"Provaci ancora Sam"

• TITOLO ITALIANO: "Provaci ancora Sam"

• TITOLO ORIGINALE: "Play It Again, Sam"

• REGIA: Herbert Ross

• SCENEGGIATURA: Woody Allen

• PRODUZIONE: USA 1972

• DURATA: 85 minuti

• ALTRE VOCI: GIANNI BONAGURA
• DOPPIAGGIO ITALIANO: CVD

NOTE SULL'EDIZIONE ITALIANA DEL FILM

• Il nome del protagonista, interpretato da Woody Allen, è stato cambiato da "Allan" a "Sam" dai distributori italiani, timorosi che il pubblico non avrebbe compreso il significato del titolo (che è, come è noto, una citazione da "Casablanca", come peraltro lo è l'intero film).

RECENSIONE
a cura di LoganMcCoy

Sam, mediocre critico cinematografico, è stato appena lasciato dalla moglie Nancy, stanca delle sue stranezze e delle sue manie, prima tra tutte "Casablanca" e 'Bogey' con il quale Sam si confida, nel tentativo di trovare finalmente la donna giusta. Ad aiutarlo nell'impresa ci sono gli amici Linda, donna fragile e tacitamente insoddisfatta, e il di lei marito Dick, ossessionato e fagocitato dal suo lavoro in Borsa, ma che nonostante questo si prodiga per procurare appuntamenti al pasticcione Sam...
Diretto da Herbert Ross ma adattato da Allen a partire da una sua precedente piece teatrale, il film è uno spassionato e spassoso atto d'amore al cinema tutto, visto come insostituibile "macchina dei sogni" e per questo incarnato sullo schermo dalla sua figura emblematica, quel Bogart capace di far cadere ogni donna ai suoi piedi con un semplice gesto: ciò che vorrebbe fare anche Sam, senza successo. E così ecco un susseguirsi di frizzanti mimiche degne del miglior Charlot, una fiera della comicità gestuale nel caos del (post) moderno, una lezione che verrà fatta propria in casa nostra dal grande Paolo Villaggio quando, nel 1975, sarà venuto il momento di dare il corpo e l'anima al suo personaggio editoriale e televisivo più famoso, il rag. Ugo Fantozzi.
I tempi del "personaggio-Woody" attorno al quale un intero film ruota sono ancora lontani: qui a farla da padrone è l'amore di un artista per la propria arte, per ciò che essa offre a chi sa essere buon intenditore, è il sorriso sprezzante e ironico rivolto a una macchina fabbrica-illusioni che come incanta pur illude, come illude pur fa sognare: un sogno forse illecito e incongruo in questo mondo di pazzi, che pochi incalliti nostalgici possono permettersi (di propagandare). Woody Allen è uno di loro.

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