Uscito in Italia il 23 dicembre 1969, il film segna l'ultima apparizione cinematografica, postuma, di Sharon Tate, barbaramente uccisa insieme ad alcuni amici dai seguaci del santone Charles Manson la notte tra l'8 e il 9 agosto 1969, circa due mesi dopo la fine delle riprese e oltre quattro mesi prima dell'uscita nelle sale italiane. Gli assassini non mostrarono alcuna pietà per la Tate, incinta di quasi nove mesi.

Nell'ottobre del 1969, quando le indagini sull'omicidio della Tate non avevano ancora portato ai veri colpevoli, i giornali italiani riportarono la notizia che Vittorio Gassman era stato convocato in America per testimoniare sull'omicidio, sostenendo che Sharon gli avesse fatto delle importanti rivelazioni durante le riprese del film. Alcuni giorni dopo la notizia fu smentita dalla stesso Gassman.

Per nascondere la già avanzata gravidanza di Sharon Tate, il regista dovette trovare una serie di escamotage tra costumi e accessori. Le scene in cui l'attrice appare seminuda furono le primissime ad essere girate.