Streghe Italia Fan Fiction

IL MUTAFORMA


Riassunto: seguito della mia saga (ultimo racconto "Una sconosciuta parente"). Il Trio si trova ad aiutare un mutaforma pentito, che vuole eliminare un perfido demone che gli dà la caccia. Ma nulla è mai quello che sembra...

Composto: dal 9 ottobre, saltuariamente, fino al 26 dicembre 2001

Valutazione: adatto a bambini con i genitori

Disclaimer: si ricorda che tutti i diritti sono di proprietà del sito "Streghe Italia" e che tutti i personaggi di "STREGHE/CHARMED" sono di proprietà della WARNER BROS TELEVISION/SPELLING ENTERTAINMENT e sono utilizzati senza il permesso degli autori e non a fini di lucro.


Ore 11:00, in una trafficata strada di San Francisco

"Beh, devo dire che hai fatto bene ad insistere perché ti accompagnassi a fare shopping!", esclamò entusiasta Prue. "Quel tailleur fucsia sembrava implorarmi di comprarlo.".
"Certo, certo, intanto sei riuscita a convincermi a regalartelo. Chissà mai come…", rispose un po’ contrariata Phoebe.
"Non lamentarti adesso, era anche in saldo. Inoltre, sei tu che hai acquistato mezzo negozio! E a me tocca portarti le borse.", sussurrò la fotografa di casa Halliwell.
"Beh, io non posso sollevare grandi pesi nelle mie condizioni. Oppure vuoi ritrovarti senza una nipotina, che tra le altre cose erediterà il tuo potere?!", scherzò l’universitaria.
"Non sia mai! Ad ogni modo, non serviva che comprassi tutti quei vestiti pre-maman, in fondo non sei ancora ingrassata moltissimo…", la rimproverò la sorella maggiore.
"Magari non adesso, ma vedrai tra qualche tempo! Considera poi che avrò un altro figlio, e che anche voi due ne avrete. Posso prestarveli, non ci sono mica problemi!", disse la minore.
"Che gentilezza! Cambiando discorso, chissà se Piper se la prenderà per il fatto che non le abbiamo preso niente… Beh, lei non è il tipo!", asserì con convinzione l’ex esperta d’arte ed antiquariato.
"Cosa vorresti dire? Che io me la sarei presa?", chiese un po’ indispettita la veggente di casa Halliwell.
"Non mi permetterei mai, sorellina. Tu sei la più gentile e premurosa ragazza che io abbia mai incontrato.", ridacchiò Prudence.
"Ah ah, molto divertente. Ehi, guarda là!", gridò la giovane rivolta alla sorella.
"Quella macchina sta per investire la bambina che attraversa la strada. Devo intervenire!", enfatizzò la fotografa, ma proprio in quell’istante un pastore tedesco sbucò da un angolo e spinse fortemente la piccola sul marciapiede, impedendo che venisse investita. Poi si girò verso le due streghe, infine scappò dentro un vicolo laterale.
"Appena in tempo!", esclamò la minore delle Halliwell. "Non hai neanche dovuto usare il tuo potere, col rischio di essere scoperta!".
"Hai ragione, ringraziamo quel bellissimo cane! Una prontezza di riflessi e di spirito non indifferente, sarà stato sicuramente addestrato!", ipotizzò la sorella maggiore.
"Senza dubbio. Mi sembra però che non avesse il collare, magari è scappato dal suo padrone e l’ha smarrito.", congetturò Phoebe.
"Non avremo certo l’opportunità di appurarlo. Si è defilato in un secondo, come hai potuto notare!", rispose Prue.
"Pazienza, vuol dire che Kit rimarrà ancora il nostro unico animale domestico!", sospirò l’universitaria.
"Lo sapevo che volevi arrivare a quello… Per il momento un gatto è più che sufficiente, magari in futuro aumenteremo la famiglia. Ora come ora, questo è escluso!", si impose la strega che poteva usare la telecinesi.

Ore 12:07, in un parco della città

"Sei stato un tesoro ad inventarti questa scappatella, le sorprese di questo tipo sono sempre le benvenute!", esclamò al settimo cielo Piper.
"Beh, avevo un po’ di tempo libero e così mi è venuto in mente di organizzarti un picnic. Purtroppo nel nostro matrimonio l’intimità lascia un po’ a desiderare, ma le nostre rispettive occupazioni non ci lasciano molto tempo… Cambiando discorso, non credere che il cibo sia alla tua altezza! Come sai, la cucina non è il mio forte.", si scusò Leo.
"Non preoccuparti, apprezzerò lo sforzo! D’altronde, non ci capita spesso di fare queste romanticherie, quindi non farò commenti! Ah, sei veramente il mio angioletto!", disse la strega baciando appassionatamente il marito.
"Beh, se questa è la ricompensa, dovrei farlo più spesso!", rise l’uomo.
"Nell'eventualità che nessuno intervenga e ci rompa le scatole, più tardi ti ricompenserò ancora meglio. A casa, s’intende, non qui davanti a tutti!", rispose arrossendo la giovane donna.
"Beh, allora devo pregare il cielo che Loro non si facciano sentire, e che demoni assetati di sangue non irrompano nelle vostre vite! A proposito, è da un po’ che non ricevete visitine indesiderate, sbaglio?", chiese l’angelo bianco.
"Saranno due settimane… Quasi un record, per noi Halliwell!", replicò colei che poteva utilizzare a suo piacimento la stasi temporale.
"Non vorrei portare sfortuna, ma sento che presto dovrete combattere di nuovo.", affermò il giovane socchiudendo gli occhi.
"Io me lo sento tutti i giorni, oramai ci ho fatto l’abitudine! Ma parliamo d’altro, non voglio guastare l’atmosfera parlando dei simpaticissimi… bambini!", sussurrò Piper notando che un passante li stava affiancando.
"Bambini, eh?", ridacchiò Leo appena lo sconosciuto si era allontanato. "Allora, di cosa vuoi parlare?".
"Beh, non saprei. Ah, sai che il bilancio dell’ultimo trimestre ha dato dei risultati insperati? Il P3 si sta riprendendo bene, bisogna dirlo, dopo i momenti brutti che ha passato qualche mese fa. Se continuiamo così, il progettino che vi ho illustrato potrebbe realizzarsi parzialmente tra un anno, forse anche meno.", spiegò la strega.
"Wow, che notiziona! Hai in mente di ingaggiare qualche altro big, giusto per incrementare le entrate?", domandò il marito.
"Ci stavo pensando… Phoebe mi ha consigliato di puntare su di un gruppo emergente, ma già amato dai giovani. Ovviamente aveva già la sua idea, e me l’ha confidata subito. Mi ha detto: ‘I Wheatus sono strafuori di testa, suonano bene e le loro canzoni sono amatissime dal pubblico. Contatta loro!’.", fece il verso alla sorella minore.
"Li ho sentiti… due o tre volte. Non mi sembrano male, solo non sono proprio il mio genere. Forse però attirerebbero gente… Provaci!", la incoraggiò l’uomo.
"Uh, adesso ho anche un consulente musicale: se non fossi sposata, scapperei via con questo nuovo collaboratore. E’ così sexy!", rise di gusto colei che poteva far esplodere gli oggetti con le mani.
"Beh, in effetti!", rispose il giovane ridendo anche lui. "Ehi, guarda quella vecchietta.".
"Quale?", volle sapere la Halliwell di mezzo.
"Laggiù! Nonostante la sua età, fa jogging nel parco… Regolarmente, a quanto vedo: mi sembra allenata! Quando ero un mortale, avrei messo la firma per arrivare così pimpante alla vecchiaia.", sospirò Leo.
"Beh, io la metterei anche adesso. Accidenti, è inciampata!", esclamò Piper vedendo l’anziana che ‘volava’ verso una pozzanghera asciutta ma ancora un po’ fangosa. Ad un certo punto, da un cespuglio lì vicino uscì un collie: con un balzò l’animale afferrò la vecchina poco prima che cadesse e la depositò sull’erba con la leggerezza con cui si tratta un neonato. Poi si volse verso la coppia, che lo stava osservando, e si dileguò velocemente scappando tra gli alberi.
"Che cane straordinario!", disse con enfasi l’angelo bianco.
"Puoi dirlo forte, hai visto come atleticamente ha afferrato la signora e dolcemente l’ha appoggiata al suolo? Mai vista una cosa del genere, soprattutto perché non c’era un padrone a dargli i comandi necessari. Altruista l’animale, no?", scherzò la giovane.
"Pure troppo!", fece il marito con una faccia tra il preoccupato e il pensieroso. "E se per caso non fosse un cane normale?", chiese.
"Certo, e allora chi è? Un demone che soccorre le vecchiette, ma vuole sterminare le streghe? Oppure uno stregone che vuole trarmi in inganno per meglio rubare i nostri poteri? Non essere paranoico, tesoro!", ironizzò la sorella di mezzo.
"Con il ‘lavoro’ che fai, dovresti aver imparato a dubitare di tutto e di tutti! Non vorrai mica cadere in trappola come quella volta con Jeremy, per esempio…", incominciò l’uomo.
"Uno, Jeremy era il mio ragazzo; due, avevo appena scoperto di essere una strega; tre, non avevo l'esperienza necessaria (cosa che adesso possiedo). Dai, non tirare in ballo quella storia ogni volta, Leo. Sai che non mi fa molto piacere ricordarla!", si lamentò colei che padroneggiava la stasi temporale.
"OK, OK… Sappi comunque che devi sempre porti delle domande, un giorno o l’altro questo potrebbe salvarti la vita. Parlo per esperienza, ovviamente! O no, guarda… Comincia a piovere!", affermò con disapprovazione il protettore del Trio.
"Strano, due minuti fa il cielo era sereno… Pazienza, raccogliamo le nostre cosucce e rintaniamoci in casa. Se Prue e Phoebe non ci sono, magari terminiamo quello che stavamo facendo prima del fortunato incidente della vecchietta…", sussurrò la strega.
"Mmm, il programma è sicuramente interessante!", ridacchiò colui che controllava a proprio piacimento il teletrasporto. La coppia in pochi secondi recuperò tutti i cibi, i piatti e le tovaglie su cui stava consumando il pranzetto e si diresse in macchina; Piper avviò il motore e guidò fino a casa.

Ore 13:00, villa Halliwell

"Per fortuna che la pioggia non è molta, altrimenti ci saremmo inzuppati come pulcini!", asserì Leo entrando di corsa a casa con la moglie.
"Puoi ben dirlo! Se poi mi prendevo anche il raffreddore, addio lavoro!", rispose la sorella di mezzo.
"Siete tornati, piccioncini?", chiese Phoebe uscendo dalla cucina con il grembiule addosso.
"Non hai visto che tempo? Come si può fare un picnic sotto la pioggia?", domandò stizzita la manager del P3.
"Oh, è vero! Non mi ero neanche accorta che stesse piovendo, probabilmente è cominciato da poco. Avete già mangiato, o pranzate con noi? Stiamo preparando qualcosa di buono!", esclamò soddisfatta la sorella minore.
"Beh, non abbiamo ancora assaggiato niente. Possiamo unirci a voi!", disse l’angelo bianco. "Sempre che tutto ciò che avete preparato sia commestibile!".
"Ah ah, molto divertente!", fece Prue venendo fuori dal locale in cui stava mettendo alla prova le sue capacità culinarie.
"Lei sa cucinare abbastanza bene, almeno fidatevi della sorella maggiore!", mormorò l’universitaria.
"Se Prue cucina, sta sicuro che i piatti sono mangiabili.", ridacchiò Piper. "Altrimenti, abbiamo sempre quello che hai preparato tu!".
"Per questa volta, è meglio che sfruttiamo ciò che gentilmente Prue ha cucinato.", replicò Leo arrossendo.
"Tu cucini peggio di me!", proclamò ridendo la veggente di casa Halliwell riferendosi al cognato.
"Hai ragione!", rispose la creatura angelica.
"Beh, andatevi a cambiare mentre noi terminiamo.", consigliò la fotografa.
"Bene capo, procediamo!", diede risposta scherzosamente la sorella: lei e il marito se ne andarono in camera loro, mentre le altre due tornavano in cucina a darsi da fare.
"Meglio mettersi qualcosa di comodo, tanto dobbiamo stare in casa questo pomeriggio!", consigliò l’imprenditrice di casa Halliwell.
"Credo che la tuta grigia sia l’ideale per me.", affermò il compagno. Mentre la prendeva dall’armadio, Leo alzò la testa come se avesse sentito qualche rumore.
"Oh oh…", disse quasi scusandosi. "Mi sa che dovremo rimandare ancora una volta!".
"Non vorrai mica dirmi che Loro ti stanno chiamando! Sempre nei momenti meno opportuni, accidenti!", strillò la povera strega.
"Scusa, vedrai che farò prestissimo.", rispose lui cercando le labbra di lei.
"Certo, certo… Ogni volta che dici così, non ti si rivede per almeno mezza giornata.", sostenne la giovane ricambiando il bacio, poi vide che una luce azzurrina inglobava il suo uomo e lo portava via da lei.
"Ormai non li sopporto più!", gridò da sola la sorella di mezzo cambiandosi d’abito.
"Lavoretto improvviso?", domandò Phoebe affacciandosi alla porta socchiusa della camera della sorella.
"Tu che dici? Mi sto stancando di questo continuo fuggi fuggi / torna torna / parti parti / ritorna ritorna! Magari Leo fosse un normale essere umano, con un noioso lavoro e con bisogni e occupazioni comuni!", si sfogò la proprietaria del P3.
"Conoscevi la sua situazione anche prima… In fondo in fondo, ami anche quella parte di lui sempre pronta a sacrificarsi per gli altri, no? Dai, non fare così… Ti tireremo su di morale noi con i manicaretti preparati da Prue!", scherzò l’universitaria.
"Oh, non ne dubito… Avanti, scendiamo, altrimenti si raffredda!", propose colei che padroneggiava la pirocinesi asciugandosi una lacrimuccia. Percorrendo il corridoio, le due sentirono dei rumori provenire dal salotto. Corsero allora a vedere cosa stesse succedendo, e rimasero a bocca aperta appena scorto ciò che stava accadendo.
"Vedi anche tu quello che vedo io?", chiese Piper alla sorella.
"Ec… eccome!", rispose balbettando la veggente di casa.
"Che ci fa un gorilla dentro il nostro soggiorno?", gridarono in coro le sbalordite streghe.
"Non guardate me!", disse alzando le mani Prue. "Io ne so quanto voi!".
"Ehi, sta prendendo l’estratto conto della banca dal tavolo!", urlò indispettita l’unica del Trio ad essere sposata.
"Perché non lo blocchi, sciocchina!", suggerì la fotografa di casa Halliwell.
"Non mi era venuto in mente!", replicò balbettando colei che padroneggiava la stasi temporale, ed eseguì prontamente ciò che doveva. Il bestione si bloccò immediatamente, così da permettere a Prue, usando il suo potere, di rientrare in possesso del documento bancario.
"Nessuna di noi ha fatto un incantesimo, vero?", domandò un po’ corrucciata Piper.
"No, almeno nelle ultime ventiquattro ore!", garantì la futura madre.
"Allora perché un animale raro ed esotico stava per stropicciare l’ultimo estratto conto del P3?", continuò seccata la sorella di mezzo.
"E che ne sappiamo noi?", risposero in coro le altre due.
"Mmm, questo fatto non mi piace!", disse la moglie di Leo. "Bisognerebbe chiamare la polizia, o lo zoo.".
"Non è una buona idea… Questo non è un gorilla normale!", spiegò la sorella maggiore. "Non so se hai notato che nessuna porta o finestra è aperta… Come ha fatto ad entrare, secondo te? Qualcuno l’ha mandato con un incantesimo fino a qui, lo prova il fatto che è atterrato dall’alto giusto sulla poltrona.".
"Hai ragione!", la spalleggiò Phoebe. "Dev’essere il regalino di qualcuno che voleva sorprenderci. E c’è sicuramente riuscito!".
"Qualcuno ha qualcosa da proporre? Io non ho nessuna idea!", piagnucolò la proprietaria del P3.
"Prova a sbloccarlo, adesso apro la porta e vediamo se decide di andarsene da solo. Se ci attacca, lo riblocchi e penseremo a qualcos’altro.", suggerì Prue usando la telecinesi per creare una via d’accesso al bestione.
"D’accordo!", rispose la manager di casa facendo ripartire il tempo. Il gorilla notò che qualcosa era cambiato, ma sembrò non scomporsi più di tanto. Ad un certo punto, la grande figura cominciò a mutare velocemente, ed in pochi secondi il Trio si trovò un ospite umano in casa.
"Lo sapevo che non era un gorilla normale! Bloccalo!", gridò Prue alla sorella, ma quest’ultima aveva già provveduto ancora prima di sentire il consiglio.
"Mmm… Bel tipo, non c’è che dire!", esclamò la minore delle sorelle guardando attentamente il tizio che si trovava di fronte a loro.
"Ti sembra il momento di pensare a queste cose?", la rimproverò la moglie di Leo. "Adesso gli sblocco la testa, così vedremo cos’ha da dire a sua discolpa.".
"Ottima idea!", rispose la più autoritaria tra loro. Il capo del nuovo arrivato venne sbloccato, e subito cominciò il consueto terzo grado.
"Chi diavolo sei?", chiese la fotografa di casa Halliwell.
"Mi chiamo… Kirk Moses, da qualche tempo. Come avete potuto notare, sono un mutaforma.", iniziò l’interrogato.
"Ci eravamo arrivate anche noi, grazie. Cosa vuoi, rubare i nostri poteri come tutti i tuoi amichetti?", continuò l’ex esperta d’arte.
"Non proprio… Un tempo quello era il mio lavoro, ma da un anno circa ho abbandonato la ‘professione’ e ho cominciato ad aiutare gli innocenti.", rispose l’uomo.
"Ah si? Credi che siamo sceme, per caso? Tutti sanno che i mutaforma non vanno in giro ad aiutare gli altri, quello è il nostro compito!", strillò la sorella di mezzo.
"Ve lo giuro, sto dicendo la verità. Dopo un episodio che mi ha colpito profondamente, e che non sto qui a raccontarvi, ho capito che tutta la mia esistenza si era basata fino a quel momento su fondamenti ignobili e ingiustificati. Mi sono quindi separato dai miei simili ed ho iniziato ad espiare le mie colpe, anche se comprendo che sarà impossibile rimediare a tutto ciò che crudelmente ho commesso. Credetemi, vi sto dicendo il vero!", piagnucolò l’essere.
"Ammesso e non concesso che noi crediamo a questa versione impossibile, non ci hai ancora detto cosa ci fai qui nel nostro salotto, e perché hai rotto la poltrona!", proseguì la strega che controllava a piacimento la pirocinesi.
"E’ molto semplice. Ho bisogno del vostro aiuto!", diede risposta l’essere sovrannaturale.

Ore 14:30, villa Halliwell

"Cosa significa che hai bisogno del nostro aiuto?", chiese Phoebe.
"Quello che ho detto! Ho bisogno del vostro aiuto!", ripeté l’altro.
"Se credi che tre streghe come noi aiutino un malefico essere come te, ti sbagli di grosso.", asserì Prue.
"Ma come ve lo devo spiegare? Ho abbandonato i miei compagni, e soprattutto ho abbandonato Plister, il demone che ci comandava. E’ per questo che sono qui… Mi sta dando la caccia, poiché ho tradito la sua fiducia e mi sono schierato dalla parte dei più deboli.", spiegò Kirk.
"Vuole eliminarti? Oh, come mi dispiace!", lo canzonò la sorella di mezzo. "Visto che dici di essere così buono, perché non ci mostri qualche prova di ciò?".
"Beh, prove vere e proprie non ne ho… Posso raccontarvi qualche cosa: per esempio, proprio stamattina ho salvato una bambina che stava per essere investita… Poi, più tardi, ho salvato una vecchietta che stava per fracassarsi le ossa dentro una pozzanghera.", raccontò l’essere.
"Non è che per caso eri un cane?", domandò in coro il Trio.
"Esatto! Allora mi avete visto?", volle sapere il ragazzo.
"Io ho visto un collie che salvava una vecchietta al parco.", disse Piper.
"E noi, mentre facevamo shopping, abbiamo visto un pastore tedesco che salvava una bambina.", continuò l’universitaria.
"Ecco, adesso mi credete?", sospirò il mutaforma.
"Forse… Intanto spiegaci come sei arrivato qui, e perché eri un gorilla!", esclamò la fotografa di casa Halliwell.
"Allora… Sono arrivato qui con un incantesimo, che una mia cara amica strega ha pronunciato per farmi arrivare a voi. Ero un gorilla perché… Beh, non c’è un motivo particolare… Ogni tanto mi piace trasformarmi in qualcosa di strano, per vedere le reazioni della gente.", esplicò candidamente l’interrogato.
"Ah, hobby molto intelligente… Beh, forse ti crediamo, comunque dobbiamo controllare una cosa. Stai qui ben fermo!", disse la moglie di Leo bloccando di nuovo la testa dell’ospite. "Andiamo a vedere sul Libro se esiste un demone di nome Plister.". Le sorelle salirono le scale e si precipitarono in soffitta, poi Phoebe cominciò a sfogliare velocemente il volume per cercare il demone di cui avevano sentito parlare. Dopo qualche minuto, la ricerca terminò.
"Eccolo qui!", esclamò la futura madre. "Plister: demone perfido e crudele, si nutre del dolore e della sofferenza delle sue vittime. Ogni genere di cattiveria è all’ordine del giorno per lui, che ama dilettarsi osservando l’angoscia dei familiari o amici dei defunti a causa sua o meno. Non si sporca mai le mani, difatti si serve di demoni inferiori o di stregoni per operare tutto ciò che concepisce nella sua mente perversa. Talvolta si accanisce contro le streghe buone, per rubare i loro poteri e donarli ai suoi subordinati: in questo modo si guadagna la loro obbedienza. E’ veramente pericoloso, alcune streghe sono addirittura perite nel tentativo di eliminarlo. Solamente un incantesimo potente, unito ad una pozione altrettanto efficace, possono distruggerlo: il contatto fisico di colui che pronuncia il sortilegio è fondamentale per la buona riuscita della missione.".
"Incoraggiante!", sussurrò Prue guardando le sorelle.
"Beh, almeno abbiamo scoperto che lo scimmione, ovvero Kirk, dice la verità.", rispose l’universitaria.
"Non è detto…", mormorò la manager del P3 con diffidenza. "Il Libro dice che a volte Plister ruba i poteri delle streghe per accattivarsi la fedeltà dei suoi subalterni. E se fosse così anche questa volta?".
"E’ un dubbio plausibile.", la spalleggiò la sorella maggiore. "Visto che non abbiamo altro modo di scoprire se mente, mi sa proprio che dovremo utilizzare l’incantesimo della verità. Chi si offre volontaria per la ‘missione’?".
"Non guardate me, io ho un locale da gestire. Se devo dire la verità ad ogni persona che incontro, fallisco in mezz’ora…", si premurò di specificare la sorella di mezzo.
"Lo farò io!", disse senza problemi la veggente di casa. "Non ho lezioni domani, quindi posso anche rinchiudermi in casa fino a che l’effetto della formula non scompare.".
"Ma che sorellina volenterosa che abbiamo!", sdrammatizzò colei che padroneggiava la telecinesi.
"Perfetto! Noi usciamo, per evitare che l’effetto ci colpisca. Appena senti la porta, pronuncia l’incantesimo e poi reinterrogheremo il mutaforma.", predispose la moglie di Leo cercando il sortilegio nel Libro. Appena lo trovò, scese con la sorella le scale ed uscì in giardino.
"Ecco l'incantesimo della verità
che apre il cuore di chi parlerà
nel solo arco di un giorno intero,
poi la memoria sarà mistero;
a chi è fra queste mura
diranno tutti la verità più pura
.", recitò colei che controllava a suo piacimento la levitazione personale dopo aver udito la porta. Poi in un battibaleno corse giù, richiamò le altri componenti del Trio e insieme rientrarono in salotto, dove Kirk era ancora immobile.
"Et voilà!", enfatizzò Piper dopo aver sbloccato del tutto il mutaforma.
"La volete smettere di bloccarmi, accidenti!", gridò l’essere sovrannaturale dopo essersi accorto che qualcosa intorno a lui era cambiato.
"Se farai il buono, non accadrà più!", ironizzò la sorella maggiore. "Allora, perché sei venuto qui da noi?".
"Ma siete rintronate? Ve l’ho già detto prima, Plister mi sta dando la caccia dopo che ho abbandonato il male, e voi dovete aiutarmi ad eliminarlo. Quanto ci vuole per capire queste semplici parole?", sbuffò il trasformista.
"Allora è tutto vero!", proruppe Phoebe. "Lo sapevo che non raccontava balle, è troppo carino per essere un bugiardo.".
"Cosa avrei guadagnato a mentirvi?", domandò arrossendo per il complimento l’ex stregone.
"Magari lavoravi ancora per Plister, e volevi rubarci i poteri per compiacere qualche nuova recluta… Comunque ora sappiamo per certo che non è così!", rispose Prudence.
"Come sapete tutte queste cose di Plister? E perché siete certe che non vi stia ingannando?", volle sapere Kirk.
"Abbiamo controllato tutto ciò che è conosciuto sul tuo ex capo, mentre tu eri bloccato; in più abbiamo fatto un incantesimo della verità su di te. Ora sarai costretto ad essere sincero per un giorno intero, dirai sempre ciò che pensi. Come hai potuto notare, anche Phoebe dovrà fare lo stesso.", spiegò la sorella di mezzo.
"E’ vero che siete molto competenti, non trascurate nessun particolare! A parte i complimenti, dovete sapere che Plister va eliminato a tutti i costi, non solo per il fatto che vuole uccidermi. Ha fatto del male a così tante persone, e continua imperterrito nella sua missione senza avere ripensamenti.", esplicò il mutaforma abbassando gli occhi.
"Siamo qui per questo, tesoruccio!", disse l’universitaria arrossendo all’istante.

Ore 16:00, villa Halliwell

"Hai qualche idea?", chiese Prue al cognato, dopo avergli spiegato la situazione.
"Ho già sentito parlare di questo Plister… Mi hanno detto che è un osso veramente duro, nessuno fino ad ora è riuscito a eliminarlo", rispose Leo.
"D’accordo, questo lo sapevamo anche noi. Ma non puoi farti venire in mente qualcosa per distruggerlo?", domandò a sua volta Piper.
"Mi avete detto che nel Libro non ci sono incantesimi o pozioni particolari… Ciò significa che sta a voi trovare qualcosa di adatto al caso. Più specificatamente, sta a Phoebe concepire una formula e una pozione, mentre noi pensiamo al piano che ci condurrà al demone.", disse l’angelo bianco.
"D’accordo. Mi metto subito all’opera, cercando nel Libro qualcosa che si possa adattare alla situazione. Voi spremetevi le meningi e create!", affermò con convinzione la piccola di casa salendo le scale e dirigendosi in soffitta.
"Allora Kirk, che ne dici di informarci sulle abitudini del tuo ex capo, sui suoi punti deboli, eccetera?", propose la manager del P3.
"Beh, ecco… Anche se lavoravo per lui, non conosco molti dettagli… Diciamo che non ha punti deboli conosciuti, tranne forse il suo gusto estremo per le tragedie. Per esempio, se c’è un incidente di grandi proporzioni lui è lì, invisibile agli esseri umani, a godersi la scena. Sapete già che spesso non agisce direttamente, ma per mezzo di subordinati... Beh, l’unica cosa che posso aggiungere è che non è semplice trovarlo, i suoi nascondigli sono numerosissimi sulla Terra e in tutte le dimensioni parallele. Spero di avervi aiutati in qualche modo.", spiegò il mutaforma.
"Credo che l’identificazione del suo nascondiglio non sia un problema eccessivo…", bofonchiò la sorella maggiore giocherellando con una matita in bocca. "Si può sempre provare col cristallo, altrimenti non ci resta che convocarlo con il solito incantesimo…".
"E’ pericoloso!", gridò il trasformista. "Non bisogna assolutamente che Plister si accorga della vostra presenza, altrimenti provvederà in poco tempo alla vostra eliminazione!".
"Non preoccuparti, la convocazione che usiamo di solito è molto efficace e tempestiva. I demoni non si accorgono di nulla fino a quando non distruggono una parte della nostra mobilia cadendoci sopra, come hai fatto tu poco fa.", esplicò la sorella di mezzo.
"Ah, un’altra cosa. Il nostro nemico è invulnerabile ai poteri delle streghe, tranne che agli incantesimi e alle pozioni. Quindi non potrete sfruttare le vostre doti.", aggiunse l’ex gorilla.
"Wow, che bella notizia! Sai qualcosa anche sui suoi poteri?", volle sapere Leo.
"Beh, so che riesce a guidare i cuori che non sono del tutto puri verso la cattiveria e la malvagità, e a comandarli a bacchetta. Poi, vediamo… Ah, sì: può anche ostacolare le anime dei defunti, in modo che restino bloccate sotto forma ectoplasmatica nel mondo umano e non possano raggiungere le loro destinazioni. Ogni tanto lo fa per godere a pieno del loro dolore.", espose con sguardo triste lo stregone.
"Che simpatico bastardo!", esclamò la fotografa di casa. "Non lascia in pace neanche i morti! Vabbé, che possiamo fare per impedirgli di continuare le sue scorrerie?".
"Io propongo di convocarlo in un luogo abbastanza isolato, cosicché non si rischi di danneggiare la popolazione. Al suo arrivo, Prue dovrà distrarlo con la sua proiezione astrale e Kirk con una trasformazione in animale. Mentre sarà intento a seguire voi, Phoebe ed io pronunceremo l’incantesimo e gli getteremo addosso la pozione toccandolo da dietro. Così eviteremo un reale scontro diretto e non rischieremo di rimetterci la vita.", pianificò Piper.
"E’ un po’ rischioso, ma dovrebbe funzionare!", la spalleggiò Kirk. "Sempre che non ci siano altri demoni o stregoni a proteggerlo e a difenderlo.".
"Non è prevista questa eventualità!", affermò con decisione l’universitaria, appena scese le scale. "Credo che questo sia l’unico sistema per eliminare Plister.".
"Sei sicura di voler rischiare? Ricordati che c’è di mezzo anche Phyllis!", sussurrò colei che poteva utilizzare a suo piacimento la telecinesi.
"Non posso abbandonarvi, ragazze! Noi siamo il Trio!", replicò sorridendo la futura madre.
"Bene! Ora che abbiamo un piano, dobbiamo decidere il luogo dell’incontro. A proposito, sei riuscita a scrivere qualcosa?", chiese improvvisamente il marito di Piper.
"Oh, certo! Per chi mi prendete, non sono mica una principiante! Ecco l’incantesimo, ed anche la pozione. Andiamo subito a prepararla, dai!", rispose Phoebe dirigendosi verso la cucina.

Ore 17:00, villa Halliwell

"Metti a bollire il calderone con dell’acqua già calda e tre foglie di basilico!", decretò la sorella minore rivolgendosi a Piper.
"Ai suoi ordini, signorina. Le serve altro?", chiese la sorella di mezzo prendendola in giro.
"Certo! Prepara gli ingredienti successivi: una cipolla, due baffi di topo, una radice di rafano, quattro foglie di tiglio, un litro di grappa, un’amanita virosa, un aculeo di scorpione e una foglia di cannabis sativa indica.", elencò la futura madre.
"Gli dai anche la marijuana e la grappa???", chiese stupefatta colei che padroneggiava la stasi temporale. "Wow, lo trattiamo bene il caro Plister!".
"Lo so che sembra strano, ma consultando il Libro e guardando qua e là sono arrivata a questa ricetta. Abbiamo tutto?", domandò l’universitaria.
"Purtroppo no! Ci mancano l’amanita, l’aculeo di scorpione e la marijuana.", sentenziò la sorella che gestiva un locale.
"D’accordo, vorrà dire che Leo andrà dal nostro amico negoziante ad acquistare gli ingredienti mancanti… Speriamo che sia rifornito!", sospirò Phoebe.
"Leeeooo…", gridò la moglie dalla cucina.
"Avete bisogno di una mano?", si offrì l’angelo bianco.
"In effetti sì… Vai a fare la spesa, per favore?", domandò gentilmente la sorella di mezzo.
"D’accordo… Sarò qui in pochi minuti. Cosa vi serve?", volle sapere l’uomo.
"Dunque… Un’amanita virosa, un aculeo di scorpione e una foglia di cannabis sativa indica. Troverai tutto al negozio di magia, spero. Buon viaggio!", ridacchiò Piper.
"Ma che figura ci faccio a chiedergli la marijuana! Mi bollerà a vita!", piagnucolò il povero sfruttato.
"E che problemi ci sono?", intervenne la studentessa. "Tanto quel tipo non ti conosce, e soprattutto è molto discreto!".
"OK… Chissà cosa penserà di me!", disse la creatura sovrannaturale sparendo nella sua solita luce azzurrina.
"Nel frattempo… Non possiamo aspettare molto, è meglio dare una mano al fuoco…
Bolli, pentolone, datti da fare
perché fretta ho di terminare.
Per magia, per incanto, adesso
il calore di te prenderà possesso
!", pronunciò la veggente di casa. Una fiammata fulminea scaturì dal fornello in quell’istante, e l’acqua contenuta nella pentola entrò in ebollizione all’improvviso.
"Perché non mi hai mai insegnato questo incantesimo? Mi sarebbe molto utile, in certe situazioni!", la rimproverò l’unica componente del Trio ad essere sposata.
"Semplicemente perché l’ho appena inventato!", rispose candidamente la sorella minore. "Inoltre, ricordati che non possiamo usare le formule a fini personali. Questa è un’eccezione, serve solo per sveltire la preparazione.".
"Sembri Prue quando parli così. Non è da te, sorellina!", rise la manager del P3.
"Hai ragione!", sorrise colei che poteva volare. "Ora aggiungiamo la cipolla tagliata a fettine e i baffi di topo… Lasciamoli bollire un po’.".
"Ecco fatto.", esclamò Piper. "Continua tu, che io devo fare una telefonata.".
"Chi chiami di bello?", domandò con curiosità Phoebe mescolando il ‘brodino’.
"Il locale, ovviamente! Dovrei essere lì da un quarto d’ora, ma naturalmente la mia presenza salterà anche stasera. Avverto i ragazzi che non vado.", esplicò la sorella di mezzo.
"Hai pensato a quello che ti ho detto riguardo agli Wheatus? Li chiamerai?", chiese l’appassionata di musica della famiglia.
"Leo mi ha detto di provare… Seguirò i vostri consigli, magari riuscirò ad incassare come l’ultima volta con gli Nsync.", sospirò l’imprenditrice di casa facendo il numero. "Pronto… Ciao, sono Piper. Scusa, ma purtroppo non posso venire stasera, ho un po’ di problemi. Occupati tu del locale, per favore… Certo, segna pure gli straordinari… Sì, se ci sono seccature puoi trovarmi al cellulare… D’accordo, ciao!".
"Segna pure gli straordinari…", ripeté la futura madre facendo il verso alla sorella.
"Non mi ha chiesto se stavo bene, ha pensato subito ai soldi! Bel dipendente che mi sono trovata!", ironizzò colei che padroneggiava la pirocinesi. In quel momento, Leo apparve nella sua solita luce azzurrina.
"Ecco qui tutto quello che vi serviva… Non mandatemi più a prendere cose del genere, però! Il negoziante mi ha guardato stupefatto quando gli ho chiesto la marijuana.", raccontò arrossendo l’uomo. "Ma, in realtà, non è tanto strano che qualcuno la richieda se lui la vende…".
"Non pretenderai mica che due ragazze per bene come noi vadano ad acquistare quelle cose!", lo prese in giro la Halliwell più giovane.
"Non pretenderai mica che un defunto, ora angelo bianco, vada ad acquistare quelle cose!", ripeté di rimando il povero ‘fattorino’ facendo la linguaccia alla cognata.
"Ora basta scherzi…", li riprese la manager del P3.

Ore 18:00, villa Halliwell

"Perfetto!", sussurrò Phoebe. "Spento il fuoco, possiamo tranquillamente versare la pozione in alcuni vasetti, tanto per avere delle scorte separate.".
"Ci penso io!", si offrì Piper. "Tu intanto va’ a prepararti per la battaglia.".
"Non me lo faccio ripetere due volte!", disse l’universitaria uscendo dalla cucina.
"Ehi, avete finito?", chiese Prue entrando nella stanza.
"Certo, sorellina. Di che avete parlato tu e il giovane Kirk?", domandò la sorella di mezzo.
"Del più e del meno… E’ simpatico, sai? Non credevo che un ex cattivo potesse cambiare così radicalmente.", spiegò la fotografa.
"Ah sì… Non è che stai progettando qualche inciucio col nostro mutaforma?", ironizzò la chef di famiglia.
"Ma dai, non dire idiozie! E’ vero che è carino, simpatico, intelligente, sexy…", elencò la sorella maggiore contando sulle dita le prerogative del giovane.
"Ehi, ma allora non gli manca proprio niente. Vuoi vedere che questa è la volta buona che ti innamori anche tu di una creatura sovrannaturale! Sarebbe il colmo!", rise la manager del P3 versando il liquido verdastro in alcune boccette.
"Non è ancora il momento di una storia seria. Siamo troppo occupate con i demoni e gli stregoni, in più non manca molto al parto di nostra sorella. Dovremo starle vicino in quei momenti, soprattutto perché non avrà accanto un uomo con cui dividere quell’occasione di gioia.", replicò colei che poteva essere in due posti contemporaneamente.
"Hai ragione, ma tu non puoi sempre anteporre le nostre esigenze alle tue. Devi costruirti un futuro, non badare a noi per tutta la vita!", obiettò la sposa.
"Quando arriverà il momento, sorellina, anch’io mi costruirò una famiglia… Fino ad allora, dovrai sopportarmi ogni giorno perché mi avrai sempre tra i piedi!", la prese in giro la maggiore.
"Io non mi lamento di certo, lo dicevo per te!", rispose allegramente colei che padroneggiava la stasi temporale.
"Avete finito o no?", sollecitò la futura madre, che aveva indossato un completino più comodo e adatto alla prossima battaglia.
"Certamente, caporale!", la schernirono le altre due in coro.
"Vi mettete d’accordo per prendermi in giro, eh? Mi vendicherò, ah ah ah ah!", recitò la gestante cercando di imitare una risata raccapricciante.
"Tutti pronti?", chiese Leo, che nel frattempo aveva piacevolmente intrattenuto il trasformista conversando di magia ed affini.
"Ovviamente!", rispose in coro il Trio.
"Allora si parte!", esclamò l’angelo bianco. "Prima Phoebe e Piper…". Così dicendo, egli strinse a sé le due sorelle e sparì con loro nella sua consueta luce azzurrina. Qualche istante più tardi, ricomparve e fece la stessa cosa con gli altri due: in pochi secondi, Kirk e la famiglia si ritrovarono in uno spiazzo erboso, circondato da un boschetto basso ma fitto.
"Ottima idea quella di mettere in atto il piano qui. Nessuno potrà andarci di mezzo!", dichiarò senza alcun dubbio il giovane ex stregone.
"Tranne noi…", precisò la signora Wyatt.
"Non essere pessimista, per favore! Non abbiamo bisogno di ipotesi di questo tipo!", la rimproverò la sorella maggiore.
"Scusa, scusa… Non inalberarti, per carità!", mormorò la giovane mimando un certo pentimento.
"Per questa volta…", le disse proseguendo il gioco la fotografa.
"Bando alle ciance, ragazze. Via col tango!", consigliò la più giovane delle sorelle.
"Magiche Forze nere e bianche,
che penetrate le notti stanche,
che sia vicino oppure lontano
da noi Plister conducete per mano
", pronunciò Prudence. "Scusate se ultimamente uso sempre questa formula, ma è così utile che oramai non so più farne a meno.".
"Ti perdoniamo, ti perdoniamo!", risposero in coro gli altri mentre prendevano posizione. In una manciata di secondi, in mezzo alla radura erbosa si materializzò un nebbiolina scura, e subito dopo comparve il demone che doveva essere sconfitto.

Ore 19:05, in una radura sufficientemente lontana da San Francisco

"Per tutti i demoni dell’inferno, cosa mi è successo?", sbraitò l’essere deforme che era appena stato convocato.
"Mmm, quanto è brutto!", bisbigliò Phoebe da dietro un cespuglio.
"Ciao Plister, che onore averti qui!", disse con enfasi Prue.
"Chi sei tu? Forse una strega?", domandò il mostro.
"Che intuito che hai!", rispose la fotografa, mentre Kirk, nascosto dietro un albero, si trasformava in un ghepardo.
"Perché mi hai condotto in questo luogo, stolta?! Non conosci la mia potenza, le mie doti? Potrei eliminarti in una frazione di secondo!", strillò il potente essere maligno.
"Sempre che non ti anticipi e ti elimini per prima!", ribatté la giovane con la frase convenuta. A quel punto Kirk balzò fuori dal suo nascondiglio e comincio a saltare attorno al demone, Prue usò la sua proiezione astrale per attrarre l’attenzione del nemico in punti diversi dello spiazzo e Leo l’imitò sparendo e ricomparendo qua e là. A quel punto Piper e Phoebe, perfettamente alle spalle di Plister, abbandonarono il loro nascondiglio avvicinandosi quatte quatte all’obiettivo. Il demone, distratto e confuso dal caos che il resto del gruppo stava provocando, non si accorse delle streghe alle sue spalle, che arrivarono a toccarlo e iniziarono a pronunciare l’incantesimo adatto, subito dopo aver gettato addosso al nemico una boccetta di pozione:
"Aria ed acqua, fuoco e terra:
concentrate la vostra azione in lui;
spirito liberatore, presto afferra
questo vile e salvaci dai futuri tempi bui.
Invochiamo la magia delle streghe più potenti
perché possiamo evitare i suoi fendenti;
invochiamo la magia delle streghe più dotate
perché possiamo eliminarlo con virtù fatate;
invochiamo infine il potere della gioia
possa esso fare in modo che tu muoia
!". Al pronunciamento del sesto verso, Plister si era irrigidito, come se fosse diventato di ghiaccio; con l’ottavo invece era iniziato il suo dissolvimento; infine con gli ultimi due, era scomparso del tutto: la gioia infatti, contrario del dolore di cui egli si nutriva, era l’unica cosa che poteva indebolirlo a tal punto da farlo spirare.
"Ce l’ho fatta!", esultò Kirk, appena ritrasformatosi.

Ore 19:20, nella radura in cui si è svolta la battaglia

"Beh… Ce l’abbiamo fatta!", lo corresse Leo.
"Tu credi? Piccoli sciocchi, vi siete liberati solo di lui, facendomi il più grande favore!", ribatté il mutaforma.
"Cosa vuoi dire con questa frase?", chiese Prue, sulla difensiva.
"Non l’avete ancora capito, streghe? Vi ho usato per liberarmi di Plister, non sono affatto il paladino delle vecchiette o delle bambine in pericolo! Ah ah ah!", rise a crepapelle l’essere sovrannaturale.
"Non può essere! Sei stato sottoposto all’incantesimo della verità, e hai detto…", sussurrò Phoebe.
"I vostri miseri incantesimi non mi toccano! Ne sono immune, per vostra sfortuna! L’ho recitata bene la mia parte, vero Prue?", ironizzò lo stregone, coinvolgendo la strega che maggiormente si era legata a lui.
"Maledetto… Hai abusato della nostra fiducia, dei nostri poteri, di noi…", pronunciò confusamente la fotografa.
"Non prendertela, carina… In fondo quando ho fatto il galante con te dicevo la verità!", rispose il trasformista.
"Cos’è che ti faceva odiare tanto Plister?", domandò Piper.
"Sai com’è, a volte ci si fa qualche sgarro anche tra colleghi. Beh, forse questa è una parola grossa: diciamo tra esseri maligni. Una volta, come vi ho detto, lavoravo per lui… Ma quel maledetto, dopo un misero errore che ho commesso involontariamente, mi ha privato di quasi tutti i poteri e mi ha sbattuto fuori dalla sua organizzazione impedendomi di trovare un altro demone a cui offrire i miei servizi! Ha cancellato con un colpo di mano una carriera splendida, che mi ero costruito nei quattro secoli di permanenza sulla Terra!", spiegò Kirk.
"Hai detto che sei immune agli incantesimi… Inoltre, ci hai raccontato di essere arrivato da noi con una formula pronunciata da una strega buona: il conto non torna, se è vero che Plister ti ha rovinato!", ribatté Leo.
"La mia immunità agli incantesimi… Quella è una conquista che il demone non poteva portarmi via, visto che l’ho ottenuta successivamente.", disse sogghignando il mutaforma, mostrando alle sorelle uno strano medaglione che teneva attorno al collo. "E per quanto riguarda il mio arrivo a casa vostra, devo ringraziare veramente una strega: poveretta, ignorava la mia identità e le si è stretto il cuore quando le ho raccontato la mia storiella strappalacrime.".
"Ora è tutto chiaro, hai un cimelio portentoso che ti protegge… Però quando Piper ti ha bloccato, tu non ti sei mosso minimamente: non è possibile che stessi recitando!", dichiarò dubbiosa l’universitaria di casa. "Quindi…".
"Quindi non sei immune alla stasi temporale, vero?", concluse la manager del P3 usando il suo potere: Kirk si bloccò come sempre accadeva ai nemici soggetti al suo potere.
"Evvai!", esultarono le sorelle.
"Che ne facciamo di lui?", chiese Prue al cognato.
"Intanto leviamogli il ciondolo!", rispose l’angelo eseguendo al tempo stesso le sue parole.
"Perfetto! Lo eliminiamo, adesso?", propose la sorella maggiore.
"Niente in contrario, sorellina. Vi ricordate la formula per distruggere i trasformisti?", volle sapere Phoebe.
"Certo… Pronte: uno, due tre!
Se la casa in centro poni,
non si salvan gli stregoni;
se del bene sono ancelle,
salve sono le sorelle
!", pronunciarono in coro le streghe. Kirk cominciò a sciogliersi e in pochi secondi al suo posto non c’era altro che una nuvoletta di fumo bianco.

Ore 20:30, villa Halliwell

"Mmm, ottimo questo vitello! E la salsina ai funghi è eccezionale!", esultò Prue leccandosi i baffi che non aveva.
"Non c’è che dire, veramente speciale… Per non parlare di questo sformato di verdure: divino!", rispose di contro Leo.
"Beh, se lo dici tu che conosci bene i piani alti, ci credo", rise Piper.
"Che battuta! Sorellina, potresti andare a fare la clown!", ribatté la futura madre.
"Certo, così invece di farle, le torte, me le tirano in faccia… Comunque il cibo non è niente di speciale, visto che tutto è riscaldato. Se l’avessimo mangiato ieri…", sospirò l’imprenditrice di casa.
"Non ti buttare giù, ti stiamo facendo così tanti complimenti! A proposito, il primo giorno libero che avrò lo dedicherò alla cucina: sei obbligata a farmi da insegnante, sorellina!", disse la fotografa di casa.
"Mah, vedremo… Se ti comporti bene e mangi tutto forse, nella mia infinita bontà, potrò accontentarti.", rispose colei che faceva esplodere gli oggetti.
"Certo mammina, finirò tutto! Anzi, che c’è per dessert?", domandò l’appassionata d’arte della famiglia.
"Una torta di pasta frolla ripiena di nocciole con glassa di arancia… Soddisfatta, piccola golosona?", chiese la manager del P3.
"Certo!", esultò la sorella maggiore, che però si stava comportando come una bambina.
"Io invece ho una voglia matta di papaia…", dichiarò Phoebe.
"Papaia? Ma se l’hai sempre odiata!", si meravigliò Prue.
"Lo so, ma ne ho una voglia pazza… Lo so che ti chiedo tanto, Leuccio, ma ti dispiacerebbe andare dal fruttivendolo e comprarmene una? Dovrebbe essere ancora aperto, oggi.", sussurrò la studentessa facendo gli occhioni da cerbiatta.
"OK, volo!", disse l’angelo sparendo nella sua solita luce azzurrina.
"Oh, si è preso sul serio quando ha detto ‘Volo’. Comunque, cara Phoebe, mi sa che ti sono cominciate le voglie…", disse Piper.
"No, non è possibile! Chissà cosa sarò costretta a mangiare per farmele passare!", si disperò la povera gestante portandosi la mano alla fronte.
"No, non toccarti!", le intimò la fotografa. "Sai che potresti trasmettere la macchia cutanea a Phyllis quando hai una voglia? Cerca di trattenerti!".
"Oh mio Dio, anche questa adesso!!!", sospirò la sorella minore, convincendosi sempre più che essere incinta è una dura battaglia, forse più dura di quelle che ha sempre combattuto contro i demoni.

Scritto da Carter

P.S.: in tutti i precedenti racconti ho erroneamente descritto il secondo potere di Piper come delle fiamme provenienti dalle mani. Dagli spoiler che avevo letto qua e là questo era il potere che la sorella di mezzo avrebbe acquisito: invece, come tutti sanno, non è così. D'ora in poi non sbaglierò più, scusate!!!


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