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Realizzazione Antonio Genna |
"Lisbona"
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TITOLO ITALIANO: "Lisbona"
TITOLO ORIGINALE: "Lisbon"
REGIA: Ray Milland
SOGGETTO: Martin Rackin
SCENEGGIATURA: John Tucker Battle
MUSICHE: Nelson Riddle
PRODUZIONE: USA / PORTOGALLO 1956
DURATA: 90 minuti
PERSONAGGI |
INTERPRETI |
DOPPIATORI |
CAP. ROBERT JOHN EVANS |
Ray Milland |
STEFANO SIBALDI |
SYLVIA MERRILL |
Maureen O'Hara |
LYDIA SIMONESCHI |
ARISTIDES MAVROS |
Claude Rains |
AMILCARE PETTINELLI |
MARIA MADDALENA MASANET |
Yvonne Furneaux |
ROSETTA CALAVETTA |
SERAPHIM |
Francis Lederer |
BRUNO PERSA |
LLOYD MERRILL |
Percy Marmont |
LAURO GAZZOLO |
ISP. JOAO CASIMIRO FONSECA |
Jay Novello |
CARLO ROMANO |
EDGAR SELWYN |
Edward Chapman |
GIORGIO CAPECCHI |
PHILIP NORWORTH |
Harold Jamieson |
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ZIO RABIO |
Humberto Madeira |
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DOPPIAGGIO ITALIANO: C.D.C.
ALCUNE NOTE SUL FILM
a cura di Piero Fiorili
Giovane e avvenente moglie di un ricchissimo industriale americano, rapito in Europa e tenuto segregato da due anni, si reca a Lisbona per affidare le trattative di riscatto a un faccendiere greco senza scrupoli. Questi si serve a sua volta di un piacente avventuriero americano, dedito al contrabbando: conteso da due donne, tra cui la ricca compatriota (la quale, dimenticati i propositi iniziali, accarezza l’idea di una nuova vita da agiatissima vedova), costui dovrà fare una drastica scelta di campo, etica ed affettiva.
Il cinema americano ha sempre avuto un debole per certi luoghi esotici, dove la mescolanza di genti e un deferente lassismo delle autorità nei confronti degli stranieri, possono far succedere di tutto. Al giorno d’oggi si fatica a comprendere come Lisbona possa essere accomunata a uno di quei luoghi suggestivi e misteriosi, ma occorre ricordare che durante la II guerra mondiale il Portogallo era neutrale, e a Lisbona convivevano fianco a fianco le ambasciate di Paesi nemici, col conseguente codazzo di agenti segreti, spie, sicari, doppiogiochisti e avventurieri. Per molti anni ancora, dopo la fine della guerra, il nome Lisbona evocava appunto intrighi, delitti e tradimenti sotto gli occhi “distratti” della polizia portoghese.
Questo secondo film di Ray Milland in veste di regista (ne farà in tutto cinque, più un certo numero di telefilm), fu prodotto dalla Republic, la più famosa delle piccole Case note sotto il nome collettivo di Poverty Row, e francamente l’esito è molto modesto. Milland sembra divertirsi molto a dirigere se stesso nei panni di un attempato (51 anni) playboy che fa strage di cuori femminili, ma l’inossidabile Claude Rains, nei panni del faccendiere greco (un simpatico farabutto dai modi di grand viveur), gli ruba sistematicamente la scena.
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