Streghe Italia Fan Fiction

PAOLA TERICANO (1)


Trama: Primo episodio del racconto. In un futuro lontano 1799 anni una ragazza di nome Paola ha a che fare con la sua eredità...

Data composizione: 7-8-9/12/2000

ATTENZIONE: Adatto solamente e severamente a un pubblico adulto

DISCLAIMER: Si ricorda che tutti i diritti del racconto sono di proprietà del sito "Streghe Italia", e che tutti i personaggi di "Streghe / Charmed"  utilizzati sono di proprietà Warner Bros Television / Spelling Entertainment, e sono utilizzati senza il permesso degli autori e non a fini di lucro.


Anno 3799 – Pianeta Terra Nuova – Galassia  2LT9

Mi ritrovai in un mondo oscuro. Ero ancora seduta sul letto ma non nella mia stanza. Il cielo era scuro e nuvoloso, una luce verdastra, attraverso le nuvole, illuminava a stento quel tetro paesaggio.

Ero sola ammezzo a un deserto di alberi pietrificati, e strane urla si sentivano in lontananza. Poi intravidi un’ombra. Questa si nascose quasi immediatamente, forse per evitare che vedessi chi era. Mi voltai e uno strano essere mi fissava.

Aveva folte sopracciglia e nei suoi occhi non brillava la luce dell’amore. Il suo naso era dritto e piccolino, ma la sua bocca non aveva niente di normale. Le sue labbra erano nere come il catrame e i suoi denti bianchi, insieme al volto, creavano un contrasto spaventoso. Io presa dal panico, cercai di nascondermi sotto le coperte, ma lui era sempre davanti ai miei occhi. Presi a fissarlo terrorizzata e lui sghignazzò. L’eco di quella risata si impresse sul mio cuore, e più spaventata che mai, con un filo di voce gli chiesi:

<< Cosa vuoi da me?>>

Lui si fece serio e rispose: << Tu sei la predestinata! Devo impedirti di raccogliere la tua eredità!>>

Vedendo che si avvicinava minacciosamente scesi dal letto e presi a correre all’impazzata. Gli alberi di pietra mi graffiavano la faccia, ma io chiudendo gli occhi continuavo a correre. Dopo un po’ mi girai per guardare se lo avevo alle calcagna e meravigliata di non vederlo più mi fermai a prendere fiato.

Appena abbi la forza di rialzarmi, lo vidi. Era davanti a me! Divertito mi fissava e poi, riprese ad avvicinarsi lentamente.

<< Non hai speranza! Presto verrò a prenderti! Non puoi scappare da questo mondo!!>>

Ripresi a correre verso il mio letto ma inciampai su un tronco pietrificato. Guardai il ginocchio e mi accorsi che non era un tronco, ma un libro molto voluminoso. Il mostro, da cui stavo scappando mi raggiunse.

<< Adesso basta giocare! Facciamola finita!>>

Mi prese con un braccio e strinse la mano sulla gola. Stavo per soffocare, e delirante, vidi il libro alzarsi in volo. Un bagliore avvolgeva il volume e rischiarava quel posto. All’improvviso il libro si aprì e un fasci di luce colpì il mostro. Questo, lasciò la presa e incominciò a urlare di dolore.

Poi piano piano si dissolse e sul libro comparve l’immagine di quell’essere. Questo cambiò pagina e si illuminò di nuovo.

Io, spaventata per la mia incolumità, indietreggiai, ma nell’aria comparvero dei caratteri luminosi.

“Raccogli la tua eredità! Questa e la tua realtà!”

Chiusi gli occhi per non guardare la scritta, ma quei caratteri non sparirono dalla mia vista. Presi a gridare spaventata e mi ritrovai nel mio letto. Ero nella mia stanza, accesi la luce e impostai come gravità 20.

Uscii dalla mia stanza e andai da mia madre. Era a letto e guardava il proiettore tridimensionale.

PaolaI soliti programmi del giorno 3DK6: come cucinare un carcuneo al forno.

I carcunei sono delle piante blu, importate dalla galassia numero 45AL1 di sapore dolciastro. A scuola abbiamo studiato da poco che nella cosiddetta età delle macchine dipendenti, chiamata così perché non esistevano automi, gli abitanti della galassia 1AA1, precisamente del pianeta Terra, mangiavano piante simili a cui davano un nome assurdo: i carciofi.

Poi, la Terra si rivoltò contro gli uomini, che avevano infestato il pianeta di gas, e smise di produrre cibo. Fortunatamente, il famosissimo scienziato, Pietro Taricone, scoprì miracolosamente il pranzo in compresse. Così il meglio della specie umana riuscì a sopravvivere, spostandosi però sulla galassia appena scoperta: 1AA2.

Quindi io, mia madre, e tutti gli esseri umani oggi sparsi nell’universo, sono il meglio della nostra razza.

Andai da mia madre, e le raccontai del brutto sogno. Lei mi confortò un po’ e poi mi ricordò che dovevo andare a scuola.

Presi  il librodex ed entrai nel teletrasporto. Impostai le coordinate spaziali e mi ritrovai a scuola.

La scuola che frequentavo era una tra le migliori scuole nelle galassie dell'est e dell'ovest. Si estendeva per tutta la New York del 2000 e le sue mura arrivavano fino alla stratosfera. La scuola si vantava di essere, all'interno, una copia delle città più importanti del 2000. La ricostruzione del sole, della gravità e dell'aria era perfetta. L'aula di storia è la più attrezzata, questa contiene libri e computer del 2000.

<< Giusto in tempo, signorina!>> mi disse il Preside vedendomi arrivare.

Lo salutai con molto garbo e girandomi vidi staccare i teletrasporti. Poi sentii una risata dietro di me, mi voltai e vidi la mia carissima amica Elisabetta.

Avrei voluto strozzarla. Ogni volta che ci vedevamo, veniva ad abbracciarmi e baciarmi. Che modo primitivo per salutarsi! Ebbi un po' di pazienza e aspettai che finisse il suo primitivo rituale. Tutti stavano a guardarci, soprattutto i Tentacol presenti nella stanza d'arrivo. I Tentacol sono gli abitanti della galassia 1BL3. Sono chiamati così perché al posto delle gambe hanno i tentacoli.

Quando finalmente ebbe finito io cercai di sorridere, ma i miei occhi parlavano da soli.

<< Che sei però! Per un bacio poi...>>

<<Tu lo sai come la penso! Cose dell'età dei computer!>>

<< Beh! Non importa! Hai studiato di biotecnica? Oggi il Prof. interroga.>>

<< No! Ieri sono uscita con Marco! Poi, appena sono rientrata, mi sono addormentata sul letto senza fare i compiti. Almeno fossero stati sogni tranquilli!>>

<< Hai sognato di fare sesso con Marco?>>

<< Cosa? No!!!>> risposi arrossendo.

<< Ti farebbe piacere però! Invece quando ti saluto con un semplice bacio, tu ti arrabbi!>>

<< Mi sembra ovvio! Quando avrai il suo fisico, la sua faccia, quando sarai praticamente lui, allora non farò più storie!>>

In quel momento suonò la campanella.

<< Ci vediamo più tardi, signorina!Voglio sapere cosa hai sognato!!>>

<< D'accordo! Ma non farti illusioni!>>

Me la svignai prima che potesse abbracciarmi, ed entrai in aula.

<<Bene bene! Guardate chi si rivede! La signorina Tericano!!>>

<<Buongiorno professore!>>

<<Sei in ritardo! Per punizione studierai come i ragazzi del 2000! Posa il tuo librodex e vai in biblioteca! Prendi il libro di storia che riguarda quello che stiamo studiando e vieni a sederti qui in prima fila!!!!>>

Era cominciata proprio bene la giornata.

Depositai il librodex sul tavolo e andai in biblioteca. Stranamente il custode non c'era, così presi a cercare il libro. Avevo la sensazione che qualcuno mi stesse spiando. Incominciai a girovagare tra gli scaffali, e seguendo la mappa, trovai la sezione storia: era proprio accanto alla sezione credenze popolari. Trovai il libro di storia, e pensando alla noia che mi aspettava, incominciai a dare un'occhiata ai libri sulle credenze popolari. Erano tutti simili a quello del sogno, ma nessuno di loro fluttuava nell'aria. Poi, uno in particolare catturò la mia attenzione. Era rivestito in pelle, di colore nero. Se non avessi saputo che era impossibile, avrei giurato fosse quello del sogno. Sconvolta più che mai, decisi di tornare verso l'uscita. Appena mi voltai, sentii un tonfo. Proprio il libro che avevo fissato, era caduto per terra. Così riuscii a vedere la copertina. Sul libro c'era quel simbolo. Forse per curiosità o forse perché non ne potevo fare a meno, presi il libro e me lo portai in classe.

<< Bene bene! Quanto ci hai messo a prendere questo libro?>> mi sgridò il professore appena entrai in classe.

<< Il fatto è che la biblioteca è enorme, il custode non c'era e ho dovuto cercarlo da sola!>>

<< Ma brava!! E cosa hai sotto braccio?>>

<< Questo? Visto che stiamo studiando l'era del Computer ho pensato potesse essere interessante sapere cosa credevano gli uomini di quel tempo!>>

<< Bene! Per questa volta passa! Siediti e comincia a leggere il capitolo che riguarda la terza guerra mondiale del 2164!>>

Mi sedetti vicino alla cattedra e incominciai a leggere il libro di storia. Il professore, da prima mi guardava irritato, poi vedendo che non era stata una scusa, il suo umore cambiò d'improvviso.

L'avevo finalmente conquistato!Del resto a me la storia piace, mi piacciono le opere d'arte antica, sopratutto i computer di un secolo fa! Modestamente me ne intendo molto di oggetti vecchi.

Finita la lezione il professore mi chiamo e mi disse:

<< Mi fa piacere che le interessi la materia! Ecco a lei il suo librodex. L'ho aggiornato in modo da proiettare tutti i fatti accaduti fino a oggi col suo ologrammatore. Ho impostato l'auto-aggiornamento, e ogni nanosecondo si aggiorna spazio-temporalmente, a seconda della richiesta!>>

<<Grande!! Lei si che è un genio professore!!>>

<< Naturalmente questa opzione è fuori commercio! Te lo immagini che caos? Consideralo un premio per esserti interessata così intensamente alle mie lezioni. Miraccomando! Non arrivate più in ritardo!!>>

Uscii di corsa, felice come una pasqua, e subito Elisabetta si stupì del mio comportamento. Aveva gli occhi sgranati su di me e ogni tanto li stropicciava per vedere se era un sogno.

<< Non ci posso credere! Paola Tericano è felice!>>

<<Non sai cosa mi è capitato!! Ero in ritardo, ho studiato come un'ossessa di storia, il mio librodex si aggiorna ogni nanosecondo!!>>

<<Cosa? Non ho capito niente! Parla più piano!>>

Le raccontai così quello che mi era capitato, e fu meravigliata della notizia.

<<Dai provalo!! Chiedi cosa faceva Marco alle tre di ieri pomeriggio!>>

<<Ma che cosa stupida è questa! Non sono fatti nostri poi!>>

<< Hai paura che ti tradiva?>>

<< Certo che no! Lui... MI AMA!!!>>

<< Sì sì! Neanche un po' di curiosità?>>

<< D'accordo! Ma se è qualcosa di brutto stacco subito!>>

Accesi il librodex e impostai le coordinate spazio-tempo. Selezionai poi la persona che mi interessava e ci trovammo all'interno della scena. Nessuno eccetto noi che tenevamo il librodex, poteva vedere cosa ci circondava. Eravamo a casa di Marco, e delle voci si sentivano dalla sua stanza. Noi entrammo virtualmente nella sua stanza e... quel bastardo mi stava tradendo con Lucil la cheerl-leader. Subito staccai il librodex e tornammo alla realtà. Elisabetta mi guardò, poi con un filo di voce mi disse:

<< Mi dispiace! Se solo avessi saputo...>>

Io ero furiosa. Sembra strano, ma io credo al grande amore! Marco credevo fosse l'uomo giusto, ma... mi sbagliavo.

Andai via, senza neanche salutare Elisabetta, che dispiaciuta più che mai, non sapeva più che pesci pigliare. Andai al teletrasporto, e dritta a casa.

Appena arrivai, vidi mia madre ancora a letto, la casa in disordine più che mai, e con il muso lungo, mi rinchiusi nella mia stanza.

Cosa dovevo fare? Chiamarlo e mollarlo? O forse era meglio vendicarmi mettendolo in ridicolo davanti a tutta la scuola? Optai per la seconda. Mi aveva fatto troppo male. Incominciai così a pensare a come vendicarmi, ma ero così stanca da non poter stare in piedi, così mi buttai sul letto. Potevo andare a letto con tutti i suoi amici e raccontare delle balle sul rapporto che ho con Marco.

<<Ehi! Cosa succede?>> mi chiesi.

Tutto era diventato buio, mi ritrovai nel bosco di prima ma questa volta c'erano le sagome di tre croci. Poi un lampo rischiarò la notte, e io vidi che due ragazze erano legate li. La terza croce era vuota, ma questo non mi ispirava niente di buono. Mi voltai, e vidi qualcosa muoversi dietro di me.

<< Chi va la!>> gridai.

A quel richiamo l'ombra si fermò e si avvicinò a me. Era una ragazza qualche anno più grande di me, vestita anni 2000 e con un libro simile al mio sottobraccio.

Solo successivamente mi accorsi che era ferita, perdeva sangue.

<< Chi sei?>> le chiesi. Lei mi guardò, sorrise e aprì il libro. Da questo, come la prima volta scaturì una luce accecante, che compose alcune lettere in aria. Appena la luce si attenuò lessi una filastrocca:

"Io e le mie sorelle del bene siamo ancelle,

 la stirpe non si estinguerà:

raccogli la tua eredità"

Rimasi qualche secondo a fissare il vuoto, poi tornai in me e mi girai verso la ragazza: non c'era più. Incominciai a chiamarla a squarciagola, ma non la vedevo più. Poi un lampo illuminò le tre croci. Sulla terza croce c'era la ragazza di prima e subito dietro a queste, una quarta.

Mi svegliai di soprassalto. Un incubo!! Eppure il libro della biblioteca era uguale. Mi alzai, tutta sudata, e presi il librodex. Attivai la modalità vocale e misi il casco dei pensieri.

Pensai di voler sapere tutto su quella ragazza, ma il librodex mi proiettò virtualmente nel suo sistema di ricerca dati.

Riprovai nuovamente ma niente! Come se si fosse bloccato. Tornai alla realtà, smontai il casco pensieri dal librodex e spensi quest'ultimo. Avevo dormito tanto, e il mio stomaco brontolava terribilmente. Scesi in cucina, presi una pillola break-fast e la misi nel decompressore. Come era bello mangiare alla vecchia maniera. A volte, nei giorni festivi, andavo in un mercato anni 40' (2040) e compravo cibi da cucinare. Era un'assurdità! Ma a me piace dilettarmi davanti ai fornelli. Tuttavia, durante la settimana non ho tempo per questo e mangio come tutti. Dopo qualche secondo il pranzo era servito. Hamburger alla vecchia maniera con patatine e pasta al suragon. Con una pillola break-fast, posso ottenere tutto il cibo che voglio, secondo la grandezza, la qualità e la consistenza della pillola.

Mangiai di buon gusto la pasta al suragon, poi presi l'hamburger e le patatine, le misi in un panino e tornai nella mia stanza. Ero curiosa di vedere cosa c'era in quel libro, forse avrei trovato qualche notizia su quella ragazza.

Presi il volume, lo appoggiai sul letto e lo aprii. Sulla pagina iniziale, c'era una scritta antichissima, che non conoscevo.

Girai pagina, sperando di trovare qualcosa di interessante ma non c'era scritto niente. Lo sfogliai tutto, era completamente bianco.

Presi il librodex, lo misi sulla scritta della prima pagina e chiesi:

<< Che lingua è?>>

"La lingua in questione è di antichissima scomparsa. E' ITALIANO lingua precedente all'EUROPEO ANTICO".

<<Cosa?>> mi chiesi. Avevo studiato qualche anno fa le lingue morte: AMERICANO e EUROPEO, ma non avrei mai pensato che prima esistessero altre lingue. Da quando arrivarono i Fondatori, si parla la lingua dell'EST in questa galassia.

<<Inizia sequenza di decodifica>> dissi.

Adesso ascolta le parole delle streghe.

Il segreto che nascondemmo nella notte,

Il più antico degli spiriti noi qui invochiamo.

In questa notte e in quest’ora,

Chiamo a me l’antico potere.

ERRORE! ERRORE! PRESENZA DI RADIAZIONI

A quel punto, non seppi più cosa pensare. Il librodex era il miglior apparecchio in commercio. Per creare qualche disturbo, occorreva una scatola piena di clucocefaloneide. ma era impossibile che gli allarmi non l'avessero intercettata. Quel libro aveva qualcosa di strano. Qualche strana forza misteriosa impediva al librodex di indagare sul passato che lo avvolgeva. La cosa più strana era il testo tradotto. Sembrava quasi una filastrocca. Purtroppo il librodex non aveva finito la decodifica del testo. Occorreva consultare un esperto, ma chi? Un'idea mi balenò in testa. Copiai la pagina su un foglio di laser e mi diressi al teletrasporto. Chi meglio del vecchio Jo poteva darmi una risposta?

 

Cosa significano quei sogni? Come fa ad esserci un libro con l’incantesimo per ricevere i poteri come quello delle sorelle Halliwell in biblioteca? Dove sono le nostre tre amiche e, se preferite, sono ancora vive?

 

Fine prima puntata….

Scritto da Gli Amici delle Halliwell


Torna all'indice della Fan Fiction

Torna a Streghe Italia