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Realizzazione Antonio Genna |
"Conoscenza carnale"
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TITOLO ITALIANO: "Conoscenza carnale"
TITOLO ORIGINALE: "Carnal Knowledge"
REGIA: Mike Nichols
SCENEGGIATURA: Jules Feiffer
PRODUZIONE: USA 1971
DURATA: 95 minuti
PERSONAGGI |
INTERPRETI |
DOPPIATORI |
JONATHAN FUERST |
Jack Nicholson |
MASSIMO TURCI |
SUSAN |
Candice Bergen |
VITTORIA FEBBI |
SANDY |
Art Garfunkel |
CESARE BARBETTI |
BOBBIE |
Ann-Margret |
FIORELLA BETTI |
LOUISE |
Rita Moreno |
RITA SAVAGNONE |
CINDY |
Cynthia O'Neal |
|
JENNIFER |
Carol Kane |
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DOPPIAGGIO ITALIANO: C.D.C.
ALCUNE NOTE SUL FILM
a cura di Nicola Bianchi
Nato a Berlino nel 1931 con il nome di
Michael Igor Peschkowsky, Nichols comincia in teatro a New York, con Elaine May
e il suo esordio al cinema è sfolgorante: "Chi Ha Paura di Virginia Woolf"
('66), "Il Laureato" ('67), "Comma 22" ('70). Film che hanno fondato quasi
completamente il linguaggio della Nuova Hollywood, insieme ai film di Bob
Rafelson, Dennis Hopper, Hal Ashby e Sam Peckinpah, ben prima dell'arrivo di
Coppola ("Il Padrino" è del '72), di Scorsese ("America 1929" è del '72, e "Chi
sta bussando alla mia porta", del '67, è ancora solo un germe, anche se Scorsese
comincia a fare sul serio solo con "Mean Streets", che è del '73), di Spielberg
("Duel" è del '71, "Sugarland Express" del '74), di Lucas ("THX 1138" è del '71
e "America Graffiti" del '73) e di Carpenter ("Dark Star" è del '74, ma il
fenomeno Carpenter giunge solo "Distretto 13" e "Halloween" che sono del '76 e
del '78).
La complessità del suo linguaggio è enorme, Steven Soderbergh, nel commento a
"Comma 22", la definisce "scoraggiante". Piani sequenza pindarici, accorgimenti
visivi ai limiti della praticabilità per allora (due piani focali, zoom
chilometrici), come solo uno nel cinema stava osando in quegli anni: Stanley
Kubrick ("2001: Odissea nello Spazio" è del '68 e "Arancia Meccanica" è del
'71).
Dopo questi tre capolavori, con "Conoscenza Carnale" si delineano le
caratteristiche autorali di Nichols: l'impossibilità di sfuggire al tradimento,
sia di subirlo, sia di perpetrarlo; una vicina ed interessata osservazione dei
comportamenti umani, nella loro trivialità e nella loro "indicibilità". Nei film
di Nichols le cose accadono e neanche ce ne accorgiamo, con la sceneggiatura che
divaga su frasi fatte e su convenevoli, con la disperazione che giunge
inaspettata ed esplosiva, ma che a veder bene era stata sempre lì.
Donne disperate e uomini di ghiaccio, coppie che scoppiano e menzogne deliberate
e crudeli.
Tutto con un'attenzione all'attore mirabile, con una "messa in scena"
superbamente lussureggiante, e con un sistema visivo che enfatizza a più non
posso (con fulminei stacchi, con una gestione tutta funzionale dei dettagli, dei
primissimi piani, dei totali) quello che i personaggi fanno. Spesso è solo il
relazionarsi tra loro delle inquadrature (passare da un primo piano ad un
totale) che esprime quel non-detto e quella "indicibiltà" della disperazione.
Dopo "Conoscenza Carnale" ha trovato pessimi soggetti ("Il Giorno del Delfino",
'73; "Due Uomini e una Dote", '75), poi si è ripreso con "Silkwood" ('83).
Alcuni film presentano una scorrevolezza assai problematica, sempre mirabolanti
nello sfoggio tecnico, ma molto più manierati (quasi
stanchi) nella narrazione: "Heartburn: Affari di Cuore" ('86), "Cartoline
dall'Inferno" ('90), "I Colori della Vittoria" ('98) possono risultare freddi e
per nulla partecipati (benché "Heartburn" e "Cartoline dall'Inferno" siano molto
caratteristici, degli emblemi, del modo di narrare di Nichols).
A cavallo tra gli anni '80 e i '90, però, Nichols ha anche girato nuovi piccoli
capolavori, tra il drammatico e la felice commedia, che hanno ottenuto anche
molto successo: "Una Donna in Carriera" ('88), "A Proposito di Henry" ('91) e
"Piume di Struzzo" ('96). "A Proposito di Henry", soprattutto, ci fa vedere un
Nichols tornato alle capacità narrative degli '60s e '70s.
Il suo sperimentalismo lo porta a misurarsi col cinema di genere:
"Wolf - La Belva è Fuori" ('94), "Da che pianeta vieni" ('00) e "La Forza della
Mente" ('01)... il fallimento è stato però così grande che sembrava che il nuovo
millennio avesse distrutto un ormai 70enne vecchio maestro...
Però, nel 2003 e nel 2004, Nichols, torna, redivivo, e sembra risorgere, con due
eccelsi capolavori, davvero degni dei suoi lavori più belli: "Angels in America"
('03) e "Closer" ('04), in cui tutte le sue tematiche si ripresentano come
nuove, in cui la vena disperata e la sua capacità di "dire l'indicibile" ritorna
splendente e in cui le sue arditezze formali riacquistano nuova leva.
Una linea del percorso di Nichols è anche l'antimilitarismo, affrontato in
"Comma 22" ('70) e "Biloxi Blues" ('88) e che ritorna in "La Guerra di Charlie
Wilson" ('07), nuovo tentativo di misurarsi con la politica dopo "I Colori della
Vittoria", che fu, quasi 10 anni prima, un fallimento.
"Conoscenza Carnale" è un Nichols in uno
dei suoi film più riusciti e "distruttivi".
La società, la coppia, la felicità: tutti miti distrutti dal parlare esplicito e
crudele di Jonathan e Sandy, che seguiamo dalle bugie e i sotterfugi
dell'Università, alle bugie e i sotterfugi della maturità.
Il costante insoddisfacimento cinico e depresso di Jonathan (Nicholson), che
porta alla distruzione la povera Bobby (Ann-Margret), in un universo quotidiano
dove esiste solo e soltanto il sesso, la possessione sessuale, il linguaggio
sessuale e l'eccitazione sessuale.
Nato dalle vignette di Jules Feiffer, il film fece scandalo per il linguaggio
sessuale preciso e volgare, che esprime questa idea di mondo in cui non c'è
soddisfazione che non sia quella brevissima del sesso, in cui l'uomo non sa fare
altro che trovare metodi di "prevaricazione"
sulla sua donna, una donna che sarebbe ideale se recitasse a comando e fosse
totalmente "di propietà" dell'uomo, incapace di pensare.
Tutto ripreso in uno scenario che si stempera nell'onirico (come faceva "Comma
22" l'anno prima), presentando blocchi divisi e incomunicabili (l'università, la
storia tra Jonathan e Bobby, il finale), con molto che è lasciato al fuori campo
ed al buio (la prima inquadratura è Candice Bergen che appare, lontana, dal
buio), e con momenti di raccordo che sfiorano l'intraducibilità (la ballerina
sul ghiaccio, avvolta nel bianco)
Ann-Margret è coinvolta in quella che, insieme a "Tommy" (di Ken Russell, '75) è la sua migliore interpretazione.
Nichols ha lavorato 4 volte con
Nicholson ("Conoscenza Carnale", "Due Uomini e una Dote", "Heartburn", "Wolf"),
e, in "Conoscenza Carnale"
era la terza volta che lavorava con Art Garfunkel: la prima fu "Il Laureato" in
cui Garfunkel cantava le canzoni con Paul Simon, e la seconda lo volle proprio
come attore in "Comma 22".
Lo scenografo è Richard Sylbert, leggenda di Hollywood, con cui Nichols ha lavorato esclusivamente dal 1966 al 1975.
Con il grande direttore della fotografia Giuseppe Rotunno (maestro collaboratore di Fellini e Visconti) ha lavorato anche in "A Proposito di Henry" (20 anni dopo) e in "Wolf". Gli altri direttori della fotografia con cui lavora di più sono Michael Ballhaus (4 film) e Stephen Goldblatt (3, è quello con cui gira attualmente).
Con il montatore Sam O'Steen, Nichols ha lavorato per ben 12 volte (ha lavorato anche con Stu Linder, Arthur Schmitz, Richard Marks, e oggi sembra preferire la coppia John Bloom e Antonia Van Drimmelen).
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