Streghe Italia Fan Fiction

L'ERA DEI CHIARIMENTI


Riassunto: Le tre sorelle, dopo brutte esperienze con gli uomini, grazie ad un incantesimo finiscono nell'antica Troia.

Data di composizione: 1/6/2005

Periodo di svolgimento: metà 6^ stagione (dopo che phoebe e paige hanno rotto i rispettivi fidanzamenti).

Adatto a tutti

DISCLAIMER: Si ricorda che tutti i diritti del racconto sono di proprietà del sito “Streghe Italia”, e che tutti i personaggi di “Streghe/Charmed” utilizzati sono di proprietà Warner Bros Television / Spelling Entertainment, e sono utilizzati senza il permesso degli autori e non a fini di lucro.


Era pomeriggio inoltrato ed il sole si scagliava sul cielo sereno blandendo il panorama di San Francisco; Phoebe stava scaricando dalla sua auto gli ultimi scatoloni aiutata da Leo.
Phoebe, affannata:" Quanta roba! Non credevo di essermi portata tutte queste cose a Hong Kong"
Leo:" Già, ma ormai abbiamo quasi finito"
L'auto di Paige fece il suo ingresso nel vialetto; la ragazza scese salutò Leo e, vedendolo indaffarato con l'auto della sorella, chiese aiuto anche per le sue poche cose.
Leo:" Certo Paige ora finisco con Phoebe, lascia i pacchi nella macchina"
Paige entrò in casa e vide sua sorella Phoebe intenta a riporre alcuni oggetti.
Phoebe:" Ciao sorellina"
Paige:" Salve...Anche tu indaffarata a disfare i bagagli?"
Phoebe:" Già..."
La loro conversazione fu interrotta dall'arrivo di Piper:" Salve a tutte a due! Avete bisogno d'aiuto?"
Paige:" No, Leo si sta occupando di scaricare le nostre auto"
Phoebe:" E Chris?"
Piper:" Francamente non lo so, oggi non l' ho ancora visto" Poi, con tono quasi impaurito nel porre la domanda:"... Tutto a posto? Voglio dire come state?"
Phoebe, con tono rassegnato:" Sapevo benissimo come sarebbero andate a finire le cose con Jason; lasciavo oggetti a casa sua per fargli ricordare il suo amore per me ma tra noi è finita; lui non riesce a comprendere malgrado tutti i miei sforzi"
Piper:" Mi dispiace Phoebe...."
Phoebe, con tono rassicurante:" Nessun problema; sto bene"
Piper, con voce preoccupata:" Si certo....E tu Paige?"
Paige:" Bhe al contrario di Phoebe sono stata io a lasciare Richard e sono contenta di essere tornata a casa"
La voce di Phoebe però, contrariamente alle precedenti parole, faceva trasparire un sottile ma profondo velo di tristezza:" Già.... i vostri problemi erano ben diversi dai nostri"
Piper era ovviamente felice di riavere le sue sorelle a casa; quel periodo di solitudine le aveva fatto capire che abitare tutta sola non faceva per lei. Sapeva che, prima o poi, le loro vite avrebbero preso strade diverse solo che non era ancora giunto il momento...lei non si sentiva ancora pronta a vivere senza le sue sorelle. Il riaverle in quel modo, però, non le faceva affatto piacere; le loro storie erano finite nel peggiore dei modi, soprattutto quella di Phoebe. Anche la sua vita sentimentale, ultimamente, non aveva più nulla a che vedere con quell'idilliaco passato....il suo angelo non le apparteneva più. Non era certo quello il momento di pensare a se stessa; quindi riportò la sua attenzione su Phoebe.
Piper:" Non è vero! Tu non potevi praticare la magia perché Jason non era a conoscenza del tuo segreto e Paige non poteva farlo perché nuoce a Richard!"
Paige:" Ed io non voglio un uomo che mi tarpi le ali! Credevo che aver trovato qualcuno che avesse esercitato la magia potesse servire a fargli capire il mio lato di strega invece...."
Piper, cercando di riportare la conversazioni su toni più blandi:" Invece ora siete a casa vostra e potrete fare ciò che vorrete; ed io non sarò più sola!"
Paige:" Evviva!"
Il tentativo di Piper era apparentemente riuscito; ma tutto, in quell'attimo di silenzio, rilevava che l'esclamazione di Paige era stata solo un modo per esserle solidale nell'intento di trovare, in quella situazione, qualcosa di cui potersi rallegrare.
A rompere quella quiete, che conteneva solo molte più parole di quelle che si potessero dire, ci pensò Chris materializzandosi tra le scintillanti luci e chiedendo dove si trovasse Leo noncurante di Phoebe e Paige.
Paige, per sottolineare la sua presenza:" Ehi.....Ciao"
Chris:" Scusatemi...salve ragazze e ben tornate a casa"
Phoebe:" Grazie Chris"
Chris:" Avete bisogno d'aiuto?"
Leo, rientrando stracolmo di pacchi:" Avete un briciolo di compassione per caso?"
Piper, sorrise per la scena e rispose a Chris:" No; noi no, ma lui forse si"
Leo:" Con questo ho finalmente finito; ecco le vostre chiavi"
Chris, riponendo i pacchi che aveva preso a Leo:" Bene allora, se non siamo più utili qui, io avrei un'urgente bisogno di parlarti"
Piper, bisbigliò a Leo:" Credo che noi dovremo stare un po' sole tra sorelle; potresti portare anche Wyatt con te?"
Leo:" Non c'è problema!"
Leo e Chris sparirono insieme.

Chris, percependo che Leo si era diretto nella stanza di Wyatt, lo raggiunse.
Chris:" Mi sembrava d’averti detto che volevo parlare con te!"
Leo:" Si ho sentito; ma Piper mi ha chiesto di tenere il bambino e poi credo di sapere cosa vuoi"
Chris:" No ma perché ti spiego...."
Leo, lo interruppe:" Vuoi ancora convincermi a far ragionare Piper giusto?"
Chris:" Leo voi due siete fatti per stare insieme!"
Leo:" Se davvero è così allora torneremo ad essere una coppia; ora devo portare via Wyatt, hai altro di cui mi vuoi parlare?"
Chris non aggiunse una sola parola e Leo sparì con il bambino.
Devo fare qualcosa!

Paige, nonostante la sorella avesse bisbigliato, aveva sentito la conversazione tra Piper e Leo:" Perché hai fatto portare via Wyatt?"
Piper:" Abbiamo bisogno di stare un po' insieme è molto che non parliamo un po'...e vista la situazione credevo...."
Phoebe:" Non ho molta voglia di parlare; me ne vado in camera mia"
Paige:" Mi dispiace Piper ma nemmeno io!"
Piper:" Non credo che stare sole e in silenzio faccia al caso vostro; ma rispetto ugualmente la decisione"

Chris andò in soffitta e trafficò con il Libro Delle Ombre per molto tempo
Possibile che non riesca a trovare nulla che faccia al caso mio? Vorrà dire che proverò a scrivere un incantesimo

Piper stette in cucina per più di un'ora finché non decise di salire dalle sue sorelle; si diresse nella stanza di Paige.
Piper, bussando:" E' permesso?"
Paige:" Vieni; scusa se prima sono stata un po' acida, non volevo offenderti ma vedi io...."
Piper comprese perfettamente ciò che sua sorella stava passando e cosa intendeva dirle:" Non ti preoccupare....guarda ho fatto i biscotti"
Paige, abbracciandola:" Mia sorella è un tesoro io la scanso e lei mi fa i biscotti....Phoebe...Phoebe!!!!"
Phoebe entrò nella stanza con aria perplessa:" Ehi?! Che hai da urlare tanto? Waw i biscotti!"
Paige:" Già la nostra Piper ha deciso di prenderci per la gola"
Piper:" Sto solo cercando di dimostrarvi la mia felicità nel riavervi di nuovo a casa"
Paige:" E di potersi permettere di uscire più spesso perché ora ha a chi lasciare Wyatt"
Le tre ragazze risero accantonando, per un bugiardo istante, i loro problemi. Le risate, però, terminarono presto; era giunto il momento di sfogarsi un po'.
Paige:" Ho chiesto a Richiard di non chiamarmi; sarebbe più difficile se continuassi a sentirlo"
Piper:" Saggia decisione Paige"
Phobe:" Oh....Per quanto mi riguarda non è stato necessario dirlo a Jason; credo che ogni volta che senta il mio nome gli vengano i capelli dritti!"
Paige:" E' bello che tu riesca a scherzare in questo modo sai?"
Phoebe:" Cos'altro potrei fare Paige? Ho cercato di spiegargli con ogni mezzo ma è stato tutto inutile; aveva già deciso di dirmi addio"


Leo apparve in soffitta:" Che cosa stai combinando?"
Chris:" Tu cosa ci fai qui? Non dovevi portare Wyatt a fare un giro?"
Leo:" Non cambiare discorso e rispondi alla mia domanda"
Chris:" Sempre con questo tono acido! Piper fa spesso pozioni per tenere le mani occupate; ho deciso di fare come lei"
Leo:" Oh...davvero? Il Libro a cosa ti serve?"
Chris:" Semplice....prendo spunto!"
Leo:" Io sono tornato perché ho dimenticato il ciuccio di Wyatt"
Chris, andando verso il tavolo:" Eccolo!"
Leo:" Si, d'accordo ma non combinare guai"
Così dicendo Leo lasciò la stanza e Chris riprese il suo lavoro
Nessun guaio, sto solo cercando di salvarci.


Paige:" Piper sei una cuoca straordinaria! I tuoi biscotti sono squisiti"
Phoebe:" Già e hanno proprietà terapeutiche; pensa mi sento già meglio!"
Paige:" Oh questo credo sia da attribuire alla nostra bella chiacchierata. Piper avevi proprio ragione...! Stare da sole a rimuginare non ci avrebbe giovato!"
Piper:" Ok ora basta con i complimenti!"
Parlarono ancora per un po' poi si sdraiarono e; chi fantasticando su un perdono, chi per stanchezza, chi per noia; si addormentarono.
Trascorsero ore, tutta la casa era avvolta nel silenzio più totale; solo Chris, al piano superiore, armeggiava ancora con bottigliette e fogli sparsi ovunque.
Ora dovrei avere la formula giusta....forza Chris un po' di coraggio; penserai dopo alla reazione di Piper....Non avrai fatto tutto questo lavoro per niente?


Al suo risveglio Piper notò che tutto intorno a lei era diverso e, soprattutto, c'era un uomo che dormiva stretto a lei....nudo.
Piper:" Oh mio Dio.....che sogni faccio!"
Uomo, con voce assonnata:" Buon giorno"
Piper:" Eh eh....Salve"
L'uomo si alzò dal letto, si vestì in un modo che Piper sembrava a dir poco inusuale. Calzava sandali dalla sottile suola ma con chiusura lavorata fin sotto il polpaccio, quasi a comporre una ragnatela che faceva intravedere la candida pelle; un gonnellino e canotta ricoperti con sottili placche di ferro, come un'armatura. Non sembrava però che l'uomo avesse l'espressione di chi si accinge a combattere una battaglia, nonostante l'elsa della spada sporgesse splendente, saldamente attaccata al fianco, dal suo fodero.
Uomo: " Io debbo andare; tu bada al mio piccolo"
Piper:" Certo; come al solito"
Appena l'uomo uscì dalla stanza Piper iniziò a straparlare ad alta voce:" Ok.....è normale sognare.....normale"
Mentre diceva queste parole continuava a percuotere il suo corpo con pizzicotti:" Aia!! Ma perché sento male?! Paige!!! Phoebe......!!!!! Insomma c'è qualcuno?!"

Paige, invece, si ritrovò affacciata ad una finestra; davanti a lei si stagliava uno spettacolo che aveva del paradisiaco.
Una spiaggia di sabbia bianca si univa in un abbraccio con un mare, di un azzurro così intenso che i suoi occhi non avevano mai visto.
Paige:" Waw! Cos'è questo? Il mio subconscio mi sta forse cercando di far capire che mi ci vuole una vacanza?"
Qualcuno parlò alle sue spalle:" Gran bella vista vero?"
Paige, sorpresa:" Ehi....ma tu chi sei?"
Uomo:" Hai voglia di scherzare eh? Vorrei stare qui a giocare con te, ma purtroppo devo andare da mio padre "
Il ragazzo le diede un casto bacio e lasciò la stanza.
Paige:" Non solo un paesaggio splendido ma anche un uomo meraviglioso......e chi si sveglia più!"


Piper si mise una vestaglia trovata su un sofà e iniziò a girare per quella casa.
Diavoli questa casa è enorme! Sembra quasi un castello.
Stufa di ispezionare corridoi che sembravano tutti uguali si addentrò in una stanza; la donna che vi trovò all'interno era di una bellezza fuori del paragonabile; aveva lunghi capelli biondo cenere e un fisico che ricordava una statua.
Donna:" Come si permette di entrare così nelle stanze altrui?!"
Piper:" Le chiedo scusa...non era mia intenzione disturbarla...ora me ne vado"
Prima che Piper avesse il tempo di lasciare la stanza un'ancella fece il suo ingresso con un'anfora colma d'acqua.
Ancella:" Le ho portato dell'acqua fresca padrona"
Donna:" Lasciala dove sempre"
L'ancella lasciò la stanza e, con lei, anche Piper.

La scena che si presentò agli occhi di Phoebe fu ben diversa. Era sola in una tenda gettata a terra, legata, sporca; probabilmente l'avevano anche picchiata; il luogo era buio e freddo.
Phoebe:" Aia! Sono tutta un dolore! Che diavolo mi è successo? Calma Phoebe e se fosse solo un sogno? Ma certo...che sciocca; è ovvio che è un sogno! Dopotutto ero a letto, devo essermi addormentata"
Un uomo entrò nella tenda, aveva abiti da soldato ed un elmo gli copriva il viso; il suo corpo era sporco di sabbia mista a sangue.
Uomo:" Che ti prende donna parli da sola?"
Phoebe:" Chi sei? Cosa diavolo vuoi!?"
Uomo:" Gran bel modo di rivolgerti al tuo salvatore!"
Phoebe:" Salvatore?!! E tu questo lo chiami salvare?! Mi hai gettata a terra, legata e picchiata; visto i dolori che ho per tutto il corpo! Questo non è propriamente il comportamento di un salvatore a mio avviso!"
Uomo:" Io non ti ho torto un solo capello! Volevi forse essere lasciata alla mercé di mille uomini?!"
Phoebe:" Dove mi trovo?"
Uomo:" Nella mia tenda...io ora devo andare"

Chris imbottigliò la sua pozione.
Ora devo solo trovare il modo di fargliela bere...proverò con del caffè sperando che non cambi l'effetto.
Preparò il caffè e lo portò in camera di Piper; bussò molte volte, aprì ma non c'era nessuno.
Forse sarà nella stanza di Phoebe o Paige.

Ancella:" Padrona avete bisogno di qualcosa?"
Meglio non dare troppo nell'occhio...anche se non credo di passare molto inosservata continuando a vagare per una casa in camicia da notte; devo tornare in camera e vestirmi. Questo non è per niente un sogno...devo capire che cosa ci faccio qui e come ci sono arrivata!
Ancella:" Signora...?"
Piper:" No, non ho bisogno di alcunché"
Ritornò nella sua stanza dove trovò dell'acqua fresca alcune pezze, che dovevano fungere da asciugamani, e abiti tutt'altro che usuali.
Dovrei mettermi quella roba?! Ma dove diavolo sono!? Quest'acqua è gelida...non potevano darmela calda? Ok basta protestare Piper.
Un vagito provenne dalla culla che stava ai piedi del letto; Piper accorse subito.
Piper:" Mi ero scordata di te sai...Ciao piccolino non hai l’età di Wyatt; no devi essere molto più piccolo chissà come ti chiami. Bhe per un po' dovrò fingere d’essere la tua mamma...chissà magari lo sono davvero."
Il piccolo la guardava, effettivamente, con lo sguardo che un bambino avrebbe donato solo alla propria madre. I suoi occhi esprimevano pace, amore, gioia e sicurezza; il candido volto fu illuminato da un sorriso quando una mano, stimolata dal solo istinto materno, accarezzò amorevolmente i contorni degli zigomi.
Una donna fece l'ingresso nella stanza:" Perdonate mia signora se mi sono introdotta in questo modo nelle vostre stanze ma credevo foste uscita. Lasciate che mi occupi io del piccolo; se permettete lo porterò alla balia; orami è giunta l'ora di mangiare"
Piper:" Eh...già...si deve esserla...si è svegliato infatti"
La donna prese il bambino e lasciò la stanza.
Debbo esserle sembrata una stupida! Non è questo che importa ...ora finirò di vestirmi e poi penserò cosa posso fare!

Paige uscì dalla sua stanza e vide una donna:" Mi scusi..saprebbe dirmi quando torna...mio marito?"
Giovane donna:" Vostro marito mia signora? Oh intendete il principe!"
Un principe...ma non è mio marito...eppure dormo nel suo letto...che diavolo sono una specie di concubina?
Donna:" Non lo so mia signora; credo però che la riunione si protrarrà a lungo."
Paige:" Di solito quanto durano queste cose?"
Donna:" Mia signora mi perdoni ma non credo che una situazione del genere possa definirsi solita"
Paige:" Quale situazione"
Donna:" Come quale situazione..? L'invasione mia padrona"
Paige, fingendo d'avere capito:" Oh...ma certo l'invasione! Che sciocca!"
Donna:" Avete bisogno d'altro mia signora?"
Paige:" No"
La donna si addentrò nel corridoio e Paige rimase immobile per qualche minuto osservandosi attorno. Era un luogo lussuoso ed austero al tempo stesso; alcuni dipinti pendevano dalle solide e fredde pareti di vivo sasso, la maggioranza raffiguravano guerrieri all'azione o re in pose suntuose.
Paige percorse diversi corridoi senza una meta, si trovò di fronte all'ennesima scala; la scese e s'imbatté in quella che doveva essere la zona cucina dove tutti parvero molto più che sorpresi nel vederla lì.
Decise quindi di andarsene; risalì tutta la scala e, negli ultimi gradini che si affacciavano a quello che doveva essere il corridoio principale, vide una donna ben vestita intenta a scendere.
Paige:" Se accetta un consiglio non scenda questa scala"
Donna:" Perché?"
Paige, indicando un punto indefinito:" Vede, la sotto ci sono le cucine; le persone che lavorano laggiù poco fa mi hanno guardato come se quello fosse l'ultimo posto nel quale avrei dovuto trovarmi"
Donna" Capisco.."
La loro conversazione venne interrotta da un anziano signore che si dirigeva verso la grande porta che sorgeva dirimpetto alla scala.
Uomo:" Mie care cosa ci fate qui?"
L'anziano signore venne a sua volta interrotto da quella che appariva come una guardia:" Mio signore stanno aspettando voi per la riunione"
Uomo:" Sono tutti presenti?"
Guardia:" Si mio signore; ma non possono cominciare senza di voi"
Uomo:" Certo...annunciate il mio arrivo allora"
La guardia fece qualche passo varcando la soglia della stanza, seguito dall'anziano signore.
Guardia, con voce sonante:" Signori per favore fate silenzio"
Uomo:" Che gli Dei ci aiutino e ci liberino presto dall'invasore"
Mentre la guardia chiuse la porta della stanza un coro unanime provenne dal suo interno:" Gloria a Troia!! Lode a Priamo!!"
Paige, attonita:" Priamo?! E chi diavolo è Priamo?"

Chris cercò dappertutto ma non trovò nessuno; controllò persino il vialetto ma le tre auto erano al loro posto e le giacche, con le relative borse, erano nello stanzino.
Non sono uscite, non sono in casa; con il mio potere non riesco a percepire la loro presenza ma forse....
Prese il pendolo, con relativa cartina, ed iniziò la ricerca che, dopo molto tempo, non portò agli esiti sperati.
Non serve a niente! Ok credo sia venuto il momento di farsi dare un consiglio.
Chris:" Leooooo!! Leo!"
Leo comparve nella stanza:" Che c'è? Perché urli? Non sono mica sordo sai"
Chris:" Non te la prendere con me, sappi che io non ho nulla a che vedere con tutto questo, davvero!"
Leo:" Tutto questo cosa?"
Chris, titubante:" Le ragazze..."
Leo:" Cos'è successo?"
Chris, con tono timoroso:" Non lo so! Non riesco a trovarle, e non sono uscite"
Leo:" Non riesco a sentirle"
Chris:" Già..ho tentato anch'io e persino con il cristallo ma niente...non le trovo"
Leo:" Coooosaaaa!!!!"
Chris bofonchiò:" Ecco; lo sapevo che se la sarebbe presa con me"
Malgrado avesse parlato a voce molto bassa Leo era riuscito a sentire le sue parole:" Perché continui a dire che non hai nulla a che fare con questa storia? Così mi fai pensare che hai la coda di paglia"
Chris questa volta s'arrabbiò:" Cosa diamine stai blaterando? Davvero credi che le abbia fatte sparire?! No Leo...ti ho chiamato per chiedere il tuo aiuto al fine di ritrovarle, non per alleggerirmi la coscienza...a quanto pare ho commesso l'ennesimo errore!"
Leo:" Scusa ma sono preoccupato...vado a chiedere consiglio agli altri Anziani, forse loro sapranno come aiutarci"
Detto questo Leo sparì.

Come faccio a capire cosa mi succede se sto qui legata come un salame!?
Phoebe tentò di rotolarsi fino all'uscita della tenda ma una guardia, tutt'altro che gentile, le diede un calcio spingendola nuovamente all'interno.
Guardia:" Sta dentro sgualdrina! Se non fosse per ordine del mio padrone saprei io cosa fare con te!"
Phoebe:" Cafone!!"
Devo rinunciare ad uscire da qui...ma cosa posso fare dannazione..? Un momento...
Phoebe, trascinatasi un'altra volta all'uscita:" Ehi tu...aspetta non mi dare un'altro calcio..quando torna il tuo padrone?"
Guardia:" Ne hai del coraggio....o sei anche sorda oltre che stupida!?"
Le assestò un pugno nello stomaco seguito da un calcio che la spinse nuovamente all'interno; l'uomo, che si definiva il suo salvatore, spuntò alle spalle della guardia e lo ripagò con la stessa moneta:" Ti avevo ordinato di non farle del male"
La guardia, gettata a terra con voce rantolante:" M...Ma...mio signo..re stava cercando di fug..gire!"
Uomo:" Non dovevi prenderla a calci!!"
Detto questo chiuse la tenda lasciando la guardia, ancora dolorante, fuori:" Mi dispiace che ti abbia trattato a quel modo; avevo dato precise disposizioni sul comportamento che avrebbe dovuto tenere"
Phoebe:" Capisco; non era comunque necessario ripagare la violenza con altra violenza"
Uomo:" A volte è utile; Quale è il tuo nome?"
Phoebe:" Non lo ricordo ora..."
Uomo:" Non ricordi il tuo nome? Forse ti hanno picchiata troppo forte ragazza"
Phoebe, timorosa:" Tu...come ti chiami?"
Uomo:" Davvero non sai chi sono?"
Phoebe:" No"
L'uomo si tolse finalmente l'elmo e Phoebe poté vedere il suo volto:" Oh mio Dio!!"
Uomo:" Che succede donna? Il mio aspetto ti spaventa? Mi chiamo Achille, figlio di Peléo"
Achille andò verso di lei, sciolse i suoi polsi dalla corda e, prendendola tra le braccia, la sedette sul letto:" Qui starai molto meglio"
Phoebe, con tono a dir poco stupito:" Achille!!!"
Achille:" Esatto! Mi dispiace ma ora devo assentarmi nuovamente per molto tempo; tu riposa, non temere né io né nessun altro ti farà del male"
Il guerriero lasciò la tenda; la ragazza era attonita le sembrava di vivere in un sogno...un brutto incubo...ma quella era, seppur assurda, la realtà.
Achille!! Che diavolo ci faccio all'epoca di Achille...?Quello non è Achille...

Paige si era accorta che la sua esclamazione aveva lasciato a dir poco sbalordita la donna che stava accanto a lei.
Ma perché non imparo a pensare a bassa voce!
Paige, cercò di ripagare al suo errore:" Mi scusi...ma...ero sorpresa di vederlo qui...Priamo intendo"
Ottima lavoro Paige! Gran bella scusa!
Donna:" Troia!"
Paige, perplessa:" Ora...sarò stata sorpresa nel vedere Priamo qui...ma darmi della sgualdrina.."
Donna:" Troia!!"
Ancora!! Oddio forse ha ragione; mi sveglio nella stanza di uno che non è mio marito..Ma questa esagera!
Donna:" Troia!!!"
Paige, molto alterata:" Senti ora basta!! Come ti permetti di chiamarmi così!!"
Donna:" TROIA!!!"
Paige:" Mi hai sentito bambina...? E' ora di darci un taglio non credi?!"
Paige guardò con attenzione e vide che la donna aveva uno sguardo assente:" Oh...ora ho capito non ce l' hai con me! Ti riferisci al nome di questa città! Buon per te carina stavi correndo il rischio di arrivare nella cucina senza neppure scendere uno scalino! Un momento...ma tu chi sei?"
La donna non rispondeva continuava solo a ripetere quel nome; Paige la prese per le spalle e la scosse:" Ehi...come ti chiami?"
Donna, farfugliando:" Piper...no cioè.."
Paige:" Cosa!!
Piper, cercando di porre rimedio in qualche modo:" No...volevo dire.."
Paige:" Non posso crederci...Piper sei proprio tu!?"
Piper:" Scusa ma tu chi saresti?"
Paige:" Oh ma certo!! Sono Paige!"
Piper, abbracciandola:" Oh che bello rivederti...anzi...che bello sapere che sei tu!"
Paige:" Prima stavo per tirarti un pugno sai?"
Piper:" Perché mai?"
Paige:" Continuavi a ripetere il nome di questa benedetta città; ma io credevo fosse un aggettivo rivolto a me"
Piper:" Incredibile! Anche tu qui..."
Paige:" Piper chi diavolo è Priamo?"
Piper, sorpresa:" Vuoi dire che non hai mai sentito parlare di Troia? Paige ma che diavolo facevi a scuola...dormivi?"
Paige, risentita:" Certo...so del cavallo! E di tutti quelli chiusi dentro!"
Piper:" E poi?"
Paige:" Null'altro"
Piper:" Ehm...è un po' poco...allora.."
Paige la interruppe:" E' meglio andare a parlare altrove, qualcuno potrebbe sentirci"
Piper:" Certo hai ragione, andiamo nella mia stanza là saremo tranquille"
Paige:" Sai guardandoti bene vedo che c'è molto di te in questa donna!"
Piper:" Davvero?! Bhe non offenderti ma tu sei molto più affascinante in queste vesti!"
Paige:" Eh già... Piper cosa c'entriamo noi con Troia? Chi siamo? E sopratutto....chi diavolo è questo Priamo?"
Piper:" Non lo so, non lo so, l'ultimo re che governerà su questa città"
Paige:" Oh...e perché poi sono passati alla repubblica?"
Piper, inorridita:" Paige!! In quest'epoca non sanno neppure cosa sia la repubblica!"
Paige:" Guarda che sei stata tu a dire che Priamo è l'ultimo re di Troia non io!"
Piper:" Tu hai bisogno di una bella enciclopedia storica sorellina! Sarà l'ultimo re perché poi, i tizi dentro il cavallo che tu conosci, bruceranno questa città e la raderanno al suolo!"
Paige:" Ok...confortante...andiamo nella tua stanza sento che ho bisogno di saperne di più e così capiremo cosa abbiamo a che fare con tutto ciò. Un momento..ora che ci penso...sei tu quella che stamani è entrata nella mia stanza"
Piper:" Già; complimenti, bella interpretazione, mi sono sentita un verme!"
Paige:" Sai non volevo che t'accorgessi che non ero la padrona e allora ha calcato un po' la mano!"

Leo:" Ho convocato gli altri Anziani...avanti Chris dimmi cosa diavolo è successo!"
Chris:" Ancora!! Ti ho detto che non lo so! Erano qui e ora non ci sono più. Tenderei ad escludere demoni o stregoni; avrei sentito qualcosa, dopotutto ero qui anch'io"
Leo:" Cos' hai in mano"
Ecco fatto ora chissà a quale deduzione arriva questo! Meglio dire la verità.
Prima che Chris potesse proferir parola Leo si avvicinò e gli strappò la bottiglietta con il foglio dell'incantesimo:" Cos'è questa roba?"
Chris, con tono rassegnato:" Ok...L' ho scritto io e avrebbe dovuto servire per far ricordare a Piper certe cose; credimi...non ha nulla a che vedere con la sua scomparsa!"
Leo, dando una veloce letta al foglio:" In effetti non sembra davvero in grado di far sparire nessuno"
Chris:" Certo! E poi non vedi...è ancora piena!"
Leo:" D'accordo Chris calma, ti credo. Che cosa volevi far ricordare a Piper?"
Chris:" Ehm...Ok...volevo rammentasse ciò che prova per te"
Leo:" Davvero ti ringrazio per il pensiero ma non capisco perché ti prodighi così ardentemente per una causa che riguarda solo noi due"
Chris:" Bhe...è ovvio voglio che siate felici"
Leo, dubbioso:" No caro Chris non me la racconti giusta; un momento la nostra separazione non influirà per caso con il futuro comportamento di Wyatt?"
Chris:" No"
Leo:" Allora perché crei addirittura pozioni per farci tornare insieme...Le sue sorelle non fanno niente per non interferire in quelle che sono le scelte di Piper e tu...Cosa nascondi Chris? Che cosa accade nel tuo futuro?"
Chris:" Te l' ho detto Wyatt non ha nulla a che vedere con questo, non temere"
Leo:" Non ti ho chiesto questo infatti"
Chris, con tono molto triste:" Se te lo dicessi avrei paura che i tuoi gesti sarebbero condizionati dalle mie parole...non voglio questo. Ho creato questa pozione per far ricordare a Piper determinate cose; non per condizionare i suoi gesti. Se deve accadere dovrà essere perché...insomma non volevo condizionare il destino...volevo dargli solo una mano!"
Leo:" In ogni caso gli Anziani hanno detto che sono al sicuro"
Chris s'arrabbio:" Cosa aspettavi a dirmelo!! Dove sono?"
Leo:" Non lo so...devono imparare tante cose...questo mi hanno detto"
Chris:" Cosa dobbiamo fare?"
Leo:" Niente; non è la prima volta che succede...voglio dire non è la prima volta che hanno bisogno di imparare qualcosa. Possiamo solo aspettare."

Phoebe, risvegliandosi, vide Achille intento a pulire la sua spada.
Achille:" Hai riposato parecchio"
Phoebe, ancora assonnata:" Ciao"
Achille:" E' strano sai?"
Phoebe:" Cosa?"
Achille:" Dici di non conoscermi e ti rivolgi a me come una donna può rivolgersi solo al marito"
Phoebe:" Non capisco..."
Achille:" Di solito non si dovrebbe dare del tu ad un uomo"
Che sciocca come ho potuto non pensarci!
Achille:" Dovresti sapere le buone maniere sei una sacerdotessa dopotutto."
Sacerdotessa!! Ve bhe meglio che cambi il mio modo a quest'epoca ponevano..anzi pongono molta attenzione a queste cose.
Phoebe:" Le...anzi vi chiedo scusa"
Achille:" Lascia perdere non sono tipo a cui interessa la proforma in questa situazione...mi ero solo sorpreso di te; ti senti meglio ora?"
Phoebe:" Ehm...si grazie"
Achille:" Sai abbiamo fatto altri prigionieri tra la tua gente, ho portato qui uno di loro mentre dormivi; ti ha riconosciuto e mi ha detto che ti chiami Briseide"
Che razza di nome!
Phoebe:" Eh...già"
Achille, con tono scherzoso:" Visto? Il riposo ti ha fatto tornare la memoria!"
Phoebe:" Sei un tipo strano tu sai? Fai battute con una donna che tieni prigioniera come fosse una tua vecchia amica"
Achille:" Bhe allora siamo pari..neanche tu hai il comportamento che concerne ad una sacerdotessa e, per di più, nipote di re Priamo"
Phoebe, pensando ad alta voce:" Re Priamo...Intende quel Priamo!?"
Achille:" E chi se no?"
Phoebe, noncurante delle parole del guerriero, continuò a pensare ad alta voce:" Il re di Troia"
Achielle:" Esatto"
Phoebe, riportando l'attenzione sulla conversazione:" Cosa?"
Achille:" Ho risposto alle tue parole"
Phoebe:" Ehm...debbo aver pensato a voce alta"
Achille:" Non temere non hai detto nulla di compromettente...sembravi però sorpresa di Priamo e del fatto che sia il re di questa città"
Eh già...che ci faccio io a Troia?

Paige:" Wow che bella stanza! E' molto più grande, luminosa e lussuosa di quella che ho io; guarda quanti specchi!"
Piper:" Ehm...sorellina non mi sembra il momento di prestare attenzione all'arredamento; credo siano altre le nostre preoccupazioni"
Paige:" Già, cosa ci accadrà? Oh guarda c'è persino una culla!"
Piper:" Si io e questa donna abbiamo qualcosa in comune. Troia sarà bruciata da Agamennone e tutto il suo esercito...hai già avuto modo di guardare la spiaggia?"
Paige:" Si e c'erano un mucchio di navi. Chi diavolo è Agamennone e cosa vuole?"
Piper:" Agamennone è il re di Micene, un noto guerrafondaio di quest'epoca, ha conquistato molte città e ora vuole l'inespugnata Troia. Secondo la leggenda, la guerra è iniziata perché Paride, giovane principe secondogènito di Priamo, ha rapito Elena donna dall'aspetto meraviglioso. Costei era la moglie di Menelao, che era fratello d’Agamennone; mi segui?"
Paige, attentissima:" Si si; sembra di guardare una puntata di Beatiful!"
Piper:" Menelao, ferito nell'animo, andò a chiedere aiuto al suo potente fratello al fine di riprendersi la moglie. Agamennone, come ti ho detto prima, non aspettava che un pretesto per tentare di invadere la città dalle mura invincibili, organizzò un numeroso esercito ed iniziò una guerra che durò per ben dieci anni. Le guarnigioni d’Agamennone non potevano nulla contro le salde mura di Troia; i soldati erano stanchi di combattere per uno sfizio di un re che nessuno amava particolarmente"
Paige, interrompendola:" Allora se ne sono andati!?"
Piper:" Ma se ti ho detto che la distruggono!?"
Paige:" Si lo so ma io faccio il tifo per Troia!"
Piper, divertita:" Paige!! Non siamo mica allo stadio sai! In ogni caso anch'io!" Riprendendo un tono serio proseguì il racconto:" Quella città non si reggeva però solo sulle sue mura, anche quelle sarebbero forse crollate dopo dieci anni di costante assedio. La vera colonna portante di quel regno era Ettore, il primogènito di Priamo nonché futuro re, una volta che il glorioso principe Troiano venne ucciso da Achille:.."
Paige:" Quello con il tallone debole?"
Piper:" Esatto...A quel punto ad Ulisse.."
Paige:" Quello che poi ha vagato come uno scemo prima di tornare a casa?"
Piper:" Si, lui; venne in mente l'idea del cavallo; con Ettore ancora vivo l'inganno non sarebbe mai andato a buon fine, era troppo furbo per fare entrare quell'arnese in città...il resto lo sai!"
Paige, adirata:" Dannato Ulisse, ben ti sta il vagare per mare senza riuscire a tornare alla tua terra!! Avresti meritato di vagare per sempre perduto nelle onde!"
Piper, divertita dalla rabbia della sorella:" Povera Penelope e quanto doveva andare avanti con quella tela?!"
Paige, disorientata:" Eh?"
Piper:" Insomma non conosci proprio niente?!"
Paige:" Hai detto che questa guerra dura dieci anni?"
Piper:" Esatto!"
Paige lasciò la stanza lasciando sorpresa la sorella, per farvi ritorno qualche minuto più tardi.
Piper:" Dove diavolo sei andata?!"
Paige:" Ho appena fatto una figuraccia con una di quelle ancelle, però ho scoperto che l'assedio va avanti da dieci anni e tre mesi!!"
Piper:" Oh cavoli!"
Paige:" Impediamo al cavallo di entrare..salviamo Ettore..insomma facciamo qualcosa!"
Piper:" Sai bene che non possiamo interferire con la storia!"
Paige:" Si ma così bruceremo anche noi! Pensi che anche Phoebe sia qui?"
Piper:" Non lo so...ma credo che questa cosa abbia coinvolto tutte e tre"

Achille, intento a lavare il suo corpo ancora cosparso di sabbia e sangue, si sentiva osservato.
Achille:" Hai freddo?"
Phoebe:" Un po'"
L'uomo prese una coperta e la mise sulle spalle di Phoebe frizionandole la pelle in modo che potesse trarne subito conforto.
Achille:" Mi dispiace di non averti informato che potevi dormire dentro il letto...non sopra"
Phoebe:" Sai all'inizio avrei voluto strangolarti ma tu continui a trattarmi come se davvero non volessi farmi alcun male; il tuo modo di fare mi disorienta"
Achille:" Ti ho già detto, mi pare, che non devi temermi"
Phoebe:" Tu non hai mai paura o valoroso Achille?"
Achille, sedendosi accanto a lei:" Di cosa?"
Phoebe:" Stai combattendo una guerra non temi di essere ucciso..ferito?"
Achille:" Ci sono persone che mi credono immortale sai?"
Phoebe:" Lo sei...voglio dire anche tu lo credi?"
Achille:" No, mi giudico solo un buon guerriero, la mia abilità con la spada m'impedisce di ricevere ferite che potrebbero portarmi alla morte."
Phoebe:" Forse i guerrieri con cui ti sei scontrato fino ad ora non erano alla tua altezza! Voglio dire tutti abbiamo il nostro tallone D'A...cioè il nostro punto debole!"
Achille:" Anche questa potrebbe essere una causa...comunque non temo la morte più d'ogni altro essere che solca questa terra"
Phoebe:" Tu però ami la guerra"
Achille:" No, ma sono un soldato e questo è il mio compito"
Phoebe:" Già dovete proteggere il vostro regno, ma in questa guerra la tua terra non è assediata"
Achille:" Molti guerrieri sono qui al seguito di un uomo, che si fa chiamare re, bramoso di potere e gloria..muoiono e vengono feriti senza ricevere alcunché in cambio. Lui avrà la fama sul sangue di altri che calpesterà entrando tra le mura di questa città; se davvero riuscirà a conquistarla, senza aver mai brandito una spada o scagliato una freccia"
Phobe:" Allora non ami il re che hai seguito in questa lotta!?"
Achille:" No; né l'uomo né la causa per cui combatte. Per questo domani all'alba io e il mio esercito lasceremo per sempre questa spiaggia"
Phoebe:" Non capisco.."
Achille:" Già...sono oltre dieci anni che combatto per una causa in cui non credo. Io e la mia gente siamo scesi sul campo di battaglia poche volte però. Ulisse, re degno della mia massima stima, mi ha convinto a partecipare a questa guerra ma ora sono stanco"
Phoebe:" Non te ne andrai..combatterai"
Achille:" No, domani salperò. Mia madre disse che se fossi partito avrei trovato la morte e che la mia gloria è strettamente collegata alla mia dipartita; può darsi sia vero, ma non morirò per Agamennone. "


La porta della stanza di Piper si aprì e, lo stesso uomo con cui si era svegliata, fece il suo ingresso; aveva un volto teso e sembrava avere anche una certa fretta.
Uomo:" Dobbiamo attaccare, questa sera stessa, mio padre ha deciso."
Si recò verso un manichino al centro della stanza sul quale era riposto un'armatura splendent e la indossò velocemente.
Uomo:" Non temere mia cara, prega gli Dei per me e forse tornerò"
Piper:" Certo che tornerai!"
Uomo:" Mia Andromaca vorrei avere la tua sicurezza" Poi, rivolgendosi verso Paige:" Mio fratello si sta preparando và a salutarlo"
Paige, farfugliando:" Ehm...si ora"
Uomo:" Io vado, devo organizzare le varie guarnigioni."
Diede un bacio ad una Piper a dire poco attonita, e lasciò la stanza.
Paige:" Mio Dio ma quello.."
Piper:" E' Ettore...e io sono Andromaca, sua moglie, e tu sei Elena, la donna di Paride!!"
Paige:" Non volevo dire questo, comunque si io sono la causa di questo macello! Quell'uomo è identico"
Piper, spingendo la sorella fuori dalla camera:" Non è il momento! Vai da Paride altrimenti penserà chissà cosa"
Paige:" Cosa diamine devo dirgli?"
Piper:" Non lo so inventa; quando se ne sarà andato torna qui...forza vai!"

Paige aprì titubante la porta della sua camera, all'interno vi trovò il bel ragazzo che quella mattina l'aveva baciata intento a indossare un'armatura molto simile a quella del fratello.
Paride:" Elena..dov'eri andata?"
Mi raccomando non sbagliare!!!
Paige:" Ero da Andromaca"
Paride:" Hai saputo?"
Paige:" Tuo fratello ha detto che attaccherete stanotte stessa"
Paride:" Siamo vicini alla fine, me lo sento, prega con tutta la tua voce che la mia spada e il mio scudo mi aiutino a tornare da te"
Paige:" Certo, lo farò"
Paride non capiva l'atteggiamento discostante della donna e lo lesse come un senso di colpa:" Non avere quel viso, non pensare che tu sia la causa di questa guerra, ti ho portato via da Menelao e lo farei altre mille volte. Nessun troiano dà la colpa a te, tutti sanno dell'odio di Agamennone per noi; prima o poi ci avrebbe attaccato." Si avvicinò a Paige e, prendendola tra le braccia, riprese:" Se fossi ucciso questa notte, al chiaro della lucente luna, morirei come un uomo felice; se lacrime dovessero solcare il mio viso lo faranno per la tristezza che i miei occhi non vedranno più il tuo volto"
Paige prese il viso del giovane Paride tra le mani e gli diede un bacio.
Paride:" Addio mia adorata"
Paige:" No, non addio...arrivederci mio prode Paride!"

Paige, entrando nella stanza di Piper:" Dimmi che non morirà, non stanotte almeno"
Piper, stupita:" Di chi stai parlando?"
Paige:" Di Paride"
Piper:" No, non temere; verrà pugnalato alla schiena proprio un attimo dopo in cui una sua freccia avrà trafitto Achille e vendicato, così, la morte del fratello"
Paige:" Vuoi dire forse che Ettore sarà ucciso da Achille?"
Piper:" Si, domani"
Paige:" Come puoi saperlo?"
Piper:" Nell'Iliade, il poema che racconta di questa storia, si narra che, durante un attacco notturno che i troiani inflissero ai nemici; Ettore, preso nell'inganno di un travestimento, uccise per sbaglio Patroclo, amico fraterno di Achille. Lui, spinto da un'ira fuori del pensabile, si presentò sotto le mura della città. Fu un duello epocale, in cui Ettore perì e il suo corpo fu trascinato sotto le mura della città"
Paige, schifata:" Insomma nemmeno un po' di rispetto!"
Piper:" Ne ebbe...ma solo dopo che Priamo si recò nel suo alloggio e chiese la restituzione del corpo del figlio; Achille concesse a Troia alcuni giorni di pace per permettere di donare tutti gli onori perché, colmata l'ira, capì che Ettore li meritava. Proprio in quei giorni fu costruito il cavallo è ora..la notte è questa!"

Achille:" Perché continui a guardarmi così?"
Phoebe, perplessa:" Ehm...come?"
Achille:" E' come se mi stessi studiando dubbiosa e desiderosa!"
Phoebe:" Sai leggere molo bene nell'animo delle persone"
Achille:" I tuoi occhi parlano così chiaro che dovrei essere cieco per non comprenderli!"
Dannati occhi traditori!
Phoebe scelse la strada della sincerità:" E' che tu somigli tanto a.."
Achille si incuriosì sentendo che la ragazza non finiva la frase:" Hai sofferto per lui?"
Phoebe, tristemente:" Troppo"
Achille:" Ora però l' hai dimenticato?!"
Phoebe:" E' morto"
Achille:" Qual'era il suo nome?"
Phoebe:" Cole, si chiamava Cole"
Achille:" Strano; ad una sacerdotessa non è permesso amare alcun'altro che gli Dei"
Phoebe: E' successo tanto tempo fa, è solo un brutto ricordo! Tu non hai mai amato qualcuno?
Achille:" No, non davvero"
Phoebe, cercando di cambiare discorso:" Troppo impegnato a combattere?"
Achille:" Forse..in ogni caso non m'interessa"
Phoebe:" Possibile che tu non abbia dei valori? Voglio dire credi in qualcosa?"
Achille:" Si in qualcosa, a mio avviso, di molto più grande e molto più forte e molto più longevo dell'amore...l'amicizia"
Phoebe, pensando ad alta voce:" Giusto...Patroclo"
Achille:" Conosci Patroclo?"
Possibile che non so pensare senza parlare?
Phoebe ripiegò:" Ne ho sentito parlare"
Achille:" Sai ne sarebbe fiero. Il sapere che il suo nome è arrivato fino a qui gli farebbe piacere...che altro sai sul suo conto? Cose buone spero"
Phoebe:" Ehm...si certo so..."
Achille la interruppe:" Aspetta lo vado a chiamare, quanto sarà felice di sentir decantare la sua gloria!"
Achille uscì e Phoebe vide che ora ormai calata la notte, la luna si scagliava alta nel cielo rispecchiandosi in un cupo mare increspato; l'aria penetrava frizzante nell'alloggio, rumori d'ogni genere provenivano da fuori: urla, risate fragori di spade. Achille rientrò in compagnia di un ragazzo molto giovane, doveva avere all'incirca quindici anni.
Achille:" Briseide costui è Patroclo, mio fraterno amico"
Ma è un ragazzino!
Phoebe:" Ciao Patroclo...ho sentito parlare molto bene di te; so che sei un coraggioso e forte guerriero"
Gli occhi del giovine s'accesero d'ardore, il viso s'illuminò di un sorriso colmo di compiacenza e il capo s'inchinò quasi a voler ringraziare per le parole udite.
Patroclo:" Achille ho udito dalle sentinelle che i troiani stanno preparando un attacco"
Achille:" Lo so, è previsto per questa notte"
Patroclo:" Combatteremo?"
Achille:" No, domani partiamo..e togli quell'espressione afflitta dal tuo volto, ti ho già detto che avrai altre occasioni per combattere. E poi che motivo hai? Come vedi conoscono il tuo nome!"
Patroclo lasciò la tenda adirato.
Achille:" Lui è qualcuno che ama la guerra"
Phoebe:" No, quello è solo un ragazzino desideroso di rendersi utile, la sua è solo inconsapevolezza di cosa sia davvero la battaglia"
Achille, risentito:" Non è così; abbiamo combattuto spesso insieme sa come difendersi!"
Phoebe, con tono quasi sarcastico:" Oh...davvero? Allora perché non lo lasci combattere?"
Achille:" Perché non ha ancora capito come si pensa in battaglia!"
Phoebe:" Non è vero.. perché sai bene che lui non è così abile come te con la spada, a lui potrebbero infliggere ferite mortali. "
Achille si sedette nuovamente accanto a Phoebe e la guardò negl'occhi per qualche istante, quasi a voler scrutare nella sua anima.
Phoebe:" Ora sarei io a dover chiedere perché mi guardi così"
Achille:" I tuoi occhi sono tristi Briseide"
Phoebe:" Non vedo che motivo avrei di rallegrarmi, sono prigioniera dopotutto"
Achille:" Non devi pensare questo, io ti ho solo sottratto agl'uomini di Agamennone, loro ti avrebbero violentata, picchiata e uccisa"
Phoebe:" Lo so, e di questo ti ringrazio"
Achille l'abbracciò sorprendendola:" Non avere paura Briseide, io ti proteggerò"


Ore trascorsero dal momento in cui i valorosi guerrieri, Paride ed Ettore , lasciarono le rispettive donne; tante che la notte si andava affievolendo per lasciare il posto all'astro del giorno il quale sarebbe sorto di lì a poco.
Nel castello si udivano rumori d'ogni sorta, gente urlante, donne che imploravano preghiere presso i vari templi; dalla grande finestra Piper e Paige potevano scorgere la spiaggia.
Paige, preoccupata:" Sono ore che combattono, quando finirà?"
Piper:" Non lo so; non sono le sorti di questa guerra al momento a preoccuparmi"
Paige trasalì:" Vuoi dire che non t'interessa niente?"
Piper:" No...So che non possiamo fare nulla e che la storia dovrà andare esattamente come è scritto sui libri...è Phoebe la mia preoccupazione"
Paige:" Già; siamo state talmente inglobate dagli eventi da non aver avuto modo di cercarla; sarà nel castello, o forse è tra il popolo"
Piper:" Non lo so"
Paige:" Vedrai starà benissimo...non voglio sembrarti insensibile ma al contrario io non posso che pensare a quel tizio"
Piper:" L'affascinante Paride ti ha conquistata?"
Paige, risentita:" Non essere sciocca, non sono un'adolescente...è che mi ha sussurrato frasi degne dei più profondi romanzi d'amore e i suoi occhi erano così sinceri"
Piper:" Paride amò profondamente Elena"
Paige:" Già me ne sono accorta...so che tornerà...ma ho paura"
Piper:" Anch'io perché non so quando si fermerà questa storia per noi"
Paige:" Ettore somiglia molto a Leo; anzi, se non fosse assurdo, direi che è proprio lui"
Piper:" L' ho notato Paige, non solo fisicamente ho ritrovato in Ettore gesti, espressioni e sguardi che mi portano alla mente Leo"
Paige:" Piper.."
Piper la interruppe, sapeva benissimo dove voleva arrivare la sorella:" No, non ora"
Paige:" Prima o poi dovrai parlarne..io e Phoebe non ti abbiamo mai chiesto nulla ma siamo preoccupate"
Piper:" Io sto bene"
Paige:" Non credo Piper"
Piper:" Ti ho già detto che non è questo il momento per parlarne; pensiamo a Phoebe"
Paige, sardonicamente:" Oh ma davvero e stare qui a pensare a Phoebe intensamente la farà comparire davanti a noi! E no cara Piper è ora che tu la smetta!
Piper, sorpresa:" Smetterla?"
Paige:" Certo! Usi persino Wyatt per non pensare ai tuoi problemi!"
Piper, adirata:" Io non uso mio figlio!"
Paige:" Oh come no! Credi forse che vivere un paio di mesi lontana da casa non mi abbia permesso di vedere che, per non pensare alla tua vita sentimentale, usi la scusa che vuoi qualcuno che accetti tuo figlio? Hai già qualcuno che lo accetta e lo ama per giunta...infinitamente; come ama te!"
Piper, singultò:" Lui mi ha lasciata Paige...mi ha lasciata!"
Paige:" Non mi sembra che sia sparito dalle nostre vite...è sempre presente come prima"
Piper:" Ha preferito loro a me"
Paige:" Era il suo destino, non poteva imporsi Leo ora è un Anziano!"
Piper:" Maledetti gli Anziani...lo odio per aver scelto loro!"
Paige:" Tu odi Leo?"
Piper:" No Paige...ma qualcosa nel mio cuore si è spezzato, e ha lasciato un vuoto"
Paige si avvicinò alla sorella e le mise una mano sulla spalla:" Tu e Leo ne avete passate così tante; io stessa l' ho potuto constatare mentre viaggiavo tra i tuoi ricordi. Possibile che questo vuoto sia così profondo da non poter essere colmato?"
Piper si voltò mostrando il viso rigato dalle lacrime:" Ne abbiamo passate tante, è vero, ma lui ha sempre scelto di starmi accanto e di affrontarle; ora ha scelto loro non me"
Paige:" Possibile!!! Possibile che tu non capisca cavolo!"
Piper, urlando:" Cosa Paige? Cosa non capisco?"
Paige:" Una cosa non esclude l'altra!"
Piper:" Oh ma davvero? C'eri tu quel giorno lassù a sentire le sue parole? Lui ha scelto loro!"
Paige:" Forse credeva di dover stare più lontano da casa; invece in questo periodo ci ha dimostrato che, pur essendo un Anziano, c'è sempre per noi...per te!"
Piper:" E' peggio...Peggio!"
Paige:" Cosa stai dicendo?!"
Piper:" Lui mi ha lasciato, credendo di non poter più essere presente nella mia vita! Mi ha abbandonata per il bene supremo! E il nostro di bene? E il nostro amore?"
Paige:" Esiste...c'è!"
Piper:" No...lui ha preferito l'altro!"
Paige:" Piper..."
Piper:" Basta Paige..Basta! Hai taciuto tutto questo tempo, continua a farlo per favore, la mia vita non è cosa che ti riguarda!"
Paige, risentita:" Scusa tanto se ho difeso un amore che non mi appartiene con così tanto ardore. E' vero tocca a chi lo prova sulla propria pelle difenderlo, molto più di come ho fatto io"

La battaglia si prolungò per molte altre ore, era di nuovo sera quando un soldato irruppe nella tenda mentre Phoebe riposava, svegliandola.
Uomo:" Mio signore.."
Achille:" Cosa vuoi? Perché hai l'armatura vi avevo detto che non avremmo preso parte alla battaglia!"
Achille:" Rispondi soldato..le tue mani sono sporche di sangue perché avete infranto il mio ordine?"
Uomo, timoroso:" Mio signore Patroclo.."
Achille:" Dov'è Partoclo?"
Uomo:" E' morto mio signore"
Achille trasalì a quell'affermazione per un solo istante; poi uscì dalla tenda trascinando il soldato per i capelli e gettandolo a terra; gli prese il volto e lo immerse nella sabbia per qualche secondo.
Achille:" Dovevi sorvegliarlo!!"
L'uomo, con voce soffocata:" Ha indossato la vostra armatura e il vostro elmo mio signore noi pensavamo...credevamo..L'abbiamo seguito e lottava come voi ma Ettore..."
Achille si alzò e assestò una serie di calci al malcapitato; continuava a percuoterlo come volesse sfogare su di lui l'ira che gli lacerava il cuore.
Phobe, accorsa sulla soglia della tenda:" Basta...fermati"
Achille volse il capo verso di lei, i suoi occhi erano colmi d'odio verso chiunque. Guardò il corpo dell'uomo caduto in deliquio per le percosse. Si diresse all'interno della tenda non prima d'aver dato uno schiaffo sul viso a Phoebe.
Achille:" Non ti permettere mai più di dirmi cosa devo fare, mai più!"
Phoebe intimorita:" Io volevo solo.."
Achille la spinse lontano da lui:" Non m’importa di ciò che vuoi, sei una prigioniera!"
Phoebe:" I tuoi occhi..."
Achille:" Nei mie occhi c'è vendetta; ora voglio solo vendicare Patroclo"
Phoebe:" La vendetta.."
Achille prese il volto di Phoebe tra le mani stringendolo con tutta la forza che possedeva per poi gettarla a terra:" Taci sgualdrina!"
Phoebe:" Tu sei proprio come lui, nei tuoi occhi arde la fiamma del male"

Quella mattina, dopo due giorni d'assenza, Ettore rientrò nella stanza; la scena che apparve ai suoi occhi fu di sua moglie con gli occhi colmi di lacrime ed Elena indifferente.
L'uomo si avvicinò prontamente alla sua adorata:" Non piangere Andromaca...sono qui; ma non so ancora per quanto"
Piper:" L' hai ucciso vero?"
Ettore:" Ho ucciso molta gente questa notte; ad un certo punto, di fronte a me, stava Achille ed io, dopo un lungo combattimento, gli ho inferto una ferita sicuramente mortale. Ho tolto il suo elmo, per vederne il viso; ma, davanti ai miei occhi è comparso un giovine, molto giovane; ed io ho dovuto porre fine alla sua sofferenza capisci? La mia spada ha dovuto dilaniare il suo petto"
Paige:" Paride????!"
Ettore:" E' nella sua stanza"
Paige uscì di corsa e, altrettanto in fretta, piombò nella sua stanza.
Paige:" Stai bene?"
Paride abbracciò Paige cercando di donarle tutto l'amore che teneva serbato nel suo petto:" Sai che io non sono un combattente, invece i mie occhi hanno visto cose che la mia mente non potrà mai più cancellare"
Paige:" La guerra è una cosa tremenda"
Paride,dirigendosi verso la finestra:" Guarda mia Elena, il sole è già alto nel cielo...Una nuova giornata inizia comunque"
Paige lo raggiunse:" Infatti; la vita va avanti"
Paride:" Come possono gli Dei far sorgere il sole e scendere la notte su una terra pregna di sangue?"
Paige:" Lassù ci hanno fatto il dono del libero arbitrio; siamo noi che scegliamo come vivere"
Paride:" Sei molto saggia"

Piper:" Ascolta so che sei molto turbato per aver ucciso quel ragazzo, ma questa è una guerra"
Ettore:" Non capisci quel ragazzo è l'amico di Achille..verrà e reclamerà il mio sangue"
E con te sarà la fine o coraggioso Ettore.
Ettore:" Non temo la morte, ma vorrei stare su questa terra con te ancora molto tempo, lotterò per questo ma Achille è noto per la sua forza. Non voglio lasciarti...Io ti amo"
Piper vide negl'occhi di Ettore il suo Leo, ricordò l'amore che provava per lui capendo che quel sentimento non si era affievolito, aveva solo cambiato forma. Lo abbracciò e lo baciò con tutta la passione e l'ardore che possedeva; l'uomo rispose al suo bacio e la distese sul letto.
Piper, sussurrò:" Leo..."

Una voce, un grido, un richiamo; questo fu ciò che fermò Ettore, da un atto d'amore a toni d'odio.. non un saluto....La voce urlava, chiamava, lo invitava al duello.
Piper:" Non andare"
Achille:" Devo farlo, un uomo deve prendere la responsabilità di ciò che ha fatto"
Paride entrò nella stanza:" Ettore..."
Ettore:" Sono pronto fratello mio"
Tutto si svolse in pochi minuti, il tempo che Ettore impiegò per uscire dalle mura; Piper e Paige si diressero verso il palco dal quale avrebbero avuto una visuale totale di ciò che, di lì a poco, sarebbe accaduto. Prima di varcare le porte della città Ettore svolse l'ultimo sguardo alla moglie; Piper lo guardò, gli corse incontro e lo abbracciò; lui le passò una mano sul viso e riprese il suo cammino verso l'uscita.
La scena che si vide fu agghiacciante, per molto tempo Ettore resistette agli attacchi furiosi di Achille, ma ormai la sua forza era il limite. Piper si affacciò dal parapetto e, con tutta la voce che aveva in petto, urlò:" Ettore, mira al suo tallone!"
Paige si avvicinò prontamente a lei:" Piper e tutte quelle raccomandazioni sul fatto che non dobbiamo cambiare il corso degli eventi?"
Piper si sedette a terra per non vedere più ciò che accadeva sotto le mura della città:" Purtroppo non credo abbia sentito, oh Paige"
Paige si sedette accanto a lei:" Cosa non va?"
Piper:" Stavo per fare l'amore con lui capisci.."
Paige, sorpresa:" Oh...bhe..Credo che sia a causa del fatto che quell'uomo praticamente è Leo"
Piper:" E, dopo tanto tempo, ho rivisto gli occhi di Leo di ardere di un amore che appartiene solo a me!"
Un urlo di dolore si scagliò alto verso il cielo, le due ragazze voltarono il capo verso Priamo e videro il suo volto rigato dalle lacrime e distrutto dal dolore.
Piper:" Il destino è compiuto!"
Poi, un unico esorto ad un cavallo che partì, Paige si affacciò al parapetto e vide il corpo di Ettore trascinato dalla biga. Il sangue, che ancora sgorgava dalle ferite, lasciava una scia sul percorso che Achille compieva in circolo; il braccio del giustiziere porgeva la spada al cielo; la sua vendetta era compiuta. Paige, vedendo la sorella intenta ad alzarsi, la trattenne:" E' meglio che tu non veda"
Piper, però, non ascoltò il suo consiglio, osservò la macabra scena per alcuni secondi:" Avevi ragione sai"
Paige:" Riguardo cosa?"
Piper:" Si deve lottare per un amore che è ancora così vivo"
Paige, soddisfatta:" E che non morirà mai"

Quando Achille rientrò nella sua tenda il sole iniziava la sua ascesa tingendo l'etere dei tipici colori del tramonto; la sua prigioniera lo attendeva lì, ancora scossa dalle precedenti parole del soldato, osservava il suo corpo e il suo viso. Lui incrociò il suo sguardo mentre ripuliva il suo corpo, ripeteva i gesti del giorno in cui l'aveva difesa, ma era così distante da quell'uomo.
Achille prese coraggio ed infranse quel silenzio:" Scusa"
Phoebe rimase sorpresa da quelle parole, la vendetta aveva lasciato posto al dolore, vis la voce del guerriero infatti era rotta da lacrime che non lasciava vedere:" Sei felice ora?"
Achille:" Come puoi credere che io lo sia?"
Phoebe:" Hai compiuto la tua vendetta..Questo ti ha forse riportato Patroclo?"
Achille:" Nulla potrà farlo!
Phoebe:" Appunto! Perché allora? Perché hai ucciso Ettore?"
Achille:" Lui aveva ucciso Patroclo, ora giustizia è compiuta!"
Phoebe si infuriò:" Chi credi di essere tu per sapere cosa sia giusto o sbagliato? Credi davvero che il tuo gesto sia governatore di ciò che s'intende per giustizia? E tu portatore di tale principio!? Prova a lasciar libero il dolore che covi nel cuore; guardati! Ti fai proclamatore di tali principi e non sei neppure capace di piangere!"
Achille s'adirò:" Oh ma davvero? E le lacrime mi riporterebbero Patroclo?"
Phoebe:" So cosa stai passando..."
Achille:" Non puoi saperlo!"
Phoebe:" Ho perso mia sorella due anni fa, l' hanno uccisa"
Achille:" Non hai avuto voglia di vendicarla?"
Phoebe:" L' ho fatto ma era una situazione completamente diversa"
Achille:" Oh certo le tue azioni possono essere giustificate e le mie no"
Phoebe:" Ettore era un brav'uomo"
Achille:" Qualcuno potrebbe aver usato queste parole per l'assassino di tua sorella"
Phoebe:" Quello era un mostro"
Achille:" Ettore per me lo è diventato"
Phoebe:" Lui credeva fossi tu!"
Achille:" Ora ha saputo con chi combatteva e questa volta ha perso"
Phoebe:" D'accordo hai avuto la tua vendetta; ma era davvero necessario quello che hai fatto dopo?"
Achille:" Tu non puoi capire!"
Phoebe:" Allora parla, aprimi il tuo cuore e piangi vedrai che ti farà bene"
Achille aprì il suo cuore:" Non so cosa sia rimasto da dire; io sono cresciuto con quel ragazzo, i suoi genitori sono morti prematuramente e lui si fidava di me, era come un fratello. Gli ho insegnato io a combattere e forse..."
Phoebe:" Non pensare che sia morto a causa tua, tu gli hai solo insegnato ciò che lui era desideroso d'imparare"
Achille:" Ettore ha posto fine alla sua vita non io"
Phoebe:" E tu hai posto fine alla sua, è la guerra che è sbagliata"
Achille:" Voglio che tu venga con me"
Phoebe, sorpresa:" Dove?"
Achille:" Voglio...desidero che tu mi accompagni a porgere omaggio a Patroclo, e che mi stia accanto mentre arde la sua pira"
Phoebe si sbalordì della richiesta di Achille; visto il modo in cui l'aveva tratta poco prima. L'ira, il dolore e la durezza della notizia ricevuta da Achille le giustificò il comportamento:” Ci sarò, non so come potrò essere utile, ma ci sarò"
Achille l'abbracciò, il suo corpo era scosso dai singhiozzi, finalmente aveva fatto uscire il suo dolore; rispose a quell'abbraccio ricerca di un aiuto ma simbolo di un affetto:" Ti chiedo scusa" disse l'uomo:" Per le parole e il modo in cui ti ho trattato poc'anzi"
Phoebe:" Lo so, il dolore e la rabbia fanno compiere atti di cui, a mente lucida, ci pentiamo"
Achille:" Tu sei buona Briseide ed io forse non meriterei il tuo perdono"
Le esequie cui prese parte Phoebe erano molto lontane dalla sua concezione del rito funebre; un corpo che brucia in mezzo ad altre pire d'altrettanti guerrieri.
Sembrava un rito così barbaro, doveva accadere pressappoco così anche sui lontani campi di battaglia dell'epoca moderna; non pire ardenti ma corpi, a volte senza nome, gettati in fosse comuni a migliaia di chilometri dalle famiglie; senza che nessuno avesse mai potuto porger cospetto al loro sepolcro. L'assenzio d'Achille, però, cancellava la rozzità di quel rito; i suoi occhi erano colmi di lacrime e la sua mano stringeva quella di Phoebe cercando conforto ogni qualvolta le fiamme, alzandosi, abbracciavano il corpo dell'amico. Vedere quel viso, quel volto così familiare ma pieno di spiacevoli ricordi, colmo di dolore le richiamò alla memoria i primi periodi della sua relazione con Cole, quando ancora lui aveva qualcosa di umano.

Paige, in compagnia di Paride, si diresse nella sua stanza; durante il tragitto nessuno trovò il coraggio di parlare, una volta arrivati nella stanza Paride si accasciò sul letto liberando il suo dolore. Il corpo era contratto dagli continui spasmi di un pianto colmo di dolore e rabbia; Paige si avvicinò e gli cinse la vita cercando di placare quella sofferenza che non sembrava potesse aver fine.
Paige:" Non ho idea di cosa tu stia passando in questo momento; ma so solo che se tu lo vorrai condividere con me io cercherò un modo per alleviare le tue pene. So che nessuna mia parola, o gesto, potrà riportare in vita tuo fratello ma a volte parlare può aiutare"
Paride si voltò verso di lei:" L' ho ucciso io!"
Paige si sorprese delle parole del giovane principe:" Come puoi anche solo pensarlo"
Paride:" Lui ha affrontato questa guerra per me"
Paige:" Poco fa, cercando di alleviare il mio timore che fossero mie le colpe di tutto questo, hai detto che i greci vi avrebbero attaccati in ogni caso."
Paride:" Io dovevo combattere con Achille"
Paige:" Avanti non dire idiozie! Achille voleva vendetta, la poteva avere solo versando il sangue di tuo fratello, non avrebbe mai accettato che tu prendessi il suo posto; e Ettore non te l'avrebbe mai lasciato fare"
Paride:" Perché sapeva che io sono un codardo, in nome dell'amore l' ho gettato in questa lotta che l' ha portato alla morte"
Paige:" In nome dell'onore non ha permesso agli arcieri di trafiggere Achille con le loro frecce mentre aspettava il suo arrivo. Non puoi discolpare me e incolpare te stesso; noi siamo fuggiti insieme, e insieme affronteremo anche questo. Soffri per la morte di tuo fratello, piangi, grida fai ciò che vuoi; ma non pensare mai più di esserne la causa"
Paride:" Lasciami solo ti prego"
Paige:" Sei sicuro?"
Paride:" Và da Andromaca, lei ha perso suo marito"
Paige:" Tu hai perso tuo fratello"
Paride:" Ho solo bisogno di restare con me stesso ora"
Paige capì il suo bisogno e lasciò la stanza, avendo visto il modo in cui la sorella aveva reagito pensò che anche lei volesse restare un po' sola.

Chris:" Leo, sono giorni che le ragazze sono scomparse"
Leo:" Ti ho detto che sono al sicuro"
Leo:" Possibile che tu non sia preoccupato?"
Effettivamente, nonostante la conferma degl'altri Anziani sullo stato di salute delle sorelle Leo era preoccupato quanto Chris anche se tendeva a non darlo a vedere:" Vedrai che torneranno presto" lo rassicurò
Chris:" Nei precedenti viaggi è già accaduto che stessero via così tanto?"
Leo:" E' successo solo una volta che loro dovessero imparare una lezione e, per farlo, sono restate per un giorno nel futuro"
Chirs:" Un giorno?! Leo mancano da quasi una settimana!"
Leo:" Fidati degl'altri Anziani"
Chris:" Io mi fido, voglio dire credo che non le abbiano mandate in un posto pericoloso; ma non capisco perché non le lascino tornare a casa o non ci permettano di vegliare su di loro!"
Leo:" Te l' ho detto non so nulla di questa storia"
Chris:" Appunto, capisco che non ti abbiano informato della loro idea, ma potrebbero tenerti aggiornato su ciò che accade loro"
Leo scelse d'essere sincero:" Non lo fanno perché non sanno cosa stia accadendo"
Chris:" Cosa!!!? Come fanno allora a dire che stanno bene!"
Leo:" Chris ti ho già detto che non possiamo far altro che aspettare"
Chris:" Ora capisco perché mia madre odi tanto gli Anziani!"
Leo:" In quello somiglia a Piper; tua madre conosceva gli Anziani?"
Chris capì d'aver detto troppo:" Si...giusto per sentito dire"

Della pira non rimase che un mucchio di cenere; aveva impiegato tutta il giorno per ardere. Achille s'inginocchiò accanto ai resti dell'amico, passò una mano sui residui ancora incandescenti; Phoebe si avvicinò a lui:" Così ti brucerai"
Achille:" E' finita"
Phoebe:" Vieni con me, andiamo nella tenda, stare qui non ti fa bene"
Achille:" Guarda il cielo, sta già albeggiando, non occorreva che stessi con me tutte queste ore"
Phoebe:" Io non sono stanca, su forza alzati da lì"
Achille la seguì fin dentro l'alloggio, si accasciò sul letto tenendo la testa tra le mani.
Phoebe s'inginocchiò di fronte a lui, tolse le mani dal volto e guardò i suoi occhi colmi di dolore:" Vedrai passerà, non potrai dimenticare ma il dolore passerà"
Achille:" Trascorri la notte accanto a me, in questo letto"
Phoebe rimase sbalordita dalla richiesta, non sapeva cosa volesse dire quell'invito ma si sedette accanto a lui prendendogli una mano tra le sue; senza dire una parola gli fece capire che avrebbe accolto il suo desiderio. Stettero così per alcuni minuti, fino a quando Achille si sdraiò trascinando Phoebe, il suo sguardo…gli occhi di quell'uomo erano così buoni, così pieni di dolore; la ragazza non resistette oltre e lo baciò. In quello stesso istante, nel suo cuore, si accese nuovamente un ardore che le sembrava morto dopo la fine della sua storia con Cole. In quel solo attimo capì, la storia con Jason era anni luce dal farle provare quell'ardore e quella passione; il non voler rivelare al suo nuovo amore il segreto della sua famiglia non era stato dettato dalla paura che lui non potesse comprenderlo ma, semplicemente, dalla non fiducia. Accantonò tutti quei pensieri e si abbandono tra le braccia di Achille.

Paige passeggiò per molto tempo nel grande giardino che circondava il castello, i suoi pensieri erano confusi, alcuni le parlavano di ciò che i suoi occhi, in quei giorni, avevano visto; altri le chiedevano di Richard. Si sedette su una fredda panchina di sasso e guardò la luna, come se quella sfera, metà argentea e metà cupa, potesse darle un'aiuto, una spiegazione o delle risposte; udì un rumore provenire dalle sue spalle, era l'anziano Priamo.
Priamo:" Cosa fai qui fuori?"
Paige:" Paride ha bisogno di restare un po' solo"
L'uomo si sedette accanato a lei:" Andrò da lui, questa notte mi recherò da Achille e lo implorerò di ridarmi il corpo di mio figlio"
Paige:" Vedrai, ascolterà le tue preghiere"
Priamo s'alzò:" Torna da mio figlio, ora non sa ciò che vuole; ha bisogno di te più di quanto creda, ti ha fatto andar via perché tu non veda il tuo uomo straziato dal dolore"
Detto questo Priamo sparì nella notte e Paige tornò nella sua stanza; prima volle dare un'occhiata a sua sorella, aprì leggermente la porta dei suoi appartamenti ma vide che stava dormendo, quindi riprese il suo cammino.
Paride era seduto a terra in un angolo, rannicchiato, le braccia cingevano le gambe e il volto era rivolto al nulla. Paige si avvicinò a lui:" Sono qui"
Paride:" Ti avevo detto..."
Paige:" Riposa ora, io starò qui con te"
Paride andò a letto seguito da Paige; la tenne tra le sue braccia e, in silenzio, s'abbandonò al sonno.

Era quasi l'alba quando Priamo fece il suo ingresso nella tenda d'Achille, parlarono per molto tempo, poi Achille uscì. Phoebe, al suo risveglio, si voltò e vide che l'uomo non era più accanto a lei
Alzandosi vide un uomo avvolto in un mantello; l'uomo strizzò gli occhi per vedere meglio nella penombra:" Briseide, nipote cara, ti credevo morta; stai bene?"
E questo chi diavolo è?
Achille rientrò:" Il corpo di tuo figlio è pronto"
Priamo, indicò Phoebe:" Questa è mia nipote"
Achille voltò il capo verso la ragazza poi, tristemente:" Và, non sei più prigioniera. Avrete tre giorni di pace, Ettore merita ogni onore"
Priamo chinò il capo al guerriero che aveva ucciso e straziato il figlio; prese Phoebe per mano e la guidò al di fuori dell'alloggio dove, ad attenderli, v'era un cavallo con una barella. La bestia prese il suo cammino, dopo circa mezz'ora varcò un grande portone e fece il suo ingresso in una grande città che, mesta, lanciava fiori al corpo trainato dal cavallo.

Paige si svegliò, Paride se n'era andato e lei decise di recarsi dalla sorella per controllare le sue condizioni; raggiunse gli appartamenti e bussò, la donna le venne ad aprire col volto rigato dalle lacrime:" Elena! Oh se tu sapessi!"
Paige:" Forza, passerà; appena troveremo il modo per tornare a casa rimetterai a posto il tuo matrimonio vedrai"
Donna:" Mettere a posto il mio matrimonio? Cosa stai dicendo? Mio marito è morto, trascinato da una biga; il suo corpo giace sulla sabbia senza che io possa compiangerlo e tu mi parli di ricostruire un matrimonio!"
Paige, stupefatta:" Ehm...quello vero di matrimonio!"
Donna:" Elena sei forse impazzita? Come osi definire falso il mio matrimonio?"
Paride entrò nella stanza:" Andromaca mio padre ha recuperato il corpo di mio fratello; lascia che lo puliscano prima di vederlo. Elena sta tu con lei"

Piper fu la prima ad allontanarsi da quel palco; scese la scale, attraversò tutto il cortile scortata da due guardie, una volta arrivata nella sua stanza cercò di pensare al da farsi; la sua mente, però, pareva non seguirla; vi era una sola immagine a farla da padrone: il corpo di Ettore senza vita. S'accasciò gemente sul letto, non sapeva spiegare quelle lacrime, non ebbe comunque tempo per riflettere; il sonno l'avvolse. Al suo risveglio si trovò nella sua stanza.
Si sfregò ripetutamente gli occhi sorpresa di ritrovarsi di nuovo a casa, la sua casa.
Ok, sogno d'essere tornata o ho sognato di essere andata?
Prese la sua vestaglia e uscì dalla stanza, scese in cucina e vide Leo e Chris correrle incontro.
Leo:" Piper stai bene?"
Piper, frastornata:" Dov'è Paige?"
Leo:" Speravamo potessi dircelo tu stessa, siete sparite!"
Piper, tartagliò:" Iiiioo eerro"
Chris l'accompagnò a sedersi sul divano:" Ora cerca di calmarti e metti in ordine i tuoi pensieri! Poi prova a dirci dove sei stata sino ad ora"
Piper:" A Troia!"
Chris, con tono più che sorpreso:" A Troia!"
Leo:" Gli altri Anziani mi hanno detto che avevate bisogno di capire alcune cose; ma non sapevo dove o quando vi avrebbero mandate! Mi hanno taciuto tutto per paura che potessi informarvi"
Piper:" E ora che succederà a Paige e Phoebe?"
Leo:" Non lo so, loro come stanno?"
Piper:" Paige bene, Phoebe non l' ho vista o forse non l'abbiamo saputa riconoscere"
Chris:" Cosa vuol dire che non l'avete saputa riconoscere? Come hai fatto a tornare a casa?"
Piper:" Sono andata a letto e mi sono svegliata qui; ma non è il momento per raccontare, pensiamo a Paige e, soprattutto a Phoebe, sono preoccupata per lei"
Chris:" Cosa possiamo fare?"
Piper:" Non lo so Chris, forse dobbiamo solo continuare ad aspettare"
Chris s'arrabbiò:"Certo! Come abbiamo fatto fino ad ora! Possibile che tu non sappia come sei riuscita a tornare?"
Piper:" No, ora volgio stare un po' sola se non ti dispiace; dov'è Wyatt?"
Leo:" L'ho lasciato con gli altri Anziani" Senza bisogno che Piper aggiungesse una parola Leo sparì nel suo scintillio.


Quando Paride lasciò la stanza Paige riprese il discorso interrotto.
Paige:" Piper io parlavo di te e Leo"
Donna:" Chi diavolo sarebbe questo Leo?"
Oh mio Dio..ma dove è finita Piper? Bhe sarà meglio che finga d'aver sbagliato.
Paige:" Nulla, una specie di cosa che avevo inventato per cercare ci farti sorridere"
Andromaca parve spiazzata da quella frase:" Grazie, apprezzo il tuo tentativo"
Possibile che questa donna non sia più Piper?
Paige indagò:" P..Andromaca cosa ricordi di questi giorni?"
Andromaca:" Non ti preoccupare la morte di mio marito non mi ha cancellato la memoria"
Paige:" Ricordi per le scale..nelle cucine intendo?"
Andromaca:" Cucine? Di cosa stai parlando?"
Ricorda d'aver visto il marito morto ma non l'incontro con me..Non capisco
Paige:" Posso sapere esattamente cosa ricordi?"
Andromaca:" Non capisco cosa vuoi...l'unica cosa che ricordo ora è il corpo di mio marito trascinato da un cavallo; cos'altro dovrei sapere" La donna iniziò a piangere:" ...Cos'altro"
Capisco..forse ricorda la morte del marito perché è stata un grosso trauma, o perché rammenta solo ciò che riguarda la sua vita non quella di Piper...Insomma non serba memoria alcuna di mia sorella..
Paige lasciò la stanza, Piper non c'era più e, riguardo a Phoebe, non sapeva dove potesse trovarsi e sotto quale vesti; era sola o, per lo meno, credeva di esserlo.
Fece ritorno nella sua stanza, ancora vuota.
Piper deve essere sicuramente tornata a casa, ma come c’è riuscita? Possibile che abbia trovato un modo e non me l'abbia detto?
Paride rientrò nella stanza:" Come sta Andromaca?"
Paige non aveva più voglia di giocare a fare la donna ellenica; nonostante ciò avrebbe dovuto continuare quella scena fino a quando non avesse capito come sua sorella era riuscita a tornare:" Meglio; voglio dire ora potrà seppellirlo"
Paride:" Il funerale è stato fissato per questa notte"
Il volto di Paride era ancora colmo di dolore ma v'era anche un profondo strato di rassegnazione; tanto che Paige mise i suoi pensieri, riguardo la sorella, a tacere per cercare d'essere d'aiuto a quell'uomo che era stato così dolce con lei:" Cosa non va? Voglio dire...il tuo viso è così teso"
Paride:" Mi conosci davvero bene mia cara. In questo momento mi odio sai?"
Paige:" Ti prego non dire che sei ancora convinto che la colpa della morte di tuo fratello sia tua?"
Paride:" No...non riesco neppure a pensare a mio fratello ora; questo mi fa riflettere su che razza di codardo sia"
Paige non capì a cosa alludesse il ragazzo, lo prese per la mano e lo sedette sul letto accanto a lei:" Non capisco; perché ti definisci codardo?"
Paride:" Davvero non comprendi? E' ovvio che tu non possa farlo, qualsiasi uomo ora sarebbe straziato solo dal ricordo del fratello e dal dolore per la sua morte. Io, invece, penso alla fine"
Paige:" La fine?"
Pairde:" Senza di lui, senza il suo coraggio e la sua abilità, questa città cederà presto alla ferocia dei gerci; ecco a cosa penso invece di piangere il corpo di mio fratello e pregare per la sua anima!"
Paige:" Non devi incolparti, tutti abbiamo paura di questa guerra"
Paride:" Devi fuggire, lascia la città prima che Agamennone se ne impossessi"
Se fuggissi cambierei la storia, Piper ha detto che Elena è stata a Troia fino alla fine.
Paige:" Io sto qui con te, tu mi difenderai da Agamennone"
Paride:" Io?! Riponi troppa fiducia in me cara Elena; io sono solo un misero codardo; mio fratello aveva ragione, parlavo di guerra senza sapere realmente cosa implicasse combatterla; l'altro giorno, sul campo di battaglia, tre soldati troiani sono morti per difendermi; io ero lì tremante di fronte a quell'orrore; capisci?"
Paige:" Si capisco l'impossibilità di un uomo di fronte alle atrocità della guerra e so per certo che non sei il solo ad aver reagito così e non sei il solo ad avere paura; ma capisco anche che io credo in te e ti starò accanto"
Pagie credeva fermamente nelle sue parole dettate più dal cuore che dalla mente; Paride parve capire che tali frasi erano colme di sincerità e fiducia perché la strinse a lui:" Ora è tempo per il dolore" Disse il giovane principe troiano:" Alla paura penserò dopo e ne avrò meno, sapendo che tu poni questa fiducia in me"

Phoebe venne accompagnata in una stanza calda e lussuosa, soprattutto se comparata alla squallida tenda in cui aveva vissuto fino ad allora; la donna che l'accompagnò portava con se dell'acqua e candide vesti.
Donna:" Tolga quegl'abiti sporchi; immagino cosa possa aver passato"
Phoebe:" Non mi ha fatto del male"
La donna parve sorpresa di quelle parole, in ogni caso porse gli abiti a Phoebe e le preparò un bagno caldo:" Si rilassi" disse la donna:" Forse non vuol raccontare a me la sua brutta esperienza, questo lo capisco, un bagno le farà bene"
Phoebe:" Grazie"
La donna uscì chinando il capo in segno di saluto e riverenza; Phoebe fece un lunghissimo bagno; aveva molte su cui riflettere, una su tutte ciò che era accaduto la sera precedente. Come era potuto accadere? V'era solo una spiegazione che Phoebe non voleva ammettere come veritiera.
Dio cosa ho fatto?
Tutta la giornata trascorse tranquilla, Phoebe assaporava una finta libertà e Paige consolava il suo principe; quando le tenebre iniziarono a calare sulla città Priamo si diresse nelle rispettive stanze delle ragazze per avvisarle dell'inizio del rito funebre.
Paige mise i vestiti che l'ancella le aveva preparato e seguì Paride in quella che doveva essere la piazza principale. Tutta la città era presente, al centro della piazza era stato costruito un grande altare di legno e paglia; il loro posto era un'altro palco dal quale si godeva un panorama di tutto lo spiazzo sottostante.
Devo ammettere che questa gente ha strani gusti, si godono funerali e duelli ai posti d'onore. Non capisco come si possa veder sterminare un figlio seduti su comode sedie di velluto, ed assistere ad un funerale come ad uno spettacolo teatrale.
Pensò Paige; accanto a lei era seduta Andromaca ed altre donne che Paige non aveva mai incontrato prima.
Appena tutti s'accomodarono sul grande altare un uomo nella piazza attese un cenno da re Primo ed accese un falò sotto ill grande altare.
Oh mio Dio! Lo bruciano!
Paige era interdetta da quella scena, volse il capo a Paride che piangeva silenzioso; passò una mano sul volto del principe per asciugare quelle lacrime con un gesto di profonda dolcezza.
Paride sussurrò:" Aiutami"
Paige l'abbracciò , non sapeva cosa o come poter alleviare il suo dolore; ma sentiva che, forse, l'unico modo fosse stargli vicino. La pira impiegò l'intera notte per bruciare, tutti stettero al loro posto fino alla fine; fino a quando Priamo, seguito da Pairde, non scese nella piazza; ambedue si chinarono di fronte a quelle ceneri per rendergli omaggio. Poi la piazza iniziò a svuotarsi; Paige seguì le persone che scendevano dal palco, un uomo si avvicinò e le fece segno di tornare a palazzo ma lei non obbedì, si recò invece da Paride che era ancora chino di fronte a ciò che rimaneva del fratello.
Paige:" Sono qui"
Pairde, singhiozzando:" Ora è tutto finito"
Paige lo prese per mano e lo portò all'interno del palazzo, lui la seguì, come un cucciolo insegue il suo padrone, facendosi trascinare nella sua stanza.
Paige, accortasi che il ragazzo aveva il comportamento di un automa:" Prova a parlarmi"
Paride:" Soffro Elena!"
Paige:" Allora lascia che io soffra con te"
Paride pianse per l'intera giornata, a volte gridava e stringeva Paige così forte da farle mancare l'aria; la ragazza non osò parlare; vide che il suo principe che continuava a gemere ma senza lacrimare, il suo corpo non aveva più lacrime.

{Tre giorni più tardi}

Tutti quei giorni Paige li trascorse così, chiusa in una stanza a cercare di frenare un pianto che pareva implacabile.
Anche Phoebe non ebbe alcuna voglia di uscire, cercava di analizzare tutto quello che le era accaduto in quei giorni. Si trovava a Troia, in una città destinata alla distruzione; avrebbe dovuto cercare un modo per fuggire e tornare a casa, nella sua epoca; ma la sua mente cercava solo di capire come il suo corpo potesse essere arrivato a compiere quell'atto d'amore; questo pensiero non le permise di riposare molto in quei giorni. La mattina del terzo giorno qualcosa la riportò alla realtà; una donna entrò nella sua stanza, non era la solita ancella che ogni giorno le portava l'acqua fresca.
Donna:" Buon giorno Briseide ben tornata"
Phoebe:" Ehm...grazie"
Donna:" Ti credevo morta..!"
Sembra essere delusa che non lo sia!
La donna continuò:"..Non sembra che ti abbiano fatto del male"
Phoebe:" Qualcuno ha saputo difendermi dalla foga di uomini che mi avrebbero fatto molto più che male"
La donna parve sorpresa delle parole di Phoebe:" Vuoi dire che un soldato troiano era imprigionato con te? Oh questo spiega molte cose...credevo i nostri soldati fossero uccisi e non fatti prigionieri"
Phoebe:" Quale soldato?
Donna:" Hai appena detto che qualcuno ti ha difeso.."
Phoebe:" Ah si ora capisco! No, non è stato un soldato troiano ad aiutarmi, anche perché l'avrebbero ucciso immediatamente, se si fosse schierato solo contro quella gente"
Donna, sopresa:" Non capisco; chi ti ha aiutato allora?"
Phoebe:" Sembra difficile da credere ma è stato Achille"
La donna fulminò Phoebe con il suo sguardo, come se le parole da lei udite fossero un peccato.
Ehi..che ho detto?
La donna osservò ancora a lungo Phoebe:" Non posso crederci..."
Phoebe:" Ti avevo detto che sembra assurdo, ma ti assicuro che è così; gli altri soldati volevano violentarmi, picchiarmi e poi uccidermi; ma lui mi ha tenuto in custodia. Non solo mi ha aiutato ma, mentre stavo con lui, non mi ha mai trattato come una prigioniera; nel senso che non mi ha fatto alcun male"
La donna ascoltava quelle parole e, ad ogni frase, faceva seguire un'espressione di stupore:" Stai cercando di difendere quel mostro?!"
Phoebe:" Io non sto difendendo proprio nessuno! Ti sto solo dicendo la verità"
Donna:" Dimentichi che stai parlando dell'uomo che ha ucciso e straziato il corpo di mio marito?"
Suo marito!!! Allora questa è...no potrebbe essere chiunque; Achille avrà ucciso molti soldati in questa guerra.
La donna parve arrabbiarsi per il silenzio di Phoebe:" Insomma mi stai ascoltando?! Si può sapere perché difendi l'uomo che ha ucciso tuo cugino?"
Phobe, seccata:" Ti ho già detto che non lo sto difendendo, ti sto solo dicendo come sono andate le cose"
Donna:" Non vedo come tu riesca ad usare parole buone quando ho appena assistito al funerale di mio marito, ucciso dall'uomo per il quale le stai usando!"
Oh...si; deve essere proprio lei! Diavolo colei che ho di fronte è Andromaca..somiglia molto a Piper..
Phoebe, tartagliò:" Piper....sssei tu?"
Andromaca, sorpresa:" Ancora con questo nome? Ma siete impazzite tu ed Elena?"
Phoebe indagò:" Perché mi parli di Elena?"
Andromaca:" Mi ha chiamato anche lei con quel nome dicendo anche altre cose a cui, dato il mio stato d'animo, non ho prestato molta attenzione e, quindi, ora non le ricordo"
Elena l' ha chiamata col nome di mia sorella? Perché mai? C'è solo una spiegazione.
Phoebe:" Ora dov'è Elena?"
Andromaca:" Francamente non lo so, credo sia in camera con Paride, sai non sta bene visto che ha appena assistito al funerale del fratello, come io ho assistito a quello di mio marito"
Phoebe si rese conto che la donna, probabilmente, si era recata da lei in cerca di conforto; invece lei si era totalmente disinteressata del suo stato psicologico. Appena Phoebe le chiese come stesse Andromaca iniziò a parlare e lo fece per ore; solo l'ingresso di un uomo la fece smettere.
Uomo, con tono pieno di giubilo:" I greci si sono ritirati, la vittoria è nostra! E' la pace!"
Andromaca accennò un sorriso tra le lacrime che ancora rigavano il suo volto:" Ettore avrebbe voluto vedere questo giorno"
Phoebe si avvicinò e le strinse la mano in senso di solidarietà al suo dolore.

Paride, quindi anche Paige, fu avvisato subito dell'avvenuto ritiro dell'esercito di Agamennone, gli fu chiesto di recarsi sulla spiaggia perché v'era una cosa che avrebbe dovuto vedere e che il padre lo attendeva nell'atrio.
Appena l'uomo uscì Paige ripensò alle parole di Piper:" Lascia che venga con te"
Paride:" Non se ne parla, potrebbe essere una truffa, i greci potrebbero tenderci un'imboscata e sarebbe pericoloso; non volgio che ti accada nulla"
Paige:" L'uomo di prima ha detto che hanno controllato molte volte, non c'è nessuno"
Non visibile almeno.
Paride:" Perché vuoi correre questo rischio?"
Paige:" Voglio starti accanto"
Paride, a malincuore, acconsentì.

La spiaggia principale era realmente deserta, v'era solo un grande cavallo di legno, abbandonato, a farla da padrone. La costruzione era imponente e salda, malgrado fosse costruita da legna legata con semplici corde che sporgevano lunghe dai lati. Si erano radunati molti soldati sulla spiaggia, Paige guardava il cavallo con aria meravigliata e impaurita.
Un uomo, che più tardi si scoprì essere un sacerdote di un tempio, disse:" E' un dono agli Dei, i greci l'avranno costruito per ingraziarsi Poseidone affinché vegli sul loro ritorno"
Priamo:" Prima profanano i nostri templi ed ora chiedono aiuto agli dei per un buon ritorno?"
Un soldato:" Maestà dobbiamo portare questo dono al tempio del Dio del mare altrimenti..."
Paige non potè tacere oltre:" State forse scherzando? Potrebbe contenere qualsiasi diavoleria!"
Il sacerdote s'indignò:" Chi ha permesso a questa donna di venire?"
Paride fece qualche passa avanti:" Lei è con me"
L'uomo cambiò immediatamente espressione:" Principe non vedo perché non dovremmo onorare gli Dei"
Paige:" Semplice perché Priamo ha ragione, lo stesso popolo che prima ha profanato un tempio ora non può permettersi di ingraziarsi gli Dei con quest'arnese!"
Uomo:" Innanzi tutto; come vi permettete di rivolgervi al nostro sovrano chiamandolo per nome? E poi... principe non vorrà mica dare ascolto a questa donna?"
Paride:" Ha ragione, bruciamo quest'arnese!"
Priamo:" Il sacerdote ha ragione..."
Paride:" Ma padre..!"
Priamo:" Fino a prova contraria sono ancora io che prendo le decisioni; portiamolo al tempio"
Paige s'infuriò e si mise di fronte a Parimo sbarrandogli la strada mentre questo tornava verso le mura:" Non capisce al suo interno si potrebbero nascondere.."
Priamo la interruppe:" Ora basta!! Un popolo può cambiare, i greci hanno capito d'aver commesso uno sbaglio a profanare il nostro tempio; ed ora vogliono chiedere perdono e aiuto agli Dei; chi siamo noi per impedire che un omaggio non venga presentato? Portatelo al santuario"
Malgrado Paige avesse tentato, lungo la strada, più volte di far ragionare il re costui restò fermo sulla sua decisione.
Burbero vecchio! Possibile che tu non ti renda conto di ciò che stai facendo?
Il cavallo fece il suo ingresso tra le mura della città nel tardo pomeriggio, portarlo lì dentro fu un'impresa tutt'altro che semplice; molti uomini furono impiegati a trascinare quell'oggetto mentre la città, festosa, li accoglieva.
Anche Paige, con Paride, guardava dalla finestra quell'assurda scena; centinaia di persone, credule d'aver vinto la guerra, gioivano intorno all'oggetto che n’avrebbe decretato la fine.
Phoebe, malgrado volesse cercare Elena, fu trattenuta da Andromaca; ora era lì, sulla soglia del portone d'ingresso del palazzo ad osservare il falso bottino di guerra.
Andromaca, rivolgendosi ad una guardia:" Che cos'è quel cavallo?"
Guardia:" Probabilmente un dono fatto ai greci in segno di resa agli dei o alla città"
Andromaca:" Allora davvero è tutto finito?"
Phoebe:" Già così sembra...Sembra...purtroppo"
Andromaca, sorpresa:" Perché purtroppo? Non sei forse felice che tutto si sia concluso?"
Phoebe:" Lo sarei...se davvero lo fosse"
Andromaca:" Capisco, pensi a coloro che, come Ettore, hanno perso la vita per questo. Ma non temere, gli Dei si prenderanno cura delle loro anime mentre daranno vita dura ai greci"
Phoebe:" Su questo hai pienamente ragione!"


Fu organizzata una grandiosa festa, non solo tra la gente del popolo, ma anche a palazzo.
Bene, pensò Phoebe appena venne informata dell'evento, sarà una buona occasione per cercare Elena.
Il salone principale del palazzo era uno sfavillante scintillio di luci, le urla dei soldati d'alto rango, invitati a prender parte all'evento, risuonavano tra il tintinnare di bicchieri provocati dai brindisi che si susseguivano. Phoebe fu fatta accomodare ad un tavolo nel centro del salone apparecchiato con stoviglie d'oro al contrario delgi altri su cui giacevano stoviglie d'argento o di legno; al suo tavolo v'erano vari uomini.
Devono essere persone importanti per sedere a questo tavolo. Pensò la ragazza.
V'erano tre posti vuoti, di cui uno proprio alla sua destra.
Phoebe, rivolgendosi all'uomo che le sedeva accanto:" Chi deve sedere qui?"
Uomo:" Re Priamo ovviamente, il principe Paride e il suo trofeo...Elena!"
Perfetto! Non poteva capitarmi posto migliore!
In uno solo istante nella sala calò il silenzio, Priamo fece il suo ingresso con il figlio.
Priamo:" Signori, festeggiate e brindate, una lunga guerra è stata combattuta e vinta. So che avete ancora nel cuore i ricordi del funerale del mio adorato figlio ma lui avrebbe voluto che festeggiassimo questo giorno. Bevete e festeggiate quindi!"
Tutti applaudirono e ripresero le loro discussioni, i brindisi ed i canti di vittoria.
Priamo era seguito da alcuni sacerdoti, da Andromaca e da una donna, di una bellezza incomparabile, tutti si accomodarono ai rispettivi tavoli; accanto a Phoebe sedette Priamo.
Phoebe, rivolgendosi sempre all'uomo alla sua sinistra:" Quale sarebbe Elena?"
L'uomo, sorpreso dalla domanda:" Vuol dire che non l' ha mai vista?"
E che ne so io se questa Briseide l'abbia incontrata..meglio far finta di non ricordare.
Phoebe:" Non me la ricordo; sa sono successe tante cose"
Uomo:" Certo dato il suo sequestro ne avrà passate talmente tante; in ogni caso è quella splendida donna accanto al principe. Permettetemi signorina ma è la donna più bella che i miei occhi abbiano mai visto, una così val bene una guerra!"
Phoebe guardò con attenzione la ragazza, non aveva nulla in comune con sua sorella, quell'uomo aveva ragione la sua bellezza era davvero notevole.
Nonostante il frastuono che goveranva Phoebe tentò di conversare con lei per tutta la sera; la donna però non le prestava molta attenzione, il suo interesse era rivolto solo al principe troiano visibilmente addolorato.
E' inutile, ho cercato di parlarne d’ogni argomento possibile; la fuga dei greci, il cavallo, il funerale; ma lei si limita solo a semplici cenni d’assenso o dissenso.
Con sorpresa di tutti i presenti Paride e la sua giovane compagna si alzarono dal tavolo; tutto di nuovo si avvolse nel silenzio.
Pairde:" Perdonatemi ma non riesco a festeggiare; mio padre ha ragione mio fratello avrebbe desiderato tutta questa felicità, dovrò non rispettare il suo desiderio per l'ennesima volta perché non riesco a gioire davvero. Prego voi di festeggiare anche per me; scusatemi ma ho bisogno di ritirarmi"
Tutti parvero capire il desiderio del giovane principe che si avviò all'uscita seguito da Elena.
E ora? Pensò Phoebe
Andromaca si avvicinò a Priamo e gli sussurrò qualcosa, costui si alzò occupando il posto di Paride.
Andromaca, sedutasi accanto a Phoebe:" Paride è davvero distrutto; capisco il suo dolore"
Phoebe:" Forse anche tu vorresti..."
Andromaca:" Oh no, io volgio rispettare ciò che mio marito avrebbe voluto. A lui avrebbe fatto piacere assistere a questa festa, ed io sono qui per lui, con il cuore dilaniato dal dolore...ma sono qui!"

Quando Paige giunse nella stanza con Paride non desiderava altro che salvare quell'uomo dal suo destino
Paige:" Paride lo so che non è il momento però vorrei tornare a parlare di quel cavallo!"
Paride:" Orami è chiaro che ci sbagliavamo, e tutto il giorno che è all'interno di questa città e non è accaduto nulla; mio padre aveva ragione"
Dannazione se lo convinco a scappare almeno per questa notte lui non ucciderà Achille e la storia sarà cambiata; se vado fuori e do fuoco a quell'arnese maledetto combino un casino senza pari! Possibile che non possa salvare quest'uomo!?
Paride:" Credi che i morti possano vederci?"
Paige, ancora assorta nei suoi pensieri, non capì l'intera domanda:" Non capisco"
Paride:" Intendevo dire, credi che mio fratello possa vedere le mie azioni?"
Paige:" Si, credo che in qualche modo loro veglino su di noi"
Paride:" Allora spero abbia capito che il mio cuore è ancora troppo combattuto per festeggiare"
Paige:" Certo che l' ha capito; diavoli hai appena perso tuo fratello non puoi fingere e festeggiare!"
Paride:" Grazie per avermi aiutato in questi giorni, non ti ho fatto riposare molto e ti chiedo scusa"
Paige:" Perché ti scusi, è un onore essere la confidente di qualcuno, non un disagio"
Paride:" Prometto che questa notte ti lascerò dormire"
Paige fece un sorriso di circostanza,a differenza di tutti sapeva che quella notte si sarebbe combattuto, vi sarebbero stati morti e la città sarebbe stata bruciata.

Così fu, erano all'incirca le quattro del mattino quando la campana suonò; Paride si svegliò di soprassalto Elena era lì accanto a lui, sembrava sapesse che quel momento sarebbe arrivato. Un soldato entrò precipitosamente nella stanza:" Mio signore i greci, sono in massa...dentro le mura, stanno bruciando, uccidendo e saccheggiando. Mettetevi in salvo"
Paride:" Come mettermi in salvo? Dobbiamo combattere!"
Uomo:" Signore è impossibile, i nostri soldati hanno festeggiato tutta la notte molti di loro sono così ubriachi da non reggersi in piedi; il resto è stato preso di soprassalto e non v'è tempo di organizzare una controffensiva"
Paride:" Non ci arrenderemo così spero?"
Uomo:" No signore, stiamo combattendo ma sono un soldato da molti anni e so riconoscere quando una battaglia è persa in partenza!"
Paride:" Come sono entrati?"
Uomo:" Pare che alcuni soldati si siano nascosti all'interno di quel cavallo e, quando i festeggiamenti sono finiti e la città calata nel sonno, siano usciti, abbiano ucciso le guardie di vigilanza alle torri, abbiano aperto le porte e fatto entrare i rinforzi; numerosi e motivati rinforzi mio signore"
Paride:" Lo sapevo che quel cavallo non avrebbe portato nulla di buono...mio padre è stato avvertito?"
Uomo:" Certo, immediatamente!"
Paride, mentre si vestiva:" Cosa dice a riguardo?"
Uomo:" Purtroppo s'è reso conto anche lui della veridicità delle mie affermazioni, non possiamo salvare la nostra città!"
Paride:" Bene, non crediate che io sia altrettanto arrendevole, mio fratello è morto per salvare questa terra! Elena tu va da Andromaca, so che mio fratello le mostrò un modo per uscire da qui"
Paige:" Non pensarci neanche io starò al tuo fianco!"
Paride la prese per un braccio e la trascinò lungo i corridoi fino ad arrivare al portone principale. La scena che si presentò di fronte a loro aveva dell'apocalittico, gli uomini morivano come mosche, numerose case bruciavano, le urla delle donne riecheggiavano da ogni angolo; il soldato aveva ragione, era giunta la fine.
Paride:" Non penserai davvero che ti lasci qui?"
Paige:" Ma io.."
Paride, intransigente:" Va' da Andromaca...Subito!!"

Quelle urla svegliarono tutto il palazzo, compresa Phoebe:" Mio Dio! Ci siamo"
Andromaca entrò nella sua stanza:" Ci stanno attaccando, sono i greci, erano chiusi in quel cavallo, dobbiamo metterci in salvo, io conosco un passaggio segreto, raduna quanta più gente puoi e corri nei sotterranei!"
Detto questo sparì di nuovo.
Un conto è leggere certe cose su fogli di carta un'altro è viverle!
Phoebe uscì dalla sua stanza, ogni donna o bambino vedesse lo invitava a scendere nei sotterranei; uscì nel giardino per cercare altri superstiti. V'erano scene raccapriccianti, alcuni soldati greci stavano violentando una donna contro un muro, il pavimento era disseminato di cadaveri o di persone gravemente ferite. Qualcuno l'afferrò alle spalle e la gettò contro il muro; capì che presto avrebbe fatto la fine della donna vista poc'anzi; cercò di divincolarsi ma l'uomo era troppo più forte di lei. Urlò ma la sua voce si perse nella notte confusa da tante altre richieste d'aiuto d'altrettante donne nella sua situazione. Proprio quando l'uomo stava per compiere ciò che voleva s'accasciò a terra senza vita strusciando nel corpo di Phoebe; dietro di lui una sagoma si stagliava fiera: era Achille.
Achille:" Cosa fai ancora qui? Ti uccideranno!"
Phoebe:" Stavo solo cercando di salvare più gente possibile!"
Achille:" No, stavi solo tentando il suicidio!"
Phoebe:" Grazie"
Achille:" E' da quando sono uscito da quel dannato cavallo che non ho fatto che cercarti; avanti andiamo via da qui"

Paige rientrò ed incontrò Andromaca in uno dei corridoi, la donna la informò dell'esistenza del passaggio negli scantinati e sparì impegnata a bussare a tutte le porte.
Non ci penso nemmeno, devo trovarlo dove diavolo si è cacciato?
Paige si lanciò alla ricerca del suo principe ignorando tutto quello che le accadeva intorno; se solo avesse guardato si sarebbe pietrificata di fronte a quell'orrore.
Attraversò tutto il giardino, soldati troiani la salvarono spesso dalle armi dei greci ma lei continuava il suo cammino; poi, in lontananza, lo vide, Paride era là, in cima ad una grande scalinata Paige corse da lui.
Paige:" Che succede?"
Paride, arrabbiato:" Mio Dio cosa fai ancora qui?"
Paige:" Smettila di preoccuparti per me!"
Paride la guardò un solo secondo, poi osservò ciò che accadeva sotto la grande scalinata; v'era un prato e sopra a questo prato sua cugina Briseide era tra le braccia d'Achille, anche Paige guardò la scena.
Paige, sorpresa:" Ma quello..."
Paride:" Quel bastardo vuole violentare mia cugina!"
Prese una freccia dalla faretra; tese l'arco e la scagliò. L'oggetto attraversò l'intera distanza in un attimo che, agl'occhi dei quattro, durò un'eternità.
Phoebe vide il principe mirare verso di loro:" Paride no!!!!"
Ormai era tardi, con una precisione millimetrica la freccia penetrò nel tallone d'Achille. L'eroe greco s'alzo compiendo qualche passo verso Paride, il suo corpo continuava ad essere percosso da frecce avvelenate da rabbia e vendetta. Malgrado Elena e Briseide implorassero Paride di smettere quel supplizio, lui continuò finché non vide il corpo esamine dell'assassino di suo fratello.
Paige:" Perché? Perché Paride hai agito come lui? Perché?"
Il giovane troiano non ebbe tempo neppure per esalare un respiro, una spada trafisse il suo petto; Paige osservò la scena incredula; tutto era compiuto.
La ragazza estrasse la spada dal corpo del suo Paride e, con una ferocia inaudita, uccise l'assassino del suo principe.

Phoebe era là, a terra accanto ad Achille; gli mise un braccio sotto la testa e cercò di aiutarlo, benché si rendesse perfettamente cono che, ormai, per lui non v'era più nulla da fare.
Achille sibilò:" Ti amerò per sempre, non solo in questa, ma in altre mille vite!"
Phoebe:" No!!!!!!"
Poi il suo corpo smise di lottare contro un avversario troppo più potente di lui; l'eroe più famoso e decantato nei secoli perse in quell'attimo la battaglia decisiva, perendo tra le braccia dell'amata.

Quando Paige rialzò lo sguardo di fronte a lei c'era Chris, era nel suo salotto.
Paige, attonita:" Sto sognando?"
Chris l'abbracciò:" Sei tornata...Piper Paige è tornata!"
Piper si precipitò per le scale:" Bentornata sorellina!"
La ragazza non sapeva cosa fosse accaduto; poco prima si trovava inginocchiata di fronte a Paride e, come per magia, ora era lì.
Paige tartagliò:" Nnnonn capisco!"
Piper:" Neppure io, anche a me è accaduto così; la sera stessa dell'uccisione di Ettore sono rientrata nella mia stanza; dopo ore sono riuscita a riposare ed, al mio risveglio, ero tornata a casa"
Paige:" Perché proprio ora? Io non ho fatto nulla per tornare!"
Le loro considerazioni furono interrotte dal corpo di Phoebe; anch'esso apparve nel salotto come per magia. La ragazza stava lì, seduta sul pavimento piangendo e sussurrando:" Cole...Cole"
Piper e Paige le si avvicinarono immediatamente per vedere se fosse ferita; appena giunte accanto a lei poterono sentire il nome che la sorella stava invocando.
Piper, attonita:" Cole?"
Paige, spiegò:" Ho visto Achille..era lui...era Cole. Proprio com’Ettore era Leo"
Anche Leo accorse nella stanza:" Gli Anziani mi hanno appena comunicato... Siete tornate!"
Piper s'infuriò:" Esigo delle spiegazioni!"
Leo:" Le avrete..."
Phoebe parve come ridestarsi dalle tenebre della sua tristezza; si rivolse al cognato con tono furente:" No!! Le voglio ora!"
Leo, spiazzato da cotanta rabbia:" D'accordo...Come ho già detto a Piper gli Anziani vi hanno fatto intraprendere quest'avventura per capire ed imparare alcune cose.."
Phoebe lo interruppe ancora più arrabbiata; questa volta però v'era anche profonda tristezza nella sua voce:" Ho visto morire l'amore della mia vita per la seconda volta...Ed ho imparato che non l'avevo dimenticato, ma solo rimosso. Mi chiedo se sarò ancora capace di amare così tanto!"
Fuggì in camera sua e Leo cercò di seguirla ma Piper lo fermò:" Ha bisogno di stare sola, mentre io ho bisogno di parlarti; vieni con me"
Piper prese per mano Leo e lo condusse al piano superiore.
Chris, rivolgendosi a Paige:" Non ho capito molto, a parte che Phoebe è sconvolta. Ma cosa è successo?"
E così Paige iniziò a narrare la dogliosa istoria, d'amara e d'orribil rimembranza, della possente e gloriosa Troia, per man dei Greci arsa e distrutta.

Scritto da Cinzia


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