.
“Buona idea!” risposero le altre.
“Ok. Phoebe vieni a darmi una mano!”
“Agli ordini capo!”
E uscirono entrambe dalla stanza.

Chris e Piper erano rimaste sole.
“Ehi tu!” disse Piper alla sorella, e poi con il dito le fece cenno di avvicinarsi a lei.
“Lascia perdere!”
“Come scusa?” chiese Chris che non riusciva a capire cosa intendesse la sorella.
“Ti ho visto prima, quando hai realizzato che sarei stata fuori casa per un po’. Ho visto quella tua espressione di gioia. Tu hai in mente qualcosa, lo so”
Chris era stupita. Piper riusciva sempre e decifrare ogni sua minima espressione e la maggior parte delle volte questo non era un bene.
“Qualsiasi cosa sia, non farla! - disse categorica la maggiore delle due – Prue e Phoebe avranno già il loro bel da fare senza che ti ci metta anche tu. Aspetta almeno che torni io, così, forse, in tre riusciremo a controllarti meglio!”
Chris non sapeva cosa fare. Doveva essere arrabbiata perché la sorella aveva scoperto i suoi piani o essere delusa perché riteneva che servissero addirittura tre persone per controllarla (E che era: una pericolosa pregiudicata?) Alla fine sorrise, senza neanche sapere lei il perché, e Piper si rassicurò. Subito dopo arrivarono Prue e Phoebe con il gelato.

L’indomani Piper era pronta sulla porta.
“Ok ragazze, posso fidarmi?” chiese prima di uscire. Prue e Phoebe si guardarono mentre lei guardava Chris.
“Tutto a posto sorellina, non ti preoccupare!” disse Phoebe sorridendo, dopo di che si abbracciarono e Piper uscì di casa per le sue sospirate vacanze. In casa ora regnava il silenzio, che però, fu subito infranto da Prue.
“Ok sorelline, io vado al lavoro, ci vediamo questa sera!”
E dicendo così uscì anche lei e io rimasi solo con le due pesti di casa. Fortunatamente anche loro due avevano alcune cose da fare, e non mi diedero troppi problemi.

“Ah, Prue eccoti!” le disse il suo capo appena arrivò al museo.
“Cosa c’è, qualcosa non va?” chiese lei preoccupata.
“No, no stai tranquilla, ho solo un incarico da affidarti ed è una cosa urgente!”
Prue già si stava immaginando un’altra nottata al lavoro quando il suo capo continuò: “Devi andare in Egitto!”
“Cosa?”
“E’ per la mostra. C’è un pezzo molto bello, un sarcofago, che ci permettono di portare qui, ma io voglio che tu prima vada a controllarlo, non mi fido”
Prue non sapeva cosa dire. In Egitto! Cavoli che bel viaggetto. “E per quanto dovrei stare via?”
“Non molto, due o tre giorni al massimo, è solo perché il sarcofago si trova un po’ fuori dai traffici aerei e dovrai arrivarci in auto, comunque laggiù ci sarà qualcuno che ti accompagnerà e che ti farà anche da guida perché avrai anche il tempo di visitare il paese. Non male vero?”
“Dove sta il trucco?” chiese lei, sapendo benissimo che non poteva essere tutto rosa e fiori.
“Devi partire domani!”
“Cosa? Non scherziamo!”
“Se non sarai laggiù entro due giorni, affideranno il sarcofago a qualche altro museo. Perderemmo l’occasione della vita. Non farmi questo Prue!”
“No, no non posso, non ora che manca anche Piper!”
“Senti, facciamo così: - la interruppe lui - tu adesso vai a casa, ci pensi un po’ con calma, poi mi telefoni e mi dici che vai ok? Ti do il resto della giornata libera!”
E dopo aver detto questo si allontanò velocemente per evitare che Prue potesse ribattere.

“Ehi, c’è nessuno?” chiese Prue entrando in casa.
”Sono in cucina! - disse Phoebe – Come mai già qui?”
“Non c’era molto da fare giù al museo, e così mi hanno dato la giornata libera!”
Prue era decisa a non dire niente alle sorelle, perché ormai aveva già deciso: non sarebbe andata in Egitto.
“Magari possiamo andare in giro per negozi? - suggerì Phoebe – io oggi non ho lezioni e tra poco torna anche Chris!”
“Buona idea” disse Prue.
Proprio in quel momento Chris entrò dalla porta della cucina e vide Prue a casa. “Beh, che ci fai tu qui?” chiese.
“E’ così che accogli tua sorella che per un giorno non lavora?” chiese Prue quasi scocciata.
“No, scusa, è solo che non mi aspettavo di vederti” le rispose Chris. Prue le sorrise.
“Hai programmi tu per le prossime due ore?” chiese Phoebe.
“No, il vuoto assoluto!” disse la più piccola delle Halliwell.
“Bene, allora andiamo tutte e tre a fare spese!” disse Phoebe prendendo a braccetto Prue, e fu allora che ebbe una visione.
“Cosa hai visto?” chiese Chris accorgendosi che Phoebe aveva avuto un’altra premonizione.
“Beh, ecco,… Prue ti ho visto in vacanza!”
“Cosa?!?” chiese la maggiore delle sorelle.
“C’erano delle piramidi, …eri in Egitto!”
Prue si sedette su una sedia. Perché in quella casa non potevano esserci segreti?
“Beh, allora?” chiese Phoebe in cerca di spiegazioni.
“Il mio capo mi ha chiesto di andare in Egitto a controllare un sarcofago per un paio di giorni ma io ho rifiutato” disse risoluta Prue.
“E perché mai? Non hai sempre sognato di andare in Egitto?” chiese Chris.
“Sì, ma dovrei partire domani!” disse Prue.
Ci fu un momento di silenzio, poi Phoebe disse “E qual è il problema?”
Prue la guardò come se avesse chiesto la cosa più ovvia del mondo e infine disse “E voi due?”
“Non mi dirai che non ti fidi a lasciarci sole?” chiese Phoebe quasi sconvolta.
“Ok, non te lo dico!”
“Prueee!!!”
“Non c’è neanche Piper – continuò Prue – e se un demone decidesse di attaccarvi?”
“Ma andiamo… Siamo sempre in due e sappiamo cavarcela, poi c’è Leo che ci potrebbe consigliare. Il problema non è questo, è che tu non ti fidi di me. Non credi che posso badare a Chris per un paio di giorni?” Prue non rispose.
Questa volta a essere scocciata era Chris. Possibile che le sue sorelle sentissero il bisogno di farle sempre da baby-sitter? Sembrava che non potesse vivere senza qualcuno che badasse a lei, e queste loro considerazioni non le piacevano.
“Ehi, gente. Io ho 16 anni, mica 2. Posso badare a me stessa anche senza una di voi che mi accudisca!”
Phoebe fece un cenno di assenso e Prue si rese conto di essersi fregata con le sue parole.
“Siete sicure?” chiese Prue.
Phoebe e Chris si guardarono. “Sì!” risposero in coro.
Prue fece un cenno di assenso ma dentro di se aveva una gran paura che al suo ritorno avrebbe trovato la casa semidistrutta.

Io osservavo la scena dalle scale. Nonostante loro non vedessero pericoli in questa serie di avvenimenti che le stava portando a separarsi, io mi sentivo strana. C’era lo zampino di un demone, lo sentivo benissimo, ed era qualcuno che aveva a che fare con i sogni, di tutti i tipi: Piper aveva sognato delle vacanze e all’improvviso si ritrovava a partire per delle isole sperdute; Prue aveva sempre sognato di andare in Egitto e ora, si ritrova a doverci andare per lavoro. Di per se potevano essere fatti normali, ma toppo ravvicinati per non destare i miei sospetti. Dovevo assolutamente capire chi era questo demone e vedere se c’era un modo per distruggerlo.
Prue partì il giorno dopo. Sembrava ripetersi la scena della partenza di Piper: Prue che dava le ultime raccomandazioni alle sorelle, gli abbracci e lei che se ne andava. Solo una cosa era cambiata, le espressioni di Chris e Phoebe. Come si dice… quando il gatto non c’è, i topi ballano e in questo caso due dei tre gatti di casa Halliwell erano andati via. Rimanevo solo io, chissà se sarei riuscita a tenerle a bada.
Fu allora che il demone si fece vivo. Era riuscito nel suo intento: le Halliwell si erano separate e a proteggere la casa e il Libro delle Ombre erano rimaste le due con i poteri minori. Sembrava essere una passeggiata. Aveva previsto tutto fin nei minimi particolari perché sapeva benissimo che solo in questo modo sarebbe riuscito a sconfiggere le Halliwell. Molti demoni molto più potenti di lui avevano fallito, chissà che figura avrebbe fatto sconfiggendole da solo. Senza dubbio la considerazione nei suoi confronti sarebbe cresciuta di molto, forse tanto da farsi notare dalle figure maligne più importanti, in fondo quelle streghe erano una bella spina nel fianco per molti. Si, sarebbe diventato qualcuno,… avrebbe potuto dettar legge e divertirsi alle spalle degli altri come avevano fatto tutti con lui fino ad ora. Preso dai sogni di gloria, Erzens decise che era il momento di fare il primo passo.

“Phoebe, che c’è da cena?” chiese Chris rientrando a casa, ma nessuno rispose. “Phoebee?!?” Di nuovo nessuna risposta.
Entrò in cucina e la vide. Stava navigando su Internet e in questi momenti non si sarebbe accorta nemmeno se una bomba le fosse scoppiata ad un metro.
Chris si avvicinò allo schermo e solo allora Phoebe si accorse di lei. “Già qui?” chiese stupita.
“Come già qui, sono le 8!”
“Come le 8?!? Vuol dire che sto navigando da due ore?!?”
“Sai cosa ti farà Prue quando vedrà la bolletta vero?” disse la più piccola delle due sorridendo e immaginandosi la scena.
“Sono una strega morta!” sussurrò Phoebe.
“… e io sono una strega affamata! Cosa c’è per cena?”
“Cena?!?”
Chris la guardò. “Niente cena?”
“Ehm,…” Phoebe tentò di giustificarsi ma Chris la fermò prima di sentire qualche scusa ideata sul momento.
“Ordino una pizza!” disse Chris e, senza neanche aspettare la risposta, andò al telefono e chiamò la pizzeria che faceva consegne a domicilio. 

Mentre al piano inferiore finivano di cenare, io ero in soffitta a cercare di risolvere un problema che Phoebe e Chris non sapevano neanche di avere. Sfogliai il Libro delle Ombre ma non riuscì a trovare niente su un demone che interagisse con i sogni in quel modo, fortunatamente qualcuno venne in mio aiuto. Nonna Halliwell comparve in soffitta come al solito. Mi guardò e mi disse “Non ti preoccupare, ci penso io!” Volevo dirle che avevo già guardato e che non c’era niente, me non lo feci. Lei non sfogliò il libro come faceva di solito, ma andò nelle ultime pagine, quelle ancora bianche che improvvisamente si riempirono di parole. Salì sul leggio del Libro per vedere cosa diceva quella pagina. Un nome mi colpì immediatamente: Erzens.

Era notte fonda quando Chris si svegliò. Rimase per un po’ a letto poi, non riuscendo a riaddormentarsi, uscì dalla sua camera. Vide una luce provenire dalla soffitta. All’inizio pensò che fosse Phoebe, ma poco dopo la sorella le comparve alle spalle: anche lei si era svegliata e aveva deciso di scendere a bere qualcosa. Ci volle un attimo perché le due realizzassero che erano sole in casa e che in soffitta non potevano esserci ne’ Prue, ne’ Piper, e la loro successiva reazione fu la paura. Si guardarono e salirono le scale tenendosi per mano. 

“Maledizione! Sapevo che non sarei riuscito a portarlo via facilmente, ma speravo almeno che si staccasse dal leggio e invece…” Erzens era piuttosto deluso. Voleva nascondere il Libro delle Ombre da qualche parte per impedire che le due Halliwell superstiti lo consultassero, ma non ci stava riuscendo: il libro era attaccato al suo supporto e non sembrava che esistessero modi per staccarcelo. 

Phoebe entrò per prima. La luce in soffitta indicava realmente la presenza di qualcuno, di qualcuno che non conoscevano! Chris la seguiva da vicino, ma sempre restando dietro la sorella. La scena che si presentò davanti alle due era quasi comica. Un piccolo essere grassoccio stava tirando con tutte le sue forze (Che, a dir la verità erano pochine) il Libro delle Ombre ma non riusciva a smuoverlo. Phoebe rimase quasi impietrita dalla scena non sapendo se cominciare a ridere o a preoccuparsi visto che quello che aveva di fronte era un demone, e su questo non c’erano dubbi. Fu lo stesso Erzens a toglierle l’imbarazzo della scelta accorgendosi della presenza delle due in soffitta. Si guardarono in silenzio per alcuni secondi, lo stesso demone non si aspettava quest’incontro e non sapeva cosa fare. Guardò il libro e capì che non sarebbe mai riuscito a portarlo via, così decise di ritirarsi per studiare un piano, e scomparve nel nulla. 

Phoebe e Chris si guardarono.
“Cos’era quel coso?” domandò Chris.
“Allora lo hai visto anche tu! Pensavo che fosse un’allucinazione!” Phoebe si avvicinò al Libro e provò ad alzarlo. Nessun problema! Riappoggiò il Libro al suo posto e subito si aprì su una pagina. Chris andò li vicino e cominciò a leggere:
“Erzens: piccolo demone non molto potente ma che usa trucchi e furbizie. Fate attenzione, quello che non riesce a fare con i suoi poteri, lo fa con la sua intelligenza!”
“Bene, - disse Phoebe – un demone intelligente, questo mancava alla mia collezione!”
“Che si fa?” domandò Chris, ma nella sua voce non c’era preoccupazione. Aveva affrontato demoni che il Libro descriveva decisamente molto peggio, e questo Erzens non la spaventava minimamente.
“Beh, direi che non è il caso di disturbare Prue e Piper per una cosa del genere. Ce ne occuperemo noi due!” Chris fece un cenno di assenso. 

Io ero piuttosto preoccupata. I demoni intelligenti mi hanno spaventato sempre di più di quelli potenti. Phoebe e Chris non avevano ancora realizzato che era stato Erzens a separarle dalle sorelle e questo era un ulteriore motivo di preoccupazione: stavano prendendo la cosa troppo alla leggera. 

“Sul libro c’è scritto come sbarazzarci di quel coso?” domandò Phoebe e Chris tornò a guardare la pagina “No!”
“Non importa, scriverò io una formula!” Poi Phoebe si fermò un attimo a guardare il Libro.
“Che c’è?” chiese Chris vedendo la sorella assorta nei suoi pensieri.
“Niente, è solo che credevo di sapere tutto sul Libro, ma non ricordo di aver mai visto questa pagina prima d’ora.”
“Ah, sorellina,… la vecchiaia fa brutti scherzi!” Phoebe la guardò in cagnesco.
“Comincia a correre, perché quando ti prendo ti la faccio vedere io la vecchiaia…!”
Andavamo bene! C’era un demone in giro e queste due si rincorrevano per casa. Eh si, andavamo proprio bene!

In casa Halliwell la giornata passò tranquilla. Phoebe aveva scritto una formula che tutte e due avevano imparato a memoria e, non appena Erzens si fosse fatto rivedere, lo avrebbero semplicemente annientato. Tutto facile nella mente di quelle due, ma solo nella loro mente, perché nel frattempo non molto distante da li, un essere grassoccio e deboluccio stava pensando come diventare finalmente qualcuno tra le figure maligne e quando ebbe finito fu soddisfatto di se stesso: il suo piano avrebbe sicuramente messo in difficoltà le due Halliwell! 

Passarono due giorni senza che il demone si facesse vivo e Phoebe cominciò a pensare che avesse rinunciato ai suoi propositi vedendo che non riusciva nemmeno a prendere il Libro, ma si sbagliava, infatti la sera, in soffitta ricomparve la luce. Come la volta precedente, Chris e Phoebe salirono assieme, almeno questa volta sapevano cosa le aspettava, e infatti Erzens era lì.
“Vi aspettavo!” disse il demone vedendo finalmente arrivare le due Halliwell.
Chris e Phoebe si guardarono e lui continuò “Cos’è, speravate che lasciassi perdere così facilmente?”
“Per noi non c’è problema – disse Phoebe guardando la sorella – La formula, Chris!”

"Demone che non hai il coraggio di affrontarci assieme…"

“Ehi, ehi, quanta fretta, non volete tentare di eliminarmi così?” E appena ebbe finito di parlare, schioccò le dita e Phoebe e Chris caddero a terra addormentate.
“Beh, che c’è? Un colpo di sonno? - chiese il demone alle due sorelle addormentate – Ma che peccato. Vedete, le bambine piccole dovrebbero sempre andare a letto presto, se no poi finisce che si addormentano quando non devono!”
Erzens si avvicinò a Phoebe e le passò una mano davanti al viso, sussurrandole qualcosa all’orecchio e lo stesso fece dopo con Chris.
Phoebe si trovò improvvisamente in soffitta da sola mentre Erzens era davanti a lei.
“Che cosa è successo a Chris?” domandò la ragazza preoccupata.
“Uccidimi e lo saprai!” Phoebe afferrò una spranga di ferro che era vicino a lei e cominciò ad avvicinarsi lentamente al demone.

Chris si trovava ancora in soffitta, ma non riusciva a vedere più Phoebe.
“Hai perso qualcosa?” chiese sorridendo Erzens.
“Dov’è Phoebe?”
“Uccidimi e lo saprai!”
Allora Chris afferrò un paio di forbici che si trovavano sulla vecchia scrivania accanto a lei e cominciò ad avvicinarsi al demone.
 

Io osservavo tutto dalla soffitta, in attesa di un buon momento per aiutare le mie due protette, ma questo momento non sembrava arrivare mai, poi, costretta dalla situazione, mi decisi ad entrare in azione. Phoebe e Chris si erano alzate entrambe. Avevano in mano un paio di forbici e una spranga e si stavano dirigendo l’una contro l’altra mentre Erzens osservava compiaciuto la scena, solo allora mi resi conto che le due sorelle avevano gli occhi chiusi: erano ancora addormentate! In un secondo realizzai cosa stava succedendo: il demone, ora che stavano dormendo, poteva controllarle a suo piacimento e le stava dirigendo l’una contro l’altra, probabilmente con uno stratagemma nelle loro menti. Cosa potevo fare? Poi, all’improvviso un lampo di genio: era l’unica soluzione!

Uscì dal mio nascondiglio e mi avvicinai a Chris. Mi misi tra i suoi piedi. Quante volte mi aveva detto che prima o poi, facendo così, l’avrei fatta inciampare, ed era proprio quello che volevo e, fortunatamente, ci riuscì. Chris cadde come un sacco di patate e io rischiai di essere schiacciata dal suo corpo che cadeva. Non mi fermai neanche per controllare se Chris si era svegliata a causa della caduta, c’era troppo poco tempo e Phoebe si avvicinava impassibile alla sorella. Salì sui mobili della soffitta e spiccai un salto verso la spalla di Phoebe. Purtroppo avevo calcolato male le distanze e non riuscì a salire bene sulla sua spalla, così istintivamente, tirai fuori le unghie per non cadere. Il risultato fu che feci un bel graffio a Phoebe mentre le scivolavo giù dal braccio, comunque il mio obbiettivo lo raggiunsi comunque perché, a causa del dolore provocato dai miei graffi, Phoebe si svegliò. Mi voltai a guardare Chris: anche lei era sveglia. Avevo raggiunto il mio obbiettivo!

Chris e Phoebe si guardarono attorno un po’ spaesate, non sapendo cos’era successo.
“Maledizione a quel gattaccio!” fu il commento del demone che rischioccò per una seconda volta le dita, ma l’effetto non fu immediato, Erzens cominciava a perdere i suoi poteri.
Le sorelle ora avevano una speranza, nel suo piano c’era una falla, infatti non aveva pensato al cosiddetto Piano B, quello di riserva; non aveva pensato neanche per un minuto che il suo primo tentativo potesse fallire e ora era stato colto impreparato, perché le Halliwell stavano cercando in tutti i modi di non addormentarsi. Erzens sentiva le forze abbandonarlo mentre schioccava le dita per la terza volta.

Phoebe si ritrovò in soffitta con Chris. Si guardò in giro; cos’era successo? Poi sentì uno schiocco di dita e le sue palpebre divennero improvvisamente pesanti. Mentre stava  per chiudere gli occhi, però, vide Erzens e si ricordò che prima di concedersi un meritato riposo, dovevano distruggere quell’essere. Il demone schioccò le dita un’altra volta ancora le dita e Phoebe si sentì ancora più stanca, ma sapeva di non poter dormire.
“Chris, non addormentarti – disse alla sorella – La formula!”
E così, tra uno sbadiglio e l’altro, le due cominciarono a pronunciare la formula.

"Demone che  non hai il coraggio di affrontarci assieme,
Sappi che, anche se il potere completo non sarà,
Bastiamo noi due per mandarti via per l’eternità!"

Erzens continuava a schioccare le dita mentre l’espressione del suo viso diventava sempre più preoccupata: sapeva che la sua fine era vicina. Il sonno non era più così pesante e le due Halliwell riuscirono a ripetere la formula una seconda volta.

"Demone che  non hai il coraggio di affrontarci assieme,
Sappi che, anche se il potere completo non sarà,
Bastiamo noi due per mandarti via per l’eternità!"

All’improvviso, tra una nuvola di polvere, Erzens scomparve per sempre dalla soffitta e dal mondo intero.

Appena Erzens scomparve, Phoebe si rilassò e si accorse di avere dei graffi su tutto il braccio. Mi guardò con aria interrogativa. Non ricordava niente di quello che era successo prima. Io ero destinata a rimanere nell’ombra, non avrebbero mai saputo tutte le volte che le avrei aiutate. Mi prese in braccio e mi guardò.
“Opera tua questa vero?” chiese con aria arrabbiata indicando i graffi. Io le miagolai dolcemente e Phoebe mi sorrise. In quella casa erano incapaci di sgridarmi sul serio. Poi Phoebe mi guardò fisso negli occhi, come se avesse intuito chi ero in realtà, ma questa sensazione durò pochi istanti e poi tutto tornò alla normalità.
“Tutto ok Chris?” chiese Phoebe.
“Sì, tutto a posto”
Stettero un attimo in silenzio poi Chris chiese “Abbiamo sconfitto un demone o stavo sognando?”
“Credo che l’abbiamo fatto veramente” rispose Phoebe.
“Chissà cosa diranno Prue e Piper quando lo sapranno!” disse Chris.
“Meglio che non lo sappiano!” disse Phoebe.
“E perché scusa?”
“Ma lo sai quante ce ne direbbero sapendo che abbiamo affrontato un demone da sole? Non si fiderebbero mai più a lasciarci sole!”
“Sì, forse hai ragione, e comunque meglio non rischiare!”
E così dicendo, abbandonarono la soffitta. 

Il resto della giornata passò tranquillamente, soprattutto perché Chris e Phoebe passarono quasi tutto il tempo a dormire, poi verso sera, finalmente arrivò Prue.
Driiin.
“Phoebe il campanello!” disse Chris, ancora mezza addormentata sul divano.
“Sì, sì, l’ho sentito!” rispose la maggiore delle due dall’altro divano. Controvoglia Phoebe si alzò.
“Ah, finalmente! - esclamò Prue vedendo la sorella che le andava ad aprire – Beh, che è quello sguardo comatoso?”
“Ah, Prue, sei tu, finalmente! Ci sei mancata moltissimo!” esclamò Phoebe senza molta enfasi.
“Non essere troppo felice di rivedermi!” le disse Prue.
“Scusa, è solo che sono un po’ stanca!”
“Eh, già, me ne sono accorta!”
E così dicendo entrò mente Phoebe tornava a stendersi sul divano. Prue non riusciva a capire cosa stava succedendo: Chris dormiva su un divano e Phoebe non si reggeva in piedi. Io andai a salutarla sollevata rivederla e lei mi prese in braccio.
“Ma cosa è successo qui?”
Io la guardai e miagolai. Non avrebbe mai saputo la verità!

 
Scritto da Flond


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