Il Camaleonte Fan Fiction

Il segreto svelato


Riassunto: Raines mostra a Miss Parker e a Sidney il suo ultimo progetto: il clone di Jarod. Ma successivamente si scoprirà che...

Data di composizione: 7/4/2002

Racconto adatto: a tutti

DISCLAIMER:
Si ricorda che tutti i diritti del racconto sono di proprietà del sito "Jarod il Camaleonte Italia", e che tutti i personaggi della serie "Jarod il Camaleonte / The pretender" utilizzati nel racconto sono di proprietà MTM Productions / 20th Century Fox, e sono utilizzati senza il permesso degli autori e non a fini di lucro.


Blue Cove, il Centro, ore 9:30 a.m.

Miss Parker era nell'ufficio di Sidney con quest'ultimo. Tutti e due stavano aspettando impazienti l'arrivo di Raines. Lui, infatti, voleva informarli sull'ultimo progetto che aveva attuato. Miss Parker camminava avanti e indietro per la stanza.
"Sono stufa di aspettare, doveva essere qua da un pezzo" si lamentò lei "non ho tempo da perdere con i suoi stupidi progetti, a noi che c'importa dopotutto?" chiese a Sidney.
"Non lo so Miss Parker, da quello che mi ha detto Raines, però, questo progetto ci aiuterà nella ricerca di Jarod".
"Ho capito. Scommetto che è un cane-robot. Se fosse veramente così, Raines sarebbe caduto proprio in basso" disse lei ridendo sonoramente. Improvvisamente si aprì la porta ed entrò Raines trascinando la sua solita bombola dell'ossigeno.
"Scusate il ritardo" disse lui un pò seccato.
"Non si preoccupi, ancora un pò e ci addormentavamo sulle sedie" disse Miss Parker con un tono da presa in giro.
"Spiritosa, comunque seguitemi, vi mostrerò il progetto. E' nel SL 20" disse lui uscendo dalla porta.
"Potevamo farci trovare direttamente là e poi si può sapere che ...."
"Lei fa troppe domande Miss Parker" disse lui girandosi verso di lei "non sia impaziente, lo vedrà con i suoi occhi. E' un progetto straordinario".
Tutti e tre rimasero zitti per tutto il tragitto dall'ufficio di Sidney al SL 20. Entrati nel SL Sidney si guardò intorno e si rese conto di conoscere quel posto. Ci era entrato quando aveva dovuto conoscere Jarod. Per un attimo sorrise. I due poi videro una tenda messa su un muro.
"Dietro questa tenda c'è il progetto di cui vi parlavo. Quando lo vedrete non crederete ai vostri occhi" disse e poi tolse la tenda.
I due appena videro quello che c'era dietro, ebbero un colpo. C'era una stanza. Potevano vederla attraverso una parete trasparente, ma si stupirono di quello che videro dentro la stanza: Jarod da piccolo. In quel momento era seduto su una sedia e stava leggendo.
"Chi .... chi è quello?" chiese Miss Parker un po' spaventata e con gli occhi fuori dalle orbite.
"E' il clone di Jarod. L'ho creato molti anni fa e adesso ha 12 anni. Sta già svolgendo delle simulazioni, veramente sono le stesse che ha fatto Jarod, ma il clone le svolge in poco tempo rispetto all'originale. Insomma abbiamo un altro simulatore, vi potrà servire nella ricerca di Jarod non credete?" disse Raines con un sorriso soddisfatto.
"Hai creato il clone di Jarod e non me l'hai mai detto? Perchè?" chiese Sidney furioso.
"Mi dispiace, Sidney, ma di questo progetto facciamo parte io, Mr Parker, e da pochi mesi anche Brigitte e Lyle. Sono già troppi che sanno di questa storia ...."
"Si, ma se non sbaglio Lyle e Brigitte sono arrivati dopo di me, e tu hai preferito dirlo a loro"
"Sidney, il motivo per cui non l'ho fatto è perché .... non mi fidavo molto di te. So che tu spesso ti senti con Jarod e non potevo rischiare che tu glielo dicessi. Adesso invece non c'è più pericolo. Anche se Jarod riuscisse a liberarlo, il suo clone è addestrato ad odiarlo e non si metterebbe mai contro il Centro".
"Insomma è stato plagiato" disse Miss Parker anche lei furiosa.
"In un certo senso si, comunque quando volete, venite pure da lui. Potrebbe esservi utile per scoprire dove si nasconde Jarod" disse.
"Non è che posso occuparmi io di lui come facevo con l'originale?" chiese Sidney "gli farò svolgere le simulazioni, sono ancora capace dopotutto".
"Eh va bene Sidney, ma durante le simulazioni non potrai essere solo come facevi prima, ci dovrà essere tutto il Gran Consiglio".
"E chi sarebbe il Gran Consiglio?" chiese lei "parla del Triumvirato forse?"
No, il Gran Consiglio è composto da me, Lyle, Brigitte e suo padre .... e adesso anche da Sidney" disse guardandolo.
"Immagino che non ha informato neanche me di questo progetto per le stesse ragioni di Sidney vero?"
"Si, esatto. Comunque Miss Parker, può vedere il clone quando vuole, e potrebbe anche far parte del ......"
"No, grazie, preferisco evitare. Mi basterà consultare il pupetto" disse ironicamente.
"Come vuole, ora devo andare, se volete andate pure a fargli una visita, ricordate che qualunque cosa gli direte verrà registrato da ben 5 telecamere, quindi vi consiglio di non dire niente che abbia a che fare con Jarod" disse prima di andarsene.
"Vai tu Sidney, io preferisco non entrare" disse lei un po' tristemente.
"Questo clone ti fa ricordare la tua infanzia o c'è dell'altro?" chiese lui.
"Mi ricorda la mia infanzia. E' strano, sembra proprio di vedere ancora Jarod, ma dopotutto è lui. E comunque ho un sacco di cose da fare adesso, ci vediamo" disse prima di allontanarsi.
Sidney entrò nella stanza. Lui appena lo vide si alzò in piedi e si avvicinò a lui.
"Ciao Jarod" disse lui sorridendo e guardandolo incredulo.
"Buongiorno, c'è da fare qualche simulazione?" chiese lui.
"No, sono solo venuto per conoscerti, da oggi ci vedremo spesso. Ti assisterò io durante le simulazioni, mi chiamo Sidney. Dammi pure del tu".
"Quindi non sarò più affidato a Raines?" disse facendo un mezzo sorriso.
"Infatti, sarai affidato a me. Sembra che la cosa ti renda felice".
"Bè in effetti io non ....." si bloccò e guardò per un attimo la telecamera con uno sguardo spaventato ".... non sono contento ... cioè voglio dire .... sinceramente l'importante è fare le simulazioni, il resto non conta" si corresse.
"Certo, capisco. Bè scusa ma adesso devo andare, ci vediamo domani, ciao".
"Ciao Sidney" disse lui prima di risedersi.

2 giorni dopo, Blue Cove, Il Centro, ore 10:20 a.m.

Sidney era nel suo ufficio. Stava ripensando al clone e a quello che gli aveva detto Raines 2 giorni fa, cioè che non sarebbe servito a niente avvertire Jarod per liberarlo, perché tanto lui era stato addestrato a odiarlo, però dopotutto aveva visto che anche il clone, così come Jarod, era triste e solo. Non c'era odio in lui. Ad un certo punto squillò il telefono dell'ufficio.
"Sono Sidney"
"Cos'è questa storia?"
"Jarod! Di che parli?" chiese Sidney anche se sapeva già la risposta.
"Parlo dell'esperimento di Raines, sono stato clonato" disse lui furioso.
"Si, Jarod. L'ho scoperto 2 giorni fa, mi dispiace di non averti avvertito ma sono stato molto impegnato. Comunque l'ho visto, Raines dice che è addestrato ad odiarti, ma io credo che se riesci a liberarlo e a conquistare la sua fiducia, potreste diventare amici. Raines non è riuscito a plagiarlo del tutto. E' esattamente com'eri tu al Centro: triste e solo".
"Già, me l'ero immaginato, chi può essere felice lì dentro. Comunque ho intenzione di portarlo via dal Centro. Mi puoi aiutare?" chiese.
"Certo, lo farò. Richiama tra qualche giorno, ti darò delle informazioni sul sistema di sicurezza".
"D'accordo Sidney, grazie" disse lui prima di riattaccare.
Intanto Miss Parker era andata nel SL 20 a trovare il clone di Jarod. Quando lo vide al di là della parete trasparente, sorrise. Non riusciva ancora a credere ai suoi occhi. Quello davanti a lei era il suo vecchio amico d'infanzia. Entrò nella stanza e lui, che era sdraiato sul letto si alzò in piedi.
"Chi è lei?" chiese il clone guardandola.
"Ciao Jarod, io mi chiamo Miss Parker, sono venuta qui per conoscerti e per parlare un pò con te. Posso sedermi?" chiese.
"Si, certo" disse e poi si sedette anche lui sul letto "Il signor Raines mi ha parlato di lei, spero di esserle utile nella ricerca di quell'uomo".
"Parli di Jarod?"
"Sono io Jarod. Parlo di quell'uomo che il signor Raines mi ha ordinato di catturare .... dall'interno, naturalmente" disse tristemente e abbassando gli occhi.
"Tu sei molto solo. Non vorresti uscire di qui, andare un pò all'aria aperta?" chiese lei sorridendo.
"No, io devo stare qua, fare come tutti gli altri bambini"
"Gli altri bambini, veramente non fanno quello che fai tu, loro .... giocano, si divertono, non fanno quello che fai tu" sussurrò lei prendendogli le mani.
"E perchè io allora devo fare queste simulazioni?" chiese lui guardandola.
"Non lo so" mentì lei "comunque devi sapere che tanto tempo fa, io conoscevo un ragazzo uguale a te, eravamo amici, passavamo molto tempo qua al Centro. Lui svolgeva simulazioni ma era sempre triste e io non ho mai fatto niente per aiutarlo. Però ora vorrei aiutare te, in qualche modo".
"Non c'è niente da fare, io devo stare qui, non posso andarmene" disse con le lacrime agli occhi e poi si mise a piangere abbracciandola.
Miss Parker fu presa alla sprovvista e per un attimo rimase immobile, ma poi l'abbracciò anche lei e improvvisamente sentì che c'era qualcosa di famigliare in lui. Non era solo il fatto di essere il clone di Jarod, c'era di più.
"Ti prometto che ti aiuterò" disse lei continuando ad abbracciarlo.
"No, Miss Parker, non puoi fare niente, in più ci sono le telecamere, quello che hai detto è stato registrato" disse voltandosi verso una telecamera.
"Già, me ne ero dimenticata" disse sospirando "scusa adesso devo andare" disse lei alzandosi e avvicinandosi alla porta. Ad un tratto, girandosi verso di lui, sentì una morsa allo stomaco, provava una strana sensazione, ma non capiva cos'era. Forse per il fatto di vedere il sosia perfetto di Jarod?
Le dispiaceva lasciarlo, dopotutto lui era come l'originale, quindi lo conosceva da quando era bambina. In quel momento avrebbe voluto portarlo via dal Centro, fargli conoscere la vita, voleva dargli un pò d'affetto ...... materno.
Si stupì di quello che aveva appena pensato. Affetto materno? Scrollò la testa eliminando quel pensiero e poi si allontanò dalla stanza salutandolo.
Dopo essere uscita si girò verso la sua stanza e lo vide sdraiarsi sul letto. Ad un tratto ebbe uno strano flash back: vide lei, molto giovane, all'incirca sui 20 anni che parlava con il padre nel suo ufficio, un secondo dopo ebbe un malore e da lì, buio totale.
Improvvisamente si ricordò di quando ebbe quel malore a causa della sua ulcera, avuta per la prima volta appunto a 20 anni, però non riusciva a spiegare del perchè le fosse venuto in mente quell'episodio proprio in quel momento. Quel malore non c'entrava niente con il clone. O si?
Con questi pensieri abbandonò il SL 20.

Blue Cove, Il Centro, ore 2:30 p.m.

Miss Parker stava camminando verso l'ufficio di suo padre, perchè quest'ultimo l'aveva chiamata per qualcosa di molto importante. Arrivata vicino alla porta dell'ufficio, tirò un profondo respiro e poi entrò. Nell'ufficio c'era, oltre al padre, anche Raines, Brigitte e Lyle che la guardavano piuttosto arrabbiati.
"Grazie per essere venuta angelo" disse il padre alzandosi dalla sedia.
"E' successo qualcosa?" chiese lei.
"In un certo senso" disse lui.
"L'ha combinata proprio grossa, Miss Parker, non doveva farlo" disse Raines furioso.
"Di che parla?"
"Sta parlando del tuo incontro con il piccolo Jarod" disse Lyle.
"Ah parlate di stamattina. Immagino che abbiate visto il filmato delle telecamere".
"Già e per la prima volta abbiamo visto quel bambino piangere e tutto per colpa sua" disse Raines.
"Non è colpa mia" disse lei avvicinandosi a lui e parlando a denti stretti "quel bambino è solo e triste, certo prima non l'aveva manifestato ma sapete che vi dico? Sono contenta che si sia sfogato con me, non avrebbe resistito ancora a lungo".
"Lui non ha mai provato tristezza prima di vedere lei, Miss Parker" disse Raines.
"Che vorrebbe dire?"
"Voglio dire che ha avuto una cattiva influenza su di lui, perciò non le permetterò di vederlo mai più"
"E chi mi aiuterà nella ricerca di Jarod? Non aveva detto che potevo ..."
"Ogni volta che vorrà consultarlo, andrà Sidney da lui al posto suo".
Miss Parker guardò prima Raines furiosamente e poi guardò il padre sperando che lui dicesse qualcosa a Raines, per quella decisione, ma non intervenne.
"Papà tu sei d'accordo con Raines?" chiese lei stupita. Era la prima volta che suo padre non stava dalla sua parte.
"Mi dispiace tesoro ma penso che la decisione del Dr Raines sia sensata".
"Tutti contro di me, avete paura vero? Paura di perdere il vostro progetto. Vedrete che presto Jarod saprà di questa storia e tenterà di liberarlo" disse lei in tono di minaccia.
"Da quando stai dalla parte di Jarod, Miss Parker?" chiese Brigitte sogghignando.
"Io non sto dalla parte di Jarod, se tentasse di liberarlo non esiterò a catturarlo, ma se ci riuscisse voi perderete il vostro clone perchè sapete com'è fatto Jarod, è capace di tutto, anche di cambiare il carattere di una persona".
"Non è che sta cambiando il tuo, sorellina?" chiese Lyle.
"Tranquillo, non sono certo così debole. Jarod non riuscirà mai a cambiarmi, in cosa poi?"
"Bè, per esempio potrebbe farti mettere contro il Centro" disse Mr Parker.
"Non ci riuscirà. Comunque, ritornando al discorso del clone, gli starò lontano, come volete voi, ora devo andare" disse lei uscendo precipitosamente dall'ufficio.

Blue Cove, il Centro, ore 3:12 p.m.

Miss Parker entrò nell'ufficio di Sidney sbattendo la porta e andandosi a sedere su una sedia.
"Miss Parker che è successo?" chiese lui.
"Ho appena parlato con Raines, non posso più vedere il clone" disse lei seccata.
"Si, Raines me l'ha detto. E mi ha detto anche la ragione"
"Sidney, forse non avrei dovuto dirgli che lui è l'unico bambino che fa simulazioni, e non avrei dovuto illuderlo dicendogli che l'avrei aiutato, ma era così triste, non ho potuto non dirglielo"
"Sai una cosa? Hai fatto esattamente come tua madre. Anche lei quando vide Jarod per la prima volta gli rivelò che lui era l'unico bambino al mondo che faceva simulazioni e gli disse anche che l'avrebbe portato via dal Centro".
"In un certo senso la storia si ripete" disse lei ironicamente "ma comunque ho deciso di fare come mi ha ordinato Raines. Mi occuperò solo di Jarod e dimenticherò quel clone".
"Riuscirai a dimenticarlo?"
"No, Sidney credo che sarà impossibile. Mi ricorda Jarod, e poi c'è qualcosa di strano in lui. Quando l'ho lasciato, stamattina, mi sono sentita come ..... se lasciassi là una parte di me".
"Che vuoi dire?" chiese lui perplesso.
"Non so neanche quello che sto dicendo, lasciamo perdere è meglio, è solo una sensazione passeggera. Pensiamo a Jarod, ci sono novità?" chiese lei cambiando argomento.
"Veramente no, adesso che Broots ha le ferie non possiamo consultare il computer e trovare via internet delle informazioni per scoprire i suoi nascondigli".
"Già il nostro genietto dei computer ci manca, dobbiamo ammetterlo" disse lei con un mezzo sorriso "ora vado nel mio ufficio Sidney, se ci sono novità chiamami" disse lei andandosene.
Appena arrivata nel suo ufficio le squillò il cellulare.
"Chi è?"
"Ti devo parlare, è importante".
"Jarod! Sono sorpresa, di solito quando mi devi parlare mi mandi i tuoi soliti bigliettini e mi fai andare nei posti più strani e tutto per dirmi cose inutili" disse lei un pò seccata.
"Questa volta si tratta di una cosa veramente importante. Penso tu conosca già il nuovo progetto di Raines"
"Il tuo clone" disse lei tristemente "certo, l'ho anche visto, è esattamente com'eri tu qua dentro"
"Me l'ha detto anche Sidney, stamattina"
"Non hai perso tempo a chiamarlo .... un attimo Jarod" chiese lei stupita "come fai a sapere del clone?"
"Ti piacerebbe saperlo eh?" disse lui sorridendo "comunque ti ho chiamato perchè ho bisogno del tuo aiuto, quindi finchè il mio clone non verrà liberato seppellisci l'ascia di guerra nei miei confronti e aiutami"
"Non ci penso neanche, anzi sarà un piacere se tu verrai al Centro così finalmente ti potrò catturare" disse lei a denti stretti.
"Lo so che anche tu vuoi che quel bambino sia libero, per favore per una volta non fare la testarda. Ti richiamerò, pensaci" disse lui prima di riattaccare.
Lei mise in tasca il suo cellulare e poi si sedette alla scrivania. In effetti Jarod aveva ragione, lei voleva liberare il piccolo clone ma non voleva assolutamente collaborare con la sua preda.
"Mi dispiace piccolo Jarod, ma non posso farlo" disse lei con le lacrime agli occhi.

3 giorni dopo, Blue Cove, il Centro, ore 4:25 p.m.

Già da un'ora, Sidney era nel SL 20 insieme a tutto il Gran Consiglio per una simulazione.
"Bravo Jarod, ottimo lavoro. Per oggi basta" disse Sidney sorridendogli.
"Grazie, Sidney" disse lui con un mezzo sorriso.
In quel momento entrò nella stanza Raines che si congratulò anche lui con il simulatore e poi sia lui che Sidney uscirono.
"Jarod oggi ha fatto un ottimo lavoro" disse Raines.
"Già questa simulazione, ora che ricordo l'aveva fatta anche l'altro Jarod" disse Sidney.
"Come avrai notato il clone l'ha svolto nella metà del tempo che ci aveva messo Jarod. Non è magnifico?" disse Raines soddisfatto.
"Anche se mi dispiace ammetterlo, è vero. Hai fatto proprio un bel lavoro. A proposito, si può sapere come hai fatto a clonare Jarod?" chiese ad un tratto Sidney.
Raines si stupì di questa domanda "bè .... è lunga da spiegare" disse con uno sguardo preoccupato e spaventato allo stesso tempo, come se Sidney gli avesse chiesto qualcosa di scandaloso e allo stesso tempo terribile.
"Che ti succede Raines, perchè non me lo vuoi dire? C'è qualcosa sotto?" chiese lui.
"No, ma che dici? L'ho clonato ..... con degli esperimenti. Ci ho messo un pò per trovare quello giusto, ma finalmente ce l'ho fatta".
In quel momento entrò Miss Parker che subito andò vicino al muro dove si vedeva la stanza e vedendo il clone sorrise.
"Miss Parker che ci fa qui? Le avevo detto che non doveva farsi vedere in questo SL" gridò Raines furioso.
"No, lei aveva detto solo che il clone non doveva più vedermi e infatti non sa neanche che sono qui ma non ricordo di aver ricevuto l'ordine di non entrare. Questo è un luogo pubblico" disse lei facendo un mezzo sorriso.
"Che cosa vuole?" chiese lui rassegnato e seccato.
"Sono venuta qui per parlare con Sidney. Veramente avrei bisogno del piccolo Jarod ma visto che non posso parlargli ....."
"Adesso Sidney deve venire con me, dobbiamo parlare di una cosa molto importante, faccio un'eccezione, vada pure dal clone ma si ricordi di ...."
"Di non parlare di cose che potrebbero angosciarlo. Non si preoccupi" disse lei entrando nella stanza.
Quando il clone la vide andò ad abbracciarla e lei contraccambiò. Non sapeva spiegarlo, ma era da quando l'aveva lasciato 3 giorni fa che voleva riabbracciarlo. Le era mancato.
"Pensavo di non rivederti più, quando ho chiesto tue notizie a Sidney lui mi ha detto che eri troppo impegnata per venire, ma so che era una bugia. Sono un simulatore e capisco quando una persona mente. Qual'è la vera ragione?" chiese lui un pò arrabbiato.
"Ti ricordi quando 3 giorni fa ti sei messo a piangere? Raines ha visto il filmato della telecamera e mi ha ordinato di non venire più, perchè era la prima volta che piangevi e temeva che non ti saresti più concentrato nelle simulazioni. Però oggi ha fatto un'eccezione, vedrai che però riuscirò a convincerlo a ritirare la sua decisione e potrò farti visita più spesso" disse lei sorridendo e con un tono rassicurante.
"Se vuoi gli parlo io" disse lui.
"No, Jarod, ed è meglio che adesso non parliamo più di questa storia. Sono venuta perchè ho bisogno del tuo aiuto"
"Ho capito, si tratta dell'uomo che stai cercando da un anno, un simulatore anche lui se non sbaglio"
"Si, esatto mi devi aiutare a cercarlo, magari consultando il computer" disse lei.
"Bè, ci proverò. Non è facile trovare un uomo. Devo prima di tutto immedesimarmi in lui e poi scoprire la sua prossima mossa. Chiederò al Dr. Raines e poi a Sidney il permesso di fare questa simulazione"
"Già senza permesso non puoi fare niente" disse lei tristemente.
"Purtroppo è così, ma se acconsentono vedrai che ti sarò molto utile" disse lui con un mezzo sorriso.
"Ne sono sicura. Ora devo andare, spero di rivederti presto" disse lei e poi si riabbracciarono. Ad un certo punto a lei apparve ancora quel flask-back del suo malore avuto 20 anni fa per l'ulcera.
"Miss Parker tutto bene?" chiese il clone vedendola spaventata.
"Si, sto bene. Ci vediamo Jarod" disse sorridendo e poi uscì velocemente dalla stanza.
Appena uscita dal SL risentì di nuovo quella morsa allo stomaco e poi ebbe di nuovo il flask-back. Scrollò la testa e cominciò a camminare verso il suo ufficio chiedendosi che cosa potessero significare quelle sensazioni che provava quando era vicino al clone e soprattutto quando si allontanava da lui.

Blue Cove, il Centro ore 4:40 p.m.

Raines e Sidney arrivarono con tutto il resto del Gran Consiglio nella sala riunioni. Tutti si sedettero tranne Raines che doveva comunicare qualcosa di importante.
"Dal momento che il giovane Jarod ha fatto molti progressi in questi giorni, avrei deciso, con il vostro consenso, di mandarlo a fare una simulazione nel New Jersey dove io possiedo un laboratorio con apparecchiature più sofisticate di quelle che ho qui al Centro. Che ne dite?" disse Raines.
"Mi sembra un pò rischioso fare un trasferimento" disse Lyle preoccupato.
"Stai parlando di Jarod vero?" chiese Raines sorridendo "non preoccuparti Lyle, ho adottato un nuovo sistema di sicurezza, in più vicino al clone, durante il trasferimento, ci saranno i miei migliori spazzini, vedrete che neanche il più abile ladro riuscirebbe a rapirlo" disse ridendo.
"Se è così, allora proceda pure Raines" disse Mr Parker "ma se Jarod riuscisse a rapirlo, passerebbe dei grossi guai, non solo con me, ma anche con il Triumvirato".
"Non succederà" disse Raines seriamente "allora, il giorno del trasferimento è già fissato ma per ora non vi dico quando sarà, vi verrà detto all'ultimo momento, questa è una misura di sicurezza che ho adottato. Non vorrei che qualcuno si lasciasse sfuggire l'informazione e sapete com'è qui il Centro, le notizie girano, Jarod potrebbe avere degli informatori" disse guardando Sidney "comunque per voi non ci saranno problemi. Vi dico solo di preparare la valigia questa sera stessa, resteremo un pò di giorni nel New Jersey perchè non ho intenzione di far svolgere al clone una sola simulazione, sarà un esperimento di diverse simulazioni. Tutto chiaro?"
"Si, ma se partiamo di mattina come faremo a saperlo?" chiese Sidney.
"Non partiremo di mattina infatti, sarà di pomeriggio. Vi avvertirò mezz'ora prima della partenza".
"Per noi va bene" dissero Lyle e Brigitte.
"Io non posso venire nel New Jersey, come capo del Centro devo stare qui" disse Mr Parker "ma voi quattro sarete più che sufficienti".
Poco dopo tutti tornarono nei propri uffici. Sidney era preoccupato. Quella del trasferimento sarebbe stata una buona occasione per liberare il clone, ma Raines questa volta era stato furbo. Era sicurissimo che non aveva detto il giorno solo perchè in quella stanza c'era lui, ed era anche sicuro che Raines, l'avrebbe rivelato agli altri estromettendo lui. L'unica cosa che poteva fare era far venire Jarod a Blue Cove e poi avvertirlo quando lui sarebbe stato informato del giorno. Però si ricordò di un altro problema. Non sapeva il numero di Jarod perchè di solito era lui a chiamarlo perciò sperò che Jarod avrebbe chiamato al più presto.
In quel momento entrò Miss Parker nell'ufficio.
"Ciao Sidney, qualche novità?" chiese lei.
"In effetti si, ci sarà un trasferimento molto presto. Io, Raines, Brigitte e Lyle porteremo il clone nel New Jersey in un laboratorio privato di Raines per svolgere una serie di simulazioni".
"Mi sembri preoccupato, però"
"No, ma che dici, sarà una tua impressione" mentì lui.
"Lo so che stai collaborando con Jarod. Mi ha chiamato e mi ha chiesto di aiutarlo a liberare il clone" disse lei.
"Immagino che hai rifiutato. Pensavo che anche tu volessi aiutare il clone a fuggire" disse lui.
"Bè in effetti lo voglio ancora, ma non intendo collaborare con Jarod" disse lei duramente.
"Metti da parte il tuo odio verso Jarod e aiutalo. Invece di pensare solo a te stessa pensa anche al clone" disse Sidney.
"C'è qualcosa di strano in quel bambino" disse lei.
"Cosa?" chiese lui.
"Non lo so, qualcosa, ma non è importante. Ci vediamo Sidney" disse lei avvicinandosi alla porta.
"Ci aiuterai a far fuggire il clone?" chiese lui di nuovo.
"Mi dispiace Sidney, non posso farlo, si tratta di Jarod, te l'ho detto. Dammi pure della testarda, e forse lo sarò, ma se il giorno del trasferimento lo vedrò nei paraggi cercherò di catturarlo" disse lei senza girarsi e poi se ne andò, ma quando fu nel corridoio qualche lacrima le scese dal viso pensando al bambino.

Una settimana dopo, ore 12:30 p.m.

Raines andò nell'ufficio di Sidney ed entrò senza neanche bussare.
"Sidney, meno male che sei qui. Preparati, tra mezz'ora si parte" disse lui e poi fece per andarsene.
"Un attimo Raines, vuoi dire che ....." disse lui preoccupato.
"Tra mezz'ora partiremo per il New Jersey. Fatti trovare all'entrata principale tra 10 minuti. Andremo in aeroporto con le macchine".
"D'accordo, mi preparo subito" disse Sidney e quando Raines abbandonò l'ufficio lui fece il numero del cellulare di Jarod. Infatti 2 giorni fa Jarod si era fatto sentire e Sidney gli disse di venire a Blue Cove al più presto spiegando la ragione.
"Jarod, sono Sidney. Fra mezz'ora partiremo per il New Jersey, saremo in aeroporto. Dove hai intenzione di intervenire?" chiese curioso.
"Penso che sarò in aeroporto, Sidney" disse lui mentre entrava in macchina.
"Stai attento Jarod" disse Sidney "Miss Parker potrebbe accompagnarci e in quel caso non esiterebbe a catturarti"
"Si, lo so, non sono riuscito a convincerla a collaborare con me. Grazie dell'informazione ci vediamo .... fra poco" disse lui ironicamente prima di riattaccare.
Sidney rimise in tasca il cellulare e abbandonò anche lui l'ufficio con la valigia in mano, anche se sapeva che tanto non sarebbe servita. Era sicuro che Jarod ce l'avrebbe fatta a liberare il piccolo clone.
Arrivato all'ingresso principale, vide Miss Parker seduta in una macchina dalla parte del passeggero, alla guida c'era Lyle e dietro due spazzini con al centro il piccolo Jarod. Raines appena lo vide gli fece un cenno e Sidney andò in macchina con lui, Brigitte e un altro spazzino. Una terza macchina era occupata da 5 spazzini pronti a intervenire nel caso Jarod si facesse vedere.
"Come vedi, Sidney, il clone è al sicuro, Jarod non riuscirà mai a liberarlo con tutti questi spazzini" disse Raines con un'aria soddisfatta.
Sidney era molto preoccupato. Non si aspettava così tanta sorveglianza. Cominciava ormai a temere che Jarod non ce l'avrebbe fatta nè a salvare il clone nè a scappare da Miss Parker.
Arrivati all'aeroporto tutti scesero dalle loro macchine e cominciarono ad incamminarsi verso l'aereo privato. Tutti gli spazzini erano vicini al clone, avevano la pistola in bella vista, compresa Miss Parker. Lei e tutti gli altri si guardavano in giro continuamente, mentre camminavano, perchè erano sicuri che Jarod si sarebbe fatto vivo.
"Muoviamoci, non abbiamo molto tempo" disse Raines incitando il gruppo.
"Quanta fretta ragazzi" disse Jarod che si trovava dietro di loro. Tutti si girarono ma prima che potessero fare qualcosa lui lanciò diversi candelotti di gas narcotizzante. Tutti quanti furono presi alla sprovvista, e in qualche secondo erano a terra addormentati. Jarod a quel punto si avvicinò al clone, anche lui addormentato e lo guardò. Gli faceva una strana sensazione, sembrava di vedersi in uno specchio. Lo prese in braccio e si diresse verso la sua macchina.

Rifugio, ore 3:00 p.m.

Il piccolo Jarod si svegliò. Pensava di essere al Centro, nella sua stanza, ma si ricordò subito di quello che era successo. Si alzò dal letto e cominciò a guardarsi intorno. Ad un certo punto si aprì la porta della camera ed entrò l'uomo che il Dr Raines gli aveva sempre ordinato di odiare. Il nemico n° 1 di Miss Parker ..... e anche il suo. Quando lo vide indietreggiò.
"Ciao, Jarod, ascolta non so cosa ti abbia detto Raines ma ci sono delle cose che devi sapere" disse lui vedendolo spaventato.
"Che cosa vuoi da me? Il Dr Raines mi ha messo in guardia sul tuo conto. Tu dici solo bugie, quindi risparmia il fiato, non sentirò quello che mi dirai" disse lui.
"Raines ti ha fatto proprio il lavaggio del cervello" disse lui sospirando e poi si sedette sul letto "ti ha detto anche che tu sei .... me?"
"Cosa?"
"Anche io mi chiamo Jarod, e non è una coincidenza, io sono te. Sei il mio clone, Raines mi ha clonato 12 anni fa".
"Mi stai dicendo che sono il frutto di un esperimento? Certo che ne hai di fantasia" disse lui ridendo.
"Lo so, non riesco a crederci neanche io, ma è la verità. Te lo posso provare" disse e poi prese il suo computer portatile, mise dentro un suo DSA di una simulazione e glielo fece vedere.
Alla fine del filmato, il clone era stupito.
"Non è possibile, quello non puoi essere tu, ma io non ho mai fatto quella simulazione" disse lui.
"Infatti, te l'avrebbero fatta fare presto, però. Jarod, fidati di me, Raines in tutti questi anni ti ha usato, forse ti raccontava che quelle simulazioni servivano a salvare vite umane, vero?"
"Si, immagino che lo diceva anche a te".
"Veramente me lo diceva Sidney, ma non era colpa sua, era obbligato a dirmi quelle cose" disse lui tristemente.
"L'ho conosciuto Sidney, è molto simpatico, e ho conosciuto anche Miss Parker" disse lui sorridendo.
"Che impressione ti ha fatto lei?" chiese lui curioso.
"E' simpatica, gentile voleva anche lei aiutarmi ad andarmene dal Centro"
"E' la prima volta che qualcuno parla bene di Miss Parker, lei è sempre fredda con tutti" disse lui sorridendo.
"Invece con me no. Quando le sto vicino, provo una strana sensazione, mi piace stare con lei, quasi come se fosse .... una parte di me" disse lui.
"Che intendi dire?" chiese lui.
"E una sensazione che provo, non so descriverla, so solo che vorrei rivederla, ma tra voi non corrono buoni rapporti vero?"
"Già, lei a prima vista sembra che mi odi, ma in fondo lo so che mi vuole bene, al Centro, quando eravamo piccoli, passavamo molto tempo insieme, eravamo come fratelli".
"Me l'ha detto. Solo una domanda, se ti vuole bene, perchè ti vuole catturare?"
"Ha fatto un patto con suo padre, se riuscirà a catturarmi lei se ne potrà andare via dal Centro, fino a quel momento è costretta a stare lì".
"Allora in un certo senso è come noi. Prigioniera".
"Si, lo sa anche lei questo, ma non lo vuole ammettere. Allora" disse lui alzandosi "hai fame?"
"Si, è da stamattina che non tocco cibo" disse lui sorridendo.
"Bene, allora preparo qualcosa, andiamo" disse. Mentre stava per uscire dalla stanza Jarod ebbe un flask-back: vide lui, trascinato da due spazzini in una grossa stanza dove c'era Raines. Lui venne messo su un lettino e gli fecero un'iniezione. Prima di addormentarsi vide poco distante da lui un altro lettino con sdraiata Miss Parker apparentemente addormentata. Fu l'ultima cosa che vide prima di addormentarsi.
Tornato alla realtà lui si ricordò di quell'episodio, ma non capiva come mai gli era venuto in mente proprio in quel momento. Decise, però, di non dargli molta importanza e, con il suo clone, andò in cucina.

Blue Cove, il Centro, ore 5:00 p.m.

"Non è possibile, malgrado le misure di sicurezza che ho preso, Jarod è riuscito a rapire il clone" disse Raines adirato a tutti gli altri, subito dopo essere tornati al Centro.
Miss Parker, anche lei nella sala riunioni, aveva un'aria soddisfatta, anche se cercava di non farlo notare.
"Raines, l'avevo avvertita di stare attento" disse Mr Parker "adesso dovrà vedersela con il Triumvirato, penseranno loro alla punizione giusta per lei".
"Ma a che servirebbe?" disse Miss Parker "ormai il clone è libero, Jarod sicuramente gli avrà già detto la verità, sono convinta che adesso il piccolo Jarod la odia a morte" disse rivolgendosi a Raines.
"Bè, comunque organizzerò subito una squadra di ricerca. Brigitte occupatene tu" disse Raines preoccupato e spaventato allo stesso tempo.
"Si, signore, vado subito" disse lei uscendo dalla sala.
"Un attimo, di questa storia me ne dovrei occupare io" disse Miss Parker "dopotutto è mio compito riportare Jarod al Centro ..... e automaticamente dovrei occuparmi anche del clone essendo anche lui ..... Jarod".
"No Miss Parker, lei ne stia fuori" disse Matumbo, entrando nella stanza. Tutti si girarono. Raines iniziò ad agitarsi.
"Dr. Raines, è stato veramente un ingenuo sottovalutare Jarod e adesso non abbiamo più neanche la copia" disse Matumbo adirato "ma ho deciso di darle un'altra possibilità. Ha mandato Brigitte alla sua ricerca?"
"Si, certo signore" disse lui.
"Signore" disse Miss Parker "io sono sempre stata la cacciatrice di Jarod, mi permetta di occuparmi anche io nella ricerca del clone. Le prometto che ....."
"Basta! Non dica più niente Miss Parker, è da un anno che è alla ricerca di quel simulatore e non è ancora riuscita a catturarlo, e adesso vorrebbe catturarne addirittura 2? Lasci perdere. Rimanga qui al Centro e non interferisca con il lavoro di Brigitte. Da ora in poi sarà lei ad occuparsi della ricerca di Jarod e del clone e questo è tutto" disse lui prima di andarsene.
Miss Parker lo guardò infuriata mentre si avviava verso la porta. In quel momento avrebbe tanto voluto tirare fuori la sua pistola e sparargli. Ci avrebbe pensato due volte prima di prendere una decisione così stupida.
"Papà, perchè non hai detto niente? Sei d'accordo anche tu con lui?" chiese lei sconvolta.
"Si, angelo, sono pienamente d'accordo. In un anno non sei ancora riuscita a catturarlo ..."
"Ma spesso l'ho catturato, solo che continua a sfuggirmi" si giustificò lei.
"Bè, io non posso fare niente. Matumbo ha più potere di me, qua dentro"
"Pensavo che tu, come capo del Centro, avessi il pieno potere, invece mi accorgo che sei più debole di quanto pensassi" disse lei prima di andarsene dalla sala.

Blue Cove, il Centro, ore 5:30 p.m.

Miss Parker entrò nel suo ufficio e si sedette sulla scrivania accendendosi una sigaretta. Era piuttosto infuriata. Non riusciva a credere che Matumbo l'avesse fatta sostituire da quella vipera di Brigitte. Per un attimo sperò che Jarod avesse portato il clone in un luogo sicuro, che neanche Brigitte avrebbe trovato. Ad un tratto squillò il telefono dell'ufficio.
"Chi è?"
"Miss Parker, ciao"
"Jarod" disse lei alzandosi in piedi e sorridendo "come stai? Tutto bene là fuori?"
"Si, Jarod mi ha raccontato tutto, di Raines e del fatto che sono un ..... esperimento" disse tristemente "ma adesso sono felice di essere fuori dal Centro, pensa ho assaggiato il gelato, è buonissimo"
"Si, lo so piccolo" disse lei con le lacrime agli occhi.
"Jarod dice che non sarà possibile adesso, ma ti vorrei rivedere prima o poi, mi manchi"
"Anche tu mi manchi, vedrai che presto ci incontreremo. Ascolta c'è Jarod lì? Me lo puoi passare?"
"Si, certo. Ah ..... Miss Parker?"
"Si?"
"Ti voglio bene".
Lei fu colpita da questa frase, nessuno a parte sua madre glielo aveva mai detto. Era da tanto che non se lo sentiva più dire.
"Anche io ti voglio bene" disse sussurrando, quasi sottovoce, quasi come se non volesse far ascoltare questa frase neanche ai muri.
"Miss Parker, sono stupita del tuo cambiamento" disse Jarod sorridendo.
Miss Parker si fece subito seria "ce l'hai fatta a liberarlo. Quindi non ti è serviva il mio aiuto".
"Bè, se me lo avessi offerto, non l'avrei di certo rifiutato. Mi dovevi parlare?"
"Ti volevo solo avvertire che da ora in poi sarà Brigitte a occuparsi della tua ricerca e anche quella del piccolo, quindi tu non mi vedrai più, contento?"
"Contento per niente. Ti sei fatta rubare il posto da quella. Come hai potuto permetterlo?" disse lui arrabbiato.
"Bè, invece di essere contento che ora non ti do più la caccia ...."
"Per me era un divertimento scappare da te Miss Parker, tanto sapevo che non mi avresti mai sparato"
"Chi te lo dice?"
"Me lo dice il fatto che ti sei affezionata al mio clone in meno di 5 minuti, questo vuole dire qualcosa no? Io e lui siamo uguali. Comunque anche io devo dirti una cosa: per caso ti è capitato in questi giorni di avere degli strani flask-back?"
"In effetti si, perchè?" chiese lei.
"Bè, li ho avuti anch'io. E' troppo lunga da spiegare al telefono. Ti va di vederci? Così potrai rivedere il mio caro fratellino".
"Perchè no? Tanto non sono più alla tua ricerca, quindi .....".
"Allora vieni al parco di Blue Cove, domani alle 12:00 e non farmi scherzi Parker" disse lui prima di riattaccare.
Lei mise giù la cornetta del telefono e si sedette di nuovo alla scrivania. Quindi anche Jarod aveva avuto degli strani flask-back. Ormai non aveva più dubbi, erano causati dal clone. Ma quello che non riusciva a capire era come mai le venisse in mente proprio il giorno in cui ebbe il suo primo malore. Cosa significava? Forse era il giorno in cui Raines creò il clone? Ma lei, cosa c'entrava con questo?

Il giorno dopo, Blue Cove, il parco ore 12:05 p.m.

Miss Parker era al parco già da 5 minuti. Era una bella giornata, così decise di sedersi su una panchina all'ombra. Ad un certo punto vide il piccolo Jarod che da lontano la chiamava. Lei si alzò dalla panchina e gli corse incontro abbracciandolo. Jarod, che era con lui si stupì di questa reazione di Miss Parker. Anche se il clone gli aveva detto che con lui era gentile, le faceva uno strano effetto vederla così. Ad un certo punto Jarod, mentre guardava i due, ebbe di nuovo quel flask-back.
"Jarod, stai bene?" chiese Miss Parker.
"L'ho avuto ancora, Miss Parker, il flask-back di cui ti parlavo" disse lui un pò spaventato.
"Jarod, perchè non vai un pò a giocare? Più avanti c'è un parco giochi" disse lei rivolgendosi al clone.
"Si, va bene, ci vediamo dopo" disse lui avviandosi.
"Allora, esattamente cosa vedi nel tuo flask-back, Jarod?" chiese lei.
"E' un episodio successo molti anni fa. Non so cosa mi fecero, perchè mi addormentarono. Sono stato trascinato in un laboratorio di Raines e mi stesero su un lettino. Prima che mi addormentarono, ti ho visto nel laboratorio. Eri .... addormentata stesa anche tu su un lettino".
"Io? Ma ne sei sicuro?"
"Si, e sai che vuol dire questo?"
"Vuol dire che Raines mi ha usato per un suo esperimento, come ha fatto con te ..... aspetta un attimo, ti ricordi quanti anni fa è successo più o meno?" chiese lei.
"No, mi dispiace. Il fatto che non me lo ricordavo neanche più quel giorno. Mi è venuto in mente con questo flask-back, ma quanto tempo fa, non saprei. Però ricordo che tu eri molto giovane e lo ero anch'io" disse lui.
"Il mio flask-back, potrebbe collegarsi al tuo. Avevo 20 anni, ero nell'ufficio di mio padre quando ebbi il mio primo malore dovuto all'ulcera, sono svenuta".
"Si, adesso che ci penso, ricordo che Sidney mi disse che avevi avuto un malore e se non sbaglio sei rimasta in coma".
"Già, è vero. Mi sono svegliata dopo tanto tempo, eppure le persone che sono in coma, di solito, devono fare la riabilitazione giusto? Invece io dopo una settimana sono tornata subito al lavoro, anzi al tirocinio" disse.
"Quale tirocinio?" chiese.
"Bè, mio padre mi aveva chiesto di venire a lavorare lì, all'inizio ero una spazzina, infatti in quel periodo stavo facendo esercitazioni".
"Comunque sono sicuro che i nostri flask-back sono collegati a quel giorno. Sono convinto che quando mi hanno trascinato nel laboratorio di Raines, era lo stesso giorno in cui tu avesti quel malore. Ma questo cosa c'entrerebbe con il clone?"
"Non lo so, forse dovresti andare negli archivi del Centro, per vedere se trovi qualcosa, lì ci sono sempre segnati tutti gli esperimenti che fa Raines".
"Giusto, bella idea. Ci andrò stanotte" disse lui.
"Ce la farai a non farti catturare?" chiese lei preoccupata.
"Non preoccuparti, sono già entrato al Centro" disse sorridendo.
In quel momento ritornò il clone "ehi ragazzi io avrei una certa fame" disse.
"Jarod" disse lei rivolgendosi al clone "purtroppo io adesso devo andare, ci vedremo presto" disse lei dandogli un bacio sulla guancia.
"Bene, ci vediamo Miss Parker" disse e poi se ne andarono.

2 giorni dopo, Blue Cove, Il Centro ore 9:30 a.m.

Miss Parker entrò precipitosamente nell'ufficio di Sidney.
"Sidney, c'è qualche novità su Jarod? Per caso Brigitte è riuscita a catturarlo?" disse lei preoccupata.
"No, non preoccuparti, non si sa ancora niente, ma che hai? E' da ieri che sei agitata. E' successo qualcosa?" chiese lui.
"Bè, è troppo lunga da spiegare. Ti posso solo dire che Jarod avrebbe dovuto farsi sentire già da ieri per riferirmi una cosa, ma non l'ho sentito, allora ho temuto il peggio".
"Non posso crederci, Miss Parker che si preoccupa per la sua preda".
"Non è più la mia preda, adesso è Brigitte la sua cacciatrice".
"Come vuoi tu. Sicura di non volermi dire che sta succedendo esattamente?" chiese lui curioso.
"No, Sidney, vedi ......" venne interrotta dallo squillo del suo cellulare.
"Si?"
"Miss Parker, devo parlarti"
"Jarod, ma perchè non ti sei fatto sentire ieri?"
"Bè, lo capirai presto. Ti aspetto a casa tua" disse lui prima di attaccare.
"Sidney, devo andare, era Jarod" disse lei avviandosi verso la porta.
Dopo 10 minuti arrivò a casa. Prima di entrare tirò un profondo respiro. Tra poco, finalmente avrebbe saputo la verità, però era anche spaventata all'idea di conoscerla. Quando entrò, trovò Jarod ad aspettarla seduto su una sedia.
"Ce ne hai messo di tempo" disse lui.
"Dov'è il bambino?" chiese lei.
"L'ho lasciato al rifugio, è più sicuro e poi non volevo che sapesse quello che ho scoperto"
"Vuoi dire che sai la verità?"
"Si, e c'è di mezzo anche il bambino, come sospettavamo".
Miss Parker era agitata. Si sedette sul divano e poi chiuse gli occhi "avanti Jarod, dimmi tutto"
"Allora, andando negli archivi del Centro, ho trovato l'esperimento che mi fecero quel giorno e ...."
"Jarod, parla" disse lei ancora più agitata.
"In poche parole il clone ..... è figlio nostro" disse lui.
"Cosa? Ma com'è possibile?" disse lei completamente sconvolta.
"Il giorno che tu hai avuto il malore, ti portarono probabilmente in infermeria, ma tuo padre e Raines ebbero l'idea di usare me e te per un esperimento".
"Forse ho capito, mi fecero l'inseminazione artificiale"
"Si, usando anche me e poi ti tennero addormentata 7 mesi. Il bambino nacque prematuro".
"Ma perchè allora il clone è uguale identico a te?" chiese lei.
"Bè, questa è una coincidenza, dopotutto tu sei uguale identica a tua madre. Raines però, approfittando della somiglianza, disse che era il mio clone, invece non mi ha affatto clonato".
"Ora capisco perchè quando stavo vicino a lui provavo una strana sensazione, come se fosse una parte di me".
"E invece sei sua madre" disse lui sorridendo.
"Già. In effetti la cosa non mi dispiace, mi sono affezionata a quel bambino, ma devo fare quattro chiacchiere con mio padre, mi deve spiegare molte cose. Perchè mi ha fatto questo?"
"Bè, volevano creare un altro simulatore e quel malore è stato un colpo di fortuna per loro".
"Non riesco a credere che mio padre mi abbia usato in questo modo" disse duramente "la pagherà e anche Raines non la passerà liscia".
Ad un tratto squillò il cellulare di Miss Parker.
"Chi è?"
"Miss Parker, sono Sidney ascolta vieni qui immediatamente, Brigitte è riuscita a riportare al Centro il piccolo Jarod" disse lui preoccupato.
"Cosa, ma com'è possibile era in un rifugio segreto" disse lei.
"A quanto pare non tanto segreto, comunque vieni al più presto" disse e poi riattaccò.
Jarod capì dalla telefonata che avevano trovato il bambino "che facciamo adesso?"
"Io torno al Centro, ti farò sapere" disse lei alzandosi
"Tieni, questo è il mio numero di cellulare" disse lui dandogli un biglietto e lei, ringraziandolo, si avviò verso la porta.
"Miss Parker, digli la verità appena puoi" disse lui.
"Non posso, ci sono le telecamere, Raines scoprirebbe tutto".
"Stanotte intendo entrare al Centro e liberarlo, quindi digli tutto" disse lui.
"Va bene" disse lei sorridendo e uscendo dalla casa.

Blue Cove, il Centro, ore 10:40 a.m.

Miss Parker entrò al Centro e si diresse velocemente verso l'ufficio di Sidney, ma sulla strada incontrò Brigitte, che la guardava con aria soddisfatta.
"Miss Parker, quanta fretta, devo prima comunicarti una cosa importante, a meno che tu non la sappia già" disse sogghignando.
"Forse la so, hai riportato al Centro il piccolo Jarod vero?"
"Sidney non ha perso tempo. Comunque è vero, purtroppo Jarod non era con lui, ma lo troverò prima o poi. Ci vediamo" disse allontanandosi.
Miss Parker la guardò furiosamente e poi fece una smorfia.
Entrò nell'ufficio di Sidney precipitosamente e insieme a lui trovò anche Broots, tornato dalle ferie.
"Ciao Miss Parker" disse lui.
"Broots, quanto tempo, ti sei divertito in queste vacanze?" chiese lei un pò arrabbiata.
"Si molto, le ho passate con Debbie, siamo andati a ......"
"Ti sembra il momento di raccontarmi cosa hai fatto?" gridò lei "spero che Sidney ti abbia informato di quello che è successo mentre tu eri via"
"Si, so tutto"
"Bene, allora Sidney, dov'è adesso mio fi.... cioè il piccolo Jarod?" chiese lei preoccupata.
"Raines l'ha portato nella sua stanza nel SL 20. Ha proibito l'accesso a tutti, anche a me".
"Bè, sappiate che questa notte Jarod lo verrà a riprendere e noi lo dobbiamo aiutare" disse lei.
"Non è possibile" disse Broots stupito "d'accordo che adesso non sei più la sua cacciatrice, ma arrivare al punto di aiutarlo, non me lo sarei mai aspettato"
"Non lo sto facendo per lui, ma per il bambino. Ecco ..... Jarod ha scoperto una cosa importante. Forse non ci crederete, stento a crederlo anch'io, ma ..... il clone non è in realtà il clone di Jarod" disse lei.
"Ma che dici? E allora chi è?" chiese Sidney.
"Ecco lui è ..... figlio mio e di Jarod" disse lei.
"Cosa? E come è successo?" chiese Sidney sconvolto.
Miss Parker raccontò tutta la storia brevemente e alla fine i due furono ancora più stupiti. Miss Parker che aveva un figlio. Buffo da credersi.
"E dopo averlo liberato cos'hai intenzione di fare? Te ne andrai dal Centro con Jarod e con ....... il piccolo Jarod?" chiese Sidney.
"Non lo so Sidney. Chiarisco subito che, anche se io e Jarod abbiamo un figlio, questo non vuol dire che ci amiamo" disse lei "anzi, dopo la loro fuga, può anche darsi che io rimanga il Centro e riprenda il compito di catturarli".
"E se rimarrà Brigitte la sua cacciatrice? Tu potresti anche andartene" disse Sidney.
"Bè, se sarà così allora meglio, ma non intendo avere una storia con Jarod, se è questo che vorresti".
"Ma io non voglio niente Miss Parker, voglio solo la tua felicità. Penso che il piccolo Jarod dovrebbe avere una famiglia, pensa se sapesse che suo padre e sua madre non si amano, ci resterebbe male, non credi? O gli dici la verità, e cioè che non vi amate, oppure provi a stare insieme a Jarod" disse Sidney.
"Bè, il piccolo Jarod non sa ancora che io sono sua madre, ma credo che ne sarà felice dal momento che si è affezionato a me, in quanto al fatto che io e il padre non ci amiamo, lo sa anche lui. Dopotutto sono andato da lui una volta a chiedergli di aiutarmi a cercarlo. Ora vorrei andare da lui, per dirgli tutto" disse.
"Ma Raines non ti farà mai entrare" disse Sidney.
"Entrerò di nascosto, non mi importa più nè delle telecamere nè di Raines, anzi, se lo incontrassi, una pallottola in testa non gliela leva nessuno" disse avviandosi verso la porta e poi abbandonò l'ufficio.

SL 20, ore 11:00 a.m.

Miss Parker entrò nel SL. Per fortuna non trovò nessuno. Entrò nella stanza del clone e lo vide che stava dormendo. Si avvicinò al letto e lo svegliò accarezzandogli la fronte. Lui, prima di aprire gli occhi, sorrise e poi abbracciò la persona che gli stava vicino, sempre con gli occhi chiusi.
"Mamma, sei venuta a prendermi" disse lui sorridendo e poi aprì gli occhi e vide Miss Parker che gli sorrideva.
Lui si scostò subito "scusa Miss Parker, stavo sognando, e ......" disse imbarazzato "ma che ci fai qui?"
"Bè, devo rivelarti una cosa. Raines scoprirà quello che ti starò per dire, per via delle telecamere ma non importa. Anzi, fra poco magari verrà qualcuno perchè mi avranno già visto quindi dovrò sbrigarmi" disse e poi tirò un profondo respiro.
"Bè, allora cosa mi devi dire?" chiese lui impaziente.
"Ecco, Jarod, io e tuo fratello abbiamo scoperto una cosa. Jarod non è tuo fratello, non sei il suo clone. Sei ..... suo figlio e anche mio" disse tutto d'un fiato e poi si spaventò un pò perchè non sapeva quale sarebbe stata la sua reazione.
"Vuoi dire che tu sei mia madre e Jarod è mio padre?" disse sorridendo e questo fece sorridere anche lei.
"Si, e non ti devi preoccupare, presto uscirai da qui" disse sottovoce, per non farsi sentire dalle telecamere e poi si abbracciarono. In quel momento entrò Raines con Lyle e Brigitte.
"Miss Parker, che ci fa qui?" chiese Raines adirato.
Lei si alzò e lo guardò furiosamente "stavo solo salutandolo, ma non si preoccupi ho finito" disse lei andandosene.
"Lyle, Brigitte, tenetela d'occhio, ha in mente qualcosa" disse Raines e poi tutti e tre uscirono lasciando il piccolo simulatore preoccupato.

Blue Cove, il Centro, ore 10:56 p.m.

Jarod era già riuscito a entrare al Centro e, con prudenza, si stava dirigendo verso il SL 20 per liberare il bambino.
Arrivato vicino al SL vide anche Miss Parker e Sidney che l'aspettavano nascosti.
"Era ora, ma perchè ci hai messo tanto?" chiese lei.
"Scusatemi, ma sono stato trattenuto dalla presenza di due spazzini che per fortuna non mi hanno visto" disse lui.
"Broots ha disattivato le telecamere, ma solo per 10 minuti, sbrighiamoci" disse Sidney, così i tre entrarono.
Il piccolo Jarod, appena li vide li abbracciò "pensavo non veniste più, ce ne avete messo di tempo".
"Andiamo, prima che si accorgano che siamo qui" disse Miss Parker e poi uscirono.
"Ma guarda chi c'è" disse Raines sbucando all'improvviso con Lyle e Brigitte.
"Raines, maledetto" disse Jarod furioso "io e Miss Parker abbiamo scoperto tutto"
"Del mio esperimento intendete? Si, ho guardato il filmato di stamattina, quando Miss Parker l'ha detto al clone"
"Non è un clone" disse lei infuriata "e non è frutto di un esperimento".
"Già, dimenticavo, tu sei sua madre. Comunque non andrete via di qui .... vivi" disse lui.
"E invece si, Raines" disse lei tirando fuori la pistola e puntandogliela contro, però anche Lyle e Brigitte presero le loro pistole e le puntarono contro il bambino.
"Spara e anche tuo figlio morirà, Miss Parker" disse Brigitte "metti giù la pistola, sarà meglio".
Lei, non potendo fare diversamente, la guardò infuriata e poi mise la pistola per terra, ma ad un certo punto sentirono uno sparo e videro Raines cadere a terra ..... morto.
Tutti si girarono e trovarono Broots con una pistola in mano che adesso era puntata su Brigitte.
"Broots, non vorrai spararmi spero" disse Brigitte sghignazzando.
"Se ..... se mi costringi lo farò ....... metti giù la pistola Brigitte" disse lui. In quel momento stava tremando tutto, ed era un pò sconvolto per aver sparato a Raines. Fino ad allora non aveva mai ucciso nessuno.
Approfittando della distrazione di Lyle e Brigitte, Miss Parker e Jarod li colpirono, facendoli cadere e poi tutti corsero fuori dal SL raggiungendo in pochi minuti l'uscita.
"Io e Broots torniamo nei nostri uffici, credo che voi tre dobbiate parlare" disse Sidney sorridendo prima di rientrare al Centro, insieme a Broots.
"Allora, adesso voi due che farete?" chiese lei sorridendo.
"Noi che faremo, vorrai dire" disse il bambino.
Lei si inginocchiò e lo guardò tristemente "ascolta piccolo, io non verrò con voi, penso di dover stare qui. Raines è morto, cercherò di convincere mio padre a non dare più la caccia a Jarod e in quel caso potremmo vederci spesso, ma se non ce la facessi, se dovessi rimanere qui, dovrai andartene da Blue Cove, ma qualche volta ci potremo anche vedere ......"
"NO!!!" la interruppe lui "io non ti voglio lasciare, perchè non possiamo essere una famiglia?" disse piangendo e poi l'abbracciò.
Anche Jarod si inginocchiò e gli mise una mano sulla spalla "vedi Jarod, io e la mamma non siamo destinati a rimanere insieme, anche se dovesse andarsene dal Centro".
"Lo so che voi due non vi amate, altrimenti non avresti chiesto il mio aiuto per catturarlo, quando ero là dentro" disse il bambino rivolgendosi a Miss Parker "ma perchè non ci provate? Forse potrete scoprire di .... avere molte cose in comune, da piccoli eravate come fratelli. Io non me ne vado da qui senza uno di voi due" disse e poi si allontanò lasciandoli da soli.
"Che facciamo Jarod?" chiese lei preoccupata.
"Che facciamo? L'hai detto come se questa fosse una tragedia. Forse ha ragione dovremo ....."
"Non ci pensare neanche, noi due non ci amiamo" disse lei.
"Forse tu no" disse guardandola dritta negli occhi.
Lei si mise a ridere "cosa? Non dirmi che tu ...."
"Ti sembra una cosa da ridere questa? Bè certo per te sarà buffo, ma ho paura ..... di essermi innamorato di te. Ma questo da sempre. Ora io andrò a Los Angeles con il bambino, se cambiassi idea ...... io parto domani alle 13:00" disse lui prima di andarsene.
Lei rimase stupita dalle parole di Jarod. Quindi lui l'amava. Dentro sè stessa aveva sempre voluto averlo tutto per sè. Ogni volta che gli parlava al telefono voleva averlo vicino a lei, non dall'altra parte della cornetta. Tutte le volte che lui si faceva sentire oppure appariva dal nulla, avrebbe voluto rivelargli i suoi veri sentimenti, ma qualcosa la fermava. Era il Centro, il fatto che se lui non fosse ritornato in quel posto, lei non sarebbe mai stata libera e viceversa. Non voleva che lui tornasse ...... ma allo stesso tempo, non voleva essere prigioniera del Centro. Cosa doveva fare adesso? Rinunciare all'amore, ad avere una famiglia per ...... suo padre? L'uomo che lei aveva sempre voluto bene, ma che alla fine l'aveva usata per un esperimento. No, non voleva più rinunciare alle due persone più importanti della sua vita ...... per lui.

Blue Cove, il Centro, ore 10:30 a.m.

Miss Parker entrò nell'ufficio di suo padre facendolo spaventare e prima che lui dicesse qualcosa lei disse "perchè mi hai fatto questo?"
"Ma cosa dici angelo?" chiese lui alzandosi "ah proposito hai sentito quello che è successo a Raines?"
"Non cambiare argomento. Ho scoperto tutto. Il clone di Jarod in realtà è suo figlio ..... e anche mio".
"Cosa stai dicendo?"
"Andiamo, non far finta di non saperlo. Te l'ho detto ho scoperto tutto. Mi hai usata per un esperimento. Ma adesso intendo andarmene, sai ho scoperto di amare Jarod e ho intenzione di vivere con lui ..... e con mio figlio. Tu non puoi più fare niente. Addio papà" disse lei duramente e poi uscì dall'ufficio lasciando Mr Parker stupito.
Lei si diresse verso l'ufficio di Sidney raccontando a lui e a Broots tutto l'accaduto. Alla fine tutti e due furono felici per lei.
"Si ma tuo padre?" chiese Broots "non ha detto niente per discolparsi?"
"E di cosa doveva discolparsi? Era lui il colpevole. Adesso io me ne andrò dal Centro. Fatelo anche voi".
"Si, avevamo già deciso di andarcene, Miss Parker" disse Sidney.
"Bene, spero di vedervi presto" disse abbracciandoli e poi li salutò andandosene.
Mentre stava percorrendo il corridoio vide suo padre che gli andò incontro "angelo, lasciami parlare"
"No papà, io non ....."
"No, ascolta. Mi dispiace, non dico che la colpa è stata di Raines, perchè è stata anche colpa mia, lo so avrei dovuto impedirgli di farti questo, ma ti prego perdonami" disse prendendogli le mani.
"Quello che hai fatto è orribile" disse lei.
"Lo so, lo so. Forse ti sarà impossibile crederci, ma ti assicuro che ogni volta che ti guardo rivedo il volto soddisfatto di Raines quando ti usò per quell'esperimento e mi sono già pentito, te lo assicuro".
"Mi lascerai andare?" chiese lei.
"Si, angelo. In effetti l'avevo capito già da tempo che ti eri innamorata di Jarod, e mi dispiace di averti imposto di catturarlo, ma adesso sei libera di andartene con lui".
"Cosa ne farai del Centro?"
"Bè, probabilmente lo farò distruggere, oppure lo trasformerò in qualcosa di veramente utile. Che ne dici di un ospedale?" chiese lui sorridendo.
"Ottima scelta" sussurrò lei e poi si abbracciarono.

Aeroporto di Blue Cove, ore 12:30 a.m.

Jarod stava aspettando con il bambino nella sala d'attesa.
"Sicuro di volere partire, papà?" chiese Jarod.
"Si, tanto non credo che Miss Parker verrà" disse lui ma poi qualcuno gli mise le mani sugli occhi facendolo sorridere.
"Miss Parker" disse lui girandosi e alzandosi.
"Dove volevate andare voi due senza di me?" chiese lei sorridendo prima di abbracciare Jarod.
"Che significa questo?" chiese lui scostandosi con un'aria interrogativa.
"Ti amo Jarod. mi dispiace di non averlo capito prima, voglio stare con te e con nostro figlio" disse e poi si diedero un dolce bacio appassionato, sotto lo sguardo sorridente del piccolo Jarod.
"Allora voi due, l'aereo parte tra poco, vogliamo restare a terra?" disse lui interrompendoli.
"Andiamo" disse lei prendendolo per mano e tutti e tre partirono per Los Angeles.

Il Centro ben presto venne trasformato in un ospedale. Sidney e Broots non diedero le dimissioni, continuarono a lavorare lì, Brigitte e Lyle vennero arrestati, mentre Miss Parker, Jarod e il piccolo Jarod viaggiavano di città in città aiutando persone bisognose e, finalmente liberi, non più prigionieri del Centro come lo erano stati da sempre.

(scritto da Maura)


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