Il Camaleonte Fan Fiction

La paura e l'amore


Riassunto: Jarod conosce e aiuta una donna che in un certo senso assomiglia a lui nel carattere e da questa amicizia capirà di dover affrontare non solo il problema della sua famiglia ma anche dei suoi veri sentimenti verso Miss Parker.

Data di composizione: 10 agosto 2002

Questo racconto può essere letto da tutti.

DISCLAIMER:
Si ricorda che tutti i diritti del racconto sono di proprietà del sito "Jarod il Camaleonte Italia", e che tutti i personaggi della serie "Jarod il Camaleonte / The pretender" utilizzati nel racconto sono di proprietà MTM Productions / 20th Century Fox, e sono utilizzati senza il permesso degli autori e non a fini di lucro.


Jarod era sdraiato nel letto della sua camera di un anonimo motel, stava fissando il soffitto ma la
sua mente stava ripensando a tutto quello che era accaduto il giorno prima.Tutte le immagini si accavallavano tra loro come un film dove le scene sono scollegate tra loro ma un' immagine in particolare era fissa nella sua mente:quella di una bellissima donna che usciva da un taxi e che gli sorrideva,ma immediatamente risaliva in auto per sfuggire agli scagnozzi del Centro e tra le lacrime gli ripeteva:"Ti voglio bene,ti voglio bene,ti voglio bene...".
L'immagine di sua madre lo riempiva di gioia ma anche di una tristezza infinita e ormai non piangeva neanche più,non ne aveva più la forza.Gli sembrava di non riuscire nemmeno a odiare gli uomini che erano la causa di tutto il suo dolore,riusciva a pensare solo alla madre e a quello che anche lei stava sopportando.L'unica immagine che riusciva a farlo sorridere (ma poi neanche tanto),era la scena di Raines avvolto dalle fiamme.Ma come si dice,l'erba cattiva non muore mai.Chissà chi gli aveva sparato;era pronto a scommettere che fosse stato proprio il pacifico Sidney, per il fatto che qualsiasi altro non lo avrebbe mancato,mentre lui non era certo abituato a usare la pistola...
Curioso!Miss Parker,a svariate miglia di distanza da Jarod,stava pensando la stessa cosa!
"Se gli avessi sparato io non lo avrei mancato di certo..Solo Sidney può essere stato tanto idiota...però,chi l'avrebbe mai detto..."
I suoi pensieri furono interrotti da Broots che cominciò a riferire al suo capo tutte le informazioni che lei gli aveva chiesto:
"Il signor Raines ha gravi ustioni su gran parte del corpo ma non è in pericolo di vita,il Triumvirato sta facendo delle indagini a tappeto per scoprire chi è stato a sparargli e c'è un clima da paura in giro!Credo che fra un pò verranno anche da te!Per quanto riguarda Jarod...bè..non si sa dove sia..."
"Grazie per le belle notizie Broots, adesso sì che mi sento sollevata!"
"Mi dispiace,vorrei poterti dare delle notizie diverse ma.."
"Sì, sì Broots ma adesso mettiti al lavoro e cerca di scoprire dove si è cacciato il nostro genio."
Broots uscì e Miss Parker tornò a divagare con i suoi pensieri: anche lei rivide nella sua mente l'immagine di quella madre che piangeva e che era riuscita solo per un istante a rivedere suo figlio e anche se non voleva sentì una fitta alla bocca dello stomaco e una gran pena per quella donna. La sua mente tornò automaticamente alle terribili immagini che ben conosceva e che non sarebbe mai riuscita a togliersi dalla testa,quelle della morte di sua madre in quell'ascensore. Tutti soffrivano in quel mondo,tutti quelli che in qualche modo erano stati "toccati" dal Centro conoscevano bene cosa fosse il dolore...perchè? Perché ostinarsi a soffrire così,ostinarsi a rimanere legati a quell'orrendo piccolo mondo?Suo padre glielo aveva detto chiaramente:doveva catturare Jarod e poi sarebbe stata libera!Lei lo sapeva bene ma per un attimo la sua mente sembrava chiedersi se fosse così giusto tutto questo... Ma scacciò subito questi dubbi,l'ultima cosa che voleva era che i sentimenti intralciassero il suo lavoro e sopratutto la sua testa. In fondo era giusto che un uomo con il talento di Jarod dovesse essere al servizio di qualcuno che potesse sfruttarne le doti per poter addirittura aiutare l'umanità... perchè era questo in un certo senso lo scopo del Centro secondo le idee di suo padre... Mentre pensava si versò un po' di whisky quasi per aiutare la sua mente a convincersi di tutto questo...
Il cellulare di Sidney squillò;lui rispose sperando che dall'altra parte ci fosse Jarod. Infatti era proprio lui.
"Come stai Jarod?"
"Tu che ne pensi?"
"Non sai quanto mi dispiace per quello che è accaduto..."
"Certo sbagliare mira non era nei tuoi progetti... o forse è stato il tuo inconscio a farti colpire la bombola dell'ossigeno anziché il cuore?"
"Bè,non so che cuore avrei potuto colpire... visto che non esiste..."Jarod sorrise e rispose:
"Sai che non ci avevo pensato?Ora è tutto chiaro... Ma sta attento Sidney,ti sei esposto un bel po'... se il Centro cominciasse a sospettarti..."
"Non preoccuparti per me,piuttosto,dimmi di te.."
"Che vuoi che ti dica,ancora una volta il Centro mi ha separato da chi amo e da chi sono veramente amato per ricacciarmi di nuovo nella mia solitaria esistenza... solitaria ma.... ancora libera!"
"Cerca di stare attento e non lasciarti andare troppo... vedrai che avrai altre possibilità..."
"Stai tranquillo,non mi lascerò troppo andare,ma ho voglia di fare come tante persone fanno quando sono un po' giù... prendermi una colossale sbornia!In fondo bisogna provare tutto nella vita e questo ancora non l'ho fatto!"
"Jarod,non è da te fare queste cose,cerca di..."Ma Jarod aveva riattaccato.
Qualche minuto dopo stava passeggiando per le vie del paesino dove si era rifugiato e si guardava un pò in giro. Non aveva nessuna intenzione di pensare a cose gravose o tristi,voleva semplicemente rilassarsi,sorridere,evadere... Guardava la gente,le strade piene di negozi,di bar,tutto era chiassoso e per un pò gli sembrava che tutti i suoi problemi fossero lontani. Entrò in un bar,si sedette davanti al bancone e anche se non aveva forse l'intenzione di ubriacarsi sul serio ordinò uno dopo l'altro tre whisky e li bevve anche se non gli piacevano più di tanto. Cominciò a sentirsi girare la testa e un po' questa sensazione gli piaceva,gli sembrava di sentirsi più leggero poi però ebbe paura di ubriacarsi veramente e pensò di fermarsi. Pagò il barista lasciandogli una cospicua mancia e se ne andò. Era brillo e ogni tanto barcollava nel camminare e non si accorse di essere finito in una strada sbagliata. Oltretutto era isolata e lontana dal centro ma lui non si preoccupò più di tanto finché non si accorse di essere seguito. Cercò allora di sviare in un altra strada ma a un certo punto si trovò circondato da tre brutti ceffi:riconobbe in uno di questi un tipo che gli stava accanto nel bar e intuì che l'avevano seguito. I tre lo assalirono selvaggiamente e Jarod non riuscì a difendersi come avrebbe potuto se fosse stato più lucido. La testa gli girava, non riusciva a coordinare i movimenti e si beccò un sacco di botte. I tre lo lasciarono privo di sensi e privo del portafoglio.
Quando finalmente si svegliò era naturalmente molto confuso,la testa gli faceva male e per un po' non si ricordava nulla. Poi piano piano la sua mente si schiarì e cominciò a ripensare a quello che era accaduto. Che stupido era stato!Ubriacarsi non era certo stata una buona idea e non capiva come potessero farlo gli altri:che gusto c'era nel stare così male?Poi si guardò intorno:dove era finito?Era in una stanza povera e scarna ma in un certo senso accogliente,con pochi mobili di poco valore ma un letto abbastanza comodo e una bella finestra che faceva entrare molta luce. Era giorno e capì che aveva dormito un bel po'. Cercò di alzarsi piano piano quando improvvisamente la porta si aprì:entrò una donna,sui 35 anni,magra e sciupata,vestita in jeans e maglietta,non bella ma nemmeno brutta,una di quelle donne che passano inosservate e che gli uomini non notano.
"Ti sei svegliato finalmente!Come stai?"
"Bene,grazie... ci conosciamo?"
"Io mi chiamo Jennifer Rogers e tu?"
"Io Jarod... Jarod e basta..."
"Okay"Jarod e basta",allora,che mi racconti?Cosa ti è successo ieri sera?Hai preso una bella razione di botte mi sembra..."
"Sì,sono stato derubato da tre teppistelli che mi hanno anche gonfiato di pugni e calci... sei tu che mi hai raccolto?"
"Certo,con l'aiuto di un tassista ti ho portato qui. Non mi andava di portarti al pronto soccorso,ti tempestano di domande... così ti ho portato qui,non mi sembri ferito molto gravemente."
"No infatti,sono solo un po' acciaccato e anzi,non so come ringraziarti... ma che ci facevi in quel vicolo?"
"Quel vicolo è qui vicino e ci sono finita per cercare il mio gatto... mi era scappato e lo volevo trovare. Così oltre a lui ho trovato anche te..."
"Ringrazierò il tuo gatto allora!"
"Senti,il pranzo è pronto,se ti va di mangiare..."
Un minuto dopo erano tutti e due a mangiare cibo cinese,una specialità di Jennifer. I due parlarono per tutto il pranzo ma nessuno dei due parlò molto di se stesso. Entrambi sembravano avere dei segreti inconfessabili.
"Così sei alloggiato in quel motel all'inizio del paese... mi sembra un po' squallido però..."
"Per me va benissimo e poi ci starò poco... tu invece è molto che abiti qui?"
"Tre anni e sono già troppi!"
"Prima dove abitavi?"La domanda sembrò confondere la donna che cambiò discorso:
"Ne vuoi ancora?Puoi prenderne ancora se vuoi... Chissà dove è finito il gatto..."
"Credo sia andato sul letto a dormire... non gli hai dato un nome?"
"No, non riesco a trovargliene uno che mi piaccia...".Jarod capì che la donna aveva qualcosa da nascondere e incuriosito voleva farle ancora delle domande ma improvvisamente squillò il campanello. Jennifer sembrò impaurita ma lentamente andò versò la porta;la aprì e si sentì la voce di un uomo che dapprima parlava piano poi cominciò ad alzare la voce e a discutere animatamente con la donna:
"Mi devi pagare, hai capito?Non me ne importa niente dei tuoi problemi,io voglio i miei soldi!"
Jarod istintivamente corse verso la porta e arrivò in tempo per fermare l'uomo che stava per colpire la donna. Seguì una colluttazione nella quale Jarod ebbe la meglio e l'uomo se ne andò non prima di aver minacciato la donna di un'altra visita sicuramente più pericolosa per lei...
"Cosa voleva quell'uomo?"
"Niente,una visita di piacere... comunque grazie di avermi aiutato,ora siamo pari!"
"Senti,perchè invece di raccontarmi frottole non mi dici la verità... vorrei aiutarti!"
"Nessuno può aiutarmi,non vedo perchè dovresti farlo tu,non mi conosci nemmeno."
"Bè, neanche tu mi conosci eppure mi hai aiutato!"
"E' una mia pessima abitudine purtroppo!Raccatto tutti i gatti randagi e qualche volta non faccio distinzioni tra un micione e un essere umano(anche se preferisco i primi!). Comunque adesso tu stai bene e puoi benissimo andartene!E' stato un vero piacere conoscerti "Jarod e basta",grazie di avermi difesa e buona fortuna!"
"Senti,io non me ne vado se tu non mi racconti i tuoi guai!Puoi fidarti di me!"
"Questa è bella!Non mi dici nemmeno il tuo nome,non mi hai detto che ci fai qui,da dove vieni e io dovrei fidarmi di te?Per quanto mi riguarda potresti essere benissimo un killer professionista o uno psicopatico o un maniaco sessuale!"
"Senti,facciamo così : io ti racconto tutto di me e tu mi racconti tutto di te,okay?Ma ti avverto,la mia storia è un po'... insolita... devi fidarti di me... Allora?"
Jennifer era sicuramente molto incuriosita di conoscere la storia di quel bel sconosciuto e accettò l'offerta. Jarod gli raccontò tutto della sua vita ma dovette tornare nel motel per recuperare tutte le prove che potessero confermare il suo racconto,vale a dire tutti i vari dischetti,i documenti falsi eccetera. A questo punto Jennifer dovette per forza convincersi che l'uomo diceva la verità,nonostante all'inizio non avesse creduto a una sola parola. Le immagini in bianco e nero di Jarod da piccolo,delle sue simulazioni,dei personaggi del Centro erano prove inconfutabili anche se le sembravano un film dell'orrore degli anni Cinquanta. Provò una gran pena per lui e a quel punto non ebbe più paura di raccontargli la sua storia:
"Fino a due anni fa vivevo con mia sorella e suo figlio di 7 anni che adoravo. Mio padre morì che noi eravamo piccole e mia madre invece ci lasciò una decina di anni fa. Noi rimanemmo sole ma ce la cavavamo egregiamente,mandavamo avanti una piccola tavola calda e gli affari andavano bene. Poi mia sorella rimase incinta ma il suo fidanzato se la squagliò lasciandola sola e così dopo arrivò anche il piccolo Jack... all'inizio fu dura ma poi... fu una benedizione!Un bambino adorabile... dopo un po' di tempo una nostra vecchia zia morì e ci lasciò in eredità un piccolo alberghetto. Era vecchio e malandato ma a noi piaceva da impazzire,così decidemmo di metterlo a posto e cominciammo a prendere del denaro in prestito. Comunque gli affari andavano bene e sicuramente saremmo riuscite nel nostro progetto se..."Jennifer si versò da bere e il suo viso cambiò espressione,diventò cupo e triste.
"Un giorno mia sorella andò con Jack a fare spese e nel tornare indietro... bè,un ubriaco gli tagliò la strada con la sua auto e lei finì contro un palo della luce... il piccolo... morì sul colpo. Lei invece rimase viva per tre settimane,durante le quali lottò con tutte le sue forze ma alla fine..."
"Mi dispiace tanto Jennifer.."Jarod le prese le mani e le strinse forte.
"Non ti preoccupare,ormai non riesco neanche a piangere,non ne sono più capace. Comunque la storia adesso è abbastanza prevedibile:dovetti pagare le cure dell'ospedale,non riuscii più a pagare i debiti e mi rivolsi a uno strozzino. Fui costretta anche a vendere l'albergo e a trasferirmi qui dove ora lavoro come cameriera ma non riesco lo stesso a pagare tutti i soldi che devo a quel bastardo... ecco,questa è la mia storia... carina non trovi?"
"Ma perchè non lo denunci ?"
"Non posso,mi ricatta,mi tiene in pugno..."
"Come ti ricatta?"
"Bè...una volta ho rubato l'incasso del ristorante dove lavoro e lui lo sa benissimo... fu lui a costringermi a farlo,mi aveva minacciato in tutti i modi,una volta persino... o mio Dio..."
"Ha tentato di violentarti, vero?"
"Sì... per questo arrivai a rubare,è una cosa che non farei mai altrimenti... comunque se lo denunciassi non ci risolverei nulla,sarebbe la mia parola contro la sua e lui è un uomo molto potente,è padrone di un sacco di immobili e terre... Uffa!La verità è che sono stata una stupida!Non avrei mai dovuto rivolgermi a lui per chiedere un prestito..."
"Quando uno è disperato è facile che commetta delle sciocchezze,non devi incolparti... adesso però cerchiamo una soluzione!"
"Tu devi essere una persona ottimista... con tutto quello che ti è capitato hai ancora voglia di aiutare gli altri...sei incredibile!"
"Bè,credo che noi due ci assomigliamo:anche tu hai la vocazione della buona samaritana,mi sembra!"
Jarod decise che era più prudente per Jennifer che lui si trasferisse da lei e così fece. Alla sera parlarono a lungo e ormai erano come due vecchi amici.
"Per questo non ti spaventare quando la vedrai,perchè tanto prima o poi Miss Parker arriverà e spero che tu non mi tradirai vero?"Diceva Jarod un po' scherzando.
"Tu ne sei innamorato vero?"Le disse improvvisamente Jennifer .
"Ma che stai dicendo?Oh no!Questo poi no!Ma come ti viene in mente una cosa del genere?"
"Oh andiamo Jarod,è da un'ora che stai parlando di lei,del suo aspetto,del suo carattere,di quando ti ha dato il primo bacio... ma dai,è evidente! Bè, posso dire che è una donna fortunata!"
"Ma piantala,come puoi pensare che sia così stupido di innamorarmi di una donna che mi da la caccia e mi perseguita?"
"Questo non centra niente,anzi,credo tutto questo renda il vostro amore più interessante..."Le rispose ridendo Jennifer. Jarod continuava a protestare e a negare ma ormai si stava arrampicando sugli specchi e dovette ammettere che, bè, forse un po' di attrazione la provava ma niente di più. Jennifer dapprima lo ascoltava divertita poi assunse un'aria sognante,come se si fosse immersa nei ricordi,e con una voce malinconica improvvisamente disse:
"Avresti dovuto portarla via con te,magari rapirla,come fanno nei film... non avresti dovuto lasciarla in quel posto..."
"Ma come potevo..."
"Avresti dovuto farlo,invece. Ora sareste insieme,liberi e felici... ma le cose non vanno mai come dovrebbero..."
"Tu sei mai stata innamorata?"
"Sì,una volta,ma lui ha fatto come te,se n'è andato lontano e io non l'ho seguito... avevo paura..."
"Di cosa?"
"Di perdere anche lui... non voglio affezionarmi più alle persone,mai più,per questo preferisco i gatti,loro non si affezionano a te e dopo ti lasciano. Io sono così."
"Non è vero,tu sei una persona meravigliosa che puoi dare tanto agli altri!Non devi aver paura di amare solo perchè hai perso delle persone care!Loro sono sempre vicino a te,devi credermi..."
"Lo so. Io le sento vicine a me ogni momento,vedo lo sguardo di Jack in ogni bambino che incontro e so che loro sono felici,ora! Ma io non riesco più a..." La voce le si spezzò in gola. Jarod l'abbracciò.
"E' soltanto amando che possiamo andare avanti... non devi aver paura!Sono sicuro che Dio ci sta vicino anche quando crediamo che tutto ci crolla addosso e ci da la forza di andare avanti!"
"Sai,Jarod,anch'io l'ho sempre creduto,ma adesso è come se fossi... morta... forse Dio ha questo in serbo per me... morire e rivedere Jack e i miei famigliari! Perché vedi,io non ce la faccio più a lottare... sono troppo stanca..."
"Non devi neanche pensarlo!Dio vuole che tu viva invece,e che lotti con tutte le tue forze! Hai solo bisogno d'aiuto e forse non è un caso che tu mi abbia trovato in quel vicolo... vedrai,ce la farai!Risolveremo il problema con quell'usuraio e tu potrai ricostruirti la tua vita... magari andando a trovare una certa persona.."
"Non dire sciocchezze,non lo rivedrò mai più ed è meglio per tutti,sopratutto per lui;inoltre credo che ormai si sia fatto una famiglia tutta sua. Sei veramente un amico a volermi aiutare Jarod,ma non credo che tu possa fare molto."
"Perché invece di essere così disfattista non ti fidi di me?" Jennifer lo guardò e le sembrò così sincero e convinto che non poté fare a meno di riporre la sua totale fiducia in lui.
"Va bene,Jarod,mi fido di te!Però permettimi di dire che se io ho paura ad affrontare i miei sentimenti, bè, anche tu non sei da meno..."
"Io non credo ma ci rifletterò,va bene?"
"Va bene!"gli rispose ridendo Jennifer.
Jennifer quella sera non se lo immaginava nemmeno che per Jarod sarebbe stato così semplice risolvere il suo problema con quell'usuraio e per lei fu naturalmente un sollievo e una sorpresa vedersi togliere un peso così gravoso in così poco tempo!Jarod era andato di nascosto con lei all'appuntamento con lo strozzino per dargli il denaro che aspettava,portandosi dietro il fedele, piccolo registratore. Gli fece confessare tutti i suoi soprusi e naturalmente portò tutto alla polizia. Anche il problema del furto al ristorante fu risolto perchè Jarod restituì il denaro sottratto più gli interessi e il gestore capì benissimo la situazione e ritirò la denuncia. La polizia però non capì bene come quello sconosciuto fosse riuscito a far confessare quel delinquente... questo lo sapevano con esattezza solo Jarod, Jennifer e naturalmente il diretto interessato il quale se l'era proprio vista brutta!Jarod,infatti,aveva saputo che lui era terrorizzato dagli insetti,sopratutto le cavallette,così quella sera,dopo averlo preso di sorpresa e narcotizzato,l'aveva portato in una baracca dove aveva creato un vero e proprio allevamento di cavallette,ragni e scarafaggi,molti dei quali finti ma molto verosimili!Era bastato legare il malcapitato ad una sedia e lasciarlo solo nella baracca per qualche minuto(dopo che si era svegliato,naturalmente!)per fargli confessare qualsiasi cosa!Il poveretto era talmente terrorizzato che la polizia pensò per un momento che fosse stato drogato con allucinogeni...
Naturalmente Jarod se ne andò subito da lì,ormai non era più prudente stare in quel posto. E come aveva previsto,dopo poco tempo Miss Parker e il suo seguito fece una visita a Jennifer nel ristorante dove lavorava:
"Eppure a noi risulta che lei conosca bene Jarod!Possibile che non abbia la minima idea di dove sia andato?"Miss Parker aveva perso la pazienza perchè era sicura che quella donna,anche se continuava a negare,sapesse dove si fosse diretto Jarod. Jennifer la guardava impassibile e con grande calma le rispose:
"Sai Parker,sei proprio come ti immaginavo. Bella,altera e fredda,come se qualcuno ti avesse fatto un incantesimo e ti avesse fatto diventare il cuore di ghiaccio."
"Come...?"
"Sei una persona sola come ce ne sono tante al mondo,come lo sono io,e proprio non capisco come fai a sopportarlo... toglimi una curiosità:quante donne pensi ci siano al mondo che continuerebbero a perseguitare un uomo meraviglioso come Jarod invece di sposarselo?"Disse ridendo.
"Quello che faccio della mia vita non sono affari tuoi,mi sono spiegata?" Ma Jennifer non era per nulla impressionata dalla freddezza della donna e continuò a parlare come ad una vecchia amica d'infanzia:
"A volte la vita sarebbe così semplice ma noi ce la complichiamo per forza... tu e lui siete fatti l'una per l'altro ma nonostante questo continuate a perseguitarvi reciprocamente... dimmi una cosa:credi che tutto questo sia logico?Io non credo!Io vedo due persone sole e tristi che potrebbero essere felici ma non fanno niente per esserlo. Io credo che siate due imbecilli!E ora,se non ti dispiace Parker,credo che ora sia meglio che vi togliate tutti dai piedi,io devo lavorare!". Miss Parker era rimasta così scioccata che non riuscì a replicare e tolse subito il disturbo,seguita dai suoi fedeli accompagnatori. Sidney però,prima di uscire,si rivolse gentilmente a Jennifer e le chiese:
"Miss Rogers, volevo sapere soltanto...Come sta Jarod?"
"Sta bene,stia tranquillo,Sidney!"gli rispose con un sorriso Jennifer. L'uomo uscì sorridendo anche lui.
Quella sera Miss Parker era agitata come il suo solito,ce l'aveva col mondo intero,solo perchè non voleva ammettere con se stessa che quella cafona in fondo aveva ragione!Ma come osava una donnucola insignificante come quella rivolgersi a lei in quel modo... se non fosse stato per il ristorante pieno di gente... glielo avrebbe fatto capire lei di che pasta era fatta Miss Parker!Uffa,ma che gli importava di quella sciocca,era meglio cercare di non pensare a niente,di rilassarsi e mandare tutti a quel paese!Mentre Miss Parker era frastornata da questi pensieri si udì un gran botto che proveniva dal giardino. Instintivamente si diresse fuori per vedere cos'era stato. Le sembrò di sentire odore di petardi:forse qualche stupido ragazzino voleva spaventarla.Si guardò intorno ma non vide nessuno e stava per rientrare quando sentì una voce alle sue spalle:
"Come stai Miss Parker?"
"Tu cosa ci fai qui?"
"Passavo da queste parti e ho pensato di venirti a trovare!"
"Molto spiritoso Jarod!Avanti,perchè non mi dici il vero motivo?In che modo vuoi torturarmi stavolta?Mi vuoi dare altre notizie infamanti su mio padre?Dai,dimmi,sono curiosa!"
"Sei molto bella Parker, anche se sei molto stanca."Lei non si aspettava una risposta del genere e non riuscì a ribattere.
"Adesso che ti guardo da vicino mi rendo conto che una mia amica carissima aveva ragione..."
"Riguardo a cosa?"
"Al fatto che sono innamorato di te. Ora capisco che tutte le volte che guardavo una donna cercavo di vedere te e tutte le volte che ti chiamavo era sopratutto per sentire la tua voce,sapere se eri triste,se eri allegra o arrabbiata... purtroppo io non sono esperto in affari di cuore e ho sempre cercato di convincermi che non me ne importava niente di te... ma sbagliavo,lo so."
"Jarod,ma cosa stai dicendo?" Miss Parker era a dir poco attonita ma Jarod non l'ascoltò nemmeno e continuò:
"Sfortunatamente io voglio delle cose che tu non vuoi!Io voglio essere libero di vivere la mia vita e cercare la mia famiglia e sono sicuro che la troverò!Tu invece vuoi fare quello che dice tuo padre,anche se la cosa ti rende la vita impossibile... ma questo non cambia nulla..."Jarod si avvicinò alla donna,così vicino che i loro visi si sfioravano e continuò a parlare a bassa voce e molto dolcemente,guardandola fissa negli occhi:
"Io mi sono innamorato di te,lo so perchè non c'è nessuna al mondo che mi rende la vita così impossibile e allo stesso tempo così eccitante come riesci a fare tu e non ho mai provato niente di più bello da quando mi hai baciato la prima volta... che vuoi che ti dica,sono pazzo di te, Parker, anche se sei una strega!"Detto questo la prese tra la braccia e la baciò,piuttosto appassionatamente... Lei prima provò debolmente a staccarsi ma si lasciò andare quasi subito e partecipò attivamente anche lei a quel bacio... Entrambi avrebbero voluto che quel momento non finisse mai,erano avvolti da una specie di magia e al tempo stesso da una passione incandescente che li trasportava al di sopra di tutto e di tutti. Ma poi l'incanto finì perchè Jarod,dopo averla guardata pieno di passione prima e tristezza poi,la lasciò e disse soltanto:
"Ora devo andare... ricordati che ti amo."E se ne andò via,lasciandola sola davanti alla porta di casa,ferma,incapace di parlare o di muoversi.
Jennifer era accoccolata nel divano davanti alla televisione,quando squillò il telefono.
"Pronto... Ciao Jarod!Come sono felice di sentirti!Come stai?"
"Benissimo!E tu?Avevi promesso che ti saresti riposata e preso cura di te stessa... l'hai fatto?"
"Sì,Jarod,te l'avevo promesso!Ho anche un taglio di capelli nuovo e ho deciso di prendermi più cura del mio aspetto e non lasciarmi più andare..."In effetti si era fatta più carina,ora che si curava di più della sua persona ed era molto più serena e riposata.
"Brava!Comunque anch'io ho seguito il tuo consiglio... ho detto a Miss Parker che... bè.. che l'amo..."
"Davvero?E come è andata?"
"Avevi ragione,non lo volevo ammettere ma io sono innamorato di lei... sfortunatamente non credo staremo mai insieme..."
"Non dire così... non si può mai dire.. e poi è evidente che anche lei ti ama e neanche lei lo vuole ammettere... dai tempo al tempo e vedrai che anche quel ghiaccio che ha al posto del cuore si scioglierà!"
"Vedremo... ma ora devo pensare alla mia famiglia... la devo trovare!"
"E la troverai,ne sono sicura!"
"Anche tu la troverai!"E detto questo riattaccò. Jennifer si stupì e non capì il senso di quell'ultima frase che aveva pronunciato ma era molto felice di aver sentito un caro amico come lui e inoltre le era sembrato sereno e allegro e questo la riempiva di gioia. Non sarebbe mai riuscita a ringraziarlo abbastanza per quello che aveva fatto... Mentre era immersa in questi pensieri sentì squillare il campanello e pigramente andò ad aprire,pensando che sicuramente era la noiosa vicina venuta per chiedere qualcosa in prestito come il suo solito ma con l'intento reale di spettegolare un po'... Ma non era lei... e rimase sconvolta nel vedere chi era:
"Jennifer, quanto tempo... come stai?Ti trovo bene!Sei molto carina..." Jennifer aveva davanti a se l'uomo di cui era innamorata e lo guardava incredula... capì subito che dietro c'era lo zampino di Jarod anche se non capiva come aveva fatto a rintracciarlo, ma era confusa e non riusciva nemmeno a parlare!Riusciva solo a guardare quell'uomo,a notare che non era cambiato per nulla,a parte forse qualche capello bianco,che era carino da morire come lo era prima e... bè,non aveva nessun anello al dito...
"Senti,non volevo sconvolgerti,magari tu sei fidanzata o ti vedi con qualcuno,io.. bè.. volevo solo vederti e magari invitarti a cena.." Jennifer finalmente riuscì a parlare:
"Sono felice di vederti.."Non riusciva a evitare che gli venissero i lucciconi agli occhi e lui naturalmente se ne accorse così istintivamente la prese tra le braccia:
"La realtà è che spero tu mi dica che non puoi vivere senza di me... sai,io credevo che tu fossi innamorata di un'altro,per questo non ti ho più cercato... poi ho conosciuto un tipo bizzarro che mi ha raccontato dei tuoi problemi e che..."
"Non dire niente,lo so... e credo che quel tipo sia una persona straordinaria!"
"Sì,lo credo anch'io!"
"Mi dispiace... per tutto questo tempo che non ho voluto vederti,il problema era che..."Ma l'uomo l'interruppe con un lungo bacio.
Qualche tempo dopo Jarod si trovava in un bellissimo parco pieno di fiori e grandi alberi,era primavera e l'aria era tiepida,si stava proprio bene. Non c'era molta gente e Jarod passeggiava godendosi la tranquillità e il profumo meraviglioso che si respirava in quella splendida giornata di sole. Era proprio felice!Non solo per essere in un posto così bello e assolato ma sopratutto perchè sentiva di essere a un passo dallo scopo di tutte le sue ricerche e peripezie:era venuto a conoscenza di indizi importantissimi che,ne era sicuro,l'avrebbero portato prestissimo a trovare finalmente sua madre... Aveva appena sentito Sidney,non poteva farne a meno ormai di quell'uomo,anche se i contatti con lui erano ridotti soltanto a colloqui telefonici. Ed ora c'era un'altra persona che voleva sentire... esitò un po' ma poi compose il numero di Miss Parker:
"Ciao!Volevo sapere come stai."
"Stavo bene fino ad ora ma adesso che sento la tua voce, bè, mi sono venuti improvvisamente istinti omicidi..."
"Mi fa piacere,sento che sei in forma!"
"Certo e starei meglio se mi lasciasti in pace!"
"Sono sicuro che non pensi veramente quello che dici..."
"Credi quello che vuoi. Comunque sarei in vacanza ora e non vorrei essere seccata!"
"Tu in vacanza?Impossibile!"
"E invece sì!Ho mollato tutto e tutti e sono andata a farmi un giro in un posto tranquillo."
"E tuo padre?"
"Gli ho detto che non me ne importava niente né di lui né del Centro e che avevo bisogno assolutamente di una vacanza altrimenti avrei ucciso qualcuno!"
"Hey, Miss Parker, sei stata grande!E dove sei andata di bello?"
"A dire il vero non tanto lontano da te...."Jarod sentì improvvisamente qualcosa puntato alla schiena che aveva tutta l'aria di essere una pistola!Si girò lentamente e si trovò davanti Miss Parker con un beffardo sorriso stampato in faccia.
"Guarda chi si vede!Sai,passeggiavo da queste parti e ho pensato di venirti a trovare..."
"Mi stupisci sempre di più,lo devo ammettere... allora, quali sono i tuoi piani? Legarmi e portarmi via o hai i tuoi scagnozzi nascosti da qualche parte?"
"Te l'ho detto,sono in vacanza!Ma c'è qualcosa in sospeso tra noi due e volevo affrontarlo a modo mio!"
"Cioè?"
"Mai nessuno al mondo prima di te si era mai permesso di chiamarmi strega!"
"Scusami,non te lo dirò più..."
"Inoltre... baci come un liceale!Mi aspetto di più da un genio..."E gli puntò la pistola alla testa.
"Che vuoi dire ?"
"Che voglio un bacio come si deve!". Jarod,con l'arma sempre puntata alla tempia,si avvicinò alla donna e la baciò un po' timidamente,come un ragazzino che sta per baciare per la prima volta la ragazza dei suoi sogni. Allora Miss Parker gli replicò:
"Io credo che tu possa far di meglio!"
"Ma è un po' difficile con una pistola puntata alla testa,non credi?"
"Non preoccuparti,è scarica!"A quel punto Jarod,sorridendo,afferrò prepotentemente la donna e stringendola forte la baciò,e stavolta non era il bacio di un liceale!
"Come sono andato stavolta?"Le chiese poi guardandola fissa negli occhi e continuando dolcemente a strofinare il suo naso contro il suo.
"Stai zitto e non fermarti!"

(scritto da Carla)


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