Il Camaleonte Fan Fiction

Anno 2125


Riassunto: Immaginate il futuro! Chi sarà cacciatore? Miss Parker o Jarod? Quale dei due lotterà per la giustizia? Leggete e saprete…

Data di composizione: 28/06/2002-04/07/2002

Racconto adatto: a tutti.

DISCLAIMER
Si ricorda che tutti i diritti del racconto sono di proprietà del sito “Jarod il Camaleonte Italia”, e che tutti i personaggi della serie “Jarod il Camaleonte / The Pretender” utilizzati nel racconto sono di proprietà MTM Productions / 20th Century Fox, e sono utilizzati senza il permesso degli autori e non a fini di lucro.


Anno 2125 il popolo della terra ormai abita anche marte e la luna, nelle varie città si formano in continuazione bande di ribelli, la figlia
del capo dei 3 mondi è la leader di una delle bande più pericolose nella zona della vecchia New York.
Il cacciatore di taglie J.J. Black le sta dando la caccia per ordine di suo padre, lui la vuole a casa, preferibilmente viva.
Distruzione e disordine circondano J.J. mentre percorre le strade del cielo
"allora vediamo la scheda di questa figlia di papà;computer dammi la scheda del capo dei ribelli di New York"
J.J. è un uomo alto con un bel fisico e con una serie di cicatrici, una in particolare coperta da una barba incolta gli attraversa la guancia destra, regalo di uno dei tanti criminali a cui lui aveva dato la caccia.
"Allora computer?"
"Mary Andrea Parker 28 anni, gli amici la chiamano Mary A(ei), è scappata di casa a 16anni dopo la morte della madre, suo padre da allora non ha avuto più sue notizie fino a 2 anni fa. Non ha avuto più legami sentimentali dopo la morte misteriosa del marito Thomas Gates, molto probabilmente morto in battaglia. E a capo del gruppo di ribelli chiamati (RCIP) o (CIP) ossia "Ribelli Contro Il Potere"
"ok grazie computer, ora fammi vedere una sua foto"
Nella foto lei è una donna molto bella, con un fisico atletico, occhi azzurri e capelli castani con qualche colpo di sole. Anche lei come J.J. indossa una di quelle tute attillate stile Star Trek, con una cintura per tenere la pistola laser ed altri aggeggi simili e con indosso un lungo impermeabile nero.
"però carina la tipa"
Il celo è attraversato dai fasci delle pistole, probabilmente sotto di lui c'è uno scontro armato, J.J. viene colpito da uno di questi
"dannazione! che succede?"
"avaria avaria stiamo precipitando"
"computer ripristina i dati di bordo"
"impossibile parametri di rotta danneggiati"
"ok allora passa al manuale"
"impossibile accedere computer danneggiato"
J.J. cerca di sganciarsi con un lancio di sicurezza, ma ormai è troppo tardi e si schianta a terra.
Ferito si trascina fuori dalla vettura la sua vista è annebbiata e non capisce cosa sta succedendo, vede delle figure avvicinarsi a lui, allora cerca di impugnare la pistola laser che tiene sotto la giacca ma è troppo debole e sviene.
"coraggio, muovetevi portatelo dentro prima che arrivino le guardie del re"
"Mary A sei sicura? sembra un cacciatore di taglie?"
"Data non discutere e portalo dentro, fatti aiutare e porta dentro anche il computer di bordo"
La base di Mari A si trova nelle fondamenta di un vecchio palazzo a 3 piani sotto terra, è ben custodita e per ora è l'unico posto sicuro. Lei ha fatto portare J.J. nel suo alloggio vuole farlo curare per vedere se può darle delle informazioni utili.
"allora Doc come è messo?"
"non molto bene ma vedrò cosa posso fare"
Sam uno dei suoi amici più fidati arriva correndo:
"Mary A vieni c'è una cosa che devi vedere"
Lei attraversa i corridoi dei sotterranei e arriva alla sala controllo.
"guarda la telecamera a infrarossi, rileva dei civili in superficie probabilmente stanno scappando dalle forze armate del re"
"Sam prendi l'ascensore e vai a prenderli, muoviti!"
"ma Mary A non puoi portare qui sotto altri civili qui siamo già in troppi, ostacolerebbero il nostro lavoro e basta"
"Data continua a fare il tuo lavoro, coraggio Sam vai!"
Mentre Sam corre verso l'ascensore, lei si avvicina a Data che sta aggiustando il computer di bordo (dell'auto ) di J.J.
"insomma Data cosa avrei dovuto fare, volevi forse lasciarli fuori a morire?"
"non sto dicendo questo! dico solo che è pericoloso portarli qui sia per loro che per noi, le truppe del re sono sempre più vicine, e se ci scoprissero? Quanti innocenti morirebbero? a loro basterebbe lanciare una delle loro bombe quaggiù e addio sogni di pace e di giustizia, a questo hai pensato? A tanto con te è inutile ragionare e poi non mi stai a sentire!"
"ecco bravo! dai lo sai che non è vero, piuttosto come sei messo qui?"
"per ora ho aggiustato solo il rilevatore di identità"
"bene, allora scopriamo qualcosa di più sul uomo caduto dal cielo"
"ok, computer dimmi chi ti ha in possesso!, questo risponde solo alla sua voce ma ho fatto una piccola modifica quindi dovrebbe funzionare deve solo caricarsi"
"Io sono di proprietà di: Jarod John Black 30anni, ex colonnello di aeronautica aereo spaziale, ex agente dell'organizzazione segreta F.B.I. , è stato dottore per un breve periodo in una clinica di Marte, la moglie Zoe ed il figlio di 2 anni Joshua sono stati uccisi 3 anni fa da un criminale di nome Damon, da allora lavora come cacciatore di taglie.
E considerato uno degli uomini più intelligenti dei 3 mondi un genio che può diventare chiunque voglia."
"abbiamo a che fare con un genio dal passato burrascoso a quanto pare"
"già, senti dov'è Debbi?"
"è già andata a dormire, gli occhiali per vedere la stancano molto, sai deve ancora abituarsi"
"Maledizione! se solo quel giorno fossi andata con lei.........quella granata non le avrebbe fatto perdere la vista"
"Mary A, se non fosse per te non sarebbe viva, sai che non è colpa tua!"
"a non lo so forse tutta questa dannata guerra è colpa mia"
"non dire così tu hai ridato la speranza a molte persone"
"lo spero....."
Sam è sceso con una dozzina di persone e un ragazzo molto giovane corre subito da Mary A e l'abbraccia;
"o mio Dio Ethan fratello mio sei tu, è un piacere vederti vivo"
"lo dici a me, non sapevo nemmeno se ti avrei mai rivista"
"ma tu sei ferito, coraggio vieni con me"
"sono solo dei graffi"
"non discutere, e poi devi raccontarmi tutto,.....Sam dai cibo a questa gente e poi trovagli un posto in cui dormire" Sam annuisce.
Lei ed Ethan sono seduti in infermeria, lei le sta curando i graffi che ha sul viso.
"allora quando te ne sei andato di casa?"
"circa 2 anni fa, da quando ho saputo che forse eri viva ho cominciato subito a cercarti, volevo sapere perché te ne eri andata, io ero piccolo e ora voglio conoscere colei che ha creato tutto questo, e poi papà e Lyle continuavano i loro stupidi sogni di potere, quando me ne sono andato nemmeno se ne sono accorti erano impegnati a creare nuove strategie d'attacco contro i ribelli, non sai quanto ti ho cercata per fortuna ho trovato delle persone che mi hanno aiutato"
"beh ora mi hai trovata, da oggi mi occuperò io di te, te lo prometto e quando sarà il momento ti spiegherò perché me ne sono andata"
Nel frattempo entra Doc che saluta con un cenno Mary A lei ricambia e poi entusiasta le dice:
"Doc ti presento mio fratello Ethan, anche lui è dei nostri"
"ciao Ethan io sono Sidney ma tutti qui mi chiamano Doc"
"tanto piacere Doc"
Dopo la presentazione lei continua a fare domande a suo fratello:
"Dimmi Ethan cosa è successo la fuori?"
"è stato un massacro, le truppe di nostro padre......scusa del re, ci hanno attaccato prendendoci alla sprovvista, sono spuntate da due lati diversi ed hanno cominciato a sparare colpi a raffica, pochi di noi si sono salvati ed alcuni sono stati catturati, probabilmente hanno bisogno di schiavi dopo la tua ultima liberazione sono rimasti praticamente senza forza lavoro."
"da chi erano guidate le truppe?"
"dal colonnello Reins e da quella specie di donna bionica Brigitte"
"come avete fatto ad arrivare qui"
"un certo maggiore Charles ci ha indicato la strada"
"quindi il maggiore è ancora vivo, ok ora vai a dormire"
Ethan esce dalla porta automatica e Doc si avvicina a Mary A;
"ragazzo sveglio tuo fratello"
"si ma temo per la sua incolumità"
"non ti preoccupare per ora qui è al sicuro, ho sentito che il re questa volta ha mandato i suoi pezzi grossi"
"già, naturalmente tutti tranne quel codardo di mio fratello Lyle, non è cambiato per niente è rimasto il leccapiedi di mio padre"
"pensi di parlare di tua madre ad Ethan"
"non è ancora il momento, prima devo guadagnarmi la sua fiducia, lui crede che nostra madre si sia suicidata e dirgli ora la verità lo renderebbe solo pieno di rabbia verso di me e verso il mondo intero"
"si, penso che tu abbia ragione,.....sai ricordo ancora quella ragazzina spaventata e piena di rancore che ho incontrato un bel po’ di anni fa, e ora ho di fronte una donna decisa che sa quello che vuole e che ha fatto tutto questo"
"se non ci fossi stato tu, chissà dove sarei ora, sai ti devo ringraziare tu sei stato il padre che non ho mai avuto"
"credimi hai fatto tutto da te, io ti ho solo seguito, comunque grazie"
I due si abbracciano e poi continuano la loro conversazione;
"Allora come sta il sin. Black?"
"credo che domani mattina se vuoi puoi cominciare ad interrogarlo"
"ok, allora io vado a dormire sono stanca morta, è stata una giornata lunga e qualcosa mi dice che quella di domani lo sarà ancora di più, notte Doc"
"veramente ti dovrei dire una cosa ma non importa te la dico domani, allora notte"
"notte".

Il mattino seguente, Mary A si sveglia all'alba e dopo qualche ora decide di andare ad interrogare J.J. con Doc, i due entrano nella stanza e lo trovano seduto sul letto che cerca di alzarsi:
"io non lo farei se fossi in te"
"ma tu sei..."
"Mary A e lui è Doc"
"so chi è lui, solo che io me lo ricordo come Sidney"
"mi stupisce che tu ti ricordi di me, eri ancora un ragazzino quando me ne sono andato"
"bhe diciamo che ho buona memoria"
Lei rimane stupita e con aria interrogativa chiede spiegazioni;
"ma come tu lo conoscevi e non mi hai detto nulla!?"
"ricordi quello che ti dovevo dire ieri sera?......era questo!, io e suo padre siamo vecchi amici......"
lei lo interrompe e continua il suo interrogatorio:
"allora dimmi come ti devo chiamare Jarod, John o semplicemente J.J.?"
"fai un’ po’ come ti pare!"
"ho letto la tua scheda J.J. , so che sei un cacciatore di taglie quindi immagino che tu sia qui per me, la domanda è chi ti manda?"
"non so di cosa tu stia parlando, e francamente non mi importa, e poi mettendo il caso che io sappia di cosa tu parli perché dovrei dirtelo?!"
"sai cosa ti dico che forse avrei fatto bene a lasciarti fuori a morire, ora dimmi chi?"
Doc prende in mano la situazione;
"tuo padre è qui!"
poi notando lo sguardo sorpreso di Mary A;
"è arrivato questa notte mentre tutti dormivano ha saputo di Jarod e tra poco sarà qui"
"cosa? e chi sarebbe suo padre?"
"guarda che tu lo conosci molto bene! se prima mi avessi lasciato finire di parlare..........suo padre è il Maggiore Charles"
"cosa!?, lui sarebbe il figlio del Maggiore? e come può un uomo così nobile aver concepito un figlio così......."
"già, il temerario Maggiore Charles, la reincarnazione del cavaliere senza macchia, ma per favore!" risponde lui in tono sarcastico
in quell'istante entra il Maggiore Charles;
"ma allora è vero, Jarod figlio mio sei vivo!"
"purtroppo, a scusa se non ti stendo il tappeto rosso ma sai ho un' po’ di difficoltà di movimento al momento "
Il padre di J.J. mostra uno sguardo di disapprovazione nei suoi confronti e poi saluta Mary A con un bacio;
"finalmente ti rincontro dopo tanto, vedo che da quando me ne sono andato questo posto è cresciuto"
"si ma anche grazie a te, da quando te ne sei andato non abbiamo avuto più tue notizie, ti credevamo morto"
"come vedi sono ancora vivo e pronto a lottare al tuo fianco, ma dimmi cosa succede qui?"
"purtroppo tuo figlio non vuole collaborare, so che è qui per me ma non so chi lo manda"
"cosa credi che dirlo a mio padre ti aiuterà, se non l'hai capito io e il mio eroico paparino abbiamo qualche divergenza di opinione"
"credimi ha ragione Mary A, io non ti posso aiutare, il mio sarcastico figliuolo parla solo se lo decide lui, sai ce l'ha con me per qualche strano motivo solo mi stupisco che tu J.J. dall'ultima volta che abbiamo litigato non ti sia ancora schierato dalla parte giusta!"
"e dimmi papà che cos'è giusto? Dio! quanto siete ipocriti, parlate di pace e di giustizia mentre la gente intorno a voi muore, io faccio il mio lavoro senza danneggiare nessuno, me la prendo solo con criminali che non hanno il diritto di essere liberi.................Giusto! tu osi parlarmi di ciò che è giusto, delle persone sono morte per proteggere te e i tuoi stupidi ideali, sai a cosa mi riferisco, e tu dov'eri? quindi non parlarmi di ciò che è giusto!"
"lo sai che non fu colpa mia..........rimpiango ogni singolo giorno per quello che è successo a tua madre e a tuo fratello Kyle, ma tu mi odi ancora per questo, non posso nemmeno vedere tua sorella Emily perché tu non me lo permetti"
"Emily non parla più da quel giorno, fui io a trovarla ed era quasi in fin di vita, ora è al sicuro ma non grazie a te"
"mi dispiace Jarod, forse un giorno capirai"
"no! ho già capito, forse ora sarai tu a capire me,.......dimmi papà perché dovrei seguire i tuoi stupidi ideali, gli ideali che hanno portato alla morte la mia famiglia, l'unica famiglia che m'era rimasta. Ideali, i tuoi ideali!"
Mary consapevole della situazione si sente chiamata in causa ed interviene nella discussione, vedendo anche il Maggiore incapace di reagire e troppo colpito nel profondo, da Jarod che evidentemente sfoga la sua rabbia ed il suo rancore sull'unica persona che in fondo poteva capirlo.
"senti J.J. io non voglio mettermi in mezzo, ma gli ideali e i principi di cui parla tuo padre, sono anche quelli di tutte le persone che sono qui dentro, e che la fuori lottano per non essere comandate da un tiranno che vuole solo togliere la libertà alla gente comune e creare un mondo fatto di gente ricca e falsa allo stesso tempo, un mondo che lui considera perfetto, con gente come noi tenuti alla schiavitù. E io questo non posso accettarlo!"
"senti non esiste un mondo perfetto, e poi tu combatti solo per te stessa"
"cosa vuoi dire!?"
"che stai portando avanti una guerra personale contro tuo padre!"
"allora è lui! lui ti ha mandato"
"mi stupisce che tu non l'abbia capito prima, insomma una donna come te che dice di avere sani principi! quanti nemici può avere?, tuo padre scatena una guerra perché ti vuole a casa e tu nemmeno te ne accorgi?"
"smettila! non ti permetto di sputare sentenze, tu non sai nemmeno di cosa parli, guarda che l'unica battaglia personale la stai combattendo tu, quello che fai lo fai solo perché vuoi vendicare tua moglie e tuo figlio"
Lo sguardo di J.J. si riempie d'odio, a quelle parole si alza in piedi come per attaccarla ma cade, il padre tenta di aiutarlo a rialzarsi "Lasciami!!" a fatica si alza e si risiede sul letto, lei capisce di aver sbagliato.
"chi ti da il diritto di parlare della mia famiglia?! Chi?!"
"Doc, Maggiore uscite! voglio parlare da sola con lui"
"sei sicura"
"non ti preoccupare Doc, non succederà niente, voglio solo avere un colloquio a quattrocchi con il Sin. Black"
I due sorpresi e anche un pò preoccupati escono, lei si siede al suo fianco sotto il suo sguardo pieno di rabbia.
"ti chiedo scusa, non volevo ferirti, purtroppo so cosa provi"
Il suo volto cambia d'espressione, il suo respiro diventa meno affannoso e la sua rabbia si placa.
"già, ho letto la tua scheda....................quindi anch'io credo di doverti le mie scuse, non volevo aggredirti e solo che con la storia di mio padre mi ero già innervosito e ripensare alla mia famiglia mi ha fatto perdere il controllo"
"capisco il tuo rancore e la tua rabbia, e immagino che tu cerchi vendetta, anche se non credo che ti aiuterà a placare la tua rabbia io posso aiutarti a trovare l'uomo che ha ucciso la tua famiglia, ad una condizione però, che tu mi aiuti ad arrivare a mio padre affinché tutto questo possa finire"
Tra loro si è stranamente creato un clima di intesa, ma la situazione di disaccordo in cui si trovano gli impedisce di essere spontanei fino in fondo.
"il problema è che tu non puoi aiutarmi"
"e perché?"
"perché Demon è già morto e non per mano mia"
"e allora perché continui a vivere così?"
"semplicemente perché mi sento vicino alla morte..............non ho più niente e nessuno per cui vivere......................senti lasciami stare non so nemmeno perché sto dicendo a te tutto questo!"
"ma come?! e tuo padre, tua sorella!?, e poi non capisco una cosa, come fai ad odiare così tanto tuo padre quando poi lavori per l'uomo che a contribuito alla morte di tua madre e di tuo fratello, no quì c'è qualcosa che non quadra!"
Jarod da una parte sente di potersi fidare ma dall'altra non vuole rovinare il suo piano.
"senti so che per te e difficile da capire, io non ti vado molto a genio e credimi la cosa è reciproca, ma ti prego fidati di me"
"cosa? tu sei pazzo, come posso fidarmi di te?!"
"fidati di me e basta!"
"no, ora o mi dici tutto o ti sbatto sotto le macerie della tua astronave"
"dannazione quanto sei testarda!, ok ti dirò tutto, ma prima devi promettermi che non uscirà una parola, da questa stanza di quello che ti sto per dire"
Lei chiude la porta a chiave "ok, ma prega......"
"A! sta zitta e lasciami parlare,............ quello che hai detto prima è vero, io lavoro per tuo padre solo per poter vendicare la mia famiglia, 2 settimane fa ho saputo che lui voleva un cacciatore di taglie per catturarti, pensavo che se fossi arrivato a te, tu mi avresti aiutato, mio padre sarebbe stato libero e questa stupida guerra sarebbe finita"
"cosa?! non ci posso credere, e perché non me l'hai detto subito"
"non sapevo se potevo fidarmi, infondo nemmeno ti conosco, sapevo solo che una volta infiltrato sarei riuscito a convincerti, vedi io ti avrei riportato da tuo padre come prigioniera così avremmo attaccato direttamente al centro del suo potere"
"io non so cosa dire, sono stupita insomma io ti avevo già catalogato come............."
"non ha importanza"
"ma spiegami l'incidente era reale?!"
"ma dico mi credi così stupido?"
"allora dai diciamolo a tuo padre"
"no, tu dovrai continuare a trattarmi come prima, o tutto il piano salterà, vedi tra la tua gente c'è una spia so che mi contatterà quindi finché non scopriremo chi è ci riuniremo solo di notte quando tutti dormono così potremmo studiare un piano, ok!"
lei gli stringe la mano "ok" poi si alza e va verso la porta "J.J. perché ti sei fidato di me, insomma cosa ti ha convinto?"
"sei la prima donna che mi fa perdere la testa, nel vero senso della parola, giuro che se ne avessi avuto la forza t'avrei dato un ceffone.....e poi mi hai fatto le tue scuse, e non me lo sarei mai aspettato da una persona come te "
"o e non hai ancora visto nulla"
Doc bussa alla porta e Mary gli apre:
"tutto ok"
"non c'e niente da fare, è testardo come un mulo"
"vuoi che ci parli io?"
"no lascia stare ho già detto al sin Black che gli conviene collaborare anche perché dovrà rimanere qui per un lungo tempo"
I due escono e lasciano da solo J.J.
Nel frattempo Ethan cerca Mary A ma nella sua camera trova Jarod, lei che lo ha visto lo segue e rimane sorpresa della situazione:
"ma sei tu?!"
"ei ragazzo sei ancora vivo?"
"ma cosa succede Ethan, non dirmi che conosci questo individuo!?"
"e così ti chiami Ethan, io sono Jarod ma tu chiamami J.J."
Jarod seduto sul letto gli pone la mano, ma il ragazzo è troppo felice di vederlo e lo abbraccia.
"ei ei, vacci piano al momenti sono un’ po’ ammaccato"
"non ci posso credere ma cosa ci fai qui?"
"vedi......"
Mary che non ci capisce niente li interrompe.
"insomma basta! qualcuno vuole spiegarmi che succede?!"
"vedi Mary, se non avessi incontrato quest'uomo probabilmente sarei morto, circa un mese fa stavo camminando in un quartiere della vecchia Los Angeles quando dei cacciatori di teste mi si sono avvicinati, probabilmente volevano aggiungermi alla loro collezione di vittime, io non sapevo cosa fare loro saranno stati almeno in 20 ed io ero solo e disarmato. Quando ad un tratto sento degli spari provenire dalle mie spalle, mi giro e vedo lui correva con due fucili laser in mano, sparava all'impazzata inizialmente pensavo sparasse a me, ma poi quando ho visto quei balordi cadere a terra ho capito, non li ha uccisi ma ha sparato a tutti alle gambe e poi li ha raccolti in una specie di rete gigante, non ho mai visto un affare del genere, comunque mi ha preso e una specie di tele-trasporto ci ha portato nella sua autovettura, abbiamo passato un paio di giorni insieme dopodiché mi ha regalato un fucile e mi ha augurato buona fortuna."
"già era troppo pericoloso farti venire con me...."
"non ci posso credere, il mio cacciatore ha salvato la vita a mio fratello"
"cosa lui è tuo fratello?"
"sei un cacciatore?"
"uno alla volta, Ethan lui è venuto quì per me il re lo ha assunto, solo che la sua auto è caduta, e ora diciamo che è un mio prigioniero."
"stai scherzando.....?"
"no quello che dice è vero, mi dispiace ragazzo"
"è stato comunque un piacere averti conosciuto, infondo non è colpa tua stai solo facendo il tuo lavoro, bhe ci si vede J.J."
ed esce dalla porta con uno sguardo stranamente preoccupato.
"ora spiegami come sarebbe che lui è tuo fratello? dai non potete avere lo stesso DNA"
"cosa vorresti dire?"
"niente lascia stare"
lei chiude la porta
"stammi bene a sentire solo perché infondo lottiamo dalla stessa parte questo non ti da il diritto di fare certe affermazioni, quindi tieni a freno la lingua e stai lontano da mio fratello"
"ora stammi tu a sentire, io ti servo per arrivare a tuo padre, quindi smettila di fare la smorfiosa e cerca di collaborare"
"cosa vorresti dire?"
"che ho bisogno di farmi un bagno"
"cosa?"
"si un bagno, sono tutto sporco e poi puzzo"
Lui le accenna un sorriso e lei lo ricambia scuotendo la testa
"ok ora ti chiamo qualcuno, ma ti avverto noi qui ci laviamo ancora alla vecchia maniera"
"va bene qualsiasi cosa"
Allora apre la porta e chiama Sam
"dimmi Mary!?"
"senti porta il prigioniero a farsi un bagno, e dagli dei vestiti puliti quelli che indossa sono sporchi e bucherellati dappertutto"
"cosa dovrei fare?"
"Sam non senti quanto puzza? dato che sta usando il mio alloggio non vorrei che me lo inquinasse, non so se mi spiego?"
Sam la guarda e poi aiuta Jarod ad alzarsi mettendogli un braccio intorno al collo, lo porta a farsi il bagno e infine lo riporta nell'alloggio di Mary E’ quasi notte e lui ha riacquistato le forze quel tanto che basta per reggersi in piedi, allora entra nell'alloggio e non trovando la luce va avanti a tentoni, ma nel letto sente una sagoma.
"ma chi?"
poi qualcuno accende la luce e lui vede Mary che gli punta la pistola addosso.
"provaci un'altra volta e ti ritrovi un buco in testa"
"ei ei stai calma, guarda che non è come pensi stavo solo cercando di andare a dormire"
"beh non certo qui"
"e dove scusa Sam mi ha portato qui?!"
"ok, ma tu dormirai per terra"
"dammi almeno un cuscino"
glielo tira in faccia
"ecco e ora dormi"
Alla mattina lei si sveglia, ma non lo trova nella stanza allora si veste velocemente, ed esce dalla stanza correndo, arrivata alla sala di controllo lo trova mentre chiacchiera con Data e con Doc.
"vedo che facciamo amicizia con il nemico"
i tre si voltano sorpresi della sua presenza.
"o spero di non disturbarvi?! immagino che tu abbia già conosciuto Data"
"infatti, gli stavo spiegando come sistemare il mio computer di bordo, insomma ho pensato di rendere la mia prigionia più gradevole"
"si si, ma stai attento ti tengo d'occhio"
"andiamo Mary dove vuoi che vada, Doc lo terra d'occhio"
Doc la guarda e conferma con un cenno della testa, poi arriva il padre di J.J. , Mary A. si volta per guardarlo e poi guarda Jarod cercando quasi un suo cenno per potere dire al Maggiore la verità su quello che lui faceva veramente lì, ma lui gli fa cenno di "no", Doc li osserva e capisce che c'è qualcosa sotto ma si fida di lei e decide di non chiedere nulla.
"vedo che mio figlio ora sta bene, allora figliuolo hai deciso di collaborare?"
lui mantiene il suo sguardo duro con il padre, con lui non fingeva nel suo cuore c'era ancora del rancore.
"diciamo che cerco di passare il tempo rendendomi utile"
"senti ti posso parlare"
"non ora, ho da fare non lo vedi?"
"si, certo scusami, magari dopo ok?"
Lui annuisce sotto lo sguardo sofferto del padre che poi se ne va seguito da Doc e Data per preparare il piano d'attacco al re, ignari del fatto che jarod ne aveva già uno pronto che quella sera avrebbe mostrato a mary A.
"non credi di essere stato duro con lui?"
"non credo che la cosa ti riguardi"
"perché non gli dici la verità e la fai finita con questa storia"
"non è ancora il momento di dirglielo"
"lui ha il diritto di sapere"
"ti prego, fidati e lascia fare a me, lo saprà al momento giusto, e poi merita di sentirsi in colpa"
"Jarod il nostro non è un mondo perfetto, ma di una cosa sono sicura che una persona buona come tuo padre non merita di soffrire così tanto anche perché a già sofferto troppo, lui ha bisogno dei suoi figli, ha bisogno di sentirti vicino a lui"
"le tue parole sono giuste, ma io ho bisogno di tempo questa è l'unica cosa che chiedo e ho il diritto di averla"
Lei non dice nulla e lo sta a guardare, pensa a quello che sentiva in quegli istanti era strano, tra loro c'era una sorta di alchimia mentre parlavano si fissavano dritti negli occhi senza prestare lo sguardo ad altro che era intorno a loro, e poi pensa hai suoi occhi così intensi che riuscivano a scavargli fino in fondo alla sua anima ogni volta che la fissava.
"ma hai sentito cosa ti ho detto?"
"si, scusami....certo, beh fai come ti pare"
"ma cosa ti prende?"
"niente pensavo"
"e a cosa?"
Lei non sa cosa dire si sente in imbarazzo, cerca di non far intravedere nulla dal suo volto, e fortunatamente suo fratello la salva interrompendo quell'istante.
"ciao sorellina, J.J., disturbo? altrimenti torno dopo"
"no ma cosa dici, tu non disturbi mai, allora cosa c'è volevi parlare con me?"
"veramente dovrei parlare con J.J., sempre che stia meglio"
"si non ti preoccupare ragazzo"
"possiamo parlare nel mio alloggio, in privato"
"certo come vuoi, sempre che il mio secondino me lo consenta?!"
"andate pure, ma Ethan per qualsiasi cosa chiama"
"non ti preoccupare"
J.J. e Ethan percorrono i corridoi che li portano all'alloggio del ragazzo, quando entrano Jarod nota che il ragazzo chiude la porta a chiave
"allora dimmi ragazzo, di cosa vuoi parlarmi?"
"posso farti uscire da qui"
"ma di cosa stai parlando?"
"si posso farti scappare, prima devi solo aiutarmi a riportare mia sorella da mio padre, così potrai essere libero"
Jarod si siede sul letto mettendosi le mani tra i capelli
"mio Dio ma allora sei tu!"
"si, beh sicuramente mio padre ti aveva avvertito"
"già, solo non credevo fossi tu, insomma perché lo fai?"
"senti mio padre mi ha detto che se l'avessi fatto questa stupida guerra sarebbe finita, allora non mi dirai che stai facendo il doppio gioco?!"
"no certo che no, ho un piano che ne dici se ora chiamiamo tua sorella, così la porteremo fuori di qui e la nostra missione sarà completata"
"ok ottima idea"
Ethan prende il suo orologio trasmettitore e chiama la sorella
"Mary A. vieni subito qui"
"è successo qualcosa?"
"vieni qui e basta"
"ok apri sono fuori dalla porta ormai"
lui gli apre e lei guardando Jarod entra
"Mary A. è lui"
"di cosa parli J.J.?"
"ricordi la spia di cui ti parlavo, è lui"
"cosa non è possibile, Ethan è vero?"
"bastardo, traditore!"
"Ethan è vero!!!"
"si, cosa credi che dopo tutti questi anni sarei tornato da tè come se niente fosse, guardami non sono più il ragazzino di un tempo, sono cresciuto e niente può tornare come prima"
"non ci posso credere ma perché?"
lui quasi piangendo "hai anche il coraggio di chiedermi perché.......................tu te ne sei andata...........e mi hai lasciato li solo"
"non potevo portarti con me sarebbe stato troppo pericoloso"
"stronzate! tu non mi volevi tra i piedi e basta"
"questo non è vero"
"smettila! tu eri tutto per me, quando te ne sei andata mi è crollato il mondo addosso, io ero piccolo e non avevo più nessuno su cui contare, ho cercato di non farmi condizionare dal mondo di nostro padre ma ho dovuto farlo per sopravvivere, sarei morto di dolore e solo perché tu non c'eri......ho forse mi sarei ucciso come la mamma"
"la mamma non si è uccisa"
"stai mentendo non mi fido di te"
"la mamma è stata uccisa, da nostro padre, il giorno in cui è morta stava cercando di distruggere tutti i suoi piani di potere"
"non ti credo, tu come lo sai"
"perché ero lì, ho cercato di fermarlo ma non ci riuscii, mi disse che se avessi parlato mi avrebbe ucciso, e avrebbe ucciso anche te, così me ne andai, tu saresti stato più al sicuro se io non ci fossi stata, quel giorno venni in camera tua tu stavi dormendo, ti diedi un bacio sulla fronte e poi ti promisi che finché io fossi stata in vita avrei cercato di fermare la tirannia di nostro padre, e quando ci fossi riuscita sarei venuta a prenderti. Questa è la verità!"
Ethan sconvolto comincia a correre verso l'ascensore J.J. e Mary lo inseguono lui riesce ad uscire Jarod dice a Mary di aspettare che per lei fuori è troppo pericoloso, allora comincia a corrergli dietro chiedendogli di fermarsi ma lui non si ferma e continua a correre contro i fasci della pistole laser sparati dalle guardie del re, l'inseguimento comincia ad essere sempre più pericoloso perché si svolge nel bel mezzo della battaglia tra ribelli e guardie reali, Ethan viene ferito ad una spalla J.J. senza esitare si butta sopra di lui per proteggerlo e poi se lo carica in spalle.
I due raggiungono l'entrata dell'ascensore e vi entrano
"dovevi lasciarmi morire"
"sentimi bene ragazzo tua sorella ha bisogno di te"
mentre l'ascensore scende Ethan sviene, poi le porte si aprono e degli uomini guidati da Doc portano Ethan in infermeria, il padre di Jarod si avvicina a lui e con gli occhi lucidi gli dice:
"sono fiero di te figliolo, Mary mi ha raccontato tutto, ma perché non me l'hai detto?"
"non ha più importanza ormai, mi sei mancato papà"
"anche tu figliolo"
e si abbracciano sotto lo sguardo soddisfatto di Mary A., che in cambio riceve un sorriso di J.J.

Due ore dopo sono tutti riuniti intorno ad un tavolo e preparano il piano d'attacco al re, Mary tiene in braccio Debbi ed è seduta tra suo fratello e J.J. che sta aggiustando i suoi occhiali per vedere, poi li infila alla bambina che con un sorriso esclama "wow, guarda papà me li ha sistemati, ora si che ci vedo bene, grazie J.J."
e gli da un bacio sulla guancia lui sorride e gli da una carezza sulla testa "non ce di ché piccola, è un piacere"
Mary incrocia lo sguardo con Jarod e gli sorride, lui ricambia ma poi si rattrista e guarda altrove
"direi che possiamo cominciare"
"hai ragione Doc, ok sapete tutti quel è il vero scopo per cui Jarod è qui quindi è uno dei nostri"
"ma lo è anche tuo fratello"
"si Sam lo è anche lui, vero fratellino"
"ci puoi scommettere"
"bene, Data quanto tempo ti ci vuole per sistemare la vettura di J.J."
"non lo so, devo procurarmi i pezzi di ricambio"
"senti non abbiamo molto tempo le truppe sono vicine"
"se J.J. mi da una mano in 3 giorni dovrei farcela"
"J.J.?"
"ok, per me non c'è nessun problema"
"perfetto! ora Ethan che informazioni puoi darci?"
"i suoi piani li conoscete, quello che non sapete è il perché ha bisogno di voi"
"cosa vuoi dire? cosa centra J.J., certo è lui che deve riportarmi a casa ma.......non capisco, oltre a questo!"
"la sua autovettura sarebbe caduta comunque, è stato un caso che sia stata colpita da quel fucile laser"
"cosa vuoi dire Ethan?"
"vedi Jarod loro sapevano a grandi linee dove fosse situato questo posto, quindi volevano assicurarsi che tu arrivassi a destinazione, così poi avrebbero avuto te e mia sorella.
Lei è solo un'esca in realtà il vero obbiettivo sei tu."
"io! ma se mi volevano potevano prendermi subito"
"prima dovevano fermare la rivolta, e ciò è Mary A"
"si ma io cosa centro?"
"questo non lo so"
"lo so io!" Risponde Doc con un volto pieno di consapevolezza della situazione "vedi Jarod tu hai un dono che hai ereditato da un tuo parente non molto lontano, sei un simulatore, un genio che può diventare chiunque voglia essere, per questo riesci a passare da un lavoro a l'altro così facilmente, hai una capacità di apprendimento e di immedesimazione che solo pochi uomini sulla terra hanno. E facile capire perché ti vogliano con loro, con le tue capacità potresti portarli ovunque"
"ma andiamo casa stai farneticando? tutto ciò è assurdo!"
"no figliuolo lui ti ha detto la verità, quel uomo si chiamava Jarod ed ha vissuto tutta la sua vita scappando ed aiutando la gente in difficoltà, sapeva di avere un dono prezioso e si sentiva in obbligo verso il mondo. Nella nostra famiglia è sempre stato un leggenda, si dice che sia morto accanto alla donna che amava."
"ma perché non me l'hai mai detto?"
"pensavo che prima o poi tu te ne saresti accorto, e poi non volevo che ti sentissi in obbligo verso il mondo intero, sei sempre stato un ragazzo con una forte sensibilità verso le cose che ti circondano e non volevo che questo ti distruggesse, credimi lo fatto solo per il tuo bene"
"lo so papà, ma se l'avessi saputo prima forse............."
"non è compito tuo risolvere i problemi del mondo"b
"Doc ha ragione J.J., e poi ora stai aiutando noi no?!"
Jarod guarda Mary A. che le sta sorridendo ed annuisce per la sua affermazione, lei le posa la mano sopra la sua ma lui la scosta nervosamente quasi avesse paura del suo contatto o fosse infastidito da quel gesto, Mary allora cambia espressione nel volto è quasi imbarazzata e fa cenno agli altri di procedere con il piano.
"cosa consigli di fare Jarod?"
"per cominciare mi sembra chiaro che dobbiamo muoverci in fretta, la milizia del re è vicina e vostri amici la fuori non reggeranno ancora a lungo. Questo è il mio piano; Data si occuperà di trovare tutti i mezzi di trasporto disponibili, però devi fornirli di una copertura blindata" passandogli un foglio "eccoti il progetto, Doc e mio padre faranno fuggire tutti i civili e li porteranno in un posto più sicuro, l'ho già trovato dopo vi spiegherò come arrivarci, sa tu avvertirai gli altri capi ribelli in superficie. In fine io, Mary A ed Ethan affronteremo il re dall'interno, dal centro del suo potere"
"non sono d'accordo!, non voglio che mio fratello corra dei pericoli"
"Lui dovrebbe tornare alla sede con noi, se tuo padre non lo vedrà capirà che è una trappola"
"ma......."
"no Mary A lui ha ragione, e poi ci sei tu a proteggermi no?!"
"allora che ne dite?"
"è un buon piano Jarod speriamo solo vada tutto bene"
"non preoccuparti Doc vedrai che andrà tutto bene, direi che possiamo metterci al lavoro sempre che Mary A non abbia altro da aggiungere!"
"no, il piano è ottimo quindi al lavoro"
"aspetta io avrei una domanda"
"dimmi pure Sam!"
"Mary A come faremo a scappare tutti sotto il naso delle guardie reali?"
"il piano non è mio, J.J.?"
"ho pensato anche a questo, ho studiato la piantina di questa città, useremo le gallerie della vecchia metropolitana li non ci sarà pericolo"
"J.J. e io cosa faccio?"
"tu darai una mano al tuo papà, sai ha bisogno del tuo aiuto, vero Data?"
"proprio così Debbi, mi stavo proprio chiedendo chi potesse darmi una mano"
"Mary ma io non posso venire con te?"
"no tesoro sarebbe troppo pericoloso per te, tu devi rimanere con il tuo papà lui ha bisogno del tuo aiuto non hai sentito?!"
La ragazzina la guarda con ammirazione e poi l'abbraccia.
"ti voglio bene Mary A, quando sarò grande voglio diventare come te"
"anch'io ti voglio bene tesoro"
"andiamo Debbi e ora di andare a dormire"
"ma papà, sono solo le 9.30"
"coraggio Debbi tuo padre ha ragione domani sarà una giornata dura e se vuoi dare una mano devi essere riposata"
"e va bene, e va bene buonanotte a tutti"
La ragazzina si alza e va a salutare tutti con un bacio sulla guancia poi si dirige verso la sua stanza.


Due ore dopo Mary A. sente bussare alla porta, allora si alza e va ad aprire
"che ci fai qui?"
"ti chiedo scusa so che è tardi, stavi dormendo? perché se è così io....."
"no entra pure Jarod, tanto non riesco a prendere sonno"
Lui entra e lei chiude la porta a chiave
"allora dimmi cosa c'è?"
Jarod sembra nervoso continua ad andare avanti e indietro per la stanza
"ecco......ti volevo chiedere........si già per il piano"
"che cosa?"
"ah!......non sarei dovuto venire......ti chiedo scusa"
Jarod si avvicina alla porta per uscire ma lei lo ferma mettendogli una mano sul petto
"no! tu non vai da nessuna parte finché non mi dici perché sei venuto qui!"
Lui allora si siede sul letto e lei fa lo stesso mettendosi al suo fianco, praticamente a contatto con il suo corpo che sente tremare, poi si tranquillizza prende coraggio e guardandola dritta negli occhi
"il motivo per cui sono qui è per chiederti scusa"
"e per cosa?, non è la prima volta che non siamo d'accordo su qualcosa ma non mi pare sia mai stato un problema"
"non parlavo della nostra discussione"
"e di cosa allora!?"
"di quando tu hai posato la tua mano sulla mia ed io lo tolta così bruscamente"
"non ti preoccupare, certo ci sono rimasta male infondo il mio è stato solo un gesto amichevole"
"lo so! ma è questo il punto, vedi da quando mia moglie e............"
"non dire altro ti capisco, lo so è difficile avvicinarsi ad un'altra persona"
"non è solo questo!"
"non afferro....?"
"sono stato a contatto con tante persone, con tante donne......ma tu.......tu mi spiazzi su tutti i fronti, vedi io non capisco perché quando mi stai vicina mi sento in imbarazzo, sono nervoso è come se tu con un solo sguardo mi rendessi impotente e privo di ogni barriera, i tuoi occhi così belli e immensi mi scavano nel profondo e sembra che tu mi legga nell'anima......"
"non so cosa dire, ora sono io a sentirmi in imbarazzo........"
Jarod si alza e si dirige di nuovo verso la porta
"lo sapevo non dovevo venire, ti chiedo scusa"
lei si alza e si mette di fronte a lui
"no aspetta!"
"senti ho commesso un errore"
"ma vuoi starmi a sentire dannazione!"
Lui alza le mani in segno di rassegnazione e le fa cenno di parlare
"quello che hai detto vale anche per me"
"a cosa ti riferisci?"
"al fatto che anch'io con te mi sento a disagio, e che mi sento leggere nel profondo ogni volta che mi guardi, non so bene il perché so solo che ora voglio fare questo”
lei lo prende e lo bacia, i due si perdono in un bacio lungo e vivo, pian piano si dirigono verso il letto senza mai riprendere fiato, poi si distendono ma ad una tratto lei si scosta velocemente facendo cadere lui dal letto.
“forse hai ragione tu è stato un errore, non so cosa mi sia preso”
“ma…….io non ti capisco prima mi baci e poi……ti prego spiegami!?”
”non c’è niente da spiegare J.J., è stato solo un attimo di debolezza, se non ti dispiace ora vorrei rimanere sola”
Lui si alza ed apre la porta poi si volta verso di lei
“capisco cosa provi, ma allontanandoti dalle altre persone non lo riporterai in vita”
Mary lo vede uscire spegne la luce ma i suoi pensieri non le permettono di addormentarsi
“possibile che lui in pochi giorni abbia capito chi sono? Mi secca ammetterlo ma quello che ha detto prima è vero, ma io non posso, non voglio amare un altro uomo, Thomas era tutta la mia vita ed io non voglio dimenticarlo, certo è difficile non essere affascinate da un uomo come J.J. mi stupisce che non si sia gia trovato qualche altra donna, forse anche per lui è stato difficile avvicinarsi a me, è tutta colpa mia non dovevo baciarlo, lui se ne stava andando ed io lo baciato, se lo baciato ci sarà un motivo, ma che dico è stato solo un attimo di debolezza, e che attimo! Basta non ci voglio più pensare voglio solo dormire”
con queste parole Mary A. si addormenta .

La mattina seguente in superficie sta piovendo, J.J. e Data stanno recuperando i pezzi dell’autovettura, nel frattempo Mary A. si è appena svegliata e va in sala controllo a ispezionare la situazione
“ciao Doc, com’è la situazione?”
”buongiorno Mary A., qui è tutto ok il lavoro procede bene, sbaglio o hai dormito poco stanotte?”
“non ne voglio parlare”
”come vuoi”
“dove sono Sam e gli altri?”
“Sam è andato a controllare il tunnel della vecchia metropolitana assieme al maggiore, Data e J.J. sono fuori a raccogliere i pezzi dell’autovettura, sono fuori dalle 4.00”
“ma è passata ormai un’ora, per caso sono impazziti”
“non ti preoccupare sto controllando il perimetro, per adesso non sono in pericolo”
“non mi importa li voglio qui sotto, passami la ricetrasmittente”
“usa il tuo orologio”
“lo sai che non c’è campo tra qui sotto e la superficie”
Mary A. prende la ricetrasmittente e se la infila, questa, al contrario dell’orologio, ti permette oltre che di parlare anche di edere la persona con cui tu parli.
“Data, Data rispondi”
“J.J. senti anche tu qualcosa”
“deve essere la tua ricetrasmittente”
“ah! dannata pioggia non riesco a sentire nulla” Data si infila la ricetrasmittente “si?!”
“Data mi spieghi che cavolo stai facendo? Sei fuori da più di un’ora”
“lo so ma abbiamo quasi finito”
“lo sai che è pericoloso stare la fuori!”
”si, ma qui si sta scatenando un temporale e ci sta rallentando il lavoro, ci manca poco per finire”
“non mi importa, porta subito il tuo sedere qui sotto!”
“fra 2 minuti”
“forse non hai capito cosa ti ho detto, non fra 2 minuti ti ho detto subito!!!!”
“ok, ok fai salire l’ascensore arriviamo”
Data chiude la comunicazione
“dobbiamo andare J.J.”
“cosa ma abbiamo quasi finito”
“torneremo più tardi, Mary A. ha detto di andare giù”
Allora si dirigono verso l’entrata della base, entrano nell’ascensore e scendono.
Mary A li vede uscire e furiosa a verso Data, Doc accenna un sorriso e si code la scena
“Data mi spieghi cosa diavolo ti è saltato in mente?”
“senti so quello che faccio, ho chiesto apposta a Doc di tenere controllato il perimetro”
“non mi pare che tu lo sappia, lo sai cosa è successo l’ultima volta che siamo stati fuori così a lungo, per poco le guardie non ci scoprivano e Sam ci ha quasi rimesso una gamba”
“non credo che ci sia motivo di scaldarsi tanto, se hai dormito male sono affari tuoi, ora se non ti dispiace io e Data abbiamo da fare”
“J.J. non stavo parlando con te, quindi fatti I fatti tuoi ok? Ora andate a fare quello che volete, Data fa in modo che questo non si ripeta, sai che lo faccio solo per il bene di tutti”
“si Mary A. lo so”
“ah, un’altra cosa, J.J.?”
“si?”
lei si avvicina e a denti stretti le dice:
“non rivolgermi più la parola in quel modo, tu qui sei l’ultimo arrivato, non sai come stanno le cose, quindi fatti i fatti tuoi, intesi?”
“se la metti su questo piano, intesi!”
“andiamo J.J., vieni ti faccio vedere dov’è il laboratorio con tutti gli attrezzi, così ci mettiamo al lavoro”
“si è meglio, qui perdiamo solo tempo”
Jarod guarda ancora per un istante Mary A. fissandola ostilmente, e segue Brotts nel laboratorio, lei senza fiatare torna davanti al pannello di controllo
“non credi di essere stata un po’ dura con lui?!”
”no, Data conosce le regole ed è bene che non se le dimentichi, per il bene di tutti”
“non mi riferivo a Data, ma a Jarod”
“se vuole stare con noi deve seguire le nostre regole”
“guarda che nessuno lo obbliga a restare, lui ci sta solo aiutando, mi sembra che fino adesso si abbia aiutato molto”
“questo non lo giustifica, in fondo non gli ho detto niente, che impari a farsi gli affari suoi”
“ma cos’hai oggi? Davvero credo che tu abbia dormito male, non sei mai stata così acida”
“ora ti ci metti anche tu, non ho dormito male”
“ma allora….?”
“non ho proprio dormito”
“e come mai?”
“riflessioni”
“e su cosa se posso chiederlo?”
“su tutto, su niente………non è importante”
“come vuoi”
Tra loro c’è un istante di silenzio
“Doc?”
“si Mary A. dimmi”
“non per portarti sfortuna, ma se tu un giorno perdessi tua moglie come io ho perso Thomas in quella battaglia, quello che io consideravo l’amore della mia vita, riusciresti mai ad amare qualcun altro?”
“questa non è una domanda facile anche perché io fortunatamente non capisco cosa si provi in questo senso, quello che posso dirti è che credo che tu possa amare un’altra persona, forse in modo diverso, forse più o meno intensamente ma credo che comunque sia una decisione che spetta a te, tu devi decidere se nel tuo cuore c’è posto per un’altra persona”
“non ti sentiresti in colpa, quasi tu tradissi la persona che hai amato?”
“non lo so, credo solo che il destino ci riserva tante sorprese, forse potresti parlare di questo con J.J. lui di sicuro capisce quello che dici meglio di me”
“e…….cosa, certo……certo lo farò”
“ora spiegami ma perché tutte queste domande?”
“niente erano solo delle mie riflessioni”
“sei sicura che non ci sia dell’altro sotto”
“cosa c’è Doc, cominci anche tu a mettere in dubbio le mie parole”
“non mi permetterei mai, sai una cosa?”
“cosa?”
“questo temporale mi ha fatto venire sonno io vado a riposare e dovresti farlo anche tu”
“e qui chi ci sta?”
“non ti preoccupare ci sono gli allarmi di movimento inseriti all’esterno, allora?”
“allora credo che la tua sia una buona idea”


Poche ore dopo:
“Mary A, Mary A.! svegliati!”
“Ethan? Ma che succede?”
“Ci hanno attaccato”
“cosa?”
“vieni nella sala controllo, guarda tu stessa”
Mary A si alza, infila il suo impermeabile e corre assieme ad Ethan raggiungendo la sala controllo
“ma sono?”
“si sono proprio sopra di noi”
“hanno scoperto come entrare?”
“no fortunatamente no”
“forza vai a chiamare gli altri”
“sono già tutti fuori a combattere”
“cosa? E perché non mi avete chiamato prima?”
“hanno detto a me di rimanere qui e di chiamarti dopo mezz’ora che erano usciti”
“che cosa?”
“lasciami finire, se ti avessero avvertito prima tu saresti uscita a combattere con loro”
“ed è quello che farò”
“no Mary A, tu devi portare tutta questa gente al sicuro, nel nuovo rifugio”
“puoi farlo tu!”
“no io non basto per aiutare tutta questa gente, solo non saprei far fronte ad un eventuale scontro”
“e loro, cosa faranno?”
“ci raggiungeranno appena la situazione sarà sotto controllo”
“ah,…….Dannazione!!! odio starmene qui con le mani in mano, avevate calcolato tutto eh?! E di chi è stata questa brillante idea?”
“beh….”
“no aspetta fammi indovinare, di J.J.”
“non proprio, tutti noi abbiamo pensato che fosse meglio così, però la proposta è partita da lui”
“ora non ho tempo per arrabbiarmi, quindi ascoltami bene, mentre io vado a prendere le armi e la mappa per il rifugio tu raduna tutti i civili che ci sono qui sotto, poi chiama Sam e digli di far scendere quelli che ci sono in superficie, sono stata chiara?!”
”si!”
“bene allora esegui”

Il giorno seguente:
Mary A, Ethan ed i civili hanno ormai raggiunto il rifugio da più di 6 ore, l’ambiente è molto grande e ci sono stanze e cabine per tutti, c’è perfino una sala controllo, l’edificio è un vecchio bunker usato durante la terza guerra mondiale dagli eserciti americani per proteggere le loro famiglie.
Mary si sta mordicchiando l’unghia del pollice come fa sempre quando è nervosa e tiene gli occhi fissi sulle immagini trasmesse dalle telecamere.
“nervosa?”
“no sono solo preoccupata, hai riprovato a chiamarli dalla trasmittente”
“si, ma non risponde nessuno”
“ok è già troppo che aspetto ora vedo a cercarli”
Lei si in fila la giacca e prende il fucile
“no aspetta guarda!”
dallo schermo si vedono Doc e il maggiore aggrappati a Data che sembra ferito ad una gamba e J.J. che si porta in spalle il corpo di Sam, dietro di loro una serie di uomini feriti dallo scontro a fuoco.
Mary ed il fratello escono dalle porte scorrevoli e gli corrono in contro
“cosa è successo?”
“ci hanno teso una trappola, lo scontro è andato bene li stavamo sbaragliando ma ad un tratto ne sono arrivati più di un centinaio guidati dai pezzi grossi del re, c’era anche Lyle, allora non abbiamo fatto altro che scappare”
“ok Doc, entrate ci sono un paio di dottori dentro, Ethan dagli una mano”
Jarod cade in ginocchio
“lascia che ti dia una mano, ma tu sei ferito!?”
“e solo un graffio, piuttosto muoviamoci a portare dentro Sam”
“cosa gli è accaduto?”
“a preso una bomba a scaglie, dobbiamo togliergli le schegge dal corpo o morirà”
Insieme portano Sam all’infermeria, Doc è già pronto con tutto il materiale e con Mary A comincia a curarlo, mentre Jarod e gli altri si danno da fare per curare le altre persone ferite.

Due ore dopo
Jarod entra nell’infermeria e vede Mary A che continua a bagnare la fronte a Sam
“come sta?”
“a sei tu?, ora sta bene si è stabilizzato però ha la febbre alta”
“credi che riuscirà a farcela?”
“si se passerà la notte, ma sono sicura che ce la farà Sam è forte”
“già! Lo spero”
“ma tu sei ancora ferito? vieni ti metto dei punti”
“ti ho già detto che è solo un graffio”
“stai zitto e fammi vedere!, però! è profondo per essere solo un graffio”
“da quando tu sei medico?”
“da quando sono sulla strada, stai fermo ti devo mettere dei punti, che tipo di medico eri quando lavoravi su Marte?”
“pediatra, ma alle volte facevo gli straordinari e davo una mano al prontosoccorso, hai! Fai piano”
“scusa! Mi sa che anche oggi hai fatto gli straordinari!”
“già!”
“posso chiederti una cosa? Se non vuoi rispondere ti capisco?”
“dimmi pure non evito mai di rispondere”
“come è successo? Come è morta la tua famiglia?”
Lui si volta e la guarda poi con gli occhi rivolti verso il basso comincia a raccontare la sua storia, lei nel frattempo gli mette una benda sul braccio
“quel giorno ero al prontosoccorso, ricordo che pioveva, Zoe mi aveva chiamato rimproverandomi per il fatto che non ero ancora tornato a casa, mi disse che sarebbe passata in banca per ritirare del denaro, avevamo intenzione di fare un viaggio su Plutone, io dissi che sarei tornato a casa fra un paio di ore……………..un’ora dopo arrivò un aereoambulanza dentro c’erano il corpo di mio figlio e di mia moglie…….., in seguito seppi che questo Damon aveva rapinato la banca e ucciso tutti quelli che erano dentro per il puro gusto di farlo, il resto lo sai”
Lei le stringe la mano e questa volta lui gliela prende e la posa sul suo cuore tenendola stretta, dai suoi occhi scende una lacrima e le sue mascelle sono digrignate dalla rabbia.
“So cosa provi, io ho visto mio marito morire davanti hai miei occhi colpito da un colpo di fucile, sono rimasta li immobile a guardare senza poter far nulla”
“sembra che nessuno dei due sia stato molto fortunato nella vita”
Lei si trattiene dal piangere lui la prende e la stringe forte a se
“coraggio piangi sfogati ti farà bene”
Mary A. comincia a piangere e si aggrappa forte alle sue spalle, poi i due si guardano intensamente i loro volti sono talmente vicini da sentire l’uno il respiro del altro, i loro cuori battono all’unisono e le loro mani si sfiorano dolcemente, stanno quasi per ripetere quel bacio tanto desiderato quando il Maggiore entra dalla porta scorrevole.
“Mary A come sta Sam?….o scusate vi disturbo?”
“no papà Mary A mi stava solo curando la ferita”
“si ho finito se vuoi puoi andare”
“grazie”
Jarod esce dalla porta senza staccarle mai gli occhi di dosso e saluta il padre con un cenno della mano
“Sam ora si è stabilizzato la febbre è scesa”
“bene, sei sicura che non vi ho disturbato?”
“ma certo! perché ci avresti disturbato?!”
“perché non ho mai visto due persone guardarsi così”
“ma cosa ti passa per la testa? Io e J.J. siamo solo diventati buoni amici tutto qui”
“sarà come dici tu, io so solo che mio figlio quando guarda così una donna non è certo per amicizia”
Lei scuote la testa e ridendo corruga la fronte, il maggiore le fa l’occhiolino e poi esce.

Un’ora dopo
Jarod è disteso sul suo letto che fissa il soffitto, alla porta della sua camera bussano
“avanti! Papà sei tu, cosa fai qui?”
“niente sono solo venuto a vedere come stai”
“io sto bene non ti preoccupare”
“sicuro”
“si certo, ma tu non sei venuto per chiedermi questo non è così?”
“infatti volevo sapere se c’è qualcosa tra……..”
“siamo solo buoni amici, solo abbiamo molte cose in comune tutto qui”
“se lo dici tu, notte figliolo”
“notte papà”
La porta bussa di nuovo J.J. si siede sul letto
“avanti papà ti ho già detto che…….ma sei tu, che ci fai qui”
Mary A chiude la porta a chiave dietro di se, senza parlare continua a fissarlo poi con respiro affannoso si avvicina gli prende la mano e si siede a cav’alcioni sopra di lui, posa la mano sul suo cuore e continua a fissarlo.
Jarod deglutisce la sua mano trema quasi nell’accarezzarle il viso, con le dita le sfiora le labbra e con delicatezza le sposta indietro i capelli, anche il suo respiro è diventato affannoso, con le mani le accarezza la schiena e con le labbra comincia a baciarla sul collo fino a posarsi delicatamente sulle sue morbide labbra poi si interrompe per cercare quasi la sua approvazione per andare avanti lei senza esitare lo bacia profondamente e comincia a spogliarlo lui fa lo stesso.
I due si distendono nel letto ed i loro corpi si intrecciano fino a diventare un unico elemento il tempo intorno a loro si ferma e si amano come mai hanno amato, come finalmente le due metà di Platone si sono ritrovate ed hanno ricomposto le due metà perfette.

Alla mattina:
Jarod abbraccia Mary A che gli da le spalle i loro corpi nudi sono coperti da un lenzuolo bianco, sono entrambi svegli a non sanno cosa dire, o non vogliono dire nulla per rovinare quel momento.
“vorrei rimanere qui così per sempre”
e gli da un bacio sulla guancia, lei si volta e si stringe a lui posando la testa sul suo petto
“lo vorrei anch’io, sono stanca di questa vita”
“oggi stesso andremo da tuo padre così questa storia sarà finita”
“sono d’accordo anche perché non ci vorrà molto prima che le truppe capiscano come entrare nella vecchia base”
Jarod si mette seduto mostrando i suoi pettorali pieni di cicatrici
“che hai?”
“niente e solo che devo dirti una cosa e ho paura della tua reazione”
“cosa devi dirmi Jarod, non mi dirai che sei anche tu una spia o cose del genere”
lui accenna una sorriso
“no niente di tutto questo”
“e allora?”
“volevo solo dirti…….. che…….. ti amo!”
Lei si alza e si mette seduta sul letto, gli volta le spalle e si copre con il lenzuolo il corpo
“Lo sapevo è successo come l’altra volta io ti apro il mio cuore e tu non fai altro che chiuderti a riccio” lui si avvicina a lei e le mette le mani sulle spalle “Mary capisco la tua reazione e so anche cosa provi, nemmeno per me è stato facile amare un’altra persona ma ho capito che non potevo farci niente……che il mio amore per te era troppo vero per rinunciarci………”
“ti prego smettila! Il mio problema non è questo, sono consapevole del fatto che Thomas sia morto e non posso tornare indietro per cambiare le cose, vedi io voglio continuare a stare con te ma…..”
“ma cosa?”
“una parte di me sente di averlo tradito per il fatto che amo te più di quanto abbia amato lui, fin dal primo giorno ho capito che eravamo parte dello stesso puzzle e questo mi ha fatto paura”
“Mary Andrea Parker guardami”
Lei si volta e lo guarda con occhi tristi
“tu non hai tradito Thomas, finché era in vita le sei sempre stata accanto, e lo hai amato è questo che conta”
“Ti amo Jarod, ti prego stingimi forte”
Jarod l’abbraccia forte e la trascina sopra di se baciandola, facendo appoggiare i suoi seni nudi sul suo petto poi i due continuano a baciarsi ardentemente ma alla porta bussano e sono così costretti a fermarsi.
“si chi è?”
“Jarod sono io Doc”
“che c’è?”
“hai per caso visto Mary A? nel suo alloggio non c’è e non riusciamo a trovarla”
Lei le fa cenno con il dito di stare zitto quasi ad indicare il fatto di non voler far sapere che lei era li
“no Doc non l’ho vista, comunque ora mi vesto e vengo a cercarla con voi”
“ok allora ti aspetto alla sala controllo”
“va bene”
Jarod si alza e si riveste senza dir nulla anche lei si alza lo abbraccia e lo bacia
“non ti arrabbiare non è ancora il momento di dirlo a loro”
“lo so non sono arrabbiato, ora devo andare e cerca di farti trovare, fuori ti stanno cercando”
Jarod esce dalla camera e sia avvia alla sala controllo, dove sono tutti riuniti
“allora chi è stato l’ultimo a vederla ieri sera?”
“oh Jarod sei arrivato”
“buongiorno a tutti, allora chi l’ha vista per ultimo ieri sera?”
“credo io, sai dopo che te ne sei andato tu dall’infermeria”
“no io ho visto uscire mia sorella dall’infermeria e lo vista dirigersi verso il tuo alloggio J.J.”
“ti sbagli Ethan, io ieri sera non l’ho vista”
“ma io l’ho vista bussare alla tua porta”
“t’ho già detto che non l’ho vista, perché dovrei mentire?”
“forse perché mio padre ti ha pagato una bella cifra per farla fuori”
“ma che diavolo stai farneticando, non ti permetto di dire una cosa del genere ricordati che siamo dalla stessa parte”
“hai ragione ti chiedo scusa è solo che sto cominciando a preoccuparmi seriamente”
“andiamo ragazzi cercate di stare tranquilli, ora l’importante è trovarla”
“chi devi trovare Doc?”
“Mary A ma dove eri finita eravamo in pensiero per te?”
Jarod la guarda con volto preoccupato ma i suoi occhi ridono e le chiede
“già Mary A dove sei stata?”
“avevo bisogno di prendere un po’ d’aria e così ho fatto un giro”
“per tutta la notte?!”
la guarda stupita Data e Jarod ribadisce
“già per tutta la notte?”
“si e allora!? Di sicuro non devo giustificarmi con voi, quindi smettetela di farmi il terzo grado, piuttosto Ethan, J.J. preparatevi e ora di affrontare il re faccia a faccia, questo caos deve finire”
“cosa? Volete affrontarlo oggi?”
“Maggiore ormai le sue truppe sono troppo vicine e noi non possiamo aspettare, ci sono troppe vite in ballo”
“Mary A ha ragione papà, non possiamo più aspettare, Data a che punto sei con la mia autovettura?”
“è pronta”
“perfetto, allora andiamo a prepararci”
Ethan e Jarod vanno nei rispettivi alloggi mentre gli altri cominciano a preparare le armi, Mary A invece senza farsi vedere entra nell’alloggio di Jarod e come sempre chiude la porta a chiave.
“ho sentito quello che ti ha detto Ethan, mi dispiace”
“non ti preoccupare, devo ammettere che è stato difficile trattenermi per non dirgli che ti amo”
I due si abbracciano e si baciano
“che ne dici potremo continuare da dove siamo stati interrotti questa mattina”
“devo ammettere che la tentazione è forte ma dobbiamo andare”
“hai ragione”
“prima però devo darti una cosa”
Jarod prende un bracciale dalla tasca e lo porge a Mary A, lei stupita lo prende e legge quello che c’è scritto dietro
“una sola anima un solo spirito”
“un mese fa una donna anziana che ho incontrato in un locale me l’ha dato dicendomi di darlo alla persona che amavo, all’inizio non capii a chi si riferiva, infatti le dissi che mia moglie era morta ormai da tempo e che io non avevo più nessuno da amare, lei mi guardo e mi disse “non ti preoccupare la persona che ami ti sta aspettando” quindi conservai questo bracciale e quando arrivai qui e ti conobbi capii quello che quella donna aveva voluto dirmi”
“Jarod io non so cosa dire, spero solo di meritarmelo”
“il mio cuore dice che è così quindi indossalo e baciami”
Mary A si mette il braccialetto facendosi aiutare da lui e poi lo bacia saltandogli in braccio
“coraggio ora andiamo”
Lui apre la porta ed esce poi controlla che non ci sia nessuno e così esce anche lei, i due si dirigono fuori dove tutto è ormai pronto per partire Ethan saluta tutti e sale a bordo, J.J. fa lo stesso e Mary A si avvicina a Data
“Data se questa missione non dovesse funzionare voglio che sia tu a portarla avanti”
“è un onore, ma sono sicuro che non sarà necessario”
i due si abbracciano
“Doc prenditi cura di Sam”
“sarà fatto”
Mary A abbraccia anche lui poi entra nell’autovettura ma Debbi arriva correndo verso di lei e l’abbraccia forte
“tu devi tornare Mary A”
“o piccola ti prometto che farò il possibile, ora devo andare”
tutti rimangono fermi nel vederli partire ed in cuor loro sperano soltanto che tutto questo dolore e tutta questa sofferenza possa finire.

Un’ora dopo
“bene siamo arrivati, Ragazzo lega tua sorella”
“perché?”
“altrimenti capiranno”
“Ethan fa come dice”
La macchina di Jarod entra nella torre attraverso ad un tunnel li lo stanno aspettando il Re, il colonnello Reins, Brigitte e Lyle.
“che accoglienza, coraggio scendiamo”
I tre scendono Jarod ed Ethan si inginocchiano ma Mary A rimane in piedi e guarda con odio il padre
“ho portato avanti la mia missione padre”
“mio Re siamo qui per servirla, come vede le ho portato il capo dei ribelli”
I due si rialzano e Jarod tiene Mary A per le mani dove era legata
“sei cresciuta figlia mia, cosa fai non ti inginocchi d’innanzi al tuo re”
“io non sono vostra figlia e voi non siete il mio Re”
“Sorella inginocchiati te lo ordino”
“sei tu il leccapiedi Lyle non io”
“lascia stare Lyle avrà quello che si merita, mi dica signor. Black che ne dice di unirsi al colonnello Reins e a Brigitte per distruggere questo pianeta, il suo aiuto potrebbe esserci utile”
“la ringrazio per l’offerta ma sono costretto a rifiutare, ora la pregherei di darmi il mio denaro”
il colonnello si avvicina lui
“mi dispiace per lei ma dovrà restare con noi anche contro voglia”
“non credo proprio”
Jarod si abbassa e da un calcio a Reins facendolo cadere poi tira fuori un coltello dallo stivale e taglia la corda che lega Mary A
“Ethan!”
Ethan le lancia una pistola e poi tiene il fucile puntato contro il padre e contro Brigitte Jarod invece tiene a terra Reins premendogli un piede sul torace e punta la pistola contro Lyle anche Mary tiene la pistola puntata contro il padre
“Ethan cos’è questa storia?”
“tu mi hai sempre mentito, finalmente ho trovato la mia famiglia l’unica che io abbia mai avuto”
Brigitte tira fuori un coltello e lo lancia colpendo Jarod su una spalla lui cade ferito Mary A grida “nooo!”
E gli spara colpendola alla testa, ma lei si rialza e scuote la testa
“non puoi uccidermi!”
“lo vedremo!”
Mary A prende una specie di Frisbee con delle lame e glielo lancia staccandogli così la testa dal collo, il colonnello Reins che grazie a Brigitte si è liberato ora sta sopra J.J. e sta cercando di soffocarlo ma Ethan gli salta addosso e lo fa cadere su un profondo burrone che circonda la base del re
“grazie ragazzo”
Ethan gli pone la mano e gli da una mano a rialzarsi, ora i tre puntano la pistola contro il re e contro Lyle che dalla paura si inginocchia
“ti prego non uccidermi”
“sei sempre il solito codardo”
Mary A gli da una colpo con il calcio della pistola e lui sviene
“ora sei rimasto solo”
“come puoi trattarmi così io sono tuo padre”
“ora morirai per quello che hai fatto a mia madre e per quello che hai fatto passare ad Ethan senza contare tutte le persone che sono morte per causa tua”
“non farlo Mary A ucciderlo non ti servirà a nulla”
“ma lui deve pagare J.J.”
“e pagherà ma non così e non in questo modo, so che la rabbia che c’è dentro di te cresce ma uccidendolo non riporterai in vita tua madre ne io riporterò in vita mia madre e mio fratello”
“hai ragione non vale la pena uccidere un falso re”
“io sono ancora il re”
“no padre la tua tirannia è finita!”
I tre portano il re alle prigioni di marte con l’accusa di omicidio anche Lyle viene arrestato per complicità in crimini contro il popolo dei tre mondi, poi tornano alla base dove tutti li aspettano e quando scendono un applauso li accompagna
“finalmente siamo salvi, voglio che ora usciate alla luce del sole e che da queste rovine costruiate un nuovo mondo”
“ben detto Mary A”
“siete tornati finalmente”
Doc e gli altri li abbracciano poi Mary A prende e bacia Jarod
“a e così tra di voi non c’era nulla e!!!!!???”
“sai com’è papà anzi se ora ci scusate dovremo andare a riposare si è fatto tardi”
“gia riposare”
“dovreste farlo anche voi vi vedo stanchi”
“vedi di trattare bene mia sorella”
“non ti preoccupare Ethan il mio Jarod mi tratta da regina”
e così Jarod e Mary A vanno in camera, chiudono la porta e ancora una volta si amano

La mattina:
“Parker! Parker svegliati!”
“Doc sei tu ma dove mi trovo? E dov’è J.J.?”
“come mi hai chiamato Doc? e chi è J.J.? Parker ma stai bene? Guarda che siamo arrivati a Blue Cove l’aereo sta atterrando”
“era solo un sogno!”
“che sogno Parker”
“lascia stare Syd sono stanca e voglio solo andare a casa”

Miss Parker arriva a casa apre la porta ed entra, sopra ad un tavolo c’è un pacco con su scritto “per M.P. da J.”
lei comincia ad aprirlo ma viene interrotta da una telefonata:
“allora trovato niente a New York”
“Jarod sei tu, se siamo tornati al centro senza di te significa che non abbiamo trovato niente no?”
“cos’hai ti sento strana?”
“no niente è solo che a volte vorrei che i sogni fossero realtà”
“che sogno hai fatto?”
“un sogno che in parte era molto bello e in parte invece era uguale ad ora perché anche in quel sogno mia madre non c’era”
“mi dispiace! Spero solo che nel tuo sogno fossimo dalla stessa parte, comunque apri il pacchetto dentro c’è un regalo per te”
e riattacca, Miss Parker apre il pacchetto e dentro vi trova un bracciale lo gira e legge la frase che c’è scritta
“una sola anima un solo spirito”.

(scritto da Vale (Meg2))


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