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FESTA IN MASCHERA


RIASSUNTO: la festa in maschera di Halloween crea delle spaccature nel gruppo di Roswell e la nascita di un nuovo amore

DATA DI CREAZIONE: dall'11 al 13 febbraio 2004

ADATTO A: bambini con adulti

DISCLAIMER: Tutti i diritti dei personaggi di “Roswell” appartengono alla WB e alla UPN. I personaggi di Altea, Iside, Samit e Latos sono di mia invenzione. Questo racconto è di proprietà del sito Roswell.it.

La mia e-mail è rapiro84@libero.it


Finalmente era giunto il giorno di Halloween, data in cui il nostro gruppo di Roswell si sarebbe riunito al Crashdown per una festa in maschera, ovviamente assieme ai loro compagni di scuola.
- Non vedo l’ora che sia stasera! – esclamò Tess, seduta accanto al suo Kyle.
Eh sì, Tess aveva completamente dimenticato Max, perché si era resa conto che lui amava Liz, e che lei era innamorata di Kyle. Tess era diventata una delle migliori amiche di Liz, ora che non si combattevano lo stesso ragazzo. Naturalmente per le altre coppie nulla era cambiato: Max e Liz vivevano nel loro mondo d’amore; Maria e Michael erano diventati molto più dolci l’uno con l’altra, e Isabel aveva finalmente abbattuto la sua corazza di protezione ed era felicissima con Alex.
- Nemmeno io! Come ti vestirai? – le chiese Maria.
- Non ve lo dico. Lo dovete scoprire stasera –
- Perché non facciamo un gioco stasera? – esclamò Maria.
- Quale? – chiesero in coro le tre ragazze.
- Allora… noi otto ci mascheriamo e teniamo il volto coperto. Appena ci siamo tutti, scriviamo su un foglio chi crediamo che sia il nostro fidanzato e ne indichiamo anche la motivazione. Vi piace? –
- Sì. Deve essere molto divertente! – esclamò Liz.
- Sai le risate se Max scambia Liz per Isabel! – esclamò Tess.
- Oppure Micheal scambia Maria per Max! – esclamò Kyle.
- Ma sei scemo! Come faccio a scambiare Max per Maria! Siamo amici, ma non fino a questo punto! – esclamò Michael, che stranamente rideva di gusto, contagiando il resto del gruppo.
- Sì, sì, ci divertiremo proprio con questo gioco! – esclamò Isabel.
- Bene, allora è deciso, e mi raccomando… anche i capelli devono essere coperti, altrimenti Liz si riconosce subito – si raccomandò Maria.
- Okay, allora a stasera –
I ragazzi uscirono dal Crashdown e si diressero nelle loro abitazioni per prepararsi per la sera. Non stavano più nella pelle, e finalmente giunse l’ora per recarsi alla loro festa di Halloween.
Alle otto di sera il locale era gremito di persone dalle maschere più belle e bizzarre: c’era anche chi era vestito da cactus o da pollo.
La prima ad arrivare, ovviamente, fu Liz. Era vestita da regina Elisabetta. Il suo abito era stupendo: lungo fino ai piedi, di colore rosa pallido, con pizzo ovunque. Era molto scollato, stretto in vita e con la gonna molto larga, come si usava portare nell’ottocento dalle dame. Indossava scarpe alte intonate al vestito. Per non farsi riconoscere indossava una parrucca di boccoli biondi e una maschera che le copriva gli occhi.
Come scese le scale per entrare nel locale, tutti si voltarono a guardarla: era veramente splendida. La ragazza fece gli onori di casa, chiacchierando allegramente con i suoi compagni di classe, quando fecero ingresso due ragazzi. Erano Michael e Max.
Michael era vestito da Napoleone. Indossava un paio di pantaloni stretti bianchi, che mettevano in risalto le sue forme perfette, una camicia bianca e una giacca blu con bottoni d’oro. Portava in testa il cappello che era solito indossare l’imperatore francese e, ovviamente, una maschera in volto. Infine, portava stivali alti fino a metà gamba, sopra i pantaloni. Era fantastico, e tutte le ragazze presenti si chiedevano chi nascondesse quella maschera.
Max invece era vestito da Dracula. Indossava uno smoking nero, che lo rendeva ancora più perfetto di quanto già non fosse, e sopra un mantello, sempre nero. Era costretto a portare anche lui un capello e una maschera. Inoltre, aveva i canini finti che sporgevano fuori dalle labbra. Non c’erano dubbi: i due ragazzi appena entrati erano sicuramente i più belli della festa.
Poco dopo fecero ingresso due ragazze: erano Isabel e Tess.
Isabel era mascherata da aliena. Indossava una tutina molto stretta di color argento, con un mantello, sempre argentato. I suoi capelli erano avvolti in un fermaglio che le prendeva tutta la testa, creando un magnifico effetto spirale; perciò era impossibile distinguerne il colore. Indossava degli stivali bassi argentati, che arrivavano fino a metà gamba.
Tess era vestita da gatta. Indossava una tuta molto stretta leopardata e aveva una coda che spuntava fuori dall’abito. Portava inoltre un copricapo leopardato con le orecchie, che arrivava fino a coprirle il naso.
I primi cinque ragazzi si dispersero tra la folla, non sapendo quando avrebbe potuto avere inizio il loro gioco.
Giunsero finalmente anche gli ultimi tre: Maria, Kyle e Alex.
Maria era vestita da sirena. Indossava un top dorato molto stretto e corto e una gonna stretta, lunga fino ai piedi, con due aggiunte di stoffa che toccavano terra ai lati, proprio a formare la pinna di una sirena. L’abito era volutamente lungo, in modo che non si vedessero i piedi. Portava una parrucca mora lunga fino oltre il sedere, e una maschera dorata.
Anche Kyle era vestito da alieno. Indossava un abito verde abbastanza stretto, molto semplice, con scarpe multicolori. In testa portava un cappellino con le antenne, e la maschera in volto.
Infine, Alex era vestito da Gomez Addams. Portava un abito gessato molto elegante, scarpe nere di vernice e baffi finti. Indossava, inoltre, un cappello nero molto elegante e la maschera.
Nessuno di loro era riconoscibile. Volevano fare in modo che il loro gioco riuscisse alla perfezione.
Quando anche gli ultimi tre furono entrati nel locale, la madre di Liz si recò nel salone e urlò: - Liz, Maria, Isabel, Tess, Max, Michael, Alex e Kyle sono desiderati nel retro –
Liz aveva dato precise disposizioni alla madre, in modo che non si potessero incontrare prima dell’inizio del loro gioco.
Gli altri partecipanti alla festa furono molto incuriositi da questa richiesta, ma continuarono a divertirsi senza darci troppo peso.
Gli otto ragazzi ora si trovavano nel retro del locale. Si squadravano per cercare di capire chi si nascondeva sotto la maschera, ma non era affatto facile. La madre di Liz era sempre presente, perché loro non dovevano nemmeno parlare, altrimenti si sarebbero riconosciuti dalle voci.
- Prima di iniziare, scrivete da chi siete mascherati, in modo che non sorgano complicazioni – ognuno di loro scrisse su un foglio come erano vestiti; poi la madre di Liz riprese: - Bene, ora scrivete chi credete che sia il vostro compagno e perché – la donna rideva di gusto. Era molto divertita dallo strano gioco che avevano inventato i giovani.
Continuarono a fissarsi per circa un quarto d’ora, poi scrissero su un foglio e lo diedero alla madre di Liz.
- Allora… I commenti a dopo. Liz ha scritto: “è Napoleone. Riconoscerei il suo corpo perfetto ovunque” – Ci furono una risatina e un sospiro. Liz sperava di aver indovinato.
- Maria scrive: “è Dracula. Le sue labbra sono ancora più belle con i canini fuori” –
- Isabel: “è l’alieno. Solo Alex poteva leggermi nel pensiero e vestirsi come me. Mi conosce troppo bene –
- Tess: “è Gomez Addams. È il più bello ed elegante, ed è sicuramente lui –
- Ragazze, spero vivamente che ci avete azzeccato, altrimenti sono cavoli! – esclamò la madre di Liz, prima di riprendere a leggere.
- Allora… Max scrive: “è la sirena. Il suo corpo è perfetto, e Liz è perfetta – la madre di Liz alzò un sopracciglio, perché sapeva che sua figlia non era vestita da sirena.
- Proseguiamo. Michael: “è Elisabetta. Non ho mai visto niente di più bello in vita mia. È sicuramente Maria –
- Tocca ad Alex: “è la gatta. Nessuna può indossare un abito così, in modo regale come lo fa Isabel –
- Infine, Kyle: “è l’aliena. È perfetta in tutto e per tutto, perciò è Tess –
I ragazzi avevano il viso imbronciato. Non credevano che avessero sofferto così tanto nel non essere riconosciuti dai propri partner. Liz si tolse la maschera e disse: - Mamma, ci puoi lasciare soli, per favore? –
La donna annuì tristemente ed uscì dalla stanza.
Subito tutti gli altri si tolsero la maschera, e capirono di aver sbagliato tutto.
- Be’, direi che siamo andati alla grande! – esclamò Alex, per rompere il ghiaccio.
- Stai zitto, per favore! – esclamò Isabel, visibilmente arrabbiata.
- Ma Izzy, era solo un gioco! –
- Sì, certo; intanto chi indossa regalmente il vestito è Tess e non io! –
- E allora cosa devo dire io? Lui è l’unico che mi capisce! Ma per favore! –
L’aria si stava facendo carica di tensione. Nessuno osava guardare in faccia l’altro, perché sapeva che sarebbe scoppiato. Così accadde.
Maria e Michael si guardarono, e ne uscirono scintille.
- Sei veramente un galantuomo, sai? – cominciò Maria.
- Ah sì, e come mai? –
- Perché non hai mai visto niente più bello di Liz! –
- E tu non hai mai visto labbra più belle di quelle di Max! –
- Ragazzi, per piacere – si intromise Max.
- Tu stai zitto, per favore! – esclamò Liz.
- Liz, io sono arrabbiato quanto te. Il corpo di Michael è perfetto, in fin dei conti, no? –
- Certo, anche quello di Maria! –
I quattro ragazzi si guardarono storto; più precisamente: Liz e Michael erano arrabbiati con Maria e Max; Maria e Max lo erano con Liz e Michael.
I ragazzi erano divisi in due gruppi: da una parte c’erano Liz, Max, Michael e Maria che stavano litigando; dall’altra c’erano Isabel, Alex, Kyle e Tess, che facevano altrettanto.

- Cosa ti è saltato in mente di vestirti da alieno? – chiese Tess a Kyle.
- Cosa c’è che non va? –
- Niente, a parte il fatto che tu sei quello che capisce meglio di tutti Isabel e che lei sia perfetta! – esclamò Tess, visibilmente arrossata dall’ira.
- Be’, certo! Tu invece sei nella ragione dicendo che Alex è il più bello ed elegante della festa, vero? –
- Ha ragione lui. Da quando per te Alex è bello ed elegante? – le chiese Isabel in tono di sfida.
- Io credevo che fosse Kyle, e tu lo sai! –
- Certo, ma noi ci siamo basati soprattutto sull’aspetto fisico. E si vedono i risultati! –
- Non dire stupidaggini, Izzy! – disse Alex.
- Non chiamarmi Izzy! Perché non te ne stai con la tua gattina? –
- Ma possibile che non capisci! Io credevo che fossi tu! Oppure l’unico che può capirti è Kyle! –
- Sentite, perché non ragioniamo senza insultarci o rinfacciarci le cose? – propose Kyle.
- Per piacere, Kyle! Hai fatto danni anche tu! Da quando per te Isabel è perfetta in tutto e per tutto? – rispose Alex.
- D’accordo. Ci rinuncio! Fate quello che volete, io vado a prendermi da bere – disse Kyle.
- No, tu non vai da nessuna parte! Non prima che io ti abbia detto di startene con la tua miss perfezione, perché con me non hai più niente a che vedere – urlò Tess.
- E tu stattene col tuo elegantone e bello! – rispose Kyle, prima di allontanarsi dalla stanza.
Purtroppo accadde lo stesso anche a Isabel e Alex.
- Direi che hanno preso una saggia decisione, non trovi? – chiese Isabel.
- Certo, la più saggia. Vai con chi ti capisce – rispose Alex.
- E tu vai con la tua regina! Cafone! –
Anche loro due uscirono dalla stanza, dove rimasero le ultime due coppie a chiarirsi.

I quattro si fermarono, quando sentirono Alex, Isabel, Tess e Kyle urlare come forsennati. Sapevano che prima o poi sarebbero giunti anche loro a quel livello; e quando loro se ne furono andati, ripresero il discorso.
- Michael, ti credevo un amico! Da quando Liz è per te la cosa più bella che tu abbia mai visto? – chiese Max.
- E tu, da quando per te Maria ha un corpo perfetto? – rispose Michael.
- Già, Michael, da quando? – chiese ancora Maria.
- Guarda che hai anche tu la tua dose di colpa, cara mia! Non credevo che per te Max avesse delle così belle labbra! Le vuoi baciare? Accomodati! – urlò Liz.
- Non è che tu sia da meno! Per te Michael ha un corpo perfetto, in fin dei conti, no? – rispose Maria.
- È vero, Maria, perché non baci Max? Anzi, perché non ti metti con lui, dato che con me è finita! – disse Michael.
- Guarda che dicendo così non mi ferisci proprio. È meglio che tu te ne stia con la cosa più bella di questo mondo! – rispose Maria, prima di lasciare la stanza.
- Direi che è meglio se seguiamo il loro esempio – esordì Max.
- Certo, stattene con quella col corpo perfetto – rispose Liz.
- Anche tu stattene con quello col corpo perfetto – e se ne andò.

Nella stanza rimasero solo Liz e Michael, in evidente imbarazzo.
- Mi spiace – disse Michael.
- Spiace anche a me. Non avremmo dovuto fare questo stupido gioco. Ma chi credeva che andava a finire così! –
- Certo che anche noi! Scrivere delle cose così personali –
- Già, ma io ero certa che tu fossi Max. Voi due siete così simili! –
- Già. Quando ho visto la tua maschera, sono rimasto senza fiato, e così ho creduto che fossi Maria. –
- Secondo te cosa significa tutto questo? Perché tu sei rimasto senza fiato quando mi hai vista e perché anch’io ho pensato che fossi bellissimo? – chiese Liz, in imbarazzo.
- Non ne ho idea. Certo, io credevo che tu fossi Maria e tu credevi che io fossi Max, però sotto quelle maschere c’eravamo noi due. È tutto così strano – disse Michael.
- Senti, perché non ce ne andiamo di là e per il resto della sera facciamo finta che non sia successo niente e ci godiamo la festa? Mi demoralizzerò quando sarà finita –
- Sì, forse hai ragione. È così frustrante sapere che per i nostri fidanzati noi non siamo perfetti. È stato il gioco della verità, e la verità è venuta a galla: non ci conosciamo bene come credevamo – sussurrò quasi Michael.
- Per una cavolata siamo nuovamente divisi. Mi chiedo perché abbiamo rischiato tutti così tanto per salvare le nostre relazioni se alla fine un nonnulla ci separa –
- Forse per riuscire ad aprire gli occhi – e così dicendo, Michael si abbassò lentamente verso Liz e la baciò.
La baciò con dolcezza, ma nello stesso tempo con rabbia. Quello che provò successivamente fu stupore: come poteva Liz dargli quella sensazione di pace e di sicurezza che il suo cuore stava avvertendo? Perché con Maria era sempre sul filo del rasoio mentre Liz, l’anima gemella di Max, poteva dargli quella serenità che non aveva mai provato prima? Doveva essere successo qualcosa. Sicuramente era la rabbia che provava nei confronti di Maria a fargli provare quelle emozioni; non c’era altra spiegazione.
Liz rimase colpita da quel bacio, ma poco dopo vi si abbandonò completamente, forse più per una ripicca nei confronti di Max, ma quello che provò le fece quasi girare la testa: passione, forza, determinazione. Michael era l’opposto di Max e sapeva darle sensazioni molto più forti di quelle che provava baciando Max. Con Max vedeva stelle, pianeti, la calma dell’universo, mentre con Michael vedeva eruzioni vulcaniche, pianeti che esplodevano, e i brividi che percorrevano la sua schiena erano intensi, quasi da far male.
Si staccarono bruscamente, confusi da quello che avevano sentito. Rimasero qualche attimo a guardarsi negli occhi, attimo che sembrò un’eternità; poi Michael la baciò nuovamente, lasciando Liz nuovamente senza fiato. Quando anche questo bacio terminò, pensarono che fosse giunto il momento di parlare.
- Liz, mi dispiace… Non so cosa mi sia preso – disse Michael.
- Scusami tu. Io non ho fatto niente per fermarti, ma… -
- Ma non era possibile fermarsi. Mi hai dato delle sensazioni così… nuove, inaspettate, che non ho potuto farne a meno –
- Sì. Ho visto delle esplosioni, delle eruzioni, ho visto la passione che c’è dentro di te e tutta la tua forza. Io non riesco a capire perché vedo questo con te, perché mi dai queste emozioni –
- Liz, secondo te abbiamo sbagliato tutto fino ad ora? Abbiamo sbagliato persona? –
- Oh Michael non lo so. È tutto così confuso in questo momento. Scusami, ma credo che me ne andrò in camera mia. Buona notte – così dicendo Liz si allontanò, lasciando Michael perplesso a guardare la porta da dove era uscita.

La festa, intanto, procedeva più o meno normalmente. Tess e Alex non parlavano con Isabel e Kyle, che ovviamente ricambiavano, mentre Maria e Max iniziavano a preoccuparsi per l’assenza prolungata di Michael e Liz, ma cercavano di non darlo a vedere. Parlavano coi loro compagni e tra di loro facendo finta di divertirsi, ma in cuor loro erano molto tristi e delusi. Uno stupido gioco aveva rovinato il loro gruppo, li aveva nuovamente separati. Si chiesero, come tutti gli altri del resto, se non avessero sbagliato tutto dall’inizio, se il loro amore non fosse stato solamente un abbaglio, qualcosa che rendeva gli alieni un po’ più umani e che limitava il divario che esisteva tra l’essere alieno e l’essere umano. Com’era possibile che ogni minima cosa interferisse con l’equilibrio del loro gruppo? Avevano paura ad ammetterlo, ma forse il loro gruppo non era affatto unito come credevano e loro non erano innamorati come credevano dei rispettivi fidanzati, anzi, ex fidanzati.
Maria e Max si ritrovarono seduti al bancone, con lo sguardo un po’ perso, a sorseggiare della coca cola.
- Max, davvero pensi che ho un corpo perfetto? – esordì Maria.
- E tu davvero pensi che abbia delle belle labbra? – rigirò la domanda Max.
- Non si risponde ad una domanda con un’altra domanda –
- E mai nessuno ti ha insegnato ad avere un po’ di tatto nel fare le domande? –
- No, la schiettezza e la sincerità sono le cose migliori… comunque, cosa mi rispondi? –
- Cosa ti devo rispondere? Quando ti ho vista con quel costume non ho capito più niente. Credevo che fossi Liz, tutto qui. Tu non hai ancora risposto alla mia domanda –
- Sì, le tue labbra sono veramente belle, ma credevo che fossero quelle di Michael –
- Perché secondo te Michael e Liz non sono ancora tornati di qui? –
- Non lo so. Forse staranno parlando, oppure Liz è corsa in camera sua a piangere e Michael se n’è andato a casa – ipotizzò Maria, non volendo nemmeno pensare a quello che il suo cervello stava elaborando: Michael e Liz che si baciavano.
- Sì, lo credo anch’io. Scusa, ma vado a casa. Sono stanco e non ho assolutamente voglia di fare festa stasera – disse Max, alzandosi.

Quando furono tutti a casa, nei loro letti, nessuno riusciva a dormire. Pensavano a quello che era accaduto quella sera e non riuscivano ancora a credere che erano così deboli.
Maria pensava a come sarebbe stata dura lavorare al Crashdown con Liz e Michael, senza rivolgere loro la parola. Inoltre era molto delusa da entrambi. Michael era cambiato in quegli ultimi mesi, era diventato più gentile e dolce, ma aveva rovinato tutto scrivendo quello stupido bigliettino per quello stupido gioco, inventato da lei oltretutto. Si sentiva una scema, se fosse stata zitta e non avesse proposto quel gioco ora tutto sarebbe come sempre e quella sera si sarebbero divertiti un mondo. Ma perché doveva sempre essere la guastafeste? Perché non riusciva a perdonare Michael e Liz, dopo che lei aveva fatto lo stesso a loro due scrivendo quel biglietto rivolto a Max, credendo che fosse Michael? Forse tutti loro dovevano metterci una pietra sopra e pensare che tutti erano nel torto, perché tutti avevano sbagliato le coppie. Con questi pensieri si addormentò, passando comunque una notte piena di incubi.
Max non riusciva ancora a credere che non avrebbe più abbracciato Liz e non avrebbe più sentito il profumo dei suoi capelli. Ma cosa gli era venuto in mente di scrivere che Maria aveva un corpo perfetto? Sì, quando l’aveva vista col costume da sirena era rimasto senza fiato, ma non doveva scriverlo, facendo così arrabbiare sia Liz che Michael. Ora aveva contro la sua ragazza e il suo migliore amico, anzi, suo fratello. Si sentiva nello stesso tempo tradito da loro e traditore nei loro confronti. Finalmente Tess aveva smesso di assillarlo con la storia del destino, e ora un innocente gioco l’aveva nuovamente diviso da Liz. La loro storia era solamente carica di sofferenza, e forse stare separati era la cosa più giusta per entrambi. Aveva una gran confusione in testa e immaginava già che i giorni a seguire sarebbero stati carichi di tensione. Sperava solamente che nessun nemico li attaccasse in questo periodo, altrimenti non ce l’avrebbero mai fatta.
Stessi pensieri affollavano le menti di Isabel, Tess, Alex e Kyle. Per loro quattro era stato difficile mettersi insieme, perché Isabel e Tess non erano sicure dei loro sentimenti ed erano rinchiuse nei loro gusci. Quando finalmente erano riuscite ad abbattere la barriera che le divideva dal resto del mondo e avevano accettato il fatto di essere innamorate di Alex e Kyle, ecco che tutto va a rotoli e che Isabel e Tess, le due aliene del gruppo, non si rivolgono più la parola e Kyle e Alex, praticamente amici dall’infanzia, se potessero si prenderebbero a cazzotti. Ma così va la vita e bisogna accettarlo. Anche loro quattro sapevano di essere sia nel torto che nella ragione; perciò presumevano che passata la rabbia tutto sarebbe tornato come prima. In fin dei conti Isabel e Tess dovevano restare unite per il bene del mondo ed entrambe sapevano che nel momento del bisogno si sarebbero aiutate dimenticando tutto.
Michael e Liz invece avevano altri pensieri che li tormentavano. Entrambi sapevano di avere sia torto che ragione e sapevano che avrebbero perdonato Max e Maria, anche se sarebbe passato un po’ di tempo, ma quello che era successo tra di loro era qualcosa di nuovo e di inaspettato. Quello che li confondeva maggiormente erano le sensazioni che avevano provato baciandosi, qualcosa che mai avevano provato in vita loro, ma nello stesso tempo qualcosa di famigliare. Non riuscivano nemmeno a classificare quello che avevano sentito: amore, attrazione, passione, bisogno di vendetta, voglia di provare qualcosa di nuovo uscendo dalla routine? Cos’erano quelle immagini che avevano affollato le loro menti e i brividi che avevano percorso i loro corpi? Avevano paura di scoprirlo, perché non volevano ferire ulteriormente Max e Maria, ma avevano anche paura di scoprire che quelle sensazioni erano state dettate dai sentimenti sbagliati. Entrambi non riuscivano a dormire e soprattutto non riuscivano a smettere di pensare a quello che era accaduto quella sera. Si continuavano a chiedere cosa sarebbe successo nei giorni seguenti, ma nessuna risposta logica emergeva. E fu così che l’alba li colse ancora svegli.

Quella mattina a scuola fu il gelo. Max e Isabel arrivarono a scuola con la jeep di Max e non trovarono Michael ad attenderli all’entrata. Isabel si rattristò e andò in classe, sapendo che avrebbe trovato Alex. La mattina per lei non era proprio iniziata bene.
Liz e Maria avevano la seconda ora di lezione insieme e fu una tortura stare vicine senza nemmeno rivolgersi la parola. Entrambe sembrava concentratissime sulla lezione, non voltandosi mai, ma nella loro mente si affollavano mille pensieri, nessuno dei quali comprendeva la lezione che stavano seguendo.
Al Crashdown la situazione era ancora più tragica: Max, Isabel e Kyle in un tavolo, raggiunti ogni tanto da Maria, e Tess e Alex in un altro, raggiunti da Liz e da Michael, quando non doveva più preparare hamburger. Avevano trovato due tavoli all’opposto del locale, simbolo della loro spaccatura. Sembrava che al centro della stanza passasse un muro, muro che effettivamente divideva il gruppo, fatto di incomprensioni e incertezze.
Michael e Liz erano veramente imbarazzati. Quando Liz andava a ordinare in cucina, non lo guardava mai in faccia, facendo finta di ricopiare le ordinazioni o sistemare qualcosa lì vicino. Era più forte di lei, ma se lo avesse guardato forse avrebbe visto cose che non avrebbe voluto sapere ed era sicura che i ricordi della sera precedente sarebbero tornati prepotentemente a tormentarla. Michael si accorse di questo suo atteggiamento, ma lo capì e si rese conto che anche lui faticava a guardarla negli occhi, sentendosi in colpa per quello che aveva fatto la sera precedentemente.
Verso la fine del turno però non ce la fece più.
- Liz, va tutto bene? – le chiese, mentre stava passandole un piatto con un chees-burger.
A fatica la ragazza lo guardò negli occhi, e rimase qualche secondo rapita dallo sguardo del ragazzo, carico di comprensione e di colpa. Non aveva mai assunto quello sguardo con lei.
- S-sì, tutto bene. Perché? –
- Perché non mi guardi negli occhi. So che ho fatto una cosa sbagliata ieri sera, e ti chiedo scusa, ma… puoi perdonarmi? –
- Michael, io non sono arrabbiata con te, è solo che mi vergogno per quello che ho fatto… a Max… e a Maria –
- Anch’io. Liz, perché più tardi non ne parliamo con tranquillità? –
- Sì, credo che sia giusto, ora vado altrimenti si fredda –
Così dicendo, Liz praticamente scappò da Michael, lasciando vagare la sua mente a cosa si sarebbero detti. Michael rimase a fissarla mentre si allontanava, scuotendo la testa. Le cose si sarebbero messe sicuramente male, e forse avrebbe perso un’altra amica, un’amica che aveva scoperto da poco. Sì, perché il suo rapporto con Liz era sempre stato conflittuale; era persino arrivato a rubarle il diario per accertarsi che non avesse intenzione di tradirli. Col tempo però aveva capito che Liz era sincera in tutto e per tutto e che non li avrebbe mai abbandonati; aveva iniziato a fidarsi di lei e a vedere i suoi lati positivi, a cominciare dal suo carattere mite e gentile, fino alla sera precedente, quando si era accorto anche di quanto fosse bella. Sarà stato l’abito a fare tutto, però quella ragazza vestita da regina Elisabetta per lui era stata veramente una visione.
Liz e Maria continuavano a non rivolgersi la parola ma, nonostante la tentazione fosse forte, non si fecero mai lo sgambetto mentre stavano portando delle ordinazioni. Almeno era qualcosa! Quando Maria doveva ordinare in cucina, sbatteva il foglio con scritta l’ordinazione sul banco della cucina e se ne andava alla velocità della luce, senza nemmeno dire una parola.

Terminato il turno Liz e Michael si recarono a casa di quest’ultimo, sotto gli sguardi esterrefatti degli altri.
- Da quando Michael e Liz escono insieme dopo il turno? – chiese Isabel.
- Qui gatta ci cova! – esclamò Kyle, come sempre pieno di tatto.
- Ma quale gatta! Figurati se uscivano per andare da qualche parte insieme – disse Maria, sperando ardentemente di avere pronunciato quella frase in modo convincente. Ma poi a lei cosa gliene importava di quello che facevano Michael e Liz! Potevano anche sposarsi che non avrebbe fatto una piega. In fondo non stavano più insieme ed erano entrambi liberi di fare ciò che volevano.
- Maria ha ragione. A meno che i due non si vogliano consolare – disse Max, con lo sguardo triste. Perché doveva stare male per Liz? Perché gli stavano passando davanti agli occhi delle immagini che gli facevano venire i brividi? Liz era libera ora, perciò a lui non doveva interessare quello che faceva, tanto più che non si parlavano nemmeno. Al diavolo Liz, e al diavolo Michael!

Arrivati a casa, Liz e Michael si sedettero sul divano ed iniziarono a parlare. Si sentivano in grande imbarazzo soli in casa, imbarazzo che mai prima d’ora avevano provato.
- Allora, non so da dove cominciare… - esordì Michael.
- Da dove ti pare. Prova a dirmi quello che senti e quello che pensi –
- Bene… sei sicura di non essere arrabbiata con me? –
- No, non sono arrabbiata con te, sono solo confusa –
- Per quello che hai visto e provato ieri sera? –
- Esatto –
- Anch’io. Ma non solo per questo… anche perché mi sono accorto che sei bellissima non solo vestita da regina Elisabetta –
Liz arrossì leggermente. Michael, che non aveva mai dimostrato i suoi sentimenti, e tanto meno ne aveva mai parlato, si stava aprendo con lei. Ma cosa stava succedendo?
- Ecco io… non so cosa dire. È strato sentirti dire certe cose –
- Lo so. Me ne stupisco anch’io, ma non so perché con te riesco a parlare, riesco ad esprimere i miei sentimenti -
- Cosa credi che stia succedendo? –
- Forse mi sono accorto di te, forse mi sono accorto che mi piaci. Non riesco a fare altro che pensare a ieri sera, alle emozioni che mi hai dato… -
- Io stanotte non ho chiuso occhio a forza di pensarci. Il fatto è che sono divisa in due: da una parte ci sei tu e ieri sera, ma dall’altra ci sono Max e Maria. Io mi sento in colpa nei loro confronti… So che ci siamo lasciati male ieri sera e che ora non ci rivolgiamo nemmeno la parola, ma gettarmi tra le tue braccia mi sembra solo una ripicca nei loro confronti. Anche se per me non è così, loro la interpretano così –
- Vuoi dire che ieri sera non mi hai baciato solamente per una ripicca nei loro confronti? Che non pensavi a loro quando ci baciavamo? –
- No. Come potevo pensare a loro in quel momento? Non riuscivo a pensare a niente. Tu pensavi a loro? –
- No. Non esisteva niente all’infuori di te in quel momento, niente all’infuori di noi –
- Michael, perché mi stai dicendo questo? Perché stai rendendo tutto così difficile? –
- Non lo so. Perché sono fatto così. Perché sono stanco di tenermi sempre tutto dentro. Perché non voglio più essere il freddo alieno, e soprattutto perché voglio che tu sappia quanto sei bella e quanto mi piaci –
Ora Liz arrossì vistosamente. Nemmeno Max era stato così diretto quando si era dichiarato, anzi fra di loro non era stato necessario farlo, sapevano di amarsi e basta. Con Michael era tutto più complicato. Avevano bisogno di parlare per giungere a qualcosa e non le aveva nemmeno mai sfiorato l’idea di poter provare attrazione per lui, cosa che ora però stava succedendo.
- Io… ieri sera eri veramente bellissimo con quel vestito. È come se fossi stato Rath nella tua divisa da comandante. Oh, ma cosa sto dicendo?! –
- Non avere paura. Non ti mangio mica! –
- No, è che non ti conosco bene. Fino a ieri tutto il mio mondo era Max, ed ora è come se fossi stata catapultata fuori dalla realtà che conosco, è come se stessi vivendo una specie di sogno.
- Sì, ti capisco. Per me è lo stesso. Il fatto è che ora non so cosa fare… Non so cosa dirti. L’unica cosa che vorrei adesso è baciarti, ma so che tu non me lo permetterai –
Liz stava per rispondere che era l’unica cosa che voleva, però rimase in silenzio. Non voleva complicare ulteriormente le cose. Michael comunque lo capì, perché la guardò profondamente negli occhi, cercando di scrutare al di sotto della superficie, e poco dopo si abbassò e la baciò. Fu come la sera precedente, se non meglio. Michael si aprì completamente a lei, invadendola di una carica nuova e inaspettata. Liz dovette fare uno sforzo per contenere tutte le emozioni che le stavano arrivando. Quando si staccarono entrambi stavano ansimando.
- Oh mio Dio – riuscì solamente a dire Liz, prima di baciarlo nuovamente.
Michael inizialmente si irrigidì, non aspettandosi un bacio da lei, ma subito dopo si lasciò completamente andare, stringendola forte a sé. Era così piccola e fragile, ma dentro di sé aveva una tale carica di energia!
- Michael, cosa facciamo ora? – chiese Liz, qualche minuto dopo.
- Vuoi dirlo agli altri? –
- No, meglio di no. È troppo presto –
- Allora facciamo le cose in segreto? –
- Direi che per ora è la cosa migliore –
- D’accordo –
- Michael, cosa provi ancora per Maria? –
- Bella domanda. Non so risponderti. Voglio dire… io l’amavo, o almeno credo di averla amata, ed è stata molto importante per me, ma da ieri le cose sono cambiate. È come se mi fossi svegliato da un lungo sonno e avessi finalmente capito qual è la mia strada -
- Per me è lo stesso. Io ho sempre saputo che Max era la mia anima gemella, ma da ieri non ho più questa certezza. Alcune sensazioni, alcuni momenti tra di noi sono nuove, mentre altri mi sono famigliari. È come se ti conoscessi già profondamente –
- Sì, ed è una cosa veramente strana. Noi due non siamo mai stati così amici, eppure so di conoscerti da sempre, però per ora non pensiamoci più. Viviamo la nostra storia, anche se per adesso nell’oscurità, e vediamo come va a finire –
- D’accordo –
Un altro bacio suggellò la loro unione.
Era tutto così strano: Michael e Liz? Doveva veramente essere fantascienza! Nemmeno loro due si rendevano conto di quello che stava succedendo, di quello che stavano facendo, ma non potevano fare altro che viverlo. Non riuscivano a stare lontani e a non pensare l’uno all’altro. Erano finalmente sereni, senza più le preoccupazioni che li avvincevano quando stavano con Max e Maria.
Liz con Max non aveva fatto altro che soffrire, per via del destino e per via di Tess ma, anche se ora tutto si era sistemato, rimaneva in lei l’amaro ricordo di tutte le nottate perse a piangere a disperarsi. Ora le cose stavano andando meglio per tutti, soprattutto perché i nemici forse erano stati sconfitti, e per Liz e Michael c’era più sicurezza e calma nelle loro vite, sicurezza che ovviamente si ripercuoteva, in positivo, nel loro rapporto. Max era sempre stato troppo calmo, posato, riflessivo e Liz aveva bisogno di una scossa, di qualcosa che la facesse sentire più viva e desiderata, cosa che Max raramente dimostrava. Sapeva di essere amata, ma non di essere desiderata, cosa che invece Michael manifestava in ogni suo gesto e pensiero.
Il rapporto tra Michael e Maria era sempre stato carico di tensione. Avevano due caratteri troppo simili per essere compatibili. Erano come due cariche uguali: si respingono. Michael e Liz invece sono due cariche opposte: si attraggono. Forse per loro sarebbe stato solamente un periodo di transizione prima di tornare dai loro rispettivi fidanzati, ma sarebbe servito ad entrambi per crescere e sperimentare nuove esperienze. Avrebbero preso con filosofia tutto ciò che il futuro prospettava loro, e anche se le cose non fossero andate bene, sarebbero rimasti amici, forse più di prima.

La mattina seguente iniziò il loro gioco. Quando erano in pubblico dovevano far finta di essere amici come prima, per non dare nell’occhio. Era quasi straziante perché sentivano il bisogno di stare vicino, di stringersi ed abbracciarsi. Erano uno la droga dell’altro; cosa che li fece veramente stupire.
Caso volle che loro due avessero la prima ora di lezione insieme. Erano seduti in banchi lontani tra di loro, ma trascorsero tutto il tempo a guardarsi, tanto che Michael venne ripreso più volte perché continuava a girarsi indietro.
Al termine della lezione non poterono resistere: controllarono bene che non ci fosse nessuno nel corridoio e si precipitarono nella stanza dei cancellini. Lì finalmente poterono dare sfogo alla passione che li stava divorando. Non si erano mai sentiti così, così presi, così fisicamente coinvolti. Michael aveva avuto le sue esperienze con Maria, la desiderava, ma con Liz era diverso. C’era qualcosa oltre l’alchimia fisica e chimica che li univa, qualcosa di nuovo e al di là della razionalità, al di là dello spazio e del tempo. Liz era assolutamente esterrefatta del bisogno che sentiva di lui, di averlo vicino e di sentire ciò che lui gli trasmetteva quando si baciavano. Con Max era stata la favola della ragazzina salvata dal principe azzurro, ma con Michael era qualcosa di più carnale, di più passionale, e più spaventoso.
Al Crashdown non facevano altro che scambiarsi occhiatine d’intesa e farsi sorrisini, che non passarono del tutto inosservati dagli altri.
Liz stava ordinando in cucina un anello di saturno, ma si era fermata più del solito, osservando ogni movimento di Michael per imprimerselo nella mente.
- Non vi sembra che Liz stia mangiando con gli occhi Michael? – chiese Kyle.
Tutti si voltarono.
Videro Liz e Michael che sorridevano ammiccanti.
- Be’, effettivamente… - azzardò Isabel.
Max e Maria si rabbuiarono.
- Che facciano un po’ quello che vogliono – disse Maria voltandosi dall’altra parte per non continuare a vedere quella scena.
Max alzò le spalle e uscì dal locale, per recarsi nel deserto a riflettere. L’aveva ferita, lui aveva ferito lei, eppure non riusciva a togliersela dalla testa. Com’era possibile che Liz l’avesse già dimenticato per fare gli occhi dolci a Michael? No, sicuramente stavano parlando di qualcosa di divertente, perché era assolutamente impossibile che la SUA Liz prestasse attenzioni ad un altro ragazzo che non fosse lui. C’era sicuramente una spiegazione, e poi non le è mica vietato parlare con Michael! Diavolo, stava andando in paranoia!
Intanto al Crashdown Michael e Liz si sentirono osservati. Si voltarono verso i loro “amici”, i quali si voltarono di scatto facendo finta di guardare altrove.
- Mi sa che abbiamo dato nell’occhio – disse Michael.
- Sì, ma è difficile non rimanere incantata a guardarti – sorrise Liz, provocando brividi a Michael. Solamente sentirle dire quelle parole gli fece perdere la testa. Aveva una voglia matta di uscire da quella cucina e baciarla davanti a tutti, ma sapeva che doveva trattenersi.
Si ricompose un minimo e disse: - Stasera ti va di venire a casa mia dopo il turno? Ti preparerò una bella cenetta –
Liz per poco non urlò di gioia. Michael che le preparava una cenetta!
- Certo! E per favore, domani vieni vestito in modo meno sexy, altrimenti non so se riuscirò a lavorare – gli disse facendogli l’occhiolino.
Per tutta risposta, Michael fece cadere a terra il coltello col quale stava tagliando un hamburger.

Quella sera fu assolutamente perfetta: la cena era squisita e c’erano candele ovunque. Michael aveva posto una rosa rossa al centro del tavolo e aveva acceso lo stereo sintonizzando la radio su una stazione di musica romantica. Liz quasi scoppiò a piangere quando vide quello spettacolo. Era così romantico e dolce.
- Michael, è fantastico – sussurrò.
- Ti piace? –
- Certo che mi piace. Non riesco solo a capire come tu possa essere cambiato così tanto nel giro di così poco tempo –
- Forse mi hai stregato – disse il ragazzo attirandola a sé e stringendola forte.
La cena era deliziosa, e quando ebbero sparecchiato e lavato i piatti si sedettero sul divano a chiacchierare, tenendosi abbracciati. Erano così carini insieme, certo strani, ma carini.
La parte razionale di Liz stava iniziando a prendere il sopravvento e cominciò a pensare che ci fosse qualcosa sotto, forse qualcosa di alieno, o forse i loro nemici avevano architettato un altro diabolico piano per sconfiggerli. Decise di stare all’erta e di cercare di non lasciarsi troppo andare da questo sentimento che sentiva crescere dentro di sé, anche se era quasi impossibile.
Anche Michael iniziava a sospettare qualcosa. Liz non gli era mai piaciuta, eppure adesso non riusciva a fare a meno di lei. Anche lui decise di non lasciarsi troppo andare, ma il richiamo di Liz era troppo forte.
Il passo successivo, perciò, non si fece attendere troppo. Non erano del tutto consapevoli di quello che stavano facendo, ma ne avevano bisogno. Avevano bisogno l’uno dell’altro, come mai era successo in vita loro. I loro baci divennero sempre più profondi e carichi di passione, le loro carezze si fecero sempre più audaci e presto i loro vestiti raggiunsero il pavimento. Tremavano dalla voglia che avevano l’uno dell’altro e, senza alcuna paura o incertezza, senza pensare a quello che sarebbe accaduto, fecero l’amore. Le sensazioni che stavano provando non potevano essere umane, perché erano troppo intense, troppo diverse da quelle a cui erano abituati. Le loro anime si aprirono ed iniziarono a vedere dei flash della vita passata di Michael su Antar.

[Rath e Liz che si incontrano. Rath era vestito da militare, con la sua splendida divisa bianca. Camminava sotto braccio con Maria, con un abito azzurro molto elegante. Liz camminava con Zan, il principe, ed era splendida nel suo abito bianco di perle. Si trovavano su Antar nella loro vita passata. Zan la presentò a Rath, ma non la chiamò Liz, bensì Altea. Liz poté sentire, attraverso il flash, le emozioni che provò incontrando Rath; emozioni fuori dal normale, emozioni che fino ad allora non aveva mai provato con Zan.
Il flash terminò e fu sostituito da un altro.
Si trovavano ad una festa in maschera. Altea e Rath non riuscivano a fare altro che guardarsi e cercarsi tra la folla. Finalmente si incontrarono e quando si sfiorarono per salutarsi provarono dei forti e irrazionali brividi.
La scena cambiò nuovamente.
Altea e Rath stavano facendo l’amore, proprio come ora lo stavano facendo Liz e Michael. Entrambi potevano sentire le sensazioni che avevano provato nella loro vita passata, sensazioni del tutto uguali a quelle che stavano provando in quel momento, forse triplicate dai flash. Potevano sentire i loro cuori battere all’unisono come una dolce musica celestiale che stava ad approvare il loro amore con note sconosciute. Sentivano i loro corpi bruciare sotto le loro carezze e i loro baci come se anche l’inferno di passione in cui erano caduti fosse troppo freddo per poterli contenere.
L’ultimo flash li fece sobbalzare.
Stavano celebrando il loro matrimonio segreto, perché non potevano dire a nessuno che si amavano. Altea era la promessa sposa del principe Zan. Ma una volta diventati marito e moglie nessuno avrebbe più potuto ostacolare il loro amore. Riuscirono a dire il fatidico “sì”, uscirono dalla piccola chiesetta che li aveva sposati, felicissimi, quando si trovarono di fronte l’intero esercito di Antar con a capo Zan. Li separarono e li rinchiusero in due celle. Stavano così male, si sentivano così vuoti, come privati dell’aria che avevano un disperato bisogno di respirare. Non furono maltrattati, non furono malmenati o minacciati, furono semplicemente separati. Il loro dolore era così forte che entrambi si lasciarono morire di fame, di sete e di sofferenza.
Videro i loro corpi inermi distesi nel freddo pavimento di quelle celle, con Zan e Iside (Maria) che li piangevano e si maledicevano per quello che avevano fatto. Zan giurò che non avrebbe permesso che accadesse nuovamente una cosa simile.]


- Oh mio Dio! – esclamarono contemporaneamente, appena i flash terminarono.
- Noi due… su Antar… sposati… morti – riuscì solo a dire Liz, piangendo.
Erano emozioni troppo forti, era stata una scoperta troppo grande per lei. Liz e Maria aliene. La Liz del passato che amava Rath e Zan aveva provocato la loro morte separandoli.
- Liz, come… com’è possibile? – chiese Michael, più a se stesso che a lei.
- Non lo so. Ma… io non… non sono terrestre. Io ero tua moglie nella tua vita precedente –
- Dobbiamo parlarne con gli altri. Tutta la storia del destino è una bugia. Io non ho mai sposato Vilandra e tu e Maria siete aliene –
- Hai ragione. Forza e coraggio –
- Liz? –
- Sì? –
- Prima di dire tutto agli altri dobbiamo prendere una decisione: hai intenzione di stare con me in questa vita o vuoi stare con Max? Ho bisogno di saperlo – chiese Michael con gli occhi lucidi. Aveva una terribile paura per la risposta della ragazza.
- Ho intenzione di stare con te… per sempre. Ci hanno già divisi una volta, non voglio che accada ancora –
- Ti amo. Adesso capisco perché non potevo più fare a meno di te… tu eri la mia anima gemella già nell’altra vita. L’unico destino che conosco è stare con te –
- Ti amo anch’io Michael, mio dolce guerriero –
Si abbracciarono stretti stretti, quasi come se fosse l’ultima volta. Avevano entrambi una paura folle che venissero separati anche in questa vita, ma non l’avrebbero permesso.

Poco dopo chiamarono tutti gli altri e dieci minuti dopo tutto il gruppo si trovava nel salone di Michael.
- Ragazzi, dobbiamo dirvi una cosa molto importante. Lasciamo da parte le nostre liti per un momento… - cominciò Michael.
- Cosa dovete dirci di così importante, sentiamo – disse Maria con aria di sufficienza.
Liz e Michael si guardarono un attimo, poi il ragazzo proseguì.
- Ecco… io e Liz abbiamo scoperto delle cose. Abbiamo avuto dei flash sulle nostre vite passate –
- Dei flash? E come li avete avuti, guardandovi negli occhi? – disse ironico Max.
- Veramente no, comunque non è questo il punto –
- Sì, è proprio questo il punto –
- D’accordo. Io e Liz abbiamo avuto i flash in un modo diverso… - entrambi arrossirono.
- Voi due avete…? Oh mio Dio! Non ci posso credere! – esclamò Maria, con le lacrime agli occhi.
- Da voi due non me lo sarei mai aspettato! Ma come vi è saltato in mente? Ci siamo lasciati tre giorni fa e voi due vi mettete insieme e fate l’amore? A che gioco state giocando?! – urlò Max fuori di sé.
- Non è così semplice. Noi due abbiamo sentito una grande forza che ci portava l’uno nelle braccia dell’altro e, grazie ai flash, abbiamo capito il perché… - disse Liz.
La ragazza prese a raccontare per filo e per segno i loro flash, lasciando tutti sgomenti.
- Voi due… sposati? –
- Io e Liz aliene?! –
- Siamo sconvolti anche noi. Ed è per questo che dobbiamo stare uniti e capire cosa è successo e perché ci hanno detto delle frottole con la storia del destino –
- Non posso credere che io vi ho fatto quello. Non vi avrei mai fatto del male. I vostri flash devono essere sbagliati – disse Max quasi preso dal panico. Poteva sopportare tutto, ma non il peso di aver provocato la morte della ragazza che ama e del suo migliore amico.
- Come facciamo a capire se è la verità? –
- Andiamo da River Dog, oppure andiamo alla grotta e proviamo ad attivare il granilith. Magari compare nuovamente nostra madre – propose Isabel.
- Buona idea –
Venti minuti dopo erano tutti nella grotta del granilith, in attesa di un segno. Segno che poco dopo giunse, dalla madre di Isabel e Max.
- Salve. Sono qui per chiarire alcuni punti importanti della vostra vita passata –
- Mamma, noi siamo stanchi di sentire le vostre scemenze. Vogliamo sapere tutta la verità – urlò Max.
- Lo so, lo so. Vi chiedo scusa per non avervela detta prima, ma avevo bisogno di sapere quanto voi foste legati ai terrestri e ad Antar –
- Avanti, parla –
- I flash di Liz e Michael sono esatti. Le cose sono andate un po’ diversamente da quello che sapete. Noi eravamo ancora i regnanti di Antar e Zan era il discendente al trono. Altea, cioè Liz, era la figlia del nostro Consigliere Capo, il barone Samit. Samit era il nostro uomo più fidato e sua figlia aveva la stessa età di Zan; perciò abbiamo combinato il loro matrimonio, che sarebbe avvenuto non appena Zan sarebbe salito al trono. Come tutti sapete, Rath era il migliore amico di Zan, futuro braccio destro del re, ed era stato promesso ad Iside, cioè Maria, la figlia del Generale Latos. Speravamo che l’amore sbocciasse tra le due coppie, ma non fu proprio così. Zan si innamorò perdutamente di Altea, ricambiato, almeno fino a quando la ragazza non conobbe Rath. Tra i due fu amore a prima vista e la festa in maschera data a palazzo fu l’inizio della loro storia. Tennero tutto nascosto, ma Zan si accorse del cambiamento di Altea ed iniziò a seguirla. Scoprì il matrimonio di Altea e Rath e agì d’impulso. Li fece catturare dall’esercito e li separò. Non fece loro del male, però i due giovani non riuscirono a superare la lontananza l’uno dall’altro e si lasciarono morire. Zan giurò di dare loro un’altra possibilità, e fu così che i loro DNA alieni vennero combinati con quelli umani per creare Liz e Michael. Iside, vedendo l’uomo che amava e la sua migliore amica morti, si uccise. Per mascherare l’accaduto abbiamo dato Zan in sposo ad Ava e, come sapete, Vilandra si innamorò di Kivar. Qualche giorno dopo iniziò la rivolta di Kivar, il quale uccise me, mio marito, Vilandra, Zan ed Ava. Utilizzammo lo stesso sistema e combinammo il vostro DNA per spedirvi sulla Terra… -
- Perché io e Liz non siamo uscite dalle capsule? –
- Perché voi non facevate parte della famiglia reale e non dovevate ricordare la vostra vita passata; inoltre non avevate alcun potere, perciò sarebbe stata molto dura da accettare per voi –
- Non è vero. Noi due eravamo le promesse spose di Rath e Zan. Certo che facevamo parte della famiglia reale! – protestò Maria.
- Non funziona così su Antar. Quello che conta è il matrimonio ufficiale. Tecnicamente Liz faceva parte della famiglia reale perché si era sposata con Rath, ma il loro matrimonio era avvenuto in segreto, perciò non aveva alcun valore legale. Il suo posto fu preso da Ava, che sposò ufficialmente Zan e divenne perciò un membro a tutti gli effetti della famiglia reale di Antar –
- Continua il racconto –
- Sì. Dicevo, Liz e Maria furono spedite qui ancora in fasce e furono affidate l’una ai Parker e l’altra ai De Luca. Entrambe le coppie non potevano avere figli, perciò le adottarono. Per quanto riguarda voi quattro, è tutto come sapete: le capsule si sono aperte con qualche anno di ritardo, nel frattempo Liz e Maria erano cresciute, e poi la storia è la stessa. –
- Ma perché fino ad ora io e Liz abbiamo sempre creduto di essere due anime gemelle?-
- Perché voi due inizialmente eravate stati promessi. I vostri animi erano in grado di reagire in virtù della promessa fatta davanti a tutti di diventare, un giorno, marito e moglie, e lo stesso vale per Michael e Maria. La festa di Halloween però ha fatto scattare qualcosa dentro Michael e Liz, che hanno iniziato a ricordare la festa in maschera che si era tenuta a palazzo su Antar –
- Quindi loro due sono, in un certo senso, destinati a stare insieme? – chiese Max.
- In un certo senso ma, come sapete benissimo, il destino ve lo create voi, perciò la scelta sta a loro –
Max e Maria tirarono un sospiro di sollievo. Ora non dovevano fare altro che giocare bene le loro carte per riaverli con sé.
- Bene, se per voi può bastare, io vi lascio… - disse la madre di Isabel e Max.
- Ancora una domanda: che fine hanno fatto i nostri genitori? – chiese Liz.
- Mi spiace, ma sono morti durante la rivolta di Kivar. Ma non dimenticate che vi hanno amate più della loro stessa vita. Spero che le cose tra voi si sistemino, perché dovete restare uniti. Buona fortuna. Addio – così dicendo la donna sparì.
Era arrivato il momento di razionalizzare tutto ciò che avevano scoperto quel giorno. Per un tacito accordo tutti avevano dimenticato la lite di qualche sera prima e si erano abbracciati, contenti di essersi ritrovati. Maria e Liz non smisero di piangere e si scusarono per circa dieci minuti. Ora avevano bisogno di stare insieme, di essere unite per superare quel terribile momento. Erano entrambe nella stessa situazione: aliene giunte sulla Terra senza nessuno che badasse a loro e affidate ad una famiglia. Come potevano ancora guardare in faccia i loro genitori senza scoppiare a piangere o senza arrabbiarsi con loro per non aver rivelato quel segreto così grande?
Liz e Michael si recarono a casa di quest’ultimo e rimasero tutto il pomeriggio a letto, con Michael che le accarezzava dolcemente i capelli e cercava di calmarla stringendola forte a sé dandole sostegno e forza. Finalmente, verso sera si addormentò, facendo però un incubo dietro l’altro.
Il giorno seguente Liz tornò a casa e parlò coi suoi genitori. Non poteva tenersi ancora dentro quel segreto, era come avere un enorme macigno che la schiacciasse inesorabilmente. Chiarì con loro la questione dell’affidamento, ovviamente tralasciando le sue vere origini, e disse loro che aveva trovato le carte di adozione. I signori Parker le fecero capire che la amavano come se fosse la loro vera figlia e lei si sentì meglio, potendo così concentrarsi sul discorso da fare a Maria e Max. Anche loro avevano bisogno di spiegazioni.
Contrariamente a quanto si aspettasse, Max e Maria capirono perfettamente la situazione.
- Io non so come farmi perdonare da voi due. Tu sei la mia migliore amica e tu sei stato il ragazzo più importante per me, eppure ho buttato via tutto seguendo il mio istinto e i miei bisogni –
- Non dirlo neanche per scherzo. Capiamo perfettamente. Quando si tratta di questioni aliene la razionalità non può essere presa in considerazione. È giusto che voi due stiate insieme – disse Maria sorridendo all’amica e all’ex fidanzato.
- Vi ho divisi una volta, portandovi alla morte e ora non farò lo stesso sbaglio. Sono io che devo chiedere a voi due di perdonarmi perché ho fatto una cosa veramente meschina – disse Max.
- Noi non ce l’abbiamo con te. Eri innamorato e hai commesso un errore – lo rassicurò Michael con una bella pacca sulle spalle.
I due si abbracciarono e furono presto raggiunti da Maria e Liz. Finalmente il loro gruppo era tornato unito, forse più di prima; perché non è importante quanta gelosia o rancore si possa provare per una persona, se questa persona è la tua migliore amica si supera ogni difficoltà e l’amicizia trionferà… sempre.

Roswell – due anni dopo.
Avevano tutti terminato il liceo e si apprestavano ad iniziare l’Università. Alex ed Isabel erano tornati insieme ed ora si sarebbero iscritti alla stessa facoltà universitaria e avrebbero affittato un piccolo appartamento vicino al campus dove potevano stare insieme.
Anche Tess e Kyle stavano insieme. Kyle avrebbe frequentato la scuola di Polizia, mentre Tess si sarebbe iscritta all’università coi suoi amici. Dopo quella lite ad Halloween di due anni prima non ce n’erano state altre, e andavano d’amore e d’accordo.
Maria e Max invece erano rimasti single. Sapevano che era praticamente impossibile che Michael e Liz si lasciassero, ma non riuscivano a trovare nessuno che potesse soddisfare le loro aspettative, nessuno che li rendesse felici come avevano fatto Michael e Liz.
E Michael e Liz erano la coppia più felice che esistesse a Roswell. Vivevano ormai in simbiosi ed erano talmente dolci da far venire il diabete. Si amavano alla follia e, una volta riacquistati tutti i ricordi, niente e nessuno era più in grado di separarli. Decisero entrambi di iscriversi all’università e, come Alex ed Isabel, affittarono un appartamento. Prima però decisero di sposarsi.
I preparativi vennero fatti a tempo di record e, una bellissima giornata di luglio, finalmente convogliarono a giuste nozze. La cerimonia fu bellissima, anche se piuttosto intima e i festeggiamenti durarono tutta la giornata. Max e Maria, nonostante tutto, erano contenti per loro. Vederli finalmente felici era il regalo più bello che potessero far loro.
Eh già, Michael e Liz non erano mai stati così felici, e da quel giorno per loro iniziò una nuova vita, fatta di amore, dolcezza e amicizia.
Come si dice: e vissero felici e contenti… e alieni!

Scritta da Kassandra


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