Streghe Italia Fan Fiction

RIMPIANTI E RIMORSI


Riassuntino: Victor Halliwell torna inaspettatamente a bussare alla porta del trio portando con sé una certa Chris e le cose, in casa Halliwell, saranno completamente sconvolte.

Data di composizione: 13/6/2000

Adatto: a tutti

Disclaimer: Si ricorda che tutti i diritti del racconto sono di proprietà del sito “Streghe Italia” e che tutti i personaggi di “Streghe – Charmed” sono di proprietà Warner Bros Television / Spelling Entertainment e sono utilizzati senza il permesso degli autori e senza fini di lucro

8.50 Casa Halliwell

Finalmente tutto tranquillo in casa Halliwell. Le tre sorelle vivevano finalmente delle vite normali, infatti da circa due mesi non c’erano state intrusioni di demoni e le tre ragazze non utilizzavano i loro poteri per paura di farlo per interesse personale; inoltre erano tutte molto impegnate: Piper si occupava del P3, anche per dimenticare in fretta Dan che aveva lasciato da poco. Si era infatti resa conto che non avrebbe mai potuto amarlo nonostante fosse un ragazzo fantastico e così i due si erano lasciati e Dan si era trasferito in Europa, il più lontano possibile dalla donna che voleva sposare. Prue faceva la baby-sitter, la dog-sitter e perfino la tamagotchi-sitter, l’importante per lei era mantenersi occupata finché non avesse trovato il lavoro che desiderava e che stava così ansiosamente cercando. E infine la piccola Phoebe che aveva da poco ripreso gli studi e come al solito rallegrava la casa portandoci ragazzi diversi quasi ogni giorno; stava ancora cercando il vero Amore e purtroppo sembrava avere le idee un po’ confuse.
Anche quel giorno, come ogni mattina, alle 9 meno 10… la prima dalle scale…
“Vi prego sorelline ditemi che il mio orologio è in avanti , che non sono le 8.50 e che le mie lezioni non cominciano tra 10 minuti?!!?”
La seconda dal salotto “Qualcuno ha visto il mio golf azzurro? Ero sicura di averlo lasciato qui e invece … Phoebe toglilo immediatamente, mi serve ho un appuntamento importante al P3 tra poco e sono già in spaventoso ritardo!”
“Mi spiace  non ti sento, deve esserci qualche interferenza magnetica in casa nostra. Ah, grazie per il golf!, ciao ciao!”
E infine, le terza dalla cucina ”Ferma lì, Phoebe! Statemi a sentire tutte e due. Io ho in programma una cenetta romantica per stasera quindi, vedete di tenervi ad una distanza di sicurezza di 1 km da questa casa, intese?” “Tranquilla sorellina, io adesso vado ciao” “Phoebe il mio golf…” “Troppo tardi!”

Già, tutto come ogni mattina, niente di strano, le Halliwell potevano persino sembrare una famiglia normale; ma io che veglio su questa casa da tempo, sapevo bene che una situazione del genere non poteva durare a lungo e anzi avevo l’impressione che questa fosse la calma prima della tempesta; di una burrascosa tempesta!
Driiin “Apro io che tanto sto uscendo” disse Phoebe, infatti così fece e, senza neanche guardare chi fosse disse: “Non si preoccupi, in casa ci sono le mie sorelle, dica tutto a loro.”
“Phoebe?!?” La ragazza si girò riconoscendo la voce; era da tanto che non la sentiva e credeva che non l’avrebbe mai più risentita e invece adesso lui era li. “Allora si può sapere chi è?” Chiese arrivando Piper.
“Piper, mamma mia come stai bene. Non vi ricordavo così belle ragazze mie!”
Giuro che ho visto tante espressioni diverse di Piper e Phoebe ma mai una così; non sapevano se saltargli addosso e abbracciarlo o se urlargli perché se ne era andato di nuovo. Comunque questa situazione durò poco, giusto il tempo che Prue arrivasse. “Ma allora cosa c’è, una riunione di famiglia?” “Beh potrebbe anche essere”  rispose lui. “Papà???”

“Beh non mi fate neanche entrare?” “Si si, scusa è solo che non ci aspettavamo, si insomma…dai entra”  Meno male che Piper aveva preso in mano la situazione, perché Prue era ancora davanti alla porta pietrificata. Potevo immaginare tutti i pensieri che sfrecciavano nella sua mente, che si accavallavano e che la confondevano come mai prima le era successo. Da un lato voleva sbattergli la porta in faccia, in fondo dall’ultima visita, un anno e mezzo prima, non si nemmeno degnato di fare una telefonata, poi però pensava alle sue sorelle e riusciva a capire quanto per loro fosse importante il padre, perché, al contrario di lei, non avevano ancora perso tutta la fiducia in quell’uomo che per lei era un estraneo di cui diffidare. Andò lentamente in salotto dove gli altri si erano già seduti e si mise in parte, decisa a non farsi prendere dalla rabbia, almeno per un po’.

“Come mai sei qui?” attaccò Phoebe. “Avevo voglia di vedervi”  “E non hai mai avuto voglia di farci una telefonata?” I propositi di Prue si erano gia frantumati contro il suo carattere impulsivo e testardo. “Speravo che potessimo cominciare meglio, comunque… hai ragione e mi scuso per questo, ma non mi è mai piaciuto telefonare e così ho preferito venirvi a trovare di persona appena ho potuto!”
Belle parole, si proprio belle parole, solo che ne’ io ne Prue ci vedevamo chiaro in questa storia. “Sono molto felice che tu sia qui papà, ho tante cose da raccontarti, ho ricominciato l’università sai!?!”

“Davvero? Complimenti piccolina, e come va, tutto bene?” “Una meraviglia, stavo proprio andando a lezione quando sei arrivato” “O Dio, l’appuntamento! Mamma mia, dovrei già essere li.” Interruppe Piper “Mi dispiace aver sconvolto i vostri piani. Vi prego, fate quello che dovevate.” “Papà mi dispiace ma è una cosa che non posso proprio rimandare. Tu comunque rimani nei paraggi per un po’, vero?” “Si credo di si, non so per quanto, ma poi comunque stasera possiamo trovarci a cena se vi va bene, avrei una cosa importante da dirvi.” “Certo” risposero le tre sorelle.
Driiiiin.
Ormai vivevo in quella casa da abbastanza tempo per capire che quel suono avrebbe portato dei guai, ma di certo quello che successe non me lo aspettavo nemmeno io.
“Vado io,tanto sto uscendo.” “Ciao io sono Chris, sto cercando mio padre” “Guarda che devi aver sbagliato casa” rispose Piper “No, no sono sicurissima, è entrato qui!” “Chris sei tu? Ti avevo detto di aspettare in macchina!” Piper si girò con aria interrogativa verso il padre “Beh ecco ragazze, lei era la cosa importante di cui vi dovevo parlare: lei è Chris, mia figlia” “Credo sia meglio se rimango ancora un po’ eh?!?”

La situazione tra gli Halliwell di quella casa non era mai stata facile, ma di certo questo aveva complicato tutto ancora di più. “Credo che tu ci debba delle spiegazioni, almeno questo!” Disse Prue che sembrava determinata a fare a pezzi il suo avversario. “Certo che ve le devo, anche se avrei preferito trovare un modo migliore, più delicato…” “Arriva alle spiegazioni subito, non ho proprio voglia di sentire le tue scuse!” “Se mi lasci un attimo… Ecco, vedete ragazze, dopo che io e vostra madre ci siamo lasciati, io mi sono rifatto una vita, e una famiglia. Mi sono risposato con una donna, anzi per meglio dire, con un’altra strega. Non volevo che mi accadesse di nuovo, ma non ho potuto evitarlo, così ci siamo sposati appena lei mi promise che avrebbe trovato un modo per non tramandare i poteri alle nostre figlie. Io credevo che avesse mantenuto la promessa, ma circa due mesi fa, lei è morta, uccisa da un demone, e Chris ha improvvisamente scoperto di avere  i poteri.” Le tre sorelle si guardarono, e poi guardarono Chris. Riuscivano a capire cosa stava provando, lo sapevano fin troppo bene. “Ecco io,… io ho paura che quel demone che ha ucciso Margareth possa provarci anche con Chris, e lei non è ancora in grado di difendersi. Conosco una persona che forse mi può aiutare, e può aiutare lei, ma fino a che non riuscirò a trovarla, voi siete l’unica sua speranza di salvezza. Io ho anche provato a difenderla, ma sapete benissimo che non è possibile… Cosa mi dite, ragazze mie?”
L’aria era… era … era molto strana, indescrivibile. La situazione aveva contrapposto il normale sconvolgimento provocato dalla notizia, alla natura di streghe buone delle sorelle che avrebbero voluto aiutare Chris.
Abilmente il padre era riuscito a sviare quello che per Prue, Piper e Phoebe era il problema più grande. Loro avevano una sorella. La prima a riprendersi dalla notizia fu Phoebe. “Scusa ma credo che tu abbia leggermente sviato su un piccolo problemuccio. Se non fosse accaduto quello che è successo, quando ci avresti detto che avevamo una sorella?”

Colpito e affondato. Aveva cercato di evitare questo momento, poi quando aveva visto che non era possibile, aveva cercato di ritardarlo, ma ora … “Io non volevo farvi soffrire, non volevo che mi odiaste più di quanto già facevate, speravo che almeno così… Non so cosa speravo ma…” “E’ stata una sorpresa anche per me scoprire di avere delle sorelle!” Interruppe Chris togliendo le castagne dal fuoco al padre “All’inizio non sapevo cosa pensare, poi ho provato ad immaginare come potevate essere ma ho idealizzato talmente tanti visi, talmente tanti caratteri che ho deciso che l’unico modo per sapere come eravate era conoscervi.” Già, si erano tutti dimenticati dell’ultima arrivata, ma forse lei era l’unica in grado di mitigare la situazione. “Dunque, se non ho capito male tu sei Phoebe, la più giovane giusto? Quella, diciamo un po’ più casinista?” “Si direi che sono io, anche se non sono poi così confusionaria.” “Tu sei  Piper vero? E’ tuo quel locale che a volte pubblicizzano i giornali no? Ne parlano tutti molto bene. Credi che un giorno potrei venire a vederlo?” “Beh credo di si, ma… scusa quanti anni hai?” “16” “Forse è il caso che aspetti un po’ allora” “Forse hai ragione, ma il fatto che mia sorella abbia un locale… posso chiamarti così vero?” “Visto che lo siamo, non vedo perché no?” “Mi fa un po’ di effetto usare questo termine, ma mi piace. Per esclusione tu sei Prue giusto?” “Già per esclusione direi di si.” “Papà mi ha parlato molto di te, di come eri quando eri piccola e di come gli sei sembrata quando vi siete rivisti. Dice sempre che tu assomigli molto a vostra madre.”
Nella stanza calò il silenzio. Per i membri della famiglia Halliwell, le madri erano un tasto dolente.
“Chris hai sete?” chiese Piper. “Beh si grazie.” “Dai vieni in cucina. E tu papà vuoi qualcosa?” “No grazie!” “Prue tu?” “No” “ Ok… Phoebe vieni di la a darmi una mano.” “Andiamo, te la puoi cavare da sola, io voglio parlare con papà!” “E invece no, tu vieni di la in cucina a darmi una mano!!!!” Rispose Piper guardando contemporaneamente Prue, e finalmente Phoebe capì.  “Ah si, ok, è meglio se vengo di la”.

“E così siamo soli. Avanti comincia a sparare!” Il padre aveva rotto il silenzio per primo. “E cosa dovrei dirti che tu non sappia già. Non sai forse che hai torto marcio? Non sai forse che non ti sei limitato a nasconderci che ti eri fatto un’altra famiglia, ma che se non avessi avuto bisogno del nostro aiuto noi non avremmo mai saputo di avere una sorella. Non sai forse che la seconda volta che ci hai abbandonato è stato ancora peggio della prima, perché mi ero illusa che tu fossi cambiato e invece…” “Hai il pieno diritto di pensare…” “Lo so anch’io che ho il pieno diritto di pensarla così, lo so. Andavi da loro anche l’ultima volta che sei sparito da noi?” “Si, Margareth si era sentita male e io…” “Preferisco non sapere niente di più almeno per ora, di notizie sconvolgenti ne ho già avute abbastanza oggi ok?!? Dimmi solo una cosa: almeno per lei sei stato un padre migliore?”

“Allora cosa preferisci: acqua, coca ,aranciata…” chiese Phoebe “Un po’ d’acqua va benissimo grazie!” “ Papà ha detto che hai dei poteri” disse Piper. “Sì, l’ho scoperto da poco e non so cosa pensare” “Che potere hai?” chiese incuriosita Phoebe, che in questo campo era, diciamo così, l’esperta. “Beh, mi è successo solo un paio di volte, ma sono riuscita a spostarmi da un posto all’altro anche se non so come.” “Davvero niente male come potere” disse pensierosa Phoebe; che di sicuro stava già pensando a cosa avrebbe fatto lei con una simile capacità. “ Ma immagino che anche voi abbiate dei poteri?” “Si certo io posso…” Phoebe non si era posta problemi con Chris, sembrava si fidasse ciecamente, mentre Piper, ancora, non sapeva bene cosa pensare. Stava per fermare la sorella perché non svelasse troppo quando qualcuno la precedette. “Chris” “Si papà?” “Io purtroppo devo andare a sbrigare una cosa qui in città. Ti lascio con loro ok?” Le due sorelle si guardarono con aria interrogativa e il padre immediatamente aggiunse “Prue è d’accordo, vorrebbe conoscerti un po’, e se neanche per voi tre figlie mie, ci sono problemi, io vi lascerei qua assieme ok?” “Per me va bene.” disse Chris. “Se va bene a lei non ci sono problemi” risposero Phoebe e Piper.

Rimasero sole le quattro sorelle Halliwell. Decisamente una situazione strana, ma tutto sommato erano parenti e prima o poi avrebbero dovuto conoscersi. Per prima attaccò Prue. “Beh, dicci qualcosa di te, su, siamo curiose!” “Non è che ci sia molto da raccontare; fino a quando c’era mia madre ho sempre vissuto nella nostra piccola cittadina. Una vita normale, scuola, amici, le solite cose insomma, non avrei mai pensato che mia madre fosse una strega e tantomeno avrei pensato di esserlo io. Poi dopo la sua morte mi sono cominciate ad accadere cose strane, mi sentivo diversa, fino a quando non mi sono spostata da un posto all’altro senza sapere come. Ho cominciato a pensare di essere impazzita, poi però, mi è successo davanti a papà e allora lui mi ha spiegato chi ero e mi ha detto che saremmo venuti da voi.”
“Bella scoperta quella di essere una strega, vero?” chiese Phoebe che si sentiva molto vicina alla nuova arrivata. “Sì, sicuramente, anche se non ho ancora ben realizzato cosa posso fare, ma papà mi ha detto che mi spiegherete voi.” “Certo, in fondo siamo sorelle!” rispose Phoebe.
A questo punto, vedendo che tanto le ragazze stavano semplicemente parlando tra di loro, decisi di sgattaiolare via e andare in un luogo dove potermi finalmente riposare in pace. Scesi dal divano e, con aria sorniona, mi diressi verso le scale, le salii ed entrai in soffitta.
Prue, Phoebe e Piper non sapevano neanche quante presenze in quella casa vegliavano su di loro. Entrai nel vecchio mobile che ormai giaceva in quella stanza da un'eternità e mi sistemai nel mio solito posto, seminascosto, l’ideale per fare un tranquillo sonnellino. Mi stavo giusto appisolando quando la soffitta fu invasa da una luce azzurrognola, mi alzai e andai a vedere pur immaginando chi doveva essere.
Leo se ne stava di fronte al Libro delle Ombre e non si era ancora accorto di me quando cominciò a sfogliare le pagine del libro magico, poi quando ebbe finito si girò. Io lo guardai con aria interrogativa, ma lui non disse niente, mi fece un timido sorriso di saluto e poi sparì. Era da molto che non lo vedevo in quella soffitta e anzi, pensavo che non fosse più l’angelo bianco delle tre sorelle, ma la sua presenza preannunciava comunque guai, e dalla sua faccia, mi sembravano guai grossi. Tentai di guardare la pagina del libro quando sentii alcuni strani rumori provenire da basso e mi precipitai giù.

“Phoebe tutto bene? Phoebe?!?” Phoebe era letteralmente sconvolta, c’era qualcosa di più rispetto alle semplici visioni. “No, non è possibile, no” Disse con un filo di voce. “Cosa hai visto?” chiese Prue visibilmente preoccupata. “Ho visto… ho visto papà morire.”
Salii velocemente in soffitta dove loro mi stavano aspettando. Non ebbi bisogno di dire una parola: loro annuirono; sarebbe successo comunque, le sorelle non potevano impedirlo. Come un lampo ebbi la visione di ciò che stava accadendo in quel momento a Victor Halliwell. 

“Vieni fuori Arkas, lo so che ci sei!” “Mi stavi cercando Victor, che bella sorpresa, era da un po’ che non ci vedevamo ma ti trovo ancora bene” “Sei stato tu vero?” “Io?!? A fare cosa?!?” “Margareth, sei stato tu” “Beh, si. Come mai sei così stupito?” “Perché l’hai fatto; noi avevamo un accordo!” “Che domande, rientrava tutto nei patti, non ricordi? Quando sei venuto da me circa 20 anni fa, mi hai chiesto di vivere una vita nuovamente felice, e io ti ho accontentato, ma ti avevo avvertito che prima o poi mi sarei ripreso quello che ti avevo dato e ora quel momento è arrivato. Ti ho fatto incontrare Margareth, vi ho fatto innamorare e ti ho fatto avere una figlia strega, ma ora è il momento che io mi appropri dei poteri di Chris, quelli di tua moglie sono troppo pochi, mentre lei…” “Non te lo lascerò fare, ho sbagliato una volta, tanto tempo fa, ma ora non permetterò che tu tocchi mia figlia!” “Povero illuso, cosa credi di poter fare contro di me? Oggi però mi sento buono per cui se mi eviterai di cercare Chris, dicendomi dove si trova, ti lascerò vivere!” A quelle parole Victor si scagliò contro Arkas. “E va bene, l’hai voluto tu, ormai non mi servi più a niente per cui…” Con un gesto della mano lo scaraventò contro il muro; Victor si accasciò a terra e non si rialzò mai più.

Ormai non c’era più niente da fare.
Ridiscesi lentamente giù nel salone dove Prue e Piper stavano aiutando Phoebe che non si era ancora ripresa dalla visione. Si erano dimenticate di Chris, che da quando aveva sentito le parole di Phoebe era rimasta pietrificata. Finalmente si girò e con aria sconvolta domandò:  “Scusa cosa vuol dire che hai visto papà morire?” Prue si girò e le disse ostentando una calma che in realtà non aveva. “Cerca solo di non preoccuparti per ora, di solito riusciamo a evitare che le premonizioni di Phoebe si avverino!” “Di solito?” “Faremo tutto ciò che possiamo. Anzi, papà ha un telefonino per caso?” Chiese Prue “Beh, si! Hai ragione, ora lo chiamo.” Chris compose il numero ma presto si sentì un suono provenire del salotto. “No, ditemi che non l’ha dimenticato qui!” Chiese Chris preoccupatissima. “Cavoli, questa non ci voleva proprio!” Esclamò Piper. “Ora le cose si fanno decisamente più complicate.” “Andiamo Phoebe, dicci qualcosa di più sulla tua visione. Per caso hai riconosciuto il posto; hai notato qualche particolare?” “No, mi dispiace, ma non ho idea di dove fosse papà, so solo che era un posto buio.” “Non è che ci sia di grande aiuto ma…” “Prova a descriverci il demone” La esortò Piper “Era come una massa informe, sembrava molliccio e aveva due occhi gialli davvero spaventosi.” Disse lei. Prue come il solito fu la prima a riordinarsi le idee e così disse. “Ok statemi a sentire ragazze; prima di tutto andiamo a vedere se nel Libro delle Ombre c’è qualcosa, e poi vediamo cosa fare ok?”
Avrei tanto voluto avvertirle che non potevano fare niente, ma non mi era permesso.
Io riesco a percepire i loro sentimenti e i loro stati d’animo, così posso capire quando non sono in grado di affrontare un demone. Però questa capacità non è sempre piacevole, infatti in situazioni come questa, condividere i loro stati d’animo è tutt’altro che divertente. Comunque, il mio compito è solamente quello di sorvegliarle, così anche in quell’occasione mi limitai a seguirle in soffitta.

“Ragazze; il libro delle Ombre è già aperto!” Disse Phoebe che si era precipitata nella stanza per prima. “Deve essere stata la nonna. Vediamo un po’ cosa dice. Secondo il libro, Arkas è un demone millenario che inganna gli uomini realizzando un loro desiderio che poi lui rivolge a suo favore per diventare sempre più potente. Riesce a leggere nel cuore delle persone ed è per questo che per sconfiggerlo non bisogna avere rimpianti o rimorsi altrimenti lui li rivolterà contro chiunque provi a sfidarlo.” “Senza dubbio un esserino che sa difendersi eh?!?” Anche Piper ormai si era ripresa. “Va bene ragazze: da che parte cominciamo?” Domandò Phoebe. Le tre sorelle erano pronte a dar battaglia, ma in quel momento suonò il campanello.

“Ciao Piper” “Morris, giusto tu! Forse ci puoi aiutare. Nostro padre è sparito e lui è in pericolo perché…” “Piper fermati e ascoltami.” “Sì sì, dopo ti ascolto ma adesso c’è una cosa più importante…” “No Piper, ora! Sei da sola in casa o ci sono anche le tue sorelle?” “No ci sono anche loro perché?” “Forse è meglio se le chiami.” “Ok, come vuoi. Ragazze potete scendere un attimo?” “Arriviamo. Ehi Morris, meno male…” Ma uno sguardo di Piper bloccò le parole in bocca a Phoebe. “C’è qualcosa che non va?” domandò allora. “Ragazze, abbiamo ricevuto una chiamata poco fa. Ci diceva di andare nel magazzino fuori città perché stava succedendo qualcosa di strano, e quando ci siamo arrivati noi… noi abbiamo trovato… vostro padre è stato scaraventato addosso alla parete… Mi dispiace veramente molto, credetemi, se c’è qualcosa che posso fare…”
Phoebe scoppiò a piangere e Piper la abbracciò. Prue era ancora sulle scale. Guardava nel vuoto, ricordando gli ultimi momenti passati con lui. Non era possibile. Loro dovevano impedire che la visione si realizzasse, ma non ne avevano avuto il tempo. Si risvegliò da questo stato di catalessi solo quando vide Chris scendere le scale di corsa e uscire dalla porta della cucina. La inseguì. Schivarono entrambe tutte le persone sul marciapiede, ma Chris era troppo veloce per Prue e così ben presto sparì tra le vie. Solo allora Prue si fermò e capì veramente cosa era successo. Si sedette a terra e cominciò a piangere.

Tornò a casa lentamente e quando arrivò finalmente in salotto vide le sue sorelle sedute sul divano con Morris che cercava di consolarle. Piangevano entrambe e per un attimo vidi che anche a lei tornarono le lacrime agli occhi, ma si trattenne. Non era il momento, doveva dare una mano alle sue sorelle. Rimase in piedi sulla soglia per un attimo, poi Phoebe si alzò e andò ad abbracciarla e poco dopo fu raggiunta anche da Piper. A quel punto tutte le resistenze di Prue crollarono e le sue guance furono striate da lacrime salate. Passò un momento che sembrò un’eternità, ma poi Prue si ricordò di Chris e con uno sforzo riprese il controllo e chiese aiuto a Morris “Morris, scusa abbiamo bisogno del tuo aiuto. Quella che è scappata prima dalla cucina è nostra sorella. Non sono riuscita a raggiungerla e lei non conosce la città, ho paura che possa succederle qualcosa.” “State tranquille, penso io a lei, non deve essere molto lontana!”  “Comunque adesso andiamo fuori anche noi a cercarla giusto ragazze?” Piper e Phoebe si guardarono. Non se la sentivano di uscire di casa; quello era l’unico luogo dove si sentivano al sicuro e non volevano abbandonarlo, ma d’altra parte c’era Chris, quindi entrambe fecero un segno d’assenso; si asciugarono le lacrime e assieme uscirono.

In auto c’era silenzio assoluto. Nessuna della tre aveva voglia di parlare. Guardavano le strade cercando di concentrarsi su quella figura che conoscevano così poco quando finalmente… “Eccola laggiù”  Esclamò Piper in un sussulto di vitalità decisamente strano in quella situazione. “Già è proprio lei!” Si unì Phoebe.
Prue accostò l’auto al marciapiede e le tre Halliwell scesero. Chris stava camminando per la strada. Non piangeva, ma aveva gli occhi arrossati e gonfi, evidentemente aveva smesso da poco. Phoebe si avvicinò, la prese per un braccio e la costrinse a fermarsi. Per un attimo si guardarono negli occhi poi Chris disse “Avevate detto che non sarebbe successo! Avevate detto che l’avreste impedito!” Phoebe era ferita da quelle parole perché erano vere. Lei aveva avuto la visione, lei avrebbe dovuto impedire tutto quello che era successo e non ne era stata capace. Vide Chris che le stava di fronte aspettando almeno un tentativo di autodifesa. Phoebe cercò invano le parole che non trovò mai. Si sentiva colpevole!

Entrarono in auto tutte e quattro e rimasero in silenzio per un lungo tratto poi Chris chiese “Voi siete streghe giusto?” Le tre sorelle sapevano già dove sarebbe arrivata la discussione. Prue, Phoebe e Piper si guardarono e poi Piper prese la parola “Chris, vedi,… noi abbiamo dovuto imparare che ci sono delle cose che non si possono evitare, evidentemente questa era una quelle. Non potevamo farci niente” Sapevano tutte che quelle parole erano vere, ma convincersene era comunque un’impresa ardua. “Ma andiamo, fate un incantesimo per riportarlo in vita o qualcosa del genere; se no, a cosa servono i poteri se non si possono aiutare le persone che si amano?” Nella mente di Prue queste parole risuonarono come un dejà vu. L’immagine di Andy le passò per la mente come un lampo, ma lei la ricacciò via immediatamente. Non poteva permettersi di aggiungere al dolore che già stava provando anche delle vecchie ferite. Tornò bruscamente alla realtà e rispose: “Non possiamo far rivivere nessuno. Era scritto che fosse così, e i nostri poteri non permettono di cambiare ciò che è stato già prestabilito. Lo so che è difficile da capire e soprattutto da accettare, lo so per esperienza personale, ma l’unica cosa che possiamo fare è cercare di farcene una ragione e andare avanti. Chris aprì la bocca come per ribattere, poi vide i volti delle sue sorelle. Non era il caso, avevano anche loro perso il padre, non solo lei, così bloccò le parole in gola e abbandonò la testa sul sedile.

Arrivarono a casa mentre il sole stava tramontando; i lampioni sulla strada si stavano accendendo e alcuni bambini rientravano a casa dopo una giornata di giochi. Aprirono la porta e io andai ad accoglierle ma non mi badarono. Era comprensibile. Andarono tutte istintivamente in salotto. Erano stremate. Phoebe chiuse gli occhi cercando di convincersi che era tutto un incubo e che presto si sarebbe svegliata. Prue liberò la mente da tutti i pensieri; voleva solo un po’ di tranquillità mentre Piper si accorse che avevano un problema pratico: Chris. Era rimasta sulla soglia del salotto non sapendo cosa fare. Non sapeva cosa ne sarebbe stato di lei quando Piper la chiamò a sedere vicino a loro.
Per quella sera avrebbero utilizzato una soluzione di emergenza. Prue avrebbe dormito con Piper e Chris sarebbe stata nella sua stanza; poi per il futuro avrebbero trovato una sistemazione migliore. Già; il futuro… ormai era a quattro.

Erano andate tutte a letto presto, ma addormentarsi era un’altra cosa; così a metà nottata Prue decise di alzarsi e andare giù, forse così le sarebbe venuto sonno. Andò in cucina; aprì il frigo ma non aveva fame così lo richiuse e andò in salotto. Stette per un po’ davanti alla Tv spenta, fino a quando dalle scale arrivò una voce: “Di solito per guardarla devi accenderla!” “Piper?!? Non ti avrò mica svegliato?” “No, no. Non ti preoccupare, non ho mai dormito” Si sedette vicino alla sorella e accese il televisore. Era un programma televisivo; uno di quelli in cui spiegano ai poveri sonnambuli come addestrare un cane se vuoi portarlo ad una gara di agility-dog. Lo guardai per un attimo con aria incuriosita poi mi girai verso il divano. Né Piper né Prue stavano sentendo una sola parola, volevano solo che nella casa non ci fosse silenzio.
Anche Phoebe non riusciva a dormire. Aveva sentito le sue sorelle alzarsi e avrebbe voluto seguirle. Si alzò per scendere, ma appena fuori dalla sua stanza sentì dei rumori provenire dalla stanza di Prue. Impiegò un po’ per realizzare che li c’era Chris. Entrò. Stava avendo un incubo e lei la svegliò giusto in tempo. “Chris! Chris! Svegliati dai. E’ solo un incubo su!” “Papà… no… non andare… papà” “Andiamo Chris!!!” Finalmente Chris aprì gli occhi. Vide Phoebe ed ebbe un sussulto. Per un attimo aveva veramente creduto che tutto fosse stato solo un incubo e invece quel viso la riportava alla triste realtà. “Tutto bene?” Chiese Phoebe “Si,… si. Ho solo avuto un incubo!” Disse secca Chris. “Sicura?” “Si” Chris sembrava quasi irritata. “Ok, se è tutto apposto io torno di la va bene?” “Si, non ci sono problemi!” Chris chiuse gli occhi ma subito le apparve l’immagine di suo padre. No, non voleva rimanere sola. Quando Phoebe fu sulla porta disse: “Aspetta un attimo. Per favore, puoi restare qui per un po’?” Phoebe si girò e andò a sedersi sul bordo del letto dove, dopo un po’, si addormentò.

La prima a svegliarsi fu Chris. Quando si girò nel letto si stupì di trovare Phoebe ancora lì ma nello stesso tempo ne fu anche molto felice. Sembrava fosse passato un secolo dal giorno prima, vedeva tutti gli avvenimenti sfuocati, o forse, più semplicemente, era lei a non volerli ricordare troppo chiaramente. Mise la coperta sulle spalle della sorella che se la accomodò per bene e riprese a dormire, dopo di che, uscì dalla stanza. Con la coda dell’occhio mi vide e mi guardò come se il giorno prima non avesse notato la mia presenza. Mi ritenni leggermente offesa all’inizio, ma poi dovetti mettere da parte il mio orgoglio e ammettere che aveva avuto altro a cui pensare. Scese le scale e io la seguii.

Prue e Piper erano ancora addormentate sul divano e in Tv c’era una replica del solito telefilm mattutino. Chris spense il televisore e andò in cucina. Aprì il frigo per preparare la colazione ma si accorse di non sapere cosa le sue sorelle prendessero la mattina. “Latte e cereali!” Prue rispose ai suoi pensieri. “Era questo che ti stavi domandando vero? E tu cosa mangi la mattina” “Beh, lo stesso anch’io di solito!” “Perfetto, allora colazione uguale per tutte giusto?" “Anche Piper si era alzata e aveva raggiunto le due sorelle in cucina. Ora mancava solo l’ultima, come al solito: Phoebe.
Dopo qualche minuto anche l’ultima sonnecchiante Halliwell si ritrovò in cucina. Per un po’ parlarono come se niente fosse, come se quella situazione fosse abbastanza normale, ma poi passandole i cereali, Phoebe toccò Piper ed ebbe una visione. Il demone, quello stesso demone che aveva ucciso il padre, ora aveva in suo potere Prue e Piper.
Il potere di Phoebe aveva drasticamente riportato tutte alla realtà: c’era un demone da distruggere. “Cosa hai visto Phoebe?” Chiese Prue con un’aria tra il rassegnato e il preoccupato. Phoebe fece un respiro profondo e guardò le sorelle “Vi ho visto in mano a quel demone; lui vi stava…” “Ok, adesso basta, questa situazione non può più essere rimandata. Andiamo a cercare un modo per disfarci di quell’essere” Prue era determinatissima, come non l’avevo mai vista, aveva sete di vendetta, e questa cosa mi preoccupava parecchio. Se si fossero lasciate prendere dalle loro emozioni, non avrebbero mai sconfitto Arkas. “Prue, prendiamo la cosa con calma, io vi ho viste nelle sue mani e non voglio assolutamente che accada!” “Vuol dire che prenderemo delle precauzioni, ma dobbiamo comunque sconfiggerlo o accadrà anche di peggio!” Salirono in soffitta per riprendere il lavoro interrotto il giorno prima dall’arrivo di Morris e io come al solito le seguii.

“Abbiamo già letto questa pagina. Non c’è niente che possa aiutarci!” Disse Phoebe. Era visibilmente preoccupata. Aveva già dovuto assistere alla realizzazione di una sua premonizione e non voleva che accadesse di nuovo. “Se nel libro non c’è una formula, vuol dire che dovremo farla noi” Disse con determinazione Prue “L’esperta sei tu Phoebe, quindi siamo nelle tue mani” “Io non so se…” “Hai detto che nella tua visione il demone teneva me e Piper giusto?” “Beh, si!” “Questo vuol dire che tu eri libera; libera di recitare la formula e di distruggere il demone” In quel momento dalle scale provenne una luce azzurrognola ma le sorelle non se ne accorsero. “Io non so se…” “E’ l’unica speranza che abbiamo! Comincia a scrivere la formula sorellina” Rispose Prue a Phoebe. “Non fatelo ragazze!” Leo era entrato in soffitta. Per un lungo attimo lui e Piper si guardarono, poi la magia fu interrotta da Phoebe “Scusa ma tu cosa ci fai qui?” “Sono ancora il vostro angelo bianco e quindi devo avvertirvi che quel demone è troppo potente per voi tre. Non riuscirete a sconfiggerlo!” “Ma dai! Noi abbiamo il potere del trio…” “…che non riuscirete a sfruttare, credetemi, dovete aspettate ancora un po’ di tempo o lui vi distruggerà” “Se aspettiamo ci distruggerà comunque, tanto vale giocare d’anticipo, ma se vuoi esserci d’aiuto dai un’occhiata a Chris mentre noi siamo via” “Non se ne parla neanche!” “Vuoi darci una mano o no?” Domandò Piper con aria scocciata. “Certo che voglio ed è per questo che non vi aiuterò in questa pazzia. Ora voi dovete pensare anche a Chris. Lei ha acquistato i poteri da poco e se vi succedesse qualcosa, sarebbe la preda ideale per i demoni.” “Già a lei non avevamo pensato.” disse Phoebe. “Forse dovremmo congelarle i poteri!” propose Prue. “Sai benissimo che è l’idea sbagliata! - intervenne Leo - Cosa pensi che sia meglio: lasciare che lei si trovi a fare pratica con i suoi poteri quando sarà sola e non ci sarà nessuno a proteggerla, o lasciare che impari adesso, con voi al fianco che la mettete sulla giusta strada? Sai benissimo come è stato difficile per voi imparare ad usare i poteri, non immagini come potrebbe essere per lei?” Leo la guardò con aria di rimprovero. “Va bene, va bene! Ma comincerà ad imparare dalla prossima volta ok? Per oggi sta con te. Andiamo Phoebe!” E così dicendo prese la sorella per il braccio e la trascinò giù per le scale. “Pipeeer, muoviti, non perdiamo tempo!” “Piper non farlo. Non potrò proteggerti!” disse Leo. Si guardarono. Piper avrebbe voluto che quell’attimo non finisse mai, voleva non doverlo lasciare mi più, ma invece si girò e scese le scale. “Perché non le fermi se sai che non vinceranno?” Chiese Chris rabbiosamente. “Perché la decisione deve essere comunque loro e io non posso interferire, purtroppo” disse con rassegnazione l’angelo “Basta, questa storia mi ha stufato. - disse Chris mentre cominciava a scendere le scale - Cose già scritte, cose che non si possono cambiare,… no, decisamente tutto questo non fa per me. Tu rimani pure qui a fare compagnia al gatto, io vado. Loro sono tutto ciò che mi resta della mia famiglia e non intendo farmele portare via così da nessuno, mortale o demone che sia!” Chris uscì di casa e prese il motorino fermo al lato della strada che il postino aveva incautamente lasciato solo. “Chris è una stupidaggine, non farlo, non puoi aiutarle!” Ma ormai la ragazza se ne era andata.

Durante il viaggio in auto, Phoebe aveva finito di scrivere la formula. Sapevano tutte e tre che sarebbe stata una dura lotta, ma la cosa che più le spaventava era la visione di Phoebe. Prima che la paura si impadronisse completamente di loro arrivarono al magazzino dove era morto Victor. “Ok, ci siamo. Io e Piper entriamo per prime, dopo un po’ ci seguirai tu, dirai la formula e quel demone scomparirà, intese?” Prue ostentava una sicurezza che non aveva, però sapeva che stavano facendo la cosa giusta. Scesero dall’auto e le prime due Halliwell entrarono nel magazzino.

“Prue non è che hai una pila? E’ un po’ buio qua dentro!” Chiese Piper con voce spaventata “Si, eccola! Cosa fareste senza la sorella previdente che pensa a tutto eh?” “Non lo so proprio, se non ci fossi bisognerebbe inventarti!” “Ma che brave queste due streghette. Finalmente siete arrivate, vi stavo aspettando!” Una voce roca che proveniva dalle loro spalle indusse le sorelle a girarsi di scatto. “Vi ho spaventato? Mi dispiace, non volevo! Allora, qual buon vento vi porta da queste parti?” “Toh guarda, un demone gentile ed educato. E’ proprio un peccato doverti distruggere!” disse Piper, tentando di mascherare la nota di paura nella sua voce. “Dai non perderti in chiacchiere, non siamo dalla parrucchiera; bloccalo!” la esortò la sorella. Piper alzò le mani per bloccare il tempo, ma l’unico risultato fu una risata del demone “Ah, ah. Ma come, mie belle streghette, non sapevate che i vostri poteri non hanno effetto su di me?” “Prue prova tu!” ma anche il potere della maggiore delle Halliwell non aveva alcun effetto su quell’essere. “Mi dispiace che vi siate giocate così le vostre carte, pensavo che sarebbe stato più divertente ma… ora tocca a me!” Allungò le sue viscide mani e prese Prue e Piper senza che queste potessero fare niente. “Dunque vediamo: da quale delle due comincio… Prue, si come antipasto non c’è male. Vediamo un po’ come sei messa a rimpianti… eh che meraviglia, tu da sola mi basteresti per un bel po’. E così rimpiangi di non esserti mai chiarita con tuo padre, ma brava! Rimpiangi di non avergli detto quanto in realtà gli volevi bene nonostante tutto eh? E qua in fondo al tuo cuoricino cosa c’è? Andy…” Ogni parola di quel demone era come una lama che affondava nel corpo di Prue. I suoi rimorsi la stavano uccidendo “…Dunque il caro Andy è morto per causa tua vero? Tu avevi la possibilità di salvarlo, non è così?” “Nooooo. Lascia in pace mia sorella!” “Piper, per caso ti senti trascurata? Non ti preoccupare, adesso è il tuo turno, tanto più che Prue ha perso i sensi. Dunque nel tuo cuoricino invece cosa c’è ….rimorsi,… rimorsi,… ah, ecco qua: Dan e Leo. Ma brava, sei riuscita a ferirli tutti e due eh?!? Effettivamente non è un’impresa da poco, come rimorso non c’è male. Li hai convinti di amarli entrambi e invece hai solo giocato con loro. Perché quella faccia? E’ quello che pensi tu vero? Io non invento le cose, dico soltanto ciò che voi pensate nel profondo del vostro cuore!” “Io non ho giocato con loro!” Piper aveva capito il significato delle parole del libro delle ombre e ora cercava di non sentirsi in colpa per quella strana situazione con Dan e Leo, ma la sua era una difesa disperata, perché il demone leggeva troppo bene nel suo cuore e sapeva come la confusione di sentimenti in lei le avesse confuso anche i pensieri al punto di farla dubitare di se stessa. “Su Piper, risparmiami questi patetici tentativi. Non puoi opporti alla verità, e la verità è che Dan voleva sposarti e tu l’hai ferito a tal punto che lui ha dovuto addirittura abbandonare questo continente!”

Nulla ho rinnegato
Ho chiusi i conti con il passato…

“Ah ecco dov’era la terza Halliwell!” Il demone lasciò andare Prue e prese Phoebe. “Cos’era quella che stavi dicendo? Una formula magica per distruggermi? Peccato che devi essere convinta di quello che dici perché funzioni, e invece tu i conti con il passato non li hai chiusi. Vediamo un po’ cosa trovo di bello nel tuo cuore…”
Chris aveva guidato il motorino seguendo l’istinto fino al magazzino abbandonato. Vide la macchina di Prue;
loro erano dentro. Si fermò un attimo a pensare: forse doveva ascoltare Leo e starsene alla larga da li. In fondo lei non aveva esperienza, non sapeva neanche cosa doveva aspettarsi. Probabilmente sarebbe stata d’impaccio alle sue sorelle. Stava ancora riflettendo sul da farsi, quando sentì un urlo provenire dall’interno del magazzino, e in un attimo i suoi dubbi sparirono.

“Ah Phoebe, Phoebe; tu rimpiangi di non essere riuscita a salvare tuo padre eh?”  Phoebe lanciò un urlo, si sentiva come se una lama le stesse trapassando il cuore. Il demone aveva nuovamente colpito nel segno. “Beh, effettivamente non posso darti torto. Ti è stato donato il potere di conoscere gli eventi futuri per impedire che questi accadano e tu cosa fai? Stai li a guardare; a guardare le persone morire. E non una persona qualsiasi, ma tuo padre, quel padre che non hai mai conosciuto a sufficienza, a che non conoscerai mai bene, perché tu lo hai lasciato morire!” “Phoebe non ascoltarlo. Ci sono cosa in cui non possiamo interferire, lo sai vero? Non è stata colpa di nessuno, tanto meno colpa tua…” “Piper, ancora tu! Adesso basta, è ora di finirla”

 Chris era entrata correndo nel magazzino. Avrebbe fatto di tutto per salvare le sorella, ma non era preparata allo spettacolo che le si presentava. Quell’ orribile essere informe e molliccio aveva preso Piper e Phoebe, mentre Prue giaceva a terra. Proprio mentre guardava Prue anche quest’ultima si accorse della sorella. Chris stava per correrle accanto, quando vide che Prue spostava lo sguardo. All’inizio non capì.ma poi guardò nella stessa direzione della sorella e vide un foglietto giallo a terra. Era l’incantesimo caduto di mano a Phoebe quando il demone l’aveva presa.

Lo raccolse e cominciò: 

Nulla ho rinnegato
Ho chiuso i conti con il passato

“Immagino che tu sia Chris, la quarta Halliwell. Cosa pretenderesti di fare?” disse il demone.

Non ho risentimenti
Di cui tu possa servirti

“Ma brava, e così vuoi distruggermi eh?!? Vediamo un po che rimorsi ha una sedicenne!”

rimorsi
Di cui tu possa servirti

“Ah, che stupido; mi stavo dimenticando di dirti come è morto tuo padre! Sai, lui aveva fatto un patto con me, ma al momento di rispettarlo si è tirato indietro. Sapeva che tu non saresti mai stata capace di difenderti, e così ci ha provato lui, ma i risultati…” “Non ascoltarlo Chris, non è colpa tua. Papà ha deciso da solo cosa doveva fare, cerca di convincerti perché solo così potrai sconfiggerlo. Noi non siamo più in grado di farlo!” disse Piper raccogliendo le sue ultime forze. “Piper, mi hai rotto, odio le persone che mi interrompono. Finirti adesso, però sarebbe troppo facile per te! Vedrai tutte le tue sorelle morire e poi sarà il tuo turno così forse finirai di parlare a vanvera! Dove eravamo rimasti io e te Chris? Ah, si…”

Per cui lasciami vivere questa nuova realtà

“Non montarti la testa ragazzina, non ci si sbarazza di me così facilmente! I tuoi rimorsi te lo impediranno!” Chris guardò Prue, Phoebe e Piper. Era difficile opporsi alle parole di quel demone, taglienti come lame, ma doveva farlo. Chiuse gli occhi e fece un respiro profondo. “Scusa, e adesso cosa vorresti fare?” chiese il demone sorridendo.

Allontanati, sparisci e vaga nell’aldilà!

“Mamma mia, come sei testarda! Non serve a niente se non sei convinta di quello che dici e tu non lo sei, o meglio non lo eri,… ma che diavolo sta succedendo?” “Sta succedendo che ci sono delle cose che devono andare così e basta; delle cosa che non si possono cambiare. Nessuna di noi poteva evitare la morte di nostro padre, perché così era stato deciso prima, e perché solo così io ho potuto conoscere le mie sorelle. Non posso e non devo avere rimpianti perché ho sempre fatto tutto ciò che ho potuto in ogni occasione!” “Si, ma…” Il demone era stato colto in contropiede dalla sicurezza di Chris, ma presto si riprese e continuò “Le tue sorelle ora sono qui per causa tua, perché non volevano coinvolgerti e così sono venute qui da sole, pur sapendo che il loro solo potere non avrebbe funzionato! Almeno questo lo sai vero?” Il demone si stava giocando la sua ultima carta. “Chris, non ascoltarlo, tu non hai nessuna colpa per tutto questo, ti prego credimi!” Prue aveva ripreso un po’ delle sue forze e si era resa conto che l’ultima speranza ormai era Chris. Quelle parole diedero un’ulteriore conferma alla giovane Halliwell che, guardando dritto negli occhi il demone disse: “Non posso avere rimpianti perché non è ancora finito niente e io ho intenzione di fare di tutto per sconfiggerti, quindi comincia a prepararti!” “No, tu non puoi farlo, tu non devi…” “La formula; continua a leggere la formula!” Disse Piper e così Chris cominciò a ripetere:

Nulla ho rinnegato
Ho chiuso i conti con il passato
Non ho rimpianti
Di cui tu possa nutrirti
Ne’ rimorsi di cui tu possa servirti
Per cui lasciami vivere questa nuova realtà
Allontanati, sparisci, e vaga nell’aldilà!

Quell’orrendo essere cominciò ad urlare, ma ormai era tardi. Chris continuò a pronunciare la formula fino a che il demone non si dissolse nell’aria. Solo allora andò da Prue. Piper e Phoebe si alzarono. Erano un po’ stordite ma stavano bene e così unirono alle sorelle. Prue era solo debole, ma presto si sarebbe ripresa. Phoebe la aiutò ad alzarsi e la accompagnò all’auto. “Beh, visto che sei, diciamo così, ‘convalescente’ almeno per questa volta mi lascerai guidare la tua auto?” Chiese Phoebe con l’aria innocente di quella che non ha mai fatto un incidente in vita sua. “Sarò pure convalescente, ma all’auto ci tengo ancora, quindi è meglio se guida Piper eh?!?”

Chris era rimasta ancora dentro il magazzino. Guardava quel posto con aria stralunata. Non poteva credere a quello che era appena successo li. “E’ strano vero?” chiese Piper che si era fermata con lei. “Io ho appena sconfitto un demone giusto?” “Beh, direi proprio di si. Ci hai salvato tute e tre! Sai una cosa? Sono proprio contenta di avere una sorella come te!Dai andiamo; non facciamo aspettare troppo quelle due o rischiamo che ci lascino qui!” Disse Piper abbracciando Chris, e insieme uscirono.

Quando tornarono a casa, io ero li, ad aspettarle. Finalmente era tutto finito, almeno fino al prossimo demone. Andammo tutti in salotto e io mi avvicinai a Prue per controllare come stava. “Ehi, bella micina, come va? Ti abbiamo trascurato un po’ in questi giorni eh?” Cominciò ad accarezzarmi e io non riuscii a resistere e cominciai a fare le fusa. Potevo perdonare chiunque quando mi accarezzava sotto il  muso e così dimenticai in fretta gli ultimi giorni passati un po’in solitudine. Erano passati solo due giorni dall’inizio di questa storia, molte cose erano cambiate e molte sarebbero cambiate ancora, ma c’era comunque un punto fermo: d’ora in poi i demoni avrebbero avuto vita ancora più difficile; le Halliwell ora, erano quattro.


Scritto da
Flond


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