Streghe Italia Fan Fiction

PAOLA E IL SEGRETO DELLA CONOSCENZA (2)


BREVE RIASSUNTO DEL CAPITOLO 1: Una ragazza di nome Paola Tericano, nel 3799, trova un libro con l'incantesimo per ricevere i poteri in una biblioteca e va alla ricerca del mistero che avvolge quel libro e che perseguita i suoi sogni.

Data inizio composizione: 11/12/2000
Data di fine composizione: 16/12/2000

ATTENZIONE: Adatto solamente e severamente a un pubblico adulto.

DISCLAIMER: Si ricorda che tutti i diritti del racconto sono di proprietà del sito "Streghe Italia", e che tutti i personaggi di "Streghe / Charmed"  utilizzati sono di proprietà Warner Bros Television / Spelling Entertainment, e sono utilizzati senza il permesso degli autori e non a fini di lucro.


In un battibaleno mi ritrovai nell'universo 9ZZ9, ai confini della galassia dell'Est. Credo sia giunto il momento di spiegarvi come è concepito il mio mondo.

Per prima cosa il concetto di pianeta è superato, in quanto troppo piccolo per misurare lo spazio conosciuto e raggiungibile. Per questo, lo spazio è stato diviso in quattro galassie. Ognuna di queste quattro galassie poi è un raggruppamento di milioni di universi. Questi sono numerati con un codice alfanumerico che va da 1AA1 a 9ZZ9. In ogni galassia, nell'ultimo universo risiede il custode del tempo, colui che organizza i secondi, i minuti, le ore in tutta la galassia.

Poi, in un'enorme pianeta della galassia del nord, nell'universo 9ZZ9, risiede il signore della conoscenza, colui che esisteva durante la creazione del mondo, colui che sa tutto su tutti senza muoversi da dove si trova. Solo in casi eccezionali, una volta ogni duemila anni, esce dalla sua reggia e dona una parte della sua conoscenza a chi ritiene essere meritevole.

Dopo qualche secondo, mi ritrovai nel palazzo del vecchio Jo, così veniva chiamato il signore del tempo della mia galassia.

Ogni parete era cosparsa di orologi, e a turno, ogni orologio suonava.

Poi c'era un tavolino di galmezium dove un omino stava seduto di spalle.

Conoscevo quel materiale perché mio padre lavorava su 3LL2, alla fabbrica di Galmezia. Questa città un tempo molto piccola, si era col passare dei secoli sovrappopolata, e le città presero il sopravvento su quello che esisteva. Gli abitanti del pianeta,costruirono così su tutto il loro pianeta, senza lasciare un pezzettino di terra inutilizzato. Il pianeta non resse molto, e tutti gli abitanti piano piano morirono. Solo un piccolo gruppo, presa l'unica navetta in grado di lasciare il pianeta si salvarono. Ogni abitante rimasto si sciolse e combinò il suo DNA con le loro costruzioni, trasformandosi in esseri "vegetali".
<< Cosa sei venuta a fare qui?>> disse girandosi Jo e riportandomi alla realtà.

Il vecchio Jo non era cambiato di una virgola. Grosso grosso, con un volto severo ma gentile, vestiva abiti dorati e portava due scarpette d'oro.

Il suo viso rotondo metteva in risalto le sue gote rosse e il suo nasino piccolino, i suoi occhi erano piccoli ma esaltati dagli occhiali che portava sul viso.

<<Buongiorno signor Jo! Sono venuta per chiederle cosa significano questi simboli!>>

Presi il laser e visualizzai la pagina del libro. Lui la guardò qualche istante poi mi fissò e mi chiese:

<<Paola! Dove hai preso questa pagina?>>

Io preoccupata per le sue parole gli domandai:

<<Perchè? E' qualcosa di brutto?>>

<<Non so! Dipende dai punti di vista! Se ben ricordo è scritto in Italiano, una lingua morta ormai da tempo. O mio Dio! Quasi dimenticavo di ricaricare l'orologio dell'universo 6FG4! Se si fermasse, il tempo smetterebbe di correre per sempre in quell'universo! Chi lo sentirebbe poi il Signore della Conoscenza?>>

Si girò e con un passo lemme lemme andò verso un'altra stanza. Poi si fermò di scatto e  mi fece cenno di seguirlo.

Entrammo nella stanza vicino, dove, a differenza della prima, al posto del tavolo di galmezium c'era un trono tappezzato di una pelle sconosciuta.

<< Per insegnarti l'italiano non ci basterebbe una vita! Che noia poi con tutte quelle regole! E che orrore l'ortografia! Dove troverei poi il tempo di fare il maestro? Gli abitanti della Terra che utilizzavano questa lingua, mettevano tutta la vita per studiarlo, e non finivano mai di imparare. C'era poi un'insegnante che era fissava con l'italiano antico: il volgare del 1600. Ai suoi alunni faceva studiare dalla mattina alla sera il libro del suo autore preferito. Quando morì arrivò da Dio e gli chiese di essere assegnata nell'area dove si trovava quello scrittore. In tutti il creato si rise per una settimana! Credo che lo scrittore si chiamasse Alessandro!>> disse prendendo una chiave dal trono e iniziando a caricare l'orologio che aveva in mano.

<<Tuttavia posso tradurre tutto il libro in pochi secondi, utilizzando un incantesimo che solo noi quattro signori del tempo conosciamo per fare in modo che tutte le formule presenti nel libro, vecchie e nuove, vengano tradotte nella nostra lingua!>> continuò posando la chiave sul trono e avviandosi verso la parete da dove prima aveva preso l'orologio.

<< Un incantesimo? Le altre formule?>> chiesi.

<<Ma allora non sai nemmeno di cosa si tratta!>>

<<Dal libro che ho trovato in biblioteca, ho preso questa pagina, l'unica pagina scritta.>>

<<Di ciò non mi meraviglio! Le pagine compariranno in seguito! Ma sei sicura di averlo preso in biblioteca? Questi libri non si trovano così facilmente e di solito sono custoditi in casa! Sei sicura di averlo trovato in biblioteca?>>

<< Certo? Cosa crede che spuntava per magia?>> gli dissi.

Lui mi diede una risposta strana: 

<<Di ciò non mi stupirei! Tu sei sicura di aver trovato il libro, ma hai mai pensato che potrebbe non essere così?>>

<< In che senso?>>

<< Sei sicura di essere stata tu a trovare il libro e non il libro a trovare te? Per avere spiegazioni devi raccontarmi tutto nei minimi dettagli, anche i più insignificanti possono celare la verità. Ricordati di analizzare i problemi sempre fino in fondo, senza tralasciare mai alcun dettaglio! Sono i dettagli sfuggenti a svelare i misteri!>>

Così gli raccontai tutto, del librodex e dei sogni; lui mi fisso un po'  perplesso.

<< Non sorprenderti! Arretrata o moderna che sia, la tecnologia non può niente contro il soprannaturale! Dimmi una cosa: tu hai mai sentito come di essere un po' speciale?>>

<< Beh! A volte succede a tutti penso!>> gli risposi.

<< Ancora una cosa: credi alla magia?>>
<< Perché mi fate queste domande? Ormai non sono più una bambina che crede alle favole! La magia tutti sanno che non esiste!>>

<< Siamo più a terra di quanto pensavo! Ma perché proprio te? Ascolta! Pensi che quello che dice la società è giusto e chi non la rispetta ha torto?>>

<< Beh! Penso che sia importante la società! Quindi sia giusto rispettare le sue regole e seguire i comportamenti del gruppo!>>

<<Siamo fuori strada! Beh! Forse mettendoti di fronde al fatto concreto riuscirò a farti cambiare idea! Quel libro è un libro di .......>>

 

"Jo!!! Ti proibisco di parlare oltre! La ragazza è l'erede di un grande potere! Per raccoglierlo deve farcela con le sue forze! Per questo le darò la conoscenza!!!!"

 

Sentivo una voce nella mia testa. Credevo fosse un'allucinazione, ma Jo si inchinò e rispose:

<<Sì somma eccellenza! Ma come mai una ragazza così giovane, ingenua e che non crede al potere ha per le mani il libro che tanto abbiamo cercato?>>

Ci fu una pausa di qualche minuto, poi Jo si chinò e guardandomi con strani occhi se ne andò nell'altra stanza.

"Ora veniamo a noi Paola! Il mondo ha bisogno di te! Ti darò la conoscenza dell'Italiano, così che tu lo capisca e parla come se fossi vissuta nel 2000. Questo ti servirà a raccogliere la tua eredità!!!"

<< Chi sei? Come fai a sapere cosa mi tormenta nei miei incubi?>> chiesi alla voce.

"Sono il Signore della Conoscenza, il capo di tutte le galassie!  Abbi cura del dono che ti sto per fare!"

Incominciai ad avvertire una sensazione di capogiro. Chiusi gli occhi, per non vedere la stanza traballare ma forse sarebbe stato meglio se non li avessi chiusi.

Mi risvegliai sul mio letto. Mi alzai dal letto, e vidi il librodex. Sul tavolo e nella stanza il libro della biblioteca non c'era.

Nella mia testa pensai al sogno straordinario cha avevo fatto.

Andai da mia madre. Era in cucina e si stava preparando per andare a lavorare. Da quando mio padre ci aveva lasciato da sole, lei passava tutto il suo tempo a lavoro e quando non aveva il lavoro gironzolava come un fantasma per tutta la casa.

<<Paola! Tutto è pronto! Le pillole sono nel decompressore e i tuoi vestiti sono sul letto. Ieri sei tornata stanchissima e mi hai detto qualcosa che non ho capito! Sei svenuta e hai dormito fino ad ora!>>

<< Non ricordo niente!>> le dissi.

Lei si avvicinò, prese il dottor Miky e disse: <<Controllo stato fisico!>>

Il dottor Miky decretò che avevo un rialzo neuronale e che dovevo riposare la mente nella camera antipensieri.

La camera antipensieri è una stanza favolosa, che risucchia tutte le preoccupazioni e tutti i pensieri per far riposare la mente. Meglio di molte droghe usate nello scorso millennio che avevano effetti tossici e portavano a cattive abitudini.

<<Hai sentito?! Niente scuola! Di corsa nella stanza antipensieri!>> disse mia madre che, dopo aver posato il dottor Miky al suo posto, prese l'acceleratore del teletrasporto.

<<A proposito!>> mi disse entrando nel teletrasporto << Il libro che avevi in mano è nel ripostiglio! Visto che sei svenuta, non sapendo dove metterlo, lo posato come capitava!>> disse non dandomi il tempo di rispondere.

<<Allora non era stato un sogno!>> pensai.

Avevo ancora la testa dolorante ma ero felice di quello che mi era successo. Entrai nella camera antipensiero e appena accesi il congegno incominciai ad avvertire un certo sollievo.

Avevo una grandissima confusione nella mente. Sentivo le mie preoccupazioni sparire lentamente e il dolore diminuire. poi all'improvviso la macchina smise il suo lavoro usuale e incominciò a sistemare conoscenze che non ricordavo di avere nella mia mente. Era una cosa stranissima. Più rimanevo li dentro, più mi rendevo conto di conoscere alcuni simboli. Rimasi lì per due ore circa. Nessuno mai era rimasto così a lungo nella macchina antipensieri. La mente di noi umani è fatta in modo che non può fare a meno di pensare. Se non si pensa per più di un'ora l'attività celebrale si interrompe. Ma nel mio caso, la macchina non funzionava come doveva. Io pensavo  alle nozioni e a ciò che ritrovavo nella mia mente, come se la macchina mi portasse a riflettere su quelle nozioni che già avevo.

Appena io uscii dalla stanza sapevo di conoscere un'altra lingua. 

Subito il pensiero tornò a quello strano libro, come se sapessi fosse di vitale importanza. Andai nello sgabuzzino e al contrario di ogni aspettativa il libro era sistemato su un leggio che non avevo mai visto.

 

Mi avvicinai e presi il libro. Lo portai nella mia stanza e lo aprii.

Strane sensazioni si manifestarono dentro di me, una sensazione di nostalgia pervase il mio cuore, come se un tempo ero abituata ad aprire quel libro e a consultare le sue pagine. 

Capivo cosa era scritto tuttavia non sapevo come. Poi chiusi la pagina e provai a scrive ciò che avevo letto. Riaprendo il libro, mi accorsi che era uguale. Avevo scritto in una lingua morta da generazioni.

Incuriosita sempre più da ciò che la scritta diceva, non so come, non potei fare a meno di leggere cosa c'era scritto.

Parlava di streghe, stregoni, demoni e creature malefiche. Era sicuramente un libro di narrativa di quel periodo. Sicuramente non ero in vena di questi racconti. Ero stata tradita dal mio fidanzato e per di più dovevo recuperare la lezione di scuola che stavo perdendo. Decisi di chiamare Elisabetta e di vedere cosa stava facendo. Poi pensai che potevo usare il librodex, mi alzai e lo presi dalla scrivania.

<<Ricerca Elisabetta in questo momento!>>  ordinai.

Il proiettore olografico si mise in azione e mi ritrovai nella sua stanza. Era ancora a letto e stava dormendo. Tornai alla realtà e decisi di contattarla con il telepatic-machine. Questa macchina, permette di mettere in comunicazione mentale una persona con un'altra persona, indipendentemente dalla galassia dove si trova. Naturalmente il mio abbonamento era ad uso limitato alla nostra galassia. Mia madre non voleva andare in bancarotta con la bolletta! Preparai il marchingegno e mi collegai con la sua mente. Stava sognando di stare con il ragazzo più quotato della nostra classe nel palazzo delle conferenze, dove certamente non stava discutendo del più o del meno. Per evitare di guardare cose troppo private, interruppi la scena attirando l'attenzione su di me. Lei mi guardò con fare seccato, si alzò dal divano e mi disse:

<<Che cosa vuoi? Non posso dormire in pace?>>

<<Ho bisogno di vederti! A casa mia tra un minuto?>>

<< Tra un minuto? E la doccia?>> mi disse

<< La farai quando torni! Devi farti vedere una cosa!>>

<<Vieni tu! A me scoccia!>>

<<Ma se devi solo entrare nel teletrasporto e ti ritrovi a casa mia?>>

<< Di chi è l'interesse?>> mi disse lei.

<< Ho capito il concetto! Fra due minuti sono da te! Il tempo di sistemare la mia stanza!>> le dissi.

Tornai nella mia mente, staccai la telepatic-machine e tornai nella mia stanza.

Il libro, sul letto si era illuminato, e i caratteri sl libro erano come scritti in oro. Ero come ipnotizzata e non potei fare a meno di leggere la scritta luminosa:

 

Adesso ascolta le parole delle streghe.

Il segreto che nascondemmo nella notte,

Il più antico degli spiriti noi qui invochiamo.

In questa notte e in quest'ora

chiamo a me l'antico potere

Dai i poteri a noi tre sorelle:

Vogliamo i poteri dacci i poteri!

 

Il librodex andò in tilt e una luce accecante invase la stanza. Poi, si aggiunse anche il terremoto. Cosa insolita per un asteroide!

Io fui avvolta dalla luce, e una strana energia si impossessò del mio corpo. Un vento caldo mi accarezzava il viso e mi sorreggeva in aria. Poi la luce scomparve, tutto tornò normale e quella strana sensazione si dissolse, lasciando posto a stupore e maraviglia. Quella luce... era uguale a quella del sogno. Le sensazioni che avevo provato qualche secondo prima mi erano familiari.

 

 

La nostra Paola ha trovato il libro delle Ombre, e il Signore della Conoscenza le ha dato la possibilità di capire cosa c'era scritto.

Dopo quasi duemila anni i poteri delle Halliwell sono stati richiamati. Ma Paola non sa cosa le aspetta. Sarà in grado di sconfiggere gli eventuali stregoni che le si presenteranno? Cosa minaccia il pianeta? Ma soprattutto cosa ha diviso il potere del Trio delle sorelle Wicca? (Le tre sorelle Halliwell hanno scoperto nel racconto precedente di essere l'incarnazione delle 3 sorelle Wicca; le più potenti streghe esistite fino a quel momento.)

  

Fine seconda puntata….

Scritto da Gli Amici delle Halliwell

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