Streghe Italia Fan Fiction

OLTRE IL FUOCO
Prima parte


Riassunto: un Anello per domarli, un Anello per trovarli, un Anello per ghermirli e nel buio incatenarli...

Data di composizione: mah, marzo/aprile 2002

Adatto a tutti

Disclaimer: tutti i personaggi di "Streghe" appartengono ad A. Spelling, quelli relativi al "Signore degli Anelli" a J.R.R. Tolkien. Tutti i personaggi non sono usati a fine di lucro. I diritti del racconto appartengono al sito Streghe Italia.

Special Guest Star: Andrea Cardillo di "Saranno Famosi". Ci sarà anche una accenno ad un altro allievo/a della scuola di Saranno Famosi. A voi scoprire chi…

Note: a partire dal primo capitolo ci saranno delle frasi scritte in corsivo, quelle sono in una lingua diversa dall’inglese.


Ma Gollum, danzava in maniera folle, teneva alto l’Anello, e il dito che vi era rimasto infilato. Sfavillava come se fosse stato creato nel fuoco vivo.
<Tesoro, Tesoro, Tesoro!> gridò Gollum. <Mio Tesoro! O mio Tesoro!>. E mentre pronunciava quelle parole, gongolanti di gioia alla vista della sua conquista, mise un piede in fallo, inciampò, vacillò un istante sull’orlo, e poi precipitò con un urlo. Dagli abissi giunse il suo ultimo lamentevole Tesoro ed egli scomparve per sempre. Seguì un boato e un immenso tumulto. Fuochi avvamparono fino al soffitto.
Questo succedeva nella Terra di Mezzo, l’Anello intanto continuava il suo viaggio, cadendo nelle mani di un essere che pochi conoscevano, ma che chi sapeva della sua esistenza chiamava La Sorgente.

Capitolo 1

San Francisco.
Era passato un mese dal matrimonio tra Phoebe e Cole, quando lui, preoccupato, si confidava con Leo:
< Ma non ti sembra un po’ strana Phoebe? È da quando le ho messo quell’anello al dito che si comporta in modo strano…>
< Ma quell’anello dove l’hai preso?>
< Mah… mi è stato detto dalla Sorgente che era l’anello di mio padre. È l’unico ricordo che ho di lui e vorrei che lo tenesse Phoebe.>
< Non ti sembra un po’ strana la cosa? La Sorgente da anni vuole morte le tre sorelle…>
< Era proprio per questo. Volevo chiederti di parlarne con Loro.>
< Vado>
Dopo aver detto questo Leo fu avvolto dalla solita luce azzurrina e sparì.

Terra di Mezzo.
La Compagnia dell’Anello si ritrovava di nuovo unita per un fatto particolare; dieci anni dopo la loro mirabolante avventura nella Terra di Mordor, era nata, ad Hobbiville, Cioccadoro, la figlia di Sam.
Frodo e Gandalf erano partiti dalle Terre al di là del Mare per partecipare anch’essi alla festa. Aragorn aveva lasciato la moglie Arwen, incinta, nella reggia di Lothlorien.
Legolas e Gimli avevano smesso temporaneamente di vagabondare. Pipino e Merry erano partiti dalla Terra di Buck.
Erano tutti quanti a Casa Baggins, intenti ad osservare la piccola Cioccadoro, quando sentirono uno strano presagio; c’era qualcosa di strano nell’aria. Forse, a distanza di dieci anni, non tutto era ancora finito. Poi, d’un tratto, un fulmine squarciò il cielo, un vento turbinoso cominciò a soffiare, e sentirono la terra tremare sotto i loro piedi. Dai tempi della Compagnia non era più successa una cosa del genere. Frodo sentì la ferita dolere di nuovo; Gandalf aveva uno sguardo alquanto preoccupato, per non parlare di Aragorn…! Merry e Pipino speravano che non fosse quello che temevano e che fosse tutto un caso… (pura sfiga insomma). Gimli aveva gli occhi chiusi, Legolas guardava in alto, fischiettando. Sam si era già avvicinato a Frodo, come ai vecchi tempi, per proteggerlo. Frodo sentiva di non poterne già più.
< Sam non cominciare. Non è ancora sicuro…!>
< Ma se non ho ancora detto niente!>
< Ti conosco da una vita, te lo leggo negli occhi!>
< Se è per questo non l’ho nemmeno ancora guardata in faccia… e comunque anche dagli altri…>

Non ebbero più il tempo di dire nulla che la terra si aprì e tutti loro precipitarono.

Capitolo 2

San Francisco.
Le sorelle Halliwell avevano appena finito di risistemare la casa dai disastri dovuti allo scontro con l’ultimo demone quando la terra iniziò a tremare.
< E no, eh!!!> disse Piper. < Sono stufa di raccogliere cocci!>
< E poi i nostri mariti quando ce n’è bisogno fuggono sempre.> disse Phoebe.
Mentre dicevano queste cose sentirono degli strani rumori provenire dal salotto.
< Basta questa settimana è il terzo, io entro in sciopero!> questa era Paige.
Preoccupate si diressero verso la stanza da cui proveniva il rumore. Quello che videro le lasciò a bocca aperta. Otto strani esseri guardavano gli oggetti incuriositi, sollevandoli e rigirandoli, come se non li avessero mai visti. D’un tratto suonò il campanello e tutti si misero a correre e gridare, in preda al panico, chiedendosi dove fossero finiti.
< Padron Frodo! Dove siete! L’avevo detto che dovevate portare Pungolo…!>
< Veramente l’unica volta che dovevi parlare non hai detto niente…>
< Va bè, l’ho pensato… pignolo…>
< Cosa?!>

Nel frattempo le sorelle, sempre più allibite, andarono ad aprire la porta. Era Morris, con una faccia sconvolta. Sembrava che avesse visto un fantasma (veramente erano 8!)
< Ragazze, non immaginerete mai cos’ho visto…>
Mentre parlava, dal salotto giunse il rumore di qualcosa che si rompeva; immediatamente accorsero a vedere che cosa stesse succedendo. Un…essere… alto un metro e mezzo stava distruggendo con un’ascia lo stereo acceso, che improvvisamente aveva smesso di funzionare. Chissà perché…?
< Essere diabolico! Scommetto che sei frutto di qualche esperimento malriuscito di Sauron!>
< Essere immondo! Mi hai distrutto lo stereo!> disse Phoebe.
< Ma si può sapere chi sono questi qui… LEOOO!>
< Cosa c’è cara? Ho dimenticato di far…eeeee. Ops! Ma sono già qui…? Mi avevano detto che avevo un po’ di tempo per spiegare! Va bè, iniziamo a fare un incantesimo per cui tutti parliate la stessa lingua. Phoebe, ci pensi tu?>

Phoebe scrisse l’incantesimo e lo recitarono. Intanto Cole era tornato dal lavoro.
< Prima di tutto le presentazioni. Queste sono Phoebe, Paige e Piper Halliwell, questo è Cole, poi vedete Morris ed infine io sono Leo. Ragazze, questi invece sono Re Elessar, alias Aragorn, alias Gemma Elfica, alias Dunadan, alias Grampasso figlio di Arathorn.-disse indicando un uomo alto, che dimostrava circa quarant’anni, ma che in realtà ne aveva…boh? Tanti… aveva i capelli lunghi e castani, e due occhi grigi e profondi. E vestito in maniera piuttosto… strana.- quest’altro è Gandalf. È un grande Mago. Non fategli domande, raramente vi risponderà in modo chiaro. È un po’ misterioso… gli altri, invece… momentaneamente mi sfugge. Ho usato tutta la mia materia cerebrale per memorizzare i…pochi nomi di Aragorn, o chiamatelo come volete.>
< Ma come?!! Non hai mai sentito parlare di Frodo dalle Nove Dita?!> disse un tipetto alto non più di un metro e venti, indicandone un altro poco più alto, a cui effettivamente mancava l’indice destro.
< Veramente… no.> disse Paige.
< Né degli Hobbit?> dissero altri due ancora, i più alti dei quattro esserini.
< Ehm… no>
< Né degli Elfi?> disse uno stangone dai capelli lunghi e biondi, e dalle orecchie a punta (simil Dottor Spock).
< Né dei Nani?> disse quello che aveva spaccato lo stereo, brandendo la sua ascia.
< Metti giù quell’ascia… comunque, non proprio, da noi sono solo personaggi delle favole per bambini>
A quel punto si fece avanti Gandalf.
< Quello che ha parlato per primo è Sam, gli altri due Merry e Pipino. Con Frodo sono Hobbit. Il giovane alto e biondo (sospirone di Paige) è Legolas, un Elfo. L’altro è Gimli.
Ma… posso farvi una domanda? Ne ho viste di stregonerie, ma come le vostre mai!> disse indicando lo stereo.
< Ma no, sono solo tecnologie.> disse Cole.
All’improvviso intervenne Morris, spazientito.
< Scusate, ma io sarei di turno. Se qualcuno mi volesse spiegare chi sono quegli otto matti che vanno in giro a cavallo bardati di nero e disturbando la quiete pubblica urlando come dei matti, io leverei il disturbo…>
A queste parole tutta la compagnia rabbrividì e Sam esclamò:
< Ve l’avevo detto padron Frodo! Dovevate accettare il programma di protezione degli Elfi, ora i Naz-gul vi sono di nuovo alle calcagna! Si salvi chi può!>
< Uccello del malaugurio… chissà se mi riporteranno indietro il dito…?>
< Ah, no! Ancora stregonerie…! Io me ne vado.> disse Morris.
< Ma allora mi lasciate spiegare, sì o no? – proruppe Leo – queste otto persone sono venute qui per affrontare l’Anello per la seconda volta. Esso fu forgiato nella Terra di Mezzo, una dimensione parallela alla nostra, paragonabile a quel periodo storico che chiamiamo Medioevo, dall’Oscuro signore Sauron, sulle pendici del Monte Fato. Quest’Anello è detto l’Unico, poiché dona il Potere assoluto a chi lo possiede. Durante un’aspra guerra l’Anello fu letteralmente strappato a Sauron, dopodiché fu perso di vista per lungo tempo. Finché non lo trovò Bilbo, cugino di Frodo, al quale lo lasciò in eredità. Ma Gandalf, dopo lunghe ricerche, scoprì la vera essenza di quell’Anello ed insieme a loro – indicò tutti i membri della compagnia – decise che la cosa migliore da fare, e l’unica, fosse quella di distruggere l’Anello. E secondo loro l’unico modo era di buttarlo nel cratere del Monte Fato, dove era stato forgiato. Il compito spettò principalmente a Frodo, che in quel periodo era il portatore dell’Anello. Gli altri sette, più un ottavo che però è morto, avevano il compito di accompagnarlo, potevano però rinunciare alla missione quando volevano, a differenza di Frodo. Questo gruppo fu chiamato la Compagnia dell’Anello. Ad un certo punto, però si divisero, tutti tranne il potatore e il suo fedele servo, si recarono a distruggere la fortezza di Saruman, un grande mago che si era convertito al male; in seguito liberarono Gondor, terra da tempo in lotta con le forza malvagie dell’Oscuro Signore. Nel frattempo Frodo, insieme a Sam raggiunse il cratere, ma qui ebbe un… infelice scontro con Gollum, un’immonda creatura che era stata anch’essa per parecchio tempo portatrice dell’Anello…>
< Bè penso che sia meglio evitare di rigirare il dito nella piaga… ops! Scusate signor Frodo… infelice gioco di parole. Assolutamente non voluto…>
< Lo immagino Sam…!>
< Perché cos’è successo?> chiese Paige, ora interessata dalla storia di Frodo.
< Vuoi proprio saperlo?... Va bene: Gollum mi ha staccato il dito con l’Anello a suon di morsi.>
Ci fu un coro di esclamazioni di disgusto.
< E i Naz- che cosa… che diavolo sono?> fece Phoebe.
A questo punto rispose Merry:
< Oh! I Naz-Gul…! Sono cari amici di famiglia… in pratica hanno accoltellato Frodo… si divertono a cavalcare a tutta velocità, urlando come matti e a decapitare chiunque gli capiti a tiro… il loro capo è morto dieci anni fa, prima erano in nove. Devono averci seguiti fin qui…>
< E se il signor Frodo mi avesse dato retta ora…>
< per tutta l’erba pipa del mondo, Sam, la vuoi piantare una buona volta di scavarmi la fossa?>
< Erba pipa? – fece Morris, che al contrario di ciò che aveva detto non se n’era affatto andato – cos’è, una nuova droga? No perché abbiamo già abbastanza spacciatori senza andarli a prendere nelle altre dimensioni!>
Stava cominciando a crearsi una confusione mostruosa, tutti parlavano contemporaneamente e non se ne capiva una beneamata sull’argomento principale.
< Insomma BASTA!> gridò Piper, < volete dirci oppure no cosa centriamo noi con quest’Anello?>
< Te lo dico subito – fece Leo – l’Anello, non si sa come è finito nelle mani della Sorgente>
< Ecco e poi l’hanno affibbiato a me perché lo dessi a Phoebe! Mi hanno fregato, di nuovo…>
< Ma scusate, ‘sto Anello non l’avevate distrutto?>
< E’ quello che pensavo anch’io e ci ho pure rimesso un dito! Chissà, magari ora tocca a te Phoebe…>
< NOOO! L’Anello se vuoi te lo ridò, ma il dito me lo tengo!>
< No, grazie, non voglio diventare Frodo dalle otto dita… nove sono già troppo poche…>
Phoebe lanciò l’Anello a terra, si alzò e disse:
< Cole, che razza di fede mi hai dato? Andiamo a prenderne una un po’ più sicura!>
Detto questo uscì, seguita dal marito.

Capitolo 3

Frodo guardò l’Anello per terra, nuovamente attratto dal suo potere.
< Bè… quasi quasi… Phoebe non aveva tutti i torti… potrei riprendermelo…>
< Padron Frodo, un po’ di contegno! Due ferite ed un dito non sono abbastanza?>
< Sentite – intervenne Gandalf – penso che sarebbe meglio andarcene da qui, i Naz-Gul sono esseri pericolosi, e se sono nei paraggi non si conviene restare.>
< Non vi preoccupate, casa Halliwell è protetta… almeno credo… sì insomma… lassù mi hanno detto così…>
… GROWL…
< E… questo rumore cos’era?> fece Paige.
I quattro Hobbit si guardavano intorno fischiettando.
< Penso che sia lo stomaco degli Hobbit…> spiegò Legolas, ormai abituato alle strane abitudini di quegli esserini, non era da tutti fare colazione ogni due ore e mangiare anche un pranzo ed una cena molto abbondanti, e questo tutti i giorni!
< Bè, allora sospendiamo tutte le discussioni e apparecchiamo> disse Piper (poverina, non sapeva cosa l’aspettasse!)
< Oh! Questo è parlare!> dissero gli Hobbit in coro.
Mezz’ora dopo erano tutti a tavola, Phoebe compresa, perché aveva trovato tutti i negozi chiusi. Voglio dire all’ora di pranzo…
Non appena i piatti e le pentole furono… “ posati” sul tavolo gli Hobbit, mentre tutti gli altri membri della Compagnia si chiedevano che cosa fosse quella roba, si lanciarono sul cibo, “sbafando” tutto in pochi secondi.
< Ah – fece Pipino – che delizioso antipasto! Quando arriva il primo?>
< Veramente… avete già eliminato primo e secondo, comprese le nostre razioni. Dovrò scaldare qualcos’altro nel microonde>
I membri della Compagnia sghignazzavano, osservando gli sguardi allibiti dei loro ospiti. Intanto Piper si alzò e mise nel microonde gli avanzi della sera precedente. Poi lo mise in funzione… Gimli afferrò l’ascia, mentre Aragorn sfoderò Anduril, la sua spada, e Legolas incoccò una freccia nell’arco.
< E questo cos’è?! Un altro maleficio di Sauron o una vostra magia?> esclamò Sam.
< No – rispose Piper – sempre tecnologia>
< Vuoi dire che l’ha inventata l’uomo?> fece Gandalf.
< E certo! Chi altrimenti, il Padre Eterno?>
< Scusa, ma chi è? Un re?> chiese Frodo.
D’un tratto squillò il cellulare di Morris.
< Sì? Oh capo… ah i cavalieri, sì, mi sto informando… no, non si preoccupi, sono solo…>
l’ispettore implorava aiuto con gli occhi guardando le tre sorelle.
< Matti, digli così> gli sussurrò ad un orecchio Paige.
< … matti capo… prenderli? Sì… beh, ci proverò… si,si certo, poi li porterò in centrale… io?... ma no! Ma quando mai le ho mentito capo?> detto questo chiuse la chiamata.
< Almeno una volta alla settimana, quando qualche demone uccide delle streghe.> lo stuzzicò Cole.
< Non sottilizziamo!>
< Scusa, ma il tuo capo non lo vede? E’ davvero strano, visto che lo porti in un taschino!> disse Pipino.
< Ma no! Questo è solo un telefono cellulare, un oggetto elettronico con cui gli posso parlare anche se non è presente.>
< E fammi indovinare, è tecnologia anche quella vero? Ma non è che voi qui chiamiate la stregoneria tecnologia?> intervenne Gimli.
< No! Ora vi facciamo vedere che cos’è la magia> Phoebe prese un bicchiere e lo lanciò in aria, poi disse:
< Piper, bloccalo!>
La sorella alzò le mani ed il bicchiere scoppiò, mentre era a mezz’aria.
< Beh… comunque l’ho fermato!> disse la ragazza.
< Idiota di una sorella! Ti avevo detto di bloccarlo, non di farlo esplodere, ma dico sei diventata matta?>
< Uffa! Sei la solita Phoebe, solo perché tu non combini tutti questi disastri con il nuovo potere, malgrado tu lo abbia da meno di me!>
Mentre le sorelle maggiori litigavano, ma che novità!, Paige con il potere della telecinesi fece levitare le frecce di Legolas.
< Quella di prima era la magia di un’imbranata, questa invece è quella di una brava strega.>
< Comunque sia, io non mi preoccuperei particolarmente per il bicchiere…> fece Gandalf. Pronunciò una formula a bassa voce ed i cocci cominciarono a levitare nell’aria ricongiungendosi.
<Questa è magia mie care ragazze!>
Ma mentre si divertivano a giocare con formule e trucchi Kit, afferrò l’Anello, dimenticato sul pavimento del salotto; non riuscirono mai a capire se lo fece perchè attratta dal suo potere o per la sua mania di impossessarsi di tutto ciò che luccicava.
D’un tratto Frodo, forse per un presagio disse:
<Ehi ma l’Anello dov’è non è una cosa furba lasciarlo da solo…>
Corsero tutti in salotto e scoprirono che era sparito; tutti si preoccuparono enormemente, ma Phoebe ebbe un’idea:
< E se modificassimo l’incantesimo per trovare i demoni per fargli cercare l’Anello?>
Nessuno aveva un’idea migliore, quindi lo fecero;presero la pianta della casa, giudicavano che da lì non sarebbe mai potuto uscire, un cristallo legato ad un filo ed iniziarono a recitare:
< Mostraci l’Anello, è il Trio che te lo comanda.>
Il cristallo iniziò a segnare un punto della casa, poi si spostò lentamente verso destra.
< Non sapevo che gli anelli camminassero> fece Cole < eppure vivo da tanto tempo…>
<Non hai la più pallida idea delle qualità di quell’Anello…> rispose Frodo < pensa al mio dito…>
< Aspettate – disse Phoebe – tanto sta venendo di qua.>
Tutti fissarono la porta, in attesa; quasi fossero convinti di veder entrare l’Anello camminando.
< Kit!!!> disse all’improvviso Paige < tu ed il tuo brutto vizio di impossessarti di tutto ciò che luccica! Dovevi essere una gazza ladra in un’altra vita! Ridacci subito quell’Anello!>
Il gatto miagolò e sputò l’oggetto. Leo lo raccolse e se lo mise in tasca. Poi disse:
< Credo che sia il momento di continuare la nostra spiegazione. Phoebe, Piper e Paige, come avrete già capito, compongono il Trio; sono le streghe più forti di questo mondo>.
Gandalf scoppiò a ridere.
<Ah, sì? E cosa sanno fare?>
< Phoebe prevede il futuro, levita e sa lanciare fulmini dalle mani. Inoltre è anche bravissima a comporre formule. Paige possiede la telecinesi ed il potere di deflessione. Piper sa bloccare gli oggetti e , come avete visto,farli esplodere. Ed è pure brava con le pozioni>.
< Tutto qui? Queste cose le facevo all’età di dieci anni, a parte prevedere il futuro…>
< Non ti permetto di criticare mia moglie e le mie cognate!>
< Allora ti enumero io, i miei poteri: comando su tutti e quattro gli elementi. Sono un elfo ed ho il dono dell’immortalità. Possiedo uno dei tre Anelli del Potere Elfico. Sono un servitore del Fuoco Segreto e reggo la Fiamma di Anor…>
<… e usi i tuoi poteri per scopi personali, loro non possono.>
< Ho sconfitto un demone Balrog>
Poi intervenne Cole:
< Hanno sconfitto i Quattro dell’Apocalisse, una Banshee e soprattutto me, con metodi non proprio ortodossi… insomma, mi sono innamorato di Phoebe>
< Ed io i nove Naz-gul…>
< Infatti otto sono qui a San Francisco…>
<… perché qualcuno ha utilizzato di nuovo l’Anello per scopi non adatti ad esso…>
Cole era stato steso.
Giunse in suo aiuto Morris.
<Sì, ma vedi, da te i maghi sono stimati; da noi invece se qualcuno scoprisse che la magia esiste, i suoi praticanti verrebbero imprigionati e vivisezionati…>
< … e poi scusa – intervenne una voce alle loro spalle – come mai un mago bravo come te non ha la più pallida idea di che cosa siano uno stereo o un forno a microonde?>
Questa volta fu Gandalf ad essere steso. Tutti quanti si girarono e videro una bella ragazza dai capelli corvini, avvolta da una luce e stranamente trasparente, avanzare verso di loro.
< Prue! Ciao! Cosa ci fai qui? Se ti hanno mandata deve essere più dura del previsto…>
< Ma no… è che passavo di qui… secondo te sorellina! Comunque volevo anche avvisarvi che non tutti sono interessati alle vostre discussioni> disse indicando il divano.
I quattro Hobbit, infatti, erano coricati e russavano come degli orsi ( ma gli orsi russano? Bah!). Gimli decise che avevano riposato fin troppo; si avvicinò a Merry, prese il corno di Rohan, che il giovane Hobbit, cavaliere del regno, portava sempre dietro e vi soffiò dentro. Tutti sobbalzarono; ma l’effetto fu quello sperato.
< Ma che siete stupidi? Suonare il corno con l’Anello in giro, volete farmi morire?!!!> urlò alquanto contrariato Frodo…
< Ahh! Padrone, penso che sia meglio che sguainiate Pungolo, ma non l’avete con voi vero?, guardate quel fantasma… vi sta fissando, sono sicuro che sia qui per uccidervi… però, carina…>
<SAM! Ricordati che sei sposato!>
< Se avete finito con i vostri battibecchi Hobbit, io avrei una domanda da fare al fantasma: scusa ma chi sei?> intervenne Gimli stregato da Prue
<Sono un’altra sorella Halliwell, solo che… sono morta un po’ di tempo fa.>
< Accidenti, a dopo le presentazioni! Questa sera al locale ho il concerto di quel chitarrista italiano, Andrea Cardillo, devo andare a preparare! E voi avete promesso di aiutarmi, ve ne siete dimenticati?> disse Piper, guardando le due sorelle, il marito ed il cognato.
< No, è che… di loro cosa ne facciamo? Non oso pensare che cosa succederebbe se li lasciassimo da soli in questa casa!>
< C’è sempre Prue!>
< Eh no, mi dispiace, ma io sono venuta solo per dirvi che presto i vostri poteri saranno aumentati e che il Libro delle Ombre non vi sarà di grande aiuto, e poi lo sapete che posso materializzarmi solo per pochi minuti!>
< Allora li porteremo con noi>
<Vestiti così?>
< Beh, no… diamo loro qualcuno dei vestiti di Cole e Leo…>
< Ehm, le taglie?>
< Ma dai, il grande mago saprà restringere o allargare i vestiti con un incantesimo, no?>
< A dire il vero… no…> rispose Gandalf.
<Cosa? Che razza di mago sei?>
< Va beh, ci penso io, andate a prendere gli abiti>
Cinque minuti dopo erano nuovamente tutti nel soggiorno.
< Ok, la formula ce l’ho, ma non lamentatevi se è stupida! E’ tutta colpa dell’ autrice.
Alto, basso
Magro, grasso
Che ogni pantalone ed ogni maglia
Diventi della giusta taglia!>
<Phoebe, che schifezza!> disse Piper
< E poi non mi sembra che sia successo un gran che> aggiunse Gandalf.
<Aspetta e vedrai… infilatevi i vestiti>
Il primo ad avere il coraggio di farlo fu Pipino. Prese in mano, a fatica, una camicia tre volte più grande di lui e la infilò con non pochi sforzi. Appena l’ebbe chiusa, questa cominciò a restringersi, fino a diventare della misura giusta.
Le ragazze uscirono per dar modo agli ospiti di cambiarsi; Leo, Morris e Cole restarono per aiutare la compagnia con quegli “strani oggetti” che altro non erano che cerniere e stringhe. Un quarto d’ora dopo uscirono. Aragorn indossava un paio di pantaloni in pelle neri ed una maglietta aderentissima di Cole, che metteva in risalto i muscoli; i capelli castani ricadendo sulla maglietta gli davano un aspetto alquanto affascinante…
Frodo indossava un paio di bermuda alla Blink 182 ed una camicia Hawaiana coi fiorellini gialli e rossi di Leo, scarpe Nike numero 41 ed una bandana nera che gli coprisse le orecchie un po’… a punta.
Sam, Pipino e Merry erano vestiti in modo simile. Sicuramente nessuno vedendoli avrebbe detto: < Ma che bei bambini…>.
Per non parlare di Gimli… avevano dovuto tagliargli la barba ( e per convincerlo…!). Indossava un paio di jeans neri ed una camicia azzurra. Scarpe… da montagna!
Per il povero Legolas erano rimasti solo una paio di jeans rossi di Phoebe ( Leo li aveva finiti!), un cappellino da pescatore ed una maglietta degli U2 di Paige.
Il più buffo era Gandalf ( seppur in stile griffato…) indossava uno dei… “completi da lavoro” di Cole: pantaloni, giacca e camicia blu, con cravatta rossa. Anche a lui avevano dovuto dare una… spuntatina a barba e capelli. Così conciato sembrava un agente della CIA!
Quando le Halliwell li videro, notarono che si sentivano molto a disagio. Specialmente gli Hobbit dentro le scarpe ed Aragorn nei vestiti aderenti. Lui e Legolas continuavano a sistemarsi i pantaloni, quasi non fossero a posto; Gimli continuava a toccarsi un’inesistente barba e si rifiutava di lasciare l’ascia. Gandalf cercava con un incantesimo di togliersi quella cravatta. Ma il più tormentato era Frodo, che aveva deciso di risolvere il problema eliminando le stringhe, tagliandole con ferocia; lo lasciarono fare tanto era di moda…
Ora tutti erano pronti: salirono nelle macchine ed andarono al P3.

Capitolo 4

Non dobbiamo dimenticare che Leo aveva sempre in tasca l’Unico Anello e che i Naz-Gul erano in agguato. Non appena misero in moto, otto cavalli con i rispettivi cavalieri si misero in movimento. Contando che il P3 era dall’altra parte della città…
La scena era piuttosto comica, non capita tutti i giorni di vedere otto cavalieri inseguire due automobili, ma la gente che li vedeva credeva che stessero girando un film. Se avessero sentito quello che dicevano all’interno… era un continuo: ma i cavalli dove sono? Che strana torre! Ma li avete stregati questi cavalli per farli andare così veloci? E per fortuna non trovarono traffico…
Arrivati al P3, non sapendo come impedire agli otto cavalieri di entrare, Piper decise di bloccarli; almeno per un po’ se ne sarebbero stati buoni!
Quando Sam scese dalla macchina baciò per terra, felice di essere finalmente fermo; tutti i membri della compagnia erano di un colore andante al verde oliva…
Quando si furono ripresi entrarono nel locale.
< State lì, fermi e non toccate NIENTE!> fece Paige.
Iniziarono a sistemare per il concerto, quando all’improvviso Leo cominciò a guardare in aria. Piper, che conosceva fin troppo bene quell’atteggiamento, si mise ad urlare verso il soffitto: < Eh no, adesso è necessario qui, c’è il concerto e…> ma Leo era già sparito, portandosi dietro Gandalf. La luce azzurrina era appena svanita che dalla porta entrò il chitarrista.
< Scusate, ma cosa sono quegli otto esseri immobili qui fuori? Una nuova attrazione per il locale? No… perché se è così… beh, non fanno un bell’effetto…>
< Che esseri? Non li ho visti. Andrea tu mettiti pure a provare, noi tre andiamo a vedere> disse Phoebe ed intanto fece cenno al marito di controllare i membri della Compagnia.
Non appena Piper bloccò i cavalieri, loro la guardarono, girarono i cavalli e se galopparono via. Finché Leo era lassù da Loro non c’erano problemi. Poi rientrarono, e la scena che si trovarono di fronte non fu di quelle che si aspettavano.
Non appena Andrea aveva estratto la chitarra dalla custodia, i sette membri rimasti della Compagnia dell’Anello avevano iniziato ad “ispezionare” lo strumento. Cole intanto cercava di riportarli all’ordine, per non scioccare il ragazzo. Ma Cardillo aveva detto tranquillamente: < E’ una chitarra, se volete vi suono qualcosa> ed aveva iniziato a suonare una dolce melodia. Subito Legolas si mise a cantare:
< O mor hemion i diu:
Ely siriar, el sila
Ai! Aniron Undomiel
Tiro! El eria e mor
I’ lir eu el luitha uren.
Ai! Aniron>

< Che bella canzone, anche se ha un tono triste, ma in che lingua è? Non la capisco…>
< E’ in elfico; nella vostra lingua farebbe più o meno così:
Dall’oscurità io capisco la notte:
i sogni scorrono, una stella brilla.
Ah! Io desidero una stella uguale.
Guarda! Una stella sorge dall’oscurità.
La canzone della stella incanta il mio cuore.
Ah! Io la desidero.>
Le sorelle entrarono proprio in quel momento e rimasero… di sasso, Andrea sembrava del tutto tranquillo, malgrado le cose strane che si era sentito dire. Quello che non sapevano era che la madre del chitarrista era psichiatra (n.d.K. me lo sono inventata!) e che gli aveva detto che i matti dovevano essere assecondati.

La serata era andata bene, Andrea aveva cantato molte delle sue canzoni accompagnandole con la chitarra, aveva anche aggiunto quella di Legolas ( facendolo impazzire perché non pronunciava una parola giusta) che ebbe un gran successo. Il locale era quasi a posto, il chitarrista se ne era andato, quando comparve la luce azzurrina di Leo, che tornava con Gandalf.
< Eccoci, abbiamo parlato con Loro; dicono che per distruggere l?Anello un modo c’è, è scritto su una pergamena, il problema è… ecco… non si sa dove sia. Il nostro compito è trovarla. Le ultima notizie che si hanno risalgono al Quattrocento e ci portano in Italia, sembra che fosse in possesso di Nostradamus in persona ( n.d.a. ci scusiamo per gli errori nei riferimenti storici, se ce ne sono…). Sembra però che gli fosse stata rubata da un gruppo di banditi, forse zingari, nei pressi del Colosseo, a Roma. Le tracce dei ladri si sono perse nelle catacombe.>
< Chissà, può darsi che sia ancora nascosta là sotto da qualche parte!> fece Phoebe. < Temo che la nostra unica possibilità sia di andare a Roma>
< Sì, così magari riusciremo a levarci i Naz-… pincopallino di turno> disse Cole.
< Solo una domanda – disse Pipino – dov’è Roma?>
< In Italia > rispose Leo.
< Che è?>
< In Europa>
< Ovvero?>
< A Est>
< Di che cosa?>
< Dell’America!>
< E qual è?>
< Io ci rinuncio…!>
<Sentite andiamo a…> mentre Phoebe parlava si spalancò la porta ed entrò… Andrea.
< Ho dimenticato le chiavi della macchina…>
< Cercale pur…> a quanto pare non era destino che Phoebe, quella sera, riuscisse a dire una frase intera, perché proprio in quel momento fecero la loro comparsa nel locale i Naz-Gul.
< Ehm, non sapevo che quegli esseri si muovessero, ma dovevo immaginarmelo, perché fuor…> ma Piper lo bloccò, dopo di che iniziò la battaglia.
Non sapendo come eliminare i cavalieri, Merry si ricordava più che bene che, per averne ucciso uno, aveva rischiato di morire se non fosse stato per Aragorn; decisero quindi di eliminare le cavalcature, ricordando le parole di Gandalf: < Sono praticamente ciechi, si affidano ai cavalli.>
Piper, dopo vari tentativi riuscì a farne esplodere due ( commento di Phoebe: < Poverini!>, suo commento: < Mi toccherà ripulire tutto il locale!>), Aragorn, Gimli e Legolas, che non avevano lasciato le loro armi a villa Halliwell, riuscirono a metterne fuori gioco uno a testa, Phoebe fulminò il sesto, mentre Gandalf e Paige giocavano a “lanciarsi” l’ultimo. I cavalieri, dopo aver tentato di fare resistenza, a tentoni uscirono dal locale.
< Ehi, grande Mago, riesci a dare velocemente una ripulita?>.
Gandalf annuì e fece sparire i segni che la battaglia aveva lasciato. Aveva appena finito quando: <…i non c’erano più.> finì la frase Andrea che si era sbloccato < ehi, ma dove sono finiti?>
< Chi scusa?> chiese Paige
< Quelli che erano qui, sai quei tipi strani…>
< Veramente io non ho visto nessuno.>
< Boh, sarà la stanchezza, prendo le chiavi>
< Sì certo. Ah Andrea, senti abbiamo intenzione di andare a Roma, per delle ricerche, tu sei di lì non è vero? Perché non ci accompagni, così eviti di farci perdere?>
< Sì, volentieri. >

Nei giorni successivi tutti si prepararono alla partenza. Phoebe e Cole andarono a comperare dei vestiti per i loro strani ospiti; Piper e Leo cercarono per loro dei documenti; Paige intanto era rimasta a casa a “far la guardia” alla Compagnia, a cercare di spiegare loro cosa fosse un aereo, onde evitare domande strane in presenza di altre persone, Andrea per primo, e a flirtare con Frodo e Legolas ( non sapeva proprio decidersi!); Andrea si domandava che cosa gli fosse saltato in mente di accettare la proposta di quel gruppo di pazzi; si consolava pensando che almeno avrebbe potuto rivedere Monica, che ormai da tempo non sentiva, in quanto anche lei era molto impegnata con la carriera di cantante.
Due settimane dopo erano pronti a partire, o meglio quasi… restava il problema Naz-Gul, se l’ Anello fosse uscito di casa, se li sarebbero ritrovati alle calcagna. Non sapendo come fare Leo decise di rimanere a San Francisco con la scusa che tanto qualcuno a gestire il locale doveva restare.
Quando arrivarono all’aeroporto a tutti gli abitanti della Terra di Mezzo venne un’incredibile voglia di andare ad aiutare Leo, specialmente agli Hobbit, che non amavano particolarmente l’altezza… e poi quei cosi erano sicuri? Malgrado le spiegazioni di Paige non capivano come una cosa che non fosse un uccello riuscisse a volare, per non parlare di tutti gli strani aggeggi che c’erano in quell’edificio! Si prospettava proprio un bel viaggio!

CONTINUA...

Scritto da Kimby
con la collaborazione di the.fly


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