Il Camaleonte Fan Fiction

La simulatrice


Riassunto: i ruoli si sono invertiti. Miss Parker è una simulatrice fuggita dal Centro, e sono stati incaricati tre cacciatori per ritrovarla: Sidney, Broots e Jarod.

Data di composizione: 3/2/2002

Racconto adatto: a tutti

DISCLAIMER:
Si ricorda che tutti i diritti del racconto sono di proprietà del sito "Jarod il Camaleonte Italia", e che tutti i personaggi della serie "Jarod il Camaleonte / The pretender" utilizzati nel racconto sono di proprietà MTM Productions / 20th Century Fox, e sono utilizzati senza il permesso degli autori e non a fini di lucro.


1^ Parte

Era passato un anno da quando Miss Parker era fuggita dal Centro.
Lei era una simulatrice, dalla nascita era sempre vissuta al Centro. I suoi genitori, così le era stato detto, l'avevano abbandonata subito dopo la sua nascita.
Dall'età di 5 anni era stata affidata a uno psicologo, Sidney, di cui lei si fidava ciecamente, e con lui aveva cominciato a svolgere simulazioni che lei credeva servissero a salvare vite umane, ma quando scoprì quello che il Dr Raines faceva con le sue simulazioni decise di scappare. Non si era mai pentita di essere scappata, al Centro veniva trattata bene, ma non la lasciavano mai uscire, le era permesso soltanto fare 4 passi di tanto in tanto in quei corridoi bui che le mettevano paura alcune volte. Ma dietro quelle mura, Miss Parker conobbe anche qualcuno. Un ragazzo della sua età. Si ricordò bene di quella volta che lo vide. Lei stava camminando insieme a Sidney quando lo vide passare, ne era rimasta subito affascinata. Dopo qualche giorno fece la sua conoscenza. Si chiamava Jarod, aveva qualche anno in più di lei, i suoi genitori lavoravano lì. Sua madre era la segretaria del Dr Raines e suo padre era uno spazzino e quindi lui, quando non andava a scuola veniva a farle visita, passavano il tempo a giocare o a curiosare per i sottolivelli del Centro, insieme anche ad Angelo, un altro bambino abbandonato che viveva lì al Centro e che era anche lui un simulatore. Miss Parker aveva provato qualcosa per Jarod. Si ricordò bene anche di quando si erano baciati quel giorno di tanti anni fa. Poi quando la madre di Jarod morì misteriosamente, Miss Parker non lo rivide più, perchè suo padre lo mandò a Londra a studiare e, quando dopo alcuni anni Jarod tornò, era cambiato, non era più il ragazzo che lei aveva conosciuto. Era diventato freddo come il ghiaccio e lei decise di cercare di reprimere i suoi sentimenti per lui.
Dopo qualche anno ancora, Miss Parker scappò dal Centro, perchè scoprì casualmente che le sue simulazioni venivano usate per uccidere persone o altri scopi del genere.
Il Dr Raines, che era anche il capo del Centro, incaricò Jarod nella ricerca di Miss Parker, affiancato da Broots, un operatore informatico, e Sidney, lo psicologo di Miss Parker. Loro dovevano riportare Miss Parker al Centro viva. Ma fin ora lei era sempre riuscita a scappare. Da quando era fuggita cambiava spesso città e tutte le volte che trovava una persona da aiutare, non ci pensava due volte per usare le sue doti di simulatrice e metterli al servizio di quelli che si trovavano nei guai o che avevano bisogno comunque di aiuto. Lei era contenta di quello che faceva per gli altri e non avrebbe permesso al Centro di impedirle di aiutare persone, inoltre voleva trovare i suoi genitori, loro l'avevano abbandonata, ma questa storia poteva anche essere una menzogna da parte di Raines. Era stato proprio lui a raccontarglielo, e ora lei voleva ritrovarli anche per scoprire la verità.

2^ Parte

Broots e Sidney erano nell'ufficio di quest'ultimo e stavano parlando di qualcosa a bassa voce, quasi come se non volessero far ascoltare neanche ai muri il loro discorso che sembrava li preoccupasse.
"Buongiorno a tutti" disse Jarod entrando nell'ufficio e facendoli spaventare.
"Ah Jarod, sei tu, meno male" disse Sidney tirando un sospiro di sollievo.
"Perchè, c'è qualcosa che non và?" chiese avvicinandosi.
"In effetti si" disse Broots sottovoce "hanno deciso di potenziare il sistema di sicurezza e di aumentare la sorveglianza notturna e indovina perchè?" domandò sorridendo.
"Per tua informazione, detesto gli indovinelli, Broots ora smettila di sorridere e dimmi che sta succedendo?" disse Jarod sottovoce.
"Ok, ok ma non ti arrabbiare, sembra che stanotte Miss Parker sia entrata al Centro, per cercare qualcosa nell'ufficio di Raines".
"E adesso Raines muore dalla paura e vuole aumentare la sorveglianza, che idiota" disse Jarod sorridendo.
"Grazie mille del complimento, Jarod, ma non è per paura che ho fatto aumentare i sistemi" disse Raines entrando improvvisamente nell'ufficio facendo spaventare a morte Broots.
"Dr Raines, mi scusi tanto per la mia battuta, ma non credevo che si usasse spiare, qui" disse Jarod guardandolo dritto negli occhi in segno di sfida.
"Qui siamo al Centro, Jarod. E in quanto allo spiare, dimentichi chi sono io?
"Il capo del Centro. Si, lo so, ma per lei non esiste l'educazione?"
"Non farmi perdere la pazienza e cerca piuttosto di trovare Miss Parker, invece di battere la fiacca" disse Raines prima di abbandonare l'ufficio.
"Broots, cerca di scoprire cosa cercava Miss Parker nell'ufficio di Raines e poi riferiscimi". disse Jarod.
"Ma per sapere cosa cercava dovrò andare nell'ufficio di Raines" disse Broots preoccupato.
"Bravo, Personal Computer, è proprio quello che devi fare e sbrigati".
Dopo che Broots se ne andò, Sidney chiese a Jarod
"Perchè vuoi sapere cosa cercava? Non c'entra niente con la sua ricerca"
"Tutto quello che fa quella ragazza prodigio mi interessa, magari anche per catturarla", disse Jarod seriamente sotto lo sguardo perplesso di Sidney, ma non disse niente perchè squillò il telefono.
Sidney mise il viva voce.
"Sono Sidney"
"Ciao Sid, immagino che c'è molto movimento al Centro".
"Miss Parker! Si c'è un pò di casino, qui. Raines è piuttosto arrabbiato"
"Entrare stanotte nel suo ufficio è stato un giochetto da ragazzi, devo ammetterlo".
"Cerca di non vantarti troppo e di guardarti bene alle spalle invece" disse Jarod arrabbiato.
"Jarod, devo ammettere che sei di buon umore oggi, mi fa piacere. Comunque è vero, mi sto vantando delle mie abilità di simulatrice. Non ci posso fare niente se quegli idioti degli spazzini corrono come delle lumache quando mi vedono".
"Loro si ma io no, e ti giuro che ti prenderò molto presto. Io sono un tipo sportivo e corro molto veloce" disse Jarod a denti stretti.
"Adesso ti stai vantando tu, Jarodino caro" disse sorridendo.
"Non osare chiamarmi così, ragazzina altrimenti io ...." gridò e dopo aver detto questa frase Jarod si girò verso Sidney che stava ridendo e cercava di non farsi vedere.
"Altrimenti tu mi prendi, ok ti aspetto" e dopo queste parole interruppe la telefonata.
"Ma perchè non le ho ancora sparato" disse Jarod.
"Forse sarà perchè non vuoi che le succeda niente dopotutto".
"Mi prendi in giro? Ma in che razza di posto lavoro" si lamentò Jarod lasciando l'ufficio sotto lo sguardo divertito di Sidney.

3^ Parte

Miss Parker stava guidando ormai da ore. Presto sarebbe arrivata a Los Angeles. Nell'ufficio di Raines aveva trovato le chiavi di una cassetta di sicurezza di una banca che si trovava a Los Angeles, quindi lei voleva scoprire se in quella cassetta c'erano delle informazioni riguardanti la sua famiglia.
Appena entrò nella banca scese al piano terra verso le cassette. Dopo pochi minuti finalmente trovò quella di Raines, quindi si avvicinò per aprirla.
"Io non lo farei se fossi in te" disse una voce alle sue spalle. Miss Parker sentì una pressione dietro la schiena, quella persona le stava puntando una pistola contro. Appena si girò ebbe un colpo.
"Lyle, che diavolo ci fai qui, come hai fatto a trovarmi?" chiese lei spaventata.
Miss Parker non era il tipo che si spaventava facilmente, ma davanti a lei c'era lo spazzino personale di Raines, il più terribile degli spazzini, diceva lei.
Lyle aveva ucciso tantissime persone nella sua vita, non era uno che ci pensava due volte prima di premere un grilletto, è per questo che Raines l'aveva preso come guardia del corpo e da pochi giorni era anche lui alla ricerca di Miss Parker.
"Ti sembra il momento di fare certe domande? Avanti cammina e se fai una mossa falsa ti uccido" le ordinò parlando a bassa voce.
"Vuoi spararmi davanti a tutte queste persone, si bravo così dopo avrai tutta la polizia alle calcagna" disse lei sogghignando.
"Non preoccuparti, prima che arriverà la polizia sarò già molto lontano, e tu nell'altro mondo, ma se farai come ti dico ce ne torniamo tutti e due al Centro sani e salvi".
"Ti ha mandato Raines immagino, ma come ha fatto a ..."
"Raines non è mica stupido" la interruppe "ha visto che mancavano le chiavi della sua cassetta di sicurezza e sapeva che saresti venuta subito a Los Angeles, non ti credevo così ingenua, simulatrice" disse e dopo di che la fece salire in macchina.
"Incredibile, per un anno quell'idiota di Jarod non è riuscito a prenderti, arrivo io e in due minuti eccoti qua" disse lui mettendosi a ridere.
"Stammi a sentire" disse lei a denti stretti e guardandolo con occhi da sfida "primo, il fatto che tu mi abbia preso è solo una coincidenza, se Raines avesse detto a Jarod dov'ero, anche lui mi avrebbe preso e secondo idiota sarai tu e ..."
Lyle non le fece finire la frase, perchè le diede le diede uno schiaffo violento che le fece andare la testa contro il finestrino e perse i sensi.
"Bisogna saperle trattare queste ragazze prodigio" disse Lyle guardando Miss Parker, dopo di che prese una siringa e le iniettò una sostanza per addormentarla.

4^ Parte

Jarod era nel suo ufficio e stava aspettando impaziente l'arrivo di Broots, cosi che gli dicesse finalmente cosa era venuta a fare la scorsa notte Miss Parker al Centro.
"Andiamo Broots, sbrigati a uscire da quell'ufficio" continuava a pensare, ma finalmente sentì bussare la porta.
"Avanti" disse e quando entrò Broots lui gli si avvicinò.
"Jarod, ho saputo che ..."
"Che cosa?" lo interruppe Jarod "avanti dimmi cosa cercava Miss Parker al Centro"
"Calmati, ti spiego tutto. Stando nascosto per più di 2 ore nell'ufficio di Raines ho saputo che ..." Broots si interruppe si avvicinò ancora di più a Jarod.
"ho saputo che hanno catturato Miss Parker" disse Broots sotto lo sguardo stupefatto di Jarod.
"Cosa? E chi è stato?" disse lui preoccupato.
"E' stato Lyle. Miss Parker stanotte è entrata nell'ufficio di Raines, ha preso le chiavi di una sua cassetta di sicurezza che si trova in una banca di Los Angeles. Questa mattina Raines si è accorto che mancavano le chiavi e ... ha mandato Lyle".
"Questo è assurdo, perchè non sono stato avvertito? Io ho l'incarico di catturare quella simulatrice, vieni con me Broots andiamo nell'ufficio di Raines, credo che dovrà darmi delle spiegazioni".
"Jarod ti .. ti dispiace se io non vengo?" domandò Broots tremolante.
"Broots, non è il momento di fare il coniglio" lo rimproverò.
"La mia non è paura, ma se tu dici a Raines che hai scoperto tutto, darà la colpa a me. Preferisco non vedere la sua espressione quando dirà "come hai fatto a scoprirlo?"
"Non preoccuparti, gli dirò che ho ascoltato casualmente 2 spazzini che ne parlavano. ADESSO MUOVITI" gli gridò e Broots corse fuori dall'ufficio seguito da Jarod.
Mentre stavano attraversando il corridoio, videro Sidney che gli venne incontro correndo.
"Jarod hai saputo di Miss Parker?" disse preoccupato.
"Si, sto andando appunto da Raines, questa storia che ha mandato Lyle a prenderla non mi piace".
"Rimanda le tue lamentele a dopo, Lyle è arrivato. E' all'ingresso principale, andiamo".
Jarod a quella frase si preoccupò ancora di più e insieme a Broots andarono all'ingresso dove trovarono Lyle con 2 spazzini che tenevano Miss Parker ammanettata. Lei quasi non si reggeva in piedi a causa della sostanza iniettatole in macchina, quindi era sorretta dai 2 spazzini e dalla fronte le cadeva qualche goccia di sangue.
"Jarod, è forse questa la simulatrice che stai cercando da un anno e che io ho trovato in ... diciamo qualche ora?" disse lui sogghignando.
"Che le hai fatto Lyle?" domandò Jarod guardando prima Miss Parker e poi Lyle furiosamente.
"Parli di questa ferita alla testa? E' solo un graffio, niente a paragone di quello che avrei potuto farle, e poi le ho dato un calmante, non potevo rischiare che mi giocasse qualche brutto scherzo, lo so che non è una persona qualsiasi".
Subito dopo arrivò Raines che appena vide Miss Parker si mise a ridere e poi si congratulò con Lyle.
"Avanti portatela nel SL 14, ho riservato una cella apposta per lei, verrò a interrogarla tra poco" disse Raines.
"E in quanto a voi" disse poi rivolgendosi a Jarod, Sidney e Broots "il vostro compito ora è finito. Sidney d'ora in poi ti occuperai ancora delle simulazioni di Miss Parker, Broots tu tornerai a occuparti dei computer del Centro, e Jarod.... " Raines si fermò a pensare qualche secondo "tu non eri al Centro prima che Miss Parker fuggisse, quindi puoi anche andartene adesso" e dopo queste parole Raines abbandonò l'ingresso per dirigersi nel SL 14 e i tre senza dire niente andarono nell'ufficio di Sidney.

5^ Parte

"Non è possibile Sidney, ti rendi conto? Hanno catturato Miss Parker, ora io sono libero di andarmene. Non vedevo l'ora che arrivasse questo giorno, eppure perchè non sono contento?" domandò Jarod preoccupato.
"Forse sarà perchè non l'hai catturata tu" disse Broots.
"No, ti sbagli Broots" lo contraddì Sidney "la verità è che Jarod non voleva che Miss Parker tornasse al Centro".
"Ma che stai dicendo Sidney, certo che volevo che tornasse, ha ragione il nostro Personal Computer" disse sorridendo rivolgendosi a Broots "volevo catturarla io e adesso sono geloso di Lyle".
"Io non la penso così, dopotutto tu e Miss Parker avete passato l'infanzia insieme e qualcosa devi pur provare per lei che non sia odio" disse convinto Sidney.
"Io non ho mai detto di odiarla" disse Jarod "prima che io andassi a Londra eravamo molto amici, passavamo molto tempo insieme. Cos'è cambiato?" chiese ad un tratto.
"Parla con lei, fatti dare un'autorizzazione da Raines per vederla"
"No, Raines non me la darebbe mai, ma se tu falsificassi la firma..." disse Jarod guardando il dottore e sorridendo.
"Mi vuoi mettere nei guai per caso?"
"E' un vizio mettere nei guai le persone, Sidney, io a causa di Jarod sono sempre nei guai" disse Broots ridendo, ma Jarod con un'occhiataccia lo fece zittire subito.
"Raines non si accorgerà neanche che andrò da Miss Parker, perchè il nostro caro Personal Computer disattiverà le telecamere del SL 14 per mezz'ora, il tempo necessario per ..."
"Per farti scoprire, Jarod. Se io spengo solo le telecamere di quel SL se ne accorgeranno e...."
"Se mi lasciassi finire di parlare Broots. Quando tu avrai spento le telecamere non se ne accorgerà nessuno perchè Sidney avrà già dato una botta in testa allo spazzino che le controlla così avrò tutto il tempo".
"Cosa devo fare io?" chiese il dottore perplesso mentre scriveva l'autorizzazione.
"Hai capito bene Dr Jeckill".
"Ma non puoi proprio farne a meno di parlare con Miss Parker?"
"No, Broots, devo chiarire alcune cose con lei, non l'ho fatto prima, lo farò adesso" disse Jarod seriamente.
"Ecco l'autorizzazione Jarod".
"Bene, Broots adesso collegati con le telecamere del SL 14, noi due andiamo e speriamo bene".

6^ Parte

Come aveva programmato Jarod, andò tutto come previsto. Sidney fece svenire lo spazzino che controllava le telecamere e Broots le disattivò. Jarod quindi arrivò alla porta della cella di Miss Parker, e trovò 2 spazzini di guardia.
"Ho il permesso del Dr Raines di entrare, devo parlare con Miss Parker" disse Jarod mostrando l'autorizzazione falsa e fortunatamente i 2 spazzini lo lasciarono entrare e poi richiusero la porta.
Jarod si avvicinò a Miss Parker che era distesa sul letto con parecchie ferite. Raines, Lyle e altri spazzini dovevano averla picchiata durante l'interrogatorio.
"Miss Parker, svegliati non posso stare qui a lungo" disse sottovoce e sedendosi vicino a lei.
Lei aprì gli occhi. All'inizio non sapeva dove si trovava, ma poi ricordò tutto.
"Jarod che ci fai qui?" chiese sorpresa.
"Tu che ci fai qui. Solo io dovevo catturarti Miss Parker, perchè mi hai fatto uno scherzo del genere?" rispose lui sorridendo.
Lei si mise seduta sul letto.
"Mi dispiace Jarod, sai avrei preferito anche io essere catturata da te, ma è arrivato prima Lyle, comunque se Raines avesse dato a te l'informazione che mi trovavo in quella banca, mi avresti preso tu, non cambia niente, quello che mi dispiace è che non ho potuto scoprire chi sono i miei genitori" disse tristemente.
"Quindi tu volevi guardare in quella cassetta di sicurezza per trovare informazioni sui tuoi genitori"
"Si, ma perchè sei venuto qui, Jarod?"
"Volevo vedere se stavi bene" mentì lui.
"Dimmi la verità. Non è per quello. Tu non sai dire le bugie, io ti conosco bene".
"Eh va bene. Sinceramente sono venuto qua per dirti, e voglio che tu lo sappia, che io non ti ho mai odiato, anche se ho sempre cercato di catturarti. E non so neanche perchè lo facevo".
"Si, l'ho sempre saputo questo. Se non ci dovessimo più rivedere voglio che tu sappia che ti voglio bene. Ti ho sempre voluto bene anche quando mi facevi arrabbiare con i tuoi continui insulti" disse sorridendo.
"Anch'io ti voglio bene. Sei sempre stata la mia simulatrice preferita e anche la mia migliore amica" sorrise anche lui e si abbracciarono.
"Ti farò uscire da qui, Miss Parker, te lo prometto" disse e subito dopo lasciò la cella andando verso l'ufficio di Sidney.

"Che cosa? Vuoi liberare Miss Parker stanotte?" dissero Broots e Sidney appena seppero quello che era successo.
"Si, dopotutto anche voi volete Miss Parker libera no? Comunque se non volete aiutarmi lo farò io".
"No, ti sbagli Jarod, anche noi vogliamo liberarla e ti aiuteremo" disse Sidney.
"Bene, sapevo di poter contare su di voi" disse Jarod sorridendo.
"Jarod stanotte non so se è possibile, non si può fare domani notte, giusto per studiare meglio il nuovo sistema di sicurezza?" domandò Broots.
"Non preoccuparti, non dovrai studiare proprio niente, faremo come poco fa. Stordiremo i due spazzini di guardia alla cella e faremo scappare Miss Parker".
"E io devo disattivare di nuovo le telecamere del SL 14".
"Si, giusto per non far sapere che siamo io e Sidney a farla scappare, dovrai solo disattivarle per 5 minuti. Tutto chiaro?" disse alla fine Jarod.
"Si, non preoccuparti andrà tutto liscio anche stavolta" disse Broots.
"Già ma una volta liberata dovremo ricominciare ad inseguirla" disse Jarod.
"Non servirà". disse Sidney seriamente.
"Che ti frulla nel cervello Einstein?" chiese Jarod curioso.
"Un'idea mia, ma adesso definiamo bene i particolari per stanotte" disse Sidney cambiando argomento e così i tre si misero d'accordo su quello che dovevano fare.

7^ Parte

Erano le 11:30. Sidney e Jarod erano nel SL 14 nascosti vicino alla cella di Miss Parker. Ad un certo punto Jarod lanciò la sua pistola per terra per attirare i due spazzini di guardia, e quando si avvicinarono Sidney li addormentò colpendoli sulla testa, dopo di che aprirono la porta della cella e fecero uscire Miss Parker.
"Era ora che arrivaste, ce ne avete messo di tempo" si lamentò lei sorridendo "ciao Sidney, è bello rivederti" e dopo l'abbracciò.
"Anche io sono contento di rivederti" disse lui contraccambiando l'abbraccio "ma ora dobbiamo andare, prima che si accorgano che siamo qui".
"No, voi tornate nei vostri uffici, so la strada per uscire, vado da sola".
"Va bene ma stai attenta simulatrice" disse Jarod guardandola intensamente.
"Non preoccuparti, uscirò di qui nello stesso modo in cui sono uscita un anno fa, piuttosto state attenti voi, non vorrei che vi scoprissero proprio adesso".
"Prendi questa pistola, ti potrebbe essere utile" disse Jarod.
"Grazie, ci vediamo" e con queste parole Miss Parker abbandonò il SL.
"Dai Jarod, andiamo in ufficio, tra poco arriveranno gli altri spazzini" disse Sidney e anche loro corsero via dal SL 14 tornando nell'ufficio dove li aspettava Broots.
Miss Parker stava percorrendo il corridoio di corsa. Era quasi arrivata al condotto che aveva usato l'ultima volta per uscire.
"Finalmente ecco il condotto, sono salva" disse sorridendo.
"Io non ne sarei così sicuro se fossi in te" Raines sbucò dal corridoio con la pistola puntata contro di lei.
"Raines, qual buon vento ti porta qui?".
"Non fare tanto la spiritosa, ora butta la pistola e alza le mani".
Miss Parker ubbidì. Non poteva fare niente, era sotto tiro e se faceva una mossa falsa Raines gli avrebbe sparato. Anche lui, come Lyle, non era il tipo che ci pensava due volte prima di premere un grilletto. Decise di prendere tempo, cominciando a parlare.
"Come facevi a sapere che ero qui, Raines?".
"Non sono mica stupido, so che Jarod, Sidney e Broots ti hanno aiutato a scappare, e dopo averti riportato nel SL 14 ho in serbo una punizione anche per loro".
"Loro non c'entrano niente. Lasciali stare. Piuttosto, ora che mi hai ricatturato, perchè non mi dici chi sono i miei genitori. Tanto conoscendoti aumenterai ancora la sicurezza e sarà impossibile per me riprovare a scappare".
"Sì, hai ragione. Comunque non ti conviene saperlo, ma se insisti, io ti ho avvertito".
"Parla Raines, chi sono i miei genitori?" gli ordinò lei a denti stretti.
"Tua madre si chiamava Margareth Parker..." Raines si fermò sperando che Miss Parker cominciasse a capire qualcosa.
"Ti sbagli, Margareth Parker è la madre di Jarod e ... vuoi dire che era anche mia madre? Quindi io sono la sorella di Jarod" disse sorridendo.
"Sorellastra" la corresse Raines.
"Intendi dire che il padre di Jarod non è anche mio padre? E allora chi è?"
Raines aspettò qualche minuto e dopo disse:
"Sono io tuo padre Miss Parker" disse Raines sogghignando.
Miss Parker si abbassò velocemente, prese la pistola da terra e la puntò contro Raines.
"No, tu menti, dimmi la verità. Perchè queste menzogne?" mentre diceva queste parole qualche lacrima le solcò il viso.
"Devi credermi. Io e Margareth abbiamo avuto una relazione, da questa relazione sei nata tu. Ma io ho fatto credere a tua madre che eri morta alla nascita. Invece ti tenni nascosta al Centro".
"Chi ha ucciso Margareth? Sei stato tu vero?
"Si, esatto. L'ho uccisa perchè aveva capito chi eri. Margareth ti aveva visto tante volte perchè tu passavi molto tempo a giocare con Jarod. All'inizio gli era venuto qualche sospetto, poi un giorno mi chiese chi fossi tu realmente. Io gli dissi la verità e poi la uccisi.
"E hai fatto credere al marito e al figlio che si era suicidata. Sei proprio un verme!" disse lei a denti stretti.
"Io volevo creare un simulatore e tu anche se eri una femmina mi sembravi adatta, ecco perchè ti tenni al Centro.
"Vuoi dire che io sono una simulatrice perchè tu mi hai fatto degli esperimenti?".
"Si, con Angelo non hanno funzionato, ma riprovandoli su di te, hanno avuto gli effetti che speravo" disse lui sogghignando.
"Non ci posso credere che tu sia mio padre, non ti credo, finche non avrò dei documenti che lo comprovano, non ci crederò" disse lei.
"I documenti sono nella cassetta di sicurezza a Los Angeles, stavi per scoprire la verità da sola se non fosse arrivato Lyle".
"Bene, se è così allora andrò a Los Angeles".
Raines si mise a ridere sonoramente "come pensi di scappare da qui, vuoi per caso sparare a tuo padre? No non lo farai. Non credo che tu ne abbia il cor..."
"Sta zitto!" e dopo queste parole Miss Parker gli sparò colpendolo al fianco sinistro.
Raines cadde a terra e perse i sensi.
Miss Parker a quel punto prese il condotto e in pochi minuti uscì dal Centro. Aveva deciso. Sarebbe andata a Los Angeles a prendere quei documenti, voleva sapere la verità una volta per tutte.

8^ Parte

Sidney era nel suo ufficio. Erano passati tre giorni da quando avevano fatto scappare Miss Parker dal Centro, e lui era molto preoccupato. Lei non si era ancora fatta sentire, era un fatto strano.
"Spero che non le sia successo niente!" pensava. Era così assorto nei suoi pensieri che non sentì neanche Broots entrare nell'ufficio. Quando Broots lo salutò, Sidney si spaventò.
"Ah Broots sei tu, scusa non ti avevo sentito entrare" disse sorridendo.
"C'è qualcosa che non và Sidney?" chiese lui preoccupato.
"In effetti si. Il fatto è che Miss Parker non ha ancora chiamato, non è da lei. Spero che non si trovi nei guai".
"Qui al Centro in questi ultimi tre giorni sono successe molte cose strane. Per esempio Raines non lo vedo più in giro, sembra si sia volatilizzato nel nulla".
"E spero che rimanga volatilizzato ancora a lungo" disse Jarod entrando improvvisamente nell'ufficio facendo spaventare come al solito i due.
"Jarod, ma perchè prima di entrare non avverti? Di solito solo Raines entra così e da qualche giorno anche tu. E' un vizio" disse Broots spaventato.
"Ma la pianti di fare il fifone? Raines è sparito e da qualche giorno al Centro si respira un'aria più rilassante, non l'avete notato anche voi?" disse Jarod ridendo.
"Io non mi sento mai tranquillo, Raines potrebbe essere dietro ogni angolo" disse Broots guardandosi in giro.
"Si, è vero stai attento, potrebbe anche spararti" disse Jarod parlando sottovoce.
"Non c'è da scherzare, Jarod" disse Sidney seriamente "Raines non si è più visto da quando abbiamo aiutato Miss Parker a fuggire e anche lei non si fa più sentire, ho paura che sia successo qualcosa".
"Bè se è così, dovremo fare un controllo. Broots" disse guardandolo.
"Ho capito devo informarmi spiando i discorsi degli spazzini...."
"...E andando nell'ufficio di Raines" disse Jarod sorridendo "e poi naturalmente ...."
"Riferisco, si lo so. Ma perchè non ci vai tu Jarod. Perchè sempre io?"
"Ma perchè tu nell'ufficio di Raines devi anche consultare il suo computer, io non posso farlo".
"Sempre la stessa scusa" si lamentò Broots prima di abbandonare l'ufficio.
"Pensi che Broots troverà qualcosa nell'ufficio di Raines, Jarod?
"Lo spero, comunque conoscendo Miss Parker sono sicuro che si farà sentire".
"Me lo auguro anch'io Jarod" disse Lyle entrando nell'ufficio.
"Lyle, che ci fai qui, non si usa più bussare?" disse Jarod furiosamente.
"Risparmiami le regole, sono venuto a dirti che Raines ti vuole parlare".
"Ah e dove si troverebbe Mr Hide? Forse in qualche SL?
"No, si trova in infermeria, quell'assassina di Miss Parker ha tentato di ucciderlo".
"Cosa?" dissero in coro Sidney e Jarod.
"Proprio così, Raines mi ha raccontato tutto".
"No, non ci credo. Miss Parker non avrebbe mai tentato di uccidere qualcuno. Però nel caso di Raines ...." disse Jarod ridendo "ha fatto bene".
"Jarod, se non vai immediatamente da Raines, lo informerò di queste tue battute sul suo conto" disse Lyle a denti stretti.
"Non prendo ordini da nessuno Lyle, tanto meno da te, andrò da solo da Raines non ti scomodare a venire" disse Jarod uscendo dall'ufficio.
"Un giorno Jarod pagherà per questa sua continua insolenza nei confronti del Centro" disse Lyle rivolgendosi a Sidney.
"Ne sei sicuro Lyle? Non ti conviene sfidare Jarod o metterti contro di lui. Quando vuole può diventare molto pericoloso" disse Sidney guardandolo dritto negli occhi.
Lyle non disse niente e uscì anche lui dall'ufficio. Dopo che se ne fu andato Sidney non potè fare a meno di ridere.

9^ Parte

Jarod entrò in infermeria dove trovò Raines sdraiato su un letto e vicino a lui un'infermiera che stava finendo di medicarlo.
"Jarod, finalmente sei arrivato, ti stavo aspettando, lasciaci soli" disse rivolgendosi all'infermiera che lasciò subito la stanza.
"Mi ha detto Lyle che Miss Parker ti ha sparato, probabilmente l'ha fatto per scappare".
"So che siete stati tu e Sidney a far scappare Miss Parker, ma ho deciso di non punirvi dopo quello che ho scoperto" disse lui con uno sguardo apparentemente triste.
"Perchè? Che cosa ha scoperto?"
"Jarod, forse tu non mi crederai, ma ho le prove di quello che ti sto per dire" disse dandogli un dischetto "questa è la registrazione della telecamera di sorveglianza di 3 giorni fa quando Miss Parker mi ha sparato".
"Non mi servono le prove. Ci credo che è stata Miss Parker a spararle, mi ha fatto venire qui per questo?" disse lui furiosamente.
"No, lasciami finire. Prima che Miss Parker mi sparasse, lo vedrai nel filmato, mi ha detto ... una cosa riguardante la morte di tua madre".
Jarod si avvicinò a lui "Che cosa le ha detto?" disse a bassa voce.
"Mi ha detto .... che è stata lei a uccidere tua madre".
"Cosa? No non ci credo, mi dica la verità, non può averle detto questo" disse lui disperato.
"Invece si, Jarod è la verità. L'ha uccisa perchè era invidiosa. Tu avevi una madre, un padre e una casa mentre lei non aveva niente. L'ha uccisa per gelosia. Ha detto anche che se tuo padre non avesse cambiato lavoro, dopo la morte di tua madre, avrebbe ucciso anche lui".
"E come avrebbe potuto spararle? Aveva 12 anni quando mia madre è morta".
"In quel periodo, aveva fatto diverse simulazioni su omicidi, caso strano tutti omicidi che avessero come arma una pistola, i simulatori sono molto svelti ad imparare".
Jarod non credeva a quello che aveva appena sentito. Quella che aveva sempre considerato la sua migliore amica, aveva ucciso sua madre e il filmato era la prova. Raines non gli avrebbe mai raccontato una cosa simile se non avesse avuto delle prove.
"Mi dispiace Jarod, non avrei voluto dirtelo, ma dovevi saperlo".
"No, la ringrazio invece, almeno adesso so chi l'ha uccisa. Miss Parker me la pagherà" disse lui a denti stretti e subito dopo abbandonò l'infermeria.
Raines appena Jarod se ne fu andato si mise a ridere. Ce l'aveva fatta. Aveva ingannato Jarod, e l'aveva messo contro Miss Parker. Aveva fatto modificare il filmato cosicche se Jarod l'avesse guardato non avrebbe più avuto dubbi sul fatto che era stata Miss Parker a uccidere Margareth.
"Sono un genio" disse a sè stesso.
Jarod intanto era nell'ufficio di Sidney e stava raccontando a lui e a Broots quello che gli aveva detto Raines.
"No, non ci posso credere" disse Sidney incredulo "E' vero Miss Parker ha fatto delle simulazioni su omicidi, ma non avrebbe mai ucciso nessuno, e poi dove l'avrebbe trovata la pistola?"
"Non lo so, ma questo filmato è la prova" disse Jarod mettendo il dischetto nel computer.
Dopo averlo guardato Jarod era furioso, ma anche dispiaciuto, mentre Sidney e Broots erano rimasti a bocca aperta dallo stupore. Non c'erano dubbi, quella era una prova chiara che Miss Parker aveva ucciso Margareth.
"Giuro che appena riuscirò a prenderla la uccido" disse Jarod.
"Jarod, ascolta, Raines ti ha dato questo filmato giusto? Ma cosa ne sai? Magari l'ha modificato. Raines è capace di tutto" disse Sidney avvicinandosi a Jarod.
"Certo, Raines è in infermeria mezzo morto, e invece di preoccuparsi della sua vita gli interessa cambiare il filmato della sorveglianza. Sidney non dire sciocchezze. Che tu ci creda o no, la tua ragazza prodigio ha ucciso mia madre e la pagherà" disse Jarod ancora più arrabbiato e subito dopo lasciò l'ufficio.
"Broots, non puoi guardare più attentamente questo dischetto per vedere se magari c'è qualcosa che non và? Io credo che questo non sia un filmato vero".
"Si, Sidney lo penso anch'io. Faccio subito un controllo" disse Broots mettendosi al computer mentre Sidney uscì dall'ufficio.

10^ Parte

Miss Parker era a Blue Cove. Stava andando al Centro. Quello che le aveva detto Raines 3 giorni fa era vero, ma lei non riusciva a considerarlo come suo padre. Voleva vedere Jarod per dirgli tutta la verità riguardo soprattutto a loro due.
"L'unica cosa positiva in tutta questa storia" disse lei sorridendo "è che tu sei mio fratello Jarod".
Miss Parker l'aveva sempre considerato un fratello, ed ora era felice che lui lo fosse veramente.
Uscì silenziosamente dal solito condotto, sbucando nel corridoio e mentre camminava dirigendosi verso l'ufficio di Jarod, fu stupita di non trovare nessuno in giro per i vari corridoi del Centro. Si fermò un attimo e si guardò intorno. Non c'era anima viva, neanche l'ombra di uno spazzino.
"Saranno tutti in vacanza" disse ironicamente, ma mentre stava per riprendere a camminare sentì una presenza dietro di lei. Quando si girò tirò un sospiro di sollievo e sorrise vedendo che quella persona era Jarod ma la sua felicità non durò a lungo perchè vide che lui aveva la pistola puntata contro di lei e con uno sguardo duro come il ghiaccio.
"Jarod, ma che ti prende? Sono io Miss Parker, non penserai mica di catturarmi?" disse sorridendo pensando che lui stesse scherzando.
"No, infatti non ti voglio catturare, ti voglio uccidere".
"Cosa? Ma ti senti bene? Ascolta non è il momento di scherzare ho scoperto una cosa molto importante a proposito di noi due e anche riguardo a tua madre".
"Io non sto affatto scherzando. So anche quello che mi vuoi dire. Hai una bella faccia tosta a ritornare al Centro solo per confessarmi che sei stata tu a uccidere mia madre".
"Io non ho ucciso proprio nessuno, Jarod, chi ti ha messo in mente queste cose?" disse lei guardandolo dritto negli occhi.
"Non fare la finta tonta. Raines mi ha raccontato tutto. Tre giorni fa tu gli hai detto che hai ucciso mia madre perchè eri invidiosa del fatto che io avevo tutto, dei genitori e una casa, mentre tu non avevi niente. Ho anche la prova che l'hai detto. Il filmato della telecamera di sorveglianza".
"Io non ho detto queste cose. Te le ha raccontate Raines per farti mettere contro di me. Quel filmato è stato modificato. Io non ho ucciso tua madre, è stato Raines a ucciderla".
"Non darle ascolto Jarod" disse Raines sbucando improvvisamente dal corridoio.
"Maledetto!! Sei stato tu a uccidere Margareth, me l'hai confessato e adesso devi dire a Jarod la verità" gridò Miss Parker.
"Io gli ho già detto la verità. Quello che mi hai detto tu e cioè che hai ucciso Margareth. Jarod uccidila, non avere pietà per la persona che ha ucciso tua madre anche se l'hai sempre considerata un'amica" disse Raines avvicinandosi a Jarod che aveva sempre la pistola puntata contro Miss Parker ma era molto indeciso.
"Jarod ascoltami, mi credi capace di un'azione simile? Io volevo bene a tua madre l'ho anche conosciuta. E' vero che una volta ti ho detto che ti invidiavo perchè avevi una famiglia che ti voleva bene, ma anche io ti volevo bene e non ti avrei mai fatto una cosa simile" disse lei sorridendo.
"Jarod non ascoltarla, hai davanti a te la persona che hai sempre cercato da quando è morta tua madre. Non volevi vendicarla? E allora spara" disse Raines sogghignando.
"No fermo Jarod!!!" gridò Sidney correndo verso di loro "non la uccidere, non è lei l'assassina di tua madre".
"Ma che diavolo stai dicendo Sidney?" disse Raines furioso "non hai guardato il filmato?"
"Certo che l'ho guardato. Ho guardato quello falso e anche quello vero".
"Che vuoi dire" disse Jarod abbassando la pistola.
"Voglio dire che è questo il filmato autentico della telecamera di sorveglianza" disse Sidney mostrandogli un dischetto "quello che Raines ti ha dato è il filmato modificato. E' stato Raines a uccidere Margareth. L'ha uccisa perchè aveva scoperto che sua figlia in realtà non era morta alla nascita, come gli aveva fatto credere Raines, ma l'aveva tenuta nascosta al Centro per farla diventare una simulatrice".
"Jarod, non crederai a quello che ti sta dicendo vero? Sidney questo è assurdo, avanti Jarod fai quello che devi fare, vendica la morte di tua madre".
"Si, con molto piacere" disse Jarod prima di sparare a Raines.
Dopo qualche minuto lui lasciò cadere la pistola, e Miss Parker si avvicinò a lui.
"Grazie Sidney per avermi detto la verità" disse Jarod sorridendo "non ci posso credere che stavo per sparare alla mia simulatrice preferita".
"Già, per fortuna che Broots ha scoperto, guardando attentamente il filmato, che era stato modificato, e cercando nell'ufficio di Raines abbiamo trovato il filmato originale".
"Quindi io ho una sorella" disse Jarod sorridendo "che ne avrà fatto Raines?"
"Jarod, mi meraviglio di te" disse Sidney sorridendo "prima ti ho raccontato che tua madre è stata uccisa da Raines perchè aveva scoperto che lui aveva fatto diventare la figlia una simulatrice, tua madre si chiamava Parker di cognome e quindi ....."
Jarod si girò verso Miss Parker incredulo "quindi sei tu mia sorella" disse prima sorridendo a Miss Parker e poi abbracciandola.
"Ce ne hai messo di tempo per capirlo, fratellino".
Sidney improvvisamente vide Broots che stava correndo verso di loro.
"Sidney che ci fate ancora qui? Le bombe stanno per esplodere".
"Le bombe??" dissero in coro Jarod e Miss Parker.
"Ah già mi ero completamente dimenticato. Presto dobbiamo scappare, ho piazzato delle bombe per far scoppiare il Centro, è ora che questo posto venga distrutto".
"Sono tutti fuori, manchiamo solo noi e secondo i miei calcoli" Broots guardò l'ora "abbiamo 4 minuti".
A quelle parole tutti e quattro corsero fuori dal Centro. Fecero appena in tempo ad allontanarsi dall'edificio e voltarsi indietro per vederlo esplodere. Dopo qualche minuto la polizia e i vigili del fuoco erano già sul posto e secondo alcune testimonianze di impiegati che lavoravano lì, la polizia arrestò tutti gli spazzini, colpevoli di aver commesso una serie di omicidi, naturalmente seguendo gli ordini di Raines.
"Allora" disse Sidney "adesso che facciamo? Non abbiamo più un posto dove lavorare".
"Ma almeno avete un posto in cui vivere e questa è la cosa più importante" disse Miss Parker.
"Tu che farai?" disse Jarod rivolgendosi a Miss Parker.
"Noi che faremo vorresti dire! Intendo fare quello che ho sempre fatto e cioè aiutare le persone in difficoltà e tu sarai il mio nuovo aiutante. Sei mio fratello e quindi un simulatore".
"Io!!! No, ti sbagli tu sei una simulatrice perchè Raines ti ha fatto degli esperimenti, ma io no. Non so fare niente solo dare ordini, vero Broots?"
"Senza alcun dubbio" disse Broots sorridendo.
"E' ora che perdi il vizio di essere un dittatore. Da ora sei un neo-simulatore".
"Jarod un simulatore? Non mi sembra un ruolo che fa per lui" disse Broots ridendo a crepapelle, ma appena guardò l'espressione di Jarod divenne subito serio.
"Vedrai di cosa sono capace Personal Computer" disse Jarod guardandolo negli occhi in segno di sfida sotto lo sguardo divertito di Sidney e Miss Parker.

11^ Parte

Era passato un anno. Adesso Sidney lavorava in un ospedale di Blue Cove come psicologo, Broots lavorava in una ditta di computer sempre a Blue Cove, Jarod e Miss Parker invece giravano di città in città svolgendo ogni volta diversi lavori. Jarod ogni giorno imparava simulazioni nuove grazie alla sorella e anche lui era contento di quel nuovo modo di vivere, con Miss Parker conosceva posti nuovi e qualche volta tornavano a Blue Cove a far visita a Sidney e a Broots. Tutti e quattro avevano ormai dimenticato il Centro, anche se Miss Parker e Jarod non avrebbero mai dimenticato il dolore che Raines gli aveva arrecato in tutti quegli anni della loro vita, solo per i suoi esperimenti.

(scritto da Maura)


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