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I commenti di Joy agli episodi TV di Roswell
2^ stagione


"Uno di noi (Ask Not)" (2.2)


Eccoci qui per il secondo appuntamento della serie.
Questa volta è più difficile esprimere un’opinione, volendo essere totalmente sinceri. Persiste qualcosa che mi lascia leggermente perplessa, tuttavia io stessa fatico non poco a mettere a fuoco il problema.
Per fare un po’ di luce, cominciamo dall’inizio: la corsa di Max. Devo dire che si è trattato di una scena ottimamente interpretata, a mio avviso, da Jason Behr, e in grado di trasmettere tutta l’ansia e l’urgenza del momento. Credo sia piuttosto scoperta la volontà di puntare sul gradevole aspetto fisico e l’agilità dell’attore per fare di questa scena una sequenza “ad effetto”. E non si può negare che vi siano riusciti…

Dopo la morte di Nasedo, il contrasto tra Max e Michael, che si alimenta di sottili equilibrismi psicologici, sta propendendo per un rischioso conflitto. Michael, infatti, dopo aver raggiunto l’indipendenza ed anche la nuova consapevolezza del suo ruolo di braccio destro del leader, tenta di affermare il proprio potere decisionale e non può non entrare in conflitto con la personalità altrettanto forte e decisa di Max, che pur nella sua riflessività, sente gravare su di sé tutto il peso del destino di un popolo e sa di dover scegliere per tutti.
A questo proposito come non spendere due parole sul parallelismo un po’ sorprendente tra la situazione di Max e la personalità e la storia del Presidente J.F.K. Il paragone tra le due realtà, forse un tantino forzato, è stato comunque utile a trasmettere il delicato stato d’animo del protagonista, dilaniato tra l’etica da una parte e l’esigenza di risolvere al più presto la spinosa situazione, dall’altra. Mi sto riferendo, evidentemente, al potenziale rischio rappresentato dal nuovo direttore dell’UFO CENTER, una figura decisamente ambigua, che si è insediata prepotentemente nella storia, dando una brusca accelerata al fluire naturale degli eventi.
Il misterioso oggetto ritrovato nell’UFO CENTER e l’arrogante comportamento del ragazzo motivano le preoccupazioni dei tre alieni, che sospettano legittimamente che si tratti di un nemico, anche se appariva fin dall’inizio poco probabile che passassero all’eliminazione fisica del soggetto. Era prevedibile oltre ché auspicabile, che Max non prendesse una decisione così in aperto contrasto con i suoi valori morali lungamente messi in luce dai passati episodi. La stessa scelta di Michael e Isabel a favore dell’uccisione del ragazzo pareva poco probabile, essendo lo stesso Michael ancora dilaniato dai sensi di colpa per la morte di Pierce.
Senza contare che un eventuale omicidio avrebbe compromesso il valore etico di tutta la loro avventura.
Brillante il colpo di scena della rivelazione, da parte del giovane, di essere stato rapito dagli alieni, che spezza improvvisamente la tensione del momento alleggerendo l’atmosfera fino a provocare un lieve e spontaneo sorriso.
Mi stupisce forse l’allontanamento di Liz, ancora comprensibilmente turbata per le recenti vicende. Pur comprendendo il suo stato d’animo, appare curiosamente mutato anche il suo rapporto con Maria, che non avrebbe dovuto essere comunque turbato dalle vicende esterne, avendo resistito a sollecitazioni ben peggiori.
Potremmo attribuire la colpa al nuovo lavoro di Liz, che l’ ha portata lontano dal teatro degli eventi della scorsa serie, dove invece gli altri continuano a muoversi disinvoltamente. Potremmo. Tuttavia Liz mi è parsa “un pesce fuor d’acqua” al momento del suo ingresso al CrashDown Café. Curiosa sensazione.
La figura di Courtney voleva apparire decisamente antipatica fin dalla sua prima apparizione e c’è riuscita benissimo, perché al di là dei vari spoilers che sono circolati in questi mesi, si è rapidamente giunti alla rivelazione finale della sua vera identità di Skin. Non dubitiamo che anche lei porterà qualche sconvolgimento negativo nella vita dei nostri amici alieni.
Devo dire di aver apprezzato moltissimo invece la scena in cui Max, nei corridoi della scuola, ha la sensazione di essere seguito e osservato da qualcosa.
Le riprese in soggettiva, presenti già nella scorsa puntata ma in quell’occasione riferite a Michael e Tess, risultano estremamente efficaci nel far salire la tensione dello spettatore, che attende un colpo di scena da un momento all’altro.
E il colpo di scena c’è stato, nel momento in cui Max ha fatto irruzione nello stanzino, dove operava il tecnico, difendendosi con la barriera di energia.
E’ evidente che i poteri degli alieni stanno aumentando, grazie anche alla consapevolezza della battaglia imminente. Michael si esercita a spaccare pietre mentre Max normalmente sfodera le sue armi migliori nelle situazioni estreme per autodifesa.
Due parole, infine, per Tess e Kyle. Il loro rapporto, che si sta naturalmente evolvendo da un’iniziale diffidenza reciproca verso un’affettuosa amicizia non può non suscitare la simpatia e qualche sorriso negli spettatori. Volta probabilmente anche a modificare l’opinione del pubblico nei confronti di Tess, che fino a questo momento è stata presentata come una ragazza sicura di sé e a tratti anche un po’ invadente, la tecnica degli sceneggiatori inizia a sortire il suo effetto. Solo il seguito, però, ci dirà chi è veramente Tess e quale tra i numerosi aspetti del suo carattere è più vicino alla realtà. Nulla a Roswell è ciò che sembra, ormai l’abbiamo imparato.


© 2001 Antonio Genna - Roswell.it
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