Il Camaleonte Fan Fiction

Segreti e bugie - parte 2

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IL CENTRO
SL-5


Broots era nervoso a causa del ritardo di Miss Parker quella mattina, e non faceva che guardarsi intorno con fare da cospiratore.
- Broots...
Il poveretto a momenti fece un colpo. Quando si voltò però, vide che era Sydney, e non Raines, ad aver parlato.
- Ah, è lei, Sydney. Mi ha spaventato.
- Non ci vuole poi tanto - disse Miss Parker, arrivata in quel momento alle spalle di Sydney. - Allora?
- Ieri sera ho lavorato fino a tardi, ma poi ho sentito dei rumori ai piani superiori e sono andato a vedere di nascosto. Ho preso il filmato della telecamera di sicurezza, per farvelo vedere.
Nel filmato si vedevano tre spazzini, tra cui Willie, che trascinavano una ragazza bionda, di cui però non si riusciva a scorgere il volto. Chiudeva quel diabolico corteo il signor Raines, con un sorrisetto soddisfatto, e ordinò che Margaret fosse portata nella sua cella nell'Ala Rinnovamento.
- Voglio vedere quella ragazza.
- Miss Parker, è molto difficile che riesca ad evitare che le telecamere ci vedano...
- È molto difficile, ma non impossibile, quindi fallo. Ci basteranno venti minuti.
- "ci"? Ma con chi hai intenzione di andare? - le chiese Sydney.
- Ma con te, mio benevolo dottor Spock.
Dopo aver avuto la certezza che Broots avesse disattivato le telecamere, Miss Parker e Syd intrapresero la loro spedizione nel territorio di Raines.
In cella Meg quella notte non aveva dormito, perché era troppo nervosa anche solo per fermarsi a riflettere su come uscire da là. Sentì dei passi, che si fermarono di fronte alla sua cella, e poi dei rumori, come se qualcuno stesse cercando di aprirla senza avere la chiave. Per un attimo aveva sperato che qualcuno la volesse liberare, ma cambiò idea non appena vide Miss Parker e Sydney entrare. 
- E così sei tu il nuovo progetto di Raines.
- Miss Parker, non è vero? Io sono Meg. E ora che mi hai visto ti dispiace andartene e lasciarmi alla mia autocommiserazione?
- Il tuo nome per intero è Margaret Parker? - le chiese Sydney.
- L'unica cosa della mia vita che mi appartiene di sicuro. Sull'anima non ci metterei la firma.
All'improvviso a Syd sembrò di essere nel suo ufficio, quasi trent'anni prima, davanti ad una donna identica a lei che gli aveva dato la stessa risposta. 
- Dobbiamo andare, Miss Parker - e quasi trascinò via la donna da quella cella.
Quando fu finalmente da solo nel suo ufficio, da un cassetto chiuso a chiave tirò fuori una fotografia in bianco e nero. Le due donne, Catherine Parker e una signora bionda, tenevano in braccio dei bambini. La signora Parker aveva un maschietto, l'altra donna tre gemelle. Sul retro della foto era scritto "io, Miss C. Parker e i nostri figli".
- Perdonami Christine, non sono riuscito a tenere le tue figlie lontane dal Centro, ma ora è tempo di rimediare. Margaret non merita questa fine.
Prese il telefono in mano, e compose il numero del cellulare di Jarod.
- Jarod, stammi a sentire. Meg scapperà da qui domani notte, verso le undici. Trovati allo sbocco esterno del canale d'aerazione principale e aspettala.
- Sydney, perché lo fai? - gli chiese Jarod.
- È un favore che devo ad una vecchia amica - e riattaccò.
- Forse non volevi dargli spiegazioni, ma a me devi darle eccome, Syd. Ora.
L'uomo alzò gli occhi: miss Parker era entrata nel suo ufficio senza che lui se n'accorgesse.
- Da quanto sei qui?
- Abbastanza da aver capito che vuoi andare contro il Triumvirato facendo scappare un progetto di Raines. Voglio delle spiegazioni, e vedi di essere convincente.
Messo con le spalle al muro, Sydney dovette farle un resoconto di come sua madre, la famiglia di Meg e il Centro fossero legati. 
Soddisfatta, la donna si alzò dalla sedia e fece per andarsene.
- Miss Parker, aspetta. Cosa farai adesso?
- La cosa giusta - e se ne andò.

NORFOLK
FALLS CHURCH, VIRGINIA

Jarod corse da Katherine con la notizia che Sydney gli aveva appena dato, ma lei non era nel suo ufficio. La guardia del corpo di Miss Parker gli disse che era avvenuto un fatto molto strano: un simulatore, scappato due anni prima ora aveva improvvisamente fatto ritorno.
- Chi gli dava la caccia?
- Miss Parker.
- Katherine? Non mi sembrava il tipo.
- Non lei, l'altra Miss Parker, Margaret.
Jarod non voleva credere alle proprie orecchie, ma andò nell'atrio a chiedere conferma a Miss Parker.
Era davanti a un ragazzo biondo, che assomigliava vagamente a qualcuno che Jarod aveva già visto non ricordava dove, e sembravano nel bel mezzo di una discussione.
- Steven, cosa vuoi?
- Il mio passato, e la tua bionda amica è l'unica che può aiutarmi.
Mi ha inviato questo pacco di fotografie dicendo che qui c'era qualcuno che le voleva, ma non ho intenzione di andarmene a mani vuote. Tanto più che ho anche qualcosina che riguarda Margaret in prima persona.
- E cosa, di grazia?
- Non ti ha mai parlato di un tipo di nome Kyle? Erano una gran bella coppia. Lui è morto il giorno prima di poterle dare come regalo di compleanno quel che aveva scoperto sul suo conto, purtroppo. Non è mai andata a prendere il contenuto della cassetta di sicurezza, quindi ho deciso di farle questo piccolo piacere. Lei e il suo amico avranno il loro passato e io riavrò il mio: mi pare equo.
- Sì, se non fosse per il fatto che potrei sbatterti in una cella del sotto livello 20 solo schioccando le dita.
- Sei troppo corretta per farlo, Miss Parker, e ci tieni troppo a Meg per precluderle questo regalo.
- OK maledetto manipolatore. Condizioni?
- Voglio Margaret. Lei mi darà quello che voglio e io le darò quello che cerca da tre anni.
- C'è un piccolo dettaglio, Steven. Margaret è scomparsa da quasi due giorni. L'ha rapita il Centro - disse Jarod.
- Raines non molla facilmente, a quanto pare. Meg mi aveva parlato di lui.
- E quando se passate l'80% del tempo delle vostre vite ad inseguirvi?
- Non siamo così cane e gatto come sembriamo. Io e lei ci aiutiamo a vicenda, a volte, ed è così che continueremo. Dov'è adesso?
- A Blue Cove, nel Delaware.
- Non so voi, ma io vado a tirarla fuori di là.
- Abbiamo già un piano. Qualcuno dall'interno la aiuterà a scappare, ma noi dobbiamo trovarci nei dintorni del Centro verso le undici di domani notte.
- Sono dei vostri.

IL CENTRO
ALA RINNOVAMENTO


Quel giorno non si era fatto vedere nessuno, esattamente come il giorno prima, fatta eccezione per la Parker e quell'uomo che le aveva chiesto il nome. A quanto pareva Raines sperava di ottenere qualcosa dall'isolamento forzato. Povero illuso, pensava Meg, mi ha tenuta segregata per anni e pensa che possa andare in crisi tenendomi in isolamento qualche giorno?
Dopo essersi calmata, aveva avuto tempo di pensare. Pensare a Kyle, alla sua famiglia mai conosciuta, a Danielle, la sua gemella che non era riuscita a sfuggire a Raines e ora al sicuro da un paio di amici. Riguardò la fotografia che aveva di sua madre con Catherine Parker, e si domandò ancora cosa collegasse sua madre con il Centro.
Sentì dei passi nel corridoio, e di nuovo dei rumori alla porta, esattamente come il giorno prima.
Sydney era entrato nella cella. - Devi venire con me - le disse.
- Chi sei?
Lui le mostrò la fotografia che teneva chiusa a chiave in quel cassetto - Mi chiamo Sydney, e sono un amico di tua madre. Dobbiamo muoverci, Broots mi ha detto di non poter neutralizzare le telecamere per più di venti minuti.
Gli tornò in mente la faccia scioccata dell'amico quando gli aveva fatto quella richiesta, ma aveva acconsentito, nonostante le sue paure.
Dopo aver fatto uscire la ragazza, Syd cominciò a raccontarle quel che sapeva su sua madre.
- Tua madre si chiama Christine Parker, ma qui tutti la chiamavano Miss Parker. Era una Ripulitrice agli ordini di Raines, ma era anche una psicologa del Progetto Simulatori. Lei e Catherine Parker erano molto legate, e quando tua madre un giorno scomparve lei mi confidò di averla aiutata a lasciare il Centro, e a sposare un uomo di nome Graham. La rividi due anni dopo, quando era incinta di te e delle tue sorelle.
- Sorelle? Io ho solo una gemella, Danielle...
- È l'unica che hai trovato. Tua madre era tornata solo per Catherine, perché aveva saputo che anche lei era incinta, ma Raines ha trovato il modo di far analizzare il suo sangue e alcuni vostri esami prenatali dalla NuGenesis, identificando l'anomalia genetica che vi predisponeva a essere simulatrici. Tua madre lo scoprì, e chiese il nostro aiuto per farvi scomparire. Partimmo all'improvviso per uno sperduto paesino in campagna, e appena veniste al mondo Catherine, che aveva avuto un maschietto lo stesso giorno, decise di prendere te e di farti passare per sua figlia, tua madre prese Danielle, la più piccola, e io nascosi l'altra, Benedicte. In seguito ad alcune complicanze respiratorie tue e di Danielle siamo dovuti tornare a Blue Cove. Raines rapì tua sorella dicendo a Chris che era morta, e l'anno dopo ha fatto lo stesso con te. Del bambino, Steven, non ho mai saputo niente. Per precauzione, nascosi Benedicte in Canada, in un collegio di suore. È ancora lì.
Ormai erano arrivati davanti all'unica via d'uscita dal Centro, il condotto di aerazione.
- Jarod è là fuori che ti aspetta. Buona fortuna, Meg.
Sydney si era appena allontanato quando aveva sentito la voce di uno degli spazzini di Raines.
- Dove pensavi di andare, eh? Averti ripresa significherà avere la gratitudine di Raines...
L'uomo non poté terminare la frase, perché qualcuno lo colpì alla testa con il calcio della pistola. Miss Parker.
- No, significherà che ti risveglierai con un gran mal di testa. 
- Parker, ma che diavolo...? - esclamò Sydney, appena ritornato
- Ho detto che avrei fatto la cosa giusta, e l'ho fatta. E tu, - disse rivolgendosi a Margaret - è meglio che fai in fretta, prima che cambi idea.
- Non me lo faccio certo ripetere, Miss Parker. Grazie di tutto, Syd - e si infilò nel condotto.
- Se qualcuno me lo domanderà, io risponderò di averlo trovato già tramortito per colpa di quella simulatrice, e ti conviene dare anche tu questa versione.
- Perché lo hai fatto?
- Raines con questa fuga avrà un sacco di problemi, era una sua simulatrice del resto, e il Triumvirato non lo perdonerà facilmente...Niente di meglio per cercare di levarmelo dai piedi. - se lo dici tu... - le rispose Sydney allontanandosi con lei, ma senza crederle del tutto.
In quel momento, nei dintorni del Centro, Jarod e Steven stavano aspettando che la loro amica riuscisse ad andarsene da quell'inferno.
- Quando sei diventato un simulatore?
- Mi devono aver rapito che ero molto piccolo, la prima cosa che ricordo è il mio tutore che mi spiegava come dovevo utilizzare il mio "dono". Poi è arrivata Sydney Green, e per lo meno come psicologa era umana, non un iceberg come l'altro. Tempo dopo conobbi Meg. Era scappata dal Centro più o meno da una settimana e moriva dalla voglia di avere un amico. Facemmo amicizia, ma credo non mi abbia perdonato facilmente il fatto che decisi di scappare da Norfolk. Mi insegue, questo è vero, ma solo perché sa che se mi imbatto in qualcosa che la riguarda la informo subito, e viceversa. Mi dispiace di tenere in ostaggio il tuo passato, ma sono disperato, in due anni non ho trovato la minima traccia sulla mia famiglia. 
- Allora, grand'uomo, hai fatto quel che ti avevo chiesto?
Steven sorrise e abbracciò Meg, che gli era arrivata alle spalle.
- Ciao strega.
- Ciao, maledetto rompiscatole. Hai per caso deciso di farti prendere?
- Non esiste proprio. 
Meg, rivolgendosi a Jarod, gli chiese come avesse saputo dove cercare. Lui gli disse di Angela, e poi anche della telefonata di Sydney.
- A proposito di lui, devo dirti qualcosa. Prima però, allontaniamoci da qui. Il Centro di notte mi dà i brividi.
Non appena furono in volo per Falls Church, la ragazza raccontò tutto quel che Sydney le aveva rivelato.
- Syd mi ha detto anche che la signora Parker aveva avuto un figlio, un bambino di nome Steven. Se tanto mi dà tanto c'è la possibilità che possa essere tu il membro mancante del clan dei Parker - disse all'amico.
- Credo che mi ammazzerei prima.
- Esiste un modo semplice per appurarlo. Si chiama esame del DNA. Del tuo suicidio si potrà discutere più tardi.
- Ora che farai, Parker? - le chiese Jarod.
- Andrò a prendere Benedicte in Canada, e Danielle nel Nebraska. È ora che cominciamo a conoscerci, abbiamo perso sin troppo tempo.
- Non sapevo avessi sorelle.
- Non lo sa nessuno. Benedicte è cresciuta ad anni luce dal Centro, ma io e Danielle non siamo state tanto fortunate. Raines aveva tentato con entrambe di farci diventare delle simulatrici psicopatiche, ma solo con lei aveva avuto un parziale successo. Non appena mi resi conto di quel che capitava al Centro scappai, e quando tornai indietro a prendere Angela, mi imbattei per caso in lei, e la convinsi a venire via con noi. Se quel giorno non ci fossimo incontrate ... Non voglio neanche pensarci.
Quando saremo insieme cercheremo i nostri genitori.
- Mi è venuta in mente una cosa. - disse Steven. - Magari nel materiale che Kyle aveva trovato c'è una traccia su di loro. 
- Ehi, ho già avuto un miracolo riuscendo ad uscire dal Centro per la terza volta, non ne cerco un altro.
- Non manca molto all'atterraggio. Lo scoprirai presto.

IL CENTRO
BLUE COVE, DELAWARE


Era ormai mattina, e al Centro venne istituita una riunione urgente di tutti gli operativi.
- Quella simulatrice era sotto la vostra tutela e ve la siete fatta scappare! - tuonò Raines.
- Lo ha detto lei che era una maga delle evasioni. Poteva prendere provvedimenti - gli rispose Miss Parker.
- Non possiamo continuare ad accusarci, l'importante ora è di mettersi alla sua ricerca, e al più presto. Il Triumvirato ha grandi progetti per lei. - continuò Lyle.
Il signor Parker continuava a restare in silenzio, ma poi affermò che loro avevano già un grave problema, Jarod, e non avevano proprio bisogno di un altro guaio del genere. Incaricò il figlio di cercare Margaret e poi sciolse la riunione.
Raines si diresse verso il suo ufficio, e nel corridoio incontrò Sydney, l'unico assente alla riunione di poco prima.
- Perché non c'eri?
- Lavoro arretrato da svolgere. Si è parlato di quella simulatrice che è fuggita la scorsa notte?
- Margaret era chiusa a chiave in un sotto livello di massima sicurezza. L'unica conclusione è che qualcuno dall'interno l'abbia fatta scappare. Il mio uomo ha detto di essere stato colpito alle spalle, e non da quella ragazza. 
- Parla chiaro Raines. Sospetti di qualcuno?
- Tu e Miss Parker ieri non avevate motivi per trovarvi qui. Può sembrare molto strano, considerato che non avevate progetti in corso.
- Perché quella ragazza è così maledettamente importante?
- È la mia assicurazione sul futuro - ed entrò nell'ufficio.
A quel punto le cose per Sydney cominciarono a farsi più chiare.

NORFOLK
FALLS CHURCH, VIRGINIA


Miss Parker, Jarod, Steven e Meg avevano passato tutta la notte cercando di raccapezzarsi in quella moltitudine di foto, DSA, e lettere che Kyle aveva raccolto.
Catherine e Christine erano amiche di vecchia data, ed era l'unica a conoscenza del suo rapporto con Parker. Quando aveva scoperto di aspettare Katherine le era sembrata l'unica via d'uscita. Aveva aspettato il momento giusto per dirglielo, ma la situazione era cambiata ed aveva capito che l'unica maniera per "salvare" sua figlia maggiore era quella di lasciarla con Christine. Attraverso Padre Moore avevano continuato a scriversi anche quando lei era venuta a lavorare a Blue Cove, per nascondere i loro legami. Catherine sapeva del fatto che la sua amica era innamorata di un collega del marito, un certo David Graham, ma che non avrebbero mai potuto stare insieme a causa di Raines e del Centro. Catherine organizzò la fuga di lei, e non la vide che due anni dopo, dopo il matrimonio con Graham e quando entrambe aspettavano un bambino. Le lettere continuavano fino al giorno prima della morte della signora Parker, ma fino all'ultimo aveva incoraggiato l'amica nel cercare le sue figlie, in quanto sospettava che non fossero morte e che il dottor Raines fosse coinvolto. 
- Kyle aveva ragione, è incredibile. 
Margaret era sbalordita: in meno di un notte aveva saputo tutto quello che cercava da una vita. - In parole povere, mia madre e mio padre sono i padroni del Norfolk?
- Esatto.
- Per la prima volta, sono senza parole. 
- Questo però non spiega perché Raines ce l'abbia a morte con te - disse Steven.
- No, spiega tutto. Raines aveva un sotto livello qui a Norfolk che usava come laboratorio segreto prima del SL-27, e che poi ha attrezzato per ospitare te. Graham per lui era facile da manovrare, quando ha cercato di impadronirsi di questo posto, ma non Christine, che lo conosceva bene. Quando lui ha scoperto che era incinta ha visto sfumare i suoi piani. - spiegò Katherine.
- Fino a quando non ha capito che eravamo simulatrici e ha deciso di farci sparire per non ostacolare i suoi progetti. Ma non aveva tenuto conto di un fattore: te, Katherine. Quando i miei genitori sono spariti tu sei entrata al comando impedendogli di impossessarsi del Norfolk. E nel frattempo si è assicurato che io e Dani non potessimo mai rivendicare ciò che era nostro. 
- Bella gente che frequenta mio padre, non pensi Jarod?
- Non pensiamo più a lui. Concentriamoci sulle tue sorelle: non avevi detto di voler riunire la famiglia, Meg? - le chiese Jarod.
- Più di ogni altra cosa al mondo.
- Bene, perché ho chiesto a due degli uomini di Miss Parker di andare a prenderle. Saranno qui per l'ora di pranzo.
Margaret si alzò e corse ad abbracciarlo, senza smettere di dirgli grazie per quel che aveva fatto.
La prima ad arrivare fu Danielle, una timidissima ragazza dai capelli corti, che corse subito ad abbracciare la sorella maggiore. Dopo un ora fece la sua comparsa Benedicte, che a differenza delle altre aveva la testa piena di ricci. Sydney a suo tempo l'aveva informata di avere delle gemelle, ma anche se l'aveva sempre saputo corse ad abbracciarle piangendo. Finalmente erano insieme. Mentre loro facevano conoscenza, anche se con quasi trent'anni di ritardo, Jarod, Katherine, e Steven affrontavano la questione dell'esame del DNA. Katherine gli aveva spiegato chi fosse lei e che dopotutto non sarebbe stato tanto male essere fratello e sorella. Dopo aver fatto il test, gli assicurarono che avrebbero ricevuto gli esami entro il giorno dopo, anche se secondo Jarod il risultato era scontato. Ora ricordava a chi Steven assomigliava: se Katherine e Miss Parker erano molto simili tra loro, Steven era uguale a Lyle.
Dopo essere risaliti dal SL-14, raggiunsero le gemelle e lasciarono Norfolk alla dottoressa Green, che era stata molto felice di rivedere il suo protetto, e non le era mai piaciuto tenerlo segregato. Passarono la giornata insieme, e quando tornarono alla villa dei Graham, erano così stanchi che andarono a dormire senza tanti convenevoli. Ma Jarod sentiva delle voci dalla camera attigua, e le sentì anche il mattino dopo. A quanto pareva, Meg, Benedicte e Dani avevano parlato tutta la notte.
Steven e Katherine erano parecchio nervosi per i risultati dell'esame, ma quando lessero il risultato positivo del test quasi se l'aspettavano. Jarod la sorprese mettere gli esami in una busta con l'indirizzo del Centro, insieme a una foto sua e di Steven con su scritto "indovina...". - Ho riflettuto, sai, Jarod. Penso che tu abbia ragione, la famiglia è pur sempre la famiglia, anche se non è quella dei tuoi sogni. Non posso nascondere a mio padre di avere due figli, anche se forse me ne pentirò in seguito.
- Sono fiero di te, Kate. Dove sono le gemelle?
- A Norfolk. Meg vuole spiegare alle sorelle cosa fa là.
Non era solo quello che aveva portato Meg di nuovo a Norfolk. Steven le aveva parlato di Sydney Green, la psicologa che si era occupata di lui, e la cosa ultimamente l'aveva fatta pensare. La dottoressa Green aveva fatto la sua comparsa il giorno dopo la scomparsa dei suoi genitori, e sua madre aveva parlato di lei al consiglio il giorno prima di sparire. Senza che nessuno l'avesse mai istruita al riguardo, sapeva tutto sui segreti del Norfolk. L'aveva incontrata una volta, molto tempo fa, e la cosa che l'aveva colpita era stata il ciondolo con cammeo che portava. Un ciondolo uguale al suo.
Entrò nell'ufficio di Sydney - Posso parlarti?
- Certo. Tu sei Meg, vero? Non mi pare che ci siamo mai conosciute.
- Tu mi stai nascondendo qualcosa riguardo i miei genitori.
- Cosa te lo fa pensare?
Meg espose le sue teorie al riguardo, e al termine Sydney sorrise e le fece un piccolo applauso.
- Brava, Meg. Tutta la gente qui mi ha sotto gli occhi da anni, ma a te è bastato meno di uno per capire che ero legata ai tuoi genitori. Ma questo non è del tutto esatto - si sciolse i capelli - sono in contatto soprattutto con tuo padre - levò gli occhiali - Guardandomi in faccia, riesci a capire perché?
La ragazza sgranò gli occhi - Sì, credo di averlo capito, mamma.
La donna le raccontò che il marito era sparito per cercare lei e Danielle senza dare nell'occhio, mentre lei sotto falsa identità, continuava a fare ricerche dall'interno. Aveva detto a David di averla trovata, e che Meg sapeva di Danielle, ma lui, cocciuto, continuava a cercare. Ora che erano tutte là, era ora che tornasse dalla sua famiglia.
Margaret condusse sua madre dalle sorelle, e poi andò a cercare Jarod, ma nessuno lo aveva visto. Katherine le disse che Jarod era partito, e che le aveva lasciato un quadernetto rosso.
Nella prima pagina c'era scritto solo "Ci vediamo là alle 16".
Meg sorrise. Sapeva benissimo dov'era quel "là".

IL CENTRO
UFFICIO DEL SIGNOR PARKER


All'arrivo di quella busta, Parker aveva indetto di corsa un'altra riunione. La cosa inconcepibile per lui era che Catherine le avesse mentito sul conto della figlia maggiore. Per quanto riguardava il figlio, era felice di averlo ritrovato, e avvisò tutti che sarebbero partiti quanto prima per conoscere Katherine e Steven.
All'uscita dall'ufficio Sydney disse a Raines che ormai aveva capito perché aveva tanta paura di Margaret. - Ti do un consiglio: lasciala perdere. Se lei e la sorella sono tenaci anche solo la metà della madre, ti faranno passare l'inferno in terra, se non hanno già cominciato a vendicarsi.
Andato via Sydney, Raines vide l'uomo con il vestito nero che lo aspettava vicino al suo ufficio, e la sua faccia non esprimeva niente di buono.

JOSHUA TREE, ARIZONA
DUE MESI DOPO


Meg, con un mazzo di rose in mano e una busta nell'altra, stava avanzando verso il piccolo cimitero dove lo stesso giorno di tre anni fa aveva seppellito Kyle. Davanti alla lapide, Jarod.
- ...e non sai quanto mi manchi fratellino.
- Digli che manca anche a me, Jarod. Molto.
L'uomo si voltò e sorrise alla amica. - Ti aspettavo - le disse.
- Cosa pensavi, che non avrei capito? È l'unico posto che lega entrambi, e il giorno, beh, è scontato. Non potrei mai dimenticarmene. 
- Come va?
- Bene, tutto considerato. Finalmente i miei genitori sono di nuovo insieme, liberi di torturare le loro figlie. Io e le mie sorelle litighiamo almeno una volta al giorno, ma è così che deve essere, credo.
- Come stanno Katherine e Steven?
- Tra loro e il resto della famiglia è guerra aperta. Il padre vuole che loro si trasferiscano a Blue Cove, ma loro non ne vogliono sapere. Steven si è fatto incastrare da me con un progetto di ricerca informatica, e Katherine si è fatta affidare da mia madre un compito molto importante in amministrazione, che dice di non voler lasciare. Parker sta smuovendo le montagne per farli venire al Centro, ma non credo ci riuscirà. Vedessi le loro facce quando hanno visto la famiglia Graham al gran completo. Speravo che Raines ci restasse secco, invece...
- Tu e Steven a lavorare insieme? Non l'avrei mai detto.
- È un genio al computer. Lui e Kyle sarebbero andati d'accordo.
La ragazza posò le rose sulla tomba - Eravate pazzi uguali - sussurrò a Kyle.
- Tu avresti completato il trio.
- Esatto.
Jarod stava per andare via, ma lei lo bloccò in tempo - Dove pensi di scappare? Non ti ricordi che all'inizio di questa storia dovevo darti qualcosa? Prendila, questa busta, prima che succeda qualcos'altro.
L'uomo aprì la busta, e cominciò a guardare tutte quelle foto di sua madre e di sua sorella con le lacrime agli occhi.
- Tutto considerato è stata una fortuna che non te l'abbia data subito. Approfondendo la ricerca, ho scoperto che avevano lasciato la casa dove avevano vissuto fino a tre mesi fa, e ti avrei dato un informazione sbagliata. Ora invece ne ho la certezza. Margaret ed Emily vivono in Texas, a Austin. Sbrigati a raggiungerle, prima che vadano via di nuovo. Ora vado - disse mentre lo abbracciava - altrimenti ben tre persone mi spelleranno viva se faccio tardi a cena!
Jarod guardò allontanarsi la sua amica, e si accorse che c'era un biglietto insieme alle foto.
"Caro Jarod,
Questo è quel che ho trovato su Margaret ed Emily. Riguardo a come l'ho ottenuto... diciamo che tra noi hacker c'è una sorta di fratellanza. Ho passato una foto ad un mio amico ed entro una settimana aveva fatto il giro degli Stati Uniti. Ora vivono ad Austin, Texas. Sbrigati a raggiungerle, avete perso sin troppo tempo. Questa storia era cominciata con io che volevo aiutare te, e invece sei stato tu ad aiutare me. Grazie.
Meg"
Jarod sorrise. Indossati gli occhiali da sole e messe al sicuro foto e lettera, si allontanò dalla tomba del fratello andando verso la sua auto, deciso a conoscere quella parte della sua vita passata che finalmente aveva ritrovato.

FINE

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(scritto da Ilaria)


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