Streghe Italia Fan Fiction

DA BUTTA
Una nuova storia interattiva di "Streghe"


(Piccola nota: il titolo non ha alcun nesso con il racconto, perché la storia poi prende pieghe talmente diverse che trovare un titolo unitario era impossibile quindi ho messo il titolo della canzone che stavo ascoltando quando l’ho finito)

Riassuntino: Phoebe è strana e una mattina non si presenta alle lezioni all’università perché…

Adatto: in alcuni finali c’è un po’ di sangue, niente di particolare, ma meglio se i più piccoli lo leggano con qualcuno.

Data: lo sto iniziando il 10 ottobre 2000 (domani ho compito di filosofia, guardate un po’ come studio!) e l’ho finito il 4 dicembre 2000 (Si, ci ho messo un’eternità, ma spero ne sia valsa la pena)

Disclaimer: Si ricorda che tutti i diritti del racconto sono di proprietà del sito “Streghe Italia” e che tutti i personaggi di “Streghe – Charmed” sono di proprietà Warner Bros Television / Spelling Entertainment e sono utilizzati senza il permesso degli autori e senza fini di lucro.

Casa Halliwell

Altro giorno ma solita solfa. La sveglia sul comodino suonò imperterrita e la solita mano insonnolita la scaraventò a terra con la vana speranza che quel tremendo suono smettesse, ma fu tutto inutile: le sorelle, che la conoscevano bene, le avevano preso una sveglia a prova d’urto. “Maledizione! Sono una strega e non riesco nemmeno a spegnere una sveglia! Ma cosa ho fatto di male?!?” Si chiese Phoebe ancora con gli occhi chiusi “Te lo dico io: erano le tre anche ieri sera! Quando ti deciderai a tornare a casa ad ore decenti? Fra poco hai l’esame, se continui a saltare le lezioni non lo supererai mai!” Le disse Piper entrata a controllare che si fosse svegliata “Te lo prometto, domani ci vado a quelle benedette lezioni, ma per oggi mi faccio prestare gli appunti ok? Adesso lasciami dormire!” “Niente da fare” Continuò impietosa la maggiore delle due tirando le tende in modo che la luminosissima luce mattutina arrivasse proprio in faccia alla sorella. Phoebe mormorò qualcosa con la bocca nascosta tra il cuscino e Piper intuendo quello che aveva da dirle le rispose “Si, si, lo so, quello della sorella maggiore è uno sporco lavoro, ma qualcuno lo deve pur fare, quindi niente storie e muoviti!” E concluse dando il colpo di grazia a Phoebe togliendole di dosso le coperte. “Ti odio, ti odio, ti odio” Disse la più piccola in modo che anche Piper la sentisse “Si, anch’io ti voglio tanto bene!” Rispose lei uscendo e lasciando la porta aperta dietro di se. Ormai completamente sveglia, Phoebe si alzò anche se controvoglia. Dopo essersi preparata, fece un respiro profondo cercando il buon umore che le sarebbe senza dubbio servito durante quella dura giornata, ma invece di sentirsi piena di carica, si sentiva solo vuota, così ricorse alla sua arma segreta: passò il dito accanto alla sua fila di cd, cercando attentamente quello adatto e appena gli passò accanto, afferrò senza esitazione quello dei Corrs; attaccò le cuffie allo stereo, se le mise e chiuse gli occhi. Mentre la musica di Breathless le entrava prepotentemente tra i pensieri si rese conto di aver fatto la scelta sbagliata: le ricordava la sera precedente…

Erano passati più di dieci minuti da quando Piper era scesa dalla stanza di Phoebe e, non vedendola arrivare, era salita temendo di trovarla ancora nel letto addormentata. Appena la vide ascoltare musica di prima mattina, girò i tacchi velocemente e scesa ad avvertire Prue. “Guai in vista! – Disse entrando in cucina – Phoebe sta ascoltando musica” “Oh no, adesso?” Sapevano entrambe che quello era il suo modo per cercare di sistemare una giornata cominciata male “Ieri sera è anche tornata tardi, credevo si fosse divertita!” Disse Piper andando a prendersi una tazza di caffè “Forse non c’entra ieri sera, forse…” in quel momento Phoebe entrò interrompendo le due. Prese una brioche e uscì velocemente salutando senza enfasi “Come?!? Dieci minuti di ritardo e non fa nemmeno le solite scenate isteriche?!?” Chiese Prue “Te l’ho detto che oggi non è giornata!” “Questa volta tocca a te indagare!” “Cosa?!?” “E si, l’ultima volta ci ho pensato io e Phoebe se l’è anche presa!” “E ci credo, l’hai praticamente pedinata!” “Va beh, allora visto che sei tanto brava, ci pensi tu, tanto più che io sono piena di lavoro” “Ah complimenti, viene prima il lavoro dei problemi di tua sorella?!?” “Sai che non intendevo questo!” “Si, si ok, ci penso io, vai!” Le rispose rassegnata Piper spingendo letteralmente la sorella fuori dalla porta.

La giornata passò veloce per Piper, intenta a risistemare casa e a cimentarsi in alcuni esperimenti culinari, fino a che non si accorse che era quasi l’una. Phoebe avrebbe finito le lezioni di li a poco e lei decise di andarla a prendere all’università per evitarle la lunga trafila con il tram. Si preparò velocemente e dopo aver attraversato quasi per intero la città, arrivò alla meta. Aspettò in auto quasi dieci minuti, poi vide Fabian, un amico di Phoebe, o meglio, qualcosa di più di un amico visto che uscivano insieme da un paio di settimane, e scese per chiedergli se sapesse dove si trovava la sorella. Lui si mostrò molto sorpreso “Ma guarda che oggi a lezione lei non c’era, anzi, stavo per venire da voi a vedere se stava bene, visto che anche ieri sera non è nemmeno venuta al nostro appuntamento!” “Come, non è venuta ieri?!?” domandò Piper “No, l’ho aspettata li più di un’ora e poi me ne sono andato!” Piper lo salutò e tornò all’auto.

E’ il momento di fare il vostro gioco. Le possibilità sono due: o la piccola Phoebe si è data alla marina, e allora vai al capitolo 1, oppure… e allora ti aspetta il capitolo 6 (Non sottovalutate la scelta, perché le storie prenderanno pieghe decisamente diverse!)

CAPITOLO 1

Era molto preoccupata. Adesso era sicura che la sorella avesse dei problemi. Si chiese dove potesse essere. “Andiamo, Piper, metti in moto le tue rotelline, se fossi Phoebe dove andresti? Dunque… a casa di sicuro no, dovrebbe essere un posto tranquillo… posto tranquillo… già, perché non ci ho pensato prima!” Poi accelerò imbucandosi in una stradina laterale che conduceva poco fuori città.

Seduta all’ombra del secolare albero, Phoebe non si era accorta del tempo che passava. Il ritornello di Breathless le ronzava in testa mentre si malediceva per aver scelto quel cd: non faceva che ricordarle lui. Nella sua mente rimaneva fissa quell’immagine e più cercava di cacciarla via, più quella tornava nei suoi pensieri. Avrebbe voluto urlare, prenderlo a pugni, e invece se ne stava li a piangere, maledicendosi per essersi innamorata. “Phoebe” Sussurrò una voce. Lei aprì gli occhi. Piper era li, come sempre quando ne aveva bisogno. “Che è successo?” Chiese sedendosi accanto alla sorella. Tra le lacrime, Phoebe cominciò a raccontare “Ieri sera sono uscita un po’ prima perché volevo fare una sorpresa a Fabian e invece… Quando sono arrivata io… io l’ho visto baciare un’altra! Che stupida che sono stata a credere di aver trovato quello giusto!” Piper l’abbracciò “Sei sicura di aver visto bene? Magari hai solo creduto di vedere lui… forse è stato solo una scherzo della tua gelosia…” “So benissimo quello che ho visto! – Disse scocciata Phoebe, poi in tono più calmo continuò – L’ho visto in faccia, non ci sono dubbi che fosse lui!” “Perché non me ne hai parlato subito, credevo di essere la tua confidente” Chiese Piper cercando di sviare l’argomento dal punto caldo “Lo sei, ma ieri… speravo fosse tutto solo un brutto incubo, invece quando mi sono svegliata stamattina ho capito che era successo davvero” Rimasero un po’ in silenzio. L’unico rumore era quello del vento tra le foglie. C’era un senso di pace, come se il resto del mondo, con i suoi problemi, non esistesse, per questo per Phoebe fu difficile lasciare quella piccola oasi di pace quando la sorella la alzò da terra per tornare a casa.

Durante tutto il pomeriggio Piper aveva tentato di tirare su il morale a Phoebe, proponendole anche di andare a fare spese, ma lei aveva sempre rifiutato, tornando in camera sua ad ascoltare musica. C’era qualcosa che non le tornava in tutta quella storia: Phoebe non si era mai comportata così per un ragazzo! Non era mai stata così male, anzi l’ultima volta, al liceo, che un ragazzo aveva ‘osato’ tradirla, era finita piuttosto male per lui, ricordò Piper sorridendo, ma subito dopo il sorriso si spense perché capì che questa volta Phoebe era innamorata davvero.

Verso sera, finalmente tornò anche Prue. “Salve sorellina!” Disse entrando raggiante in cucina “Ehyla, come mai così felice?” Domandò Piper “Io felice?!? No, guarda che sono normalissima” “Si, come no, raccontalo a qualcun altro. Allora?!?” Prue non si fece pregare ulteriormente “Beh, il lavoro è andato benissimo, e in più ho conosciuto Luke” “Luke eh?!?” “Beh, si, insomma…” “Ed è stato colpo di fulmine!” Aggiunse Piper sorridendo “Beh, non proprio colpo di fulmine, ma qualcosa del genere. Comunque stasera mi ha invitato fuori per… approfondire la conoscenza” “Stasera?!?” “Si, perché ci sono problemi?” “Beh veramente…” In quel momento Phoebe entrò in cucina.

“Ciao Prue!” Disse la piccolina di casa attraversando la stanza “Ma come mai già in pigiama?” Domandò la maggiore delle Halliwell “Non sto molto bene. Sono scesa solo per questi!” Disse afferrando un paio di biscotti, e poi tornò su in camera. “Beh ecco, il problema ci sarebbe, ma non ti preoccupare, ci penso io!” Disse Piper che non voleva certo impedire un appuntamento alla sorella maggiore: anche lei ultimamente non era stata molto fortunata in amore! “Avanti, dimmi cos’è successo!” Disse sedendosi Prue, ormai rassegnata a rinunciare all’appuntamento.

Piper le spiegò di Fabian e del bacio, e alla fine Prue telefonò a Luke per rimandare l’appuntamento per dei… problemi famigliari. La serata sarebbe stata tutte tre davanti alla tv: un bel film era quello che ci voleva, l’importante, ora, era tirare giù dal letto Phoebe.

Phoebe fissava il soffitto ascoltando distrattamente musica, quando le sue sorelle entrarono in camera “Allora piccola, noi due abbiamo dei progetti…” Cominciò Prue “…pizza e poi film per tutta la sera! – continuò Piper sorridendo - Sono andata a noleggiarne un sacco, non abbiamo che l’imbarazzo della scelta, cosa preferisci: Twister, Men In Black, Mission Impossible, o qualcosa tipo Ace Ventura?” Ovviamente i film d’amore erano stati accuratamente scartati. Phoebe scosse la testa e sorrise “Siete delle sorelle fantastiche, lo sapete?!?” “Certo che lo sappiamo!” Risposero in coro le altre due.

La serata cominciò tranquillamente, poi sul più bello di Mission Impossible, il telefono squillò e Piper andò a rispondere. “Pronto” “Pronto, ciao, sono Fabian, c’è Pho…” La ragazza riattaccò il telefono d’istinto. Nel frattempo Prue l’aveva raggiunta. “Beh, chi era?” “Fabian!” “E perché adesso la cornetta è giù?!?” Domandò Prue indicando il telefono “Cosa volevi che facessi?!?” “Perlomeno che non gli attaccassi il telefono in faccia!” “Ok, forse mi sono fatta un po’ prendere dalla rabbia” “Giusto un po’ eh!?! - Il telefono squillò ancora - Questa volta meglio se rispondo io!” Disse Prue prendendo in mano la cornetta “Pronto” “Ciao, sono sempre Fabian, cos’è successo prima?” “Ah, prima… il nostro telefono ha dei problemi, ogni tento cade la linea, dobbiamo farlo riparare!” Disse guardando male Piper. “Ah, ok. C’è Phoebe?” “E così vuoi Phoebe, vero Fabian?!?” Ripeté Prue più forte in modo che la sorella la sentisse. “Già” Rispose il ragazzo imbarazzato.

Al sentire quel nome, l’umore di Phoebe era improvvisamente cambiato. In quei momenti con le sorelle era quasi riuscita a dimenticarlo e ora… Fece cenno di no con la testa e Prue riprese la conversazione “Ehm veramente, non c’è” “Sai dove posso trovarla? L’ho chiamata anche al telefonino, ma non risponde” “Eh no, perché l’ha lasciato qui, comunque mi dispiace, ma non so dov’è andata!” “Ok, fa niente, la richiamerò più tardi. Ciao.” E riattaccò
Dopo la telefonata ripresero a guardare il film, ma l’atmosfera non era più la stessa. Phoebe fissava lo schermo ma era evidente che non stava seguendo il film. Piper vedendo la sorella ridotta a quel modo, cercò un modo per sistemare le cose. “Vuoi parlare?” Chiese ad un certo punto, proprio mentre Tom Cruise, era nel pieno dell’azione. “Parlare di cosa?!?” “Di quello a cui stai pensando da circa mezz’ora: Fabian!” “No, non voglio parlare, anzi ti dirò di più, non voglio nemmeno sentire più quel nome – Disse con decisione Phoebe – Sentite ragazze, vi ringrazio per il tentativo, ma oggi non è giornata. Io sono stanca, vado su a dormire. Notte!” Poi si alzò e sparì in cima alle scale.

Piper e Prue erano rimaste in salotto da sole. “Dovremmo fare qualcosa” “E cosa per la precisione, scusa?!?” Domandò Prue “Non so, ma non possiamo lasciarla così” “Non mi sembra il caso di fare troppo le invadenti, lei sa che può contare su di noi, forse ha bisogno solo di non essere assillata” “Si, forse hai ragione, ma non l’ho mai vista così per un ragazzo, e ci sto male anch’io, se solo ci fosse un modo per… - Piper sorrise improvvisamente – Forse c’è!”

Ed eccoci al secondo bivio della giornata. Se volete seguire l’idea che è improvvisamente venuta a Piper, allora andate dritti al capitolo 2, se invece quel suo sorrisetto vi ha un po’ insospettito, andate al capitolo 3

CAPITOLO 2

Piper si alzò di scatto e di corsa salì fino alla soffitta. Una volta li cominciò subito a cercare sul Libro delle Ombre. Prue la raggiunse pochi istanti dopo. “Si può sapere cosa stai facendo?” “Forse è meglio se non lo sai” Rispose Piper senza smettere di cercare “Oh no, queste cose di solito le fa Phoebe, ti ci metti anche tu adesso? Dimmi che non è quello che penso” “Ok. Non è quello che pensi!” “”E non scherzare! Non possiamo farlo, lo sai: niente incantesimi per scopi personali!” “Ma mica lo facciamo per noi, è per Phoebe, e poi scusa: – Piper alzò la testa e guardando la sorella continuò – noi non difendiamo gli innocenti?!? E Phoebe non è un innocente?!? A me sembra che tutto fili come l’olio” “Se non per il fatto che Fabian non è un demone!” La contraddisse Prue “Ok, sorvoliamo su questo piccolo particolare!” Disse Piper e poi riprese a cercare. Dopo pochi secondi trovò la pagina giusta. Dopo averla mostrata alla sorella, le chiese “Allora?!?” “Dopo qualche istante di indecisione, Prue la guardò e disse “Sento che ne pagheremo le conseguenze” “Ma ne varrà la pena!” Aggiunse Piper e poi assieme cominciarono a leggere.

Tu che hai fatto soffrire
Tu che hai osato mentire
Paga il tuo pegno alle forze dell’amore
Perché non ci sia un solo cuore
Infranto dal dolore

Non accadde nulla. “Che dici, l’incantesimo avrà funzionato?” Domandò preoccupata Piper “Non so, ma fin ora  il Libro non ha mai sbagliato, comunque mi sono già pentita se vuoi saperlo” “Su, su, ormai quello che è fatto è fatto, non resta che vederne i risultati”
Scesero dalla soffitta e passarono accanto alla camera della sorella. Dall’interno non proveniva nessun rumore. Piper provò l’impulso di entrare ma Prue la bloccò e le fece cenno di no con la testa. Tornarono in salotto e finirono di vedere il film, poi se ne andarono tutte e due a letto.

Erano già le 9.00 di mattina e ancora nessuna delle Halliwell si era alzata, cosa piuttosto strana, ma Phoebe non aveva lezioni, Piper sarebbe andata al locale solo nel pomeriggio ed era pure il giorno libero di Prue, così a quell’ora della mattina per la casa non si trovava ancora un’anima sveglia. Ma quel clima sereno e silenzioso era destinato ad essere rotto pochi istanti dopo. Il campanello suonò.

Una Phoebe ancora assonnata e in pigiama si avviò verso la porta. Aprì e si trovò davanti ad una figura che piangeva a dirotto. “Tatyana, cosa succede?” Chiese preoccupata la più piccola delle Halliwell mentre, nel frattempo anche le sue sorelle erano scese al pianterreno. “E’ Fabian… O mio Dio io non so come…” “Cos’è successo a Fabian?” Domandò sempre più preoccupata Phoebe “Lui è… lui è morto!” Phoebe rimase pietrificata mentre Tatyana ancora piangente l’abbracciava.
Non riusciva nemmeno a pensarlo, un infarto ad un ragazzo così giovane e atletico, come poteva essere? La cosa che, però, più di tutte non riusciva a concepire era di essere ancora arrabbiata con lui. Dopo tutto quello che era successo provava delle cose completamente contrastanti: da una parte non era ancora riuscita a perdonare Fabian per quello che le aveva fatto, sapeva che avrebbe dovuto sentirsi male per quello che era successo al suo ragazzo ma quello che provava in realtà era un vuoto assoluto, come se la cosa non la riguardasse per niente e questa sua indifferenza la faceva soffrire. “Ma che razza di persona sono? - Si chiedeva fissando l’esterno dalla finestra della sua camera – Non avrei mai pensato di essere così insensibile!”

Piper e Prue erano sedute in cucina, entrambe in silenzio. “Non siamo state noi vero?!?” Domandò timorosamente Piper alla sorella ma questa non le rispose “Il nostro incantesimo non centra, ti prego Prue, dimmi che è così!” Chiese nuovamente con le lacrime agli occhi. “Vorrei poterne essere sicura” Disse in tono piatto Prue. Ancora una volta il silenzio si impadronì della stanza. “Il cuore si è improvvisamente fermato – Cominciò la maggiore delle due sempre come se non fosse lei a parlare, e poi ripeté le parole dell’incantesimo - Paga il tuo pegno alle forze dell’amore, perché non ci sia un solo cuore infranto dal dolore…” “Smettila” Urlò Piper “Siamo delle assassine!” Sussurrò Prue “Non dirlo nemmeno, rimetteremo le cose a posto!” Le rispose Piper che si sentiva in colpa perché era stata lei a convincere la sorella a fare l’incantesimo. Piper prese Prue per un braccio e la trascinò a forza in soffitta.

Cercarono una soluzione per più di un’ora ma senza ottenere risultati e alla fine Prue si arrese. “Non ce niente da fare!” “Si invece, dobbiamo solo cercare ancora!” Ripeté per la centesima volta Piper con la forza della disperazione, ma ormai neanche lei credeva più a quelle parole. Improvvisamente la stanza si illuminò di una conosciuta luce azzurra e comparve Leo. L’angelo bianco aveva un viso molto triste e non riusciva a guardare in faccia le sue due protette “Che cosa avete fatto?” Domandò sempre fissando un punto nell’aria. Nessuna delle due rispose e allora lui continuò “Mi hanno mandato Loro, ma non mi hanno voluto dire il perché, so solo che è una cosa molto grave!” Prue sorrise amaramente  e andò a sedersi su una sedia li accanto. Leo si avvicinò a Piper “Dimmi cos’è successo” Lei gli si avvicinò di più e lo abbracciò e, dopo un momento di esitazione, anche l’angelo ricambiò l’abbraccio. “Noi non volevamo… è stato un incidente…” “Non volevate fare cosa?” Chiese ancora Leo. “Dovevamo solo aiutare Phoebe, non doveva succedere niente… era solo una pena d’amore, non doveva morire nessuno…” “Morire?!? E’ morto qualcuno?!?” Domandò l’angelo. Piper si strinse ancora di più nell’abbraccio del ragazzo e cominciò a piangere. Nella stanza risuonò come un rumore di campanellini e Leo alzò lo sguardo al cielo “Adesso?” Chiese, e di nuovo si risentirono i campanellini.

Leo abbassò lo sguardo verso il viso di Piper che lo guardava con aria implorante “Dobbiamo andare” “Ti prego, no, non voglio andare, è stato solo un errore!” “Qualsiasi cosa sia successa o succederà d’ora in poi, ricordai solo che io sarò sempre con te, e che ti amerò per sempre!” Le disse l’angelo e poi prese la sua mano. Prue si avvicinò e a sua volta prese le mani di Leo e della sorella. I tre formarono un cerchio e dopo pochi istanti la soffitta di casa Halliwell fu vuota.

Improvvisamente Prue e Piper videro la loro soffitta dissolversi nel nulla e si ritrovarono in un luogo con un luce talmente accecante che furono entrambe costrette a chiudere gli occhi. “Piper e Prue Halliwell – Cominciò una voce imperiosa – Vi avevamo avvertito di non usare i vostri poteri per interesse personale, siamo stati fin troppo indulgenti con voi perché,  sbagliando, non vi credevamo capaci di tanto, ma ora avete tolto la vita ad un uomo. Avete qualcosa da dire a vostra discolpa?”
Piper e Prue si tenevano per mano, accecate dalla luce, paralizzate dalla paura e dal senso di colpa. Non riuscirono a spiaccicare parola. Improvvisamente Leo prese le loro difese “Scusate se mi intrometto in questo giudizio, non spetta a me oppormi al vostro verdetto, ma considerate almeno tutto il bene che hanno fatto fin ora! Io sono più che certo che c’è una spiegazione per quello che hanno fatto!” Disse mettendo una mano sulla spalla di Piper “Avanti!” Le sussurrò all’orecchio e finalmente la ragazza parlò.
Con una voce talmente bassa da poter essere udita solo a fatica, Piper ripeté quello che già aveva detto a Leo nella loro soffitta “E’ stato solo un incidente, non doveva succedere… noi volevamo solo aiutare Phoebe!” Ma dalle labbra non le uscì nulla più di questo. Dopo un breve silenzio la voce imperiosa riprese “Il fatto che le vostre intenzioni non erano malvagie, non toglie nulla alla gravità del vostro atto: non c’è scusa plausibile per aver tolto la vita ad una persona, senza contare che più volte eravate state ammonite a non usare i vostri poteri in questo modo e che avete deliberatamente ignorato questa regola. Non può esserci che un verdetto: colpevoli!”
Qualcuno bussò alla porta. “Avanti!” Disse Phoebe credendo di veder entrare una delle sue sorelle, invece, con sua grande sorpresa, comparve Leo. “Ehi Leo!” Gli disse salutandolo “Phoebe, devo parlarti!” Cominciò lui con tono serio “Come mai quella faccia?” “Si tratta delle tue sorelle…” “E’ successo qualcosa?” Domandò interrompendolo Phoebe “Ti prego Phoebe, lasciami finire, è già abbastanza difficile così! – Poi dopo un profondo respiro, continuò – Piper e Prue hanno usato la magia per scopi personali, hanno fatto una cosa molto grave e Loro le hanno giudicate colpevoli” “Come colpevoli? Cosa significa questo?” Domandò Phoebe con la paura di ricevere la risposta che si aspettava e, difatti, quella arrivò “Non torneranno più!” Phoebe non pianse, era troppo scioccata per farlo. Si alzò e tornò a guardare fuori dalla finestra.

Un gruppo di bambini giocava per la strada semideserta mentre il sole splendeva alto nel cielo. Quanto avrebbe voluto Phoebe, poter prendere un po’ del calore di quei raggi per se, per sostituire quel calore che le avevano sempre dato le sue sorelle e che era riuscito a darle anche Fabian, perché ormai nel suo cuore non c’era che un freddo deserto, e sarebbe rimasto così fino alla fine.

Piccolo colpo a sorpresa, Prue e Piper muoiono, si, ma non per mano di qualche creatura del male, ma addirittura per opera dei famosi Loro. E questo conferma un mio detto: non fidarti di chi parla al tuo angelo custode senza farsi sentire da te (Se qualcuno riuscisse a capire il significato della frase che ho appena scritto, me lo faccia sapere!)

CAPITOLO 3

Piper stava per alzarsi quando la mano della sorella la bloccò sul divano “No!” disse senza possibilità di replica Prue “Ma se non sai nemmeno…” “Non lo so e non lo voglio sapere, è una cosa sbagliata, ti conosco troppo bene per non capire che è così. Aiuteremo Phoebe a risolvere i suoi problemi senza incantesimi, di nessun genere, intese?!?” Piper
abbassò lo sguardo “Non so cosa mi sia venuto in mente…” “La stessa cosa che è venuta in mente a me: è normale che vogliamo aiutare Phoebe, ma lo faremo nel modo giusto!” Dopo di che si alzarono entrambe e andarono a dormire.

La mattina dopo Piper e Prue si ritrovarono in cucina a fare colazione “Phoebe non si è ancora alzata?” “No. Cosa dici, dovrei andare a vedere se è sveglia?” “Meglio di no, magari sta dormendo, e poi oggi non ha lezioni, lasciamola a riposare!” “Si, giusto. Allora, oggi devi andare al lavoro?” Domandò Piper cambiando completamente argomento “Beh, veramente non è proprio lavoro…” “Ah no?!? E cos’è allora?!?” “Ecco, sai dell’appuntamento di ieri con Luke, l’abbiamo rimandato…” “…a stamattina!” Concluse la minore delle due “Già!” “Beh, allora divertiti!” “Spero proprio di si, e tu?!?” “Mi hanno telefonato dal locale: a quanto pare ci sono alcuni problemi con la ditta delle riparazioni, dovrò andare a controllare, anzi, sono già tardi, io ti saluto, ci vediamo stasera!” Disse Piper uscendo. Prue rimase da sola in cucina e dopo qualche minuto uscì anche lei.

Phoebe si alzò tardissimo. Era rimasta sveglia a pensare fino alle 4.00 di mattina quando era letteralmente crollata dalla stanchezza. Ora, 7 ore dopo, si sentiva riposta, ma il suo umore non era cambiato di molto. Vagò per la casa per un po’ e come si immaginava, la trovò vuota. Dopo essersi guardata un po’ in giro con aria stanca, prese in braccio Kit e con lei andò a sedersi sul divano a guardare la tv. Come al solito, non c’era niente di bello e dopo un breve zapping, rassegnata, si alzò, prese un libro e cominciò a leggere. Erano passati circa dieci minuti quando il telefono squillò “Pronto?” “Ciao Phoebe, come va?” “Ah, Piper! Tutto ok, e tu?” “Io sono distrutta, qui al locale sembra vada tutto storto, e poi quel tipo delle riparazioni è davvero insopportabile!” “Vuoi che venga a darti una mano?” “No, non ti preoccupare, ho sbolognato il lavoro al barman e tra un po’ torno a casa. Essere il capo ha i suoi vantaggi… Comunque ti ho chiamato per sapere se volevi venire a mangiare con me da qualche parte” “Perché no! Ti aspetto qui!” Le rispose Phoebe “Ok, arrivo tra una mezz’oretta!” “Ok, a dopo!” Phoebe appoggiò la cornetta.
Aveva appena concluso la telefonata, quando qualcuno bussò alla porta. Phoebe andò ad aprire. “Ciao Phoebe!” Lei tentò di chiudere ma Fabian la bloccò. “Si può sapere che hai?” “Non ti voglio più vedere!” “Cosa?!?” “Vattene!” “Eh, no scusa, ma si può sapere cosa ho fatto?!?” “Lo sai benissimo!” “No, io non so proprio niente, anzi sei tu che mi dovresti delle spiegazioni perché non sei venuta al nostro appuntamento e non ti sei fatta trovare a casa!” “Io non ti devo proprio niente, e comunque sappi che all’appuntamento ci sono venuta. Accetta un consiglio: la prossima volta che devi incontrarti con due ragazze la stessa sera, non farlo anche nello stesso locale!” Poi sbatté la porta in faccia ad un Fabian attonito

Il campanello suonò più volte, e la voce di Fabian la pregava di farlo entrare, ma Phoebe imperturbabile aspettava solamente che il ragazzo se ne andasse. Ad un certo punto i rumori cessarono. Phoebe si diresse verso l’entrata per controllare che non ci fosse più, ma con sua grande sorpresa, intravide oltre il vetro la sagoma del ragazzo: era ancora li. Il vetro accanto alla maniglia si infranse e Phoebe spaventata, fece qualche passo indietro. La mano entrò e girò la maniglia. La porta si aprì. Fabian guardò in giro cercando Phoebe, avanzò di qualche passo e fu colpito in pieno viso da un calcio della ragazza, ma inspiegabilmente rimase immobile, come se nulla fosse.
Phoebe aveva sferrato quel colpo con tutta la sua forza, ma non era servito a nulla, anzi, Fabian la guardava con un sorriso sfacciato. Esitò un momento di troppo, impietrita da quello che era successo, e lui ne approfittò afferrandola saldamente “Noi due dobbiamo chiarire un po’ di cosette!” Disse trascinando Phoebe fuori di casa.

Piper rientrò verso mezzogiorno. La porta era aperta e il vetro era rotto. “Phoebe! Phoebe!” Chiamò preoccupata, ma come era più che ovvio, non rispose nessuno. Prese il telefono “Prue, sono Piper” “Che è successo? Perché questo tono?” “Phoebe è sparita e penso che le sia successo qualcosa di brutto!” “Dove sei?” Domandò preoccupata la maggiore delle due “A casa” “Ok, non ti muovere, arrivo immediatamente!” Poi la comunicazione si interruppe.
Dopo dieci minuti, Prue arrivò a casa. Piper, agitatissima, vagava per le stanze come un’anima in pena, cercando qualcosa che le potesse dire dov’era la sorella, ma con scarsi risultati. Prue entrò e la vedendola in quello stato l’abbracciò “Calma Piper, sistemeremo tutto! E’ opera di un demone?” “O dio, ero talmente agitata… non so, non ho fatto altro che girare per casa agitatissima!” “Beh, adesso andremo a controllare” Disse prendendo per mano la sorella e accompagnandola in soffitta.

Piper sfogliava il Libro nervosamente senza riuscire ad arrivare a capo di niente. Dopo qualche istante Prue prese il posto della sorella e cominciò a cercare con più calma. Non erano però ancora riuscite a scoprire niente, quando il Libro cominciò a sfogliarsi da solo: come al solito qualcuno vegliava su di loro. L’incantesimo si presentò era quello che cercavano “Piper, ci siamo! Prendi qualcosa di Phoebe!” E poco dopo, tenendo un maglione della sorella in mano, pronunciarono la formula.

Attraverso i suoi occhi vogliamo vedere
I suoi sentimenti vogliamo provare
Per poterci svelare dove la dobbiamo cercare
Che i nostri spiriti si uniscano al suo
Affinché noi la possiamo trovare

Furono entrambe assalite da un specie di visione. Videro Fabian sorridente davanti a loro: stava parlando ma non riuscivano a capire cosa dicesse. Il ragazzo si avvicinò con una siringa, prese il braccio e iniettò qualcosa, poi solo buio.

Piper e Prue tornarono in loro. “O mio Dio!” Esclamò la minore delle due “Dobbiamo trovarla subito!” “Ma come noi non…” “Calma e pensa. Cosa hai visto?” “Io non lo so, avevo solo paura!” “Cerca di ricordarti il posto, io credo di averlo già visto, aveva qualcosa di famigliare… l’edificio al di là della finastra…” “Come scusa?!?” “Dietro a Fabian, c’era una finestra, e da li si vedeva un edificio con una strana insegna…” “E’ vero, aspetta cos’era… un tigrotto!” “Già. era un tigrotto… il tigrotto della stazione radio!” “E la stazione radio è sulla 12^!” Concluse raggiante Piper, dopo di che uscirono tutte e due di corsa.

“Allora come ti trovi a casa mia?” Domandò Fabian “Si può sapere cosa vuoi da me? Non ti basta quello che hai già fatto? E poi è una cosa stupida, le mie sorelle verranno a cercarmi, anzi, avranno già chiamato la polizia. Hai perso in partenza!” “Ma come mia piccola Phoebe, non hai ancora capito? Io non sono un umano, e si che pensavo fosse chiaro!” “Tu cosa?!?” “Streghetta, streghetta, mi deludi! Come, non lo sai che se un ragazzo viene con te, deve per forza avere un secondo fine? E in questo caso il mio secondo fine sono i poteri tuoi e delle tue sorelle!” “Tu cosa?!?” ripeté ancora una volta Phoebe scioccata da quelle parole “Beh, almeno non fare incantare il disco o non potrei proprio sopportarti, già è stato difficile farlo fin ora…” “Vuoi dire che tu sei stato con me… si insomma che volevi solo i miei poteri?” “Beh, vedi forse qualche altro motivo per cui avrei dovuto stare con te?!? Io no!” “Ma tutte quelle cose che mi dicevi, tutte quelle volte che…” “E si, sono un grande attore vero?!? Comunque adesso basta parlare, ho bisogno di prepararmi per l’arrivo delle tue sorelle, senza dubbio adesso ti avranno già rintracciato e staranno arrivando” Fabian si avvicinò con una siringa “Ehi, che fai… no fermo!” Disse Phoebe tentando di svincolarsi dalla stretta del ragazzo “Buona piccola, non ho intenzione di ucciderti, non per ora perlomeno, mi servi ancora viva; questo ti farà solo dormire per un po’!”

“Ok, a rigor di logica l’edificio dovrebbe essere questo!” Disse Prue additando la costruzione di fronte ala stazione radio “Già, a rigor di logica dovrebbe!” Concordò Piper scendendo dall’auto. Il palazzo non era molto frequentato, e la due sorelle riuscirono a sapere qual era l’appartamento in cui si trovavano Fabian e Phoebe facilmente. Vi arrivarono con l’ascensore e si fermarono davanti alla porta “Che si fa?” Domandò Piper “Entriamo?!?” “Si, intendevo dopo, una volta dentro!” “Beh, tu lo blocchi, prendiamo Phoebe, e usciamo!” “E se è un demone?” “Tu lo blocchi, prendiamo Phoebe e usciamo!” “Giusto, che stupida, ok andiamo!” Aprirono la porta.
“Puntualissime, complimenti, meglio di un orologio svizzero!” Disse il ragazzo che si appostato davanti alla porta in modo da poter osservare bene chi la oltrepassava “Perché, ci aspettavi?” Domandò Prue “Certo, e vi ho preparato una grande accoglienza!” Continuò lui girando la sedia che aveva accanto. Seduta, priva di sensi, c’era Phoebe. Piper ebbe un sussulto e Fabian se ne accorse “Non preoccupatevi, è viva e vegeta, sta solo… riposando!” “Lasciala immediatamente!” Disse in tono deciso Prue “Perché, se no cosa mi fai, la bua?!?” Prue alzò una mano tentando di usare il suo potere, ma questo sembrò infrangersi su un muro invisibile “Piaciuto?!? – Domandò sarcastico il ragazzo – Per ottenerlo ho dovuto lecchinare con molti demoni, ma ne valeva la pena. Ora, voi siete di la, e io di qua, e sapete qual è la cosa bella?!? Non potete farmi assolutamente niente!” Disse e poi fece un enorme sorriso.

“Com’era scusa… entriamo, io lo blocco, prendiamo Phoebe e via eh?!?” Chiese sarcastica Piper “Si, beh le cose si sono un po’ complicate!” “Ma no, e dire che non me ne ero nemmeno accorta!” “Se l’avete finita di scherzare, io passerei alle cose serie” Le interruppe Fabian “Cosa vuoi?” “I vostri poteri, ovviamente, ma anche qualcos’altro!” “Mi spiace, ma per la prima richiesta non se ne fa niente, passa alla prossima e vediamo cosa si può fare!” “Ah, ah davvero spiritosa, ma non penso sia il caso che voi scherziate troppo col fuoco, vi devo ricordare forse chi c’è qui accanto a me, in mio completo potere? –Piper e Prue si ammutolirono - Ecco, appunto! Buone e ascoltate. Dovete pronunciare questa formula!” E poi lanciò un foglio alle sorelle. Prue lesse l’incantesimo “Non se ne parla nemmeno!” “Non avete molta scelta, o questo o il cadavere di Phoebe!” “Prue fammi vedere quel foglio!”  Chiese Piper ma la sorella esitò. Piper glie lo prese a forza. “Incantesimo per liberare Argeskan?!? Ma chi è?” “Ho letto di lui sul Libro delle Ombre…” Cominciò Prue, ma fu Fabian a finire “…colui che tramuterà le colombe in corvi, che brucerà gli esseri viventi al solo sguardo, colui che con il suo esercito di demoni aprirà la strada al Maligno in persona, colui che annienterà le forze del bene!” “Voi due state scherzando vero?!?” Comandò impaurita Piper ma nessuno dei due rispose “Chi sei in realtà tu? Non sei un demone come gli altri che abbiamo già affrontato!” Disse Prue guardando intensamente il ragazzo. “No, effettivamente no! Credete di sapere molto su demoni e cose del genere vero? La realtà è che voi sapete così poco di quello che c’è laggiù all’inferno… Nemmeno nei vostri incubi peggiori potreste immaginare quanto siano forti e numerose le forze del male. Non conoscete neanche un milionesimo dei mostri e delle creature che vi abitano, ma non vi preoccupate più di troppo, per quando la fine sarà arrivata, voi non sarete più qui, e credetemi, vi faccio un favore ad uccidervi ora!”

Piper guardò ancora una volta la sorella che fissava Fabian. “Cosa facciamo?” Ma Prue non rispose. In quel momento Phoebe riaprì gli occhi. La vista all’inizio era sfuocata, vedeva solamente due figure che però non riusciva a distinguere, poi finalmente le riconobbe “Sorelline!” Disse con un filo di voce. “Ah bene, così anche la bella addormentata è tornata tra noi, allora che decidete voi due?” “Perché non hai ucciso Phoebe prima, perché ci hai fatto arrivare fin qui… perché noi!?!” Urlò Prue con la forza della disperazione: non poteva immaginare di dover prendere una decisione del genere. “Per niente perspicaci voi due eh?!? Mi servivano delle streghe potenti che leggessero l’incantesimo e voi siete le prime che ho incontrato sulla mia strada. Mi serviva un qualcosa che vi costringesse a farlo e ho trovato Phoebe, peccato solo che mi sia bruciato le mie carte così presto, perché la mia intenzione era anche quella di avere un erede da vostra sorella, ma… non si può avere tutto dalla vita, tenterò con qualcun’altra, tu non hai obbiezioni vero amore mio?!?” Chiese accarezzando la guancia a Phoebe “Non toccarla!” Disse a denti stretti Prue mentre squadrava con tutto il suo odio Fabian. Il ragazzo sorrise.

Ok, che scegliete, il destino del mondo o la povera Phoebe? Nel primo caso vi aspetta il capitolo 4, nel secondo il capitolo 5

CAPITOLO 4

“Non possiamo farlo!” Disse Prue con lo sguardo perso nel vuoto “Già, lo penso anch’io, ma come faremo poi a intrappolare di nuovo Argeskan? Non è mica un problemino da poco!” Prue si girò verso la sorella ma rimase in silenzio: non aveva il  coraggio di dirle quello che pensava “Prue, che c’è?” “Noi non possiamo leggere la formula!” “E perché scusa?” “”Il Libro oltre a descrivere questo demone, diceva anche che una volta liberato è impossibile rinchiuderlo nuovamente: sono servite le magie dei più potenti stregoni dell’inizio dei tempi per rinchiuderlo e ormai non esiste più una magia del genere. Non può funzionare il potere del Trio e non funzionerebbe nemmeno il potere di tutte le streghe di questo mondo. Ci sarebbe solo la fine!” Piper rimase ammutolita.

Dopo qualche secondo si riprese “Ok, allora hai un piano per liberare Phoebe?” Domandò la minore dando per scontato che la risposta fosse affermativa, ma Prue abbassò lo sguardo. “Non vorrai…” “E cosa vuoi che faccia! – Urlò Prue con le lacrime agli occhi – Non posso decidere io, non posso farlo!” “Ma Prue tu…” “No, io niente! – Si fermò e poi rassegnata, con tono più basso finì – Non possiamo liberare Argeskan!” “Ma non possiamo lasciare Phoebe così!” Obbiettò Piper.

Fabian osservava divertito la scena davanti a lui. Aveva sempre amato veder le persone in difficoltà, e questa volta ne aveva creata una davvero enorme per le sorelle Halliwell. Si voltò a guardare la piccola Phoebe. La droga che le aveva dato poco prima avrebbe dovuto stordirla parecchio, probabilmente non si rendeva conto di quello che le accadeva attorno ed era un vero peccato: quando l’avrebbe uccisa non se ne sarebbe nemmeno resa conto! Le sfiorò nuovamente una guancia: che peccato che tutto fosse finito così, aveva avuto grandi progetti per lei, ma quella notte aveva stupidamente rovinato tutto cedendo ad un’altra provocante ragazza che gli girava attorno. Alzò la testa e vedendo la disperazione nei volti di Piper e Prue, decise che aveva concesso loro fin troppo tempo.
“Allora?!?” Domandò impassibile Fabian. Piper prese la mano di Prue “Ti prego, no!” Le chiese con un filo di voce ma Prue si ritrasse dalla presa della sorella. Avanzò di qualche passo fino ad arrivare al muro invisibile che la divideva da Phoebe e Fabian. “Sto aspettando!” Chiese nuovamente con tono freddo il ragazzo. Prue cercò in se tutta la determinazione che aveva, alzò la testa…“No!”
Fabian rimase un po’ stupito, poi quasi imbarazzato, sorrise “E così ho toppato eh?!? E si che pensavo… Va beh, nessuno è infallibile, nemmeno io, comunque questo non toglie che le promesse vanno mantenute!” Estrasse un coltello dalla tasca della giacca e… “Noooo!”
“Cavoli, guarda qua la giacca nuova, la prossima volta devo ricordarmi di non tagliare la gola, troppo sangue…! – Poi ricordandosi delle due superstiti, si rivolse nuovamente a loro – Ragazze, cosa devo dirvi… ormai che il potere del Trio non esiste più, voi non siete più un trofeo appetibile, avete perso il vostro fascino e siete poco più di semplici streghette quindi… eh si, vi lascerò vivere, tanto più che comunque tra poco riuscirò a trovare qualche strega che legga quella formula e la fine arriverà per tutti, voi comprese, per cui continuate pure le vostre miserabili vite per quel poco tempo che vi resta! Beh, allora… è stato un piacere conoscervi!” E poi svanì nel nulla.
Piper era caduta a terra e continuava a piangere senza riuscire a controllarsi, Prue era ancora in piedi nello stesso punto, scioccata. Non riusciva ad avvicinarsi al corpo della sorella, ma non riusciva nemmeno a staccarle gli occhi di dosso. Passarono molti minuti prima che Piper riuscisse ad alzarsi e ad avvicinarsi a Phoebe. Prese il corpo e lo portò via. Prue rimase ancora in piedi nello stesso punto.
Piper e Prue non si parlarono più, la prima troppo arrabbiata con la sorella per aver lasciato che le cose finissero così, e la seconda troppo scioccata da quei tremendi avvenimenti per tentare una qualsiasi reazione, per piangere o per parlare con la sorella.

Quasi un mese dopo la città cominciò ad essere invasa da corvi, in seguito cominciarono una strana serie di omicidi in cui i cadaveri venivano trovati carbonizzati. Si pensò ad un serial killer, ma poi le vittime diventarono troppe per essere il lavoro di una persona. I cadaveri aumentarono sempre più mentre cresceva l’isteria per questi fatti inspiegabili e tremendi. Nel giro del mese dopo la città era deserta. Non esisteva più una forma di vita. Questa strana epidemia si diffuse rapidamente, prima nei dintorni di San Francisco, poi in America, attraversò l’oceano e distrusse il vecchio continente. Toccò poi all’Africa e infine all’Asia e all’Oceania i cui ultimi superstiti vissero l’angosciosa attesa di una morte più che certa. In capo ad un anno da un anonimo giorno in cui un altrettanto anonima ragazza di San Francsco morì, l’intero mondo era ridotto ad un ammasso di macerie prive di vita. Nessun sopravvissuto.

Che dite, visione un po’ apocalittica? Ma no, e solo che adesso ero in un momento particolarmente ottimista, ma non vi preoccupate se questo finale è… un po’ troppo, ce ne sono altri in cui ci sono andata più leggera!

CAPITOLO 5

Piper e Prue erano nervosissime: Fabian le teneva in scacco. Come molti demoni prima di lui aveva scoperto il grande punto debole delle Halliwell: il loro affetto reciproco; non si sarebbero mai abbandonate nei guai, nemmeno se questo avesse significato la fine del mondo. Piper guardò la sorella “Forza, cominciamo” “Ma noi non possiamo…” “Esatto, noi non possiamo lasciare Phoebe così. Troveremo un modo per sistemare le cose dopo, ma prima di tutto viene lei!” Poi senza aspettare la reazione di Prue, cominciò a leggere.

Che la porta si apra
Noi glielo ordiniamo
Che la fine si avvicini
Noi non lo impediamo

La terra ebbe un leggero sussulto, ma molto lieve. Fabian alzò la testa verso le due Halliwell “Tutte e due!” Ordinò. Piper prese la mano di Prue, gliela strinse con forza e poi ricominciò a leggere. Dopo qualche istante alla sua voce si unì anche quella di Prue.

Che la porta si apra
Noi glielo ordiniamo
Che la fine si avvicini
Noi non lo impediamo

In un primo momento non successe nulla e le due si guardarono stupite attorno, poi la terra cominciò a tremare. All’inizio era impercettibile, poi crebbe sempre più fino a farle cadere a terra. Nell’aria risuonò la risata maligna di Fabian. Dal nulla comparve una nuvola di gas nero rischiarata di tanto in tanto da delle specie di lampi. Fabian si inchinò rispettosamente “Ho assolto al mio compito grande Argeskan, ora voglio ciò che mi spetta” “Mamma mia quanta fretta, lo avrai a tempo debito” Rispose un voce profonda che sembrava provenire da quella strana nuvola, poi la stessa nuvola si dissolse mostrando alle due Halliwell il tanto temuto demone.
Era un bellissimo ragazzo biondo con gli occhi azzurri, lineamenti regolari e un sorriso dolcissimo. Entrambe dimenticando chi fosse in realtà, ne rimasero affascinate. Lui si girò e le vide sedute a terra. Si diresse verso loro senza esitazioni, prese la mano di Piper e l’aiutò ad alzarsi, poi si chinò come per fare il baciamano.
Piper era completamente immobile, paralizzata da quella presenza e, non sapendo cosa aspettarsi, lasciò fare a lui. L’aiutò ad alzarsi e poi si chinò sulla sua mano e la morse, ferendola. “Ah!” La ragazze ritrasse velocemente la mano e guardò il taglio da cui usciva il sangue poi si girò verso il giovane che nel frattempo si era rialzato. Al lato della bocca gli scorreva un rivoletto di sangue che si pulì subito con la mano. Piper arretrò di qualche passo inorridita “Oh, moun dieu devi scusarmi, è che proprio non resisto…” Disse il giovane tentando di riavvicinarsi a Piper che si rintanò dietro Prue. Argeskan sospirò leggermente poi tornò a girarsi verso il suo tirapiedi Fabian. “Andiamo!” Disse senza possibilità di replica. Fabian gli si avvicinò, Argeskan gli mise una mano sulla spalla e poi si toccò la fronte e assieme si dissolsero nel nulla. (Goku forever!)

Piper e Prue rimasero per qualche istante immobili non riuscendo a capacitarsi di tutto ciò che era successo in così poco tempo, poi i loro sguardi si posarono sul corpo incosciente di Phoebe e le corsero vicino. Era viva e questo, per ora, era più che abbastanza. La presero tra loro e tornarono a casa.

Phoebe si rigirò un paio di volte nel suo letto, in uno stato di dormiveglia piuttosto agitato. Quando si rese conto di essere sveglia lo fece a causa del forte mal di testa. Aveva la bocca impastata e si sentiva debole. Provò a pensare quale fosse la causa di quel suo stato e si ricordò del giorno prima, ma era come se tutte le immagini fossero confuse e senza un senso logico. Si mise a sedere sul letto e rimase ferma per un po’ cercando di riordinare i pensieri ma, visti gli scarsi risultati, alla fine si decise ad alzarsi per andare dalle sorelle a chiedere spiegazioni. Uscì dalla camera e bussò alla stanza di Piper ma non rispose nessuno. Aprì la porta e vide che il letto era ancora intatto, un po’ preoccupata andò in camera di Prue ma anche qui non trovò nessuno. Scese le scale e finalmente le vide. Erano entrambe addormentate sul divano, appoggiate l’una all’altra. Sorrise al vederle, prese una coperta e la sistemò sopra le due. Prue aprì gli occhi.

“Phoebe…!” “Scusa non volevo svegliarti” “Non importa. Che ora è?” “Non ne ho idea, mi sono appena svegliata. Si può sapere cosa stavate facendo tutte e due qui? Tutto d’un tratto le vostre camere non vi piacciono più?” “Cosa stavamo facendo… - Ripeté Prue che non si era del tutto svegliata – Ah già, stavamo cercando sul Libro delle Ombre di Argeskan” “Chi?!?” “Il bel biondino di ieri!” Disse ancora con gli occhi chiusi Piper. “Scusa sorellina, non volevamo svegliarti” Disse piano Phoebe “Si lo so!” Le rispose Piper assonnata “Volete dirmi cos’è successo ieri?” Domandò la più piccola delle tre che non ricordava quasi niente se non la faccia di Fabian che le sorrideva malignamente. Le altre due si alzarono e cominciarono a raccontare di Fabian che l’aveva drogata e che aveva preteso che liberassero Argeskan. Al ricordare quegli avvenimenti Piper si guardò la mano dove c’era ancora il segno di quel ‘baciamano’. Rimasero un po’ in silenzio mentre Phoebe collegava quello che le sorelle le avevano appena detto con le poche immagini che aveva del giorno prima.
“Ok sentite, io vado a preparare la colazione, ho una fame da lupo!” disse Piper dirigendosi in cucina e lasciando le altre due ancora in salotto. “Ehi Phoebe, tutto bene?” “Insomma… perché, si vede tanto?” “Abbastanza, hai una faccia!” “E’ questo maledetto mal di testa… io odio i mal di testa!” “Oh povera la mia piccolina!” Disse Prue facendo sedere la sorella accanto a lei e abbracciandola. Phoebe ovviamente non fece nessuna resistenza: se era la coccolona di casa un motivo doveva pur esserci! Poco dopo arrivò Piper con tre tazze di tea caldo che tutte e tre bevvero avidamente.
Dopo colazione si rimisero alla ricerca sul Libro delle Ombre. Erano coscienti che se quell’Argeskan era stato intrappolato, un motivo doveva esserci, ed erano ansiose di rimettere le cose a posto. Con la supervisione dell’esperta di casa, Piper e Prue notarono una pagina che era loro sfuggita il giorno prima.
“Meraviglioso! Qui dice che Argeskan è uno dei più fedeli e pericolosi servitori di Satana in persona.” Disse Prue leggendola pagina “Sapete una cosa, è un po’ preoccupante come, più passa il tempo, più i demoni che affrontiamo sono vicini al Male personificato, prima o poi finiremo per trovarci di fronte lui stesso!” “Oh Dio, Phoebe, speriamo di no! Ci mancherebbe solo questo! Abbiamo già i nostri problemi!” “Già, direi che abbiamo proprio dei problemi!” Disse sconsolata  Prue “Avanti dacci la bella notizia!” La esortò Piper. “Argeskan era stato intrappolato secoli or sono da un gruppo di streghe buone grazie ad un incantesimo che però è andato perso e c’è di più, qui dice che è praticamente puro spirito e come tale non può essere annientato fisicamente, ma al limite solo intrappolato per un certo periodo di tempo” “Questo significa…” “…che è praticamente immortale!” Concluse sospirando Phoebe.
“Vedo che avete saputo la buona notizia!” Disse Argeskan facendo la sua comparsa nel salotto di casa Halliwell e facendo arretrare spaventate le sorelle. Il demone incurante continuò “Sono venuto a farvi una proposta. Io non sono il tipo che ama sporcarsi le mani e, appunto per questa mia, diciamo così, prerogativa, non ho alcuna intenzione di farvi del male, anzi… - Si fermò guardando le tre ragazze a turno e poi fermò lo sguardo su Piper – Come stavo dicendo, non voglio farvi del male, ma se mi costringerete non esiterò un attimo!” “Saresti venuto fin qui per dirci questo?” Chiese sfacciata Prue “Oh no, non solo per questo, ho una proposta da farvi, una proposta seria!” Si avvicinò a Piper che rimase paralizzata dalla paura. Argeskan le prese la mano come il giorno precedente, ma invece di morderla, si inginocchiò di fronte a lei “Vuoi sposarmi?” Chiese.
“Cosa?!?” “Vuoi sposarmi?” Chiese nuovamente in tono calmo il demone. Piper ritrasse la mano ancora più inorridita e spaventata del giorno precedente. “Ma tu stai scherzando!” Disse incredula Prue. Argeskan sentendosi offeso da quelle reazioni, si alzò immediatamente e con un lampo di cattiveria negli occhi concluse. “Se non mi sposi, non ci sarà speranza ne’ per te, ne’ per le tue sorelle, ne’ per il resto del mondo, se invece lo fai, ti prometto vita eterna e ti prometto anche di non annientare il mondo, anche se questo è lo scopo per cui sono nato. Piper, ti amo così tanto da negare la mia stessa natura, ma non deludermi, o sarà peggio per tutti!” E poi sparì.
Rimasero in silenzio per alcuni istanti, poi finalmente Phoebe si decise a parlare. “Dobbiamo trovare la formula che hanno usato la prima volta per intrappolarlo!” “E’ impossibile!” Disse in tono spento Piper. Prue e Phoebe le si avvicinarono: sembrava in stato di shock, improvvisamente si mise a ridere “Sono stata così tanto tempo indecisa tra Dan e Leo e ora mi troverò a sposare un altro, l’avreste mai detto?” “Piper, non dirlo nemmeno! Non lo farai, cercheremo un altro modo!” “Non esiste!” “Vuol dire che ce lo inventeremo” Piper sorrise amaramente di fronte alle deboli obbiezioni di Phoebe “Argeskan! - Urlò in mezzo al salotto e lui apparve immediatamente – Andiamo!” Disse senza esitazioni. Lui sorrise e la prese per mano. “No, Piper nooo!” Lei rivolse un ultimo caldo sorriso alle sorelle “Vi voglio bene” Furono le sue ultime parole prima che la sua immagine si dissolvesse nel nulla per sempre.

Il mondo, effettivamente continuò ad esistere, almeno in questo Argeskan aveva mantenuto la parola, ma forse per Prue e Phoebe sarebbe stato meglio che tutto finisse l’istante in cui Piper era sparita dalla loro vita. Entrambe provarono a continuare come se niente fosse successo, ma il vuoto lasciato dalla sorella era troppo grande. Phoebe perse la sua innata vitalità e morì in un incidente automobilistico dopo aver dedicato gli ultimi anni della sua vita solo all’alcol. Prue non riuscì mai a superare la perdita delle sorelle. Aspettò invano qualche demone che l’affrontasse e che la uccidesse, poiché non aveva il coraggio di farlo da se, ma evidentemente dopo che il famoso Trio si era ridotto a un unico componente, non risultava più interessante nemmeno per le creature del male che la abbandonarono alla sua solitudine. Morì vecchia, in una casa di riposo, dopo aver vissuto una vita vuota sempre nel rimpianto di ciò che avrebbe potuto fare per salvare le sorelle. Leo, poi, passò il resto della vita a cercare un espediente per riportare indietro la sua amata, espediente che non trovò mai: morì sconfitto da una angelo nero e la sua ultima parola fu ‘Piper’.

Et voilà, che ne dite? Lo ammetto, è un po’ tristino, ma in fondo il mondo si è salvato, non è andata poi così male! Comunque non sono stata sempre così cattiva, fidatevi, provate altre strade!

CAPITOLO 6

Piper era molto preoccupata. Già quella mattina Phoebe era strana, in più da quando aveva saputo che non era stata ne’ all’appuntamento la sera prima ne’ alla lezione quella mattina, aveva cominciato a pensare che le stranezze fossero troppe e che sotto ci fosse qualcosa di serio. Chiamò il cellulare della sorella, ma suonò a vuoto: probabilmente l’aveva dimenticato a casa, e ora come l’avrebbe trovata? Si fermò al semaforo e, mentre guardava sbadatamente tra la gente che camminava, intravide una figura nota. Girò improvvisamente l’auto, con una manovra degna di ritiro di patente, e si accostò al marciapiede. Scese e con aria infuriata si piazzò di fronte a Phoebe “Allora, mi vuoi spiegare?!?” La minore delle due la guardò confusa. 

“Scusa, ma noi ci conosciamo?” “Phoebe non scherzare, ero davvero preoccupata!” “Phoebe?!? Mi scusi, ma io…” “Ma ti senti bene?” “Mi spiace ma io non la conosco signorina” “Come non mi conosci, sono tua sorella!?!”  “Sorella?!? Le ripeto che non l’ho mai vista” Disse Phoebe tentando di andarsene “Se questo è uno scherzo Phoebe, ti giuro che non è divertente!” Le rispose Piper bloccandola per un braccio. In quel momento Phoebe ebbe una visione.

“Tutto bene?” Le chiese preoccupata Piper. Phoebe respirava affannosamente e aveva un’espressione sconvolta, come se non avesse mai avuto una visione in vita sua “No, per niente! Che cavolo mi è successo?” “Cosa hai visto?” la incalzò Piper “Ma tu come fai a…” “Non ti preoccupare, cosa hai visto?” “Io… - La ragazza esitò un attimo non sapendo se fidarsi o meno, alla fine parlò – Ho visto me stessa, in una grande casa, e c’eri tu e un’altra ragazza… ma adesso devi dirmi come facevi a sapere” “Ok, ok, qui la cosa sembra piuttosto seria, se vieni con me cercheremo di sistemare le cose” Piper si avviò verso l’auto e Phoebe, titubante, la seguì.

Da quando erano salite in auto non avevano ancora parlato, poi finalmente interrompendo il silenzio Phoebe domandò “Dove stiamo andando?” “A casa” rispose in tono piatto Piper “Avevi detto che mi avresti spiegato!” “Si, beh… è piuttosto difficile, non avrei mai pensato che potesse succedere questo. Non ti ricordi proprio niente?” “Ho il vuoto assoluto. Il ricordo più lontano che ho, è quando questa mattina mi sono risvegliata in una viuzza un po’ fuori mano” “Ok, non ti preoccupare. Io sono tua sorella, sono Piper, e l’altra ragazza che hai visto nella premonizione era probabilmente Prue, nostra sorella maggiore” Piper parlava con tono quasi incredulo: le sembrava assurdo dover spiegare a Phoebe quelle cose.

Arrivarono a casa e Kit andò a salutare Piper, ma rimase un po’ perplessa davanti a Phoebe “Eh no, non ti ci mettere anche tu, abbiamo già i nostri problemi!” Sbottò la maggiore delle due. Una voce arrivò dalla cucina “Piper sei tu?!?” “Prue?!?” “Si, sono riuscita a liberarmi dal lavoro. Avevi ragione tu, Phoebe e i suoi problemi prima di tutto! Ah, ma sei qui anche tu!” Aggiunse la maggiore entrando in salotto dove si trovavano già le altre due. “Niente di meglio visto che siamo nei guai. – poi additando la nuova arrivata – Phoebe, ti presento Prue, nostra sorella! Prue, - continuò poi rivolta alla sorella – ti presento Phoebe senza memoria!” “Qualcuno mi vuole spiegare?”

Dopo averla messa velocemente al corrente di quel poco che aveva capito, Piper guardò Prue in attesa che lei prendesse in mano la situazione come al solito. “E un scherzo vero?!?” Chiese la maggiore delle Halliwell rivolta a Phoebe “Senti, io non so chi cavolo siate voi due, sono qui solo perché Piper mi ha detto che poteva darmi delle spiegazioni su quello che mi è successo questa mattina e anzi, se non me le date immediatamente, io tolgo il disturbo!” “Beh, si ci sarebbe anche questo piccolo problemuccio – continuò Piper –lei non ricorda nemmeno cos’è successo quando è tornata, un annetto fa…” “Vuoi dire che non sa di…” Aggiunse Prue indicando la soffitta “Esatto!” “Ops, qui la cosa si fa seria!” “Allora volete darmi una spiegazione o no?!?” Le interruppe Phoebe “Si, come no, ma un attimo. Piper: piccola riunione in cucina!” E le due sparirono lasciando Phoebe da sola.

Phoebe si alzò e cominciò a gironzola per la stanza. Non c’era dubbio che quella fosse la casa che aveva visto quella mattina. Quando tornò a sedersi la gatta le saltò in braccio e mentre la accarezzava fu assalita di nuovo da quella strana sensazione.

Prue e Piper in cucina erano piuttosto preoccupate “Potrebbe essere opera di un demone…” Accennò Piper “…o una semplice botta in testa” Concluse Prue “Forse dovremmo portarla da un dottore per controllare!” “E se poi è una cosa soprannaturale, come la spieghiamo?!? No meglio se prima andiamo a cercare sul Libro delle Ombre!” “Si, forse hai ragione, ma come le spieghiamo che è una strega?” domandò Piper “Beh, per ora non le spieghiamo proprio niente!” In quel momento si sentì un urlo e le due accorsero in salotto da dove il rumore proveniva.

Phoebe era in piedi e sembrava letteralmente terrorizzata. “Che è successo?” Domandò Piper “Io devo andarmene da qui!” Disse senza esitazione la più giovane delle tre avviandosi verso la porta. “Phoebe!?!” Chiese anche Prue “Io non riesco a capire, - cominciò la ragazza fermandosi - vi conosco da quanto, un’ora?!? E da quando sono con voi, mi è già accaduto due volte!” “Hai avuto un’altra visione?” “Penso di si!” “Cosa hai visto?” “Io… io… non è possibile! Dev’essere una specie di allucinazione!” “Phoebe, per quanto possa esserti sembrato strano, dicci cosa hai visto!” Le disse Piper.
“Era una creatura mostruosa, io non ho mai visto una cosa del genere!” “Dicci di più” La esortò Piper “Io non so, era tutto confuso, so solo che c’era una ragazza con quel coso, ma non ho visto…” “Ok – Disse Prue prendendo in mano la situazione – Tutte e tre in soffitta, dobbiamo scoprire che è questo demone!” “Demone?!? E dire che pensavo di essere io la matta, ma a quanto sento, anche voi due non scherzate!” “Complimenti Prue, non avevi detto che lei non doveva sapere?!?” Le disse sarcastica Piper “Eh, ok, mi è sfuggito. Phoebe comunque abbiamo bisogno di te. Per favore, è una cosa molto importante!” Incredula per le sue stesse azioni, Phoebe seguì le due ragazze in soffitta.
Cominciarono a sfogliare il Libro delle Ombre, a alla fine Phoebe additò un immagine e Prue la guardò stupita “Ma non è possibile, abbiamo già sconfitto questo demone!” “Non può essere, aspetta, fammi vedere!” Disse Piper facendosi spazio tra le altre due. “E’ incredibile, l’abbiamo eliminato circa due mesi fa! Phoebe sei sicura?” “Eh che è, adesso è colpa mia?” “No, no, non ti arrabbiare, ripetici cosa hai visto, deve esserci una spiegazione!” “Ve l’ho già detto, c’era questo coso…” “E noi? C’eravamo?” “Non so… si, forse” “Forse o si?” “Si, si c’eravate!” “Prova a descriverci!” “Ma andiamo! E’ assurdo” “Concentrati, è più importante di quanto tu pensi!” “Dunque vediamo… c’era Piper che si teneva un braccio, credo… e Prue… Oh cavoli, non ricordo cosa faceva!” “Non importa, è più che abbastanza!” Rispose Piper che poi si girò per rivolgersi alla sorella maggiore “Ti ricordi? Melea mi aveva ferito!” “Allora quella che ha avuto lei è una visione del passato!” “Ma a che scopo?” “Forse per farle tornare la memoria” “Ehy voi due, volete includermi nella conversazione e spiegarmi cosa è successo?” Sbottò la più piccola di casa che si sentiva un po’ esclusa. “Beh, come dire… - cominciò titubante Prue – …se ti dicessi che tu puoi vedere gli eventi futuri e passati, cosa faresti?” “Ti darei della pazza!” “Ecco, appunto per questo non ti ho detto niente!” Phoebe continuava a guardarla sempre più confusa “Insomma, parlate di demoni, poteri… devo preoccuparmi?”
Prue non sapeva come fare: era più difficile del previsto spiegarle che era una strega e così provò l’unica cosa che aveva in mente “Phoebe, non posso spiegarti ora, non capiresti e sarebbe solo peggio: ti prego, fidati, sei mia sorella, non farei mai qualcosa che potrebbe nuocerti!” Phoebe la guardò valutando bene le sue parole. Chissà perché sentiva di potersi fidare e poi… erano le uniche due persone che sembravano che sembravano disposte ad occuparsi di lei: di sicuro stare in quella casa sarebbe stato meglio che andarsene in giro per strada in una città che non ricordava di conoscere.

Tornarono tutte e tre già a basso. Phoebe sembrava ancora un po’ stordita e le sorelle non vollero lasciarla da sola a casa così, mentre Piper si occupava del locale, Prue si fermò con lei. “Di un po’, ce l’ho una camera io?” chiese Phoebe mentre stavano guadando la tv “Ma certo che ce l’hai, è anche casa tua questa!” “Beh, non vorrei sembrare… insomma, con tutta questa storia della memoria, di voi due, i demoni… ho un gran mal di testa!” “Già, scusa avrei dovuto pensarci io! E’ la stanza in fondo al corridoio!” Disse. Phoebe si alzò a salì le scale per andare in camera.

Tatataaaa. It’s your time: allora, che volete fare? Incasinare le cose, perché di guai nella vita non ce ne sono mai abbastanza, e allora andate dritti al capitolo 7, o preferite le cose tranquille e rilassanti (forse allora è il caso che vi cerchiate altre storie, no ok, scherzavo) comunque un finale un po’ più tranquillo vi aspetta il capitolo 10

CAPITOLO 7

Phoebe si fermò in cima alle scale e guardò giù verso la sorella. Sul viso le comparve un sorriso maligno. Si girò velocemente maledicendosi per quella debolezza che avrebbe potuto scoprirla: non poteva assolutamente bruciare le sue carte così, non dopo tutto quel lavoro. Andò in camera sua e cominciò a curiosare in giro.
Dopo circa un’ora Prue salì per controllare Phoebe. Entrò in camera e la vide stesa che dormiva. Prese una coperta e glie la mise, poi tornò a al piano terra. Appena la porta si chiuse Phoebe si alzò scocciata per quell’interruzione. Riprese il lavoro toccando tutti gli oggetti nella speranza di avere altre visioni: erano parte integrante del suo piano.

Per capire meglio, però, dobbiamo tornare indietro di circa due mesi, quando Rembrant aveva cominciato la sua opera. Tra le tre Halliwell, aveva scelto Phoebe, la più debole, e aveva fatto tutto molto lentamente per non destare sospetti. All’inizio i segnali era quasi irriconoscibili, anzi no, lo erano del tutto, perché Phoebe cominciò a dimenticare piccole cose, ma questo era abbastanza normale per una sbadata come lei, poi però la ragazza cominciò a stare fuori la notte sempre più a lungo e la mattina, quando rientrava a casa, aveva non si ricordava nemmeno dov’era stata. Phoebe non aveva neanche immaginato che quei suoi vuoti di memoria erano opera di un demone che la notte prendeva il controllo del suo corpo e cercava di esercitarsi, per quando sarebbe giunto il momento. Poi, quella mattina il momento era arrivato! Phoebe era uscita per andare all’università quando Rembrant si accorse di essere diventato forte a sufficienza per ottenere il completo controllo e… l’aveva preso. Ora era nella casa delle famose Halliwell, libero di girare e muoversi secondo i suoi desideri senza destare nessun sospetto: chissà quanto demoni lo stavano invidiando!
Per la realizzazione del piano di Rembrant, però, era fondamentale conoscere ogni minimo dettaglio delle altre due, per questo il demone si aggirava per la stanza cercando di avere altre visioni: doveva conoscere ogni minimo segreto, sia per non tradirsi, sia per poterlo poi rivoltare contro Piper e Prue. Finalmente trovò quello che cercava. Si riprese subito dopo la visione, ormai si stava abituando a quella strana sensazione.

Salì in soffitta. Ancora non poteva crederci: il Libro delle Ombre, tutte quella magia vecchia di secoli e impreziosita proprio dalla sua età, li, tra le sue mani: era la realizzazione di un sogno! Cercò di controllare l’emozione e l’impulso di prendere il Libro e portarlo via immediatamente, non era ancora il momento, tra poco, però sarebbe stato tutto suo! Cominciò a sfogliarlo e si sorprese di trovare quello che faceva per lui: le Halliwell, streghe buone da generazioni avevano nel prezioso libro di famiglia delle formule di quel genere… tutti hanno degli scheletri nel armadio, e lui aveva aperto l’armadio giusto!

“Leo, Leo, ehi ci sei?!?”  Cominciò a chiamare la più giovane delle Halliwell, dopo un paio di tentativi l’angelo comparve. “Ehi, ciao Phoebe, c’è qualche problema?” “Beh, veramente si!  Ho bisogno del tuo aiuto!” “Avanti, dimmi!” Rembrant dentro di se sorrise, poi continuò la commedia già iniziata con Piper e Prue. Spiegò all’angelo che aveva perso la memoria e che per avere la prova di essere una vera strega voleva vedere se riusciva a fare un incantesimo. Sebbene la storia risultasse un po’ forzata, Leo da buon angelo bianco non voleva sottrarsi alla possibilità di aiutare un sua protetta e si prestò a fare da vittima all’incantesimo non vedendoci niente di male, ma non commise mai errore più grande. Phoebe gli mise una mano sulla fronte poi cominciò a pronunciare la formula.

Che la tua volontà si dissolva
Nelle tenebre del nulla
Così che la tua mente mi appartenga
Tu sei in mio potere

Leo sentendo le parole dell’incantesimo provò a ribellarsi, ma ormai era troppo tardi. L’angelo chiuse gli occhi e quando li riaprì era ormai uno schiavetto ubbidiente al servizio di Phoebe, o meglio, di Rembrant. “Ok, è ora arriva il bello, vediamo quanto resistono queste due. La cosa sarà piuttosto divertente!” Disse il demone che poi ordinò a Leo di andarsene e di continuare il suo lavoro come se niente fosse.
Tornò in camera, si stese a letto e cominciò a guardare il soffitto mentre i pensieri correvano nella sua mente. Sorrise all’idea del casino che stava per creare. Sentì aprirsi la porta: Piper era tornata. Scese e le tre mangiarono assieme. Era divertente per il demone vedere come Piper e Prue si dessero da fare per Phoebe, se solo avessero saputo… Passarono il resto della giornata assieme e Rembrant finse di stare riacquistando la memoria. Andarono tutte a letto abbastanza presto: era stata una giornata piuttosto piena ed erano stanche morte. Piper e Prue crollarono in un sonno profondo mentre Phoebe rimase sveglia ancora un po’. Era troppo eccitata all’idea di quello che sarebbe successo…

La mattina, quando Phoebe si svegliò, in casa c’era solo Piper. La più piccola di casa scese in cucina e fece colazione con la sorella e cominciò un discorso che si era preparata da un sacco di tempo… “Sorellina ho grandi notizie: mi ricordo tutto!” “Come?!?” “Si, non sto scherzando, mi ricordo che sono una strega e mi ricordo anche quello che è successo ieri mattina: c’era un ladro, per prendermi i soldi mi ha dato un botta in la testa e sono svenuta, poi ho perso la memoria!” Piper la guardava incredula: era oltre le sue più rosee previsioni che la sorella riacquistasse la memoria così presto. Vedendo che Piper non era molto convinta, Rembrant sfoderò la sua arma segreta, frutto di una delle premonizioni che si era tanto ansiosamente fatto venire “Mi ricordo persino che scrivevi un diario falso perché sapevi che la nonna veniva a leggerlo, e ti dico di più, io ho sempre saputo dove tenevi quello ‘originale’: in un piccolo ripiano che avevi sistemato sotto l’armadio!” Piper rimase scioccata dal sapere che Phoebe conosceva tutti i suoi più piccoli segreti; stava per arrabbiarsi quando si rese conto che questo significava che Phoebe aveva veramente recuperato la memoria e le saltò al collo abbracciandola fino quasi a farla soffocare.

Ormai l’aria in casa era rilassata e normale, in fondo Piper pensava che tutto fosse finito, e invece doveva ancora cominciare! “Sai una cosa che non mi spiego però? - Cominciò Phoebe con aria apparentemente innocente – Non riesco a capire perché Leo non si sia fatto vivo visto che avevo perso la memoria!” “Beh, in effetti è strano, forse era impegnato… e poi comunque non centravano dei demoni, magari…” “Non dovresti difenderlo solo perché ne sei innamorata. Lui è il nostro angelo bianco, si suppone che ci venga in aiuto quando ne abbiamo bisogno demoni o non demoni! Anzi sai che ti dico, voglio delle spiegazioni!” “E cosa vuoi fare?” “Lo chiamo, vediamo se almeno mi risponde” “Ok, quando arriva fammi un fischio, io intanto sistemo qui!” Disse Piper mentre Phoebe andava in salotto.

Chiamò l’angelo e lui si presentò immediatamente. Rembrant gli mise una mano sulla fronte, poi guardandolo dritto negli occhi impartì i suoi ordini “Tu ami Phoebe. Per lei daresti la vita, faresti qualsiasi cosa! La vostra relazione dura ormai da mesi anche se tu stai ancora con Piper. Non importa quello che Phoebe ti dirà: lei negherà il vostro amore soprattutto di fronte alle sorelle, ma tu sai tutte le notti che avete passato insieme, sai che lei ti ama almeno quanto la ami tu. Piper cercherà di ostacolare la vostra storia, devi impedire che lei si intrometta: niente e nessuno ti separerà da Phoebe, nemmeno Phoebe stessa!” Leo fece un cenno di assenso con la testa. Rembrant sorrise “Ok, cominciamo il gioco!” Fece un gesto con la mano e una luce simile a quella che preannunciava l’arrivo di Leo apparve vicino alla cucina, poi si avvicinò all’angelo e cominciò a baciarlo.

Piper vide la luce azzurrognola con cui Leo faceva sempre la sua comparsa, e si affrettò a raggiungere il salotto perché aveva una gran voglia di rivedere il suo ragazzo, ma quando arrivò rimase allibita. Phoebe e Leo si stavano baciando.

Appena Rembrant si accorse che Piper era arrivata passò alla seconda parte del suo piano: abbandonò il corpo di Phoebe tanto sapeva che ormai avrebbe potuto riprenderne possesso non appena l’avesse voluto, e la ragazza tornò la solita Phoebe sbadata e casinista che era sempre stata, con il piccolo particolare che non ricordava assolutamente niente del periodo in cui Rembrant aveva avuto il pieno controllo su di lei!

Improvvisamente Phoebe si rese conto che stava baciando un ragazzo. All’inizio ne rimase piacevolmente sorprese, ma poi ricordando di non aver un ragazzo, aprì gli occhi per vedere chi fosse il misterioso lui e rimase inorridita: era Leo!
Phoebe guardò incredula Leo che le sorrideva felice: che diavolo era successo? Si girò per scappare da quella situazione ma si trovò faccia a faccia con Piper. Rimasero impietrite entrambe per qualche istante poi la maggiore delle due uscì di corsa piangendo “Piper no, ti prego… Piper!!!” ma era troppo tardi. Phoebe resistette all’impulso di correrle dietro: anche se l’avesse raggiunta non avrebbe saputo cosa dirle, a dire il vero non sapeva proprio cosa fosse successo. L’ultima cosa che ricordava era di essere uscita per andare all’università e poi… questo! Si girò verso Leo in cerca di spiegazioni.
L’angelo le stava di fronte sorridendo dolcemente. “E’ uno scherzo vero?!? Cioè, noi l’abbiamo fatto per far impazzire Piper!?!” Chiese Phoebe “Come sei dolce amore, lo so che non vuoi farla soffrire, ma non è colpa nostra se ci siamo innamorati, prima o poi se ne farà una ragione!” Le rispose Leo stringendola in un abbraccio. Phoebe si divincolò scocciata “Basta, uno scherzo è bello quando dura poco! Cosa cavolo è successo?” “Phoebe, ma che ti prende?” “Cos’è successo tra noi?” Ripeté scocciata lei “Ma come, non ricordi?” “Cosa, cosa devo ricordare maledizione! Non so niente, non so perché ti stavo baciando, non so perché dici che ci amiamo, non so cosa mi è successo e non so perché tu non me lo vuoi spiegare!” “Ok, ok calmati, se ti fa piacere ti racconto tutto – Leo si sedette sul divano e cominciò a raccontare – Il rapporto tra me e Piper era in crisi, e tu mi sei stata molto vicina. Pian piano abbiamo scoperto di amarci, ma nessuno dei due voleva ferire Piper anche se oramai nel mio cuore c’eri solo tu! Ci incontravamo di nascosto, molto spesso e passavamo le notti assieme, delle splendide notti, - aggiunse sorridendo – io volevo dirlo subito a Piper ma tu volevi aspettare per prepararla, ma sapevo che non avresti mai avuto il coraggio di dirle la verità. Per fortuna ora lo ha scoperto da se, e noi non dobbiamo più nasconderci! E’ stato un bene, forse un po’ scioccante per lei, ma vedrai che tra un po’ sarà felice per noi!” Phoebe ascoltava incredula.

Altro bivio, altre storie! Sarà riuscito Leo a convincere Phoebe della loro storia d’amore? O invece la piccola Halliwell non riuscirà mai a credere di aver tradito a quel modo la sorella? Non indugiate troppo, capitoli 8 o 9? Veloci, la storia vi aspetta!

CAPITOLO 8

Rimase sul divano immobile per qualche istante. Leo si avvicinò e si sedette accanto a lei tentando di abbracciarla e questa volta lei non si oppose. “Noi abbiamo davvero…!” “Phoebe ti prego, mi stai spaventando, non ricordi davvero niente?” Ma la ragazza non rispose; era assorta nei suoi pensieri. Si alzò come uno zombie e salì in camera.

Quando Piper rientrò a casa era assetata di sangue! La sua prima reazione era stata fuggire da quella scena, ma ora… Voleva delle spiegazioni convincenti, anzi voleva di più, voleva la testa di Phoebe. Come aveva potuto farlo sapendo che Leo era l’uomo della sua vita?!? Andò in cucina arrabbiatissima ma la trovò deserta. Ispezionò la casa da cima a fondo e si stupì di trovarla completamente vuota: non credeva che Phoebe avrebbe addirittura rinunciato a prendersi le sue responsabilità. Entrò in camera sua se possibile ancora più arrabbiata di prima, poi vide la lettera sul letto.

Cara sorellina,
                         mi dispiace molto per quello che ho fatto! Piper non volevo, te lo giuro, non mi sono resa conto di quello che stavo facendo e credimi, ora la cosa fa più male a me che a te! Ti sto scrivendo perché non sopporterai di dirti questo faccia a faccia, non sopporterei di vedere il tuo sguardo d’odio su di me, ma d’altronde orami non sopporterei nemmeno più di stare qui dopo quello che è successo! Me ne vado e spero così di renderti le cose un po’ più facili. Ti prego, di tu a Prue cos’è successo e dille che mi dispiace, ma soprattutto ti prego, perdonami se puoi! Vi voglio bene e ve ne vorrò sempre
                                                                                                                                            Phoebe

Piper si lasciò cadere sul letto. La rabbia era improvvisamente sparita. Rimase a fissare quelle parole per quella che le sembrò un eternità, indecisa se andare a cercare la sua piccola Phoebe o se lasciarla andare lontano, poi arrivò Prue. Entrò in camera un po’ preoccupata dal silenzio irreale in cui era avvolta la casa e vide Piper. Le si avvicinò silenziosamente e lesse la lettera. “Cos’è successo?” Ma Piper non rispose “Piper, ti prego, cos’è successo?” La ragazza si girò e cominciò a piangere sulla spalla di Prue. Aveva capito che nessun ragazzo, nemmeno quello giusto, nemmeno Leo, valeva tanto quanto la sua piccola sorellina. 
Chiamarono Morris, la cercarono ovunque ma di Phoebe nessuna traccia, era sparita nel nulla! Dopo un paio di mesi di ricerche, Morris ipotizzò che Phoebe avesse addirittura cambiato nome e informò le sorelle che ormai solo lei poteva decidere di tornare a casa perché loro non avevano alcuna possibilità di ritrovarla. Prue e Piper non smisero mai di cercarla; passarono la loro vita con la speranza che quella porta si aprisse e Phoebe raggiante e allegra come sempre entrasse come se niente fosse, ma questo non accadde mai.

Quando si ripensava non riusciva a non sbellicarsi dalle risate e così accadde anche quella volta. Erano passati qualcosa come 270 anni ma ancora non gli era successo niente di meglio. Aveva raccontato quella storia migliaia di volte e tutti i demoni orami la conoscevano a memoria. Rembrant tentò di riprendere il controllo di se ma non riuscì a smettere di ridere. Tanti demoni avevano provato a dividere il famoso Potere del Trio con magie, stratagemmi e incantesimi di ogni genere, ma avevano sempre, miseramente, fallito. Le tre Halliwell sembravano inseparabili e insieme erano quasi imbattibili. Probabilmente avrebbero annientato molti più demoni e creature dl male di quanto avevano fato tutti i difensori del bene prima di loro! Appunto, avrebbero… Rembrant sorrise ancora. Razza stupida quella degli umani, bastava tirare in ballo l’amore ed erano tutti marionette facilmente manovrabili e soprattutto facilmente annientabili! Un semplice bacio e la grande armonia in casa Halliwell era saltata irrimediabilmente, un bacio e Phoebe se n’era andata di casa, convinta di aver tradito l’unica persona al mondo che non se lo meritava, un unico bacio e il Trio si era diviso, per sempre! Un bacio e lui aveva ottenuto il rispetto di tutti gli altri, un bacio ed ora aveva un armata di demoni tutta sua, un bacio e il male aveva cominciato a diffondersi senza più nessuno abbastanza potente da contrastarlo. Un bacio, tutto per un unico, maledettissimo, bacio!

Non accetto proteste! Lo so che non è un gran finale, ma ormai l’avevo scritto mica potevo buttare via il frutto del mio povero cervellino malato, comunque  ci sono altre strade, provatele e magari troverete l finale adatto a voi.

CAPITOLO 9

“Leo, finiscila, non ho voglia di scherzare!” “Phoebe ma io no sto scherzando!” La ragazza si alzò scocciata e cominciò a guardare Leo in modo strano poi uscì di corsa andando a cercare Piper.
La trovò con Prue al P3. Piper stava piangendo incontrollatamente e Prue cercava di consolarla. Quando entrò nel locale e Prue la guardò così male, Phoebe provò l’impulso di scappare ma invece si fece coraggio: era sicura di non aver fatto niente di male, nonostante tutto ciò che le aveva detto Leo. Scese le scale lentamente e si avvicinò alle sorelle. Piper alzò lo sguardo: aveva gli occhi arrossati ma appena vide la sorella smise di piangere e il suo sguardo divenne freddo e impassibile. Phoebe si sentiva sempre peggio.
Rimasero qualche istante tutte e tre in silenzio, poi Phoebe cominciò. “Piper io non…” “Fuori di qui!” Disse Piper tentando di controllare la rabbia. Quella non sembrava nemmeno più la voce della sua amata sorellina, era così lontana, intransigente e Phoebe ne ebbe quasi paura. “Piper io…” Ripetè ancora “Fuori di qui!” Urlò la sorella. Phoebe rimase immobile fissandola non trovando niente da dire. Prue si alzò e prese per un braccio Phoebe “E’ meglio se vai!” Le disse in tono freddo accompagnandola verso le scale “Ma non puoi crederlo anche tu!” Disse con un tono di supplica la più piccola delle tre. “Io non so più a cosa credere quando ci sei di mezzo tu!” Phoebe si sentì finita. Le due persone che più amava al mondo le stavano voltando le spalle e non riusciva a farsene una ragione. Si stava lentamente facendo trascinare fuori da Prue quando, con un impeto d’orgoglio, sfuggì al controllo della sorella e si diresse velocemente verso Piper che stava guardando il pavimento. Le mise una mano sulla spalla; lei alzò la testa. Si guardarono per un attimo nel completo silenzio del locale.

Piper non sapeva cosa pensare. Li aveva visti, conosceva Phoebe e il suo ‘vizio’ di rubare i ragazzi delle altre, ma allora perché non riusciva a crederci? Da quando era tornata da Los Angeles erano cambiate molto tutte e tre e lei era sicura che Phoebe non le avrebbe mai fatto una cosa del genere. Si avvicinò e le posò una mano sulla spalla, lei alzò la testa per guardarla: stava piangendo.
“Io non so cos’è successo… non so come…” Aveva la voce rotta dal pianto e la paura di perdere per sempre le sorelle non la faceva ragionare. Chiuse gli occhi, fece un respiro profondo e poi continuò “Lo so che è strano, ma ti prego, credimi, io non ho idea di come sono finita con Leo…” Al sentire quel nome Piper cercò di andarsene ma Phoebe la trattenne il braccio e si ripiazzò davanti a lei “… L’ultima cosa che ricordo è che stavo andando all’università e poi…” Non finì la frase. Piper non la guardava più. Prue si riavvicinò a Phoebe “Andiamo” Disse di nuovo la sua fredda voce. Phoebe tentò un’ultima volta “Piper…”
Erano entrambe in attesa di una reazione di Piper “Phoebe io…” Quelle semplici parole servirono a riaccendere le speranze di Phoebe “Dammi una possibilità, so che c’è una spiegazione, devo solo trovarla… ti prego!” Disse cercando lo sguardo della sorella. Quando lo incontrò, Piper si asciugò nervosamente le lacrime e, dopo aver guardato lei ma soprattutto dopo aver guardato nel profondo del suo cuore, decise: “Andiamo a casa e poi vediamo ok!?!” Disse avviandosi verso l’uscita e mentre le passava accanto, Phoebe mormorò un “Grazie!”

Salirono nelle due auto: Piper con Prue e Phoebe da sola. Quest’ultima si sentiva svuotata da quelli che erano stati i peggiori momenti della sua vita, ma allo stesso tempo era enormemente confortata dalla prova d’appello che Piper le aveva concesso. Era innocente, ne era sicura, ma ora il problema sarebbe stato provarlo.
Prue era seriamente preoccupata: Piper fissava il vuoto e non dava segno di accorgersi di ciò che le accadeva attorno. “Piper?!? - Niente - Piper?!?” “Eh?!?” “Tutto bene? - Lei sorrise – Già, scusa, un po’ stupida come domanda! Sei sicura di quello che stai facendo?” Per la prima volta Piper si girò a guardare la sorella maggiore “Per Phoebe?” “Proprio lei. Io non voglio accusarla ma… insomma, sappiamo tutte e due com’è fatta…” “Sai qual è la cosa strana? Le credo! - Prue distolse lo sguardo dalla strada per rivolgerlo alla sorella – Lo so che è assurdo, ma lei non lo farebbe mai… non a me… Deve esserci un’altra spiegazione!” “Io spero tanto che sia così, ma… Non voglio che tu ci rimanga male ancora una volta: non scartare l’altra ipotesi!” E queste furono le loro ultime parole perché ormai casa Halliwell si stagliava imponente davanti a loro.

Leo sentì la porta aprirsi e si precipitò all’entrata sperando di vedervi Phoebe, invece entrò Piper. I loro sguardi si incrociarono, ma per poco, perché Piper non riuscendo a reggere, girò la testa e andò in cucina. Dietro di lei entrarono Prue e Phoebe e fu proprio su quest’ultima che si gettò precipitosamente l’angelo, come se non la vedesse da secoli. “Vattene Leo!” “Amore?!?” “Ti ho detto di andartene! Questa storia deve finire!” E toltasi dall’inopportuno abbraccio di Leo, se ne andò in salotto.
Prue seguì Piper in cucina: stava piangendo; era ancora più dura di quanto avesse immaginato. Prue l’abbracciò per un attimo finché lei smise di piangere ed entrambe tornarono dai due accusati: ormai che avevano cominciato, dovevano arrivare alla fine di quella storia.

Phoebe e Leo sedevano uno di fronte all’altra quando il giudice fece la sua entrata. Sorprendentemente era Phoebe ad avere l’aria da colpevole: fissava il pavimento non trovando il coraggio di alzare lo sguardo; sembrava che stesse dubitando di se stessa ora che era arrivato il momento cruciale. Piper si soffermò su Leo: era tranquillo e rilassato come se quello che era successo non avesse alcuna importanza. Sentendo lo sguardo posarsi su di lui, Leo si girò a guardarla “Piper, lo so che quello che hai visto ti ha sconvolta, ma dovevi venirlo a sapere prima o poi!” “Leo!” Lo rimproverò Phoebe con uno sguardo disperato.
La vista di Piper si appannò a causa delle lacrime. Prue le strinse la mano e lei stoicamente andò avanti. “Phoebe dice che non ricorda” Fu la sua debole obbiezione ma l’angelo imperterrito continuò “Non so a che gioco stia giocando tua sorella, ma io sono stufo di stare nell’ombra: io l’amo e anche lei ha dimostrato di amarmi!” Quelle parole non avevano appello. Phoebe non accennava a difendersi ferita da quelle parole forse più di Piper e Prue rimase muta osservatrice della scena. Piper guardò Leo negli occhi ma non vi lesse rimorso ne’ alcun altro sentimento, nemmeno un po’ di quell’amore che una volta aveva provato per lei, era come se non avesse sentimenti. Non resse più e scappò via. Prue lanciò ai due ‘amanti’ lo sguardo più duro del suo repertorio prima di sparire anche lei tra le stanze della casa.

Phoebe era consapevole che per lei ormai, in quella casa, non c’era più futuro, ma prima di andarsene doveva sistemare un’ultima cosa. “Leo, non so se tra noi ci sia mai stato veramente qualcosa, ma se anche se ci fosse… non dovrà esserci più!” “Phoebe lo so che sei sconvolta ma non è una buona ragione per lasciarci!” Disse lui andandosi a sedere accanto alla strega “Leo, ti ho detto di andartene, io non ti amo e non potrò amarti mai!” A quelle parole l’angelo si infuriò: prese Phoebe per un braccio e la strinse con forza “Lasciami, mi stai facendo male” Ma lui sembrava non ascoltarla “Tu mi ami, nessuno ostacolerà il nostro amore” “Leo mollami!” Urlò la ragazza tentando di svincolarsi dalla stretta senza riuscirvi.
Prue sentì le urla di Phoebe. All’inizio pensò a un’altra messa in scena come quella al P3, ma poi le sembrarono così reali che decise di andare a controllare. Arrivò giusto in tempo per vedere Leo che colpiva Phoebe violentemente e la faceva cadere addosso al tavolinetto li accanto: sbatté la testa e perse i sensi. “Leo!?!” Lui si girò con un’aria insolitamente cattiva stampata in viso “Prue vattene, non sono affari tuoi!” La maggiore delle sorelle tentò di avvicinarsi a Phoebe per controllare ma Leo si scaraventò contro di lei e fu costretta ad usare il suo potere.
Piper piangeva in camera sua. Un colpo così non se lo avrebbe mai immaginato. Da basso cominciarono a provenire rumori di urla e dopo un po’ anche quelli di lotta. “Piper, Pipeeer!” Prue la stava chiamando ansiosamente. Si alzò e scese giù a controllare.
Trovò Prue spaventata di fronte al salotto che fissava Leo, disteso a terra che si massaggiava la testa dolorante. “Bloccalo” La incitò la sorella maggiore “Cosa?!?” “Bloccalo!” E lei eseguì anche se non capiva il motivo di quel trambusto. Prue corse da Phoebe e solo allora Piper si accorse che era a terra. Le tastarono il polso e sentirono con sollievo che era ancora viva poi , dolcemente Prue tentò di farla rinvenire.
“Phoebe… Phoebe…” “Che è successo?” Chiese aprendo gli occhi “Non ti preoccupare adesso, vieni - Prue aiutò la sorella ad alzarsi – Dobbiamo andare a cercare sul Libro delle Ombre” “Ma si può sapere cosa dobbiamo cercare?” Chiese Piper “Non ne ho idea, so solo che Leo ha attaccato prima Phoebe e poi me” Aiutarono la più piccola di casa, ancora un po’ traballante, a salire le scale e quando arrivarono in soffitta, il Libro si stava sfogliando da solo. Prue corse a leggere. “Incantesimo dell’onniscenza” “Cosa?!?” Domandarono in coro le altre due “Forse il Libro si è sbagliato” Disse Prue cercando un’altra pagina, ma ancora una volta il Libro si girò da solo tornando al punto di partenza. Prue lesse con più attenzione. “Qui dice che quest’incantesimo permette di sapere tutto su un avvenimento passato” “Allora pronunciamolo!” Disse senza esitazione Phoebe “Non è il momento, abbiamo Leo giù in salotto che è impazzito, i nostri problemi li risolveremo dopo!” Obbiettò Prue “Ma forse così vedremo anche cos’ha lui!” “In effetti non ha torto” La spalleggiò Piper. Due contro una: Prue si arrese alla maggioranza e pronunciarono la formula.

O padroni del destino
Invochiamo il vostro aiuto
Perché i fatti non ci risultino occultati
Vogliamo sapere

Come un lampo nelle loro menti passarono flash di Rembrant che si impossessava del corpo di Phoebe, fingeva di aver perso la memoria e faceva l’incantesimo a Leo e poi, naturalmente, il bacio incriminato. Ora sapevano tutto: sapevano con chi avevano a che fare e sapevano anche che Phoebe era innocente. Piper si girò verso la sorella con aria colpevole: come aveva potuto dubitare di lei! Stava per scusarsi quando Leo, ormai non più sotto l’effetto del potere di Piper, tentò di entrare in soffitta. Prue utilizzando il suo potere chiuse la porta e l’angelo rimase fuori ma non per questo si arrese, infatti ben presto cominciò a dare spallate alla porta tentando di sfondarla. Le ragazze cercarono un incantesimo per eliminare Rembrant e lo trovarono quasi subito. Cominciarono a leggere.

Noi invochiamo un potere incalcolato
Dal nostro remoto passato
Che ci dia la forza per annientare
Questa subdola forza del male

Leo stava per riuscire nel suo intento…

Acque nere lasciate passare
Colui che ci ha osato sfidare

… un’ultima spallata…

Noi ti condanniamo,

… e la porta si spalancò.

All’eterna dannazione ti mandiamo!

Un debole urlo, lontano, confermò alle Halliwell che l’incantesimo era riuscito. Il sorriso maligno che Leo aveva stampato in volto, sparì immediatamente lasciando spazio ad un’espressione di smarrimento. “Cosa ci faccio qui? Ehy Piper… Cos’è successo?” “Andiamo bell’angioletto, te lo spiego io” Gli rispose Prue prendendolo per un braccio e accompagnandolo via dalla soffitta. Piper e Phoebe rimasero sole.
“Mi spiace davvero aver dubitato di te” Cominciò un po’ imbarazzata Piper “Non ti preoccupare nemmeno io ero tanto sicura di me!” Le rispose sorridendo. L’espressione di Piper si fece un po’ preoccupata “Cosa vuol dire che nemmeno tu eri sicura? Non avrai mica intenzione di fregarmi il ragazzo?” Phoebe si allontanò leggermente dalla sorella “Beh, ecco non saprei…” “Phoebe!” “Ehy, calma, stavo scherzando!” “Fammi uno scherzo del genere e io ti uccido con le mie mani!” “Ok, messaggio recapitato. Non ti preoccupare, Leo è off-limits” “Vedi di ricordartelo” “Certo mio capitano!” Piper sorrise: tutto era tornato alla normalità.

E anche questa è andata. L’amore trionfa e tutti vissero felici e contenti, almeno in questo finale, ma in altri le cose non andranno così bene, se vuoi controllare, torna indietro e cambia strada perché “Le vie di Flond sono infinite!” (Non ditemi che sono megalomane, lo so già)

CAPITOLO 10

Phoebe era molto confusa: non ricordava assolutamente nulla e non riusciva a capire perché sentisse di doversi fidare di quelle ragazze. Parlavano di demoni, avevano un Libro di incantesimi… insomma, sembravano più matte di lei! Ma allora perché si sentiva al sicuro?

Prue non rimase con le mani in mano. Salì di nuovo in soffitta cercando qualcosa che le potesse aiutare con Phoebe e, dopo un’accurata ispezione, trovò l’incantesimo della memoria, o meglio, una pozione che Phoebe avrebbe dovuto bere per ritrovare i ricordi persi. Guardò gli ingredienti perplessa: anche se avesse funzionato, probabilmente avrebbero dovuto portarla in ospedale per una lavanda gastrica! Prese il Libro e lo portò in cucina dove cominciò a preparare l’intruglio.

“Pruee? Phoebe? Ci siete?” “Piper, sono in cucina!” “Ah, eccoti. Che stai preparando?” “Una pozione” “Noo – disse Piper stupita – La grande Prue Halliwell che gioca con il Libro delle Ombre?!?” “Non sto giocando – Le rispose scocciata la sorella – E’ per Phoebe, dovrebbe farle tornare la memoria!” “L’odore non è buono!” “Speriamo non se ne accorga!” “Sarà un po’ difficile, come hai intenzione di farglielo ingurgitare?” “Pensavo di fare una faccia implorante” Piper la guardò incredula “Non funzionerà mai!” “E cosa vuoi che faccia, che la leghi su una sedia e la faccia bere per forza?!?” “Eh… è un’idea!” “Ah ah ah – Disse sarcastica la maggiore delle due – Davvero spiritosa! Dai, andiamo, prima la beve, meglio è!”

Il duo salì le scale velocemente e arrivò di fronte alla camera di Phoebe. Prue aprì delicatamente la porta: Phoebe era ancora sveglia. Entrò cercando di sfoggiare il suo sorriso più rassicurante ma questo insospettì Phoebe che aveva si perso la memoria, ma non era rimbecillita del tutto. “Dov’è il trucco?” Domandò preoccupata. “Che trucco?” “Ah non so, ma di sicuro c’è sotto qualcosa!” “Che malfidente!” “E allora perché siete qui tutte e due?” Domandò la più piccola delle sorelle mettendosi a sedere sul letto. “Abbiamo trovato un modo per farti tornare la memoria!” “Ma è fantastico, e come?” “Dovresti bere questo!” Concluse Prue mostrando un bicchiere con uno strano liquido grigiastro “Io cosa?!?” “Eh su Phoebe, non fare tante storie!” Le disse Piper mentre Prue le metteva in mano il bicchiere. Phoebe lo guardò impaurita.

Stavolta scelta alla cieca, tanto per movimentare un po’.  Capitolo 11 o capitolo 12? Affidatevi alla vostra stella e che i vostri spiriti guida vi portino verso la giusta strada.

CAPITOLO 11

Phoebe guardò il bicchiere e poi le sorelle “Andiamo Phoebe, fidati!” La esortò Piper e lei, anche se ancora titubante, chiuse gli occhi, tappò il naso e bevve tutto in un sorso.
Nella sua mente si susseguivano lampi velocissimi di immagini senza senso che, a poco a poco, si collegarono l’una all’altra, come i pezzi di un puzzle. Alla fine, ebbe una visione completa. 

Subito dopo aver bevuto Phoebe cominciò a tremare come una foglia. Piper e Prue si guardarono tra loro preoccupate e la maggiore cominciò a domandarsi se avesse sbagliato qualcosa nella pozione. I loro dubbi non le tormentarono per tanto, però, perché presto Phoebe aprì gli occhi e sorrise. 

“Sorelline!” “Phoebe, ti ricordi?” “Ogni cosa!” “Meno male! - Disse Prue saltandole al collo – Si può sapere cos’era successo?” “Un ladro! – Cominciò la più piccola di casa – Stavo andando all’università quando mi ha colpito alle spalle. Io sono caduta a terra e ho perso la memoria!” “Oh, ma è fantastico!” Disse con un’illogica felicità Piper “Come scusa?!?” “Cioè, no… è fantastico il fatto che non ci siano demoni di mezzo, una volta tanto!” Le tre sorelle si guardarono in silenzio. Il fatto di non aver dovuto affrontare le solite forze del male le aveva un po’ spiazzate. Sorrisero e si abbracciarono. Ancora una volta, comunque, era tutto finito bene. 

Ma come, niente demoni? E che storia di streghe è? Lo so già che tutti ve lo state domandando, ma volete lasciare un po’ di pausa alle povere forze del male?!? Ogni tanto hanno bisogno anche loro di una vacanza, o no?!?

CAPITOLO 12 (L’ultimo, se Dio vuole!)

Phoebe annusò il bicchiere. “Ma voi siete matte! Avete intenzione di ammazzarmi con questo coso?!?” Si alzò velocemente per raggiungere la porta e Prue fece appena in tempo a prenderla per un braccio. “Mollammi! Voi due siete delle pazze. Giuro che appena trovo un poliziotto, vi denuncio!” “E le matte saremmo noi! Piper, muoviti, chiudi la porta!” “Cosa?!?” “Muoviti!” Urlò più forte la maggiore delle tre mentre lottava tenacemente per trattenere Phoebe nella stanza. Piper chiuse e si assicurò che Phoebe non potesse uscire mettendosi la chiave nella tasca dei jeans. “Ok, adesso che siamo tutte e tre segregate in questa camera, mi vuoi spiegare?” Chiese rivolta a Prue “O con le buone o con le cattive, lei deve bere sta cosa” “Temo che ormai ci rimangano solo le cattive!” Rispose determinata Piper. Istintivamente Phoebe si mise in posizione di difesa. Le sorelle si guardarono: le aspettava un bel match!

La prima ad attaccare fu Piper, ma il suo tentativo di prendere Phoebe alle spalle, fallì miseramente davanti ad un abile finta. Toccò allora a Prue che riuscì ad afferrarla per un polso e a girarle il braccio dietro la schiena ma neanche questa volta Phoebe si fece cogliere impreparata: con un unico movimento riuscì a capovolgere la situazione in suo favore e trovandosi lei a bloccare dietro la schiena il braccio di Prue. Piper riprovò nuovamente, ma Phoebe avvertì la sua presenza e le sferrò un calcio facendola cadere a terra.

Nonostante fossero due contro una, Piper e Prue non riuscivano ad avere la meglio. Era già da un po’ che erano chiuse la dentro ed ogni secondo che passava rafforzava in Phoebe l’idea che le due sorelle fossero in realtà della pazze. Cominciava però a sentirsi stanca e infatti da un paio di minuti si limitava ad evitare gli attacchi. In un piccolo momento di pausa si rese conto che così non sarebbe giunta a nulla e che alla lunga avrebbero vinto le altre due: doveva prendere la chiave! Fece un respiro profondo e si diresse a gran velocità verso Piper cogliendola di sorpresa. Finirono entrambe a terra e Phoebe cercò di afferrare la chiave. Prue approfittò del momento buono, prese Phoebe alle spalle e le immobilizzò le braccia. Un po’ malconcia Piper si alzò e corse a prendere il bicchiere miracolosamente rimasto intatto per tutto questo tempo. Tenendo fermo il viso di Phoebe glie lo fece bere fino all’ultima goccia, non senza mugolii di disapprovazione della piccola di casa.

Phoebe cominciò a tremare come un foglia per qualche istante, poi smise improvvisamente. Aprì gli occhi titubante. Le sorelle la guardavano in attesa di una sua reazione. “Piper?!?” “Phoebe, come stai?” Prue allentò la presa e la lasciò andare. “Bene… credo” “Ti ricordi?” “Si, tutto!” Prue e Piper l’abbracciarono. “Vi ho fatto male?” Domandò poi la più piccola delle tre preoccupata per il loro scontro. “Insomma… non è che ci sei andata leggerina eh!?!” Phoebe le sorrise “E’ che con te avevo un po’ di conti in sospeso!” “Ah si?!? Vuoi che ricominciamo così sistemo anch’io i miei conti?” “Continua a sognare sorellina! Sai benissimo che con me non hai speranze!” “Ma sentila la modesta! Eppure ce l’abbiamo fatta a fregarti!” Disse Prue sostenendo Piper in quella finta scaramuccia. “Illuse, vi ho lascito vincere, se no ci sareste rimaste male!” “Ah si?!? – Disse Piper con un sorriso cattivo – Forza Prue, facciamole vedere se ci ha lasciato vincere!” E ricominciarono. Sarebbero mai cresciute?

Un po’ con le cattive, ma tutto si è risolto, con tanto di classico combattimento. Ok, non erano proprio Goku o Vegeta, ma nel loro piccolo… Per vedere come è andata a finire nelle altre storie, torna indietro e segui altre vie.

 
Scritto da Flond


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