Streghe Italia Fan Fiction

ARIA DI BUFERA


Trama: Phoebe combina uno dei suoi pasticci stravolgendo un importante evento storico.

Data di composizione: 26 Ottobre 2001

Adatto a: tutti

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Si ricorda che tutti i diritti del racconto sono di proprietà del sito "Streghe Italia", e che tutti i personaggi di "Streghe / Charmed
utilizzati sono di proprietà Warner Bros Television / Spelling Entertainment, e sono utilizzati senza il permesso degli autori e non a fini di lucro.


Erano esattamente le 5,30 del mattino quando la sveglia suonò. Odio quel suono , perché significa che devo interrompere la mia attività preferita: dormire! Figuriamoci poi se sono le 5,30: coma profondo!. Mi ci vollero 5 minuti per decidere di alzarmi. Mi trascinai tipo zombie con gravi problemi motori fino al piano inferiore per prepararmi un caffè. Prue e Piper dormivano ancora e la casa era immersa nel più assoluto silenzio. Gli occhi mi bruciavano terribilmente, la testa era più pesante di un macigno, avevo tutti i sintomi classici di una che muore di sonno. Ma dovevo resistere, il giorno dopo avrei avuto l'esame di storia francese e dovevo ancora ripassare gli ultimi appunti prima di andare a lezione. Mi sedetti alcuni istanti sul divano per riprendere le forze, chiusi gli occhi un momento e quando li riaprii vidi un forte bagliore provenire dalla finestra: il sole era già alto nel cielo, erano passate due ore senza che me ne accorgessi (forse perché mi ero riaddormentata).
"E adesso cosa faccio" pensai, tra un'ora sarebbe iniziata un'importante lezione all'università alla quale non avrei potuto mancare, e per il pomeriggio avevo trovato un lavoretto part-time per arrotondare un po’ le entrate di casa.
Presa dal panico corsi in soffitta. Mi fermai ancora con il fiatone davanti al mio adorato libro. Sapevo che non avrei dovuto usare la magia per questioni personali, ma sapevo anche che se non avessi superato l'esame avrei detto addio alla borsa di studio. E poi io volevo solo un favore piccolo piccolo, memorizzare gli appunti che tenevo in mano in un minuto. Forse lassù non se ne sarebbero nemmeno accorti. Trovai quasi subito la formula e la recitai in fretta per la paura di essere scoperta dalle mie sorelle, era una cosa talmente facile che non necessitava il potere del trio.
Pochi istanti dopo avevo nella mia testa cinquanta pagine della storia francese del 1400. Mi sentivo un po’ colpevole, in fondo era come barare con l'esame e con Prue e Piper. Stavo per uscire dalla stanza quando fu invasa da un fumo grigiastro puzzolente. Sembrava di essere immersi nella nebbia londinese, non vedevo a un centimetro dal mio naso. Cercavo a tentoni la finestra, ma dopo due minuti non riuscivo più quasi a respirare e persi i sensi.

Quella mattina dormivo profondamente, sognavo il giorno del mio matrimonio con Leo, ero così felice… non sapevo ancora cosa mi aspettava... Erano circa le 8,00 quando Prue irruppe nella mia stanza urlando: "Piper svegliati, la soffitta va a fuoco". Mi buttai letteralmente giù dal letto inciampando nel tappeto, e corsi verso la soffitta più velocemente che potevo. Vampate di fumo uscivano dalla porta spalancata. Con un fazzoletto sulla bocca mi addentrai nella camera, Prue era dietro di me. Quando finalmente riuscimmo a trovare e a spalancare la finestra il fumo cominciò a scemare e l'aria si fece respirabile, con nostra grande sorpresa fortunatamente non c'era nessun incendio. Solo allora mi accorsi che Phoebe era accasciata sul pavimento. Mi avvicinai a lei preoccupata, mentre Prue cercava di farla rinvenire. Dopo pochi istanti Phoebe riaprì gli occhi tossendo. "Cos'è successo" chiese rialzandosi. "questo dovresti dircelo tu, visto che eri già qui quando siamo arrivate" risposi io.
"Ehm, credo che prima sarebbe meglio sapere chi è lei" disse Prue indicando una ragazza rannicchiata in un angolo che ci osservava terrorizzata. Aveva un aspetto curioso, indossava una tunica bianca e un grosso buffo cappello su cui c'erano delle scritte incomprensibili. Inizialmente pensai fosse una sacerdotessa di qualche strana setta, ma cambiai subito idea: tremava come una foglia e poi era troppo giovane, aveva al massimo 18 o 19 anni. Capelli corti biondi e occhi azzurri. Quando Prue si avvicinò lei iniziò ad urlare, ma nessuna di noi riuscì a capire cosa stesse dicendo, parlava in una lingua che ricordava vagamente il francese.
Mi girai verso Phoebe con aria di rimprovero, il mio sesto senso mi diceva che ne aveva combinata una delle sue.
"E va bene confesso, è opera mia" disse Phoebe cercando a sua volta di avvicinarsi alla ragazza
"Common tu t'appelle?" le chiese. Lei la guardò stupita poi rispose "Jean"
"Vuoi spiegarci cosa sta succedendo!" chiese Prue.
"Ho fatto una cosa stupida, molto stupida! Ma non avevo altra scelta, cercate di capirmi: l'esame, l'università, il nuovo lavoro. Ho fatto un incantesimo per imparare gli appunti per l'esame di domani"
"Tu cosa?!" chiesi io incredula "hai usato la magia per uno scopo personale? Ma non ti ricordi cosa è successo l'altra volta! Sei un'incosciente, adesso chissà cosa ci aspetta!"
Phoebe guardò Prue cercando un cenno di approvazione, ma dalla espressione sul suo volto capì che anche lei non era molto contenta.
Mentre noi tre eravamo intente a discutere la ragazzina bionda se la svignava furtivamente alle nostre spalle senza che ce ne accorgessimo.
Gli animi cominciarono a scaldarsi, io e Prue urlavamo a Phoebe quanto era stata egoista e stupida, mentre lei ribatteva che in fondo l'aveva fatto anche per noi, per non perdere la borsa di studio e per non gravare ulteriormente sulle nostre spalle.

Non riuscivo a credere alle mie orecchie, adesso dava quasi la colpa a me e a Piper per il casino che aveva combinato. Stavo per strozzarla, quando fra me e lei si materializzò Leo.
"Calma, ragazze, calma!" disse lui con tono di rimprovero. Lo fissavamo tutte e tre ammutolite in attesa della tremenda sentenza.
"Avanti, non tenerci sulle spine, cosa hanno deciso lassù? Impiccagione, torture cinesi, rogo?" chiese Piper facendo trapelare il suo nervosismo.
"Già, rogo!" ribattè Leo guardando Phoebe. Io e Piper impallidimmo visibilmente.
"Forse c'è qualcosa che le tue sorelle dovrebbero sapere" proseguì Leo sempre rivolto alla sciagurata.
"Forse… Ma potremmo anche evitare…" rispose lei
"PHOEBE!" adesso si stava arrabbiando anche lui
"Va bene, va bene. Credo che il mio incantesimo non abbia avuto l'effetto che desideravo. Io volevo che la storia francese del 1400 mi entrasse in testa, invece ci è entrata addirittura in casa. Il fumo che c'era quando siete entrate in soffitta proveniva dal rogo in cui avrebbe dovuto morire Jean." disse Phoebe facendo correre lo sguardo nella stanza in cerca della ragazza, quando all'improvviso ebbe una visione, e poi come una furia si precipitò giù dalle scale e fuori dalla porta di casa urlando che Jean stava per essere investita da un'auto.
Io Piper e Leo naturalmente la seguivamo a ruota con il cuore in gola. Credo che i vicini ci abbiano presi per pazzi. Dopo pochi minuti riuscimmo a raggiungerla e Piper fermò il tempo un istante prima che la macchina la investisse.
"Che corsa ragazze! potremmo iscriverci alle olimpiadi" ansimò Phoebe trascinando Jean sul marciapiedi. Quest'ultima era evidentemente spaventatissima dalle diavolerie moderne e continuava a parlare in quel suo strano linguaggio, arrivando dal 13° secolo non poteva certamente sapere cosa fosse una macchina e quale pericolo potesse rappresentare.
"Allora ci vuoi dire una volta per tutte cosa è successo stamattina e chi è lei?" chiesi io ancora provata dal notevole sforzo fisico appena rientrammo in casa.
"certamente avrete capito che Jean è stata trasportata qui attraverso un viaggio temporale, mentre stava per essere arsa viva sul rogo. Avrete anche capito che il suo strano linguaggio è il francese del 1400": Leo iniziò pazientemente ad illuminarci con le sue rivelazioni, ma io ci capivo sempre meno. Inizialmente pensai fosse una strega condannata a morte dai bigotti di quell'epoca, ma scartai l'ipotesi perché non aveva mai usato nessun potere anche in condizioni di pericolo.

Quando i miei superiori mi comunicarono l'ultima prodezza della mia assistita più scatenata pensai si trattasse di uno scherzo, ma vedendo il viso scuro di Axel (il gran consigliere) mi trattenni dal ridere.
"Si tratterà sicuramente di un errore. Phoebe non avrebbe mai fatto una cosa del genere intenzionalmente" provai a difenderla.
"Anche se fosse un errore è da considerarsi un fatto estremamente grave, la strega ha stravolto il corso della storia. Siamo riusciti a bloccare, per così dire, il passato, ma solo fino a mezzanotte, dopodichè le conseguenze saranno irrimediabili, sia per l'umanità che per lei. Se non ristabilirà l'ordine naturale degli eventi entro quell'ora le sarà inflitta una punizione esemplare".
Riportai le Loro esatte parole alle tre sorelle sperando che Phoebe sapesse come porre rimedio al guaio che aveva combinato, ma ancora una volta intuii dalla sua espressione che non era così.
"Non sapevo fosse una cosa così grave fare un viaggetto nel tempo" esordì Prue
"Già, cosa sarà mai… e poi è stato veramente un errore. Loro esagerano come al solito" proseguì Piper. Evidentemente non avevano capito chi era la ragazzina che avevano davanti.
"Phoebe, tu lo sai perché è così grave quello che è successo, vero?" chiesi io. Lei fece cenno di sì con la testa e finalmente trovò il coraggio per continuare
"Già, il mio inizialmente è stato un errore, ma poi quando ho capito chi era veramente Jean sono stata contenta di aver salvato la vita a Giovanna d'Arco"
Prue e Piper la guardarono sbalordite restando senza parole, nel frattempo Jean continuava a sbraitare andando avanti e indietro per il salotto.
"Come può essere, questa mocciosetta l'eroina della storia francese!?" disse Piper dopo essersi ripresa dallo shock.
"eppure è veramente lei, te lo assicuro" risposi io
"se è così è un vero onore ospitarla in casa nostra" proseguì Prue
Come immaginavo… quello che temevo si stava avverando, conoscevo il loro buon cuore e sapevo che se si fossero affezionate troppo a Jean non avrebbero più avuto il coraggio di rimandarla indietro sul rogo.
Prue e Piper confabulavano tra loro a bassa voce, e mentre Phoebe cercava di rassicurare la sua ospite facendola sedere sul divano, mi portarono in cucina, con la scusa di prepararle qualcosa da mangiare.
"cosa succederebbe se Phoebe non volesse obbedire ai tuoi capi" mi chiese Prue preoccupata
"io credo sia meglio non prendere nemmeno in considerazione questa ipotesi, e spero che Voi la pensiate diversamente".
"io e Prue siamo d'accordo che deve essere Phoebe a decidere, ma non vogliamo che le capiti nulla di male" disse Piper guardandomi con quei suoi occhioni da cerbiatta.
"Come possiamo rimandarla nel passato sapendo che la uccideranno in un modo orribile" disse Prue indignata.
"purtroppo questo non possiamo deciderlo noi, dobbiamo fare ciò che è giusto" risposi io con un tono che non convinceva neanche me.
"credevo di conoscerti, ma evidentemente non è così. Come puoi essere così cattivo! Cosa è giusto secondo te, far morire tra le fiamme una ragazzina innocente? E poi cosa dovremmo fare, vivere tutta la vita con questo peso sulla coscienza?!" le parole di Piper mi trafissero il cuore come una spada rovente.
"io vi capisco, credetemi, ma se entro mezzanotte Jean non tornerà al proprio destino, sarà Phoebe a prendere il suo posto sul rogo", dopodichè rimasero in silenzio con gli occhi lucidi.
Phoebe ci osservava da dietro la porta impassibile, aveva sicuramente sentito tutto il discorso.
"ho combinato un bel pasticcio, me ne rendo conto, ma ormai quel che è fatto è fatto. Jean deve vivere, è una persona straordinaria, e forse il destino ha voluto dare una seconda opportunità all'umanità per correggere il terribile errore che fece uccidendola"
No, non potevo assolutamente permettere a Phoebe di sacrificarsi così.
"e va bene vediamo cosa ne pensa Jean" dissi io avvicinandomi alla ragazza e ponendole una mano sul capo. Le avevo appena donato la capacità di parlare e comprendere la nostra lingua.

Spiegammo pazientemente tutta la storia a Jean, dapprima rimase stupita credendo che quello fosse uno strano sogno, poi disse che forse era già morta ma non capiva se fosse in paradiso o all'inferno. Poi quando la convincemmo che quella era la realtà, si inginocchiò pregando Dio di perdonarla per i suoi errori e supplicando noi di non farle del male.
"non ti preoccupare, nessuno vuole farti del male, anzi la tua vita ora è salva" le dissi io aiutandola ad alzarsi.
"Ma come può essere, io stavo per morire tra le fiamme… invece ora sono qui… forse siete i miei angeli protettori" rispose lei
"Beh, effettivamente c'è un angelo tra noi…" disse Piper
All'improvviso un vento fortissimo spalancò porte e finestre di tutta la casa. Piper tentò di bloccare il tempo ma non funzionò. Fuori non si muoveva una foglia. Jean guardava verso il soffitto, sembrava fosse ipnotizzata. Poi il vento cessò di colpo come era venuto.
"Mi state nascondendo qualcosa di terribile. Qual è il prezzo della mia salvezza? Le voci mi dicono che sarà versato il sangue di un'innocente se non torno al mio tempo" disse Jean rivolgendosi a me.
Quelle voci… Jean aveva uno strano potere, nonostante fosse una semplice mortale: sentiva delle voci che le dicevano quello che avrebbe dovuto fare. Forse aveva semplicemente intuito quello che sarebbe successo e forse le voci erano solo suggestione, ma c'era anche quello strano vento che nemmeno Piper era riuscita a bloccare. No, era opera Loro, dei capi di Leo ne ero sicura: molte volte queste voci le avevano salvato la vita, ma oggi sembravano indirizzarla verso morte sicura.
Non sapevo cosa risponderle, se le avessi detto la verità lei avrebbe voluto sicuramente tornare da dove era venuta.
"Avanti Phoebe dille la verità" mi esortò Leo, ma io non riuscivo a dire nulla, un nodo mi stringeva la gola bloccando ogni parola.
"E va bene, se non lo fai tu lo farò io: Jean ascolta, le voci hanno ragione, se entro mezzanotte non ti rimandiamo nel passato sarà Phoebe a morire al tuo posto" proseguì Leo freddamente.
"Oh no, perché questa terribile punizione!" urlò Jean disperata.
"Stammi a sentire" intervenne Prue in tono minaccioso rivolgendosi a Leo "adesso tu torni immediatamente dai tuoi capi e gli dici che noi non siamo disposte a subire i loro ricatti, non rimanderemo Jean indietro nè tantomeno rinunceremo a nostra sorella, e se non sono d’accordo d'ora in poi manderanno qualcun altro a combattere contro il male"
"Coooosa?! Questa è bella! Anche la ribellione adesso. Voi forse non capite cosa state rischiando" rispose Leo altrettanto bruscamente
"Un attimo, stiamo calme, ragioniamo" si intromise Piper cercando di placare gli animi "Ci deve essere una soluzione che metta d'accordo tutti. Adesso tu tesorino ti fai un bel voletto fin lassù e cerchi una valida soluzione, intanto noi faremo lo stesso con il libro delle ombre".
"Certo, certo, a volte parlare con voi è come parlare con un muro" borbottò l'angelo dissolvendosi.
Mentre Piper si occupava della nostra ospite Prue ed io ci mettemmo subito al lavoro in soffitta spulciando minuziosamente ogni pagina del nostro prezioso libro. Il tempo scivolava via inesorabile, erano quasi le otto, ci rimanevano solo quattro ore.
"Non ce la faremo mai, il libro parla solo di demoni…" dissi io sconsolata
"Evidentemente non è nel libro la risposta. Proviamo a ragionare: l'unica soluzione che ci hanno proposto Loro è stata quella di mandare indietro te al posto di Jean. Nessuno si accorgerebbe della differenza, poiché nel momento in cui Jean è sparita il fumo impediva la visuale a chi assisteva a quel macabro spettacolo. Però si accorgerebbero della mancanza del corpo carbonizzato qualora non ci fosse nessuno sul rogo. La soluzione è dunque trovare qualcun altro da sacrificare" disse Prue sorridendo.

Phoebe mi guardò come se fossi impazzita, probabilmente non aveva capito quello che intendevo dire.
"Ma è mostruoso… e chi…" disse lei inorridita
"Sarà una grave perdita, e nel momento del bisogno ne sentiremo sicuramente la mancanza, ma è necessario!" risposi io prendendola un po’ in giro
"Mi sta dicendo che vuoi uccidere Piper!?"
"Ma no sciocchina, sto parlando della mia proiezione astrale. Jean ha più o meno la mia stessa corporatura e altezza. Dovremo solo cercare il modo di renderla umana esteriormente, di modo che i suoi resti siano scambiati per quelli della nostra eroina."
Phoebe tirò un sospiro di sollievo "E' un'ottima idea, ma così perderai il tuo potere. Inoltre non so se esiste una formula in grado di far sembrare un ologramma una persona vera"
"Perderò il mio potere, ma non è niente confronto alla probabilità di perdere te. Per quanto riguarda la formula…" non feci in tempo a finire la frase che fui interrotta dalla riapparizione di Leo.
"Grandi notizie, ho la soluzione a tutti i nostri guai! Purtroppo però tu Prue dovrai rinunciare a uno dei tuoi poteri" esordì lui con un sorriso a 50 denti
"Ti riferisci forse al fatto di scambiare Jean con la mia proiezione astrale?" lo anticipai io.
"Già, ma come fai a saperlo?" il sorriso scomparve dal suo bel faccino.
"Non importa come lo so, quello che importa è trovare la formula per renderlo possibile"
"Beh, allora almeno per quello posso esservi utile! Eccola" e sulla sua mano si materializzò una pergamena su cui scintillava la formula impressa con parole d'oro. Un effetto scenico davvero notevole.
"Quale onore…" dissi io ironicamente
"I miei capi hanno deciso di premiare il vostro altruismo. Sono rimasti favorevolmente impressionati dal vostro buon cuore e vi danno la possibilità di salvare sia Jean che Phoebe, a patto che promettiate di non usare mai più la magia per scopi personali"
"Giurin giuretta, croce sul cuore" rispose Phoebe sentendosi chiamata in causa.
A quel punto non rimaneva altro che riunire il potere del trio e pronunciare la fatidica formula, anche perché adesso ci rimanevano solo tre ore.
Phoebe scese in salotto per dare la bella notizia a Piper, e dopo pochi minuti riapparve in soffitta con una espressione che conoscevo bene e che significava solo guai.
"Sono sparite, le ho cercate in ogni stanza della casa, ma niente!" iniziò lei
"Cosa!? proprio adesso dovevano andare a fare una passeggiatina!"
"Aspetta, non finisce qui. Ho avuto una visione: non sono andate a fare una passeggiatina, sono state rapite da una donna, forse un demone o una strega malvagia"
Ci mancava solo questa… presi subito il cristallo magico per individuare Jean e Piper, mentre Leo tornava lassù a chiedere spiegazioni.
"Sei sicura di aver controllato bene in ogni stanza?" chiesi a Phoebe
"Si, perché?" rispose lei
"Perché secondo il cristallo sono ancora qui in casa. Hai avuto la visione in salotto?"
"Sì"
Ci precipitammo al piano inferiore nella speranza di trovarle lì, ma di loro nessuna traccia.
Eravamo tranquillamente sedute sul divano a chiacchierare quando irruppe dalla finestra quella strana donna dai capelli rossi. Piper si alzò di scatto mettendosi davanti a me. "Ma chi diavolo… questa si chiama violazione di domicilio" disse all'intrusa.
"Ma davvero? Allora tolgo subito il disturbo… subito dopo avervi uccise naturalmente, e poi finalmente potrò diventare un demone".
Tra le mani aveva una sfera trasparente che ci scagliò contro alla velocità della luce, Piper non fece in tempo a fare nulla per impedirlo. Ci ritrovammo tutte e due all'interno della sfera che galleggiava nell'aria. Potevamo vedere e sentire tutto quello che succedeva al di fuori di essa, ma evidentemente gli altri non potevano né vederci né sentirci, perché quando Phoebe scese a cercarci noi urlavamo a squarciagola ma lei non si accorse di nulla.
Quando tutti furono in salotto la donna dai capelli rossi riapparve.
"Nydra, cosa ci fai qui?!" chiese Prue che evidentemente la conosceva.
"La sorgente è venuta a sapere della Vs. prelibata ospite, una persona votata al bene come lei è un bocconcino succulento per loro, e visto che ci siete anche voi streghette da strapazzo, prenderò quattro piccioni con una fava"
"Scusate se mi intrometto, ma si può sapere chi è lei?" chiese Phoebe
"E' una strega malvagia, che lotta contro il bene nella speranza di diventare un demone. L'ho già sconfitta una volta, ma sembra che la lezione non le sia bastata" rispose Prue
"Quando ci siamo battute io ero troppo giovane e inesperta, ma adesso…" e sorridendo fece apparire la sfera tra le sue mani.
Prue sapeva cosa sarebbe successo e si buttò a terra schivando il colpo, ma Phoebe fu catturata.
Piper tentò di aiutarle ma il suo potere non funzionava, eravamo come rinchiuse in un'altra dimensione.
Non potevo permettere che la strega le uccidesse, pregai con tutto il cuore affinché Lui ci aiutasse, e all'improvviso… il vento, più forte e potente che mai. Nydra e Prue furono scaraventate da una parete all'altra insieme a tutti gli oggetti e il mobilio del salotto. Le finestre esplosero con un frastuono terribile. Quando il vento dopo pochi minuti si placò sembrava che la stanza fosse stata assalita da un'orda di barbari.
Prue ne uscì indenne, anche se un po’ dolorante, ma la strega malvagia giaceva sul pavimento senza vita: nel trambusto una scheggia di vetro le si era conficcata nel petto.
Nello stesso istante le sfere che ci tenevano prigioniere fortunatamente svanirono, ancora pochi istanti e l'ossigeno sarebbe finito facendoci morire soffocate.
Prue si avvicinò cautamente a Nydra per verificarne l'effettiva morte.
"Complimenti ragazzina, senza di te non so come ce la saremmo cavata questa volta. Nydra era diventata più potente di quel che mi aspettassi" disse Prue tastando il polso della strega malvagia "sembra che sia proprio morta… pensate anche voi quello che penso io?" proseguì Prue rivolgendosi alle sue sorelle, e come risposta sui loro volti comparve un magnifico sorriso.
Poco dopo anche Leo riapparve.
"Allora, cosa ne dite, questa volta vi hanno dato un bell'aiuto" esordì lui guardandosi intorno soddisfatto.
"Non credo proprio, se siamo ancora vive è solo grazie a Jean" rispose Piper lanciandogli un'occhiataccia.
"e va bene, oggi proprio non mi sopportate, ho capito. Se non altro vi ho procurato la formula che vi serviva" disse lui un po’ abbacchiato.
"Già, hai detto bene, ci serviva. Ma adesso è del tutto inutile, abbiamo di meglio" disse Phoebe.
Le tre sorelle si presero per mano formando un cerchio intorno alla strega morta e all'unisono pronunciarono la formula magica che Phoebe aveva appena composto:

"Soffia vento del tempo, un nuovo destino è nato, cambia il passato.
Riporta indietro fra le fiamme il male e lascia fra noi il bene.
Che il fato sia compiuto, che lo scambio sia formalizzato"

Erano le 23.55 quando la strega scomparve sotto i nostri occhi dopo aver recitato la formula, se avessimo tardato di solo cinque minuti me la sarei vista davvero brutta. Per fortuna Jean era ancora tra noi e Prue aveva ancora tutti e due i suoi poteri. Abbracciai la mia nuova speciale amica, stringendo un silenzioso patto di eterna alleanza.
Jean rimase con noi qualche settimana dopodichè trovò un lavoro come cameriera e si trasferì dall'altra parte della città. Ho continuato a vederla per molti anni: dopo le scuole serali infatti si è iscritta alla mia stessa università alla facoltà di medicina.
Oggi vive in Africa nel Congo, fa parte di Medici senza frontiere. Ogni giorno aiuta decine di persone povere ed affamate, che senza il suo aiuto e quello degli altri volontari non potrebbero curarsi. Sono molto orgogliosa di lei, ma soprattutto sono orgogliosa di averle offerto l'opportunità di una nuova vita. In passato ha fatto grandi cose, forse con metodi discutibili, ma sempre cercando di aiutare gli altri. Ero sicura che anche nel nostro tempo avrebbe trovato il modo di fare del bene all'umanità.
Purtroppo gli unici contatti che abbiamo sono qualche sporadica lettera. Gli ho proposto di comprarsi un portatile e di collegarsi ad Internet, ma lei con la tecnologia non va molto d'accordo.
Non so se e quando potremo rivederci, ma nonostante la distanza quando si alza il vento riesco a percepire la sua presenza, e ogni nuvola sparisce dall'orizzonte della mia anima.
 

Scritto da Stefy


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