"Matrimoni & pregiudizi"
TITOLO ITALIANO: "Matrimoni & pregiudizi"
TITOLO ORIGINALE: "Bride & Prejudice"
REGIA: Gurinder Chadha
SCENEGGIATURA: Paul Mayeda Berges
BASATO SUL ROMANZO "Orgoglio e pregiudizio" di Jane Austen
MUSICHE: Craig Pruess
PRODUZIONE: REGNO UNITO / USA 2004
DURATA: 105 minuti
PERSONAGGI |
INTERPRETI |
DOPPIATORI |
LALITA BAKSHI | Aishwarya Rai | LAURA LATINI |
WILL DARCY | Martin Henderson | MAURO GRAVINA |
SIG. WICKHAM | Daniel Gillies | |
BALRAJ BINGLEY | Naveen Andrews | GAETANO VARCASIA |
JAYA BAKSHI | Namrata Shirodkar | FEDERICA DE BORTOLI |
KIRAN BINGLEY | Indira Varma | |
SIG.RA BAKSHI | Nadira Babbar | LORENZA BIELLA |
SIG. BAKSHI | Anupam Kher | SERGIO ROMANO' |
MAYA BAKSHI | Meghna Kothari | |
LUCKY BAKSHI | Peeya Rai Chowdhary | PERLA LIBERATORI |
SIG. KHOLI | Nitin Chandra Ganatra | FABRIZIO VIDALE |
CHANDA | Sonali Kulkarni |
COMMENTO DELLA REGISTA
Al Festival di Cannes 2001, prima di iniziare
a girare Sognando Beckham, il mio amico Cameron McCracken della Pathe Films mi
chiese se volevo fare un musical. Nel 1997 avevo già tentato di realizzare una
fantasia anglo-indiana che unisse il mio amore per Bollywood a quello per i
musical americani. Ma dopo soltanto un mese, i soldi dei produttori indiani si
erano completamente esauriti e il film non fu mai ultimato. Posso dire che si
tratta dell’unica esperienza negativa che abbia mai avuto nel campo del
cinema.
Mi chiesi se non fosse il caso di tentate un nuovo approccio con questo mondo
molto glamour, con star capricciose che si cambiano continuamente d’abito e si
esibiscono in esagerate sequenze musicali, con centinaia di danzatori e
fontane che diventano il simbolo di un erotismo proibito… Certamente, mi
risposi. Una settimana dopo ebbi una illuminazione e mi resi conto di sapere
esattamente cosa volevo fare. Nella mia adolescenza, Orgoglio e Pregiudizio
era stato il mio libro preferito. Ho deciso che, come nel caso di David
Beckham, anche Jane Austen, un’altra deliziosa icona inglese, fosse ormai
pronta per una conversione. Ho preso la sua famosa eroina Elizabeth Bennet e
l’ho trasformata in Lalita Bakshi, una ragazza fiera e coraggiosa dalla
personalità esplosiva, che nella vita vuole molto più di quanto normalmente
non si aspetti una ragazza indiana.
Laddove la Austen esplorava le divisioni di classe del 18° secolo, io ero più
interessata a osservare i contrasti culturali del nostro mondo, in cui le
distanze si accorciano sempre di più. Così è nato Matrimoni & pregiudizi. I
Bennet sono diventati i Bakshi, provenienti da Amritsar in India, anziché da
Hicksville. Darcy è stato trasformato in un ricco albergatore di Los Angeles e
il suo migliore amico Bingley, in un anglo indiano. Al posto di sfarzose sale
da ballo, i personaggi si incontrano nel corso di vari matrimoni che vengono
celebrati fra tre diversi continenti.
Al centro della mia vita (e del mio lavoro) c’è sempre stata la celebrazione
della diaspora indiana, il fluido spostamento di genti dall’Inghilterra
all’India e dall’India agli Stati Uniti. Se oggigiorno tante persone si
spostano felicemente in ogni angolo della terra, perché non fare lo stesso con
i personaggi e le culture del mio film? La mia idea iniziale era portare il
cinema inglese verso nuovi orizzonti.
Quando ho iniziato l’adattamento del romanzo, mi sono convinta che in un’altra
vita Jane Austen doveva essere stata indiana! Infatti, i suoi personaggi si
adattavano naturalmente alla nuova ambientazione e i temi calzavano
perfettamente quelli dell’India contemporanea. Una madre isterica alle prese
con 4 figlie da sposare: non è difficile immedesimarsi con lei!
Dato che sono cresciuta guardando i film di Bollywood nello stesso cinema dove
venivano proiettati anche Tutti insieme appassionatamente e West Side Story,
ho sempre nutrito un grande affetto per il giocoso caos dei film indiani Come
l’India stessa, il cinema bollywoodiano è ricco di vibranti contraddizioni che
a dispetto di tutto, alla fine, funzionano. Qualsiasi cinema che combini
emozioni sfrenate con un pudore innocente -“no kissing, we’re Indian!” -
risate sonore, finte scazzottate e almeno sette sequenze musicali
spettacolari, è per me fantastico.
Sono sempre riuscita a vedere al di là del kitsch (adorabile in tutta la sua
artificiale esuberanza) e a comprendere l’abilità dei tecnici dietro la
superficie colorata. Volevo riunire le leggende di Bollywood davanti e dietro
la cinepresa con un cast e una troupe internazionali e produrre un risultato
mai visto prima.
Scegliere i miei collaboratori è stato molto bello. Anu Malik è un grande
compositore di Bollywood, famoso per le sue contagiose melodie pop. Saroj Khan
è la madrina della danza indiana e ha coreografato centinaia di canzoni sin
dall’età di 13 anni. Santosh Sivan (anche lui regista di tutto rispetto,
avendo diretto The Terrorist e Asoka) è un esperto direttore della fotografia
che ha vinto un numero spropositato di National Awards (l’equivalente indiano
dell’Oscar).
Per la mia Lizzie Bennet, ho scelto Aishwarya Rai (Devdas), un’attrice
incantevole, definita da Julia Roberts in persona, ‘la più bella donna del
mondo’. Per Darcy, ho scritturato Martin Henderson (The Ring), un Cary Grant
neozelandese che perde facilmente la bussola nelle questioni di cuore.
A quel punto dovevo solo rinnovare il passaporto e iniziare le riprese in giro
per il mondo. Dopo 80 giorni di rocambolesche riprese a Londra, Amritsar, Goa,
Bombay, Sedona, Beverly Hillls, Santa Monica e Downtown LA, avevo in mano un
film che faceva onore a Bollywood perché copriva l’intera gamma delle emozioni
umane. E - come sempre succede - in qualche modo riflette tutti i lati diversi
della mia persona e di come la gente come me vede il mondo. I suoi ingredienti
sono: risate, lacrime, romanticismo, grandi artifizi, in una inaspettata
trasposizione dal testo originale.
NOTE SU BOLLYWOOD
tratte dal comunicato stampa del film
Bollywood rappresenta la tradizione del
cinema in lingua Hindi, la cui sede è a Bombay.
Bollywood è l’equivalente di Hollywood con il quale condivide una serie di
sorprendenti affinità:
Ogni film di Bollywood è caratterizzato da una serie di elaborate scene di canto e danza.
I film di Bollywood seguono sempre la stessa formula narrativa, caratterizzata da melodramma ed emozioni.
Niente sesso, prego, siamo a Bollywood. Siamo
spiacenti, ma a Bollywood semplicemente non ci si bacia perché né la censura
né il pubblico indiano lo consentono. I numeri musicali vengono perciò usati
come sostitutivi del contatto sessuale, le danze diventano simbolo di erotismo
e la cinepresa indugia sulle zone erogene delle star femminili (è d’uso
inquadrare l’ombelico lasciato in bella mostra dal tradizionale sari). Al
momento opportuno gli abiti degli attori si bagnano, incollandosi al loro
corpo in modo sensuale e provocante.
"Matrimoni & pregiudizi" si adegua alla formula di Bollywood in tutto tranne
che nei seguenti aspetti:
Recenti tentativi di esportare il fascino del mercato di Bollywood comprendono:
Bollywood incontra Hollywood: al cinema
questo connubio è stato già preannunciato da film come East is East, The Guru
e Sognando Beckham.
Curiosità: La giornata di riprese, sui set di Bollywood, inizia sempre
con una preghiera rivolta alla cinepresa, considerata un semi-dio. Gurinder ha
deciso di mantenere questa insolita tradizione.
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