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UNA COPERTINA PER MAX,
ALIENO COSI' UMANO


Basta con i bicipiti di Taricone
UNA COPERTINA PER MAX, ALIENO COSI' UMANO
di Umberto Folena, "Avvenire" del 23 Gennaio 2001

Adesso, per la par condicio, vogliamo una copertina anche per Max. Il modello alternativo di giovane maschio. Di minoranza, sicuro. Per questo ci appelliamo alla par condicio. Le copertine devono essere tutte di Pietro Taricone? No, vogliamo Max. Chi sia Taricone tutti, tranne rare eccezioni (ad esempio i frati trappisti, fortunati), lo sanno, volenti o nolenti. Sbuca da ogni tombino, canale tv o copertina, esibendo ossessivamente - l'ossessione è di chi lo ospita, più che sua - la stessa faccia da bistecca inespressiva, peggio di Stallone e Schwarzenegger, e forse per questo lui dice di voler fare l'attore. Nudo, seminudo, comunque poco vestito, declina muscoli e tatuaggi, ossia il meglio di sé, in pose da macho con giovane femmina inespressiva sotto i piedi, ahilei felice di starci. Su Taricone si esercitano psicologi, sociologi, massmediologi e presentatori. Di lui sappiamo tutto: il numero delle scarpe e delle fidanzate, partiti e palestre frequentati.
E Max? Di Max non parla nessuno, ma è un modello giovanile alternativo. Lui e i suoi amici. Lo conosce una privilegiata minoranza illuminata che dal 20 settembre 2000 ha cominciato a guardare lo sceneggiato "Roswell" e non ha più smesso. E smettere non era difficile. Raidue ha fatto di tutto per farci smettere. L'ha fatto esordire in prima serata alla domenica (NDR: In realtà prima al mercoledì, poi alla domenica). Poiché ad apprezzarlo era una minoranza, l'ha fatto emigrare in seconda serata prima al martedì e infine al lunedì, ma a salti. Il 7 novembre "Roswell" è scomparso, per riapparire il 4 e l'11 dicembre. Altra scomparsa e riapparizione il primo gennaio (NDR: In realtà dal 4 dicembre 2000 "Roswell" è sempre andato in onda il lunedì sera fino al 29 gennaio 2001). Peggio di un Ufo. E difatti proprio di Ufo parla "Roswell". Ma non precipitiamo i tempi. Max Evans, interpretato da Jason Behr, è un adolescente americano che frequenta la High school a Roswell, New Mexico, Usa. Ci sono anche sua sorella Isabel, la fidanzatina Liz, l'amico Michael con la fidanzatina (prendimi-lasciami) Maria e l'amico Alex. Avete presente Taricone? Ecco, tutto il contrario. I giovani di Roswell non sono né muscolati né tatuati. In quattro mesi si sono scambiati sì e no qualche timido bacetto; il massimo è contemplare le stelle mano nella mano. Non dicono parolacce, non bevono, non fumano, non
s'impasticcano. Addirittura, Max, Isabel e Michael non possono bere nemmeno un goccio di birra, per non ubriacarsi. Liz di sera lavora nel ristorantino della madre, aiutata da Maria e Michael. Non sono sfacciati, hanno tanti dubbi, chiedono permesso e il motivo di fondo dello sceneggiato è: da dove vengo, qual è il senso della mia vita?
Un dettaglio piuttosto importante: Max, Isabel e Michael sono alieni. Tali e quali a noi, ma non esattamente come noi. Nel 1947 a Roswell cadde qualcosa dal cielo. Che cosa non si è mai capito. Tante stranezze che hanno fatto della cittadina del New Mexico la Mecca degli ufologi e dei contattisti. Ma, sia pure importante, si tratta di un dettaglio. O forse no: giovani così, anche se tanto frequenti quanto trascurati dai mass-media morbosi, possono effettivamente passare per "marziani".
Max e i suoi amici hanno però i loro fan. Non solo adolescenti. A cui piace immergersi al lunedì sera nelle atmosfere anni Sessanta, con i lunghi primi piani di Max e Liz che si cercano con gli occhi, e lui pensa: sono troppo diverso, che futuro abbiamo? Ma poi l'amore li spinge l'uno tra le braccia dell'altro, ad affrontare insieme la "recerche", umani e marziani più che alleati: amici, amici veri. Fratelli. L'esatto contrario dei dieci giovani muscolati e tatuati della casa del Grande Fratello, conviventi con il pugnale dietro la schiena: a Cinecittà ne è restato uno solo, a Roswell arriveranno alla meta tutti insieme. Taricone lo ficcano dappertutto. Max e amici non sanno dove metterli. Ma anche loro sono il mondo giovanile del 2001, esistono e vanno sostenuti. Lo diciamo? Diciamolo: sono migliori, sono il mondo giovanile che credevamo perduto e invece è sempre esistito, abbiamo sotto gli occhi ma ce lo nascondono. Una copertina anche per Max. Subito.


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