Streghe Italia Fan Fiction

IL CARCERIERE


Trama: esiste un mondo dove imprigionano le streghe cattive, ma cosa succederebbe se una riuscisse ad evadere ed arrivasse nel nostro mondo?

Data di composizione: 14 gennaio 2001

Adatto a tutti

Si ricorda che tutti i diritti del racconto sono di proprietà del sito "Streghe Italia", e che tutti i personaggi di "Streghe / Charmed" appartengono alla Warner Bros Television / Spelling Entertainment, e sono utilizzati senza il permesso degli autori e senza fini di lucro.
"Charmed" is a trademark of Spelling Television Production © 2001


"Senti, profumo di primavera" esclamò quella mattina Phoebe entrando in cucina, con i fiori nella capigliatura, i vestiti leggeri aveva l'aspetto di una fatina dei boschi, ed avvicinandosi a Piper che era affacciata alla finestra le sussurrò all'orecchio: "A cosa pensa la mia sorellina preferita?". Questa domanda sembrò infastidire la ragazza, che beatamente si faceva accarezzare dalla brezza del mattino, e ad occhi chiusi si lasciava cullare da un bagno di sole. La distrazione la contrariava parecchio.
La vita a villa Halliwell scorreva tranquilla, nessun demone le minacciava da parecchio tempo. Ad un tratto si materializzò (alla maniera umana) Prue; era raggiante, e sventolava una busta: "Signore, sto andando in banca, in questa busta c'è l'ultima rata dell'ipoteca, ora casa e locale sono veramente nostri".
Le altre due non poterono trattenere un gridolino di gioia.
"Stasera a tutti i riccastri invitati alla festa dei 18 anni della figlia del governatore potrò dire 'Benvenuti nel MIO locale' " esclamò gioiosa Piper. "Meglio che vada, ci mancherebbe solo che non sia tutto perfetto"
"Prue" aggiunse Phoebe "se oggi non avessi quell'esame ti accompagnerei, quando torni mi devi dire che faccia ha fatto quella strega che diceva sempre che ci avrebbero ripreso casa e locale!".
Così si lasciarono. La giornata confermò le speranze del mattino; quando tornarono a casa erano tutte distrutte, chi per un motivo, chi per un altro. Ebbero solo la forza di andare a letto.

Notte a San Francisco, in un vicolo buio un ubriaco stava smaltendo la sbornia, quando tutto si illuminò a giorno.
"Finalmente, era da tanto che non tornavo su questo squallido mondo!" disse con aria maligna la figura che si era materializzata "sarà meglio trovare ciò per cui sono venuta!" e così si librò in aria e volò via.
"Devo smettere" disse lo spettatore rivolto alla bottiglia, poi si accasciò a terra a dormire.

Il sonno di Phoebe non fu tranquillo. Come potè raccontare il giorno dopo alle sorelle, aveva fatto un sogno terribile.
"C'era un'altissima e cupa torre che sorgeva dal mare, battuta da una tempesta interminabile ma silenziosa, l'unico suono era quello di urla umane, poi ad un tratto la torre si distrusse ed una donna, bellissima sebbene avesse uno sfregio (forse causato da artigli di animale) che le deturpava il viso, con la risata malvagia ne uscì. Sprigionava una forte luce, ma che emanava un che di malefico". Mentre raccontava, aveva ancora i brividi, le sorelle non potevano far altro che consolarla, dicendo che era stato solo un incubo, ma in cuor loro sentivano che qualcosa non andava.
"Tranquilla, se vuoi possiamo sempre controllare sul Libro delle Ombre, se può rassicurarti, ma sono sicura che non troveremo nulla, perché era solo un brutto sogno" cercava di rassicurarla Prue.
In effetti non trovarono nulla, ma questo non le calmava per nulla, troppe volte avevano dovuto aggiungere nuove formule e nuovi demoni, in tutti casi non potevano far altro che continuare a comportarsi come al solito, ma per quel giorno Phoebe avrebbe aiutato Piper per distrarsi un po', così fecero tutte le loro commissioni, uscirono prima di pranzo e non tornarono prima delle 5.
"Ma Phoebe, che razza di domande fai? Sono forse affari tuoi?" aveva esclamato Piper mentre apriva la porta di casa
"Allora chi è meglio, Leo o Dan? Sono sicura che risponderai Leo, dopotutto ha più esperienza"
"Ho detto smettila!"
"Buon giorno ragazze! Siete voi le streghe Halliwell?" aveva detto una sconosciuta voce maschile all'interno della casa. Per lo spavento Piper lo avrebbe bloccato, ma i numerosi pacchi, tra spesa e lavanderia, glielo impedirono. Fu un bene. Riprese dallo shock le due ragazze si videro davanti un ragazzo abbastanza alto sui 25 anni, tra sé e sé Phoebe si disse che era proprio carino. Aveva i capelli rossicci, gli occhi verdi,lo sguardo buono e sincero, la pelle chiara,ma non pallida, aveva il fisico asciutto; portava pantaloni e maglietta nera che lasciava capire che doveva avere un bel fisico. "Ha pure buon gusto" (continuò a pensare Phoebe) un bel ragazzo, insomma il tipo dell'ultimogenita di casa Halliwell.
Poi entrambe realizzarono come le aveva chiamate ed all'unisono dissero "Streghe, noi, ma come ti viene in mente?"
, poi continuò Piper: "Ma tu chi diamine sei? Cosa diavolo vuoi?"
"Vi prego, non rimanete all'ingresso, potrebbe essere una storia un po' lunga", così Phoebe chiuse la porta dietro di sé.
"Intanto voglio dirvi che nulla vi costringe ad aiutarmi, e che nessuno vi accuserà se deciderete di non agire, però forse è meglio aspettare vostra sorella, è meglio che siate tutte presenti".
Fortunatamente Prue arrivò in quel momento, e con un po' di sconcerto generale cominciò il racconto."Il mio nome è Sebastian, sono uno dei 7 Carcerieri di Avalon, ma sappiate che questa non è l'omonima isola magica dove riposa Re Arthur Pendragon, no, è un carcere (voi lo definireste di massima sicurezza) dove le streghe (o entità magiche in generale) ritenute colpevoli dai 10 Saggi (i miei superiori) di alcuni crimini scontano la loro pena"
"Io non capisco cosa c'entriamo noi"disse Phoebe.
"Vedi la notte scorsa, grazie ad una congiunzione astrale, la più pericolosa delle detenute è riuscita a fuggire, ed ho saputo che tu in qualche modo hai instaurato un contatto con lei, questo fa di voi le uniche in grado di aiutarmi a recuperarla"
Prue non poté fare a meno di interromperlo: "Ma se tu sei un Carceriere non puoi riprenderla da solo? Noi a cosa ti serviamo?"
"Vedi la cosa è più complessa di quanto sembri, il mio potere la ucciderebbe, ma lei deve tornare viva, non solo perché deve scontare la pena, ma sopratutto perché nel fuggire ha colpito Nadia, la mia compagna, l'unico modo per salvarla è che la strega venga ripresa, se Nadia morisse non potrei più vivere sapendo poi che la colpa è solo mia." e detto questo abbassò la testa, aspettando una risposta.
Le tre sorelle si guardarono, non potevano lasciarlo in difficoltà, sapevano che si sarebbero esposte molto, ma questo accadeva abbastanza spesso, ormai erano abituate a rischiare la vita per persone che nemmeno conoscevano. Prese la parola Piper, dopo aver interrogato con lo sguardo le sorelle: "Noi accettiamo, ma devi dirci tutto su questa strega, compreso poteri, punti di forza e (spero ne abbia) punti deboli!"
Sebastian rialzò la testa, aveva il volto illuminato da una gioia indescrivibile. "La strega si chiama Callista, nel decimo secolo si impossessava del potere dei maghi, stregoni ed entità maschili usando la sua bellezza, l'unico che non cadde nella sua trappola fu il capo di un gruppo di Gargoyles, fu lui in un combattimento a sfregiarla, da quando è imprigionata non fa che parlare della sua vendetta su di lui, cercherò di raggiungerlo per distruggerlo. Uno dei poteri che ha acquistato da uno dei suoi amanti è che una volta al giorno può sapere qualunque cosa desideri, se la conosco bene (e la conosco MOLTO bene) presto raggiungerà il museo d'arte, dove lui è esposto (è rimasto statua dall'undicesimo secolo a causa di una maledizione fattagli da un mago di quel periodo), un altro potere che ha è che può adattarsi in qualsiasi situazione, passerà inosservata, ormai già sa le usanze di questo mondo in questo tempo. Ha due poteri attivi, li ha rubati a due geni elementari: gelare le persone ed usare il fuoco a suo piacimento, e con questo ho detto tutto"

Le ragazze iniziarono a rovistare nel Libro delle Ombre e tra tutto quello che avevano per trovare qualcosa di utile. Alle 10 finalmente Phoebe uscì dalla soffitta. "Eureka" urlava "ho trovato quello che fa per noi: qui parla di una corda magica, serve ad imprigionare le streghe, una volta stretta intorno al corpo della vittima questa perde ogni potere, così potrai mandarla dove vorrai" disse rivolta a Sebastian, poi rivolta alle sorelle "Ci serve una corda"
"Non l'abbiamo, e non possiamo certo uscire a comprarla" disse Piper, ma Prue aggiunse "Phoebe, hai ancora le manette con cui avevamo legato Piper?"
Piper si girò verso Phoebe: "Come mai hai delle manette?" ma dopo aver visto la faccia della sorella disse (senza saperlo) ciò che Prue aveva detto in quella occasione: "No, non me lo dire, preferisco non saperlo"
"Ci serve il capello di una strega buona, beh questo non manca, della belladonna, dell'erbagatta, petali di fiori di pesco, di rosa e di erika, le erbe le abbiamo e dovete ringraziare il mio tanto criticato abbonamento a 'Piante dal mondo'; per i fiori dovremo fornirci dai nostri nuovi vicini, a questo ci pensi tu Prue, tu Piper prepara un pentolone di acqua calda, e dovremo anche recitare una formula, al lavoro"
Eccole tutte e tre davanti al calderone. Una volta messi tutti gli ingredienti, ognuna prese un pezzo di manetta, e mentre la immergevano dissero:

"Antico potere dei druidi ci devi aiutare,
abbiamo una strega da catturare,
queste manette devi indurire
perché il suo potere possa sparire,
e se tu ci assisterai
ci metteremo meno che mai"

quando tirarono fuori le manette erano diventate d'oro, e come tali brillavano.
"Dobbiamo sbrigarci, ormai è notte, andiamo al Museo" disse Sebastian, così entrarono in macchina e si avviarono. Il custode aveva ormai finito il suo giro e si stava avviando alla guardiola, dove lo aspettavano un caffé bollente e la televisione.
"Ciao cocco" sentì una voce femminile da dietro le spalle, si voltò e vide una seducente figura con il viso coperto.
"Come posso aiutarti, dolcezza?" disse lui, del tutto sicuro di parlare ad un sogno.
"Potresti dormire", detto fatto gli diede un bacio sulla bocca, ed il povero guardiano rimase di ghiaccio (nel vero senso della parola), poi cominciò a girare per il museo, e col solo tocco della mano, a congelare ogni telecamera.

"Sbrigati Prue, siamo quasi arrivati, vai più veloce" disse Piper
"Ecco il museo, parcheggia lì"

Callista era arrivata al centro di una grande sala, dove si trovavano decine di spaventose statue, lei si diresse sulla più grande, poi iniziò a girarle attorno, e mentre la tastava con le dita le sussurrava all'orecchio: "Ciao Gaar, è da tanto che non ci si vede, è giunto il momento della mia vendetta, credo che questo mondo mi piacerà, la vedi questa si chiama pistola, è molto più potente dell'arco o della balestra" ed intanto gli mostrava l'arma "in più qui esiste una magia in grado di ridare bellezza al mio volto, certo avrei preferito che la tua punizione fosse terribile come la mia, ma pare che senza un libro di magia come si deve non ci riesca, comunque non preoccuparti, non sarai solo, presto ti rimanderò tutto il tuo misero clan a farti compagnia all'inferno, ora basta chiacchiere, non ho più tempo da perdere" e detto questo gli puntò la pistola: "Inizia a pregare!"
"Inizia tu!" disse una voce dietro di lei (erano loro quattro), Callista non fece in tempo a girarsi che si sentì scaraventare da una forza magica, Phoebe le corse sopra per legarla.
Proprio in quel momento l'orologio a pendolo batteva la mezzanotte, così non le ci volle molto a conoscere il loro piano.
"E così credete di fermarmi con un incantesimo da principiante, povere sciocche" disse mentre si rialzava, prese Phoebe per un braccio e la scaraventò lontano, quando sbatté al muro perse i sensi, e dalla sua testa scendeva un fiotto di sangue.
"No, Phoebe!" dissero le sorelle.
"Sei troppo stolta e troppo lenta per potermi prendere alla sprovvista!" continuò Callista. Con un rapido gesto della mano imprigionò le altre in una gabbia di fuoco abbastanza stretta da impedire a tutti di usare i loro poteri "Sapete i vostri poteri mi faranno comodo" poi si avvicinò a Sebastian: "Sappi che appena quella pseudo-Carceriera della tua donna morirà saranno miei anche i suoi poteri!"
"Non credo proprio" disse Phoebe, che mentre faceva girare la nemica le soffiò in faccia della cipria, cosa che la distrasse abbastanza da permetterle uno dei suoi colpi migliori di arti marziali, e dopo averla stesa le mise le manette: "Ora prova a fare la fatalona se ci riesci!".
Appena la strega fu legata i suoi incantesimi furono rotti, infatti dopo poco arrivò barcollando il povero guardiano, che non capiva più nulla, ma a questo rimediò Sebastian con una polvere preparata per l'occasione, ne bastò poca perché ogni ricordo di quella notte sparisse dalla suamente.
"Grazie" fu quello che disse Sebastian quando una porta dimensionale si aprì dietro di lui, in quella si vedeva l'immagine di una donna con i lunghi capelli mogano legati in una treccia, gli occhi di un azzurro scuro, ed un tipo di vestito simile a quello di Sebastian, appena la vide gli si illuminò il volto. "Nadia" disse, riuscendo a malapena a nascondere la commozione, poi di nuovo rivolto alle Halliwell "Vi devo più di quanto possiate immaginare, ogni qual volta abbiate bisogno di me ripetete tre volte il mio nome ed io correrò da voi! Ora andiamo Callista, il concilio è desideroso di rivedere il tuo caso" e detto ciò entrarono nel vortice per ritornare su Avalon.

Ormai era mattina quando le ragazze entrarono a casa.
"Che mal di testa allucinante" sentenziò Phoebe.
"Certo, con lo squarcio che ti ritrovi sulla fronte!"disse Prue "vieni che te la curo. Piuttosto sei sicura di aver tutte le ossa intere, non mi stupirei se ti fossi slogata qualcosa, col volo che hai fatto!"
"Non so voi, ma io ho bisogno di riposo" aggiunse infine Piper "devo pure inventarmi una scusa per la mia assenza di ieri"
"Perché, non sei tu il capo?" dissero le altre due con un ammiccamento molto chiaro.
Ancora una volta ognuna corse a letto.
Si svegliarono solo nel tardo pomeriggio, così alle 5 stavano facendo colazione.
"Vado a mettere un po' in ordine in salotto, con il trambusto di ieri sera sarà una bolgia, e così andò nell'ingresso. Ad un tratto si aprì una porta, entrò un uomo alto, con i capelli corti e scuri, con gli occhi grandi ed impauriti, Piper non poté far a meno di urlare.
"Non voglio farti del male, ti prego aiutami!" disse lui con la voce rauca (forse per la paura), Piper stava per chiedere cosa aveva, quando la porta si spalancò di nuovo, entrò una altissima donna bruna che brandiva una pistola, Piper urlò di nuovo.
Attirata dalle urla, Prue fece il suo ingresso dalla porta della cucina. Piper bloccò i due 'visitatori' (non poteva rischiare la vita di sua sorella).
"Piper, e questi chi sono?"
"Non sono mica l'ufficio informazioni!"
Intanto anche Phoebe arrivò, e visto che non si smentiva mai fu subito attratta dall'uomo.
"Phoebe, non avrai mica instaurato un altro legame con un'altra invasata vero?" dissero un po' scocciate le sorelle.
Giusto per complicare la situazione si materializzo (alla sua maniera) Leo.
"Questa casa sta diventando troppo trafficata, dovremmo fare qualcosa" sbuffò Prue.
"So che arrivo sempre nei momenti più inopportuni" esordì (o cercò) lui.
"Infatti non ci sei mai quando servi, dove sei stato negli ultimi due giorni, quando avevamo bisogno di te?" affermò Piper.
"Ma ora sono qui, questo è l'importante!" le rispose lui.
"I battibbecchi da fidanzatini li continuate dopo, il potere di Piper non dura in eterno" completò con inaspettata saggezza Phoebe.
"Sono qui perché dovete salvare quest'uomo, sta facendo molte cose buone, ed è destinato a fare anche di meglio, in più nessuno (tra le persone che conosce) potrà sapere la verità se verrà ricatturato" così gli toccò la spalla e questo sparì. "Ora è al sicuro, devo andare" e volgendo uno sguardo da cucciolo bastonato a Piper tirò un sospiro, pronto a ripartire.
"Dove credi di andare? Prima devo darti questo" e gli stampò un bacio sulla bocca "va a salvare qualcuno", e così Leo se ne andò, ma più tranquillo.
"Su, ognuno ai propri posti: Prue alla porta, Phoebe in cucina, ed io davanti alla pistola!"
Così Piper risbloccò tutto.
"Dov'è finito? Era qui un attimo fa!"
"Chi? Scusi!" chiese Piper mentre le faceva abbassare la pistola.
"L'uomo che ho seguito fin qui!"
"Lei vede qualcuno oltre noi tre?"
"Non capisco!" disse la donna uscendo, visibilmente preoccupata.
"Phoebe puoi uscire" le dissero le sorelle.
"Chi sa chi erano?"
"Non deve interessarci, Leo ha detto che era giusto fare quello che abbiamo fatto, crediamogli!" affermò Piper, come se non avesse voluto essere contraddetta.
Le tre rientrarono in casa, Prue chiuse la porta nel modo in cui lo faceva quando era in vena di magie.

 
Scritto da Lorien


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