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Realizzazione Antonio Genna |
"C'è sempre un domani"
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TITOLO ITALIANO: "C'è sempre un domani"
TITOLO ORIGINALE: "Pride of the Marines"
REGIA: Delmer Daves
SOGGETTO: Jerry Wald
SCENEGGIATURA: John Tucker Battle
BASATO SUL LIBRO "Sfida per il Pacifico" di Roger Butterfield
MUSICHE: Franz Waxman
PRODUZIONE: USA 1945
DURATA: 119 minuti
PERSONAGGI |
INTERPRETI |
DOPPIATORI |
AL SCHMID |
John Garfield |
GIULIO PANICALI |
RUTH HARTLEY |
Eleanor Parker |
LYDIA SIMONESCHI |
JIM MERCHANT |
John Ridgely |
STEFANO SIBALDI |
VIRGINIA PFEIFFER |
Rosemary De Camp |
ROSETTA CALAVETTA |
LEE DIAMOND |
Dane Clark |
CARLO ROMANO |
ELLA MAE MERCHANT |
Ann Doran |
TINA LATTANZI |
LORETTA MERCHANT |
Ann E. Todd |
GERMANA CALDERINI |
KEBABIAN |
Warren Douglas |
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JOHNNY RIVERS |
Anthony Caruso |
GIORGIO CAPECCHI |
CAP. BURROUGHS |
Moroni Olsen |
GAETANO VERNA |
MEDICO MILITARE |
Rory Mallinson |
BRUNO PERSA |
DOPPIAGGIO ITALIANO: C.D.C.
ALCUNE NOTE SUL FILM
a cura di Piero Fiorili
Un operaio di Filadelfia, scapestrato e un po’ misogino, trova l’amore proprio quando l’America entra in guerra col Giappone. Arruolatosi d’istinto nei Marines, lascia la sua ragazza e la sua tranquilla città per finire nell’inferno di Guadalcanal. Ne verrà fuori, ma privo della vista, e rifiuterà energicamente di tornare a Filadelfia per non farsi compatire per la sua infermità. Ma grazie alla costanza e alla dedizione di amici e commilitoni, nonché di un’angelica infermiera, accetterà infine serenamente il suo destino.
Il film è la trasposizione, ovviamente molto romanzata, della vera storia del Marine Al Schmid, decorato al valor militare. Le scene al fronte sono molto ridotte, circa venti minuti nella parte centrale, certo non sufficienti per catalogare la pellicola come “film di guerra”. E’ piuttosto un film sulle difficoltà dei reduci, ben evidenziate dalle lunghe discussioni sul loro futuro, dei convalescenti ricoverati all’Ospedale Militare di San Diego. Il film si chiude su una nota positiva di speranza, ma all’epoca era troppo presto per valutare il reale impatto del ritorno dei reduci, che sarebbe stato al centro di opere successive più conosciute di questa, come I migliori anni della nostra vita (1946) o Uomini - Il mio corpo ti appartiene (1950), quest’ultimo maggiormente centrato sull’invalidità permanente dei reduci.
Benché poco conosciuto in Italia, il film non ha nulla da invidiare alle opere più famose sopra citate. Gli attori sono in stato di grazia, John Garfield è al suo meglio e Eleanor Parker non sarebbe mai più stata così brava come qui; ma anche i caratteristi si inseriscono in perfetto mosaico di psicologie azzeccate e credibili, una specialità questa che avrebbe reso famoso il regista Delmer Daves (qui al suo quarto film come director). E’ un vero peccato che nella versione italiana, accorciata di quasi mezz’ora, abbiano tagliato le parti più dichiaratamente “sociali”, privilegiando piuttosto l’aspetto romantico della contrastata love story tra Garfield e la Parker: molto bella e commovente, per carità, ma il film toccava altri tasti dolenti che lo spettatore italiano non ha potuto nemmeno immaginare che esistessero...
Nel libro autobiografico dell’ex Marine Robert Leckie, "Challenge for the Pacific; Guadalcanal, the turning point of the war" (edito in Italia da Mursia col titolo "Sfida per il Pacifico") sono citati i suoi commilitoni Al Schmid, Johnny Rivers e altri personaggi minori che appaiono nel film.
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