Streghe Italia Fan Fiction

NEMESIS


Breve riassunto: Phoebe assassina ?…

Data di composizione: Agosto - Settembre 2001

Valutazione del contenuto: Adatto a tutti.

Disclaimer: Si ricorda che tutti i diritti dei racconti inclusi sono di proprietà del sito Streghe Italia e che tutti i personaggi della serie Streghe/Charmed sono di proprietà della Warner Bros. Television/Spelling Enterteinment e sono utilizzati senza il consenso degli autori e senza fini di lucro.


- Va bene, ragazze: facciamo così. - disse Prue, posizionando la macchina fotografica sul cavalletto, cercando di prendere tutti e dieci le persone che erano venute per festeggiare la laurea di Phoebe. In archeologia. - Piper, stringiti un attimo di più a Leo. Oh… Cosa lo dico a fare. Ancora un capello e vi fondereste assieme. Phoebe, tu vai dietro a Dana. Ok, perfetto, ragazze. Ora aspettate, metto l'autoscatto. Ferme così. - Prue aveva usato la sua migliore macchina fotografica, anche se il suo migliore obiettivo si era rigato, e aveva dovuto usare il secondo migliore che aveva, che tuttavia era lo stesso di altissimo livello. Si mise in mezzo, e si mise anche lei immobile in posa, accosciata fra le sue sorelle, e di fianco ad una loro cugina di primo grado. Scattò il flash, e Prue andò a smontare cavalletto e macchina.
- Grazie della collaborazione. - controllò il contatore di scatti. Non segnava un numero, ma un punto rosso. - E' finito il rullino, ragazze. Phoebe, andresti a prendermene uno in frigo ? -
- In frigo ? Lo vuoi usare come dessert ? -
- Lo sai benissimo che i rullini si devono conservare al freddo perché al caldo si rovinano, su, per favore, vai. -
- Va bene. Oh… E' finito il ponch. Ne prenderò un po' dal frigo. Con contorno di rullini. -
- Dai, buffona. Corri. Questa festa non me la perdo. - le fece fretta Prue, riavvolgendo la pellicola.
Andò in cucina e prese due caraffe di ponch, bevanda principe di feste e ricevimenti americani, e il rullino che serviva alla sorella. Si sentì spiata, e sentì che qualcuno la stava spiando alle spalle. Si girò di scatto, e si ritrovò Piper dietro le spalle. Sussultò, facendo fuoriuscire una piccolissima quantità di bevanda, che sporcò il pavimento.
- Piper! Che spavento! Perché mi vieni sempre di soppiatto alle spalle ? -
- Oh… Mi dispiace. -
- Stai bene ? Mi sembra che tu abbia gli occhi spenti. -
- Sto benissimo, invece. Va' pure dove devi, pulisco io qui. -
- Mah. Grazie, sorellina. -
- Di nulla… -
- Talvolta Piper è proprio strana. - commentò a bassa voce. Poi, nel riempire la bacinella del ponch, notò che Piper stava scendendo le scale delle camere. - Ma come diavolo fa ad essere lì se era in cucina ? Che adesso abbia un nuovo potere ? -

Appena fuori dalla casa, Piper arrivò dalla porta della cucina.
- Sta tornando Paddy. - disse una donna nell'ombra.
- Era ora. Allora, com'è andata ? -
- Sono molto unite, non c'è che dire. Ma presto si accorgeranno di quanto possa esser brutto prendersi gioco di noi tre. -
- Non pensi di correre un po' troppo ? - chiese la prima donna in ombra, mischiando un mazzo di lombarde. (le carte da gioco coi semi normali dalle mie parti le chiamano anche così)
- No, assolutamente. Tu non ti vuoi vendicare su di loro ? -
- Certo, ma sai che cosa mi piace della vendetta ? -
- Il gustarla fino all'ultimo al massimo del gusto. -
- Esatto. - smise di mischiare e prese una carta a caso dal mazzo. - E questa volta - girò la carta. Era il due di picche. - E per farlo, bisogna pianificare tutto. - una strana energia scaturì dalla sua mano, e la carta divenne tutta nera. - Dall'inizio alla fine. Delle Halliwell!!! - lanciò la carta, che tagliò perfettamente in due un albero di un metro e mezzo di diametro. Si troncò in due parti, mozzato perfettamente a metà. -

Prue uscì di casa per andare al lavoro, quando fu incuriosita da una piccola folla che commentava un qualcosa, vicino alla villa. < Che staranno guardando tutti ? >
Si fece largo fra la folla a spintoni, chiedendo permesso - Scusate, permesso. Che avete da guardare ? -
Si trovò davanti all'albero, piegato alle radici, che sembrava fatto in due da un solo colpo precisissimo. L'interno era liscio e levigato, come se fosse stato fatto da un falegname esperto. Incastrata nel ceppo, Prue trovò una carta da gioco: l'asso di picche, carta maligna del mazzo.
- Un asso di picche ? - la prese e la mise nella tasca posteriore dei pantaloni, poi tornò velocemente alla macchina. Una donna anziana, piegata in due e appoggiata ad un bastone da passeggio, svoltò in un vicolo, e appena vide che non c'era più nessuno in giro, cambiò forma, come se fosse fatta d'acqua. Diventò la donna delle carte. Presto anche le sue due compari arrivarono, saltando giù da una scala antincendio.
- Allora, ha trovato la carta ? -
- Sì, l'ha trovata, e ora ce l'ha in casa. Che facciamo ? Che prevede ora il tuo piano ? -
- Ora prevede di aspettare che si scervellino su quella carta, tanto noi stanotte gli faremo trovare un'altra bella sorpresa. - estrasse una seconda carta dal mazzo. - La prima a cadere sarà… - Donna di cuori - La cara e dolce Phoebe! -
Impresse con la magia sul retro: "FIRST": La Prima, e la mise nel taschino.

Quando Prue stava tornando, un'impresa comunale era intenta a sradicare l'albero tagliato in due. Trovò le sorelle alla finestra, intente a guardare ogni fase dell'operazione in corso - Avete visto che roba ? -
- Ah ah. - annuì Phoebe - Ma chi può essere stato ? -
- Ho trovato una carta da gioco, vicino all'albero. -
- Che carta ? - Piper si stava facendo uno schermo con le mani in fianco agli occhi, appoggiandosi al vetro. Non vedeva bene a causa del sole forte.
- L'asso di picche. -
- Ma è la carta cattiva del mazzo per antonomasia. Dov'è ? -
Prue la tolse di tasca. Era piegata a parabola, siccome i pantaloni erano di iuta molto aderenti. Cercò di rimetterla in piano, ma rimase comunque un po' a U.
- Non vorrei trovarmi nelle tue tasche quando ti siedi. -
- Sei una buffona! - la sgridò Prue.
- E' una normalissima carta da gioco. - provò a lanciarla contro il vetro della finestra, ma vi batté contro per poi cadere delicatamente al suolo.
- Nulla di strano. Potrebbero averla messa dentro dopo averlo tranciato. -
- Mi ricordo di un personaggio dei fumetti che è in grado di infondere energia negli oggetti, che esplodono poi una volta che si conficcano dentro qualcosa. E' un uomo in impermeabile, e la sua arma da lancio preferita sono le carte da gioco. Gli assi di picche, per la precisione. -
- Ma questa è ancora intera. Non è esplosa. - obiettò Piper
- E allora come spieghi quello che è successo ? -
Prue ci arrivò prima di loro due alla causa. - Un vortice dimensionale. Può darsi che se ne sia aperto uno fra mondo reale e di finzione, e che questo personaggio sia qui. -
- Spero che sia come dici. -
- Non credo. Un tizio che lancia carte esplosive non è da prendersi sottogamba. -
Suonarono alla porta. Prue andò ad aprire e si trovò davanti Morris. Si era levato la giacca a causa del gran caldo, e ora aveva anche la camicia con le maniche arrotolate.
- Salve, Morris. Come mai suoni alla nostra porta ? -
- Purtroppo sono cattive notizie. Phoebe… - sembrò restio a parlare - … Beh… E' in arresto. -
- Come ? - Prue era scombussolata. - E con che accusa ? -
Morris fece il reticente, forse intenzionato a non fare preoccupare troppo l'amica - E' imputata di omicidio. -
- O… Omicidio ? - Prue era veramente sconvolta come non lo era mai stata prima d'ora.
- Purtroppo… Abbiamo un filmato che la ritrae mentre uccide un negoziante e ruba l'incasso della giornata. E' impossibile sbagliarsi. Posso entrare ? -
- E… entra… - Prue era ancora sotto shock.
Morris entrò e cercò Phoebe con lo sguardo. Fu lei ad andare da lui. - Ciao, Morris. Come va ? -
- Bene, ma… - estrasse le manette - Non per te, sfortunatamente. -
Phoebe non capì cosa volesse fare - Come dici ? -
- Sei accusata di omicidio. -
- COSA ?! - urlò Phoebe, sconvolta quanto la sorella maggiore - Ma che stai dicendo, Morris ? -
- Un video ti ha ripresa mentre lo uccidi lanciandogli nel petto una carta da gioco. -
- U… una c… carta da gioco ? -
- Una donna di cuori, per la precisione. -
< Come ha fatto a lanciarla Phoebe se non l'ho persa d'occhio un attimo ? >
- Mi spiace, Phoebe, ma devo farlo. Phoebe Halliwell, ti dichiaro in arresto per l'omicidio di Alexander Williams. Hai il diritto di rimanere in silenzio. Qualunque cosa che dirai potrà essere usata contro di te in tribunale. Hai il diritto ad avere un avvocato. Se non te puoi permettere uno, te ne sarà fornito uno d'ufficio. -
Piper tentò di fermare Morris - Ma non puoi farlo! L'abbiamo tenuta d'occhio da ieri fino ad ora. Non è uscita di casa. -
- Allora vi citerò come testimoni a favore dell'accusata. Mi spiace, Phoebe, ma le prove mostrano chiaramente che sei tu ad uccidere il negoziante, anche se il mistero rimane. -
- Ma potrebbe essere stato qualcun altro a averlo fatto, Morris! - obiettò Piper
- Le impronte digitali sono quelle di Phoebe. Sono desolato. -
- Fai il tuo dovere, Morris. - disse Phoebe con gli occhi spenti, abbattuta.
- Ma Phoebe! Tu sei innocente! -
- No… Penso di essere pazza. Ieri sera. Pensavo di averti vista quando sono andata a prendere il ponch e i rullini, ma poi ti ho vista subito dopo scendere dalle scale, e poi ti ho vista vicino a Leo. Non capisco più nulla. - 
- Mi spiace, ragazze. Quello che posso fare, è farle commutare la pena per incapacità d'intendere e di volere. - disse Morris rammaricato.
Le sorelle videro Phoebe salire sull'automobile scura del detective - Tu credi davvero che Phoebe sia colpevole ? -
- Non lo so. Sembrava che fosse convinta di essere stata lei. Ma come fa ad esserlo se è stata sempre con noi ? -
- Dobbiamo saperne di più. Speriamo che ci lasci accedere ad alcune informazioni. -

Vi riuscirono. Guardarono parecchie volte il video. Il negoziante stava rimettendo i soldi dell'incasso nel registratore di cassa. Phoebe si è avvicinata, intimandogli di consegnare l'incasso della giornata. Il negoziante si è rifiutato, e allora Phoebe ha estratto la carta e lo ha ucciso tagliandogli in due il cuore. L'audio era perfetto. La voce quella di Phoebe.
- Questo era il videotape della telecamera di sicurezza. -
- Anche se fosse una sosia, le impronte digitali non sarebbero le sue. - constatò Prue
- Ascoltatemi: - spense il microfono senza farsi accorgere - So che non può essere stata Phoebe. Non so come, ma un demone deve aver preso il suo aspetto per incastrarla. Voglio che voi lo troviate. Vi prego, il processo è già segnato, potrebbero darle la pena di morte, a meno che non la si ritenga incapace d'intendere. -
- Faremo il possibile. Non ci va giù che qualcuno ci faccia passare per criminali. Gliela faremo pagare! - Piper batté il pugno sul tavolo.
- D'accordo. Vi devo lasciare fare ? -
- Useremo ogni risorsa per riuscire. -
- Trovate qualcosa prima di domani. La prima udienza si tiene alle dieci di mattina. -

- Hai visto, Paige ? -
Paige era il nome della ragazza delle carte. - Le mie carte hanno scelto. Sarà - estrasse la donna di picche - la sorella tetra e cupa. Prue! -
Infuse di nuovo magie nelle carte, per scrivere in stampatello " IN 1 WEEK, THAT IS THE NEXT" (fra una settimana, questa è la prossima)

- L'abbiamo trovata, finalmente. Carte. Esistono demoni che possono lanciare incantesimi solo con le carte, e a seconda della carte lanciano gli incantesimi. Qui fornisce anche i significati. Asso di picche significa: Avvertimento. Qualcosa di brutto sta per accadere. - d'improvviso degli oggetti distrussero la finestra e si conficcarono nella parete. Prue e Piper si gettarono a terra - Ma devono prenderti sempre in parola ? - chiosò Piper
- Blocca il tempo. Vado a prendere quelle cose. - Piper alzò le mani e il tempo si fermò, consentendo a Prue di raccogliere i due oggetti.
Prue si riparò prima che l'incantesimo avesse fine. - Che cosa sono ? -
- Due carte da gioco. Più un cartoncino bianco. -
- Che carte sono ? -
- Regina di cuori. - girò le carte - C'è scritto: FIRST. Sull'altra c'è scritto: In una settimana questa è la prossima. E' una donna di picche. Sul cartoncino c'è scritto: Avete una settimana per salvare vostra sorella, altrimenti questo sarà il tuo biglietto per la sofferenza. -
- Questi sono stati lanciati dal tizio in impermeabile. -
- No. Phoebe ha detto che le sue carte esplodono. -
- Cosa vogliono dire le carte che ci hanno mandato ? -
- Allora: Regina di cuori: si riferisce ad una donna dolce e comprensiva, appunto come il seme dei cuori. -
- Ho capito: la regina di cuori è stata la prima. La regina di cuori è Phoebe. E la donna di picche sarà la prossima. -
- Donna di picche. Persona misteriosa e a tratti cupa. Ci dà una settimana per scoprire di chi si tratta. -
- Non ce n'è bisogno. Sei tu la prossima, Prue. E fra una settimana ti succederà qualcosa. -
- Per ora… Limitiamoci a sapere che succederà a Phoebe. -
- E il terzo oggetto ? -
- Non lo so. - Lo guardò. C'erano disegnati sette soli, e una scritta sul fondo del cartoncino: "SOON": Presto.
- Oh mio Dio. Allora sono veramente intenzionati a farci fuori. -
- Non so cosa significhi questo cartoncino, ma è di cattivo auspicio. -
- Adesso come facciamo per tirare fuori di prigione Phoebe ? -
- Questo mi fa pensare che c'è qualcuno che ci vuole morte. Ma non riesco a capire chi diavolo sia. - allargò le braccia, e prese dentro in un vaso. Si precipitò subito a prenderlo al volo con una mano, approfittando del fatto che era un vaso a stelo abbastanza sottile. - Accidenti. Ci è mancato davvero poco. -
- Stai attenta. E' un vaso di vetro di Murano. Non sai quanto costa farlo arrivare dall'Italia ? -
- Hmm…Non ci metterei la mano sul fuoco, ma scommetto tanto. - si fermò a pensare - La mano sul fuoco. La mano, ma certo! Svelta, dobbiamo andare ! -

L'avocato di Phoebe le aveva giurato che avrebbero dimostrato la sua innocenza. Era giovane, e come ogni avvocato alle prime armi, era molto battagliero.
Prue si avvicinò a Phoebe prima del processo - Come ti senti, sorellina ? -
- Malissimo. Non ho per nulla dormito, stanotte. -
- Ascolta: in aula potremo dimostrare che il filmato è un falso. -
- E come farete ? Abbiamo già parlato col tuo avvocato, e farà il suo discorso quando sarà il suo turno. -
- Spero tu sappia che fare. -
- E' la nostra mossa vincente. Daremo scacco matto a quei bastardi. -
- Che Dio c'assista -

- La corte federale della California è chiamata oggi a giudicare un caso di omicidio. - annunciò freddo il battitore - Presiede il giudice federale Aaron J. Connor. -
Il giudice entrò in aula, e tutti dovettero alzarsi. - Seduti, prego. - disse, riordinando i suoi fogli di appunti, battendoli sul tavolo. - Lo stato della California contro Phoebe Paige Halliwell. L'imputata si alzi in piedi. -
Phoebe si alzò, con la sua aria spenta che aveva assunto dal momento del suo arresto. - E' lei Phoebe Halliwell ? -
- Sì, sono io. -
- Come si dichiara, signorina ? Colpevole o innocente ? -
- Io mi dichiaro… - ebbe un attimo di titubanza, ma disse con decisione - Innocente. -
- Molto bene. La parola all'accusa. -
Dopo l'arringa dell'accusa, venne il momento dell'avvocato di Phoebe. - Signor giudice, noi tutti abbiamo visto la mia assistita uccidere il signor Williams. Ma quanti si sono fermati veramente pensare se quella fosse la vera Phoebe Halliwell ? Io penso proprio nessuno. Ho chiesto che fosse portata in aula una televisione ed un videoregistratore, in modo da poter confutare questa prima testi. -
- Mi pare che la richiesta le sia stata accordata, avvocato. -
- E' vero, vostro onore. Il reperto A, ovvero la cassetta, secondo i mio modesto parer è falsa. Osservate bene le modalità con le quali la mia assistita uccide il signor Williams. -
Ancora una volta la scena fu ripetute il aula. Phoebe che intima al negoziante di consegnarle l'incasso, il rifiuto e l'assassinio. - Vedete, signor giudice, signori della giuria, la mia assistita, in questa scena risulta avere una predisposizione all'uso della mano sinistra. - estrasse dal taschino una penna stilografica e la lanciò a Phoebe. La prese al volo, colta di sorpresa dal gesto. - Ma… ora, guarda caso, ha usato la mano destra, dunque non è mancina. A questo proposito, chiamo a testimoniare il medico curante della signorina Phoebe Halliwell, il dottor Max Williams. -

- Lei da quando cura l'imputata ? -
- Praticamente da quando era in culla. Mia madre la portò da me all'età di due mesi. -
- Quindi lei ritiene di conoscere profondamente la signorina. -
- So molto. -
- Allora, che mano usa di solito la signorina Halliwell ? -
- E' destra. -
Pensò a qualcosa che potesse funzionare - Esiste qualche caso per cui la signorina potrebbe usare entrambe - le mostrò, come un tic nervoso di gestualità - le mani ? -
- No, l'imputata usa solamente la mano destra. -
- Non ho altre domande, vostro onore. -
Piper fu la seconda a testimoniare.
- Signorina Piper Halliwell, lei è stata con l'imputata dalla mattina del giorno in cui avrebbe commesso il reato ascrittole fino all'istante dl suo arresto. E' corretto ? -
- A parte la notte, sì. -
- Quindi lei conferma che l'imputata non si è mossa da casa. -
- No. Inoltre ha anche l'influenza. -
- E' influenzata ? -
- Sì. La mattina della prova finale dell'esame si è ammalata, ma non lo ha detto a nessuno, neanche alle sue sorelle. -
- Perché pensa l'abbia fatto ? -
- La laurea era tutto per lei, era entusiasta, quando ha scoperto i risultati degli esami. -
- Sembra che sia una persona con una grande forza di volontà, per aver fatto una cosa del genere. -
- Non solo quella avvocato. A volte può sembrare incosciente, ma lo fa per non farci preoccupare. Non potrebbe mai essere un'assassina. -
Molti altri furono i testimoni, da Prue ai professori di Phoebe. Arrivò il momento della lettura della sentenza. Phoebe strinse la mano al suo avvocato, emozionata.
Il giudice chiese, come di rito, al presidente della giuria di pronunciare la sentenza
Un uomo di mezza età con lineamenti cinesi si alzò con dei fogli in mano. Li rimise in ordine aiutandosi con la balaustra, si schiarì la voce e cominciò: - Questa giuria ritiene l'imputata Phoebe Paige Halliwell - tutti trattennero il fiato - Non colpevole del reato ascrittole. -
Ci fu un urlo liberatorio, subito soppresso dal giudice con una sonora martellata - Per cortesia, silenzio in aula! Ringrazio la giuria e i testimoni per l'aiuto offerto. L'udienza è tolta. - vibrò una seconda martellata per sciogliere la seduta.
Phoebe fu abbracciata dalle sue sorelle. Persino Anne, la sua professoressa di storia egizia le disse di non avere mai avuto dubbi. - Sapevo che non potevi essere un'assassina. -
- Grazie, signorina Sanders. -
- Voglio dirti una cosa. Una volta mi recai in India e vidi un fachiro tagliare in due un melone con una carta da gioco. Era una persona con uno strano fluido magico che rendeva tagliente qualsiasi cosa. Non so come facesse. Era un fenomeno da baraccone. Può esservi utile. -
- Grazie, signorina Sanders. Ci sarà utilissimo. -
- Voi, siete veramente un ottimo esempio di fratellanza. Magari anche io e mio fratello alle volte fossimo così… - rivolta a Prue e Piper

- ARGH!!! E il tuo doveva essere un piano perfetto ?!?!?! - ruggì la sosia di Prue - Le tue carte fanno schifo, questo è quanto!!! Ragiona con la tua testa, invece di dare retta a dei cartoncini disegnati!!! -
Paige infuse la magia in una carta e prese alla sprovvista la sorella Petra, puntandole il dorso della carta alla giugulare. - Adesso stai zitta. Ho la situazione sotto controllo. E' tutto ok. Questo era solo un assaggio. -
- Petra ha ragione, devi ammettere. - disse la gemella di Piper
- Ma il processo era per tastare il polso a quelle tre. Ma ora andremo sul pesante. Basta giocare. Ho pescato la donna di quadri. E le carte dicono che vinceremo. Dopo è uscito il sette di denari. -
Domani la nostra Piper troverà qualcosa di spiacevole nel suo letto.

Piper si rigirò sotto le coperte. Aprì lentamente gli occhi, e con la vista ancora appannata, vide qualcosa sporgere dal suo cuscino. Si alzò a si tolse da sotto le coperte come faceva ogni mattina, dimenticandosi dell'oggetto. Mentre rifaceva il letto, se lo trovò in mezzo alle coperte. - Cosa ? Ma che diavolo è ?… !!! Phoebe!!! Corri! -

La carta era in mezzo a loro tre, sul tavolo da caffè del soggiorno. Loro la stavano osservando. Donna di quadri.
- Il libro delle Ombre dice che la donna di quadri corrisponde ad una donna con un grande valore spirituale, sopito o espresso. -
- Bene. Non penso di essere tanto valutata, ma ora rimango solo io. Dietro c'è scritto: "LAST", Ultima. -
Dalla finestra rotta arrivò un'ennesima carta che trafisse la donna di quadri. Tutte le sorelle saltarono indietro - Accidenti! Se scopro chi è lo rompo! -
- Stavolta è una carta napoletana. Il settebello. -
- Cosa ? - Piper era andata alla finestra rotta per vedere dove fosse il cecchino
- La Scopa è un gioco di carte diffuso in tutta Italia, nel quale la sola carta del settebello, che corrisponde al sette di denari, assicura un punto a chi la possiede. -
- Allora vuol dire che questi pensano di averla vinta con noi. -
- Molto perspicace, Prue. -
- Ma cosa aspettano a farsi vivi ? Vogliono fare guerra di logoramento ? -
- Non essere impaziente. Voglio dare fondo ai consigli della signorina Sanders. Sfogliò velocemente le pagine del Libro. -
- Sai che cosa cercare ? -
- Certamente, sorellina. Ecco qui. Giochi con le carte. -
- Giochi con le carte… Scopa, Scala o Poker ? -
- Hmm… Spiritosa! Giochi significa incantesimi, in questo caso. Ci sono streghe che lanciano incantesimi solo con precisi oggetti. Tuatha e la sua polvere, vi ricordate ? -
- E' vero. Allora pensi che non possa lanciare magie senza le carte ? -
- Credo di sì. Se gli togliamo il mazzo, lo abbiamo in pugno. -
- Domandina: coma facciamo a togliergli di mano il mazzo ? Non possiamo andargli vicino e dirgli: potresti darci il mazzo che te lo bruciamo ? -
- Oh, ne ho altri su tutto il corpo. Potrei anche prestarvelo. - commentò una voce proveniente da non si sa dove.
- Chi sei ?! Fatti vedere. -
Una pioggia di carte colpì Prue, uccidendola sul colpo. Cadde a terra come un peso morto, con gli occhi sbarrati. Sembrava non respirare più.
- Prue!!! Maledetta! Come ti sei permessa ?! -
- Come vi siete permesse voi, prima di tutto. - Altre due persone uscirono dall'ombra. Erano uguali identiche a Piper e Phoebe, come due gocce d'acqua.
- Che diavolo dici ? Non vi abbiamo mai viste prima, a parte in uno specchio! Cosa volete da noi ?! -
- Noi siamo voi… Voi siete noi… Quando le luci se ne vanno… - improvvisamente, il buio calò nella stanza.
- Ma che succede ?! Le luci!!! Dannazione!!! -
Quando furono di nuovo in grado di vedere, si erano mischiate. La sua doppia era davanti a lei. Non avrebbe avuto problemi ad eliminarla, sapendo chi era vera e chi era falsa. Il casino nasceva con Phoebe, che aveva la stessa convinzione.
- E adesso ?! -
- Non ci capite niente, vero ? -
- Avanti, Phoebe! Uccidila. E' lei la falsa Piper. -
- Ma cosa stai dicendo ?! Non darle ascolto. E' lei quella falsa. Vorresti dirmi che non riconosci nemmeno più tua sorella ? -
- Oohh… - il cervello di Phoebe stava veramente andando, come si dice, in pappa. Una Piper, e un'altra Piper. Una che le diceva di uccidere l'altra, l'altra che le chiedeva se non la riconosceva più. Pensò che forse era proprio la seconda ad essere la falsa, per cui le saltò addosso senza esitare.
- Phoebe ? Che fai ? E' lei che devi colpire. Sorellina, smettila! - In quei momenti, il loro simbolo magico sul libro delle ombre prese ad illuminarsi di una satanica luce rossa.
Phoebe terminò l'opera con un calcio rovesciato che colpì la seconda Piper al volto, senza farle troppo male. Ciononostante, la seconda Piper era svenuta a terra e non si muoveva più.
- Perfetto, Phoebe. E adesso, occupiamoci di quell'altra. -
- Ottimo lavoro, Phoebe. Ci hai veramente fatto soffrire, non c'è che dire. Facciamo così: la famiglia che vince, si prende la vita della propria famiglia… e quella dell'altra. -
- Io ci sto. Preparati a morire, allora. Avanti, Piper. Diamoci dentro! -
- Ehi, aspetta. Come facciamo a sapere che quella non è la vera Phoebe, eh ? -
- Fidati di me. Ho dato il colpo di grazia alla falsa Piper col destro, no ? -
- Perfetto, allora. All'attacco! -
Subito in difficoltà, la Phoebe numero due fu presa alle spalle da Piper, che la bloccò, come suggeritole da Phoebe numero uno. - E' il momento buono. Mandala K.O. Avanti, sorellina. Poi ci mancherà solo Paige. -
- Paige ? E' questo il nome della donna delle carte ? Come fai a saperlo ? Allora avevo ragione a dubitare di te. -
Anche Phoebe estrasse dalla tasca dei jeans un tagliacarte, col quale trafisse prima la Phoebe falsa, e poi, con una mossa fulminea, tagliò il collo della falsa Piper con la lama di un rasoio che portava nascosta nella cintura.
Stanca morta dalla prestazione, Phoebe si rialzò a fatica. - Allora, Paige ? Ti è piaciuta ? -
- Impressionante. Devo dire che hai avuto fegato a stendere tua sorella pur di far commettere un passo falso a Paddy. Ora che anche Peggy è andata, pare che resti soltanto io, Paige Halliwell, Sacra Dama delle Carte. -
- Co… sa ?! - boccheggiò Phoebe - Tu ti chiami come noi ?! Se… sei anche tu come noi, una Halliwell ?! -
- Sì. Io sono la gemella cattiva di Prue, anche se non le somiglio per nulla, al contrario di Paddy e Peggy. -
- Ma perché volete ucciderci ? -
- Semplicemente perché non ci stava bene di rimanere nel Mondo Spirituale, nel buio della notte della Zona Demoniaca. In mezzo a demoni e creature spirituali. Solo quando voi avete avuto i vostri poteri noi abbiamo preso i nostri, e allora, abbiamo deciso di scappare dalla Zona Demoniaca del Mondo Spirituale e di prendere il vostro posto. Per vendetta. Perché voi ?! Perché siete state voi quelle destinate a vivere nella luce del Mondo Umano ?! Non ho mai mandato giù questa faccenda. Addio Phoebe. La mia magia è molto più forte della tua. Le mie carte ti ridurranno in striscioline sottilissimo. Ti ucciderò! -

Piper si riprese lentamente, prima toccandosi la guancia destra dolorante, e poi aiutandosi col l'altro braccio a rialzarsi. - Ahi. Spero che Phoebe abbia avuto una buona ragione per trattarmi in quel modo. !!! - la vista di Phoebe e Paige che si stavano lanciando l'una contro l'altra. Paige aveva caricato di magia nera una delle sue carte, mentre Phoebe era armata soltanto con una lama da rasoio. - PHOEBEE!!! NOOO!!!-

Phoebe si risvegliò tempo dopo nel bianco letto di un ospedale, accanto ad un infermiera che le stava portando altri fiori oltre a quelli che già c'erano sul comodino sulla destra. - Oohh… Ma dove sono ? -
- Oh, grazie a Dio si è svegliata, signorina Halliwell. Eravamo tutti preoccupatissimi per le sue condizioni. E' stata in coma vigile per quarantotto ore. Sua sorella è qui fuori. Vuole che la chiami dentro o vuole riposare ancora un po' ? -
- La chiami, per favore. Voglio sapere cosa è successo ad altre due persone. -
- Va bene, signorina. Vado. -

Pochi secondi dopo, Piper entrò trepidante. Abbracciò singhiozzando Phoebe - Sono stata così in pena per te. Sei stata in coma per due giorni. Pensavo che non ce l'avresti fatta. -
- Oh, ma non ti preoccupare. Piuttosto, come sta Prue ? -
- Beh, che c'è, non mi hai visto ? - Prue non aveva camice, era completamente fasciata da bende bianche e rosate sulle ferite ricevute da Paige.
- PRUE!!! SEI VIVA!!! Ahia! -
- Non ti sforzare. Hai ricevuto anche tu una carta nel petto. -
- Ma come è finita con Paige ? La Dama delle Carte, intendo. -
- Ciao ciao, Phoebe. - Paige la salutò affettuosamente con una mano sola.
- Che ci fai qui, tu ? Ma perché l'avete fatta ricoverare ? -
- Lascia che ti spieghi, Phoebe. Paige era stata plagiata da Peggy, e quando vi siete scontrate le hai fatto un taglio da metà fronte alla tempia sinistra, che la ha liberata dal vincolo mentale di Peggy. -
- Ti devo ringraziare. Tu, potresti perdonarmi per quello che ti ho fatto ? -
Phoebe sorrise, poi concesse alla sorella ritrovata.
- Ascoltate, ragazze. Per ora, vorrei che fosse Paige a sostituirmi, siccome le ferite sono molto serie, e ho bisogno di riposo assoluto e forzato per due mesi. So che ve la potrete cavare senza di me. Va bene ? -
- Hm. Ci sto. Sempre che Paige non bari. -
- Ehi. Come ti permetti ?! - ma non era cattiveria vera. E' la cattiveria che a volte hanno fra di loro le sorelle.

 
Scritto da MoonWalker & Sirius "Phoenix" Corr
da un soggetto di MoonWalker


Torna all'indice della Fan Fiction

Torna a Streghe Italia