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IL RITORNO


RIASSUNTO: Questo episodio segna il ritorno di alcuni alle abitudini di un tempo...

DATA DI COMPOSIZIONE: dal 1/12/04 al 4/12/2004

VALUTAZIONE: adatto a tutti

E-MAIL: chiara2004@aliceposta.it

DISCLAIMER: Tutti i diritti dei personaggi del racconto appartengono alla 20th Century Fox. Il racconto appartiene al sito Roswell.it.


"Mmmmm! è proprio buono" disse Liz assaggiando un budino preparato da Max.
"Allora come ti sembra??" chiese Max dalla cucina.
"Buonissimo... stai diventando un cuoco formidabile, vorrà dire che se avverrà "la cosa" -disse Liz, indicando la sua pancia piatta- cucinerai tu" detto questo lo abbracciò e lo baciò.
"Bè.. se vuoi possiamo affrettare i tempi.. che ne dici?" chiese Max tenendola tra le braccia.
Max la stava guardando con uno strano sguardo. Quello sguardo è lo stesso che aveva tutte le volte che era felice e che voleva condividere la sua felicità con lei.
"Max?!?!... cosa vuoi fare?" disse Liz ridendo.
Max cominciò a baciarle il collo, mentre con la mano cominciava piano piano a slacciarle la camicetta.
"Che ne dici se tentiamo adesso?" chiese Max con un soffio di voce, sfiorandole piano piano la schiena.
Appena finito di parlare, ricominciò a baciarla dolcemente sul collo mentre la spingeva sul divano, dove la fece sua.
In quegli istanti entrambi ebbero delle visioni, videro il loro passato: il primo incontro, il primo bacio, Max che vedeva Liz bella come nessun'altra e l'importanza che Max aveva nella vita di Liz.
"Tutto ok?" chiese Max premurosamente, dopo averle dato un bacio sulla fronte.
"Si... benissimo.. come non mai" disse Liz sorridendo.
"Senti... stavo pensando.... che per Natale potremmo andare fuori città" disse Max tenendola tra le braccia.
"Ma... Max... mancano ancora 3 mesi... e poi Isabel dovrebbe avere il bambino intorno a quel periodo"
"Ah.. giusto mi stavo dimenticando... e se andiamo dopo la nascita.. con tutti si intende"
"Non lo so... Ci sarà in mezzo il parto della mamma di Maria, il battesimo del bambino di Isabel e Jess, la nascita della bimba di Maria e...." poi Liz fu interrotta da un bacio di Max.
"Ho capito... non ci andremo adesso però prima o poi lo faremo giusto?" disse Max sorridendo e dopo aver finito di parlare ricominciò a baciarla.

"Come abbiamo intenzione di muoverci?... perché vedi ad ascoltarti sembra che tu voglia rimanere qua" disse Isabel urlando.
"Ma scusa che problema c'è? potremmo continuare a vivere nel mio appartamento, tanto c'è posto pure per lui" disse piuttosto scontrosamente Jesse indicando la pancia di Isabel da lontano.
"Ehi.... vedi di calmarti -disse Isabel sempre urlando, ma avvicinandosi- guarda che lui non è un oggetto, è nostro figlio".
L'aria in quell'appartamento si fece sempre più carica, le urla cominciarono a farsi sempre più insistenti. Questo non era un comportamento abituale tra Jesse ed Isabel.
Cominciarono anche volare parole grosse fra i due, sempre urlando fino a quando non accadde qualcosa....
"Va bene... allora se non eri pronto ad essere padre perché quando te l'ho detto non me lo hai detto subito... perché non sei stato più attento... sai certe cose si fanno sempre in due" disse Isabel urlando.
"Non lo so... chiamami insensibile, ipocrita, egoista, mascalzone ma io non ho intenzione di diventare padre.... almeno per adesso" poi prese la porta e se ne andò.
Isabel presa dallo sconforto, si sedette sul divano. Cominciò a guardarsi intorno, quella casa era così vuota senza di lui, senza il suo Jess.
Poi, guardando fisso nel vuoto, cominciò a ripensare a tutta la sua vita riuscendo ad arrivare a una conclusione. "Tutte le persone che ama piano piano la lasciano".
Prima, il ragazzo di cui si fidava di più viene ucciso da un alieno, un suo simile, poi il suo Jess, quando lui si doveva prendere delle responsabilità la lascia così su due piedi.
Quella drammatica conclusione la fece riflettere, fino quasi a terrorizzarla.
"Eh se anche Max, Liz, Michael, Maria e Kyle mi lasciano io cosa faccio?" pensò tra se e se.
Quel pensiero la attanagliò per tutta la notte, poi li venne in mente.
L'unica persona che poteva capirla e che aveva passato le stesse sensazioni che aveva passato lei, e che era simile a lei si trovava proprio in quel pianeta.
Corse subito in salotto e afferrò la rubrica telefonica e cominciò a cercare sotto la C fino a quando non trovò quello che cercava e cominciò a comporre il numero.
"Pronto?" disse una voce assonnata di una ragazza mentre di sottofondo c'era il pianto di un bambino.
"Tess" disse Isabel piangendo.
"No.. mi dispiace qui non c'è nessuna Tess" la voce cambiò improvvisamente tono.
"Tess ti prego... sono Isabel" al suono di quelle parole ci fu un minuto di silenzio.
"Isabel, ma come hai fatto -poi sentendola piangere cambiò tono- è successo qualcosa? state tutti bene?" chiese Tess preoccupata, ma Isabel sapeva bene che lei non chiedeva notizie degli altri ma di una persona in particolare.
"No, non ti preoccupare lui sta bene.....sono io che stò male" disse Isabel prima di ricadere nello sconforto più assoluto.
"Cos'è successo mi devo preoccupare?" chiese, Tess si risentì improvvisamente parte di quel gruppo che l'aveva cacciata, sentì quasi di aver ritrovato l'unica persona che fu la prima ad accoglierla facendole conoscere tutti gli altri.
"Tess... sono incinta e Jesse mi ha lasciato" disse Isabel tra le lacrime, dopo un minuto di silenzio Tess riprese.
"Dimmi dove sei che arrivo"
"Florida.... ma come fai col bambino?" disse Isabel tra i singhiozzi.
"Non ti preoccupare viene anche lui.... piuttosto dammi l'indirizzo" e dopo aversi fatto dire l'indirizzo riagganciò.
Tess sentiva che forse quello era il suo biglietto di ritorno ad una vita normale. Sentiva che aiutando Isabel, avrebbe dimostrato che era veramente cambiata, che non era più la Tess con i suoi piani per far si che Max si innamori di lei o per ritornare sul suo pianeta, ma la Tess umana che vuole vivere un esistenza normale con suo figlio e riavere degli amici, quelli amici che aveva tradito anche se non voleva per raggiungere il suo scopo che gli avevano messo in testa da quando era piccola, essere amata da Max.
Senza aspettare prese una valigia e ci cacciò dentro dei vestiti, dei cambi per il bambino, poi prese la borsa dove c'erano tutti i pannolini e i biberon ed infine infilò il suo piccolo Zan dentro la carrozzina e uscì dall'appartamento.
Prese il primo aereo in partenza con destinazione Florida.

Erano quasi le quattro del mattino quando suonò il campanello della porta.
Isabel che non aveva smesso di piangere neanche per un momento, corse ad aprire la porta, sperando che fosse Jesse anche se sapeva benissimo chi fosse.
"O mio Dio Isabel.. allora è tutto vero" disse Tess stupita di vederla con il volto completamente bagnato dalle lacrime e con una grossa pancia.
"Tess" quella fu l'unica parola che riuscì a dire tra i singhiozzi, e poi l'abbracciò, senza neanche far caso alla carrozzina.
"Dai.. Isabel adesso mi devi raccontare tutto.... intanto io ti preparo una camomilla".
Tess con la carrozzina accompagnata da Isabel entrarono in salotto, poi Isabel si sedette sul divano mentre Tess corse subito in cucina a preparare la camomilla.
Ad un tratto Zan si mise a piangere, Isabel presa da uno strano istinto materno, lo tirò fuori dalla carrozzina e cominciò a cullarlo per calmarlo.
Proprio in quel momento entrò Tess con due tazze di camomilla e assisté sorridendo alla scena.
"Sembra che li piaci... di solito non stà in braccio a nessuno... probabilmente sà che di te si può fidare" disse Tess sorridendo.
"Forse ha capito che sono una parte della sua famiglia...... ehi ma ha lo stesso naso e la stessa bocca di Max però gli occhi sono i tuoi" disse Isabel, con un tono di voce più calmo.
"Si forse si.... ma adesso mi devi raccontare cos'è successo" Isabel iniziò a raccontarli tutto.
"E lui ti ha mollato così su due piedi?... dicendoti che non voleva diventare padre?" disse Tess stupita, vedendo l'amica annuire in silenzio.
"Vedrai... magari è solo un po' di paura.... lui è un tipo programmatore tutto a tempo debito, ma questa cosa non l'aveva calcolata... dalli il tempo di accettarla" disse Tess con un tono rincuorante.
"Si forse hai ragione ma...." ad un tratto Isabel cominciò a stringersi forte il ventre accasciandosi per terra.
"Izzy... cos'hai?" disse Tess spaventata.
"Il bambino..... il bambino non sta bene... Tess chiama l'ambulanza ti prego" disse Isabel tra le lacrime e con un filo di voce.
Senza farselo ripetere due volte, chiamò il pronto soccorso.
L'ambulanza fu lì in pochi minuti, e a grande velocità attraversò tutta la città fino ad arrivare in ospedale.

Il telefono cominciò a squillare.
"Si pronto?" disse la voce di un Max assonnato.
"Max sono Tess" disse Tess agitatissima.
"Tess?... Cosa c'è? è successo qualcosa a Zan?" quel nome fece svegliare di scatto Liz che dormiva abbracciata a lui.
"No.. lui stà bene si tratta di Isabel... c'è qualcosa che non và col bambino.. ti prego fai in fretta" detto questo riagganciò.
Subito dopo aver riagganciato anche lui, si gira verso Liz con una faccia piuttosto sconvolta.
"Era Tess... Izzy stà male c'è qualcosa che non và col bambino" disse Max stringendola tra le braccia.
"Dai allora muoviti a vestirti che partiamo intanto io chiamo Michael" disse Liz alzandosi dal letto, senza neanche guardarlo in faccia.
"Pronto? Maria?" disse Liz
"Si.. ma cosa vuoi a quest'ora?" disse Maria assonnata.
"Passami Michael per favore"
"Pronto?" disse Michael più assonnato di Maria.
"Ciao Michael sono Liz, senti vestiti, Izzy sta molto male c'è qualcosa che non và col bambino"
"Ma... ma.. com'è successo?" disse Michael agitato.
"Non lo so, ci ha chiamato Tess e.."
"Tess? e lei cosa ci fà lì con lei? dov'è Jess?" disse Michael sorpreso.
"Non lo sò... allora cosa fai vieni o no?"
"Si vengo... datemi cinque minuti per cambiarmi" e riagganciò, poi girandosi vide il volto a dir poco furibondo di Maria.
"Senti.. io non sò cosa ci faccia lei lì ma io vengo con te e non voglio sentire ma... adesso muoviti" disse Maria alzandosi di scatto dal letto senza darli il tempo di ribattere.
"Agli ordini comandante" disse Michael scherzosamente, sapendo bene cosa sarebbe successo se avesse detto qualcosa.
Max e Liz passarono a prendere Maria e Michael.
"Kyle non viene?" disse Max.
"No... l'hanno chiamato per un incidente... quindi non sà niente gli ho lasciato un bigliettino" disse Maria montando in macchina.
Ormai la sua pancia si stava gonfiando, ma lei non ci faceva neanche tanto caso e continuava a vivere la vita di sempre.
In poco tempo arrivarono all'aeroporto e presero il primo aereo per la Florida, dopo un'ora di viaggio arrivarono in ospedale, dove li attendeva Tess con in braccio Zan.
"Ehi.. cos'è successo... per favore dimmi che non hai fatto niente... e maledizione dov'è Jesse?" disse Max a dir poco agitato.
"Se ne è andato...è per questo che sono qui... Isabel mi ha chiamata disperata.... Jesse non vuole questo figlio... poi dopo avermi spiegato tutto ha cominciato ad avere dei forti dolori al ventre e siamo venuti qui" Tess cercò di raccontare il tutto il più in fretta possibile a causa dell'agitazione e dal continuo piangere di Zan.
Liz cominciò a fissarla, vedendo che il suo volto cominciava a rigarsi dalle lacrime gli si sedette accanto.
"Vuoi che ci provo io a calmarlo?" disse Liz sorridendoli.
Tess non disse niente dallo stupore, rimase come immobilizzata da quella domanda inaspettata e si fece sfilare il bambino dalle braccia.
Liz prese in braccio il piccolo Zan, cominciò a cullarlo e dopo poco tempo si addormentò.
"Probabilmente sente la tua agitazione" disse Liz rincuorandola.
Tutti continuavano a guardare quella scena, in quel momento entrò nella sala d'aspetto Kyle.
"Ehi ho visto il messaggio ma cosa è successo??.. come.." poi si interruppe vedendo Tess.
"E tu cosa ci fai qui?" gli urlò Kyle.
Maria e Liz vedendo la sua reazione lo trascinarono fuori dall'ospedale.
"Kyle vedi calmarti" gli disse Maria urlando.
"Calmarmi? Calmarmi?... Maria ti rendi conto di quello che mi dici?" disse urlando Kyle.
"Quella che hai visto là dentro non è la Tess spietata di un tempo... senti quella è un'altra Tess la Tess che pensavamo di conoscere.. diciamo la Tess terrestre" disse Liz cercando di calmarlo.
"Cosa vuoi dirmi che è diventata buona? Ma dai Liz come ci puoi abboccare? non la vedi?" disse Kyle agitato.
"No Kyle... tu non hai visto quello che ho visto io prendendole il bambino... ho avuto un flash... ho visto come si prende cura di lui di quanto lo ama e ho visto ciò che provava quando era ancora nel grembo di Tess.... le sensazioni di Tess per meglio dire... lei da quando se ne è andata si è pentita di tutto quello che è successo piangeva sempre per la morte di Alex sapendo che era lei l'unica colpevole per raggiungere ciò che gli avevano insegnato da quando era piccola" disse Liz cercando di spiegare tutto ai due amici.
"Quindi è veramente cambiata?" chiese Kyle dopo aver ascoltato tutto il discorso.
"Bè... l'importante è che alla fine abbia capito ciò che ha fatto... però niente potrà ridarci indietro Alex... e questa non posso perdonarlela" disse Maria da dietro le spalle di Liz.
"Non devi perdonarla... diamole solo un'altra possibilità" disse Liz, i due ragazzi si guardarono in faccia e annuirono e poi rientrarono nell'ospedale.

"Chi di voi è Max Evans?" chiese uno dei dottori.
"Io" disse Max che era seduto di fianco a Liz.
"Chiede di lei" disse il dottore finendo di compilare la cartella.
"Come stà?... C'è qualcosa che non và col bambino?"
"No.. è tutto a posto.. probabilmente a causa di qualche shock oppure un po' di stress ha subito un calo di pressione ma niente di rilevante" appena finito di parlare se ne andò e nella sala ci fu un sospiro generale.
Michael si alzò di scatto e si diresse verso la porta.
"Dove hai intenzione di andare?" gli chiese Maria alle sue spalle.
"Non ti preoccupare, vado e torno" detto questo gli si avvicinò e gli diede un lieve bacio sulle labbra e poi gli accarezzò quella pancia che diventava sempre più gonfia.
"Non usare i tuoi poteri contro di lui" disse Maria capendo al volo dove sarebbe andato.

Michael si diresse nell'unico albergo di quel piccolo paesino della Florida.
Bussò, ma la porta fu aperta da un Jesse piuttosto sconvolto con il volto rigato dalle lacrime.
"Ehi.. ma tu cosa ci fai qui?" chiese Jesse sorpreso dalla sua presenza,.
"Sono venuto a dirti che Isabel è stata ricoverata d'urgenza ma adesso sta bene" disse Michael con una voce freddissima.
"E il bambino come sta tutto bene?" ci fu un minuto di silenzio.
Michael rimase piuttosto stupito da quella domanda.
"Non credevo che l'avrei mai detto... ma mio figlio come sta?" disse Jesse interrompendo quel attimo.
"Bene... ma forse sarà meglio che vada tu a verificare" disse Michael.
"Oh no.... Isabel non vorrà più vedermi dopo tutte quelle cose che gli ho detto" disse Jesse accasciandosi sul divanetto della stanza.
"Bè c'è solo un modo per saperlo"

"Signora Ramirez, c'è una visita per lei" disse un dottore.
"Ciao" disse intimidito Jess.
"Ciao" disse freddamente Isabel.
"Senti ti volevo chiedere... senti come sta nostro figlio" al suono di quelle parole Isabel sorrise e si girò di scatto verso Jess.
"Allora tu.."
"Si io lo voglio come non mai.... ero spaventato nuove responsabilità mi sentivo soffocare... poi ho capito lui cioè nostro figlio non è un peso ma una benedizione.. e poi non vedo l'ora che cresca gli insegnerò ad andare in bici e a giocare a football, andremo in vacanza tutti e tre assieme" intanto cominciò a inginocchiarsi di fianco al letto.
"Ve lo giuro -mentre prese la mano di Isabel e appoggiò l'altra sul suo ventre-non vi lascerò mai più" poi li prese il viso tra le mani e la baciò.
Il giorno seguente si riunirono tutti a casa di Isabel e Jesse per dare il bentornato a casa ad Isabel.
Durante i festeggiamenti tutti risero e scherzarono fino a quando non fu il momento di tornare a casa.
"Tess.. io e Liz.." disse Maria accompagnata da Liz.
"Abbiamo pensato... sempre se a te fa piacere si intende.... visto che tu non hai nessuno e ... va bè senti che ne dici di ritornare a Roswell... alla fine è pur sempre casa tua" disse Maria.
"Io vorrei ma.."
"Senti se è per il dormire non ti devi preoccupare verrai da noi tanto uno in più o in meno non fa differenza" disse Maria ridendo.
"E lo so che sei cambiata" gli disse sorridendo Liz.
"Grazie" disse Tess con il volto rigato dalle lacrime, e poi abbracciò le due ragazze.
"Aspettate... Kyle cosa dirà?.. non mi può neanche più vedere" disse Tess staccandosi di scatto dalle due ragazze.
"Ci farò l'abitudine" disse Kyle spuntando dalle spalle di Liz.
"Bè è pur sempre un inizio" disse Liz ridendo.
"Sei sicura che a Michael vada bene?.. ormai non è un segreto che lui mi odia" disse Tess.
"Tu non ti preoccupare, so io come convincerlo" disse Maria.

"No Maria no, assolutamente no" disse Michael, i due stavano parlando nel bagno.
"Dai, avanti che ti costa?" gli disse con aria supplichevole Maria.
"Mi costa si.... No, non ti ricordi che cosa ci ha fatto?"
"Si, e anche bene purtroppo, e io non l'ho ancora perdonata, però tutti si meritano una seconda possibilità... scusa io a te te ne ho date più di due" disse ridendo.
"Si va bene, alla fine il discorso ricade sempre su di me anche quando non centro... e poi chi ci dice che è veramente cambiata?"
"Tu fidati di me... altrimenti ricordati che puoi sempre dividere il divano con Kyle" disse sogghignando.
"Vedi io te lo dico sempre che sei una ricattatrice" disse sorridendo Michael.
Lei gli si avvicinò e lo baciò.
"Vedila così, dopo che avremmo comprato la casa lei rimarrà con Jim e la mamma, però se vuoi viene anche lei"
"No scusa, puoi ripetere un attimo?" disse sorpreso Michael.
"Che cosa?... che se vuoi può venire anche lei a vivere con noi?"
"no, la cosa di prima... Hai parlato di casa... non lo avevi mai fatto hai sempre detto che dove stavamo andava bene"
"Diciamo che mi sono resa conto che quella casa non va bene per nove persone" dopo aver finito, Michael in preda ad un raptus di felicità la sollevò abbracciandola.
"Si si va bene, allenta un po' la presa non sono più una silhoutte"
"Si hai ragione, scusa"
"Ah grazie sempre molto gentile".
"E dai che stavo scherzando" disse ridendo Michael, poi mano nella mano uscirono dal bagno.
Appena furono fuori, Maria incrociò lo sguardo di Tess e li fece un sorriso di approvazione, poi movendo solo le labbra disse: " Te lo avevo detto" Tess subito dopo cominciò a ridere.

"Senti ci stavo pensando... il tuo appartamento è abbastanza grande per noi tre quindi non vedo il motivo di comprarne un altro" disse Isabel abbracciando Jess.
"Ma tu non avevi..." disse stupito Jess, che fu subito interrotto da Isabel.
"Avevo detto tante cose, ma ho capito che a me andrà bene vivere anche in un buco ma basta che ci siate voi due e per me quel buco diventerà un castello" poi lo baciò teneramente, come facevano i primi tempi che erano costretti a nascondersi da tutti.
Però con il tempo quei baci divennero quasi meccanici, una cosa tra una lezione e una sentenza in tribunale, ormai l'abitudine aveva preso il sopravvento, almeno fino a quel giorno.
Quella litigata riportò molte cose come erano un tempo.
Tess ritorna a far parte del gruppo e va a vivere a Roswell con Maria, Michael e Kyle però stavolta con il suo piccolo Zan, Liz e Max continuano a cercare un figlio tutto loro anche se si comincia a parlare di adozione, Kyle comincia a uscire con Tess e a ritrovare il perché un tempo si era preso una sbandata, anche se adesso la considerava solo un'amica, magari il suo destino farà il suo corso, e Isabel e Jesse dopo aver fatto pace non litigarono mai più.
Tante cose sono cambiate e chissà quante ancora ne cambieranno.

Scritta da Iaia


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