Streghe Italia Fan Fiction

THE FUTURE


Riassunto: le tre sorelle, ancora adolescenti, trovano il Libro delle Ombre e vanno nel futuro. Lì, con i poteri appena scoperti, devono salvare la città da un ennesimo demone.

Data di composizione: 06/09/2000

Adatto a tutti

Si ricorda che tutti i diritti del racconto sono di proprietà del sito "Streghe Italia", e che tutti i personaggi di "Streghe / Charmed" utilizzati nel racconto sono di proprietà Warner Bros Television / Spelling Entertainment, e sono utilizzati senza il permesso degli autori e non a fini di lucro.
"Charmed" is a trademark of Spelling Television Production © 2000


Era un pomeriggio soleggiato a San Francisco e le tre sorelle, ancora, stavano guardando la televisione, o meglio, Prue e Phoebe stavano guardando la TV mentre Piper era in soffitta a cercare un suo vecchio album di foto. Le tre sorelle erano fisicamente diverse da come sono attualmente: Prue aveva lunghi capelli neri ed una espressione matura negli occhi, Piper, al contrario aveva dei capelli a maschiaccio ed era molto più scalmanata mentre Phoebe aveva dei lunghi capelli ondulati che le conferivano l'aria da ragazza dolce e calma mentre rivaleggiava con Piper per vivacità, a quei tempi. La nonna era andata in visita a dei parenti e le Piper e Phoebe erano sotto la supervisione di Prue, la più responsabile. Per una giornata la maggiore sarebbe stata il padrone indiscusso.
"PRUE, PHOEBE, venite su, un attimo".
"Perché proprio adesso? Sei la sorella più rompiscatole che abbia mai avuto lo sai?" urlò Phoebe rivolta a Piper. Tutte le volte che guardava un giallo veniva interrotta sul più bello.
"Dai, andiamo, altrimenti si farà venire una crisi di nervi e non smetterà di urlare fino a stasera" disse Prue alzandosi e cominciando a tirare la sorella. Arrivate in soffitta, Phoebe cercò di tornare giù ma le sorelle la fermarono. Rassegnata, attese che Piper spiegasse loro il motivo della chiamata.
"Stavo cercando il mio album di foto quando ho trovato questo" spiegò Piper mostrando loro un grosso libro in pelle, un po’ consumato dall'usura.
"E ci hai interrotto solo per questo?" chiese Phoebe contrariata. Voleva tornare al suo giallo. Forse poteva ancora scoprire chi era il colpevole.
"Piantala, Phoebe" le rispose Prue "Continua pure, Piper"
"Beh… l'ho letto ed è una specie di raccolta sul tema della stregoneria: formule, mostri… un po’ di tutto. Mi stavo chiedendo di chi potesse essere"
"Stregoneria?" chiese Phoebe. Il film era lontano mille miglia dai suoi pensieri. "Mi sono sempre interessata…"
"No." La interruppe Prue "Potrebbe essere pericoloso. E sono io che do' ordini in questa casa, oggi"
"E dai, sorellina!" la supplicò Piper "Ha solo detto di darci un'occhiata"
"D'accordo, ma niente di più!"
Le tre sorelle si misero a consultare il prezioso volume, quando ad un certo punto Piper vide un incantesimo interessante.
"Guardate, per andare nel futuro." E cominciò a leggere la pagina

"Venti del tempo soffiate forte
Che io possa vedere
Del futuro la mia sorte
E che dopo un mese io possa tornare"

Prue voleva dirle di smetterla ma prima che potesse aprire bocca una luce bianca invase la stanza e quando scemò, Piper era sparita.
"Oh mio Dio, Prue, che cosa facciamo? Piper è nel futuro" disse Phoebe spaventata.
"Beh, credo che non ci sia altra soluzione che seguirla" disse gravemente Prue e, insieme a Phoebe, cominciò a ripetere la formula.

"Venti del tempo soffiate forte
Che io possa vedere
Del futuro la mia sorte
E che dopo un mese io possa tornare"

Tutto divenne improvvisamente bianco e le due sorelle caddero in uno strano torpore.

Piper si risvegliò per prima e si ritrovò in salotto.
"Ma cosa è successo? Forse sono svenuta e Phoebe e Prue mi hanno portato in salotto!" disse parlando fra sé e sé. Poi si alzò e andò nella sala da tè o si accorse che c'era qualcosa di strano.
Davanti a lei, al lavoro sulle finestre, c'era un giovane, un bel ragazzo biondo. Piper rimase impietrita a guadarlo, chiedendosi chi fosse, quando lui si girò.
"Buongiorno, Piper, come stai?" chiese lui.
"Be… bene, grazie…." disse lei.
"Ma come, ti sei dimenticata il mio nome? Io sono Leo"
"Già, scusami ma ho sempre avuto problemi coi nomi. Sai dove sono le mie sorelle?"
"Prue, come al solito è andata al lavoro mentre Phoebe è a bighellonare al piano di sopra" disse Leo.
"Grazie" gli rispose Piper e, mentre si dirigeva al piano di sopra si disse fra sé "Lavoro? Prue non ha ancora l'età per lavorare che l'incantesimo abbia…"
"Piper, ma che… sei più carina coi capelli lunghi!" esclamò Phoebe vedendola entrare in camera sua.
"Cosa?" disse lei, incredula e si accorse di avere veramente i capelli lunghi, circa fino alle spalle ed una frangetta. Si girò verso Phoebe e si accorse che anche lei era diversa; lei aveva i capelli corti.
"Hai idea di dove siamo?" chiese la più piccola
"Sì, siamo nel futuro. Evidentemente l'incantesimo ha funzionato."
"Ma non è…"
"Tu dici? Basta guardarci per capirlo. Dieci minuti fa io avevo i capelli corti e Prue era troppo piccola per poter lavorare"
"Prue è al lavoro? E chi te l'ha detto?"
"Il ragazzo al piano di sotto, Leo"
"Interessante, è carino?"
"Non è malaccio"
Phoebe uscì dalla sua stanza, andando per le scale e si sporse fino a che non l'ebbe visto.
"Sì, in effetti non è male, ma ho visto di meglio."
"Dobbiamo trovare Prue per sapere che dobbiamo fare" disse la media.
"Lo chiediamo a Leo?"
"No, si insospettirebbe, piuttosto cerchiamo qualche indizio" replicò Piper.
Le sorelle si misero a cercare qualcosa che potesse far loro capire dove lavorava Prue. Alla fine, fu Phoebe trovò un annuncio.
"Guarda, Piper" disse la minore "Casa d'aste Buckland cerca esperta di antiquariato per collaboratrice! Non sapevo che Prue fosse tanto esperta."
"Se abbiamo ancora l'annuncio vuol dire che è stata assunta da poco o è andata proprio a sostenere il colloquio"
"Spero di no, per la Prue di questo tempo!" esclamò Phoebe. Dopo aver cercato l'indirizzo della casa d'aste, le due sorelle uscirono.
Furono costrette da andare a piedi (avevano entrambe la patente ma nessuna sapeva guidare) ma il tragitto non fu molto lungo. Arrivarono alla Buckland appena dieci minuti dopo essere partite.
Nell'ingresso trovarono una segretaria molto gentile, Hannah secondo il cartellino, che indicò loro l'ufficio di Prue. Phoebe entrò per prima e Piper chiuse la porta dietro di lei.
"Prue ma… " cominciò Piper.
"Credo di avere capito che siamo nel futuro. Mi sono svegliata qui"
"Ma come può essere successo? Non credo che le persone normali possano compiere incantesimi!" protestò Phoebe.
"Infatti, noi non siamo proprio normali. Credo che quel libro ci apparterrà"
"Ma che vuoi dire?" chiese Piper, frastornata.
"Guardate!" disse la maggiore e si alzò in piedi, guardando verso un mobile. Immediatamente un vaso che era sopra il mobile si mosse verso di loro e si appoggiò dolcemente sulla scrivania.
"Fantastico!!!!" esclamarono all'unisono Piper e Phoebe e provarono anche loro a muovere gli oggetti nella stanza ma inutilmente.
"È strano che solo tu abbia dei poteri, Prue" disse delusa Phoebe.
"Comunque, che facciamo? Siamo bloccate qui e non abbiamo guardato il libro della nonna cosa diceva riguardo al tornare al nostro tempo."
"Voi due cercate di nuovo il libro della nonna in casa e se lo trovate guardate di qualche incantesimo che potrebbe esserci utile"
"D'accordo, sorellina" esclamarono in coro Piper e Phoebe. Si stavano dirigendo alla porta quando questa si aprì ed entrò un bel ragazzo, alto coi capelli castani e gli occhi azzurri che salutò le ragazze come se le conoscesse da tempo.
"Ciao Piper, ciao Phoebe" disse rivolto alle ragazze.
"Ciao" rispose Piper, titubante.
"Come va col tuo nuovo lavoro, Prue?" disse il ragazzo, rivolto alla maggiore.
"Bene…" rispose sorridendo poi ebbe una folgorazione. Sapeva chi era il ragazzo "… Andy".
Phoebe e Piper si guardarono, esterrefatte. Andy un così bel ragazzo? Nel loro tempo era solo un teen-ager dispettoso ed inguardabile.
"Hem.. ci vediamo a casa, Prue" disse Phoebe
"Mi raccomando, in gamba!" le fece eco Piper e detto questo uscirono.
"Allora, che ci fai di bello qui, Andy"
"Sono passato a salutarti. Ieri al telefono mi hai detto che eri un po’ preoccupata. Allora?"
"Tutto bene, forse un po’ stressante. Sono sempre di corsa e ho molte responsabilità e…"
"A ognuno il suo" la interruppe il ragazzo "Io mi trovo ad indagare sul caso di molte donne strangolate e non so da che parte farmi. Nessun collegamento nessun indizio… niente di niente."
"Poveretto, un poliziotto!" pensò Prue.
"Comunque mi fa piacere sapere che te la cavi bene" disse Andy avvicinandosi a Prue e appoggiando la sua fronte a quella di lei "Non so che farei se ti succedesse qualcosa" disse e poi la baciò. Prue rimase interdetta; era stata sorpresa e aveva perso la sua sicurezza. Detestava non sapere niente di quello che era successo lì. Erano abbastanza grandi da lavorare, erano streghe, lei era fidanzata con Andy e chissà che altro le attendeva.
"Ci sentiamo stasera, ora devo andare."
"Ciao" gli disse in un filo di voce Prue guardandolo uscire.

Tornò a casa solo alle otto di sera e ad attenderla c'erano le sorelle, cariche di informazioni.
"Era ora, ti sembra questa l'ora di tornare? La cena si stava freddando" la rimproverò scherzosamente Piper. Anche da piccola aveva sempre avuto una dote naturale per la cucina.
"Scusate, ma ho dovuto riordinare tutto" rispose Prue, un po’ stanca "Avete scoperto niente?"
"Tieniti forte, sappiamo tutto" disse Phoebe
"O quasi" la corresse Piper.
"Siamo streghe buone che ci battiamo coi demoni per salvare gli innocenti, non possiamo usare incantesimi per scopi personali ed il libro della nonna, che si chiama Libro delle Ombre, è una specie di enciclopedia" spiegò Phoebe
"Che nel nostro caso è inutile perché non dice come possiamo tornare indietro" aggiunse Piper.
"Fantastico e ora…" cominciò Prue ma venne interrotta da Piper.
"L'arrosto" gridò e corse in cucina. Fortunatamente per lei l'arrosto era a posto ma la cioccolata che aveva messo a fondere in una pentolina stava andando a fuoco.
"Oh no!" disse e allargò le braccia, insegno di disperazione e a questo gesto le fiamme si bloccarono.
"Ma cosa…" cominciò.
"Ecco il tuo potere" disse Prue "puoi bloccare il tempo".
"Possibile che io sia la più sfortunata?" esclamò Phoebe battendo il pugno sul tavolino. Appena la sua mano venne a contatto con la superficie di legno venne scossa da un tremore ed ebbe una sensazione di vuoto allo stomaco, seguita da una visione. Una donna che si accasciava a terra, in un parco ed un uomo che si dileguava nell'oscurità. Non poté vederlo bene perché era buio. Si riprese, e vide Prue e Piper che la guardavano preoccupate.
"Che è successo? Sembrava che avesti preso la scossa" disse Prue.
"Ho avuto una specie di visione. Una donna morta ed un uomo in fuga" disse la più piccola delle Halliwell.
"Un momento, Andy mi ha parlato di misteriose uccisioni di donne, ultimamente" disse Prue.
"Andy fa il poliziotto?!?" chiese Piper.
"Già" rispose Prue, poi rivolta alla minore "Sapresti riconoscere il posto?"
"Beh, era…" chinò gli occhi sul tavolo e vide un giornale con una foto del parco "era qui" affermò Phoebe.
"Bene, devo chiamare la polizia" si avvicinò al telefono e cominciò a comporre i numeri quando Piper la fermò.
"Che stai facendo? Se chiami la polizia vorranno sapere chi ci ha informate e sul Libro c'è anche scritto che dobbiamo conservare il nostro segreto" disse la media.
"Ma non posso mentire al mio ragazzo."
"Il tuo ragazzo?" chiese Phoebe "Questa è nuova. Racconta un po’!"
E Prue raccontò cosa era successo fra lei e Andy. Poi Piper disse:
"E con la ragazza del parco? Non la possiamo lasciare morire così. Che facciamo?"
"Prendiamo il Libro e andiamo a vedere che si può fare" disse risoluta Prue. Poi montarono in macchina e Prue guidò fino al parco mentre Piper le raccontò di Leo, se nel caso lo avesse visto in casa, non lo doveva scaraventare fuori dalla finestra e parlarono di nuovo del problema che non potevano tornare a casa.
Appena arrivarono, le tre sorelle si divisero e cominciarono a cercare la donna. Fu Piper a trovarla, ma sfortunatamente, troppo tardi. Riuscì solo ad intravedere un'ombra scura scappare fra i cespugli e a quel punto chiamò Prue e Phoebe.
"Prue, Phoebe, venite qui!"
Pochi minuti dopo le due sorelle apparvero da due lati diversi della boscaglia che contornava la radura. Alla vista del cadavere le sorelle rimasero scioccate.
"Siamo arrivate troppo tardi. Troppo tardi" disse Prue
"È stata strangolata e ha qualcosa sulle mani… come una bruciatura" aggiunse Piper.
"Ragazze, credo che ci meriterebbe andarcene" disse Phoebe, intravedendo dei bagliori dei lampeggiatori della polizia rischiarare la notte.
"Sì, allontaniamoci" suggerì Prue e sparì fra la vegetazione, seguita dalle sorelle. Sfortunatamente sbucando vicino alle auto della polizia, si imbatterono in Andy.
"E voi che ci fate qui?" chiese sospettoso l'ispettore.
"Stavamo facendo due passi, ti dispiace?" lo aggredì Piper, guadagnandosi un'occhiataccia da parte della sorella. Andy la guardò perplesso. Piper non era mai stata tanto 'spudorata' e si chiedeva cosa le fosse preso.
"C'è stato un omicidio qui, avete visto niente?" chiese di nuovo l'uomo.
"E ora, immagino, siamo sospettate!" disse cinica Phoebe. Altra occhiataccia da parte di Prue.
"Era una semplice domanda!"
"No, eravamo di ritorno da una passeggiata in centro e siamo passate per il parco." Si affrettò a dire Prue prima che le sorelle facessero qualche altra sciocchezza.
"E non abbiamo notato niente di strano" aggiunse Phoebe, questa volta gentilmente senza ombra di sarcasmo.
"Va bene, ora potete andare."
"Ciao" dissero le tre sorelle avviandosi alla macchina. L'ispettore rimase a guardarle con fare sospetto.
"E ora? Siano al punto di partenza" disse Piper
"No, è anche peggio. Non sappiamo dominare i nostri poteri ed abbiamo un demone in circolazione!" aggiunse Phoebe.
"È ora di guardare di nuovo il nostro libro" disse la maggiore. "Dov'è?"
"È in soffitta, sopra un leggio" spiegò la media
"Ma… non vorrai mica leggerlo tutto, spero" aggiunse la più piccola "È un tomo di dieci centimetri, minimo"
"Hai qualche altra idea?"
Phoebe ci pensò su un attimo poi disse:
"No"
"Allora andiamo" disse risoluta come sempre Prue.
Furono fortunate, trovarono la pagina che interessava loro fra le prime sfogliate.
"Ecco qua" lesse Phoebe (Già esperta del libro) " Zadris, creatura infernale, prediletta dai potenti, riesce a soggiogare le menti degli uomini e a trasferirgli parte dei suoi poteri. Sfrutta gli umani per dare la caccia alle streghe, solamente per non mettersi in pericolo."
"Veramente carino" disse Piper, interrompendo la sorella e ricedendo un'occhiataccia da lei. "Scusa" si affrettò ad aggiungere.
"Bene! Dov'ero rimasta… ah, ecco. Per non mettersi in pericolo. Quando attacca una strega, la blocca solamente mettendole una mano sul collo e l'altra, diventata incandescente, assorbirà i poteri della vittima, solamente toccando la parte del corpo responsabile del potere. Per esempio, se la strega attaccata può guarire ferite con l'imposizione delle mani, il demone le toccherà le mani. Una volta assorbito il potere la povera strega verrà strangolata.
Attenzione. Per rendere inoffensivo il mortale attaccato serve una pozione fatta con… bla bla bla e una goccia del suo sangue."
"Ma i demoni non hanno sangue" protestò Piper che aveva letto qualcosa a riguardo la mattina.
"E allora?" chiese Prue rivolta a Phoebe.
"Allora niente. Qui non dice altro. Ah, no, aspetta. Se una strega viene attaccata da Zadris non ci sarà possibilità di salvezza"
"Sai, Piper, ti voglio PROPRIO bene. Non solo ci hai fatto andare nel futuro, ma ci hai cacciata nei guai con un demone" disse la maggiore, cercando di strozzare Piper, ma, per sua sfortuna, la sorella era più agile di lei e si chiuse in camera sua.
"Scusa, ma se non avessi letto la formula, non avremmo potuto apprezzare il futuro, non trovi?" chiese Piper.
"No, non credo proprio. Il futuro sarebbe arrivato anche da solo e ora non possiamo nemmeno tornare a casa!" disse furente la maggiore.
"Un momento, sorellina, calmati! Dopotutto la nonna starà via solo una giornata. Poi ci riporterà indietro (spero)" disse la minore e a queste parole Prue si calmò.
"Puoi uscire, Piper. Non ti ucciderò… per ora"
"Mi devi un favore" disse sottovoce la minore a Piper. A nessuna delle due dispiaceva stare lì. Più tardi le ragazze andarono a letto, tutte e tre stanche ed entusiaste della loro vita futura.

La mattina dopo, Piper si svegliò per prima e scese a preparare la colazione. Qualche minuto dopo scese Prue. Phoebe solitamente non si vedeva prima delle undici ma questa volta, stranamente si svegliò pochi minuti dopo Prue. Alle nove tutte e tre le sorelle facevano colazione
Mentre erano al piano di sopra per prepararsi per uscire, come al solito suonò il campanello.
"Prue, vai tu!!" disse Piper.
"Non posso! Phoebeeeeee!"
"Io sono in bagno" e quindi, in coro con la maggiore urlò:
"Piper, vai tu!"
E la media di casa Halliwell, suo malgrado, scese ad aprire, finendo di vestirsi e chiedendosi perché mai era sempre lei la portinaia di casa. Tutti i suoi risentimenti svanirono appena ebbe aperto la porta.
"Ciao Leo, sempre così mattiniero?" chiese Piper
"Sì, sai, devo assolutamente finire quelle finestre prima della prossima settimana. Sembra che pioverà"
"Che peccato" rispose lei facendolo entrare e contemporaneamente sistemandosi un po’ i capelli. Non era abituata ad averli lunghi e le scivolavano sempre sul viso. "Il tempo è meraviglioso in questi giorni…"
"Ciao Leo" disse Phoebe scendendo le scale con la sorella. Entrambe guardavano con malizia Piper. Sembrava che capissero i suoi sentimenti.
"Ti lasciamo solo, Leo" disse Prue "Stamattina usciamo a fare un po’ di shopping"
"Non c'è problema rispose" il giovane avviandosi verso la sala da tè.
"Forza, Piper, prendi la borsetta e andiamo" la esortò Phoebe che era curiosa di vedere la città. Piper rimase dov'era, rapita, a guardare Leo. Prue le si avvicina e le parla in un orecchio.
"Terra chiama Pip, rispondi Piper. Oh, no! L'abbiamo persa!"
"Va bene, va bene, ci sono, sono fra voi"
"La terra è salva!" esultò Phoebe mentre la sorella le passava accanto per recuperare la borsa. Dopo qualche minuto, erano in macchina dirette al centro.
"Bene" disse Prue appena arrivate "Ci dobbiamo dividere. Ci ritroviamo qui alle sei!"
"Va bene!" dissero in coro le sorelle e subito si dispersero.

Alle sei esatte Piper e Prue erano al parcheggio, cariche di borse, ad aspettare Phoebe.
"Ma dove si sarà cacciata?" chiese Piper, irritata. Detestava quando le persone arrivavano in ritardo.
"La conosci. Lo sai che quando dice le sei sono minimo le sei e un quarto" le ricordò Prue.
"Sì, purtroppo è vero!"
Ma anche alle sei e un quarto non era arrivato nessuno e le sorelle decisero di tornare a casa.

Alle sette la porta di casa Halliwell si aprì ed entrò Phoebe con aria colpevole.
"Scusate ragazze" disse entrando in cucina ma la trovò vuota. Andò in salotto e non trovò nessuno nemmeno lì.
"Prue? Piper! Dove siete?" la casa era in silenzio ma le luci erano ancora accese.
Cautamente la minore delle sorelle salì al piano di sopra  cominciò a controllare le camere, ma appena aprì la seconda porta fu assalita.
"Noooo! Dai, sorelline BASTA! Non sopporto il solletico. Vi preeeeeeeegooooo!"
"Questa è la giusta punizione per te!" disse Piper, raggiante.
"Va bene, ora basta, Piper"
"Dobbiamo proprio? Mi stavo divertendo!"
"Sì, non lo farò più!" implorò Phoebe e le sorelle la lasciarono alzare.
"È che ho perso il senso del tempo" spiegò la ragazza mentre scendevano in salotto "Ho conosciuto un ragazzo meraviglioso. Si chiama Nicola. Dovreste vederlo: abbronzato, sportivo, occhi verdi, alto…" spiegò Phoebe lasciandosi cadere sul divano "Eh… è un sogno. Siamo rimasti a parlare tutto il giorno. Lavora in una boutique, ve l'avevo detto?"
"No, non ce l'avevi detto" disse Prue.
"Poi, quando mi ha invitato a cena, mi sono ricordata di voi"
"Galante!" disse Piper.
"Già!" rispose Phoebe con gli occhi sognanti.
"Comunque, ragazzo a parte, dobbiamo distruggere un demone" ricordò loro Prue, che non si sentiva sicura con un demone in giro (e chi non lo sarebbe?).
"Il problema maggiore sarebbe prendergli il sangue" disse Piper.
"E se tu lo bloccassi ed intanto noi lo feriamo?" chiese Prue.
"Non credo che possa funzionare, Piper bloccherebbe anche la circolazione del sangue, insieme a lui" disse Phoebe.
"E allora?" chiese Prue sconsolata.
"Posso provare a bloccarlo, voi lo ferite, lo sblocco per un attimo e lo blocco di nuovo." Ipotizzò la media.
"Credi di riuscire a farlo?" chiese Prue.
"Proviamo" disse Phoebe lanciando a Piper un posacenere. Piper lo bloccò a mezz'aria poi lo sbloccò e lo fermò a qualche centimetro da terra.
"Perfetto!" disse Prue.
"E ora la parte più difficile: trovarlo!" disse gravemente Phoebe.

Passarono altri due giorni, scorrendo monotoni con Prue al lavoro, Piper persa dietro Leo e Phoebe sempre con il suo grande amore: Nicola.
Le sorelle aspettavano qualche indizio da Phoebe o da Andy ma i giorni passavano e non succedeva nulla. Perfino il demone o qualunque cosa avesse ucciso quelle povere ragazze sembrava si fosse fermato.
Un pomeriggio, come sempre noioso, Piper faceva da assistente a Leo, per potergli stare vicina quando suonò il campanello e, come al solito, (anche perché era l'unica rimasta in casa) andò ad aprire.
"Scusa Piper" disse Phoebe "Ma abbiamo dimenticato le chiavi"
"Non importa, non stavo facendo niente d'importante" rispose lei.
"Hai cambiato stile?" chiese Prue, guardando i suoi abiti.
"No, stavo aiutando Leo" rispose Piper
"Allora hai intenzioni serie!" esclamò Phoebe.
"Cosa? E con chi?" chiese Piper
"Non fare la finta tonta, l'hai scritto in faccia che tieni a lui" disse Prue
"Che cosa c'è, sei diversa con noi. Da quando c'è lui hai paura perché tu l'ami e sai che forse ne soffrirai" replicò Phoebe
"Quando ti trovi li a sognare e sembri assente per ore poi cambi umore ogni momento tu stai pensando a come scappare da questa situazione" continuò Prue
"Certo, sei curiosa. Tu nascondi l'evidenza, noi ti conosciamo, non ti arrabbieresti tanto senza un buon motivo se non fosti tanto presa come sei"
"Ma…" provò a cominciare Piper ma fu interrotta da Prue.
"Ed anche se non lo ammetterai mai quando c'è lui non rispondi di te. Ti vada o no lui se ne accorgerà, anche se tu non vuoi"
"Lo sai che c'è, c'è che l'ami e lui lo sa"
A quelle parole, Piper non ci vide più. Che diritto avevano di farle un interrogatorio? Sembravano una vera coppia di sorelle perfette, con i loro bei fidanzati, la testa sulle spalle eccetera. Voltò loro le spalle e uscì di corsa di casa.
"Piper!" disse Phoebe e fece per correrle dietro ma Prue la fermò.
"Ha bisogno di pensare" Phoebe fece segno di sì con la testa e alle loro spalle comparve Leo.
"Cosa è successo? Ho sentito dei rumori…"
"Beh, vedi…" cominciò Prue ma Phoebe la aiutò. In fondo la sorella non era troppo brava a mentire.
"Piper è uscita e una folata di vento ha fatto sbattere la porta"
"Capisco" disse Leo tornando da dove era venuto.

Dopo un paio d'ore Leo se ne andò. Prue e Phoebe non gli avevano detto del litigio e Piper non si rivedeva. Si stava facendo buio.
"E se chiamassimo la polizia?" propose Phoebe, nervosa mentre passeggiava qua e là per il salotto, cercando di dominare la tensione.
"Stai  tranquilla, non le succederà niente!" le rispose Prue, seduta sul divano.
"Questo lo dici tu!"

Intanto Piper era arrivata, senza nemmeno accorgersene, al parco. Lì si guardò intorno e, sentendosi un po’ stanca, si sedette su una panchina. Pochi minuti dopo le si avvicinò Leo e si appoggiò allo schienale della panchina.
"Ho saputo che hai litigato con le tue sorelle. Posso chiederti perché?"
"No" rispose freddamente lei. "Anzi, se vuoi farmi un favore, vai a fare una passeggiatina, che ne dici?"
"Dico di no anch'io" rispose lui sorridendo. "Ascolta Piper…" cominciò lui e la ragazza si voltò fissandolo con un'espressione di rabbia, ma quando i loro occhi si incontrarono, la sua rabbia fu sostituita da dispiacere per come si era comportata.
Il ragazzo, intanto aveva continuato a parlare.
"… ti vogliono bene e…"
"Scusami, Leo, ma non posso…" si alzò e corse via. Mentre correva finì a bassa voce "… starti vicino perché ti dovrei dire ti amo e poi ne soffrirei".
E anche Leo, rimasto alla panchina finì il suo discorso
"…sei importante anche per me" poi si raddrizzò e si allontano.

Qualche ora dopo, Piper, che era di nuovo al parco si sentì chiamare di nuovo. Si voltò e vide Nicola.
"Che ci fai qui?" chiese lui.
"Niente, volevo stare sola."
"Ti capisco. Hai litigato con le tue sorelle?"
"E tu come…"
"Si vede, sei triste e ferita."
"Già. Credono di poter comandare la mia vita".
Nicola le si avvicinò e, dal dietro, le passò un braccio sul collo, per confortarla (o no?).
"Ma tu sei uno spirito libero, come tua sorella Phoebe, comunque fra qualche anno cambierai. E non preoccuparti troppo per Leo, sei ricambiata, anche lui ti ama e se non facevi la stupida qualche ora fa te l'avrebbe detto e tu non saresti stata qui come una sciocca al freddo a rischiare, anzi, per essere precisi, a perdere la tua vita."
Piper lo guardò, con gli occhi pieni di terrore. Il misterioso assassino, Nicola? Non voleva crederci.
Purtroppo per lei, era così.
Nicola le mise una mano sul collo, per bloccarla e con l'altra, diventata rovente, le imprigionò le mani. Piper voleva gridare ma non riusciva a pronunciare alcun suono.
Magicamente apparvero le sue sorelle.
"Lasciala, mostro!" urlò Prue usando il suo potere ma Nicola assunse un aspetto semitrasparente e il potere di Prue non ebbe effetto.
Le due sorelle guardavano disperate Piper, non sapendo che fare quando Nicola riacquistò contorni definiti. Prue usò di nuovo il potere e questa volta il ragazzo fece un volo all'indietro per una decina di metri e venne fermato violentemente da un albero.
Piper era salva!!!
La media provò ad usare subito il suo potere e il ragazzo si immobilizzò.
"COSA!!!!  È NICOLA?!? QUEL LURIDO…."
"Non ora, Phoebe" disse Piper mentre Prue faceva un taglietto sul dorso della mano di lui. Phoebe si avvicinò a loro, pronta, in caso di sblocco del tempo, di affondare il suo delicato piedino sul visetto di quel … (lascio lo spazio all'immaginazione).
"Perfetto" disse Prue dopo aver fatto il taglio. Le sorelle si allontanarono e Piper sbloccò il tempo per due o tre secondi, poi lo bloccò di nuovo. Prue raccolse il sangue e lo aggiunse ad un liquido che Piper aveva preparato precedentemente. Fatto questo, glielo lanciarono ed il tempo si sblocco. Le tre Halliwell cominciarono a recitare l'incantesimo per allontanare il demone che comandava il povero ragazzo.

"Uomo, il male ti ha dominato
E con questo verrà annientato
Il tuo padrone riuscirai a dominare
E all'inferno tornerà a bruciare
Sicuramente la sua morte sarà
Una gioia per l'intera umanità"

Dette queste parole il ragazzo si accasciò a terra.
"Forza, andiamocene" disse Prue ma Phoebe, nonostante l'odio che aveva provato contro di lui, quando per poco non aveva ucciso Piper, non lo poteva lasciare lì da solo.
"Il demone lo riprenderà!" esclamò accorgendosi che le sorelle si stavano allontanando.
"Ha ragione" disse Piper. Nonostante tutto non era in collera con lui, perché sapeva che era Zadris a farlo comportare in quel modo.
Prue fece un segno di assenso col capo e tutte e tre presero il ragazzo svenuto e lo portarono all'auto.
"Piper, ci dispiace per quello che ti è successo" disse Prue una volta salita in macchina "Se non ti avessimo fatto arrabbiare non ti sarebbe successo niente"
"Non importa" replicò la media "Ho capito che anch'io non avevo ragione a comportarmi in quel modo. Ho deciso di crescere e, forse, in parte è proprio grazie a lui" continuò indicando Nicola.
"Sorellina,  non sai quanto sia stata in pensiero per te." disse Phoebe.
"Potrai crederci appena arrivata a casa. Ha consumato il pavimento a forza di camminare su e giù per la casa"

Le tre sorelle tornarono a casa, scherzando. Erano ritornate in pace fra loro. Stavano per entrare in casa, quando una scossa di terremoto le fece rimanere bloccate, appena parcheggiata la macchina. Tutti gli abitanti del circondario uscirono frettolosamente dalle abitazioni. Davanti alle sorelle apparve fluttuando in aria una creatura, simile ad un drago con azzurre squame lucenti e dotato di zanne acuminate. Lungo il corpo aveva numerose pinne e quattro corte zampette alle estremità.
"Pensavate di liberarvi di me così facilmente? Il vostro libro aveva pienamente ragione!" disse Zadris. Piper provò a bloccarlo ma il dragone non sembrava affatto ostacolato da questo potere. Le tre sorelle si guardarono per un istante poi Prue disse:
"Distraetelo. Devo andare a prendere il libro"
"No, scusa, a che ti serve adesso il libro" chiese Phoebe.
"Dobbiamo andare a combattere in un luogo adatto." Replicò la maggiore sparendo dietro la casa. Le altre due sorelle rimasero a guardarsi, poi decisero di correre e dividersi, magri l'avrebbero confuso!!
Ma proprio quando stavano per cominciare a muoversi, la portiera dell'auto si aprì e uscì Nicola. Subito il demone si diresse verso di lui.
"SCAPPA!!!" gridarono Phoebe e Piper contemporaneamente. Io ragazzo le fece capire che era dalla loro parte e tutti e tre cominciarono a correre intorno alla casa. Sembrava che giocassero a nascondino, per chi non vedeva il loro inseguitore, il drago Zadris.
Quando stavano per crollare, Prue riapparve con il libro e l'incantesimo da pronunciare.
"Eccolo, ragazze!" disse Prue
"Forza, leggiamolo" disse Piper.
"Vengo anch'io" si intromise Nicola.
"No, pericoloso e…" protestò Phoebe.
"… e non puoi" finì Piper.
"Posso, perché sono una specie di stregone buono, altrimenti come avrei potuto…".
Fu interrotto dal drago che stava attaccando.
"A dopo le spiegazioni, forza!" disse Prue e tutti e quattro lessero la formula.

"Lontano dagli occhi
Lontani dalle menti
Lontani dalle più care genti
Fai che con queste parole,
noi, finalmente saremo sole
e tempestivamente arrivare
ad un luogo in cui la battaglia attuare"

Appena finita di pronunciare queste parole si trovarono in un bosco. Purtroppo, SOLI. La formula aveva funzionato fin nei minimi particolari.
"Tanto valeva chiedere di vincere!" disse Phoebe fra sé e sé, piuttosto scocciata. Fortunatamente aveva ancora il libro e modificò la formula appena pronunciata, sperando nel suo funzionamento.

"Lontano dagli occhi
Lontani dalle menti
Lontani dalle più care genti
Fai che con queste parole,
noi, finalmente non saremo più sole
e tempestivamente potremmo arrivare
ad un luogo in cui la battaglia attuare"

Ebbe veramente fortuna, perché lei, le sue sorelle e Nicola si trovarono sempre nel bosco ma questa volta, insieme.
"Phoebe, sei grande!!!" esclamò il ragazzo.
"Prima che Zadris ci ritrovi, che ci volevi dire?" chiese Piper.
"Che so leggere le menti e teletrasportarmi e che sono uno stregone buono e che col il solo potere del Trio non potete sconfiggerlo."
"Bene, e spero che tu possa essere d'aiuto."
"Perché ne abbiamo bisogno SUBITO" disse Piper cominciando a correre. Zadris li aveva ritrovati.
"Ho un'idea" disse Phoebe "Distraetelo io modifico la formula"
"Se lo dici tu!!!" rispose Prue. E di nuovo cominciarono a correre, provando anche a colpirlo, ad indebolirlo in qualche modo fino a quando non furono interrotti da Phoebe.
"Ce l'ho fatta!!! Ho la nuova formula"
" E che ne dici di leggerla?" chiese Prue "Qui l'unico che non fatica è Nicola"
"Va bene, va bene, non c'è bisogno di arrabbiarsi tanto. Ora la leggo" disse la sorella minore.

" Demone, che l'uomo hai dominato
Che tu ora venga annientato
Tu sei troppo debole e non riuscirai a scappare
E con una mia parola tornerai a bruciare
Sicuramente la tua morte sarà
Una gioia per l'intera umanità"

Il dragone fissò Phoebe con rabbia e lentamente e dolorosamente passò dal blu lucente al rosso fuoco. Sicuramente stava provando le sofferenze riservate alle sue vittime. Poi scomparve, portando con sé l'immagine del bosco. Avevano vinto. Dopotutto il potere del trio, uno stregone e un Angelo Bianco sono pressoché imbattibili. Le tre sorelle si ritrovarono i nuovo a San Francisco ma di nuovo divise. Phoebe era a casa, Prue era alla casa d'aste, Nicola era nel giardino delle Halliwell e Piper era di nuovo al parco.
"Sto cominciando davvero a detestarlo, questo posto" pensò Piper mentre si stendeva sull'erba.
Poi, di nuovo, si vide arrivare Leo.
"Chi sarà il nostro ospite?" chiese sarcastica.
"Speravo fosti tornata a casa, ma vedo di no e per giunta sei ancora arrabbiata" rispose lui, voltandosi.
"No, aspetta!" lo richiamò lei, mettendosi di scatto a sedere. "Volevo dirti che mi dispiace per quello che ti ho detto e che ho litigato di te con le mie sorelle, perché io ti voglio bene e non te lo volevo dire, per paura di soffrire in un tuo rifiuto. Ho deciso che non mi importa."
"Piper… "disse il giovane disorientato. La baciò per un attimo che sembrò interminabile ai due innamorati. "Anch'io ti amo" le rispose, infine.
Rimasero lì, abbracciati in un prato del parco, entrambi seduti sull'erba umida di rugiada, quando Piper si addormentò fra le braccia di Leo.
"Salvare la città stanca!" pensò divertito il loro protettore.
Pochi minuti dopo, la ragazza si risvegliò e guardò stupita Leo.
"Leo…" disse ma poi decise di tacere. Chissà che aveva combinato quell'irresponsabile di lei da piccola, lì. Però doveva averla avvicinata a quel ragazzo tanto carino che lavorava da loro… decise che per ora andava più che bene e si fece riaccompagnare a casa dal suo nuovo ragazzo, dove seppe cos'era successo dalle sorelle, che avevano trovato il libro aperto sulle pagine riguardanti Zadris e nemmeno Phoebe era dispiaciuta di quello che era successo, in fondo aveva rimediato il ragazzo anche lei!!!

Le tre sorelle del passato non la pensavano altrettanto bene. Quando si risvegliarono non erano al cospetto di bei ragazzi ma della nonna.
"Nonna" cominciò Piper "È colpa mia"
"Non mi interessa di chi è la colpa ma potevate essere in pericolo per aver curiosato in argomenti non adatti a voi."
"Siamo streghe?" chiese Prue,
"Sì" fu costretta ad ammettere la nonna "ma ancora non sapreste controllare bene i vostri poteri, quindi, ancora non li potete usare."
"Ma dai, non arrabbiarti, nonna. In fondo, abbiamo… fatto un esperienza di vita, no?" improvvisò Phoebe, cercando il consenso delle sorelle.
"Io mi arrabbio tanto perché tengo a voi, e solo per questo. Non immaginate cosa ho provato quando mi sono ritrovata con quelle tre per casa. Ho cercato un rimedio alla formula ma non potevo farvi tornare indietro fino a che non avevate compiuto la missione" spiegò la nonna, vicina alle lacrime. "Avevo paura che non vi svegliaste più" disse abbracciando le nipotine.

E anche questa avventura delle tre sorelle finisce bene. I loro rapporti con il passato e con gli amici non potranno essere più gli stessi (soprattutto per Prue) ma il loro viaggio nel futuro ebbe una grande importanza per la vita delle tre ragazze

 
Scritto da Kika


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