Streghe Italia Fan Fiction

MARIONETTE


Riassuntino : è estate, le tre Halliwell sono tranquille ma uno stregone trama nell’ombra e decide di usare un’arma molto viscida…

Data di composizione : 28 giugno 2000

Fascia d’età : adatto a tutti

Disclaimer : Si ricorda che tutti i diritti sono di proprietà del sito “Streghe Italia” e che tutti i personaggi di “Streghe – Charmed” sono di proprietà Warner Bros Television / Spelling Entertainment e sono utilizzati senza il permesso degli autori e senza fini di lucro


Era una calda sera d’estate e le sorelle Halliwell non sapevano cosa fare. Il P3 era chiuso per dei lavori di ristrutturazione, il lavoro alla Buckland era pressoché nullo e i demoni erano entrati in sciopero da parecchio tempo. Anche se le strade erano piene di bambini che giocavano, coppiette che andavano al cinema e persone anziane sedute in veranda a chiacchierare e a cercare un piccolo refolo di vento, loro non avevano proprio voglia di mischiarsi agli altri ed uscire. Erano tutte e tre sedute sul divano a guardare il “Frank Thompson Show”, l’unico programma quasi decente che era trasmesso in quel periodo in cui questo tizio intervistava celebrità a cui in altri casi si sarebbe rivolto solo in qualità di loro autista. Ormai erano al colmo della noia e progettavano di andarsene a dormire quando a Piper cadde il telecomando ; Prue, seduta vicino a lei, si offrì di raccoglierlo ma al rifiuto della sorella entrambe si chinarono, dando le spalle al televisore, e cominciarono a bisticciare su chi avrebbe avuto l’onore di tirarlo su.
“E’ caduto a me e lo raccolgo io” disse in un finto tono arrabbiato.
“Già, ma io mi sono gentilmente offerta di prendertelo” ribatté l’altra.
“Lascialo stare”.
“No, lascialo tu”.
Si erano ridotte a questo per cercare di movimentare un po’ la serata ed erano ancora impegnate in questa furibonda lotta quando Phoebe si alzò improvvisamente in piedi e disse : “Io esco”.
“Ma dove vai ?” chiese Prue.
A questa domanda Phoebe rimase come sconcertata, quasi la considerasse difficilissima ma poi si riprese.
“Vado a fare benzina…avete dimenticato che da domani comincia lo sciopero ?”.
Prue non diede troppo peso allo strano comportamento di Phoebe, in fondo era fatta così e concluse : “E’ vero, e brava la nostra sorellina che se l’è ricordato mentre noi litigavamo per il telecomando. Vai vai”. Prese la giacchetta leggera e sbatté violentemente la porta. Le altre due si guardarono chiedendosi : “Ma abbiamo detto o fatto qualcosa che non va ?” ma poi ci risero sopra sapendo che da lei potevano aspettarsi questo ed altro ancora. Phoebe tornò piuttosto tardi e le sorelle erano già andate a dormire. Era veramente molto stanca e andò subito in camera sua. Si addormentò immediatamente e sognò: vide uno strano posto dai contorni sfocati e non riusciva a capire dove si trovava, poi la scena si chiarì e si trovò al cimitero a pregare davanti…alle tombe delle sorelle ! Inoltre si rese conto che il suo corpo non rispondeva ai suoi comandi ed agiva come se fosse di qualcun altro. Poi fece un altro salto e si trovò in soffitta di fronte ad uno strano tipo con la pelle rossa che cercava di convincerla a non suicidarsi. Non capiva più niente ; chi era quello ? E perché avrebbe dovuto suicidarsi ? E le tombe delle sorelle ? Non erano mica morte… sempre più angosciata si svegliò lanciando un urlo lancinante che ovviamente tirò giù dal letto anche Prue e Piper. Preoccupatissime, corsero in camera di Phoebe e le chiesero cosa fosse successo : “E allora, cerchi di battere il record mondiale del maggior numero di persone svegliate in 10 secondi ?” la apostrofò Piper.
“Spiritosa…ho fatto un incubo terribile”.
“E cosa hai visto ? Un terribile demone ? Bill Clinton nudo ?” proseguì Piper.
“Lasciala raccontare” la interruppe seccamente Prue “Allora Phoebe, dicci che cosa ti succedeva in quest’incubo”.
“Mi trovavo al cimitero davanti alle vostre tombe…”
“Nostre tombe ??????” l’interruppe Piper.
“Sì vostre, tua e di Prue, poi ho un visto una specie di spettro che mi parlava e mi diceva di non suicidarmi…non ci ho capito niente e mi sono spaventata molto, poi ho urlato ed eccoci qui”.
“Che incubo !” disse Piper dopo aver sentito che in un certo senso la riguardava.
“Coraggio, è tutto passato. Come vedi noi siamo qui vive e vegete, non siamo morte. Calmati e torna a dormire” fece Prue con fare dolce e confortante, ma Phoebe sembrava troppo scossa per rimettersi a letto come se nulla fosse. Allora intervenne Piper : “per perdonarmi ti preparerò una buona tazza di camomilla, così ti rilassi per bene”.
“Grazie sorellina” rispose Phoebe. Ma neanche l’infuso fu sufficiente e la più piccola delle sorelle passò il resto della notte a guardare il soffitto, sconvolta da ciò che aveva visto. La mattina successiva si alzò prestissimo, o per meglio dire scese dal letto poiché non aveva più chiuso occhio, e mentre si preparava la colazione accese la TV e lì vide un telegiornale straordinario : “E’ morto il famoso magnate Irwin Danielson. Il suo cadavere è stato trovato questa mattina alle 5 dalla cameriera venuta a svegliarlo. La morte è avvenuta verso le 23 di ieri sera a causa di numerose coltellate, circa una cinquantina, che ha ricevuto in varie parti del corpo”. La notizia, che teoricamente non avrebbe dovuto toccarla perchè non conosceva questo Danielson, la turbò non poco, come se la colpevole fosse lei…ma sapeva bene che non lo era, era andata a far benzina, se lo ricordava perfettamente : era andata alla pompa, aveva messo 30 dollari di super, poi aveva fatto un giro per la città ed infine era rientrata… allora perchè si sentiva coinvolta? Non era una cosa razionale però sentiva una vocina, dentro di sé, che le diceva che era implicata in un qualche modo che non era in grado di spiegarsi. Quando anche le sorelle scesero al piano inferiore le informò sulla novità e sul suo strano stato d’animo ma loro cercarono di sminuire la faccenda anche per non farla preoccupare ulteriormente.
“Evidentemente non ti sei ancora ripresa dal terribile sogno di stanotte” disse Piper con un tono molto professionale, quasi da strizzacervelli D.O.C.
“Ma che cavolo c’entra il sogno con questo Danielson ?” sbottò Phoebe, che pensava che la sorella la stesse prendendo in giro.
“Questo non lo so, la mia è solo un’ipotesi”.
“Certo, un’ipotesi stupida…”.
“E tu avresti un’idea migliore per spiegarlo ?”.
“No, ma…”.
“Vedi che ho ragione io ? Gne gne gne gne”.
“Smettetela di litigare come due poppanti” le interruppe Prue “Io ora mi preparo, faccio colazione, mi preparo, do da mangiare al gatto, mi preparo ed esco. Voi due fate le brave, altrimenti chiamo la baby-sitter”. (NdA : qui è leggermente ironico J)
“Ufffffffi” piagnucolò Phoebe “mica siamo due bambine !”.
“Da come ti stai comportando adesso non si direbbe proprio” sorrise maliziosamente Prue e tornò di sopra. Phoebe cercò di stendere a pugni Piper perché per colpa sua Prue si era arrabbiata ed inseguendola per tutta la casa fece notevoli danni rompendo vasi, statuette, quadri…una devastatrice in erba. Prue si adirò moltissimo e, trattandola proprio come una bambina, la mise in castigo in camera sua per tutto il giorno : niente TV, niente uscite fuori, niente di niente. La giornata passò via veloce, tranne che per la peste di casa costretta in isolamento dal severissimo comandante Halliwell. Di nuovo era sera, e di nuovo le tre sorelle (una per motivi d’ordine pubblico) avevano progettato di non uscire e le due non in confino erano praticamente obbligate a guardare lo stesso orribile programma del giorno prima. Mentre erano assorte in quest’interessantissima visione Piper si alzò per andare a prendere un bicchiere d’acqua e appena entrò in cucina Prue scattò in piedi e disse, con un tono che non accettava repliche : “Io esco”.
Piper si girò come se non avesse capito bene e, benché non ne avesse nessun diritto, cominciò a fare il terzo grado a Prue : “Come esci ? Dove vai ? Che macchina prendi ? E quanto hai intenzione di star fuori ?”.
La sorella, visibilmente disturbata da questa raffica di domande, rispose semplicemente : “Sono fatti miei”, indossò il soprabito, salutò con un secco cenno del capo ed uscì quasi scardinando la porta. Piper ci rimase malissimo : il morbo di Phoebe era contagioso ?

Il mattino successivo tutte e tre si svegliarono molto tardi ma la prima a scendere fu ancora Phoebe che accese la TV e vide un altro notiziario straordinario : “Nuovo omicidio questa notte : la vittima è Quentin McEnroe, zio del famoso tennista, senatore degli Stati Uniti e proprietario di alcuni terreni qui in città. La polizia brancola nel buio perchè la dinamica è veramente strana: la morte, secondo il referto dell’autopsia, è avvenuta intorno alle 22.45 ed è stata causata da un’emorragia interna provocata da un fortissimo colpo infertogli sullo stomaco ; tuttavia sul cadavere non è stata trovata alcuna impronta digitale. E’ come se qualcuno l’avesse sbattuto contro il muro senza toccarlo e gli avesse irreparabilmente leso gli organi…ed ora passiamo alle previsioni del tempo”. Fortunatamente stavolta non ebbe la strana reazione del giorno prima ma ora sentiva che le stava succedendo qualcos’altro…Prue e Piper scesero insieme spingendosi per conquistare il primo posto (Phoebe non era l’unica bambina in quella casa) ma smisero immediatamente di giocare quando videro la loro sorellina ferma in piedi, con gli occhi chiusi, il respiro affannoso e tutti i muscoli tesi in uno sforzo che non riuscivano a vedere. Stava per urlare ma loro furono più veloci, la fecero sedere sul divano e le chiesero cosa avesse avuto. “Allora Phoebe, cos’ hai?”
“Ho avuto una visione, non una premonizione delle solite…”.
“E cosa hai visto ?”.
“Una cosa terrificante : qui, in questo stesso salotto, voi due morivate colpite da un demone col corpo di un bambino di sei anni ed io scampavo per puro miracolo…”. I successivi cinque minuti passarono nel silenzio totale, con Prue e Piper che si guardavano negli occhi senza sapere cosa dire e Phoebe che fissava mestamente il pavimento convinta di avere un esaurimento nervoso. Tuttavia fu proprio lei che si riprese per prima ed esclamò : “Su, su, cosa sono quelle facce funeree ? Io sto bene, credo, e voi non dovete preoccuparvi per me”
“E’ quel ‘credo’ che ci preoccupa…” risposero loro due.
“Ma no, ma no, è che ultimamente sono un po’ stressata”.
“E da cosa ? Troppi ragazzi che ti ronzano attorno ? No Phoebe, la questione è seria”. Stettero a discutere ancora un po’ e alla fine la spuntò la linea “calma” della più piccola che riuscì a tranquillizzare momentaneamente le sorelle.

Nel frattempo, nell’Empireo, Loro chiamarono Leo a rapporto. Presentatosi puntualmente, l’angelo chiese il motivo della convocazione.
“Ti abbiamo fatto venire” cominciò Yer “perchè tu vada a dire alle sorelle Halliwell cosa sta realmente succedendo”.
“Ma signore…questo non va contro le regole ?”.
“In teoria sì” rispose Jaq “ma siccome siamo noi a fare le regole ti posso dire con sicurezza che non infrangi nessun ordinamento”.
“Bene signore, allora vado”.
“Un ultima cosa” disse Troh “non devi dire niente a Phoebe sul suo incubo e sulla visione… ne morirebbe”
“Certo signore, si fidi di me” e sparì.

La scena si sposta su un grande palazzo dove vediamo una persona, seduta sul suo divanone in pelle rivolto verso l’esterno chiamare la sua segretaria : “Allora Sabrina, come va il piano ?”.
“Bene signore, due delle tre Halliwell hanno ubbidito agli ordini”.
“E la terza ?”.
“Non lo so signore, so solo che non ha mai partecipato. Forse è riuscita fortunosamente a non…”.
“Taci ! Vuoi che tutto il mondo scopra come sono in grado di controllare le Halliwell ?”.
“Mi scusi signore, ha perfettamente ragione”.
“Le scuse non bastano…” e così dicendo schioccò le dita ; Sabrina improvvisamente si mise a correre verso le vetrate e poi le sfondò precipitando per circa 200 metri e andando a sfracellarsi sulla strada.
“Questa è la punizione che attende chi sbaglia…” disse l’uomo.

Leo apparve a casa delle tre sorelle proprio in un momento in cui nessuna delle tre era lì, così si sedette tranquillo in salotto ad aspettarle, tuttavia un’altra emergenza lo costrinse ad andarsene : le tre Halliwell rincasarono piuttosto tardi e si accorsero che era passato di lì perchè aveva lasciato un biglietto.

“Salve ragazze, sono Leo, devo lasciarvi un importantissimo messaggio: non dovete per nessun motivo, e ripeto per nessuno, guardare di nuovo il Frank Thompson Show. Giuratemi che non lo farete”. Piper, dopo averlo letto ad alta voce, lo prese in mano, lo accartocciò e lo gettò nella spazzatura dicendo : “Ma Leo è per caso impazzito ? perchè non dovremmo vedere quello stupido programma ? Effettivamente non ha tutti i torti, ma da qui ad avvertirci con un messaggio così allarmista ce ne passa” ed accese la TV per `gustarsi` il programma tanto odiato dall’angelo per chissà quale motivo. Phoebe e Prue non si unirono a lei perchè avevano da fare altre cose ed anzi la maggiore uscì nuovamente, mentre l’altra andò in camera sua. “Mi lasciano da sola. Ho proprio delle sorelle comprensive…” pensò Piper. Stava guardando lo show mentre sgranocchiava delle patatine ; ad un certo punto sentì irresistibile l’impulso di uscire per andare…non sapeva bene dove, ma sentiva che doveva farlo. Venne però fermata da Leo, apparso giusto in tempo : la prese per il braccio ma lei non accennava a fermarsi…allora ricorse alle maniere forti, si procurò un randello di fortuna e diede una botta in testa a Piper. Lei svenne subito e tutto il chiasso provocato fece muovere Phoebe, che arrabbiatissima scese al piano terra : quando vide la sorella stesa a terra e l’angelo con in mano quell’arma impropria fece per prenderlo a pugni (è un vizio…) ma lui, gettando l’arnese, la implorò : “Fermati, ti prego, e dammi 30 secondi per spiegarti”.
“D’accordo, ma vedi di sbrigarti che adesso sono solo 28”.
“Dunque, è meglio che ti siedi perchè quello che sto per dirti non ti piacerà per niente, anzi…”. Phoebe si sedette ed attese la notizia tanto terribile che Leo doveva darle : era incinta ? Aveva perso tutti i suoi soldi alla lotteria ? Era stata espulsa dall’università per uso e spaccio di stupefacenti ? Peggio, molto peggio… Leo prese un respiro profondissimo mentre la giovane strega, incuriositasi molto, pendeva dalle sue labbra. Dopo che ebbe sentito ciò che le era stato detto si imbambolò ed il mondo intorno a lei smise di girare. L’angelo la prese e cominciò a scuoterla e a dirle, con un tono sempre più forte : “Hai sentito quello che ti ho detto? Hai sentito o no? Hai sentito?”.
Lei si ridestò come da un orribile incubo, come quello che aveva avuto l’altra sera, e ripetè meccanicamente : “Sì che ho sentito… l’omicidio di quel Danielson… l’ho ucciso io !”.
“Mi dispiace” fu tutto quello che Leo riuscì a dire.
L’atmosfera si fece pesantissima e quando Piper rinvenne e li vide mogi mogi disse : “Cos’è successo, avete combinato qualcosa ?”. Leo fece segno alla bella addormentata di avvicinarsi e rivelò anche a lei la terribile notizia. Quando incrociò lo sguardo di Phoebe ne ebbe paura pensando a cosa era stata capace di fare…ma Leo intervenne in suo favore dicendo : “Ehi, non è stata colpa sua. Era stata influenzata dai messaggi subliminali”.
“Da che?” disse la diretta interessata, dimostrando una discreta ignoranza nel campo dell’ipnosi.
“I messaggi subliminali sono fotogrammi inseriti di solito durante la pubblicità ; sono talmente veloci che non riusciamo a vederli, ma la nostra mente li assorbe a livello inconscio ed obbedisce a ciò che è scritto. Ad esempio, se il messaggio dice `Vai a suicidarti` e nessuno ti ferma, tu cerchi il modo più veloce per ucciderti senza renderti minimamente conto di ciò che stai facendo. Ma sono ormai decenni che sono stati vietati per legge”.
“Oh mamma…e chi mi ha fatto una cosa del genere ?”.
“E’ uno stregone di nome Rigel, che si nasconde sotto le mentite spoglie di Frank Thompson…infatti le onde subliminali vi arrivavano quando guardavate il suo show”.
“Ed ecco perchè il senatore è morto con lo stomaco spappolato…è stata Prue col suo potere !”.
“Esatto” rispose Leo “ma tu, che non hai un potere in grado di ferire, hai dovuto usare un coltello…”.
“E l’ho colpito 50 volte???? Ma sono un mostro !” e cominciò a singhiozzare e a piangere. Piper e Leo le si avvicinarono e cercarono di consolarla ma lei, sconvolta dal suo stesso gesto, si divincolò e corse in camera sua. Prue, che rientrava in quel momento, fu aggiornata prontamente e anche lei rimase di sasso quando seppe ciò che aveva fatto ma riuscì, con un grandissimo sforzo, a mantenere il controllo della situazione.
“E così questo Rigel ci ha usate per commettere quegli omicidi…ma perchè ?”.
“Non lo so” rispose Leo “questo non mi è stato detto”.
“Beh, direi che è tempo di fargliela pagare salata per quello che ha fatto a nostra sorella, giusto Piper ?”.
“Giusto Prue. Grazie Leo per averci avvisato”.
“Di niente ragazze. Arrivederci” e sparì.

“Dunque, cosa consigli di fare ora ?” chiese Piper, sicura che la vena di comando di Prue sarebbe venuta fuori alla grande.
“Prima di tutto dobbiamo rassicurare Phoebe sul fatto che non è colpevole di quell’orrendo omicidio…dopo di che possiamo concentrarci sul modo di battere questo stregone”.
“Bene !”.
Entrambe salirono al piano di sopra e si diressero verso la camera della piccola Halliwell, bussarono delicatamente ed entrarono. Phoebe era rannicchiata sul suo letto e le lacrime che aveva pianto in quantità industriale le avevano bagnato tutti i jeans. Era inorridita dal modo violento con cui avevo messo fine alla vita di quel uomo che neanche conosceva ma soprattutto aveva paura di una cosa : è possibile che quella che ha agito sotto ipnosi sia stata la sua vera personalità ? Se così fosse…brrrrr, non voleva neanche pensarci. Mentre era attanagliata da quest’atroce dubbio si accorse che non era più da sola e fece cenno alle altre di andarsene, voleva stare a riflettere, ma loro invece di togliere il disturbo si avvicinarono e cominciarono a parlarle.
“Phoebe…”.
“No, non dite niente ! Io mi sono macchiata di un orribile omicidio e io ne pagherò le conseguenze. Vado a costituirmi e a farmi i miei meritati 40-50 anni di galera” e fece per uscire dalla stanza, ma vide che la porta era sbarrata dalle sorelle.
“Phoebe, tu non sei in te in questo momento. Sai bene quanto noi che non ti meriti la prigione perchè quando hai fatto quello che hai fatto eri controllata”.
“E’ vero, ma il fatto resta : io ho ucciso un uomo con 50 coltellate. Vi rendete conto ????”.
Le altre due chinarono la testa di fronte alla gravità dell’affermazione ma si ripresero immediatamente e Prue disse : “Capiamo bene il tuo dramma, io soprattutto, ma questo non è il momento per intristirsi, bensì è il momento del contrattacco per vendicarci dello stregone che ci ha usato come delle marionette per i suoi obiettivi !”.
“Prue ha ragione. Dobbiamo organizzarci ed attaccarlo prima che si renda conto che abbiamo scoperto il suo piano”. Videro che Phoebe annuiva con la testa, ma notarono anche che non era assolutamente nelle condizioni psico-fisiche adatte per affrontare una battaglia potenzialmente mortale. Decisero quindi che sarebbero andate solo loro due e pertanto si diressero in soffitta per consultare il Libro. Mentre si avvicinavano sentirono dei passi alle loro spalle, Prue bisbigliò nell’orecchio di Piper : “Solito piano, tu lo blocchi ed io lo scaravento via” ma quando la sorella si girò per usare il suo potere si fermò perchè vide che era la sua sorellina. “Ragazze, è questo il modo di accogliermi ?”.
“Ma cosa ci fai qui ?”.
“Diciamo che ho riflettuto quei 10 secondi necessari a farmi capire che, come al solito, avevate ragione…”
“Vieni qui” e corsero ad abbracciarsi: il loro legame era veramente splendido e niente e nessuno sarebbe mai riuscito a spezzarlo. Ma…Phoebe ebbe un’altra visione : vide due zombi verdi, rassomiglianti alle sue sorelle, che le si avvicinavano e uno strano personaggio, forse uno stregone, dalla lunga barba nera che diceva qualcosa in un linguaggio incomprensibile. Come l’altra volta non controllava il suo corpo e piangeva, piangeva (che quei due esseri schifosi fossero davvero Prue e Piper ?) mentre stava per pronunciare una formula sconosciuta…l’urlo che lanciò fu talmente acuto che Piper e Prue persero l’udito per qualche secondo. Una volta ripresesi e riacquistato il senso smarrito, ovviamente le chiesero spiegazioni e rimasero non poco turbate dalla descrizione che ricevettero. Ma non era proprio il momento adatto per perdersi in analisi psicanalitiche, dovevano per l’ennesima volta fronteggiare il Male e sconfiggerlo. Phoebe, dopo aver recuperato la calma perduta, cominciò a cercare sul Libro un incantesimo adatto ad affrontare questo stregone ma…non trovò niente di niente, un appunto, un paio di righe d’informazione, niente.
Quando alzò la testa e si rivolse alle sorelle, il suo sguardo preoccupato fece subito capire che la ricerca non era andata a buon fine. “Ehm, non per essere pessimista…ma siamo nei guai”.
“Se non c’è niente sul Libro vuol dire che nessun membro della nostra famiglia ha mai affrontato Rigel” esclamò ansiosa Piper.
“Già…odio dover inaugurare una nuova tradizione in fatto di demoni”. Entrambe si voltarono verso Prue che senza perdere tempo disse : “Formula o non formula dobbiamo fermarlo !”
“Giusto” risposero risolute.

Saltarono velocemente in macchina e si diressero verso gli studi della WCW, il canale TV da dove veniva trasmesso il Frank Thompson Show.
Una volta giunte di fronte all’imponente grattacielo vetrato, cercarono di immaginarsi cosa avrebbero potuto trovare lì dentro : quasi sicuramente Rigel non si sarebbe fatto cogliere impreparato dalla loro visita e avrebbe predisposto un buon sistema di difesa…ma quando superarono la porta girevole e furono dentro si meravigliarono non poco : la hall, molto simile a quella di un albergo cinque stelle per magnificenza e sfarzo, appariva normalissima e la segretaria con cui parlarono si rivelò gentile e premurosa. Venne detto loro che l’ufficio del sig. Thompson era al 35° piano, così presero l’ascensore. Una volta fuori dalla porta, notando che nella saletta d’aspetto non vi era anima viva, si fecero coraggio a vicenda ed entrarono con impeto : videro un signore di mezz’età piuttosto atletico seduto su una grande poltrona in pelle che disse : “Salve care sig.ne Halliwell, non mi aspettavo che sareste arrivate così presto”.
“Ci stava aspettando ?” dissero molto sorprese.
“Certo. Si vede che quel vostro angelo vi ha avvertito tempestivamente”.
“Sa anche di Leo ?”…erano sempre più tese di fronte a quell’avversario che sembrava leggere nelle loro menti. “Mostrati per come sei realmente” disse spavalda Prue.
“Oh no no no, allora non vi è stato detto tutto su di me. Questo è il mio vero aspetto”.
“Che cosa ? Ma tu non sei uno stregone ?”.
“Sì, ma non necessariamente tutte le creature dell’oscurità devono essere ripugnanti” e si alzò “Vedete, io ho acquisito questi poteri qualche tempo fa e, essendo ancora molto legato alle cose materiali tipiche degli uomini, ho deciso di sfruttarli per dominare la città”.
“Ma allora…gli omicidi…”.
“Erano tutti avversari che non avevano accettato le mie generose offerte di acquisto dei loro terreni e delle loro proprietà”.
“Ma che poteri hai esattamente ?”.
“Uhm…non dovrei dirvelo…ma sì, posso fare uno strappo alla regola, tanto voi morirete qui. Io sono in grado di sottomettere le volontà altrui alla mia, ma non come fanno quei ciarlatani alla TV. Qui si parla di vera ipnosi, tanto potente da permettere al soggetto di superare le eventuali barriere poste dalla propria etica e dalla propria morale. E’ la fine che ho fatto fare all’intero personale del palazzo dove ora ci troviamo.”
“Ma allora non sono una bestia sanguinaria !” pensò Phoebe risollevata.
“Bene signore, dopo i convenevoli…” e sparì. Le tre streghe si guardarono intorno per vedere dove fosse ma lui spuntò alle spalle di Prue, le mise una mano sopra la testa e cominciò a recitare una specie di salmo : “Ora la tua mente è vuota e mi appartiene”. Le altre due non seppero fare altro che allontanarsi per paura che facesse anche a loro questo scherzo. Rigel, convinto di avere la situazione in pugno, prima disse : “Sapete che se io schioccassi le dita vostra sorella si suiciderebbe ? Non lo farò prima di aver eliminato anche voi” e poi ordinò al suo nuovo giocattolo : “Avanti, colpisci le intruse” ; nonostante i tentativi di Piper e Phoebe di farla fermare, lei obbedì e le sbatté entrambe contro il muro. “Finiscile” fu il perentorio comando dello stregone. Ma a questo punto Phoebe ebbe una grande idea : urlò a Piper : “Usa il tuo potere”.
“Ma su Prue…”.
“Usalo e basta, fidati di me !”.
Piper alzò le mani e Rigel si bloccò, ma Prue no, tuttavia, senza qualcuno che le dicesse cosa fare era inoffensiva. Phoebe le si avvicinò e le disse : “Ora sono io la tua padrona e ti ordino di far saltare dalla finestra questo losco figuro”. Prue fece ciò che le era stato detto e spinse lo stregone verso le vetrate che, per la seconda volta in meno di due giorni, cedettero e portarono via la vita a qualcuno…La maggiore delle tre sorelle si risvegliò dall’incantesimo e si guardò intorno inebetita, come se si fosse appena alzata dopo anni di sonno : “Ma che cavolo è successo ?”.
“Sai che per 10 secondi sei stata la mia servetta ?” disse con fare divertito Phoebe.
“Starai scherzando ?” rispose, mentre tutte e tre stavano lasciando l’edificio…


Scritto da Kaos


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